martedì 15 aprile 2025

Sui dazi (a futura memoria)

Domenica scorsa ci siamo divertiti:

Torno sull’episodio per valorizzare un mio educated guess: siccome Trump è già arrivato dove voleva arrivare (mettere sui prodotti europei un dazio pari a quello medio europeo, che è del 10%, contro il 2,5% di dazio medio Usa prima dell’intervento), è molto probabile che allo scadere dei fatidici novanta giorni (il 4 luglio prossimo, se non ricordo male) non succeda un accidenti di nulla.

Quelli bravi mi dicono che Rai3 tira giù da YouTube i nostri video, quindi non vi posso “embeddare” la trasmissione, che trovate (spero) qui (si possono inserire video anche da Rumble ma non mi va di fare tutta la sbatta da cellulare in attesa del decollo da Genova)!

Quindi, ricapitolando: fra meno di tre mesi vi offro la preziosa (perché rara) opportunità di darmi del coglione, cosa che potrete fare se si scatenerà l’apocalisse, oppure torneremo nella tana degli operatori informativi e ricorderemo la differenza fra chi, non per suo merito ma perché è andata così, ha studiato quella materia arida e noiosa che è il commercio internazionale, e chi, a domanda tecnica, altro non sa rispondere che “Trump pazzo fascista cacca pupù!”.

Tre mesi passano in fretta!

Con l’occasione, vi ricordo anche la congettura di medio periodo sul TTIP. La storia dello “zero a zero” a me non piace per nulla e peraltro storicamente non è mai piaciuta al partito in cui mi onoro di militare, da sempre scettico sulle virtù del liberoscambismo. Quella storia mi preoccupa molto di più, ed è una delle tante occasioni in cui spero proprio di essere smentito dai fatti. In alternativa, mi cercherò una casa in montagna con sorgente, orto, e pollaio.

E ora, decolliamo da GOA per FCO: la giornata è ancora lunga!

27 commenti:

  1. lo zero a zero può scaturire anche da una partita entusiasmante da cui entrambi i contendenti escono contenti, ripromettendosi di incontrarsi di nuovo. La schiettezza della meloni piacerà all'uomo arancione, sarà una bella partita

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    1. Perdonami: hai capito di che cosa stiamo parlando?

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    2. voglio solo dire che non è importante il 10% o il 26 o la proroga di 3 mesi, è la partita che conta, e quello che ne può conseguire in termini di vantaggi reciproci, dazi o non dazi. Domani la Meloni inizia la partita.

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    3. Ecco: non hai capito. Stiamo parlando dell’opportunità di una FTA transatlantica, cui la Lega storicamente si è sempre opposta.

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    4. so cosa sono il TTIP e l'FTA ma sinceramente non vedo l'urgenza di dichiarare la propria contrarietà politica. Probabilmente non conosco i retroscena, ma apprezzo la schiena dritta di Salvini e, sinceramente, non so come faccia a non deprimersi. Una roccia

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    5. Essere favorevoli alla NATO ma non alla NAFTA. Va bene.

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    6. Vale’, che palle! Il NAFTA non c’entra nulla, riguarda altri Stati ed è già in funzione, la FTA di cui si parla sarebbe eventualmente il TTIP, su cui la posizione della Lega (ma anche la mia posizione storica) è nota, sulla NATO se mi trovi una valida alternativa possiamo ragionare.

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    7. che ci facciamo di una Nato che ha invaso, con diverse scuse, una decina di paesi https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_NATO_operations e che non punisce Israele e il suo particolare dirito a difendersi? Non mi si venga a dire che Israele non fa parte della Nato, per favore

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    8. Arbe', North Atlantic Free Trade Agreement. E come voi che lo chiamino?

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    9. Vale’, allora sei de coccio! Del resto, sei de sinistra…

      Il NAFTA ovviamente NON è un nostro problema perché è una FTA che NON ci coinvolge e infatti su quella non ci siamo espressi (né come studioso né come partito). Insomma: non siamo piddini qualsiasi, di quelli che facevano campagna per Kamala… che non potevano votare!

      Il TTIP è una FTA che coinvolgerebbe l’UE e sulla quale ci sono posizioni storiche esplicite e definite. È più chiaro così? Insomma: il NAFTA non c’entra un cazzo con questo ragionamento (forse in francese è più chiaro).

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    10. Se lo chiamano TTIP, partono le proteste dei vari grillini europei. Il North American Free Trade Agreement ha cambiato nome nel 2020 in USMCA - da non confondere con YMCA, con cui condivide le pratiche in uso. Rimane libero l'acronimo NAFTA e secondo me lo utilizzeranno, cambiando American con Atlantic per unire TTIP e CETA più un probabile accordo col Messico. D'altra parte, all'inizio il TTIP era stato denominato TAFTA, altro possibile nome considerando la memoria da Vic20 della gente.
      P.S. I repubblicani terranno in piedi la NATO ancora un po', giusto per spillarci qualche soldo. In un'ipotesi del genere, che fareste?

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  2. "Se il vostro avversario ha un carattere iroso dovete tentare di irritarlo, se è arrogante, provate a incoraggiare la sua arroganza..." Sun Tzu ... comunque s'è capito che Padellaro non salta una lezione di posturale nemmeno se lo pagano... ;-)

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    1. Ma io sinceramente non ce l’avevo con lui! Per me i giornalisti non esistono. Ci sono gli operatori informativi (che altresì non esistono). Non capisco proprio perché dobbiamo dare tanto risalto a una professione più screditata di quella del boia fino a un secolo fa o del beccamorto fino ai giorni nostri (l’analogia non è forzata, perché c’è sempre di mezzo un decesso, quello della verità fattuale). Se il dott. Padellaro ha pensato che ce l’avessi con lui ha errato. Lui e i suoi colleghi per me NON esistono. Mi divertiva viceversa il tentativo non molto riuscito del MIO collega di avventurarsi in un registro espressivo “alto”. Non è andata benissimo.

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  3. Magari lo “zero a zero” auspicabile è che l’€ si apprezzi del 30% sul dollaro. Ma io so’ io…👋🏼

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  4. Anch'io vedo il TTIP all'orizzonte e difficile da scansare. A questo proposito, mi chiedo se trattando è tecnicamente possibile per il presidente Meloni riuscire a risparmiare all'Italia quanto meno quegli aspetti del TTIP più malvisti dalla nostra opinione pubblica (insomma, il famoso pollo al cloro e agli ormoni et similia), o se saremo costretti a uniformarci al resto della UE su ogni dettaglio.

    Tra l'altro potrebbe essere utile a disinnescare quella che sarà di sicuro la prossima arma brandita all'opposizione (già oggi la solita Gabanelli fa un articolo sulla questione).

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    1. il punto è anche un altro: se non consentiamo a trump di realizzare una buona parte del suo programma, i dem e buona parte dell'elettorato lo schiferanno da qui alle mid term; spero che la Meloni capisca che la situazione è delicata anche per l'omone arancione

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    2. Assolutamente d'accordo con te, infatti ovviamente "il sistema" in questo momento mi pare che stia operando e facendo il tifo affinché Trump fallisca.

      Quello che mi chiedevo è se fosse possibile un accordo reciprocamente soddisfacente (per l'Italia e per gli USA) ma evitandoci gli aspetti più critici e politicamente sensibili.

      Come ha giustamente sottolineato l'Onorevole, la Lega è storicamente sensibile su questi temi dell'agroalimentare, quindi immagino che cercherà di fare tutto il possibile, a maggior ragione perché in caso contrario esporrebbe il fianco a facili attacchi dell'opposizione ("Trump ci vende i polli cloro & ormoniii!!!").

      Insomma, non siamo in una situazione facile.

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  5. "non è questo ne il momento ne il luogo" e se ne va come una ex diva del cinema muto di fronte al dilagare della modernità (la prossima volta gli fornissero una tenda a cui aggrapparsi in posa plastica e volto teatralmente disperato....)

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  6. Nooo in alternativa venga a Monfalcone visto che sarà luglio a festeggiare con la Cisint ed il nuovo sindaco Fasan i lavori di riqualificazione della spiaggia della citta' Lega 70 % piddineria sconfitta 😁

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  7. Peccato che youtu.be continua a bombardare il dissenso...

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  8. la strategia di Trump è in realtà molto semplice: eseguire il mandato elettorale, ovvero riportare la manifattura in America. I dazi sono un utile strumento, unito a sgravio fiscale e bassi costi dell'energia. Ma per gli americani il lavoro ha un valore ancora più profondo, è consustanziale alla nascita e alla Costituzione di questa nazione concepita dalla mente brillante dei Padri Fondatori. In mancanza di una comune storia e tradizione millenaria come abbiamo noialtri europei, per l'americano il lavoro è sia lo strumento con cui realizzare la propria felicità, ma è anche l'elemento culturale fondamentale che lo unisce a tutti gli altri cittadini, indipendentemente dalle origini, etnia, tradizioni religioni ecc...

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  9. Scusi Bagnai ma perché per isee non mettere una tolleranza in %???? Tante volte per soglie isee magari si è fuori per pochi spicci... Almeno non credo esista una tolleranza in questo momento sull accesso o meno a bonus scc

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  10. Se definisci un accidenti di nulla accetto la scommessa.

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    1. Mi sembra definito nel post: il mantenimento da parte degli Stati Uniti di una aliquota vicina al 10% e in ogni caso non lo scatenamento di un Armageddon commerciale a suon di ulteriori ritorsioni.

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    2. Nah, così è facile. Ci mettiamo l'obbligo a sottoscrivere qualche accordo capestro?

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