venerdì 25 aprile 2025

UE e squilibri globali: un dialogo fra sòrdi

Un paio di anni fa vi feci vedere che prima della Strafexpedition tedesca (per restare in tema di 25 aprile) contro gli Untermenschen colpevoli solo di aver acquistato beni tedeschi gli squilibri commerciali fra Paesi europei erano rimasti all'interno dell'Eurozona. Falcidiate le popolazioni periferiche con una raffica di austerità, nell'inverno del '43 (no, scusate, quelli erano i Limmari, che ora risarciremo, forse, coi soldi del PNRR, cioè coi soldi nostri), nell'inverno del '13 la Germania, non potendo invadere la Polonia, che ora si difendeva con l'arma più potente (la flessibilità del cambio) invase gli Stati Uniti con le proprie auto:

Questo è il grafico che vi mostrai all'inizio del 2023 nel post sui banchieri filantropi, mentre qui trovate l'analisi più dettagliata che ho esposto al nostro convegno del 5 marzo, descrivendo 50 anni di squilibri europei e globali:


Non sapevo, nonostante che gli squilibri globali fossero già all'epoca un mio tema di ricerca, e apprendo oggi da un amico che se ne era nel frattempo dimenticato, che un paio di anni prima che l'Unione Europea adottasse, sotto l'egemonia del Reich millenario, politiche deliberatamente volte ad alimentare questi squilibri, uno de passaggio aveva esplicitamente chiesto ai Governi del G20 di attuare politiche per ridurli:


E no, non lo mandava Trump: lo mandava Obama! Pensate un po'! Quello che Draghi è venuto a farfugliare in Senato, Geithner lo diceva chiaro e tondo al G20 quindici anni prima (nell'anno 1 a.G.):


Il testo integrale lo trovate qui.

Ci sarebbero diverse riflessioni da fare, ma vado di corsa perché devo essere alle 20 a Bucchianico per accogliere l'ex direttore amministrativo dell'Ospedale San Giacomo di Roma. Mi limito a quella ovvia: le istituzioni multilaterali hanno fallito nel guidare i Governi mondiali verso una soluzione cooperativa di quello che veniva all'epoca percepito come un problema, e l'Unione Europea, addirittura, implementò due anni dopo il richiamo di Geithner politiche che andavano frontalmente contro l'idea di spostare l'asse della crescita dalla domanda esterna alla domanda interna, e lo fece perché questa è la sua natura, perché sono i suoi Trattati a chiederle di comportarsi in modo "competitivo" (cioè beggar-thy-neighbour): citofonare Barra Caracciolo per esaustiva trattazione del tema!

L'Unione Europea resta quindi una minaccia per un ordinato e pacifico sviluppo dell'economia mondiale, anche se mi rendo conto che questo sia impossibile da far capire a quelli che dopo aver cacciato (da soli?) i tedeschi dalla porta, li hanno poi fatti rientrare dalla finestra, costringendoci per la seconda volta in un secolo a condividerne il destino, quando la principale lezione della Storia del XXI secolo era proprio che convenisse tener separata la propria politica da quella di nazioni animate da una grottesca Wille zur Macht. Legarsi al più suicida dei nazionalismi non è combattere il nazionalismo, ma hai voglia a insistere: è un dialogo fra sordi, o, forse, come si direbbe a Roma, fra sòrdi (cioè fra grandi capitali).

E ora vado a riverire una persona che ha fatto del bene, perché ha saputo cambiare vita.




17 commenti:

  1. FT online alle 14:08 di oggi:

    "Germany has revised down its growth forecast to zero for this year, with its export-dependent manufacturing sector set to take a hit from US President Donald Trump’s trade wars.
    Thursday’s estimate by the German government compared with its previous prediction of a 0.3 per cent rise in GDP for 2025.
    The country’s economy, Europe’s largest, is suffering the most protracted slump in its postwar history. German GDP shrank by 0.2 per cent last year and by 0.3 per cent in 2023."

    Von der „schwarzen Null“ zum „roten Minus“ – ganz bequem in einer gemeinsamen Währung.

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  2. Sto sbattendo il muso su post datati (l’aritmetica del debito pubblico tra gli altri), ma l’ultimo capoverso di questo qui è da incorniciare e da ripetere a memoria la sera prima di andare a letto e la mattina appena svegli.

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  3. Non so se sia un paragone corretto ma tutto questo mi ricorda l’inizio delle guerre dell’oppio, che furono determinate dagli squilibri commerciali tra la Cina e impero inglese. Gli USA potrebbero agire come l’Inghilterra fece con l’impero cinese.

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  4. A metà del nuovo lavoro di Marcello Foa "La società del ricatto" mi permetto di suggerirlo come lettura complementare ai lavori tuoi e di Claudio Borghi: in maniera sintetica mi pare disegni un quadro realistico di come operino governi, organismi sovranazionali, multinazionali e lobbies per massimizzare guadagni e potere attraverso mezzi che aggirano la volontà democratica.

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  5. Prima di tutto un plauso. Non siamo ancora a maggio e oggi abbiamo uguagliato il numero di post dell'anno scorso, certo non siamo ancora a quelli del 2023, ma anche non siamo ancora a maggio. Per l'esattezza siamo al 25 aprile, la festa della liberazione, e poi successiva rioccupazione, ma c'è chi è contento così, perché gli ammericani sono i soli buoni, almeno quelli fino a Trump. C'è qualche cosa di comico in tutto ciò ma non è avvertito. Comunque sia, i complimenti vanno al nostro ospite, che ha voluto quest'anno completamente fugare i dubbi degli anni bui 2018-2019 quando sembrava al popolo che oramai mangiasse, bevesse e ruttasse solamente. Sono parole sue stesse, e chissà ... sarà stata una sensazione colta nell'aria.
    Anzi ora si potrebbe dire, al contrario, che i post sono così frequenti che si fa fatica anche a starci dietro. Troppa grazia! Ma i complimenti vanno estesi, perché indubbiamente il video del post “Che ho detto” è mirabile. La capacità comunicativa si è elevata enormemente e sono sparite completamente quelle perifrasi personali ricorrenti che marcavano il territorio,ma apparivano superflue. E un elogio va anche al post successivo: “Il declino e il cretino”, dove, come si ribadisce, sarà stata pure una ripetizione, ma a quanto pare è una ripetizione benefica e direi pure necessaria, perché sembra sempre come fosse la prima volta, e dunque significa che ancora non è tutto diventato carne e sangue. Poi ancora un grazie per gli auguri, per l'altro bel post sui negazionisti del declino, e, infine, per oggi con il 112-esimo post di quest'anno.
    E ora spiego perché tutti questi complimenti, visto che so per esperienza che non servono e non vengono tenuti in conto. Perché, al contrario, ritengo che quest'opera del Prof. Bagnai, questo luogo, questa piazza virtuale dove si confrontano minoranze sì ma ben messe alla prova, sia più importante e proficuo del pur lodevole lavoro dell'On. Bagnai come politico, e lo penso perché credo che la strada sia ancora lunghissima e solo una semina di questo tipo, una semina culturale, ha la proprietà di rimanere nel tempo, nelle menti di coloro che hanno dovuto e potuto pensare, e magari anche capire, che sia poco o molto.
    E come vorrei, allo stesso modo, poter citofonare a Barra Caracciolo, che da anni non ci sente più da quest'orecchio, e noi abbiamo dovuto subire le precisazioni di tutti i federalisti nostrani sul vangelo di Ventotene, senza poter avere un luogo dove ribattere colpo su colpo a tutta quella serie di furbesche castronerie.
    Ecco, la questione delle urla concitate su Ventotene, e la loro sola possibilità d'esistere, fa capire, a mio avviso, che la strada da percorrere sul piano culturale è ancora lunghissima. Dunque ben vengano tutti questi post, e speriamo che anche a Barra Caracciolo si sturino le orecchie, perché c'è bisogno ancora del suo angolo di visuale sui problemi via via attuali sul suo blog, anche fossero solo reiterate ma salutari ripetizioni dell'identico, a beneficio di tutti.

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  6. Caspita, ero ieri mattina a Bucchianico per tutt'altro evento, mi avrebbe fatto piacere conoscerla!
    Vabbè capiterà. Grazie intanto per il nuovo post.

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  7. Quel comunicato stampa di Geithner è davvero un elemento importantissimo per la lettura degli eventi a cui stiamo assistendo. Ne estraggo un altra citazione:

    Come citato nel post, al termine di quel G20 (in particolare dei ministri delle finanze e delle banche centrali, più contestualizzato di così non si può), gli Stati Uniti parlano di un accordo per contenere gli squilibri commerciali. Ce l'hanno con la Cina, ma dimostrano apertura, addirittura lodandone le politiche di quel periodo, che sembravano in effetti accondiscendenti:

    "This entails a range of policy changes, as you can see in the very broad range of domestic reforms being undertaken by China."

    Ma indicano anche chiaramente politiche che si aspettano vengano messe in campo:

    "An important part of this transition is a gradual appreciation of these emerging market currencies relative to the major currencies as a group."

    La storia dell'euro è stata poi ben diversa, e lo sappiamo. Ma è interessante notare come, con un linguaggio misurato e devo dire molto elegante e conciso, Geithner mette subito in chiaro l'alternativa:

    "The adjustments now underway will happen, but if they happen in a framework of international cooperation, they will be achieved with stronger overall global growth rates, less risk of financial instability, and less protectionist pressures at the national level."

    Questi aggiustamenti, in un modo o nell'altro, avverranno. Senza se e senza ma. Si può fare collaborando oppure tramite "pressioni protezionistiche".

    Ed è inoltre interessante come Geithner descrive quello che a suo dire è un vero e proprio accordo:

    "The countries responsible for the dollar, euro and yen recognized the importance of preserving stability among the major currencies and avoiding excess volatility and disorderly exchange rate movements. We all committed to refrain from competitive devaluation, or undervaluation."

    A quel G20 i "responsabili" dell'euro si sarebbero impegnati a evitare svalutazioni competitive.

    Per poi tornare a casa e mettere in piedi un feroce piano di austerità volto a fare l'esatto opposto. Insomma, delle vere canaglie.

    Lo sapevamo già, certo, e non ci stupisce che chi non vuole sentire sia così sordo a degli avvertimenti. Sarebbe utile però che quando andiamo a parlarci, con gli Stati Uniti, fossimo consapevoli della reputazione di canaglie traditrici che Frau Angela ci ha regalato nel consesso internazionale.

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    1. È proprio così! Dopo l’8 settembre qui dove mi trovo (sto passando accanto a trincee tedesche) i traditori, per i tedeschi, eravamo noi. Dopo l’austerità i traditori, per gli Usa, sono i tedeschi, e quindi, grazie ai bellaciao, ancora una volta noi!

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    2. Aggiungo un piccolo dettaglio. I lavori a cui è seguito questo comunicato erano quelli del G20 Finance ministers and Central Banks Governors. Il ministro italiano era Tremonti, per la BCE c'era UVA. Che dopo essersi impegnato con Geithner a non fare svalutazioni competitive, dopo qualche mese inviava le letterine.

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  8. Argomento forse già trattato... Ma perché la Polonia ha la sua moneta? Non è un trattamento non alla pari tra membri EU? Perché avere politiche monetarie diverse all interno dell unione? La parola unione già implica una certa omogeneità. O possiamo spingere a livello EU per uniformare i membri così da ridurre la fuga di aziende verso la Polonia, in una specie di trumpismo, oppure si potrebbe avviare un dialogo per avere la lira pur restando nell Eu.. sarebbe un passo intermedio... Cioè esiste un motivo razionale e di trattati sulla questione moneta polacca ? Detto da asilo Mariuccia "Perché loro si e noi no?" Non sarebbe allora possibile anche noi? Se non è possibile allora che si inizi un percorso di omologazione agli standard comunitari così da ridurre la competizione a questo punto sleale poiché si è un contesto di libertà di movimento di merci e persone ma si fa concorrenza a noi ad esempio.

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    1. Dedico questo commento a quelli che “semo mijoni, famo a rivoluzzzione!”. Non so se vi rendete conto, ma qui c’è un lettore del nostro blog, quindi in teoria un membro della community, e comunque una persona dotata di elettorato attivo e passivo, che non sa neanche che l’eurozona è a quattro velocità! A parte l’odiosa pratica di considerarmi una segretaria e di non usare Google per una informazione così basilare, pratica che io cerco fin dall’inizio di scoraggiare perché il mio scopo è più stimolare le vostre curiosità che soddisfarle con le mie risposte, atteso che queste risposte potrei non darvele per una pluralità di motivi, incluso il rompermi i coglioni di dire sempre la stessa cosa, desidero una volta di più che apprezzate la difficoltà di far capire la situazione in cui siamo in un contesto in cui persone che come il nostro nuovo amico dimostrano se non altro una lodevole volontà di informarsi sono totalmente prive di basi!

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    2. Egregio professore, so di non sapere e che anche se si sapesse qualcosa bisognerebbe sempre porsi in atteggiamento di umiltà intellettuale, e soprattutto ognuno ha il proprio campo di riferimento. Capisco che non tutte le questioni lei ha voglia di ribadirle, la domanda non è posta solo nelle procedure, ma sul fatto che si tolleri questa situazione mentre a noi viene puntualizzato lo zero virgola, e che questa situazione possa essere usata in nostro favore siccome appunto ci sono varie velocità allora si usi maggiore tolleranza da parte dei commissari o quantomeno è un argomento in più nelle trattative. Concordo che non tutti sanno tutto e se c'è il condottiero o magistero come lei poi vi sono anche gli umili "gli ultimi" (aha) che però appunto quantomeno danno il loro voto e sostegno

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    3. Guarda che io non ce l’ho con te! È perfettamente tuo diritto ignorare certe cose e ho anche riconosciuto il tuo merito nell’essere qui per cercare di approfondirle, anche se devi capire che non possiamo ogni volta ricominciare da capo. Io ce l’ho con quelli che pensano che siccome hanno capito loro una cosa, allora l’abbiano capita tutti, e tutti sappiano come regolarsi. Non è così. Per la stragrande maggioranza degli italiani Europa, eurozona, Unione Europea, sono perfettamente coincidenti. Anche questo, anche se si tende a sottovalutarlo, costituisce un gigantesco problema nell’aiutare le persone a capire perché le cose non funzionano.

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    4. Non voglio giustificare chi fa domande(anche io ne ho fatte tante non necessarie) però certe volte a me viene istintivo chiedere qui poiché ho sempre timore che il web, vista la disinformazione sull’economia, mi possa dare informazioni non del tutto corrette per cui, solo per una questione di sicurezza, mi viene spontaneo chiedere a chi, essendo uno specialista della materia, può indirizzarmi. Naturalmente, non è corretto farlo poiché lei non avrebbe il tempo materiale di rispondere a tutti: diciamo che internet é un posto pieno di informazioni contraddittorie e quindi è umano chiedere conferma su questo blog. Riassumendo, ha pienamente ragione lei però è difficile trattenersi e non fare domande per avere conferme

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    5. Grazie magister per la pazienza e per il tempo che dedica anche ai primini haha purtroppo è così e anche gli ultimi arrivati faranno passi in avanti; e dal pane e latte che si dà ai bimbi poi si passa ai cibi più solidi, così passo passo anche i neofiti del blog si adeguano al suo ritmo che è molto avanti, come dice lei 10 anni!

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    6. Caro Ciaone,

      Sei nel posto giusto. Parti dalla sezione "per cominciare", cerca "Polonia", cerca i trattati di Maastricht e Lisbona e come dice l'onorevole Bagnai, cerca, cerca, cerca. Le risposte sono già state date. E cercando le troverai, e magari nei prossimi commenti sarai tu a darci degli spunti. Qui funziona così, l'onorevole fa la sua parte da qualche anno in sedi di un certo rilievo per i fini di questo dibattito, noi ne dobbiamo fare un'altra, complementare.

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  9. Aveva ragione quello che diceva più o meno cosi: amo talmente la Germania che ne preferisco due.

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