mercoledì 1 gennaio 2025

Capodanno

(...scusate: sono un po' in ritardo con il discorZetto sulla produttività che intendevo farvi. Il post di ieri evidenzia che dopo tredici - da oggi quattordici! - anni, pur occupandoci più o meno degli stessi argomenti, riusciamo a scoprire sempre cose nuove. Ieri ad esempio abbiamo scoperto che tante riforme, tanta modernità, non hanno modificato se non lievemente in peggio il pass-through dai costi dell'energia all'inflazione nazionale. Siamo vulnerabili tanto quanto prima agli shock di offerta: una cosa che distrugge in radice la retorica del monetone fortone. Vale la pena quindi di rispiegare tutto da capo, come dice Claudio, ma vale anche la pena di farlo costruendo sui terreni che abbiamo conquistato - e per questo il blog svolge un ruolo notarile insostituibile: la schiuma della cloaca nera non è solo maleodorante: è anche labile! A tal proposito, non più tardi di un annetto fa vi schieravate compatti a difesa di uno dei tanti eroi di cartapesta che vi costruite per poi restarne regolarmente delusi [qui la compatta difesa, e qui, nei vostri commenti, la delusione]. Detesto avere ragione, ma solo sulle cose importanti: avere ragione sulle scemenze mi lascia piuttosto indifferente. Il vostro idolo mandava in sollucchero la principessa archetipica delle amanti tradite, Marco Basilisco, e da lì, un decennio addietro, avevo capito come sarebbe andata a finire! Quindi non sono stupito. Questa cosa mi sovviene incidentalmente, perché invece seguo con una certa assiduità l'altro, che sarà sì piddino, ma lavora bene. Ieri sera ascoltavo una "pillola" sulla Repubblica Veneta e mi è balenata un'intuizione: non solo del maiale, ma anche di animali mitologici come il drago bisognerebbe guardarsi dal buttar via tutto. Del resto, è evidente che er drago ci sta trollando, no? E del troll, ci siamo detti ieri, non si butta via niente... Questo ha allungato un pochino i tempi di lavorazione del mio post sulla produttività, su cui quindi dovrò lavorare un altro paio di giorni, perché nell'argomento del drago c'è una parte, su cui non a caso anche Blanchard attira l'attenzione, che merita approfondimento per mettere nella corretta prospettiva internazionale le dinamiche della produttività europea. Mi ci vorranno un paio di giorni ma spero di darvi un quadro equilibrato. Intanto...)

...oggi sono andato a Firenze per assistere al concerto di capodanno della Scuola di musica di Fiesole, un'istituzione che qualcuno di voi conoscerà. Per chi se lo fosse perso, lo trovate qui:


Ne vale la pena, anche (ma non solo) per la riproposizione in panna acida di un noto piatto italiano:

(ascoltare per credere).

Essendo arrivato un po' in anticipo, anche come forma di cortesia verso chi mi aveva invitato, cui avevo scombinato le carte decidendo il giorno prima, avevo qualche minuto da spendere in quella città che cui non appartengo e che non mi appartiene se non in forme precoscienti e insondabili, che grazie a Dio ogni tanto si palesano in qualche studio televisivo per il vostro piacere. Me ne vo verso Santa Maria Novella: la piazza una distesa di lattine di Redbull che due o tre mezzi del comune stavano spazzando via, la chiesa (anche giustamente) musealizzata, ma a me andava di essere libero, di non entrare in un percorso. Mi sono allora decentrato verso il fiume, passando per borgo Ognissanti dove avevo notato una chiesa in cui non credo di essere mai entrato, quella di San Salvatore. Per i pochi anni che ci ho abitato, ero da tutt'altra parte (in realtà, a soli 25 minuti a piedi, ma dall'altra parte della Stazione, che erano le mie colonne d'Ercole), e poi mia madre aveva in uggia il barocco, non so bene perché, e quindi evitava quel poco di post-rinascimentale che si trova a Firenze.

Insomma, mi addentro e trovo di tutto, a partire da lui:


di cui ignoravo l'esistenza (non credo di averlo mai incontrato neanche in un libro), passando per scienziati come lui:


e lui:


ma anche, volendo scalare di qualche marcia, cose meno illustri, ma di grandissima dignità, come questa:


(il lieto finale del crocefisso di Giotto).

E mentre mi addentravo, osservavo, fotografavo, non potevo sfuggire alla riflessione che sempre si insinua in circostanze simili nella mia mente svaporata: con metà del patrimonio di quella chiesa "minore" (molto ben tenuta, ma ovviamente minore rispetto a Santa Maria del Fiore o a Santa Croce o a San Lorenzo) in un capoluogo europeo ci metterebbero su un signor museo. Per carità, hanno avuto anche loro le loro fioriture, e alcune esercitano su di me un grande fascino. Ma la domanda è e resta sempre quella: com'è possibile che noi italiani a tal punto disconosciamo la nostra eccellenza? Cosa ci siamo fatti, o ci hanno fatto, per decostruire in modo così meticoloso la nostra identità?

In fondo, le puttanate sulla liretta, di cui ci occupavamo nel post precedente, sono un risvolto di questo fenomeno per me incomprensibile. Non c'è pressoché nulla di quanto è stato fatto al mondo che un italiano non abbia fatto prima (il tema della Moldava), o meglio, o che sia stato fatto senza un italiano. Ma molti di noi continuano a raccontarsi che come popolo falliremmo se decidessimo per noi, forse perché loro hanno fallito decidendo per sé. In effetti, dietro il livore drindrino c'è questo: il fallimento (pare che ci riprovino col partito: intanto io, che non avevo questo loro obiettivo, sono alla seconda legislatura...), e l'ignoranza (loro vogliono abolire il classico, e io sto montando le tracce del mio ultimo disco).

Tutto qua.

(...torno sul database dell'OCSE: è uno sporco lavoro, ma un drindrino certo non può farlo!...)

35 commenti:

  1. Accanto casa mia in una delle mie chiese preferite! Non sapevo nemmeno si chiamasse San Salvatore, per noi è semplicemente 'Ognissanti'. Ha spiegato perfettamente perché vale ancora la pena essere uno dei pochi fiorentini che ancora resistono in centro. Abitarci è complicato, ma essere a due passi da opere tali ripaga di ogni turista schiamazzante. La prossima volta che passa spero di incontrarla, così le offro un bicchiere di vino.

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    1. Sì, avevo una vaga idea di come si chiamasse, ovviamente… Diciamo che anche Roma sta subendo le stesse dinamiche.

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  2. Intanto l’OCSE non mi ha dato quello che cercavo, quindi son passato a EU KLEMS. Un po’ più macchinoso (i tempi si allungano), ma esaustivo.

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  3. Non ho letto volutamente quel post di Mazzucco. Continuo ad ammirarlo per un sacco di cose. Il suo blog, per me, è stato il luogo di tante riflessioni e discussioni, ed è per la segnalazione di un suo utente che oggi mi trovo qui.

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    1. E questo credo che dovrebbe preoccuparmi! Naturalmente, con immutata stima…

      P.s.: Molti arrivarono qui anche su segnalazione del principe dei gatekeeper, quello che si fotografò il fallo in erezione, se ricordate… Le vie del signore sono infinite, ma due non se ne possono percorrere.

      PP.SS.: Sul post del tizio, sottolineo una cosa che potrebbe non essere ovvia per chi non mi conosce: dell’attacco politico al leader del mio partito me ne frega il giusto, ma non puoi fare il debunker rilanciando delle fake news.

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    2. Di fatto io ora sono su questo blog e non sono più su quell'altro ma la gratitudine per ciò che ho imparato da Mazzucco rimane (oltre che per lo spazio che volle concedermi a suo tempo). Non pretendo che i miei sentimenti verso di lui siano condivisi da lei che ha un altro vissuto, ci tengo solo mostrare i miei come faccio anche nel suo caso ogni volta che lo ritengo opportuno.

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    3. Ci mancherebbe altro! Ti ringrazio per la stima e per la condivisione e aggiungo che tutte le strade sono meritevoli di essere percorse, dato che portano tutte allo stesso posto: il cimitero. Nel mio caso qualche volta prendo delle scorciatoie perché sento il dovere di economizzare il mio tempo a vostro beneficio, e quindi mi avvalgo di una cosa che ho imparato da mia madre: si fa tutto con la stessa testa. Non è però un principio universale!

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    4. Concordo con Alberto. Si fa tutto con la stessa testa.

      Mazzucco è un ottimo propagandista. Se lo si leggesse/guardasse/ascoltasse con la consapevolezza che Mazzucco maneggia gli strumenti della propaganda anche meglio di un giornalista di Repubblica, non si crederebbe a ciò che scrive con così tanta facilità. Lo pseudo documentario American Moon ne è un ottimo esempio. Ha fuorviato migliaia di persone ben intenzionate cui mancano gli strumenti per accorgersi delle bufale che gli racconta (tanto è bravo a raccontarle)!

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  4. L'estate scorsa, durante una mini vacanza nello splendido borgo medioevale di Sessarego (frazione di Bogliasco), passeggiando nel primo pomeriggio, trovai il portone della piccola Chiesa chiuso.Affisso sul portone un manifesto che invitava al "torneo di cirulla"...Fotografai e commentai così nella cloaca: "E anche il portone della Chiesa chiuso, racconta la sua storia" (l'ho ripostato)
    Nella mia infanzia ricordo chiese sempre aperte per una preghiera e per una visita...

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    1. Però le chiese non sono chiuse in virtù di un diabolico complotto satanista o di un degrado generalizzato dei valori morali dell’Occidente. Sono chiuse perché non ci sono più parroci, e non ci sono più parroci perché non ci sono più fedeli. Qui sappiamo che è la domanda a creare l’offerta.

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  5. Egregio Onorevole,
    mi permetto di anticipare la questione "produttività", per porle una domanda.

    Lei cita Blanchard, su questa tematica.
    Al link che segue, si trova una parte, relativa alla produttività, di un report realizzato da Blanchard sull'economia francese:
    https://www.strategie.gouv.fr/english-articles/role-human-capital-productivity-slowdown-france

    Si dice:
    "our macro-econometric growth decompositions point out that the deceleration in human capital growth explains between 60% to 75% of the productivity growth slowdown."

    Le chiedo se il risultato sia solo una questione di impostazione del modello econometrico, oppure no?

    Grazie,
    Fabio

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    1. Perdonami, se aggiungiamo carne al fuoco non arrivo mai a scrivere. Questa te la tieni per il post sulla produttività e la rifai lì, anche se a occhio mi sembra un modo elegante e che non impegna di dire quello che sto dicendo io da anni qui e nelle mie pubblicazioni scientifiche.

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  6. L'autorazzismo italico deriva a mio parere, quanto meno in parte, dal particulare guicciardiniano: tutti gli italiani si reputano dei geni (a volte non a torto, come insegna la storia), ma quasi tutti ritengono il loro prossimo o un fesso o un nemico. Anche la Germania è uno stato assai giovane e che nasce per unificazioni di diversi piccoli regni e principati, ma i prussiani hanno costruito un popolo tedesco perché i tedeschi erano (e sono) meno individualisti. La differenza si vede bene in Alto Adige, luogo che frequento,dove, pur applicandosi (in parte) le leggi italiane, gli altoatesini fanno sistema perché si sentono popolo, uniti da tradizione e cultura. Alla fine temo che Cavour non sia riuscito a smentire Metternich.

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    1. A parziale confutazione di tale tesi, mi viene in mente il Regno Unito. Lì, in effetti, come in Italia, vige una forte cultura individualista e mercantilista di cui la Thatcher fu uno (fra i tanti) dei più autorevoli ideologi. Così come il successivo blairismo che ha polverizzato le ideologie social democratiche in tutto l'occidente dalla fine della guerra fredda in poi ne è stato l'esportatore all'estero. Non a caso è stato uno dei paesi che in quegli anni (insieme all'Italia e più dell'Italia) ha privatizzato ed internazioalizzato l'impossibile. Tant'è che ad oggi le multinazionali veramente britanniche sono attualmente pochissime. La gran parte, infatti, è controllata da fondi statunitensi. Malgrado ciò, però, hanno mantenuto una mentalità profondamente imperiale (il "global Britain" è alquanto indicativo al riguardo). Il come non me lo spiego. Sarà che sono un'isola? Sarà la monarchia? Sarà che hanno il Commonwealth? Inoltre, vi sono paesi che hanno un'altissima considerazione di sé ed hanno una mentalità maggiormente atta a fare sistema, ma che non riescono ad imporsi sul piano internazionale facendo, per dirla alla Galli, politica di potenza: leggasi Argentina (ma per molti versi è un concetto che potrebbe adattarsi anche alla Polonia o persino alla stessa Grecia). Quindi, come dire, il dualismo Italia individualista ed autorazzista Vs Germania corporativa è patriottica, può spiegare molto, ma non dice tutto. La realtà, secondo me, è infinitamente più complessa e sfaccettata.

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    2. Per alcuni dati sui rapporti sociali, suggerisco i seguenti due links:

      https://ourworldindata.org/grapher/how-important-friends-are-to-people-in-life?country=ITA~USA~GBR~DEU~FRA~ESP~JPN~CAN~CHN~SWE

      https://ec.europa.eu/eurostat/en/web/products-eurostat-news/w/ddn-20240730-1

      L'importanza degli amici, è la minore del G7.
      La soddisfazione degli italiani, in merito ai rapporti interpersonali, è tra le più basse d'Europa.

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    3. ***quasi tutti ritengono il loro prossimo o un fesso o un nemico***
      forse perché quasi tutti si comportano come tali ?
      Il nostro problema è che l' Italia ( quantomeno la parte migliore e su l' altra meglio sorvolare) non ha mai superato la " fase comunale" ( che almeno quella produsse "il passato che tutti ci invidiano")
      Che cosa è il piddinismo se non una estrema degradazione di quello "spirito di fazione "?
      Non vediamo appunto qui citato il signor Mazzucco che pur essendo indubbiamente una persona intelligente , per pura "antipatia" non è riuscito a trattenersi dalla "ola" dei suoi "consorti" ?
      E così poi continuiamo a meravigliarci che tutto il mondo ci considera " la vigna dei cojoni"

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    4. Secondo me, nel piddinismo c’è qualcosa di più della faziosità. La faziosità riguarda comunque una dimensione politica, aggregata, dell’agire umano. Il “sapere di sapere“, l’ottusa convinzione della propria individuale superiorità morale e intellettuale nei riguardi del resto dell’umanità è un fenomeno che si pone su una sfera totalmente diversa. Questo è quello che caratterizza il piddino così come lo abbiamo conosciuto nel corso di tanti anni. Guelfi e ghibellini c’entrano poco secondo me.

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    5. Anche i "guelfi e ghibellini" rivestivano di convinzioni i propri "personali interessi", solo che ci hanno dato Dante, Machiavelli e Guicciardini piuttosto che Renzi D'alema e Veltroni 😀

      Poi ,il "sapere di sapere" e "la convinzione di superiorità" possono essere importanti per la classe intellettuale e dirigente ma alla "base"piace solo il potere della sopraffazione.

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  7. «com'è possibile che noi italiani a tal punto disconosciamo la nostra eccellenza?»
    Entrando nell'UME abbiamo disconosciuto i principi fondamenti della Costituzione italiana, cosa potevamo fare di peggio?

    P.S. Il presente commento vale anche per il post precedente. Non riesco ad immaginare che lavoro faccia od abbia fatto "Gianni" per non aver mai contratto un mutuo od acquistato un TDS. Fatto è che, ammesso e non concesso che avesse scritto qualcosa di rilevante -i.e. che dimostrasse che l'entrata nell'EMU abbia arrecato vantaggi e non svantaggi economici -, rimarrebbe la questione riguardante la cessione di sovranità, ovvero di democrazia, in favore di un progetto liberista contrario ai dettami costituzionali.

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    1. Sì, queste cose qui sono abbastanza acquisite, ed è per questo che sto cercando di portare il discorso su un livello diverso. Qui siamo nel Dibattito, non alla festa dell’unità di San Lazzaro di Savena, quindi qui tutti credo condividiamo il fatto che l’adesione a certi trattati sia un insulto alla memoria di chi ha lottato per liberare il paese. Atteso che sempre lo stesso dibattito, cioè il lavoro fatto qui, ha dato testimonianza documentale del fatto che molti protagonisti di questo atto di sottomissione fossero perfettamente consapevoli della sua portata, dobbiamo quindi chiederci quanti gradi di libertà avessimo prima di questa cessione. Secondo me non ne avevamo molti più di quanti ne abbiamo dopo. Questa è la sensazione che sto maturando in base ai miei studi. Questo ovviamente non significa che dobbiamo rassegnarci, ma significa che non dobbiamo opporre al mito irenico degli europeisti un mito irenico uguale e contrario. Così come non esiste Leuropa che da Lapace, parimenti non sono esistiti i Trenta gloriosi in cui il Pueblo sovrano decideva del proprio destino. Invito a questa riflessione per il semplice motivo che vedo aprirsi progressivamente spazi di manovra: è quindi indispensabile ragionare su come utilizzarli, su quali siano degli obiettivi sensati per i quali impegnarsi.

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    2. Qualcuno di voi è mai stato a Lago Patria?
      Ecco...

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  8. Vedo i sindaci e amministratori vari molto attivi ed entusiasti per i fondi PNRR per le piste ciclabili; in fondo ci vuole poco per metterli tutti d'accordo; idem per le questioni edilizie, basta lasciarli fare.

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    1. Questa cosa sta assumendo dei contorni inquietanti. Ci sono amministratori che sono realmente convinti di essere valutati dai cittadini in base alla loro capacità di attrarre fondi, una capacità che al limite può interessare due o tre imprenditori che a loro volta pensino di poter essere coinvolti dei progetti. Credo che molti cittadini siano scettici rispetto a certe modalità di impiego dei soldi pubblici, ma non siano in condizione di capire che queste modalità sono imposte da poteri sovranazionali. Quando capita, lo si può far notare con gentilezza.

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    2. I fondi con le stelline su fondo blu sono sempre ben accetti da tutti gli enti locali, sempre e comunque propensi a legarsi e ad inchinarsi a chi li finanzia.

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  9. "avere ragione sulle scemenze mi lascia piuttosto indifferente" questa citazione gliela rubo 🙂😅

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  10. "com'è possibile che noi italiani a tal punto disconosciamo la nostra eccellenza?"
    Due cose:
    1. la scuola che propone progetti astrusi perdendosi molto del patrimonio culturale a disposizione: sono stato a visitare (a 42 anni) uno dei palazzi rinascimentali più importanti e belli del mio capoluogo di provincia. Mai visto o visitato con la scuola. Ci ho portato miei figli di 5 e 7 rapiti dalla magistrale spiegazione della guida.
    2. forse ne siamo assuefatti: ho vissuto la mia vita in uno dei più bei borghi d'Italia e ogni volta che un conoscente o amico straniero venivano a trovarmi rimanevano meravigliati. Una volta venne una amica americana e rimase sconvolta da vedere palazzi costruiti prima della scoperta del suo continente.

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    1. Sì, penso che questo possa essere un pezzo del problema. C’è stato non so quale problema burocratico con l’organizzazione delle gite scolastiche, non so se il governo lo abbia causato o risolto, ma molto spesso anche in realtà relativamente piccole una gita scolastica ovvia e sensata la puoi organizzare nel giro di pochi minuti a piedi dall’istituto. Questo però presuppone che si sia disposti a voler apprezzare il proprio paese, e sappiamo che il sistema educativo è distorto in un’altra direzione.

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    2. Sì, penso che questo possa essere un pezzo del problema. C’è stato non so quale problema burocratico con l’organizzazione delle gite scolastiche, non so se il governo lo abbia causato o risolto, ma molto spesso anche in realtà relativamente piccole una gita scolastica ovvia e sensata la puoi organizzare nel giro di pochi minuti a piedi dall’istituto. Questo però presuppone che si sia disposti a voler apprezzare il proprio paese, e sappiamo che il sistema educativo è distorto in un’altra direzione.

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    3. Leggo ora e un po' mi preoccupo. Non è possibile che, proprio nella stessa mattina, io abbia fatto esattamente la stessa osservazione/domanda sull'inesplicabile autorazzismo degli italiani a mia moglie, passeggiando al Gianicolo! Formulata allo stesso modo, più o meno alla stessa ora, notando che anche il meno noto dei dettagli di quello spettacolo nella giornata di sole primaverile, anche l'ultimo degli edifici, sarebbe stato gelosamente custodito e mostrato altrove. Possibile che la consuetudine con il blog e con la dialettica di Bagnai in generale mi renda incapace, ormai, di riflessioni autonome?
      Scherzi a parte, sempre sul tema ma da un punto di vista più pratico, qualche tempo fa mi trovavo in un borgo dei Castelli Romani e sono rimasto colpito da una storia che, pur molto comune in Italia, mi ha stretto il cuore. La storia del magnifico palazzo, passato di traversia in traversia a una società privata che di tutt'altro si occupa e che, dopo aver tentato di trarne profitto col solito progetto di riqualificazione pubblico-privato, lo tiene in stato di abbandono da anni, nonostante la ricchezza di opere e storia e la necessità immediata di restauri. Un fotografo del luogo, che mi aveva raccontato le vicende, mi ha fatto avere foto "segrete" (perché non è visitabile) degli interni affrescati e dello stato di disfacimento degli ambienti insieme a fotografie d'epoca di come apparivano cento anni fa. Una tristezza da non dire! Tornato a casa, ho ricostruito i fatti per quel che ho potuto (la storia è molto interessante e emblematica dell'atteggiamento che abbiamo verso la nostra eredità culturale) e ho trovato anche un lavoro accademico sulle ristrutturazioni che sarebbero necessarie nel castello e sul valore di quello che sta andando in malora. Lo so, sono un inguaribile ingenuo, ma devo confessare che, lì per lì, mi era passato per la mente, non contando e non potendo nulla, che forse avrei potuto chiedere a lei o a Caudio, cui la sensibilità per arte e storia non manca, se ci sia mai una via "politica" per fare qualcosa, per sondare le possibilità... non ci pensavo più, poi questo post... quindi mi faccio coraggio e la butto lì.

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    4. Attento a non mettere di mezzo la soprintendenza piddina ai beni storici e archeologici, potresti scoprire un giorno che nella sala principale di quel castello, insieme agli stemmi nobiliari, avranno dipinto anche lo "stemma" della UE...

      https://x.com/MauroLisanti/status/1828385579207114765

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  11. Chissà se un giorno un divulgatore come fu Alberto Manzi ci riporterà alla luce le bellezze e l’arte dei borghi e dei piccoli centri e dei luoghi dimenticati? A ci proposito di Pnrr confermo che i sindaci (veti Imola e altri dell’Emilia Romagna) si fregiano di partecipare a tutti bandi possibili e di impegnarsi in opere che risultano nient’affatto necessarie buon 2025 a tutti

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  12. Certo che potremmo abolire il liceo classico! Potremmo farlo per facilitare l'integrazione delle seconde generazioni di risorse e rendere queste ultime più "patriottiche" poiché simili agli usi e costumi locali così come auspica il nostro grande Presidente. Rendiamoci downgradabili kulturalmente in stile piddino. Non so perché ma mi viene in mente quel tipo che non avendo i soldi per personalizzare la targa della sua macchina ha cambiato il suo nome di battesimo in GR556AJ.

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  13. Sempre in tema di incapacità del piddino di cambiare idea, ho l'impressione, vedendo qualche mio collega, che il piddino pensi "liberal-internescional" perché, sperando di entrare a far parte dell'elite beneficiaria del sistema attuale (ossia di divenire uno dei paggi di alto bordo del capitalismo e della finanza internazionali), nell'attesa (quasi sempre eterna) della realizzazione del suo sogno inizia intanto a fare l'unica cosa che può fare: adottare in toto la visione di mondo e il pensiero espresse dalle elite, sperando inconsciamente nell'efficacia taumaturgica del suo pensiero magico. Per questo non ammetterà mai a sé stesso di poter avere torto: perché ammetterlo significherebbe, sempre inconsciamente, mettere in dubbio il suo progetto di vita. Questo spiegerebbe perchè il piddino legge il suo fallimento personale come una sua incapacità personale invece che come la conseguenza di un sistema costruito per beneficiare i pochissimi a scapito dei tantissimi.

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  14. Buonasera Prof. (sono nostalgico 😁). In un commento si accenna al pnrr. Ecco, nessuno ne parla ma questo governo sta portando avanti un programma di infrastrutture che, io credo, non ha pari nella storia nazionale se non l'impero romano. Webuild informa che da 100 miliardi del 2022, e' stato portato nel 2023, a 447 miliardi. Ora Salvini ha intermediato molto bene il rinnuovo concessione Brennero, lo faranno i privati altri 9 miliardi. E' tutto un cantiere. Ferrovie, autostrade, porti condotte energetiche, ecc. Gli statisti pensano al futuro della nazione, gli altri a distribuire mancette -superbonus altro che mancette- per i voti dell'immediato. Credo dovrebbe essere fatta piu' pubblicita' a questi lavori ed alla nuova centralita' del mediterraneo che sta' tornando il nostro mare...

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  15. "Non c'è pressoché nulla di quanto è stato fatto al mondo che un italiano non abbia fatto prima (il tema della Moldava), o meglio, o che sia stato fatto senza un italiano."
    Infatti nel mio campo (l'informatica) non posso non pensare che la fortuna di Intel fu di avere Federico Faggin che progettò il primo microprocessore integrato, l'Intel 4004, quando la dirigenza di Intel non aveva ancora capito le potenzialità dei microprocessori (avevano dato l'ok solo per vendere più chip di memoria).
    Oppure pensiamo alla scultura più iconica degli USA, Mount Rushmore, che fu realizzata da un immigrato italiano, Luigi Del Bianco.
    Questi sono solo due esempi, ovviamente.

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