sabato 1 giugno 2024

Il cerimoniale

 















































































































(…di questi tempi aspettavo il consueto invito da parte della Presidenza della Repubblica al ricevimento che abitualmente si tiene in occasione della Festa della Repubblica. Si è tenuto anche lo scorso anno, quando, ovviamente, non mi aspettavo nessun invito, non rivestendo alcun ruolo. Ero stato invitato a giugno 2019 in quanto Presidente della Commissione Finanze del Senato, dopo di che ne erano successe tante, che ricorderete, e il mio incarico successivo lo avrei assunto a settembre 2023 con l’elezione a Presidente della bicamerale Enti Gestori - un incarico di rango superiore nel Cerimoniale della Repubblica. Settembre è ancora dopo giugno, anche se forse non lo si può dire per non offendere qualche minoranza etnica o religiosa dal calendario diverso dal nostro, e quindi ci stava che io non fossi stato invitato, come pure non mi aspettavo, né desideravo, invito alcuno sotto COVID! Anche quest’anno la cosa, per dirvela tutta, non mi interessava più di tanto: non sono un presenzialista. Queste occasioni hanno talora un interesse turistico - i giardini del Quirinale meritano una visita - talaltra un interesse relazionale - sono un’opportunità per mantenere “tiepidi” con un singolo giro di strette di mano tanti rapporti che comunque possono servire. Tutte cose rinunciabili, tuttavia, in nome dell’ovvio principio che se conti qualcosa sono gli altri a cercarti, e se non conti nulla è controproducente farsi vedere in giro! SAR aveva però espresso il desiderio di essere presente, e così avevo detto alla mia segreteria di prestare attenzione. Fatto sta che l’agognato - si fa per dire! - invito non arriva, e nonostante da un lato il mio interesse molto relativo, e dall’altra la mia assoluta fiducia nel mio staff, sotto data mi informo presso coloro che sanno - consiglieri parlamentari di lungo corso - onde appurare cosa fosse successo, non per l’ansia di andare, ma per il giusto scrupolo di non mancare di rispetto nel caso l’invito eventualmente speditomi fosse andato disperso e conseguentemente io non avessi risposto! Torna costernato l’alto funzionario cui mi ero rivolto e mi spiega, un po’ imbarazzato, che dopo la pandemia - cioè, incidenter tantum, dopo l’elezione dell’attuale Presidente della Repubblica - i Presidenti di Commissione non vengono più invitati a festeggiare la Repubblica. Pare, dico pare, che negli augusti penetrali vi sia stato un dibattito se spingere questa mancanza di riguardo fino a escludere i Presidenti delle bicamerali. Dibattito presto risolto all’insegna del vecchio adagio: “passata la festa, gabbato lo santo”. Mi sembra evidente che la discontinuità in questa prassi di cortesia istituzionale sia totalmente allineata a una lettura della Costituzione in cui l’unico ruolo rilevante del Parlamento sia quello di eleggere in seduta comune il Presidente della Repubblica. A tutto il resto, poi, pensa lui (caro lei!). Come sapete, io sostengo da tempo che per allineare la Costituzione formale a quella materiale occorrerebbe che l’elezione del Presidente della Repubblica fosse diretta. Più si va avanti, e più me ne convinco! Del resto, una Repubblica in cui si ha per il Parlamento una considerazione simile può scarsamente essere classificata fra le repubbliche parlamentari. O no? Io sorrido. Domani, dopo la parata del 2 giugno, cui assisto principalmente per sentire il grido di guerra del Corpo Speciale Militare Ausiliario dell’Esercito Italiano dell’Associazione dei Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta - ma se gridassero “Località teatro dell’omonima battaglia navale” per non urtare sensibilità altrui non sarei sorpreso! - andrò a Magliano dei Marsi per l’infiorata del Corpus Domini: il sindaco mi ha invitato, ed è stato un grande piacere, oltre che uno spontaneo gesto di cortesia, accogliere il suo invito. Affacciarsi sulla pianura che più di tante altre ci ricorda che cosa sia l’Europa - i Piani Palentini - è sempre un’opportunità da non perdere…)













17 commenti:

  1. Forse che l'invito sia finito nella mailbox dell' On. Cimaglia ?

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    1. La mia preoccupazione era appunto quella, ma come vi ho spiegato le cose stanno in modo più semplice…

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  2. A pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca... Attribuiscono queste parole ad Andreotti e lui ne aveva di esperienza... L'augurio è che non c'entri la sua attività politica divulgativa... Ho apprezzato tantissimo il suo intervento a byoblu ... Adamantino... E le dico anche emozionante.

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  3. Azz, ho dovuto copiare il testo su word e dargli un carattere 20 leggibile! Il messaggio testo 7 è significativo.

    Ma, a me sembra chiaro e quasi ovvio che non ti abbia invitato (al di là della rottura di palle che forse ti sei evitata):

    Dichiarazione del 27 maggio 2018 del P.D.R

    Con questo rispondo anche al tuo auspicio relativo alla elezione diretta del P.D.R.

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    1. Ma nooooo! Non è un fatto personale, altrimenti mica ve ne avrei parlato! Non riguarda le idee di un parlamentare. È un fatto politico che riguarda il ruolo del Parlamento.

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    2. Ah! Scusami, avevo pensato male!
      Conoscendo l'avversione di Mattarella più volte manifestata e nel caso da me esposto piuttosto rilevante come esiti, per una certa linea antieuro (di cui tu sei uno dei massimi e precoci esponenti), mi era sembrato che l'occasione fosse stata colta al balzo per modificare la prassi.

      Questa tua constatazione sullo stato dei rapporti con il parlamento e sul modo di intendere da parte dei PDR da Scalfaro in poi, via via sempre più dirigistica mi sembra chiaro che sia diventata una funzione politica a tutti gli effetti e quindi l'elezione diretta sembra anche a me un fatto ormai scontato.

      "Come sapete, io sostengo da tempo che per allineare la Costituzione formale a quella materiale occorrerebbe che l’elezione del Presidente della Repubblica fosse diretta. Più si va avanti, e più me ne convinco! Del resto, una Repubblica in cui si ha per il Parlamento una considerazione simile può scarsamente essere classificata fra le repubbliche parlamentari."

      Buona serata!

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    3. Invece mi sa che hai pensato bene. Ci sono sviluppi!

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    4. Fresca nonna altro che sviluppi, una bomba a fissione!

      Debbo dire che quando ho visto il post di Claudio su X, stamani, ho pensato che non bisogna meravigliarsi delle parole di Mattarella. Come visto nel 2018, perchè sorprendersi se:

      A)
      la costituzione soggiace alle normative europee (non c'è una costituzione europea in vigore)

      B)A tutti gli effetti l'ART. 1 della ns Costituzione soggiace alla moneta unica e indubbiamente alla sovranità delle oligarchie europee.


      Bella mossa ragazzi!

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  4. La penso come lei stante quanto scritto. La verità è che siamo tutti sospettosi. Non le nego che trepido per lei e per coloro che politicamente la stanno accompagnando in questa avventura. La speranza nostra è nella vostra riuscita... La paura più grande è quella che ha accettato con i suoi scritti.... Una belva ferita all'angolo può avere reazioni impensabili di difesa... Come detto tifiamo per lei e per tutti voi...

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  5. Egregio Onorevole,

    mi permetto di segnalare il seguente documento:
    https://www.costituzionalismo.it/wp-content/uploads/2-2022-4.-Ferrara.pdf

    Di seguito, due estratti.

    "A valle dell’intreccio di questi due elementi riposa la tesi di fondo del presente studio: quella secondo cui, nella fase del riformismo compulsato dall’Unione europea (contesto giuridico-economico), il dodicesimo e tredicesimo settennato presidenziale si caratterizzerebbero per un complessivo rafforzamento della figura del Capo dello Stato quale tutore dell’azione di governo (indirizzo politico processuale), con funzione di indirizzo politico costituzionale. Più nello specifico, la tutela presidenziale si estrinsecherebbe in un’attività – piuttosto che in una singola funzione – finalizzata a monitorare in modo costante l’esistenza e il mantenimento delle condizioni parlamentari essenziali alla tenuta del Governo e a rinforzare le scelte compiute da quest’ultimo nelle relazioni internazionali ed europee."

    "Detta attività presidenziale non pare alterare la forma di governo parlamentare, quanto confermare la naturale espansività del ruolo di garanzia di cui il Capo dello Stato è titolare. Criticità maggiori sembrano invece emergere in relazione alla determinazione sostanziale dell’indirizzo politico da parte dell’Unione europea – sebbene taluni tendono a scindere, come si vedrà, la nozione di indirizzo da quella di programma di Governo –, a fronte della drastica riduzione degli spazi rimessi all’Esecutivo per la decisione delle politiche, che sembra far salva la sola discrezionalità di quest’ultimo in ordine alla scelta delle fonti normative con cui farvi fronte."

    Un saluto,
    Fabio

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    1. L’Unione Europea, per il tramite dell’austerità, ci ha voluto stendere e alcuni italiani le hanno reso facile il compito.

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    2. Egregio Onorevole,

      per una lista degli italiani che hanno contribuito alla genesi dell'attuale situazione, la rimando al seguente articolo:
      https://www.academia.edu/843619/Italy_and_EMU_as_aVincolo_Esterno_empowering_the_technocrats_transforming_the_state?ri_id=557237

      Centrale fu il ruolo di Draghi.
      Emerge chiara la volontà, da parte di una ristretta élite tecnocratica, di introdurre il vincolo esterno nel processo politico italiano.

      Un saluto,
      Fabio

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  6. Che dire...ormai al Quirinale si pensa e si opera come se non si dovesse render conto a nessuno delle proprie decisioni, che in quanto prese dalla massima carica istituzionale del Paese sono per ciò stesso e solo istituzionalmente e politicamente irreprensibili.
    Sull'auspicabile riallineamento della Costituzione formale a quella sostanziale via elezione diretta del PdR concordo, ma solo per necessità imposta dallo stato dei fatti: a me piacerebbe riallineare la Costituzione sostanziale a quella formale, ma capisco bene che dopo decenni di torsione in senso presidenziale dell'habitus politico e istituzionale della Repubblica parlamentare italiana, ciò è diventato praticamente impossibile (chissà cosa avrebbe detto Costantino Mortati sui PdR che nominano PdC persone che non sono state elette e non rappresentano alcuna forza politica presente in Parlamento, ma che sono chiamate a tale compito solo in base alla necessità di dare esecuzione agli "ordini" provenienti da entità sovranazionali nei confronti delle quali nessun Italiano ha mai espresso il proprio assenso).

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    1. Ci sono percorsi che una volta intrapresi non si possono sovvertire. Non ci sarà mai più un Parlamento con un numero decente di parlamentari, non ci sarà mai più equilibrio fra i tre ordini dello Stato, ecc. Quindi siccome non ci sarà mai più un Parlamento in grado di esercitare compiutamente il proprio ruolo, tanto vale che chi lo ha conculcato ed espropriato sia sottoposto al giudizio diretto delle urne e diventi lui espressione di sovranità popolare, anziché esserne il mero censore in nome di progetto politici radicati altrove.

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  9. '' vuoi controllare un popolo? Digli che il Messia verrà e loro aspetteranno per secoli'' (cit. Dune)

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