sabato 7 gennaio 2023

Il Pil e il tramonto dell'euro (lebbasi)

Eggnente, purtroppo la forma del blog, che ha i suoi vantaggi in termini di dialogo e coinvolgimento (il che ci ha consentito di diventare una community più unica che rara, anche se, come sapete, noi non esistiamo...), ha anche uno svantaggio sotto il profilo didattico che mi era ben chiaro fin dall'inizio: i contenuti si perdono nel flusso magmatico della narrazione, e recuperare i più rilevanti per assimilarli è un'impresa oggettivamente impossibile, soprattutto considerando che pressoché nessuno clicca sui link con cui rinvio ai post "chiave" (eppure, quali siano questi post lo sapete).

Questo limite della "forma blog" purtroppo è aggravato dal mio peggior difetto: la perspicuità.

Tradotto: purtroppo se spesso non capite nulla (volevo dire un'altra cosa, ovviamente) la colpa è mia, è del fatto che scrivo in un italiano comprensibile. Questo vi dà la sensazione di aver capito tutto, sensazione tanto confortante quanto spesso illusoria. Fa un po' parte del mestiere del docente dare al discente la sensazione di aver capito: uno studente perennemente frustrato nel proprio desiderio di sapere, e soprattutto di far vedere che sa, abbandonerebbe gli studi! Ma è un talento, questo, che va dosato con accortezza, altrimenti poi si creano dei mostri come quello che mi accingo a liquidare. Invochiamo San Giorgio:

e procediamo...

Vi presento un nuovo amico


(qui).

Speravo di averla chiusa qui, e invece oggi mi trovo in coda questa roba indefinibile:

Ihavenodream ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "La situazione è grave, ma non è seria":

Io lo so: peccato che i dati farlocchi in Italia (e in tutta Europa in verita') parlano di crescita del 3-4% per il 2022, omettendo di dire che crescita e'...e non e' reale, non siamo mica cresciuti del 4% in termini reali nel 2022. Per esempio qui: https://finance.yahoo.com/quote/EURUSD=X?p=EURUSD=X&.tsrc=fin-srch dice che il GDP nominale Italiano e' calato del 5% in dollari rispetto al 2021 (-5% YoY). In Euro saremo cresciuti appunto del 4% che e' il dato che circola mainstream...ma e' per appunto crescita nominale, in termini reali siamo sotto zero e di parecchio pure!

Pubblicato da Ihavenodream su Goofynomics il giorno 6 gen 2023, 20:18

Il sito citato rinvia al tasso di cambio euro/dollaro, che nell'ultimo anno ha fatto questa roba qui:


ultimo pezzo della traiettoria in discesa le cui motivazioni (svalutazione competitiva da parte del Nord per aggredire mercati esterni all'Eurozona e per mantenere dentro l'Eurozona gli Stati membri più deboli) sono state ampiamente discusse nel post precedente. Il grafico parte a 1.13 e arriva a 1.05 (ma come sapete penso che calerà ancora un po'...), il che corrisponde a una diminuzione del 7%, parente del 5% del nostro amico (come sapete, i tassi di cambio sono una variabile molto volatile e la svalutazione/rivalutazione rispetto all'anno precedente cambia ogni giorno, anche in modo sensibile). Nella pagina cui si fa riferimento non c'è traccia di Pil, né misurato in euro, né misurato in dollari. Il "ragionamento" del nostro amico sembra quindi essere esattamente quello di cui ci occupammo sei anni addietro:


e che già sei anni addietro confutammo. Era la famosa storia del calo del Pil del 30% in caso di uscita, autorevolmente ripresa da esperti del PD, dove si ometteva appunto di dire che questa valutazione era riferita al Pil misurato in dollari. Lo scenario quindi era estremamente fosco perché basato su un'unità di misura priva di senso: nessuno di noi va a fare la spesa a Manhattan ogni mattina! In altri termini, siccome il cambio euro/dollaro non impatta direttamente sulla quantità di beni che possiamo acquistare in Italia coi nostri redditi in euro, cioè non impatta sul nostro reddito reale, sul Pil reale, l'unico metro sensato del Pil reale, quando lo utilizziamo per valutare il livello di benessere o malessere dei cittadini italiani, resta la valuta utilizzata dai cittadini italiani per acquistare beni in Italia, cioè l'euro.

Insomma, quello che fa un po' sorridere è che nel suo tentativo un po' paranoico di emanciparsi dalla narrazione mainstream il nostro nuovo amico, che forse non c'era sei anni fa, o ha la memoria labile, ci riproponga esattamente gli stessi paralogismi della narrazione mainstream!

Sì, d'accordo, gli estremi si toccano, ma, come aggiungo io, poi perdono la vista...

Vengo comunque al merito della questione, per fissare nelle nostre testi gli ordini di grandezza.

La crescita al 4% per il 2022 è un dato non ancora consolidato (come sapete, occorre un po' perché le rilevazioni statistiche del Pil possano essere elaborate), ed è ovviamente in termini reali, cioè misurata sul Pil valutato ai prezzi (concatenati) del 2015. Le stime di novembre scorso danno un "acquisito" annuale al 3,9% (qui), il che significa che se il Pil dell'autunno 2022 sarà uguale a quello dell'estate 2022 il Pil dell'anno 2022 sarà superiore del 3,9% a quello dell'anno 2021 (ma potrebbe anche andare meglio). Questo secondo l'ISTAT. Ricordo che il Fmi a ottobre dava il 3,1% per il 2022 e -0.2% per il 2023, mentre l'OCSE per il 2023 ora dà +0.2% e la Bce dà +0.3% (la situazione è in rapida evoluzione...). La stima preliminare del Pil di autunno 2022 (e quindi dell'intero anno 2022) l'avremo martedì 31 gennaio, la stima consolidata venerdì 3 marzo (qui il calendario) e solo allora potremo sapere che cosa sarà successo.

Quanto al Pil nominale, il quadro attualmente disponibile, che ovviamente (e due) è provvisorio, è questo:


La NADEF a settembre dava una crescita reale al 3,7%, con un deflatore al 3,0%, che sommati davano (con arrotondamenti) un nominale di 6,8%. Il nominale del Fmi a ottobre era più basso, al 6,4%, per sfiducia nella crescita reale (che era stimata al 3,2%). A novembre per quanto riguarda la crescita reale l'OCSE confermava il quadro della NADEF e l'ISTAT proponeva un acquisito superiore, al 3,9% (come dicevamo sopra).  Per quanto attiene alla crescita nominale, l'OCSE dava un deflatore in maggiore crescita (3,3%), il che portava la crescita nominale al 7,0%.

Il punto sul quale vorrei farvi riflettere, tornando un attimo al post precedente, è che sempre l'OCSE dà per il 2022 in Germania una crescita reale di 1,8% (la metà della nostra) e una crescita del deflatore del Pil di 5,8% (inflazione quasi doppia della nostra). Capito cosa significa segare il ramo?

Il tramonto dell'euro

Faccio un breve inciso, cui vengo portato naturalmente dai bei ricordi dei giorni in cui Squinzi o la stimata collega De Micheli confondevano la variazione del Pil nominale espresso in dollari con quella del Pil reale espresso in euro (si va un po' oltre il confondere le mele con le pere, ma mamma ci ha fatto indulgenti, per cui ci fermiamo qui...).

Dal 9 maggio 2013, giorno in cui l'allora presidente di Confindustria Squinzi paventava svalutazioni del 30%, a oggi, l'euro ha perso il 20,1% (scendendo da 1,3142 a 1,0500). Se questo calcolo lo avessimo fatto il 28 settembre scorso ci avrebbe restituito una svalutazione del 27,2% (da 1,3142 a 0,9565): molto vicino al 30% paventato dall'allora Presidente Squinzi. C'è stato da settembre un certo recupero, ma la politica monetaria americana, volta a preservare, con innalzamenti del tasso di interesse, la supremazia del dollaro, lascia pensare che o soffochiamo la nostra economia con uguali innalzamenti dei tassi, o il cambio dovrà tornare a cedere (vedremo quello che succederà).

Agli scemotti che ogni tanto si affacciano su Twitter commentando "e anche oggi l'euro tramonterà domani" vorrei far notare che in effetti anche oggi l'euro è tramontato ieri. La protratta perdita di terreno che vedete qui (con i dati giornalieri dell'Eurostat):


avvalora la nostra tesi che dieci anni fa il tasso di cambio della moneta unica fosse insostenibile. Non vorrei sembrare presuntuoso, perché il merito non è mio (è dei fatti), ma tutto quello di cui qui abbiamo parlato per tanti anni si è progressivamente realizzato.

Ricordate quando chiedevamo politiche espansive ma ci veniva detto che non si potevano fare? Fatte (la favoletta del debito buono)!

Ricordate quando si diceva che la BCE non poteva intervenire a sostegno dei debiti pubblici? Fatto ("noi non siamo qui per chiudere gli spread", correzione effettuata a tempo di record a marzo 2020)!

Ricordate quando criticavamo le politiche di deflazione salariale? Ora le criticano i banchieri centrali (vedete il post precedente).

Eppure io ve lo avevo detto che le posizioni del mainstream erano in rapida evoluzione!

E allora ai tanti che "siccerano loro" a quest'ora saremmo non si sa bene dove suggerisco di stare manzi. Una Germania che ha la metà della crescita e il doppio dell'inflazione di noi (misurata col deflatore del Pil: coi prezzi al consumo le cifre sono altre) ci aiuterà senz'altro a fare un altro pezzettino sulla strada delle cose che in teoria non si sarebbero potute fare fino al momento in cui si dovrà farle, anche perché il cambio che è sostenibile per noi non è sostenibile per lei, come qui abbiamo sempre detto e ripetuto.

Va da sé che non avrebbe nessun senso razionale creare inutili polemiche attorno a un problema che non solo non possiamo risolvere con le nostre forze, ma affligge altri più di noi. Lasciamo che chi ha voluto un certo mondo se lo goda, e manteniamo la calma! La crescita del nostro Paese al 4% in termini reali non è un complotto dei poteri forti, caro Ihavenodream: è un successo del nostro tessuto produttivo, delle tanto vilipese Pmi, che, per quanto strozzate da politiche fiscali e creditizie assurde, restano il modo di organizzazione della produzione più confacente alle "sfide della globalizzazione", sfide che dal Triassico in poi richiedono agilità, non gigantismo, come gli zoologi ben sanno:


anche se per prendere atto di questa profonda verità spesso si rende necessario uno shock esterno.

Lasciamo che i giganti del Nord gestiscano lo svantaggio delle loro maggiori esigenze alimentari di gas e della loro incapacità di adattamento a un ambiente mutevole, e teniamo salda la barra di questa community che non esiste (e gode pertanto del principale vantaggio del non esistere, che è quello di poter dire quello che le pare)!

E per oggi è tutto.

(...credo che capiate che non mi è sempre possibile dedicarvi tanto tempo, ma non per questo voglio trascurarvi. Trovare un nuovo equilibrio sarà fra i compiti per il 2023, che per me inizia il 9 gennaio. Intanto, godiamoci il weekend...)

(...e l'asteroide? L'asteroide è la crisi finanziaria, naturalmente. Tutti dicono che non ci sarà, che ora c'è la complasensi, che non conviene a nessuno - e questo è vero!, ma io non sono poi così convinto che le cose accadano solo se "convengono" a qualcuno. Shit happens, dicono i nostri alleati, e hanno ragione. L'importante è che la responsabilità non venga addossata a chi le sue banche le ha pulite e i suoi debiti li ha sempre onorati, cioè noi...)

41 commenti:

  1. Vorrei cogliere un auspicio nelle sue analisi di questo post e del precedente: il governo in carica e la maggioranza che lo sostiene saranno in grado - per quanto possibile e, comunque, più dei precedenti esecutivi - di valorizzare gli elementi di forza dell'Italia ed eventualmente di lavorare a soluzioni cooperative, nel nostro interesse nazionale, senza sete di vendetta. Sono convinto, visto che non esistiamo, che sapremo fare la nostra parte

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    1. Senz'altro la farete se non esisterete al momento giusto. Perché della vostra non esistenza sono convinti un po' tutti, compresi quelli che nel 2013-2014 restavano a bocca aperta vedendo quanti non eravate. Forse ogni tanto bisognerà ricordare quanti non siamo, se vogliamo non farci prendere sul serio, anche per aiutare l'esecutivo a capire dove non andare... Sono stato non chiaro?

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  2. Vedere Mario Mauro difendere in quel modo la De Micheli nel video è rivoltante. Ricordo bene come iniziò la sua carriera politica e con quali obiettivi: la sussidiarietà. Vedere il percorso fatto lo avvicina nella mia percezione ai peggiori traditori

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    1. Io non ne conosco il percorso, non sapevo nemmeno chi fosse (l'ho dovuto chiedere a Borghi) e quindi non posso valutarne la coerenza. Certamente è un ignorante in materia economica. Poi magari sarà anche stato un grande politico (cosa che rimprovera a Claudio di non essere), ma... all'ultimo si contano le pecore! Diciamo che nel 2018 votare è servito anche a non trovarselo più fra i piedi, e bene così.

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    2. Mario Mauro. Un ciellino e quindi uno geneticamente in perenne offerta al miglior prezzo.

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  3. Mi piacerebbe sapere quanta parte del buon risultato del nostro PIL nel 2022 è attribuibile all'edilizia (che è fatta da tante piccole imprese e da tanti professionisti).
    Così, ad occhio, direi che il contributo di questo settore è stato importante.

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    1. Nel 2022 non tantissimo, anche perché il settore era già stato infartuato da una serie di dietrofront sul 110%. Fatta 100 la crescita del valore aggiunto totale (che è stata del 3,8%), le costruzioni spiegano solo il 14% del risultato complessivo (pari a 0,5 punti percentuali), perché anche se hanno avuto un tasso di crescita sostenuto (pari al 10,7%) costituiscono una percentuale relativamente ridotta dell'economia nazionale (attorno al 5%). Se interessa, domani faccio vedere come si fanno questi calcoli. Queste stime, naturalmente, tengono conto solo del valore aggiunto nel settore delle costruzioni, e quindi non dei diversi indotti (alcuni classificati nei servizi, come ricordavi: professionisti, ecc.). Coi dati disponibili però non si può fare un lavoro più accurato.

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  4. Mi scusi professore, ho compenso un errore. Il link che volevo postare ieri era questo qui:
    https://en.m.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_GDP_(nominal)
    Che appunto scrive che il GDP nominale Italiano nel 2022 (come peraltro scrivevo nel comments che Lei ha ripreso, ha fatto -5%.
    Ora, siccome il dollaro si sara' rafforzato del 8-9% rispetto all'euro, mi fa concludere che la crescita nominale sia appunto al 3-4%. Nominale non reale! D'altronde gli USA cresceranno dell'1% in termine reali. Non mi sembra realistico che noi si cresca 4 volte di piu' degli USA. Servirebbe sapere il PIL nominale 2021 e 2022 in una valuta qualsiasi per capire come stanno le cose. Io l'unica fonte che ho trovato finora con questi dati e' Wikipedia e riporta -5%YoY in dollari

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    1. Va bene, scusa tu, è stato comunque un errore utile. Però non puoi usare Wikimm come fonte! Forse è meglio se vai qui e ti consulti le "Economic projections". Se hai difficoltà domani spiego anche questo.

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    2. D'accordo, grazie per il tempo dedicato a questa mia tutto sommato svogliata considerazione

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    3. Ho ricavato il PIL nominale 2021 (fonte Sole 24 ore): 1780 miliardi di euro. Ora non mi resta che trovare quello 2022. Alcune fonti (da verificare) parlano di 1905 miliardi. Sarebbe +7%. Se questi dati dovessero essere confermati saremmo cresciuti di 7 punti, quindi 2 3 o 4 punti meno dell'inflazione, risultato oggettivamente deludente. Ora uno bravo mi dovrebbe spiegare perché una crescita nominale del 7 a fronte di un' inflazione al 10, produca una crescita reale di +4%. Io banalmente dividerei il PIL nomi ale di 1.1 e lo confronterei con quello dell'anno prima...sara' che sono ingegnere e non economista.

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    4. Sì, decisamente, ma non c'era bisogno di dircelo: lo avevamo capito.

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    5. Va beh...quindi l'Italia e' cresciuta nel 2022 del 7% con l'inflazione al 10...la accendiamo?

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    6. Quanto è cresciuta l'Italia non è l'opinione di un totale ignorante di economia che non sta nemmeno ad ascoltare quando gli si parla, ma è il risultato di un'indagine statistica condotta da personale specializzato i cui risultati verranno pubblicati secondo il calendario consultabile sul sito dell'ISTAT. E mmo bbasta, per favore! Con gli ingengngnieri abbiamo già dato da lungo tempo!

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    7. Ma da economista Lei sa spiegare perché in un anno x il GDP nominale cresce del 7% il GDP depurato dall' inflazione del 4% atteso che l' inflazione è al 10%... così semplicemente, senza fare giri di parole, citazioni, iperboli e soprattutto senza insultare chi Le fa domande? Ma scusi non è il suo mestiere rispondere alle domande nel più semplice modo possibile?

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    8. Ma piantala! Ma vattene! Semplicemente perché il deflatore del Pil non è l'indice dei prezzi al consumo, come chi è stato qui con umiltà e senza la spocchia farlocca degli ingengngnieri (che sanno fare tante cose ma non consultare il sito dell'ISTAT) sa da tempo.

      E ora basta, mi hai seccato: chi vuole stare qui deve stare al posto suo. "Mi ha detto micuggino che il Pil ecc." non è un comportamento ammesso da parte di chi ha investito più di un decennio per spiegarvi dove sono i dati.

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    9. Questo l'avevo intuito lol...deflattore 3 e inflazione 10 )))) un PIL reale si...di una realtà parallela dove vivono politicanti, giornalai e propagandisti vari

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    10. Io non so che gusto provi a passare per cretino, ma per quel che mi riguarda, carissimo, tu puoi anche raccontarci di essere Napoleone, e noi per cortesia ti crederemo. In un blog di economia però non puoi venire a dirci che il Pil è quello che hai deciso tu nella tua testa bacata di ingengngniere grillino. O meglio: puoi farlo, ma non puoi impedirci di riderti dietro...

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  5. Grazie, mi interessa moltissimo.
    Buona serata.

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    1. Il metodo era spiegato qui (c'è un problema con le immagini dei primi post, lo risolvo in settimana entrante), domani cerco di rispiegarlo. Comunque il principio è sempre il solito: se un settore cresce tantissimo, ma è piccolo, ovviamente non darà un gran contributo al totale.

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  6. Un'altra perla. Dovrebbero esserci più vacanze, così da poterla leggere più spesso in questa sede.

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  7. Blog interessante! Spero di avere il tempo in futuro di leggerlo. Vorrei fare un'osservazione sulla valutazione del PIL nominato in dollari. E' vero che siamo fortemente legati al dollaro specialmente per la componente energetica, ma cosa mi dite delle importazioni provenienti da altri paesi? Noi importiamo prodotti dalla Cina e nel 2022 abbiamo chiesto ai fornitori di prezzarci i prodotti in RMB al fine di sterilizzare gli aumenti dovuti dalla svalutazione €/$. Questa operazione ha richiesto un po di tempo ma ha dato i sui frutti e ora molti prodotti li paghiamo in RMB. Vediamo cosa succederà nel 2023, ma per ora mi sembra una strada praticabile.

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    1. Certo, la strada è praticabile se trovi chi ti dà i renminbi.

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  8. Professore una domanda. Se il nord Europa aumenta i salari reali ci sarebbe un rientro assai più lento del differenziale di inflazione rispetto ai paesi del sud o forse non ci sarebbe mai (un mai relativo evidentemente perché l'eterno non ci è dato conoscere). Ma se decide di non farlo, e in assenza di mercati di sbocco, le sue imprese falliscono, il sistema finanziario va in sofferenza e diminuendo le imprese si riducono ulteriormente i salari, con spinte alla emigrazione dei giovani, fino al riallineamento salariale e produttivo, anche con investimenti pubblici.
    Ma allora mi domando: ha senso rimandare una relazione che avverrebbe comunque dopo e in modo molto più doloroso? E poi, una uscita dall'euro dall'alto non rischia di ulteriormente penalizzare quelle economie dato che il cambio le penalizzerebbe ulteriormente in termini di bilancia dei pagamenti?

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    1. Non sono sicuro di aver capito tutto ma c'è un aspetto del tuo discorso che in effetti mi convince: in una fase di carenza di domanda, perché certi mercati sono stati distrutti o interdetti per motivi geopolitici, e perché la necessità di reflazionare l'economia fa perdere competitività, per i Paesi del Nord sarebbe ovviamente un problema sganciarsi da una moneta unica che per loro è sottovalutata e sopportare quindi l'ulteriore perdita di competitività (e compressione di domanda estera) derivante dall'apprezzamento del cambio nominale.

      Però... se questi Paesi finiscono in deficit estero (causa reflazione dell'economia, più salari, più importazioni) non è nemmeno detto che un eventuale sganciamento si risolva in una drammatica rivalutazione. Insomma, restano impregiudicate le solite conclusioni: i problemi di un'evoluzione dell'unione monetaria non sono di carattere tecnico (più o meno tutto quello che era stato paventato in caso di uscita è già successo restando dentro, come avevo preconizzato), ma di carattere politico. Quindi occorrerà tempo per risolverli.

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  9. Professore,

    ho scoperto il blog ancora minorenne, nel 2018, e dopo quasi cinque anni voglio ringraziarla di cuore.

    Non solo ha rovesciato la mia comprensione delle crisi economiche italiana, greca, europea e globale, fornendomi tra le altre cose gli strumenti per difendermi tra le mura universitarie e interpretare con maggiore profondità e consapevolezza ciò che mi viene insegnato, ma soprattutto mi ha permesso di identificare quei meccanismi propagandistici che hanno reso sostenibile agli occhi dell'opinione pubblica l'uccisione della democrazia e dei diritti sociali nei Paesi dell'Unione Europea, e di riconoscerli immediatamente quando sono stati utilizzati per danneggiare direttamente me e chi mi sta attorno (e non, come ci ha insegnato ) durante la pandemia.

    Non posso nemmeno immaginare il cittadino e la persona che sarei oggi senza Goofynomics. Grazie di cuore.

    A chi oggi si approccia alla rilettura o alla riscoperta del blog, già che si è parlato di finanza e di asteroidi, consiglio uno dei miei post preferiti in assoluto: I keynesiani del VII giorno, o “too much finance”.

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    1. Sì, in effetti è un post istruttivo, lo inserirei in una antologia del blog. Comunque, fammi una cortesia: resta nascosto. I miei colleghi, salvo una eletta minoranza silenziosissima, non sono solo limitati intellettualmente e culturalmente. Sono anche moralmente infimi. Se sanno che sei qui te la potrebbero far pagare, come hanno fatto con tanti tuoi colleghi. Quindi limitati a sapere quello che hai appreso: non è necessario che gli altri sappiano che tu lo sai. A differenza degli zerovirgolisti, preferisco un soldato vivo a un eroe morto. Di strada da fare ce n'è tanta, tu potrai farne più di me, take care!

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    2. Grazie del consiglio Prof, starò molto attento.

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  10. Da un lato speravo venissi rieletto, dall'altro che ti trombassero perché così mi sarei iscritto al tuo corso alla D'Annunzio o dove cavolo ritornerai finita l'esperienza parlamentare. Sempreché tu non vada in quiescenza (come dall'anno prossimo il sottoscritto). Grazie&Daje 👍💪

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    1. Mi sarei divertito anche da trombato (considerando che un lavoro ce l'avevo). Finita l'esperienza parlamentare vedremo: intanto deve finire, e poi si vedrà.

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    2. Manfatti! Mi sarei divertito anch'io alle tue lezioni. Mica come cerca scappati di casa, senza né arte né parte, che passano da un Golfo all'altro ;-)

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    3. Le lezioni non devono essere troppo divertenti, per lo stesso motivo per cui un blog non deve essere troppo chiaro.

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  11. Una possibile obiezione sul gigantismo. I dinosauri, affetti da dimensioni non proprio piccole, sono durati più di cento milioni di anni ....

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    1. Ti ringrazio per questa osservazione, che mi ha motivato ad approfondire da quanto stanno durando i mammiferi.

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  12. A me, post questi ultimi due, sono mancati molto. Chiaro che il Bagnai non può essere uno e trino, e se sta in senato o in commissione, non può scrivere sul blog. La mia domanda è: esiste oppure è prevista la nascita di un punto di riferimento per la corrente economica di pensiero a cui il Bagnai appartiene? Penso a un progetto editoriale - anche non gratuito. Insomma, io personalmente pagherei per avere anche solo una volta a settimana una piccola analisi critica, magari con la possibilità di fare alcune domande (limitatamente all'argomento trattato)

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  13. Altra domanda: shit happens, sono d'accordo. Sono d'accordo anche che è praticamente impossibile prevedere come la shit accadrà (altrimenti saetta prevista arriva più lenta, e magari uno la anticipa o la evita, e la shit non si verifica più). Però, parlando di Fanta-economia, o Fanta-politica, quale è secondo lei lo scenario più favorevole allo sviluppo della prossima crisi? Detto meglio: in quali modalità è più probabile che la shit si verifichi?

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  14. Tutto l'articolo è interessantissimo ed è sempre un piacere leggerla, ma alcuni passaggi sono da schiantarsi dalla risate, come questo: "Sì, d'accordo, gli estremi si toccano, ma, come aggiungo io, poi perdono la vista..."

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  15. Spettabile Professore,
    perdoni la domanda off topic:
    nel(l'imbarazzante) dibattito POS si POS no, tolta la grottesca fauna di diversamente studiati che, argomentazioni fallaci in mano (evasioneh) non sanno differenza tra ricavi, costi, fatturato, imponibile,.. nessuno prende in considerazione che la commissione bancaria sulla transazione, a prescindere dalla percentuale (prendiamo buona quella che sbandierano, ovviamente falsa del 4%), equivale ad un aumento del costo del denaro e ha ripercussioni dirette sull'inflazione?
    In una condizione come la nostra di forte inflazione, invece di aumentare i tassi di interesse che non hanno alcuna ripercussione sull'equilibrio della bilancia domanda/offerta visto che materie prime, commodity e energia, noi le dobbiamo per forza comprare, pena collasso sistema produttivo, bisognerebbe fare più liquidità possibile al minor costo possibile per incentivare la circolazione di denaro e, non dico stimolare, ma mantenere quel minimo di domanda interna che garantisca alla gente, dopo tutto il resto, di pagare le tasse e tenere in piedi il sistema Stato.

    Se le commissioni sono il 4%, ipotizzando una società cashless con inflazione al 10%, significherebbe che quasi la metà dell'inflazione è causata dal semplice costo di gestione della valuta a corso fiduciario?

    Grazie infinite.
    Stefano

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  16. Io non ho capito ancora una cosa, anzi due cose (tra le altre innumerevoli che tu sai, stando qui da nov '11)
    A)Ma ora che la crescita del nord è tornata sotto quella italiana (rispetto a prima dell'eurone) e pure de parecchio, perche non sento i lamenti del nostro caro Piller? Non è che il fatto che ci abbiano regalato i soldi a fondo perduto del PNRR li stia castigando eccessivamente?
    B)E soprattutto, specularmente rispetto ai periodi bui della liretta, perchè non sento parlare i tedeschi, e i loro amici italici (tanti) dell'euretto? https://www.youtube.com/watch?v=j_aSdjPtWDQ
    Capisc'amme!!!Ahahahahahahahah, mai divertito tanto in circa 11 anni.
    A proposito, ogni volta che ho la fortuna (il tempo passa ed i problemi familiari aumentano lasciandomi sempre meno tempo libero) di sentirti imperversare in tv, (gaudium magnum), mi chiedo come sia possibile che tanta gente che dovrebbe castigarti ancora prenda legnate da orbi(ma forse sono poco obiettivo?!

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