Oggi è un giorno di cordoglio, per chi lo prova, e di retorica, la retorica degli “ultimi”, con cui i “primi”, imponendola indiscriminatamente a tutti, si candeggiano la coscienza, come è naturale che sia. Forse qui a qualcuno sarà sorta in mente una riflessione, probabilmente prematura perché attiene alla dimensione storica, che riporto sine ira et studio e con sconsolata mestizia: che posizione ha preso in tutti questi anni la Chiesa cattolica sul fiscal overkill che ha “compromesso il nostro modello sociale”? Non sono mai riuscito a capirlo, direi a percepirlo, perché forse una posizione non c’è stata, e forse non ci doveva nemmeno essere, o forse avrebbe potuto essere desunta dalle posizioni prese sul tema più ampio e assorbente della globalizzazione, o forse, semplicemente, per mia ignoranza. Fatto sta che spesso, leggendo e talora riferendovi le parole dei tanti penultimi che sono venuti qui a condividere le loro miserie e il loro travaglio, avviliti da una narrazione egemone colpevolizzante, deumanizzante, ho avvertito, abbiamo avvertito, la loro solitudine spirituale, il loro senso di abbandono.
Deus meus, Deus meus, ut quid dereliquisti me?
(…vado. Oggi ho una sostituzione in Commissione bilancio, poi tanto lavoro di ufficio…)
Purtroppo Bergoglio è stato figlio dei suoi tempi, figlio del Concilio, della teologia latinoamericana, della visione comunista povero buono ontologicamente e ricco cattivo per natura... I media poi ci hanno sguazzato nelle parti più "da capire" cioè la Chiesa assolve il peccatore non il peccato, i media dell accoglienza cristiana nella logica della salvezza non c'è né capiscono nulla, e spesso sono stati maliziosi. Di francesco il buono possiamo prendere il sorriso papale, cioè la serietà austera stufa, e il contatto con le persone... Purtroppo ripeto purtroppo il messaggio di salvezza è stato spesso confuso con messaggio di accettazione non della persona ma del disordine (peccato). Questa la mia breve riflessione oddio stiamo diventando un blog del clero haha ma Bagnai a ragione è pastore del gregge quindi si, ci sta
RispondiEliminaHaha
EliminaPotrei sospenderti per eccesso di ribasso, ma ti faccio invece notare alcune cose: innanzitutto la mia non è una riflessione sul ruolo del pontefice che ci ha lasciato. Mi infastidisce la melassa con cui lo imbalsamano, In questo non sono particolarmente originale, e comunque non è certo lui responsabile di questo inevitabile sviluppo. Quando questa storia è iniziata la chiesa era guidata da un altro pontefice. Se il problema fosse quello che dici tu, cioè quello di un pauperismo manicheo (povero buono, ricco cattivo), si comprenderebbe ancora di meno il silenzio, se c’è stato, su politiche che conculcavano i buoni a vantaggio dei cattivi. È evidente che qui a qualcuno sfugge qualcosa: o sono sfuggite a me delle parole di condanna, o è sfuggito a qualcun altro che cosa stesse succedendo.
EliminaEmmanuel Todd definisce il cattolicesimo in Europa come una religione "zombie" intendendo con questa espressione una religione in cui sopravvivono le pratiche esteriori (battesimi, matrimoni e funerali con rito religioso eccetera) ma svuotata di ogni tensione religiosa. Trovo che questa definizione possa estendersi anche al cordoglio nei confronti del Papa.
EliminaPer inciso secondo lui la religione nei paesi protestanti ha ormai raggiunto lo stadio "zero" ovvero la scomparsa del ruolo della religione nella vita sociale, mentre nello stadio "zombie" mantiene ancora una funzione almeno di facciata, e a questo mi sembra si rifaccia il "frame" mediatico sul decesso del pontefice, mentre ultimi e penultimi credo sentano che il ruolo di guida spirituale fosse già da tempo bella che defunta e ne sopravvivesse solo lo zombie.
Ha ragione sicuramente... Come il fatto delle condanne per la mancanza di umanità per i porti chiusi, da parte di gerarchie ecclesiastiche, ma una volta andai in Vaticano e quasi mi arrestavano poiché uscii dal percorso pedonale... Mi presi un bello spavento. E poi si chiede porti aperti quando il Vaticano è una fortezza...
EliminaPurtroppo ha ragione tante cose sono oscure e il discorso è che la "teologia della liberazione" non comprende secondo me le categorie occidentali di classe media, quindi giustamente lei si chiede come mai il Papa non abbia condannato le politiche EU o finanziarie.. Si dovrebbe fare una ricerca tra le encliciche moderne o dichiarazioni, però forse perché appunto nell impianto filosofico/teologico della sinistra ecclesiastica la classe media e' ignorata anzi viene vista male, vedi le tante dichiarazioni di cattiveria verso il rosario o i cristiani dal muso lungo, oppure la pacca verso la fedele data da papà Francesco. Forse mi spiego male,ma se si entra nella logica degli anni 70 e 68 soprattutto in latino america di guerra sociale e rivoluzione culturale e pratica di quegli anni si può capire come "i poveri" sono strumento di politica populista, mentre la classe media schifa per così dire le politiche di pauperismo ecclesistico e viceversa le gerarchie rivolgono il messaggio "agli ultimi" perché di facile populismo nel vero senso della parola, quasi da dittatura latinoamericana.
E comunque ha ragione del perché forse la teologia della liberazione di natura pauperista forse è così ben accolta dai media e sistemi di potere, perché funzionale e alleata del capitale in realtà, quasi un paradosso. Gli ultimi non sono gli operai ma i migranti ad esempio, che vanno accolti aprioristicamente, e al capitale questo conviene molto.
EliminaDopo Marcinkus/Sindona è arrivato Soros: cherchez l'argent... https://www.lastampa.it/cronaca/2025/04/22/news/emma_bonino_mi_disse_sono_vecchio_moriro_continua_tu_le_nostre_battaglie-15113270/?ref=LSHA-BH-P4-S1-T1
RispondiEliminaA me è sfuggito tutto. Ma non credo potesse essere altrimenti. I tempi della Chiesa non sono quelli di una vita umana. Ho assistito, ma non so giudicare con chiarezza. Mi aspetto un nuovo Papa piuttosto diverso, per stile e attenzioni, non so dire con precisione perché. Vediamo se sbaglio.
RispondiEliminaMi permetto di essere tranchant: quando la Chiesa, per inseguire e compiacere il mondo, dimentica il Sacro, non è più Chiesa, ma diviene inesorabilmente una ONG come tante altre, e la sua Guida si svilisce al ruolo di docile, ma riverita star del sistema, come una Greta qualunque. Nel suo genio profetico Pasolini aveva visto questa deriva tanti anni fa. Chi non dimenticò il Sacro fu Ratzinger, sublime teologo e irriducibile critico del relativismo e dei mali della globalizzazione, nonché solitario assertore del diritto a non migrare, concetto questo sì rivoluzionario e anticonformista. Ma a lui veniva impedito di parlare nelle università, madrasse del pensiero unico globalista. Chissà perché...
RispondiEliminaMa, in fondo, aveva già detto tutto Lui, 2000 anni fa.
"Mt. 5,11: Beati estis cum maledixerint vobis et persecuti vos fuerint et dixerint omne malum adversum vos, mentientes, propter me."
Nella sostanza in soli 12 anni la chiesa cattolica è stata completamente trasformata in una "ong" , processo per altro che era già toccato a tutte le altre chiese cristiane eccetto (perora ) le ortodosse .
RispondiEliminaIo ho "qualche idea" che la cosa sia stata "tuttaltro che spontanea" e che sia cominciata molto prima di papa Bergoglio , ma è certo che sarà tutta "intitolata" a lui.
Vedremo gli "sviluppi", ma già da questa asfissiante coro narrativo a "reti unificate" mi aspetto solo "di peggio".
Gentile prof. Bagnai, io sono uno di coloro che si sono sentiti soli ma hanno letto in silenzio negli anni, cercando di colmare l'abisso di ignoranza e di trovare risposte alle tante domande che la realtà continuamente suscitava. Intanto colgo l'occasione per ringraziarla di cuore per aver fornito preziosi pezzettini del puzzle e con questo anche un po' di conforto nella sofferenza.
RispondiEliminaOggi mi permetto di rispondere in quanto mi sento chiamato in causa dal momento che conosco le dinamiche della Chiesa Cattolica dall'interno. A me sembra che la risposta alla sua domanda sia semplicemente la totale mancanza di comprensione di questioni tecniche di economia da parte della gerarchia ecclesiastica, aggravata dalla mancanza di consapevolezza di tale ignoranza. Ho sentito parlare anche in privato ecclesiastici importanti ed "in alto" su questi temi e per me era lampante come loro semplicemente dessero per scontate le analisi del PD, ripetendole senza un minimo di riflessione critica. Io almeno ho la decenza di stare in silenzio sulle cose che non comprendo e dunque non cercavo neanche di rispondere essendo ben consapevole di non esserne in grado. Per quanto riguarda il pontefice precedente, lui era concentrato su questioni che in un certo senso sono "a monte" di quelle che sono a cuore a lei ed ai frequentatori di questo blog, e che avrebbero potuto contribuire alla soluzione della crisi della chiesa e dell'occidente, ma sono state messe da parte dall'ultimo pontificato in favore di uno sforzo volto al "dialogo" con il mondo. Questo a mio avviso è il motivo di certe enfasi ed affinità di preoccupazioni con pensiero sinistro del globalismo come lei sottolineava, qui non c'è una vera approvazione da parte della chiesa delle istanze di questo pensiero, ma solo un tentativo di essere considerata come interlocutore ed evitare le contrapposizioni. Credo che l'approccio di fondo fosse questo, per quanto discutibile e per quanto pare che abbia solo aggravato gli scontri e le divisioni nonostante le nobili intenzioni di evitarle. Spiega anche la posizione "remissiva" durante la pandemia, che anche qui era più frutto di ignoranza e di fiducia rivolta aprioristicamente a sinistra, piuttosto che di malizia. In ogni caso mi sembra che anche qui i frutti non siano stati buoni dunque non ci resta che sperare che il prossimo pontefice cambi approccio.
Nella speranza di aver dato un contributo utile al dibattito porgo a tutti cordiali saluti.
Grazie, contributo molto utile, che in parte ha riscontro anche la mia esperienza. Ci sarebbero diverse categorie antropologiche e sociologiche che potrebbero spiegarci il perché di certe posizioni politiche, ma non voglio farla troppo lunga. Volevo solo essere certo di non essermi distratto. Grazie ancora!
Eliminae quale sarebbe la posizione del capo della chiesa sul tema globalizzazione? la difesa degli ultimi e dei reietti ovvero dei migranti che ne sono la principale conseguenza e testimonianza? Questa narrazione della difesa pontificia degli ultimi affiancata ad una pretesa lotta contro il capitalismo mi fa venire il voltastomaco così come me lo provoca il piddino di turno che discetta di macroeconomia. Ed i penultimi che diventano ultimi con la pensione dimezzata...quelli che se la sono pagata con valuta buona e se la sono ritrovata in valuta gonfiata...quelli che i figli odiano i padri perchè girano con la ritmo diesel...la stessa ritmo diesel che ha dato lavoro a generazioni e che oggi è il male assoluto...i penultimi che aspiravano ad arrivare terzultimi e che invece sono costretti a soddisfare (forse) i bisogni più bassi della scala di Maslow...ed infine i penultimatum europei su asset strategici che oggi tutti si rimangiano con un semplice "ooops, mi sa che abbiamo fatto una cazzata"...ma con una balbuzie imabarazzante quasi quanto le lacrimucce della fornero. Il papa anticapitalista difensore dei migranti e degli ultimi non si è mai posto questi problemi poichè è ed è sempre stato un politico, non un religioso.
RispondiEliminaCi sarebbe anche da fare una riflessione su come una istituzione che aspira ad essere universale valorizza e gestisce la categoria del globale. Ma penso anch’io che il problema sia più economico che filosofico.
EliminaNon ho memoria di posizioni nette prese su tale argomento. Ma avendo in passato fatto delle “invasioni di campo”, il loro percepito silenzio potrebbe essere interpretato come assenso (magari anche in buonafede)?
RispondiEliminain questo periodo storico, delle parole commissariamento e sorveglianza rafforzata non se ne abusa mai abbastanza, neanche se utilizzate in campo spirituale. Grecia e Città del Vaticano hanno ricevuto un'attenzione speciale dal medesimo esito: l'operazione è riuscita ma il paziente è morto
RispondiEliminaIo l'ho vissuta, forse sbagliando, come una Chiesa distante.
RispondiEliminaMa magari non è stata proprio così anaffettiva come l'ho sempre pensata, l'attenzione era forse rivolta altrove.
Nel 1650 il filosofo Benedictus Bento Spinoza accettò di essere escluso dalla comunità ebrea in cui viveva per difendere le sue idee filosofiche che ponevano le basi laiche del pensiero positivista allontanandosi da credenze, dogmi religiosi derivati da interpretazioni di scribi ed epigoni di profeti, apostoli e sovrastrutture politico/religiose.
RispondiEliminaOsservare come nel 2025, 4 secoli dopo, in Italia siamo ancora Li’, e la Morte del Leader cattolico Bergoglio catalizzi l’attenzione dell’intero sistema mediatico italiano e’ sconfortante.
Dopo B XVI i vertici della chiesa cattolica si sono sempre schierati con i padroni (si, uso volutamente questo termine). Chi si è opposto o comunque ha posto delle domande è stato demonizzato, silenziato o ignorato (vedi i 4 cardinali dei dubia). La "chiesa della misericordia" ha bollato come anticristiano colui che da Potus non ha mai iniziato guerre ma cerca di fermarle. Mi fermo qui per carità.
RispondiEliminaIl contrasto è stato tra la corrente della chiesa che vede il Cristianesimo anzitutto come fede salvifica (in cui dunque l'impegno nel mondo viene sempre e comunque sempre fondato sulla trascendenza) e quella che vede il Cristianesimo essenzialmente come religione (o, meglio, parte della religione civile della modernità). Inoltre un grande errore della chiesa recente è stata di pretendere di essere essa il luogo della sintesi invece che restare una antitesi rispetto alle religioni secolari (cosa che peraltro le avrebbe permesso comunque di essere parte della sintesi). Questo l'ha resa sterile, in quanto le religioni secolari ovviamente fanno meglio il lavoro di religione secolare rispetto alle religioni trascendenti. Benedetto e Giovanni paolo secondo, per quanto post-conciliari, avevano ben chiaro il problema. Bergoglio molto meno (o semplicemente voleva così).
RispondiEliminacazzo, pare che sia morto Berlinguer!
RispondiEliminain effetti si tratta sempre di "santini"...😎
EliminaE quindi di cosa ti stupisci? Al Game of Thrones mica si gioca a mezzo stampa.
EliminaSecondo il prete in campagna da me è effettivamente morto un berlinguer e non un Pietro! Boh
EliminaAvremmo voluto proporgli di firmare una breve dichiarazione di sottomissione all’attuale governo e all’attuale politica della Chiesa. Sarebbe bastato. Egli ci ha ricevuto gentilmente, ma appena ho cominciato a spiegargli che, per evitare guai peggiori, la Chiesa deve spesso fare buon viso a cattivo giuoco, egli mi ha interrotto. “La teoria del minor male” mi ha detto seccamente “può valere per un partito o un governo, ma non per una Chiesa.”
RispondiEliminaIo ho cercato di non discutere in astratto, perché in astratto le peggiori eresie si presentano sempre con un viso seducente. Gli ho perciò replicato: “Ma ti immagini che succederebbe se la Chiesa condannasse apertamente l’attuale guerra? Quante persecuzioni le si rovescerebbero addosso? Quali danni materiali e morali ne nascerebbero?”.
Lei non ha idea di quello che don Benedetto ha osato rispondermi.
“Mio caro don Angelo” mi ha risposto, “t’immagini tu il Battista offrire un concordato a Erode per sfuggire alla decapitazione? Ti immagini Gesù offrire un concordato a Ponzio Pilato, per evitare la crocifissione?”
Ignazio Silone – Vino e pane – Edizioni Oscar Mondadori - Pagina 236
I comunisti che si ergono ad esegeti di Cristo per giudicare i papi sono la categoria che mi è francamente più indigesta tra le tante che mi sono indigeste.
EliminaCaro Sig. Bosshard, (mi permetto di chiamarla Signore per semplice educazione, la chiamerò Mark una volta che ci saremo conosciuti meglio) grazie per la risposta! Siccome io sono il Re degli ignoranti vorrei che mi aiutasse a capire meglio cosa intende con la sua affermazione: si rivolge a Carlo Levi (noto comunista) che aveva scritto quanto ho incollato, oppure a me che le ho postate? Anch’io ho votato comunista in gioventù e si sa gli adolescenti commettono un mucchio di errori e sono spesso degli imprudenti. Poi si cresce, si prendono pedate in faccia da chi diceva di difendere i tuoi diritti e quindi, giocoforza questi tizi, ci diventano “indigesti” come dice Lei e si aprono gli occhi.
EliminaIl mio intento era solo quello di riportare una frase che mi aveva colpito leggendo il libro citato. Emblematica dei compromessi che tutti i poteri (dalla Chiesa fino ad ognuno di noi) che ogni giorno siamo di fronte alla scelta di accettare o meno (dipende dal livello, dal bisogno al sopruso, per vivere). Del resto Carlo Levi ha scritto un’altra frase che mi guida spesso nelle incertezze quotidiane: «Il futuro ha un cuore antico». Per questo vengo qui a leggere il Prof., e quindi anche tutti i commenti ai suoi post: perché qui non spacciano per novità cose che il “buon senso” dice da secoli. Grazie e a presto.
Ma non era Silone?
EliminaBuongiorno Prof. Si scusi... Ignazio Silone. ma stavo adesso leggendo Carlo Levi ("Cristo si è fermato a Eboli"). Errore imperdonabile, soprattuto perchè dovuto a distrazione(1).
EliminaChe dice mi mette 5 oppure posso tornare alla prossima interrogazione e recuperare il disastro? :-) Confido nella sua magnanimità. Grazie ancora!
Caro Fedro (egregio sig. Fedro non mi pare funzioni bene.) Mi rivolgevo a Silone. In effetti sono stato troppo sintetico.
EliminaCaro Mark, grazie! Ultimamente sono venuto meno alla mia vecchia regola di non postare più commenti sui social. Se ho ricomincaito adesso a farlo è per due motivi: 1) Il Prof. tiene a bada tutti gli incivili, 2) quì sono sicuro di trovare un'alta percentuale di utenti educati e in cerca di conoscenza. Continuerò a leggere con interesse i commenti tuoi e di tutti gli altri. A presto.
EliminaCaro Alberto,
RispondiEliminail buon Benedetto XVI, pur non essendo un economista, nel 2009 aveva mostrato di avere le idee abbastanza chiare.
“Conseguentemente, il mercato ha stimolato forme nuove di competizione tra Stati allo scopo di attirare centri produttivi di imprese straniere, mediante vari strumenti, tra cui un fisco favorevole e la deregolamentazione del mondo del lavoro. Questi processi hanno comportato la riduzione delle reti di sicurezza sociale in cambio della ricerca di maggiori vantaggi competitivi nel mercato globale, con grave pericolo per i diritti dei lavoratori, per i diritti fondamentali dell'uomo e per la solidarietà attuata nelle tradizionali forme dello Stato sociale. I sistemi di sicurezza sociale possono perdere la capacità di assolvere al loro compito, sia nei Paesi emergenti, sia in quelli di antico sviluppo, oltre che nei Paesi poveri. Qui le politiche di bilancio, con i tagli alla spesa sociale, spesso anche promossi dalle Istituzioni finanziarie internazionali, possono lasciare i cittadini impotenti di fronte a rischi vecchi e nuovi; tale impotenza è accresciuta dalla mancanza di protezione efficace da parte delle associazioni dei lavoratori.” (Caritas in veritate, n. 25)
Ci sono qui tanti temi che appartengono anche al nostro Dibattito. Quando il Papa parlava di “grave pericolo per i diritti dei lavoratori” e di “tagli alla spesa sociale anche promossi dalle Istituzioni finanziarie internazionali” anche nei paesi di “antico sviluppo” si riferiva inevitabilmente proprio ai penultimi.
È ben vero che questo approccio ha avuto già allora ben poca considerazione mediatica e che non ha trovato né all’epoca né successivamente sviluppo, quantomeno nell’insegnamento corrente.
Ciò a mio avviso dipende dalla questione segnalata da Guercio (ho anch’io esperienza di clero, basso e alto). Per formazione culturale i sacerdoti sono di solito assolutamente alieni dalle categorie dell’economia e tendono quindi ad appiattirsi sulle vulgate correnti.
Ciò non significa che molti di loro non siano ormai consapevoli, perché ci hanno a che fare tutti i giorni, che esiste il grave problema dei penultimi e che ritengano finanche eccessiva l'enfasi sugli ultimi. Ciò non si traduce tuttavia in analisi e in pastorale per le ragioni dette sopra.
Quelle parole di Ratzinger me le ricordo bene. Non ero ancora il vostro ecclesiarca, ma avevo un gruppo di studenti di comunione e liberazione molto carini e affettuosi con me, che condividevano le parole che ritenevano fossero consonanti con quanto stavo cercando di insegnare loro. Ricordo bene il loro entusiasmo per la Caritas in veritate. Abbiamo anche visto che è rimasta lettera morta.
EliminaNel famoso messaggio di Benedetto XVI, quello del diritto a non emigrare (“Nel contesto socio-politico attuale, però, prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra” e anche
Elimina“Il cammino di integrazione comprende diritti e doveri, attenzione e cura verso i migranti perché abbiano una vita decorosa, ma anche attenzione da parte dei migranti verso i valori che offre la società in cui si inseriscono”) c’è anche un riferimento ad un precedente discorso di Giovanni Paolo II in cui si fa riferimento al contesto mondiale: “Fino a tempi recenti la ricchezza dei Paesi industrializzati veniva prodotta sul posto, con il contributo anche di numerosi immigrati. Con la dislocazione del capitale e delle attività imprenditoriali tanta parte di quella ricchezza viene prodotta nei Paesi in via di sviluppo, dove la manodopera è disponibile a basso prezzo. In questo modo i Paesi industrializzati hanno trovato il modo di usufruire dell’apporto di manodopera a basso prezzo senza dover sopportare l’onere della presenza di immigrati. Così, questi lavoratori corrono il rischio di essere ridotti a nuovi "servi della gleba", vincolati ad un capitale mobile che, tra le tante situazioni di povertà, seleziona di volta in volta quelle in cui la manodopera è a minor prezzo. E’ chiaro che un simile sistema è inaccettabile: in esso infatti la dimensione umana del lavoro è praticamente ignorata.
Occorre riflettere seriamente sulla geografia della fame nel mondo, perché la solidarietà prenda il sopravvento sulla ricerca del profitto e su quelle leggi di mercato che non tengono conto della dignità della persona umana e dei suoi diritti inalienabili”.
Certo, discorsi da giornata dei migranti e congressi affini, parole obbligate in quei contesti, ma forse il ribadirle con continuità anche nel successivo pontificato forse avrebbe aiutato a sollecitare sulla questione.
Le parole di Benedetto qui le conoscevamo bene. Ce le avevano riferite in molti, fra cui un uomo coraggioso:
Eliminahttps://goofynomics.blogspot.com/2016/04/contro-il-sinistrismo.html?showComment=1461170875426&m=1#c5301461819676802941
Di grande coraggio.
EliminaUn esempio per tutti.
Qualche anno fa ho partecipato a un circolo culturale di matrice cattolica, non proprio irrilevante, che sul piano politico-economico era molto incline ad economia sociale di mercato e valori "europei", anche se non è mancata qualche forte (ma più occasionale) voce "keynesiana". Nel frattempo avevo iniziato a leggere anche qui e altrove e dunque mi sono impegnato per qualche anno, come potevo, a spiegare e documentare un altro punto di vista, di cui gli altri partecipanti presero nota e nessuno - inclusi quelli più attrezzati di me, schivo tributarista, in economia - lo hai mai confutato. Devo dire che i sacerdoti, anche quando non capivano o non condividevano, non mi hanno (quasi) mai impedito di esprimermi, mentre so che ci fu qualche rimostranza dagli sponsor, perché qualcuna mi è arrivata direttamente, metre da altre sono stato probabilmente protetto dai suddetti sacerdoti. Nel mio percorso associativo, mi è capitato di raccontarne qualcosa anche al Presidente Ponti
RispondiEliminaGli avviliti si contano, non si pesano (semi cit.).
RispondiEliminaE infatti, la propaganda astensionista del PD è rivolta prevalentemente a loro, perché il loro numero fa paura.
EliminaSe diavolo è tale in quanto divide, se, come mi disse un missionario, esso non agisce materialmente come nei film, bensì attraverso l'interpretazione dell'uomo e le sue conseguenti azioni, penso che la visione della Chiesa sul fisco dovrebbe essere di difesa dalla rapina, di discernimento della condizione di chi elude e chi subisce, appunto, una rapina a causa di meccanismi disumanizzati con i quali si esige il tributo.
RispondiEliminaNon pretendo che il povero parroco sappia divulgare visioni macroeconomiche, ma che, molto semplicemente, possa far arrivare un messaggio di fratellanza, comprensione, compassione che ho visto, invece, confluire nella banalità superficiale del grido "onestà".
Non so se sperare nel prossimo Pontefice.
È un tema sul quale, nel mio piccolo, tento di studiare e riflettere da anni. Molti spunti li ho trovati qui, tra cui la lettura di Graeber e altri, altri dalla filologia biblica e dalla storia di San Francesco. Una risposta ovviamente non ce l'ho, ma temo che la Chiesa difficilmente possa dimenticare senza tradire il proprio mandato il radicale "rimetti i debiti" o l'incompatibilità tra Dio e Mammona. Nella società del benessere il problema si è complicato enormemente e io, coi mezzi che ho, non ne vengo fuori, ma a istinto credo che il busillis stia ancora lì.
RispondiEliminaSe qualcuno offre altri spunti, prometto di leggerli!
Un decennio fa(ma anche ora) criticare l’euro ti faceva percepire come un populista per cui nessun vescovo o prete vorrebbe che l’immagine della chiesa venisse associata a questa categoria politica, anche per i costi politici che porta con sé( i fedeli che abboccano a questa propaganda non verrebbero a messa). In generale, dire le cose giuste non porta necessariamente consenso (se non nel lungo periodo) per cui, avendo già la chiesa una crisi di vocazioni, forse i pochi che avevano capito hanno preferito evitare di creare ulteriori spaccature in una chiesa già morente. In sostanza, capisco lo scetticismo nei riguardi della chiesa ma anche io, se fossi papa, ci penserei due volte a dire determinate cose, poiché percepirei il costo politico di dire cose vere ma che l’opinione comune interpreterebbe come populiste. La chiesa è un’istituzione che non può prescindere dall’opinione dei suoi fedeli e quindi penso sia difficile per un papa prendere posizioni nette. Non so, è la mia opinione
RispondiEliminaA Bruxelles sono nate tante cose interessanti.
RispondiEliminaCi è nato persino quel gran figo di Carlo (in realtà è nato li vicino, a Gand) che da bravo fiammingo beveva fiumi di birra e ovviamente voleva unire leuropa (dopo aver saccheggiato Roma).
In quella splendida epoca che fu El Siglo de Oro, anche El Imperio donde no se ponia el Sol, come tutti gli imperi ebbe la sua ideologia.
Gliela fornì la Scuola di Salamanca (anche) per mezzo di un soldato spagnolo, o meglio, uno strano soldato sacerdote, un tal Ignazio (non La Russa) che fondò persino una compagnia.
E così, assieme alle preghiere, si diffuse anche il concetto di diritto internazionale, di guerra giusta, di diritto naturale di proprietà privata, di diritto di libera circolazione e libero commercio, di contratto, di giusto prezzo, giusto interesse ecc.
Fatto sta che, semplificando, l'impero ebbe la sua globalizzazione e la Compagnia divenne la sua prima multinazionale accumulando ricchezze e potere a non finire.
Tornando a noi, a Roma, abbiamo appena avuto l'onore di avere un grandissimo gesuita, un uomo integerrimo, dalla vita monacale che si alzava tutte le mattine all'alba per fare gli esercizi di Ignazio.
Parlo ovviamente di Mario Draghi, uno che stando a quello che dice ha fatto della regola dei gesuiti la sua bussola di vita, del resto era un orfano (ricco) da loro cresciuto e educato.
Forse voi avete pensato all'argentino?
E' vero, anche il Pontefice era un gesuita, grandissimo uomo con una grande visione umana e soprattutto globale.
Il Signore Risorto lo accolga nella dimora della luce e della pace. Preghiamo.
Qualche anno fa - credo proprio durante la crisi in Grecia - il prete del paese dove abito venne a cena a casa di mio suocero. Parlando della situazione economica e di quello che stava succedendo, il prete quella sera concluse la discussione con un: " Caro Michele, Monti ha salvato l'Italia dal fallimento". La cancellazione dei penultimi parte da qui. Dalla provincia dove i rappresentanti del clero (non tutti ma tanti sì) hanno proferito parole disastrose e pregne di falsità economiche. E la gente che non veniva qui ad informarsi annuiva convinta.
RispondiEliminaTutto sarebbe più semplice se ognuno facesse il suo mestiere.
EliminaMica tanto , datosi che " tutta gente del mestiere " anche i vari Monti , Draghi, Prodi, Andreatta, Ciampi , Goria ect ect .
EliminaAnzi direi che il principale problema sia "l' onestà intellettuale " e che sia sempre bene mantenere una particolare diffidenza per gli "specialisti" i cui "atti" non corrispondono alle proprie "parole".
È un problema di sincronizzazione che forse non ha soluzione.
EliminaOgni tanto trovi anche quelli che di mestiere dovrebbero essere aggiornati e invece ti dicono che il dollaro è garantito dall'oro a Fort Knox.
Credo che Bergoglio si sia fatto portatore di quella visione secolarizzata della Chiesa, già ben presente nelle alte gerarchie Vaticane, in cui la fede cattolica diventa un attributo del tutto accessorio ed ha invece rilievo primario l'adesione al modello di società globalista e progressista. In tale contesto, gli 'ultimi' non sono i poveri ma i migranti, che rappresentano quel Terzo Mondo sfruttato e colonizzato di fronte al quale i cittadini occidentali sono chiamati a espiare le colpe dei loro bisnonni. E il sostegno sempre più attivo della Chiesa bergogliana alle attività delle ONG, la collaborazione con personaggi come Casarini, gli innumerevoli richiami del Papa all'apertura di porti e confini, sono il tratto distintivo di questa visione del mondo, in cui è invece del tutto assente la dimensione spirituale e metafisica. Più di una volta, anzi, abbiamo sentito Bergoglio affermare che un ateo è preferibile a un cattivo cristiano.
RispondiEliminaE infatti i discorsi accorati di politici e giornalisti di sinistra, quasi tutti non credenti, che in questi giorni ripercorrono i 12 anni del papato, sono essenzialmente centrati proprio su questi temi, e sono inconsolabili per avere perso un sostenitore potente e autorevole di quella società multietnica (o meticcia, per dirla con Scalfari) cui essi aspirano per poter finalmente portare gradualmente ad estinzione la detestata italietta borghese, e conservatrice.
a proposito dei "penultimi", prof...mi spiegherebbe per quale motivo si festeggia il 25 Aprile come se la guerra l'avessimo vinta?
RispondiEliminaPerché a "qualcuno" conveniva confondere la liberazione dal fascismo con la vittoria in una guerra che abbiamo perso.
Eliminavabbè ma tanto non era papa......
RispondiEliminahttps://it.wikipedia.org/wiki/Michel_Schooyans
RispondiEliminaBuonasera mi permetto di segnalare lo studioso cattolico Michel Schooyans, le cui opere sono pressoché sconosciute e di difficile reperibilità. Si mostra fortemente critico nei confronti del modello di sviluppo occidentale. Non a caso, la sua opera più nota, Nuovo Disordine Mondiale, è introdotta da una prefazione scritta da Ratzinger.
Professor Bagnai, i bergogliani non ci sono arrivati. E dubito che ci arriveranno, viste le cattive frequentazioni. Ma per un cristiano, la vita si affronta per quel che si presenta, anche con gli stipendi da fame, cambiando ciò che si può cambiare e accettando ciò che non si può cambiare. Alla politica ci pensa la Storia.
RispondiEliminaQuando mi sono affacciato su questo blog ero un giovane ateo e anticlericale. Non lo sono più, e arrivato nel mondo cattolico con occhi ingenui ne approfitto per farmi spiegare da zero e ogni volta da diversi punti di vista le differenze di "carismi" fra CL, Opus Dei, Azione Cattolica, gerarchie.
RispondiEliminaÈ un mondo variegato e come dicevate sopra ne fanno parte categorie sociologiche e umane che spesso non sono toccate in prima persona dalla durezza del vivere, quindi è comprensibile che non ne siano state approfondite le cause; sebbene sia innegabile l'impegno profuso nel mitigarne gli effetti.
Partecipando a varie iniziative sulla dottrina sociale, devo dire che il discorso economico sembra il meno adeguato ad attirare la loro attenzione.
Mi sono convinto che teologicamente è giusto così. La moneta ha sopra il volto di Cesare. Inoltre "I poveri li avrete sempre con voi" (bello questo episodio sia nella versione di Marco che in quella di Giovanni) a dire che eliminare la disuguaglianza in questo mondo è un'illusione, anche pericolosa.
Su altre cose invece il mondo cattolico è stato molto più attento. Il giudizio sugli effetti dell'austerità sulla demografia, sulla dignità umana, sulle cure ai malati c'è stato; si è criticato l'atteggiamento della UE contro la vita; è stato percepito l'attacco alle libertà di paesi cattolici come la Polonia o l'Ungheria. Sempre però senza riuscire a scalfire le certezze dei laici che mettono l'europeismo come stella polare al pari del magistero (e non si vergognano di dirlo!).
Se devo fare una critica, sta quindi nel fatto che nel ricercare le cause di questi problemi ci si è rivolti a una pletora di esperti ipocriti, viscidi e repellenti, che godevano di qualche collaborazione con università cattoliche o conoscenze nelle associazioni, o peggio ai mercenari dell'informazione impiegati in testate d'area. Sappiamo che gente circola. Speriamo che, coi suoi tempi, la Chiesa si accorga di quello che finora passava il convento.
P.S. Per quanto riguarda specificamente la persona di Papa Francesco, riporto alcune parole della sua esortazione apostolica Evangelii Gaudium del 2013.
Elimina204. Non possiamo più confidare nelle forze cieche e nella mano invisibile del mercato. La crescita in equità esige qualcosa di più della crescita economica, benché la presupponga, richiede decisioni, programmi, meccanismi e processi specificamente orientati a una migliore distribuzione delle entrate, alla creazione di opportunità di lavoro, a una promozione integrale dei poveri che superi il mero assistenzialismo. Lungi da me il proporre un populismo irresponsabile, ma l’economia non può più ricorrere a rimedi che sono un nuovo veleno, come quando si pretende di aumentare la redditività riducendo il mercato del lavoro e creando in tal modo nuovi esclusi.
205. Chiedo a Dio che cresca il numero di politici capaci di entrare in un autentico dialogo che si orienti efficacemente a sanare le radici profonde e non l’apparenza dei mali del nostro mondo! La politica, tanto denigrata, è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose della carità, perché cerca il bene comune.[174] Dobbiamo convincerci che la carità «è il principio non solo delle micro-relazioni: rapporti amicali, familiari, di piccolo gruppo, ma anche delle macro-relazioni: rapporti sociali, economici, politici».[175] Prego il Signore che ci regali più politici che abbiano davvero a cuore la società, il popolo, la vita dei poveri! È indispensabile che i governanti e il potere finanziario alzino lo sguardo e amplino le loro prospettive, che facciano in modo che ci sia un lavoro degno, istruzione e assistenza sanitaria per tutti i cittadini. E perché non ricorrere a Dio affinché ispiri i loro piani? Sono convinto che a partire da un’apertura alla trascendenza potrebbe formarsi una nuova mentalità politica ed economica che aiuterebbe a superare la dicotomia assoluta tra l’economia e il bene comune sociale.
206. L’economia, come indica la stessa parola, dovrebbe essere l’arte di raggiungere un’adeguata amministrazione della casa comune, che è il mondo intero. Ogni azione economica di una certa portata, messa in atto in una parte del pianeta, si ripercuote sul tutto; perciò nessun governo può agire al di fuori di una comune responsabilità. Di fatto, diventa sempre più difficile individuare soluzioni a livello locale per le enormi contraddizioni globali, per cui la politica locale si riempie di problemi da risolvere. Se realmente vogliamo raggiungere una sana economia mondiale, c’è bisogno in questa fase storica di un modo più efficiente di interazione che, fatta salva la sovranità delle nazioni, assicuri il benessere economico di tutti i Paesi e non solo di pochi.
In tutta onestà io non ricordo che Cristo si fosse mai occupato del tema squisita mente politico della redistribuzione della ricchezza, ma magari sbaglio.
EliminaCaro splendide mendax, in effetti NSGC si è discostato da altre religioni organizzate nel rifiutarsi esplicitamente di stabilire uno specifico sistema tributario, fissare un'aliquota fiscale o un tasso di interesse.
EliminaPer me, molto meglio così. Fissati i princìpi, ha lasciato all'organizzazione il compito di pensare a queste minuzie, sempre per obiettivi e mai nei dettagli, vedi: https://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/justpeace/documents/rc_pc_justpeace_doc_20060526_compendio-dott-soc_it.html
Quando si fa un processo logico si arriva al finale il più coinciso possibile
RispondiEliminaPossiamo affermare che la religione cattolica ha cambiato simbolo dalla croce al € con tutte le implicazioni
Il pontificato di Francesco ha confermato che la Chiesa è stata fondata da N.S.G.C. Nonostante i suoi diuturni sforzi, Francesco non è riuscito a distruggerla (anche se l'ha minata). Come Gianfranco Fini piaceva a chi non lo votava, così Francesco era venerato dagli atei. Ha propugnato la transizione energetica, che tanto ha nuociuto proprio a quei poveri al centro della sua retorica. Il migrazionismo papale ha prodotto deflazione salariale. I suoi erano comizi, non sermoni. Era rozzo, piuttosto che diretto. Mi sono sempre chiesto perchè lo Spirito Santo ci abbia inflitto simile castigo. Però a Francesco riconosco un non secondario merito: è morto con la Croce sulle spalle; diversamente dal suo colto ma vile antecessore, non si è dimesso. Confido che ascenda al soglio pontificio un amico di Donald Trump, non di Luca Casarini. Se fosse eletto il 13 maggio, il nuovo papa sarebbe un dono della Madonna di Fatima e potrebbe chiamarsi Mario. Preghiamo per l'anima di Francesco.
RispondiEliminaOT - o no?
RispondiEliminaNella riforma del pubblico impiego passata alla Camera è stata ripristinata la discrezionalità delle amministrazioni nel far rimanere in servizio i dipendenti che a 65 anni hanno già maturato i requisiti pensionistici minimi e che richiedano il prolungamento fino a 67. I limiti posti sono facilmente aggirabili: la motivazione richiesta alle amministrazioni: "esigenze organizzative" vuol dire tutto e niente.
Una preghiera, sul serio: se non si può più, come sarebbe meglio, eliminare questa norma, si può almeno aggiungere la condizione "purché l'assegno pensionistico sia pari o superiore di almeno tre volte all'assegno sociale"?
Si riesce a immaginare cosa sia vivere con 700 euro a partire da 65 anni alla morte, anche se con casa di proprietà, in un contesto per di più in cui i salari indiretti sono stati smantellati con più ferocia se possibile di quelli diretti e di conseguenza senza aver potuto accumulare risparmi?
Così com'è quella norma, altro che eutanasia.
Grazie.