domenica 27 aprile 2025

La Polonia nell'Europa a sette velocità

Nel post precedente Ciaone ha chiesto come mai la Polonia abbia conservato la propria valuta nazionale, rilevando che questo le conferisce un vantaggio sugli altri Stati membri. Non ha reagito benissimo al mio caloroso "benvenuto fra noi!" che non aveva lo scopo di mettere lui di fronte alla sua ignoranza (non mi permetterei mai), ma di mettere tutti voi di fronte all'ignoranza del resto del mondo. Sono reduce da una serata in cui, sia pure in modo piacevole e per certi versi "progressivo", si è comunque reinventata la ruota, come dicono gli inglesi. Chi sta qui da un po' non ha idea di quale sia il suo vantaggio comparato sul resto del mondo, e anzi commette l'errore di pensare che quanto qui abbiamo appreso in quattordici anni di percorso comune, di mutuo arricchimento culturale, sia patrimonio condiviso.

Non è così!

Le domande che mi sono sentito fare questa sera denotavano una totale inconsapevolezza dell'esistenza di serie criticità (per essere gentili) nel progetto europeo, per non parlare poi di analisi di ordine superiore circa le motivazioni e la genesi di queste criticità. La gente semplicemente non sa, semplicemente non capisce che il suo mondo (il mondo in cui lei vive) è una loro rappresentazione (una rappresentazione orchestrata e gestita dai suoi nemici di classe). Nel momento in cui apri un giornale invece di un libro, hai già perso la lotta di classe, e di libri non ne mancano, e presto ce ne sarà uno particolarmente utile (anche se nel titolo c'è una parola particolarmente dannosa). I giornali puoi sì leggerli, ma solo dopo aver capito bene come vengono scritti, quale fabbrica del falso siano, quali stregoni della notizia ci lavorino.

Prendiamo una delle tante cose che secondo me pochi sanno: l'Eurozona non coincide con l'Unione Europea, che a sua non coincide con l'Europa e in questo momento è ad almeno tre "velocità" (cioè coesistono in essa tre regimi):

1) Stati membri (dell'Unione) la cui valuta è l'euro: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Grecia, Slovenia, Cipro, Malta, Slovacchia, Estonia, Lettonia, Lituania, Croazia (dovrebbero essere venti, magari ricontateli, fosse successo qualcosa nella notte...);

2) Stati membri che conservano la valuta nazionale in virtù di deroghe (clausole di opt-out) definite nei Trattati: prima erano due (Regno Unito e Danimarca), ora ne è rimasto solo uno (sapete quale);

3) Stati membri che non hanno ancora adottato l'euro ma non beneficiano di una deroga, quindi a tendere lo adotteranno (in teoria): Svezia, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Polonia, Bulgaria;

e fino a qui siamo a 20+1+6=27 Stati membri dell'Unione, ma se ci riferiamo all'Eurozona dobbiamo sapere anche che esistono:

4) Stati non membri dell'Unione che hanno adottato l'euro in seguito ad accordi bilaterali: Andorra, Monaco, Vaticano e San Marino (piccoli, ma non trascurabili);

5) Stati non membri eurizzati, cioè che hanno deciso di adottare unilateralmente l'euro: Montenegro e Repubblica del Kosovo,

dove la differenza fra (4) e (5) è che i Paesi sub (4) possono coniare monete (ma non stampare banconote), mentre i paesi sub (5) (cioè gli "eurizzati") non possono nemmeno coniare le monete.

Vi sembra abbastanza complicato?

No, è peggio di così, perché, ad esempio, non tutti gli Stati la cui valuta non è l'euro lasciano fluttuare liberamente il cambio. Basta fare il disegnino (sono solo 7):


Sicuramente il leu si è svalutato molto, il forint ha ceduto in misura minore, zloty e krona hanno avuto alterne vicende e la koruna invece si è tendenzialmente rivalutata (nota bene: sono quotazioni incerto per certo, quindi se salgono significa che ci vogliono più unità di valuta nazionale per acquistare un euro, cioè che la valuta nazionale vale meno). Se togliamo queste cinque valute, noteremo una differenza fra le restanti due:


il lev (che non ha opt-out) ha cambio praticamente fisso (a parte qualche mal di pancia iniziale), mentre la krone (che ha un opt-out) oscilla in una banda ristretta, nonostante formalmente entrambi abbiano adottato (la Danimarca non essendo tenuta a farlo) il regime ERM-2 o AEC-2 che dir si voglia. Quindi, pensate un po': dei due Paesi con opt-out, uno lasciava fluttuare il cambio (il Regno Unito) e l'altro no (la Danimarca), quest'ultimo era entrato in banda di oscillazione ristretta non essendo tenuto a farlo, mentre la Bulgaria in realtà non è esattamente entrata in banda di oscillazione ristretta (il che comporterebbe che stesse iniziando il suo percorso verso l'euro), ma ha semplicemente ereditato un precedente aggancio valutario con il marco tedesco (un currency board in vigore dal 1997), e se l'è tenuto, difendendolo con qualche difficoltà, il che significa però che è di fatto nell'euro, pur non essendo un Paese eurizzato.

Se vi è venuto un lieve mal di testa vi capisco, considerando che siamo a circa sette diversi regimi, e ovviamente non stiamo considerando l'Europa non unionale, che presenta Stati non banali come Svizzera e Norvegia.

Ora: quanti di voi la sapevano tutta? O, di converso, quanti di voi identificavano "Europa" e "euro"?

Se facciamo un focus sulla Polonia, il Paese che interessava a Ciaone, la situazione è questa:


una bella svalutazione di quasi il 30% in occasione della crisi del 2009, descritta a pag. 75 de L'Italia può farcela, poi recuperata, e da lì in avanti una tendenza alla svalutazione fino al 2022, poi recuperata anch'essa.

Ora, a voi è stato raccontato che l'euro è stato fatto per non indurci in tentazione, per non farci svalutare, ma vi ho spiegato e mostrato coi fatti che la realtà era un'altra: il suo scopo era quello di impedire alla Germania di rivalutare, lo scopo dell'euro era cioè di inibire un meccanismo di mercato che avrebbe corretto il gigantesco surplus tedesco, che la Germania non voleva correggere. Ma le cose stanno peggio di così! Eh sì, e dovreste averlo capito: perché mentre da un lato la Germania manipolava la propria valuta impedendole di rivalutarsi in modo da conservare competitività di prezzo rispetto ai Paesi terzi (fra cui gli Stati Uniti), dall'altro, però, uno dei suoi principali subfornitori, la Polonia, che è il secondo Paese di provenienza delle sue importazioni dopo gli Stati Uniti, svalutava progressivamente la propria valuta, cioè la Germania (l’euro) si rivalutava rispetto allo zloty, rendendo così sempre più convenienti la componentistica e i semilavorati polacchi per l'industria tedesca.

Insomma: la Germania, con questo bel guazzabuglio di arrangiamenti monetari a millemila velocità, è riuscita nel duplice scopo di manipolare al ribasso la propria valuta verso i suoi clienti, mentre beneficiava di un ribasso della valuta dei suoi fornitori! Vendi sottoprezzo e ti rifornisci sottocosto: che vuoi di più dalla vita? Guadagni competitività perché svaluti rispetto al dollaro e perché rivaluti rispetto allo zloty, cioè lo zloty svaluta rispetto a te...

E così abbiamo anche risposto alla domanda di Ciaone: "a chi faceva comodo?". La domanda non è mal posta, ma forse un po' superflua. I rapporti di forza vigenti finora rendevano la risposta sufficientemente ovvia: a chi comanda(va), cioè alla Germania. So che molti di voi storceranno il nasino, ma against this backdrop qualsiasi cosa faccia comandare un po' di meno la Germania mi sembra debba essere visto come un successo, o almeno come la mitigazione di un danno, anche se comporta scelte geopolitiche urticanti per alcune sensibilità.

Liberi voi di pensarla diversamente: io la penso così, e credo di avervi spiegato oggi il perché.

Buona notte!

41 commenti:

  1. "Ora: quanti di voi la sapevano tutta?"
    Della Romania anche troppo 🤣

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  2. Praticamente la Germania è riuscita ad avere la moglie ubriaca e la botte piena. E poi saremmo noi Italiani i furbi... Grazie Bagnai e buona domenica.

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    1. Il correlato antropologico dell’idea secondo cui l’euro sarebbe fatto per impedirci di svalutare (ma invece è stato fatto per impedire alla Germania di rivalutare) è ovviamente quello che noi siamo dei cialtroni furbi (ma la realtà sta dimostrando che è invece la Germania che non riesce a sopravvivere senza una qualche forma di dumping: Salariale, valutario, energetico, eccetera). Noi naturalmente vorremmo aiutare questi nostri fratelli che non ce la fanno, ma sarebbe tutto molto semplice se almeno non ci insultassero. Vi ricordate il periodo in cui c’era sempre un giornalista tedesco di servizio in qualsiasi talkshow televisivo? Ecco, almeno quello adesso ce lo stiamo risparmiando.

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    2. una domanda: vi siete posti la domanda se la germania possa accettare un ruolo di secondo piano nella futura UE a trazione nato/anglofrancese? Se la meloni non flirta con i tedeschi, abbandonando starmer e la VDL, sarà oscurata ed emarginata ad ogni piè sospinto; ieri se ne sono visti i prodromi, per fortuna Trumpone arancione non è stupido come pensa macron

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    3. @anonimo
      Le alleanze con la germania non portano bene, come non porta mai bene l' idea che noi italiani si debba sempre reggere la coda di qualcuno perché saremmo dei "minorati".

      Certo si , siamo "andicappati" da una atavica mentalità "piddina" ma non se ne esce di certo facendo i "piddini".

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    4. @ passavodiqui: siamo isolati da 25 anni perchè in UE ci hanno fatto terra bruciata e ancora non abbiamo capito le regole del gioco; con gli anglo francesi non ci sarà mai partita perchè non siamo piddini, ma se Trumpone ce lo chiede, perchè individua nella germania il cigno morente, almeno non facciamo i minorati; almeno fino a quando il gioco non si rompe

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  3. Ci sarebbe anche il franco CFA, di cui ci ha parlato altre volte.

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    1. Probabilmente il franco CFA ha un fuso orario diverso dall'euro perché è molto più avanti con il tramonto!😆 E direi che la Francia "sentirà" questo tranonto

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    2. Comunque anche qui la storia è più complicata di come ce la raccontiamo, perché di Franchi CFA ce ne sono due: XAF e XOF. Per chi ne sente parlare per la prima volta, sono valute imposte alle ex colonie francesi agganciate all’euro con cambio perfettamente fisso dato dalla parità d’ingresso del franco francese nell’euro. Di fatto, sono una via di mezzo fra uno Stato membro e un paese eurizzato. L’osservazione quindi di per sé sarebbe pertinente, ma io mi stavo concentrando sulla frammentazione della governance economica europea, che è massima proprio negli aspetti (quelli monetari) in cui si tende a rappresentarla (e quindi a ritenerla) monolitica. Siamo molto distanti da una totale uniformità e questo crea effettivi problemi di concorrenza fra i paesi di cui nessuna DG COMP ovviamente si occuperà mai.

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  4. dagli anni novanta in poi gli US hanno investito pesantemente in polonia, la mia idea è che questa ha fatto il pesce in barile, trattando con americani e tedeschi in egual misura (essendo utile ad entrambe per diversi motivi)

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  5. In generale potremmo dire che la "zona Europea" funzionerebbe bene con una monetona unicona ad almeno 33, se non ho contato male, velocità!!! Cioè in pratica ognuno, o meglio ogni zona in più possibile assomigliante ad una "area valutaria ottimale" e quindi sufficientemente circoscritta, dovrebbe avere una propria moneta FIAT libera di svalutarsi per difendersi come crede da chi non vuole rivalutare. Una moneta sovranazionale potrebbe essere molto utile con la logica di quel dinosauro mai nato che mi pare di ricordare avrebbe dovuto chiamarsi...Bancor

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  6. La Polonia é il nostro controfattuale.
    Osserviamo lei per vedere cosa sarebbe successo a noi se non avessimo abboccato come fessi all'eurolatria.

    Chissà se da qualche parte in Polonia qualche giornale titolerà "Polonia quarta potenza" prima o poi.

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    1. Non la metterei proprio così! Le condizioni di partenza nostre e loro erano molto diverse. Si può parlare di controfattuale quindi solo in senso metaforico, come credo tu stia facendo. Ricordo ad esempio che da un paese che ha un livello di reddito pro capite iniziale inferiore ci si aspetta, a parità di tecnologia, che cresca più in fretta.

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    2. E' "controfattuale" solo nel ruolo strategico attribuitoci dal "padrone". E' infatti evidente che ANCHE noi abbiamo lucrato una "particolare posizione" nel disegno geostrategico "anglosassone" ( il contenimento de l' URSS) disegno sorpassato giusto nel 1992 quando ,con il crollo de l' URSS , è stata la Polonia a diventare "strategica" nel ( nuovo) piano di frantumazione della Russia.

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    3. Più che controfattuale direi fattuale: a Marilleva, stazioni sciistica trentina, la densità di turisti polacchi è così alta che i menù dei ristoranti riportano anche la loro lingua. Un mio conoscente che si reca spesso in Polonia per motivi di lavoro mi parla di infrastrutture belle e nuove; automobili costose in quantità; immobili ben tenuti o in ristrutturazione; ma soprattutto vivibilità e sicurezza anche nelle grandi città a qualsiasi ora e in qualsiasi quartiere: non c'è immigrazione sregolata. Un paradiso quindi? No, c'è un clima pessimo e per questo non vi ci si trasferisce. Mi conta balle?

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  7. Attenzione però: strano come un vantaggio comparato visto dall’esterno somigli ad autoreferenzialità.

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  8. Bellissimo post molto istruttivo. Lo farò vedere ai miei colleghi rumeni.

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    1. È difficile che non si siano accorti di nulla! Ovviamente la lezione è che entrare nell’euro per loro sarebbe un suicidio. Di tanto va in su il grafico del cambio, di tanto dovrebbe andare in giù quello dei salari. Questo ormai lo avete capito!

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  9. Una dissoluzione ordinata dell'Euro potrebbe partire dall'applicazione di dazi? E solo successivamente tornare alle proprie valute?

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    1. E quale sarebbe il vantaggio di questa strategia? Peraltro, come anni di riflessioni dovrebbero averci reso chiaro, il problema è recuperare flessibilità, non introdurre una rigidità “migliore“. Mi sembra che il ragionamento sottostante a questa proposta sia lo stesso di quelli che dicono che il problema dell’euro è stata la parità d’ingresso, semplicemente perché non sanno che con quella parità vivevamo da due anni senza particolari difficoltà.

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    2. Ho difficoltà a capira cosa significherebbe "dissoluzione ordinata"! Per definizione il fatto dovrebbe creare caos, non ordine. Per assurdo se si distruggesse la istituzione dell'Euro mantenendo l'ordine per cui era stato creato, probabilmente non servirebbe a niente farlo.

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  10. Pensavo che il vantaggio potesse essere una maggior accettazione di tale proposta da parte dell'elettorato e quindi la possibilità di non dover toccare proprio il fondo prima di risalire.

    Specie quando l'elettorato si renderà conto che i dazi non distruggeranno ma anzi aiuteranno i cittadini USA a star meglio. A quel punto potrebbe divenire più facile proporli e renderli accettabili.

    L'idea di base sarebbe appunto questa: trovare la via di far finire l'Euro prima che questo finisca brutalmente per forza di cose.

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    1. Scusa se uso un po’ brutalmente il rasoio di Occam, e ti prego di credere nella mia sincera fiducia nella democrazia, che però non è necessariamente fiducia negli elettori: Se potessimo fidarci delle prese di consapevolezza dell’elettorato, non saremmo ridotti così. Il livello di consapevolezza dell’elettorato è esemplificato dal fatto che nonostante qui in Italia ci sia un uomo politico che è diventato il bersaglio di tutti i poteri cosiddetti forti, chi voleva lottare contro i poteri forti ha deciso di non votarlo! Quindi, non farti illusioni: le cose sostenibili per definizione non durano, ma la loro fine è inevitabilmente e, consentimi una punta di moralismo, meritatamente traumatica.

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  11. Grazie magister, oramai la chiamerò così sempre che non le dispiaccia.
    Grazie per il ripasso e fa riflettere molto come appunto siamo bacchettati e dobbiamo andare con il cappello in mano in cerca di legittimazione in sedi EU, poi però esistono stati, di quella che dovrebbe essere nei sogni bagnati di alcuni una mega super unione in tutto e per tutto, che hanno la loro moneta... Altro che "limare"i bilanci dai è una bella presa in giro... Quantomeno è un argomento in più per i basta € e quando ci dicono facciamo gli Stati Uniti D'Europa facciamogli notare come funziona davvero haha
    Comunque il suo articolo su possibile scenari senza € che vede l adozione di trattati tra vari stati è molto attuale, con Trump bisogna fare così, è il precursore di quello che lei scriveva da precursore e va nella direzione disgregatrice del monolita

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  12. Forse non era questo l’obiettivo dell’euro, ma di certo è stato il risultato della sua gestione.

    Ed è questa la smoking gun che dimostra l’assenza - ora, allora e domani - di una polis europea.

    Sconfitti economicamente utili, bonapartisti miracolati, ex padroni imperiali frustrati, orfani perennemente destabilizzati per ragioni di realpolitik: questa la brigata che avrebbe dovuto essere unita in un sogno irenico e protetta dall’inflazione grazie alla moneta unica a trazione germanica.

    La cecità dei paesi latini e dei britannici di fronte al sequestro tedesco del governo economico e sociale europeo dice molto su quanto la UE sia sempre stata poco più di un’accozzaglia di perdenti frustrati, ossessionati dall'idea del facile recupero di una grandezza smarrita praticando i rituali della Hygromanteia unionista. Una congrega di vili furboni, ciascuno intento a far finanziare ai soci la propria sordida, miope agenda.

    Perché restare congelati nel tempo così? Elaboriamo in modo adulto il nostro lutto storico, metabolizziamo una volta per tutte la sconfitta che fu e usciamo dal questa bolla temporale piena di sabbie mobili, di fantasmi, di morti viventi privi di amore ma ricolmi di astio violento. Lasciamo che gli altri lo facciano se ne sono capaci e andiamo avanti in prudente e pacifica sintonia con gli equilibri globali che inevitabilmente cambiano. Un buon punto di partenza, per la pacifica convivenza interna, potrebbe essere la contestualizzazione del sabotato progetto di solidarietà nazionale di Moro.

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    1. Magari! (uscissimo dal lutto storico etc.) Io vivo nella patria del compromesso, con relativi pregi e difetti, e il riferimento a Moro mi colpisce molto. È per caso un riferimento ad un'analisi più approfondita? Se sì, ref? Grazie.

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  13. Lascio una testimonianza anche se ininfluente.
    Ma il mio ego mi dice di farlo.
    Lavoro in Polonia dal 2008, ho vissuto come hanno vissuto i Polacchi la pensantissima e drammatica svalutazione dello zloty a partire dal 2008
    Questo è quello che è accaduto:

    Non ci siamo accorti di niente.

    Niente cariole per comprare il barszcz czerwone
    Nessun carburante a 10.000zloty al litro.
    Nessuna finestra Oknoplast bruciata per riscaldarci.
    Non siamo falliti schiacciati dal debito pubblico.

    Vorrei fornire altri esempi di cosa vuol dire vivere con una monetina che poi si è relativamente rafforzata in relazione all' andamento (triste) dei prezzi dei biscotti del Mulino Bianco al Biedronka qui accanto a a casa mia, ma la mia ragione mi dice di fermarmi, ci saranno altre occasioni.

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    1. Più che ininfluente è superflua per noi che sappiamo che cosa è il pass-through, e inutile per i tanti cretini che vanno dietro a certi miei illustri colleghi ignari di economia internazionale. Questo dal punto di vista astrattamente intellettuale, naturalmente. Ma siccome abbiamo visto che una delle difficoltà contro le quali dobbiamo combattere (anche nel nostro campo) è la difficoltà di utilizzare il pensiero astratto, ben vengano le tranches de vie con la loro concretezza. Tanto, per fortuna, chi è incapace di ragionamento astratto e anche incapace di contestare il carattere aneddotico (per quanto significativo) di certi resoconti, perché è in generale incapace di fare un ragionamento sul metodo scientifico. Quindi, per dirla con la risposta breve: grazie! 😂

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  14. Nelle curve dei cambi non sarebbe preferibile usare la scala logaritmica? Ad esempio una svalutazione a 200 ha la stessa entità di una rivalutazione a 50.

    Probabilmente si tratta di una osservazione secondaria, ma è una domanda/curiosità che avevo da tempo, ogniqualvolta nel blog ho incontrato i (numerosi) grafici sui cambi.

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    1. Sinceramente non ho MAI visto un indice rappresentato in scala logaritmica, fatto salvo il caso di serie caratterizzate da una rilevantissima tendenza esponenziale, e il motivo dovrebbe essere intuitivo.

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    2. Forse allora ho interpretato male il grafico. Cerco di spiegare cosa volevo dire con un esempio numerico di fantasia: se nel grafico la corona svedese passasse da 100 a 150, avrebbe svalutato rispetto all'euro del 50%. Se la corona ceca passasse da 100 a 50, avrebbe rivalutato del 100%.

      Però se il grafico dei cambi è in scala lineare, l'entità relativa della svalutazione/rivalutazione delle 2 valute rispetto all'euro sembrerebbe uguale (ma opposta). Mentre in realtà la corona ceca si sarebbe svalutata il doppio di quanto la corona svedese si è invece svalutata.

      In altri termini, nel grafico con scala lineare le svalutazioni sembrano visivamente molto più ampie delle rivalutazioni (ovviamente riferite alla moneta base, in questo caso l'Euro).

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    3. Errata corrige: "Mentre in realtà la corona ceca si sarebbe _rivalutata_"

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  15. "Nel momento in cui apri un giornale invece di un libro, hai già perso la lotta di classe, e di libri non ne mancano"
    da scolpire ed apporre nelle Case del Popolo...
    grazie Professore

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    1. Sono contento che qualcuno apprezzi. Il problema è che la gente ha letto così tanto i giornali che ora non ci sono più pareti cui appendere queste parole…

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  16. Prof. Ma perché una ventina di paesi europei hanno adottato l’euro che faceva comodo solo ai tedeschi?

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    1. Domanda molto interessante e pertinente. Ci sono diverse chiavi di lettura che possono essere utili per capire questo risultato. Considera innanzitutto che dai 20 paesi devi togliere Austria, Belgio, Olanda, Lussemburgo, che storicamente facevano parte dell’area Marco, e quindi non traevano né particolari svantaggi né particolari vantaggi dall’agganciamento a una valuta alla quale erano già agganciati. La stessa cosa in modo minore vale per i paesi scandinavi, anche se va considerato che un loro cugino, la Danimarca, nonostante fosse parte dell’area Marco ha preferito una deroga (Opt-out) E quindi si è tenura fuori (e questo è già una cosa significativa). Questo riduce molto la dimensionalità del problema. Di fatto, quello che c’è da capire è perché Francia e Italia sono entrate. Circa la Francia, si danno tante spiegazioni geopolitiche che forse hanno una loro consistenza, e che si riconducono all’idea di tenere la Germania agganciata all’Europa occidentale, contrastando il suo storico Drang nach Osten. Inutile far notare che l’euro ha fallito anche in questa dimensione geopolitica, come dimostra la presenza di Schröder nel CdA di Gazprom. Cerca l’Italia, il discorso è un po’ più sfaccettato ed è oggetto di ampia letteratura, ma il succo del discorso è che l’adesione all’euro è stata promossa dalle élite nazionali per risolvere il conflitto distributivo interno in nome del “ce lo chiede l’Europa”! Mi riferisco ai lavori sul vincolo esterno condotti da politologi come Featherstone nei tardi anni ‘90, partendo dalla letteratura economica che ne aveva teorizzato l’opportunità negli anni ‘80, in particolare per merito del fantastico “er Piroetta” (Giavazzi). Se servono ulteriori dettagli, magari rifacciamo una spiegazione più organica delle motivazioni di questa scelta così irrazionale.

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    2. La leggerei molto volentieri.

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  17. SOS Algebra

    Ammesso che svalutazioni superiori al 100% non possono esistere, anche se nella fonte delle fonti si dice il contrario, come si calcola la svalutazione nelle fattispecie di cambio incerto x certo in cui le LCU superino l indice a valori pari a 2/ 200?
    Applicando l inversa[(375-100)/100]^-1al Leu mi viene una svalutazione del 36,36% ma ovviamente mi perdo qualcosa perchè il fiorino dovrebbe essersi svalutato del circa 50%. Conscio di stare affogando in un bicchierino d acqua chiedo umilmente aiuto alla piazza del Dibattito.

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    1. A posto, risolto attraverso la regola di uguaglianza (1+x)*(1-y)=1
      Quindi nel caso del Leu Rumeno (1+2,75)*(1-y)=1
      Dove y=~73%, insomma il leu ha svalutato del 73% in 25 anni, capito.
      Analogamente il fiorino ha svalutato di (1+~0.60)*(1-y)=1
      Dove y=~37,5%.

      Credo che il ragionamento sia corretto, attendo critiche ed eventuali suggerimenti se non fosse corretto.
      Buona giornata a tutti.

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  18. Tra gli eurinomani ora è tornata di moda la grecia: "Ma qualcuno a Pescara e tra i Peronisti italiani ha detto qualcosa sui 5 punti di avanzo primario in Grecia con crescita oltre il 2% e debito/PIL in calo di 10 punti? Ah, "l'austerità!". Forse quello che avete sentito per anni in Italia non è corretto, che dite?" R.Trezzi.

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    1. Non possiamo che augurare a Trezzi che lui e la sua azienda stiano bene come la Grecia. Non si deve volere il male delle persone! Si deve volere per le persone il bene che esse vogliono per gli altri. Quindi, auguriamo anche a Trezzi di diventare il più gran successo dell’euro.

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