martedì 29 aprile 2025

Produzione di eccezioni a mezzo di regole

Secondo gli operatori informativi, il dibattito oggi è riarmo sì, riarmo no (la terra dei cachi). Insomma, una versione riveduta e corretta del grande classico “burro o cannoni”, dove i cannoni sono quella roba indefinita che ormai solo loro (gli operatori informativi) chiamano Rearm EU (nel frattempo, la Commissione gli ha dato un altro nome, ancora più ridicolo), e la Lega, per buttarla un attimo in politica, sarebbe pro-burro e anti-cannoni. Chiusa la parentesi politica, specificando che in realtà la posizione della Lega è “burro e cannoni” (e mi sembra una posizione stranamente razionale, considerando chi sono i consiglieri di Salvini! 😉), vorrei fare una rapidissima riflessione con voi sul perché stiamo parlando di questa roba.

Perché stiamo parlando di riarmo?

E qui voi penserete: “Ma questo è scemo! Non lo vede che i cosacchi sono alle porte!?”

No: confesso che i cosacchi non li vedo, anche se, a tendere, vedo a sud del nostro Paese qualcosa di più pericoloso, perché potenzialmente più interessato a destabilizzare il Mediterraneo. Ma il punto non è questo. Il punto è che noi stiamo parlando di guerra e di riarmo perché per tenere insieme un sistema basato su regole che non funzionano abbiamo un disperato bisogno di violare queste regole costruendo delle eccezioni sempre più persuasive perché sempre più “eccezionali”.

Ora, il fondamento delle regole era la diffidenza dei paesi del Nord, che si credevano invincibili (e sono stati sconfitti dalla storia), nei riguardi dei paesi del Sud, che si riteneva fossero dei cialtroni (ma in questo momento noi siamo gli interlocutori privilegiati della potenza imperiale). I risultati delle regole, che ci dovevano garantire da un eccessivo incremento del debito al Sud, perché quelli del Nord non volevano pagarlo, li abbiamo visti nel post precedente, e sono stati un accumulo di debito paragonabole su scala storica solo a quello necessario a finanziare un conflitto mondiale (del resto, un conflitto mondiale c’è stato, anche se è stato un conflitto distributivo e non bellico).

Le regole avevano dei presupposti inconsistenti perché moralistici, non razionali, e quindi hanno avuto dei risultati disastrosi. Ma più in generale, è irrazionale pensare che l’azione di governo di una realtà complessa come uno Stato possa essere basata su regolette. In altre parole, altre regole (così come altre unioni europee) non sono possibili. Non è quindi strano che per tenere insieme un sistema simile si cerchi di aggirarlo indicando (come peraltro qui da tempo avevamo prefigurato) una serie di eccezioni sempre più assurde e distruttive a regole sempre più smentite dalla realtà fattuale.

Insomma: il problema non sono i cosacchi o gli houthi (che potenzialmente sono un problema). Il problema sono le regole, perché sono loro a richiedere la produzione di eccezioni. E finché non risolveremo il problema, saremo costretti ad andare di eccezione in eccezione (eccezione climatica, eccezione bellica, eccezione spaziale…) nel tentativo di giustificare caso per caso la necessità di restituire allo Stato e alla politica quella centralità che nel mondo delle regole gli si voleva togliere, ma che è indispensabile riaffermare in termini generali per una ordinata convivenza civile negli Stati e fra gli Stati.

Dixi.


29 commenti:

  1. Perfetto. Grazie.
    Per altro lo si nota in ogni settore/materia.

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  2. L'ennesima eccezione alle regole del buon senso e della ragionevole ed equilibrata convivenza tra nazioni mi pare essere ancora una volta che gli stati del "Nord" vorrebbero provare a finanziare e quindi coprire i loro fallimenti con il frutto del lavoro dei paesi del "sud" !!! Naturalmente riprovando a darci pure la colpa. Peccato, per loro, che a questo giro con tutta probabilità il giochino non funzionerà, perché lo hanno rotto loro.

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  3. Ieri ho visto un video di un tizio "giornalista" dagli US che commentava le scelte in materia di politica macroeconomica che sta facendo l'amministrazione Trump. Partendo dall'assunto strampalato che le banche centrali di tutti il mondo hanno messo sotto scacco gli stati stampando moneta/carta straccia dal nulla e che ci stanno strangolando indebitandoci e che invece la moneta dovrebbe avere un sottostante...sto sbadigliando, mi immagino lei prof....comunque: il tipo ha fatto tutta una serie di affermazioni sulle banche e sulla moneta. Direbbe che in pratica la banca centrale andrebbe eliminata, che il sistema bancario in toto andrebbe superato in favore delle Crypto che saranno utilizzate intelligentemente per sostiruire il contante e soprattutto gli intermediari per i pagamenti che sarebbero effettuati peer to peer con il telefonino e che enti terzi, non banche e non meglio definite aziende potrebbero addirittura emettere prestiti con moneta coperta da Bitcoin! Dice anche che la FED verrà utilizzata in un modo che assomiglierà molto ad un Edge Fund!!! Il tizio sostiene che questa è la strategia monetaria che utilizzeranno gli US con una seconda parte del piano, non meglio specificata, ma che avrà come attore protagonista l'oro! Al netto del fatto che non guarderò più i video del tizio, senza che lei mi punisca infamandomi e facendomi indubitabilmente capire che sto perdendo tempo nel farlo, ma non è che gli US si stanno infognando con la questione della moneta? Non sarebbe meglio semplicemente che riprendessero classicamente il controllo della FED smettendo in ogni caso gradualmente di spendere dollari a destra e manca? Non è ancora arrivato il momento di riportare tutta le questione in una ragionevole, semplice, efficace logica di buon senso? Ovviamente, come è da una quindicina di anni a questa parte, spero che tocchi a LEI, parlamentare e non prof., magari con "speciali alti incarichi" diciamo, l'ingrato compito di farlo qua in Italia per noi e per tutti i non meglio definibili Europei!

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    1. *** in favore delle Crypto***
      anche questo sta nella famosa "agendachenoncè".
      Dopo di che "blackout" ( anche questi già "previsti" , oggi "prove generali "in Spagna😁) di modo che così ci renderanno "felici" liberandoci dal peso dei nostri soldi...😡

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  4. non so...magari spiegare meglio il concetto di "SERVIRE il debito" specialmente quando lo stesso è in mano ai cittadini residenti, potrebbe essere d'aiuto per far capire che erdebbito non è necessariamente un problema? Si già...il concetto è già stato espresso plurime volte ma magari ha ragione Jorge da Burgos quando parla di eterna e sublime ricapitolazione....

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    1. Assumendo che stiamo parlando di debito pubblico, secondo il mio modestissimo punto di vista, in un paese con sovranità monetaria, non solo non è un problema, è uno strumento fondamentale per i seguenti motivi: garantire il risparmio dei cittadini, riutilizzare lo stesso risparmio per finanziare lo sviluppo economico, stampare o bruciare moneta quando la banca centrale compra o vende titoli di debito, farsi finanziare da investitori nazionali o stranieri per monetizzare la nostra credibilità come nazione e attore economico internazionale.

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    2. certo! peccato che nel nostro caso la BCE compra titoli tedeschi in quantità superiore a quella degli altri paesi (per i deliranti meccanismi leuropei) anche quando non ce ne sarebbe alcun bisogno.

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    3. Il “servizio del debito” è il pagamento degli interessi.

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  5. Ma la sinistra per onestà intellettuale non ha chiesto le dimissioni dei ministri in Spagna?? A Salvini lo contestano per i treni, abbiamo avuto un black out pazzesco in Spagna e per loro va tutto bene, tutto nella norma...

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  6. "a tendere, vedo a sud del nostro Paese qualcosa di più pericoloso, perché potenzialmente più interessato a destabilizzare il Mediterraneo." parla dei turchi in Libia (e degli iraniani in Yemen, dei russi nello Sahel etc...) o dell'Africa, rectius le sue popolazioni?

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  7. Regole, strutture e sovrastrutture. Ogni volta che strutturiamo un processo ne limitiamo per definizione gli esiti, sia negativi che positivi. Sarebbe utile che quando ci si propone di regolamentare qualcosa ci interrogassimo in maniera sufficientemente intelligente e rispettosa degli altri se le regole che vogliamo introdurre abbiano un bilancio positivo tra benefici e danni. Qualche volta si potrebbe valutare che il danno, l’effetto collaterale, è inevitabile o accettabile, soprattutto quando il beneficio venga ritenuto irrinunciabile, nel qual caso è quasi sempre utile abbandonare l’idea.
    In generale sono della opinione che in uno stato ci debbano essere meno regole, più semplici e più razionali possibile. In pratica dovremmo poter fare tutto tranne quello che è inequivocabilmente vietato, mentre il mondo che ci è stato forzatamente cucito addosso è un luogo in cui possiamo fare in pratica solo quello che è esplicitamente concesso da regole complesse, assurde e spesso non rispettabili, in questo modo siamo sempre tutti costantemente “fuori legge” e ricattabili!
    Le regole probabilmente, come lei asserisce, sono state fatte da chi si vuole intestare anche la inevitabile eccezione, in questo modo chi ha architettato il tutto ha l’illusione di avere il controllo di chi è riuscito ad incasellare nelle regole/eccezioni stesse.
    Aggiungerei che le strutture e le sovrastrutture vengano ritenute necessarie da una certa élite, che ancora per poco spero sia al potere, perché viene indotta la creazione di strutture mentali che sono il riflesso di quelle del sistema. Una volta che il sistema ha ripetuto a sufficienza che la regola ha un qualche senso, anche se nella maggior parte dei casi non ce l’ha ed è riuscito a generare nella mente dei cittadini un blocco mentale che ne è la rappresentazione, ognuno si comporterà automaticamente secondo quello che è diventato in tutto e per tutto un condizionamento mentale senza nemmeno farsi domande.
    Allo scopo sono state da tempo messe a punto a livello militare tecniche di guerra psicologica, controllo mentale che funzionano perfettamente, la PNL è solo un esempio.

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  8. A questo punto chiediamo "eccezionalmente" di uscire dall'euro per soli 6 mesi e poi rientriamo, giurin girello 😊🤞

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  9. Potrebbe sussitere anche la componente : "armarsi perchè a forza di regalare armi all'Ucraina ci siamo completamente disarmati ?"

    Oppure: "armarsi per poter continuare a regalare armi all'Ucraina?"

    Sicuramente la piega che sta prendendo la faccenda non è bella, perchè se la Germania si arma, il peso politico che ha rispetto a noi aumenta.

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    1. Ecco, l’ultima osservazione che fai secondo me è molto centrata ed è qualcosa su cui tutti dovremmo riflettere. Parlando con colleghi bravi li sentivo preoccuparsi della supremazia tecnologica e industriale che la Germania rischia di prendere se le si lasciano le briglie sul collo, ma in realtà il problema è più ampio di così. Credo che sia quello che dici tu: questi, se si amano, poi vogliono comandare di più. Ora io non è che ce l’abbia con loro, ma purtroppo poverini non sono capaci di evitare di condurre il loro paese e chi lo accompagna verso un disastro.

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  10. Per ridurre l'eccezione a regola è pronto il nuovo "MES" dedicato al riarmo. Così potranno dirci dove comprare i bottoni delle divise . PS è il mio primo commento ma La leggo da tempo con grande piacere.

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  11. Ad uno sano di mente l’idea di abbandonare questo Titanic doveva venire in mente già dal lontano 16 giugno 1988:

    16 . 6 . 88 Gazzetta ufficiale delle Comunità europee N. L 150/21
    REGOLAMENTO (CEE) N. 1677/88 DELLA COMMISSIONE
    del 15 giugno 1988
    che stabilisce norme di qualità per i cetrioli

    Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile
    in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 15 giugno 1988.
    Per la Commissione Frans ANDRIESSEN Vicepresidente
    […]
    B) Classificazione :
    I cetrioli sono classificati nelle quattro categorie seguenti :
    i) Categoria « Extra » :
    […]
    ii) I cetrioli coltivati in coltura protetta delle categorie Extra e I devono inoltre possedere :
    — una lunghezza minima di 30 cm per quelli di peso pari a 500 grammi almeno,
    — una lunghezza minima di 25 cm per quelli con peso compreso tra 250 e 500 grammi.
    […]
    Per contro, i cetrioli ricurvi sono ammessi se presentano soltanto leggeri difetti di colorazione, ad esclusione di qualsiasi altro difetto o deformazione diversa dalla curvatura.
    I cetrioli leggermente ricurvi possono avere un'altezza massima dell'arco di 20 mm per 10 cm di lunghezza del cetriolo.

    Ne è passata di acqua sotto i ponti, il Regolamento n. 1677/88 è stato abolito, parzialmente però, eh… mica si sono sbagliati del tutto …
    Domanda: a nessuno viene in mente dov’è finito il cetriolo (€).

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    1. Minchia! Esiste davvero!

      https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:31988R1677

      Pensavo fosse un fake!

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    2. Buongiorno Prof. Grazi . Mi sono attenuto all'etica del blog: solo piccole verità, comprovate dati fattuali inoppugnabili. Per le fake c'è il mainstrem. Ho fatto l'esempio dei cetrioli e se ricordo bene si parlava anche di ciliege e zucchine, forse in altri regolamenti... questa dei cetrioli era così macroscopica che conservo ancora gli appunti degli esami sostenuti a suo tempo sullla materia.

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  12. Trovo molto interessante ai fini del dibattito il libro Eurss del famoso dissidente Russo Vladimir Bukowski. È interessante perché dà una spiegazione credibile a quanto lei denuncia ne "Il tramonto dell' Euro", ovvero il repentino cambio di idee della sinistra riguardo all' unificazione europea. In questo libro si trova che " le istituzioni europee si sono formate in un clima di convergenza tra l’allora presidente sovietico Mikhail Gorbaciov e i leader dei principali paesi socialisti dell’allora Cee, antesignana dell’attuale Unione Europea. Almeno questo ci racconta EURSS, il libro uscito nel 2007 per Spirali, scritto dall’ex-dissidente sovietico Vladimir Bukovskij e da Pavel Stroilov, giovane studente presso l’Università Statale di Studi Umanistici di Mosca, che dopo essere riuscito a trovare la password per entrare negli archivi della Fondazione Gorbaciov e carpire notizie riservate, ha dovuto chiedere asilo politico in Gran Bretagna. Del resto, la Russia di Putin per certe cose non è troppo diversa dall’Unione Sovietica. E nemmeno dall’UE, verrebbe da dire. In ogni modo, tutto ha inizio il 26 marzo 1987. Quel giorno il Politburo del Comitato centrale del Pcus decise per gli anni a venire la politica dell’Urss nei confronti dell’Europa occidentale, all’insegna dello “Strangolare abbracciando”. Preso atto del fallimento dell’esperimento sovietico e tenendo conto che gli altri regimi comunisti dell’Europa dell’est stavano già fraternizzando con l’Occidente, Gorbaciov tentò di strizzare l’occhio all’Europa occidentale per portarla nella propria orbita e sottrarla all’abbraccio mortale (per l’Urss) degli Stati Uniti.

    Insomma, una sorta di finlandesizzazione dell’Europa, a cui la NATO era d’ostacolo, per cui, l’obiettivo, più che dividere l’Europa occidentale dagli Stati Uniti, era eliminare questi dall’Europa. Per questo, furono contattati i leader dei partiti socialisti e comunisti occidentali, dal comunista italiano Alessandro Natta, al socialista spagnolo Francisco Ordoñez, ai tedeschi Hans-Jochen Vogel e Willy Brandt, passando per l’allora Presidente della Repubblica francese François Mitterrand, agli inglesi Kenneth Coats e Ken il rosso, al secolo Ken Livingstone. Secondo i propositi di Coats “La creazione di un’infrastruttura di cooperazione fra i due parlamenti (europeo e sovietico) consentirà […] d’isolare i leader di destra nell’Europarlamento (e in Europa), i quali contano sul crollo dell’Urss”. La strategia consisteva nel trasformare il Comecon (la Cee del Patto di Varsavia) in un mercato comune sul modello europeo e, contemporaneamente, modificare le strutture della Cee in direzione socialista così da creare un’omogeneità Cee e Comecon, creando così i presupposti per un’integrazione tra Europa occidentale ed Europa comunista. All’atto pratico, si trattava di influenzare in tutti modi la politica degli stati europei, consentendo alle forze più “progressiste” di arrivare al potere.

    https://www.vietatoparlare.it/la-ue-sta-diventando-sempre-piu-come-lurss

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    1. ***insomma, una sorta di finlandesizzazione dell’Europa, a cui la NATO era d’ostacolo***
      Questo deve essere avvenuto in un "mondo parallelo" perché in quello in cui viviamo noi è evidente solo la "natoizzazione" della Finlandia😁
      Comunque €URSS mi piace moltissimo e io stesso l' ho usato spesso perché finalità e metodi sono sempre più evidentemente gli stessi.
      E probabilmente gli stessi anche " finanziatori&mandanti" perché gli (inconfessabili) legami tra " Capitalismo" e "Komunismo" sono ben antecedenti a Gorbaciov e descritti in libri di cui si è voluto perdere il ricordo .
      Uno su tutti :
      https://www.amazon.com/Naked-Capitalist-W-Cleon-Skousen/dp/0899683231
      Ma " non è male" anche: https://www.amazon.it/Lenin-Zurigo-Aleksandr-Solzenicyn/dp/B00HFWY4U8

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    2. Il fatto che sia evidente la natoizzazione della Finlandia non inficia il valore del libro che, al contrario di molte tesi complottiste, si basa su documenti storici precisi, provenienti dagli archivio storici del Cremlino. Riguardo alla stranezza riguardante il fatto che il fatto che la sinistra sia buttata su un progetto creato dagli americani, ti segnalo questo passaggio del libro:"L'Europa unita è essenziale per la pace», dichiara Bush. Questo titolo, sulla prima pagina del "Times" di Londra, è una bella dimostrazione di come gli europei abbiano interpretato la recente visita del presidente americano al Vecchio Continente. Bush in realtà non ha detto nulla del genere, evitando accuratamente la questione riguardante l'ulteriore integrazione dell'Europa in uno stato federale, e non ha mai usato le parole 'Europa unita' nel discorso tenuto a Bruxelles, ricorrendo deliberatamente all'espressione 'paesi dell'Europa', però il titolo ha colto in pieno il significato della sua visita [...]". Il libro in realtà fa luce su un passaggio che nella narrazione del prof. Bagnai rimane oscuro, cioè come sia possibile che la sinistra a livello internazionale si sia buttata all' improvviso su un progetto creato dai suoi nemici storici, gli USA e i grandi capitalisti.

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    3. Segnalo inoltre il discorso che Bukowski ha tenuto al Parlamento Europeo nel lontano 2006 su invito di Fidetsz, il partito di Orban. La lucidità con cui ha individuato prima di molti altri dei punti essenziali poi entrati nel dibattito è impressionante https://aidos.altervista.org/unione-sovietica-europea-discorso-di-vladimir-bukovsky/

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    4. Rimane oscuro!? Ci ho scritto due libri!

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    5. Peraltro, una lettura affrettata mi strappa un sorriso: Gorbačëv avrebbe tentato di attirarci nella sua orbita? Ma la sua orbita era morta a fine degli anni 80 come oggi siamo morti noi!? Né noi oggi, né lui ieri, potevamo attrarre alcunché! Forse poteva illudersi di attrarre…

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  13. Viene ancora più fuori come il progetto sovranazionale serva esclusivamente interessi di controllo esterni, allora l'UE è proprio il frutto avvelenato della competizione USA e URSS, venduta ai continentali con la cooptazione delle élite (ai comunisti si offriva di poter diventare la burocrazia dominante di un PCUS europeo, ai capitalisti di porsi sotto tutela USA per vincere la lotta di classe al contrario, ai francesi di dominare i tedeschi, ai tedeschi di riunirsi, agli italiani di poter essere finalmente considerati bianchi ecc...)
    Notevole cinema.

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  14. L' illusione, per quanto ridicola possa essere stata, sono stati i partiti della sinistra europea a metterla in testa a Gorbaciov. Nel 1986 il segretario del PCI Natta andò a Mosca dicendo questo a Gorbaciov creazione del Mercato Unico Europeo è previ¬
    sta nel 1992 — rammentò Natta. — Ciò comporterà
    l'eliminazione di tutti i confini nazionali: geografici,
    fiscali e economici. Comporterà altresì la nascita di una
    valuta europea unica e di una banca centrale europea.
    Sarà un processo difficile e creerà inevitabilmente conflitti fra opinioni diverse. La sinistra ha opportunità di
    successo..."

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  15. questa visita seguirono quelle dei socialisti spagnoli, inglese e della SPD tedesca che, guarda caso, si dimostrò la più entusiasta. Mitterrand era euforico.
    Il suo primo ministro, Michel Rocard, parlando
    con Gorbacev dell'integrazione della CEE in una sua visita nel 1988, fu ancora più esplicito:
    La nostra strategia a lungo termine consiste nell'indebolire il dominio americano in Europa. Ciò si riferisce
    anche alla sfera monetaria. Vogliamo creare un reale con¬
    trappeso al dollaro americano. Allora potremo compor¬
    tarci in modo non più così conservatore nei confronti del
    "terzo mondo". Ci rendiamo conto di frenare lo sviluppo
    dei paesi appartenenti a questa categoria. Il che faciliterà
    anche i nostri contatti con i paesi dell'Est europeo.
    Probabilmente gli americani sono spaventati dalla
    prospettiva di un rinnovamento dell'Unione Sovietica
    e di una nuova Europa unita — rispose Gorbacev.
    — Che posto avranno in tal caso gli Stati Uniti? Così
    là qualcuno ha deciso di ostacolare la nostra perestrojka
    e il comune processo europeo per conservare agli USA
    il ruolo che hanno ricoperto in passato.
    Rocard si dichiarò d'accordo con questa "visione dell'approccio statunitense*". In ogni caso,
    la conversazione si concluse con toni ottimistici e
    costruttivi:
    Dobbiamo guardare al futuro — disse Gorbachev.
    — Ciascuno deve fare la sua parte per la causa comune.
    Lei ha ragione — rispose Rocard. - Ora la Fran¬
    cia e l'URSS sono complici nella causa per la pace

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  16. Qui trova il libro completo https://archive.org/download/EURSS/EURSS_text.pdf

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  17. Se avrà la pazienza di leggere il libro, credo che forse arriverà alla mia conclusione, ovvero che l' affermazione di Vance " l'UE è nata per fotterci" è forse molto più che una semplice boutade. È possibile che Vance sappia che le sinistre per costruire l'UE andavano a parlare con Mosca, non con Washington. Come documentato nel libro il progetto che leader come Mitterrand avevano in mente era un' unione che comprendesse anche l' URSS e che fosse più indipendente dagli USA. Il progetto è fallito con la caduta del comunismo, ma i documenti citati nel libro dimostrano che esisteva in modo molto concreto. D'altra parte l' affermazione di Bukowski sul fatto che la costituzione dell' Unione Europea abbia molte analogie con quella dell' URSS mi pare credibile.

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