domenica 14 gennaio 2024

Voi non siete cattivi...

 ...ne sono certo (almeno per quanto concerne quelli di voi che conosco, o conoscevo). Sono assolutamente certo che certe cose non le fate con animus nocendi: anzi! Se vi comportate in un certo modo è, in tutta evidenza, perché pervasi dal sacro fuoco del fare qualcosa, del servire la causa, perché posseduti, inebriati dall'entusiasmo di avere compreso, e conseguentemente (?) di detenere la chiave di lettura che può aiutare gli altri a leggere il mondo nel modo giusto (?).

Questa chiave ha un nome che inizia per "v" e finisce per "erità".

Ora, è vero che più di una volta mi è capitato di farvi notare che la verità non è una categoria politica (ad esempio qui, parlandovi del Partito Unico della Verità), così come non lo è l'onestà (cha cha cha), tema quest'ultimo che affrontammo a suo tempo (nel 2012). Quindi in teoria se molti di voi (quasi tutti) pensano di poter affrontare un ragionamento politico brandendo come una clava la Verità (che poi, in generale, sarebbe quello che pensano di aver capito leggendo me e qualcun altro), non dovrebbe essere colpa mia: io, che non funziona così, ve l'ho detto! Tuttavia, siccome in pratica è probabile che qualcuna delle mie considerazioni sfugga (ad esempio, qualcuno di voi potrebbe essersi perso il post sul Partito Unico della Verità), e d'altra parte è certo che fra guardare (come una mucca guarda un cartello stradale) e leggere una differenza c'è (e voi non sempre siete dalla parte giusta di questo spartiacque), poi capita che succedano incidenti, la cui conclusione, invariabilmente, è di far passare quello che da tredici anni sta cercando di aiutarvi a ragionare in modo critico (io, non so se ci avete fatto caso...) per uno che vi irretisce con teorie astruse, e voi, che, in fondo, non siete cattivi, per dei decerebrati adepti di una setta!

Potremmo per cortesia evitarlo?

Non che mi interessi quello che voi o altri pensino di me: non vorrei stucchevolmente tornare sul mio programmatico rifiuto del consenso, che comunque resta l'unica genuina garanzia per chi questo consenso decide di darmelo! Ma siccome voi non siete cattivi, mi dispiace che altri pensino male di voi. Per evitarlo, dovreste forse unire alcuni puntini che ho cercato di fornirvi nel corso del nostro comune cammino. Proviamo a farlo, o rifarlo, partendo da un esempio, questo:


Il tizio della Biblioteca d'Alessandria non so chi sia, anche se, secondo me, non lavora male, e a me piace seguirlo in alcuni dei suoi racconti (molto interessante, ad esempio, la serie sull'esperienza coloniale italiana). L'altro immagino che sia l'idolo di molti di voi (ne ho piena contezza solo nel caso di alcune amanti tradite!), non ho mai ascoltato un suo video, e mi sembra un perfetto interprete di quella che potremmo chiamare "la banalità del sensazionale". Non è però su questa valutazione comparativa che vorrei soffermarmi, o per lo meno non ora. Le considerazioni che ho fatto non implicano che mi sembrino più plausibili le versioni dell'uno o dell'altro: sarebbe veramente idiota addentrarsi in questo ragionamento in un post che parte dal presupposto che alla fine la "Verità" (o forse dovremo chiamarla veritah) non sia una categoria politica! Alla fine, quello che vale per Report vale anche per Luogo comune (che intuisco essere il sito di Mazzucco).

Ciò su cui vorrei invece attirare la vostra attenzione sono i primissimi minuti del video del bibliotecario d'Alessandria, quelli in cui cataloga i commenti ricevuti sotto un suo altro video riguardante (a quanto capisco) l'Ucraina (e che mi interessa il giusto perché su questo, come su altri temi, la mia opinione me l'ero fatta una decina di anni fa e resta quella). Il povero bibliotecario, che sembra una persona civile, bersagliato da commenti di questo tenore: "Guarda questo video e troverai la verità!" giunge a una conclusione: "Io quel video non l'ho mai visto e non ho nessuna intenzione di vederlo, nessunissima intenzione di vederlo!"

So che sarete scandalizzati, ma secondo me la sua conclusione non è solo legittima (perché ognuno ha diritto di vedere quello che gli pare), non è solo naturale (perché chiunque venga aggredito istintivamente si difende), ma è anche, in un senso più profondo, giusta.

Strano come la parola che finisce per "erità" vista dall'altro lato finisca per "affanculo"...

E voi mi direte: "Sì, va bene (forse...), ma perché senti il bisogno di dircelo?"

Perché molti, troppi di voi (a mio avviso sarebbe troppo anche uno) si comportano come i commentatori "assertivi" del povero bibliotecario, cioè si comportano, non scientemente e scientificamente (perché non siete cattivi!), ma oggettivamente, in modo da allontanare qualsiasi lettore indifferente, o anche lievemente prevenuto a favore o contro i nostri argomenti critici, dalla lettura dei contenuti che propugnate con tanta veemenza, in modo da suscitare in chi non vi si sia ancora imbattuto un viscerale disgusto per la vostra "veritah" (che poi sarei io).

Analogamente, molti, troppi di voi, intervengono su quelli che ritengono essere troll (e che magari lo sono, in base ai parametri oggettivi che conosciamo o dovremmo conoscere) agendo da troll, cioè insultando, insistendo, ecc.

Vi risparmio esempi per carità di patria (e anche perché non ho tempo di cercarne, ma se non vi date una raddrizzata sarò costretto a farlo), come pure vi risparmio esempi di best practice (direi che Claudio può valere come repertorio di riferimento).

Mi piace invece commentare un episodio di qualche giorno fa, perché è particolarmente indicativo del fatto che voi non siete cattivi. La cosa è iniziata così:


(dal basso verso l'alto).

Sintesi: il 9 e il 10 gennaio avete disperatamente cercato di fare una cosa che non vi avevo chiesto, quando non ve l'avevo chiesta (non avendovela chiesta mai), e in un modo che vi avrei sconsigliato perché palesemente controproducente: mandare #goofynomics in tendenza.

Quello che avevo chiesto io era una cosa diversa: usare l'hashtag #goofynomics se si postava un contenuto di Goofynomics. Questa cosa un senso poteva averlo: ad esempio quello di aiutare chi fosse incuriosito dal contenuto di un post o di un tweet a trovarne di analoghi e magari ad atterrare qui. Ma mandare #goofynomics in tendenza per il gusto di farlo era controproducente sotto almeno un paio di profili, piuttosto evidenti (duole rimarcare l'ovvio). Uno è evidenziato già dallo scambio qua sopra, ma per maggior chiarezza vi fornisco un altro esempio:


Secondo voi, uno che non sa che cosa sia #goofynomics, quale interesse può provare ad approfondirlo se si trova a contatto con una simile bolla di sciroccati autoreferenziali!? Io scapperei a gambe levate, e considerate che Goofynomics c'est moi! Aggiungo una cosa più tecnica, ma se vogliamo ancora più ovvia: l'algoritmo, come è ovvio (mi ripeto) penalizza lo spam. Come si fa a essere così... così "non cattivi" da pensare che un algoritmo si faccia forzare dallo spam!? Se per andare in tendenza bastasse ripetere un hashtag sessanta volte in un tweet tutti potrebbero andare in tendenza! Ma ovviamente (insisto, perché è ovvio, com'è ovvio che non siete cattivi) l'algoritmo penalizza lo spam, da cui questo saggio consiglio:


che, permettetemi di sottolinearlo, fa un po' specie dover dare a persone che come voi sui social ci vivono!

La risposta alla domanda "perché #goofynomics non è in tendenza" era quindi molto semplice: perché voi spammando questo tag lo stavate mandando in blacklist:


Quindi, non per cattiveria (perché voi non siete cattivi), stavate conseguendo un fine che era l'opposto delle vostre intenzioni, e soprattutto delle mie (che infatti non vi avevo chiesto niente, e se vi avessi chiesto qualcosa non vi avrei chiesto questo): penalizzare l'hashtag che vi avevo chiesto di utilizzare in modo corretto (e non di provare a mandare in tendenza a genitale esterno di carnivoro).

Eggnente, voi non avete capito dove siete: eppure ho cercato di farvelo capire in ogni modo! Siete a casa di uno che non tifa per Faust.

Quelli di voi più familiari con le lingue sanno che a Roma, quando si dice di uno che non è cattivo, è perché si vuole dire che è un "cojone" (l'ortografia corretta è questa). Se ho dedicato una serata che avrei dovuto dedicare ad altro a reiterarvi la mia profonda convinzione che voi non siate cattivi, è per enfatizzare il mio sofferto e partecipato auspicio che diventiate, o almeno sembriate, meno "cojoni", perché questo non fa bene né a voi, né a me, né al supremo interesse del Dibattito.

Se poi voleste anche diventare cattivi, lo apprezzerei. In qualsiasi opera drammatica il cattivo magari perde, ma è senz'altro più affascinante e piacevole da frequentare del "cojone". E siccome, nonostante siano già passati tredici anni, siamo solo all'inizio del nostro percorso, capirete che preferirei proseguirlo senza annoiarmi...

Ma soprattutto, insisto su questo concetto, vi chiedo un minimo di coerenza con la retorica bellicista che tutti vi penetra e vi permea, la retorica dello scontro decisivo, la retorica del nemico, la retorica dell'eterna lotta del Bene (voi?) contro il Male. Prendiamo come convenient working hypothesis che si sia effettivamente in guerra e che voi siate qualcosa di simile a dei soldati. Bene. Allora io sono il vostro sergente Foley, dal che discende che dovete fare quello che dico io, quando lo dico io e come lo dico io, che è un po' il contrario di quello che avete fatto: fare una cosa che non vi avevo detto di fare, quando non vi avevo detto di farla, e come non vi avevo detto di farla!

Lo dico nel vostro interesse, non nel mio! I social sono un gioco, la vita è altrove. Ma a voi piace vincere. Secondo voi #borghidimettiti e #bagnaiarrogante sono andati in tendenza per caso? 

Secondo me no.

E allora limitatevi a fare quello che vi chiedo, o a ignorarmi. Preferisco perdere da solo che vincere in compagnia, ma se c'è una cosa che mi dà al cazzo è perdere in compagnia per colpa degli altri!

Soprattutto quando non sono cattivi...

44 commenti:

  1. Comincia più a sembrare il tentativo di chiudere gatti in un recinto.
    Spammare senza contenuti non ha molto senso. Nel caso degli altri due hashtag era stato perlomeno inserito il minimo sindacale di contenuto.

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    1. ...e questo è un pezzo di una spiegazione intelligente del diverso esito dei due hashtah.

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    2. Un altro pezzo magari è che "hastato" l'hashtag: se penalizza l'avversario deve andare in tendenza. Magari si potrebbe sfruttare fino alla prossima patch (con le dovute cautele).

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  2. Ma poi, a rifletterci, è davvero necessario che goofynomics diventi mainstream?

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    1. Sarebbe interessante definire il "mainstream". Se ci pensi, molti temi sollevati qui tredici anni fa sono diventati mainstream (la critica all'austerità, per dirne uno), mentre altri probabilmente lo diventeranno e altri ancora non lo diventeranno mai. In tutti e tre i casi la maggioranza dei nostri concittadini non capirà né i motivi del rifiuto né i motivi dell'accettazione di certe tesi, semplicemente perché non avrà il tempo o l'incentivo per metterci la testa. La mia osservazione era proprio questa: visto che gli incentivi sono pochi, cerchiamo di non aggiungere disincentivi.

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    2. Credo che alcuni temi diventino "mainstream", sempre con molto ritardo, poichè nel frattempo i buoi sono scappati dal recinto e tutti i possibili danni sono già stati fatti; le piccole verità storiche ormai innegabili che ne risultano, conviene farle lentamente metabolizzare al pubblico piuttosto che continuare a nasconderle inutilmente.
      Metabolizzare, inteso nel senso che quei temi non emergeranno affatto nel "flusso principale" della narrazione mediatica dominante come temi finalmente attuali, quanto piuttosto verranno sporadicamente presentati al pubblico come banali sottintesi, guardandosi bene dall'affrontarne esaustivamente le logiche conseguenze, motivo per cui, ad esempio, il famoso grafico della vergogna non andrà mai al TG1.
      Per tutti i temi che non diventeranno mai mainstream naturalmente funziona molto bene la censura che viene applicata discrezionalmente dagli editori secondo quello ritengono il proprio migliore interesse e talvolta anche secondo quello che ritengono il miglior interesse del loro pubblico. Nella censura credo giochi un ruolo rilevante il cosidetto paternalismo che viene costantemente, e dire anche fisiologicamente, usato nei confronti di un pubblico ritenuto di volta in volta capace o incapace di metabolizzare autonomamente i dati della realtà: inutile fare esempi su questo, perché non mancano mai!

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    3. Ciao Giordano 👋! Un Saluto e un Abbraccio 🤗! 😉

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    4. Ad ogni modo, in una democrazia, sempre nell'alveo dei principi costituzionali, dovrebbe vigere il pluralismo. Quindi la norma dovrebbe essere che i temi del dibattito posti da goofynomics non dovrebbero diventare per forza i temi dominanti, perché di temi dominanti in una democrazia pluralista non dovrebbero essercene. Quindi poco importa che molti temi di goofynomics non arriveranno mai su Tg1: l'importante è che arrivino, chessò, su Tg4. Non arriveranno su Tg4? Pazienza... ci sono X e Facebook! Questo per dire che a me sembra che a livello tattico, per lo meno nel medio periodo, l'abbandono da parte dell'opinione pubblica dei media tradizionali (tv e giornali) sta portando le persone verso media più critici nei confronti del mainstream stesso. Questa non è la situazione che preferisco, lo ammetto, ma in una democrazia è senz'altro quella più auspicabile. L'anomalia in questo paese (ma non solo) è stata che per le cosiddette vecchie generazioni (ricordiamolo, maggioranza assoluta) l'unica fonte d'informazione fino a 10 anni fa sono state proprio solo e soltanto suddette tv e giornali. Poi però si sono accorte che il portafoglio gli si era alleggerito e si sono regolate di conseguenza.

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  3. Dopo la romanissima accusa e l'indispensabile autodafé... si spera nell'altrettanto romanissima assoluzione, indubitabile: "er momento der cojone ariva pe tutti".
    Purché sia un momento.

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    1. Sai quante altre volte ricapiterà? E poi, se non fossimo tutti un po' cojoni, ci ritroveremmo in questo disastro? Quindi le mie parole sono come sempre dette con affetto fraterno.

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    2. Viene il sospetto che chi cerchi di mandare l'hashtag in tendenza in quel modo, il sito di goofynomics non lo frequenti spesso. Così, tanto per rispolverare un vecchio adagio, il quale recita: "A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso s' indovina."

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  4. In effetti, e purtroppo a posteriori, siamo dei cojoni...
    Il dispiacere vero è non esserci arrivati.
    È bello non essere cattivi, sarebbe meglio essere un pò meno cojoni.
    Ne faccio tesoro 🙏

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  5. Il discorso che ognuno decide come passare il suo tempo io lo apprezzo. Una volta, durante una raccolta firme a cui partecipai, ripresi un mio compagno perché urlava dietro alle persone che avevano il sacrosanto diritto di non volerci ascoltare. Gli dissi che se voleva sperare di essere minimamente rispettato doveva accettare che i passanti avessero le loro idee, i loro umori, e che giustamente non tutti erano in animo di fermarsi ad ascoltare i nostri discorsi (giusti o sbagliati che fossero). Contrariamente a lui, io ero attento ad essere estremamente delicato ed educato con tutti, e mi intrattenevo solo con chi lo desiderava. A fine giornata fui contento di aver parlato con un po' di gente e, speriamo, di aver appassionato qualcuno ai miei argomenti.

    Devo però aggiungere che sarei un ingrato se non spezzarsi una lancia a favore di Massimo Mazzucco che stimo, sul cui blog ho passato tanto tempo. Tra l'altro, è grazie a un utente di Luogo Comune che sono arrivato qui. Può piacere oppure no, può anche sbagliare, conosco le sue tesi, non sarò io a chiedere a nessuno di seguirlo, ma Massimo Mazzucco è per il pensiero critico e non per la Verità.

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    1. Me ne compiaccio per lui e non ho alcun motivo di non crederti, ma qui il tema è quello che esponi nel primo paragrafo del tuo commento, e come vedi è al tempo stesso un tema banale, ma impervio ai più. Ne consegue che chi voglia provare a non essere minoritario questo tema deve porselo.

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  6. apprezzo lo sforzo di rendere accademico il dibbatttito sul blog e le riconosco una brillante verve comunicativa unita ad una capacità di analisi non comuni..il però (che è un ciònondimeno) è il seguente: in un'agorà pubblica e "polifonica" qual'è la rete, è impossibile il controllo ex ante delle azioni, e conseguenti reazioni, dello sciame dei fruitori/autori, perchè per definizione esso si muove secondo i princìpi dell'iterazione istintiva. Il tema è stato studiato anche da lei poco tempo fa, se non erro. Alla fine sono i contenuti (cioè la veritah) che vengono vagliati e destinati o meno a rimanere, non i giudizi o i metodi, come i recenti accadimenti insegnano, nel bene o nel male. Se posso permettermi, non si faccia distrarre dagli effetti collaterali ma mantenga il focus sul nobile obiettivo divulgativo

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    1. Che mi sembra sia quello che ha fatto

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    2. Onestamente non capisco il senso del commento dell'anonimo, che ringrazio per l'apprezzamento. La mia attività di divulgazione ha sempre avuto uno spettro piuttosto ampio. Il tema delle dinamiche dell'informazione ha sempre avuto un ruolo preminente. I "principi dell'interazione istintiva" non so chi li abbia esplicitati e studiati, credo invece che a molti possa essere stato di beneficio ragionare su alcuni elementari regole di buona educazione e sul funzionamento dell'algoritmo. Non si tratta di "effetti collaterali", si tratta di porre i requisiti minimi per l'efficacia della propria comunicazione. Sono cose che si insegnano e si studiano, quando l'istinto o il talento non assistono.

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    3. l'efficacia della comunicazione dipende da molte variabili, non ultima certamente per importanza, l'avvento degli algoritmi di tipo IA, la quale è attualmente addestrata e continuamente alimentata in larga parte dai depositari della veritah (che sappiamo possa risultare molto parziale o soggettiva: pensiamo a wikipedia, o agli algoritmi preselettivi di google, o anche solo ai libri di storia scritti dai vincitori), ma in minima parte anche dalla capacità pervasiva delle nozioni all'interno dello sciame, capacità che è anche, ma non solo, deputata ai passaparola moderni (l'hashtag ad es.). Banalmente inoltre, la capacità e velocità di apprendimento delle IA, di cui penso si debba tener conto enormemente nei futuri sforzi divulgativi, è attualmente influenzata dalla lingua utilizzata (inglese e mandarin su tutte), contrariamente, ad esempio, agli attuali motori di ricerca

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  7. "What the world needs not... is not another l̶o̶v̶e̶ ̶s̶o̶n̶g̶ youtuber" (semi cit. Brandford Marsalis song)

    #hastagbombing, aka organizziamo una rivoluzione di piazza dentro una stanza Twitter :D
    Sull'argomento hashtag ben poco da dire, se non che la strada verso l'inferno è sempre lastricata di buone (ma non richieste) intenzioni. Cfr. il flashmob del 26nov...
    Quel che questa ed altre vicende sottende è un elemento fondamentale, non trascurabile: la indispensabile padronanza del concetto di "disciplina e sacrificio". Concetti non ad esclusivo appannaggio di un' Accademia Militare o delle vecchie gloriose scuole pubbliche, ma anche banalmente a chi ha fatto vita da boy scout: gerarchie e catene di comando.
    Quel che sa un generale di squadra aerea non deve saperlo una pilota.
    È sempre il solito vecchio discorso del rude pescatore manfredoniano VS il macroeconomista: uno non deve scendere dalla barca e l'altro non deve salirci.

    Ad ogni modo, in merito ai due youtubers menzionati, se obbligato a scegliere chi buttar giù dal grattacielo, scelgo di lanciarmi io nel vuoto e schiacciarmi sull'asfalto dopo un fantastico ultimo volo senza aereo.
    Di Mazzucco avrò seguito 15 minuti in tutta la mia vita, quell'altro nemmeno lo conoscevo.

    Siamo dinanzi a personaggi che come la quasi totalità che gravita in rete nella migliore delle ipotesi sono imprenditori di se stessi, nella peggiore hanno seri problemi di ego.
    Fanno entrambi operazioni di info bombing, pescando in ogni ambito senza possedere lunga esperienza in alcuno. Non ha senso "informarsi" (cit) sull'argomento Ucraina se non si ha una finestra interpretativa lunga almeno cento anni; non ha senso discutere di scie di condensa senza aver mai studiato fisica, aerodinamica, gestione del traffico aereo e organizzazione delle compagnie; non ha senso discutere di moon-landing senza prima essere diventato amico del proprio professore di fisica all'università (cosa che gli consente di esprimersi liberamente) nonostante quella vicenda si spieghi in realtà con ben altri strumenti. Così come la vicenda covid/vax non si spiega con gli strumenti della scienza medica (...)

    Se da un lato Mazzucco è comunicativamente totalmente inefficace, e con il suo volto certamente fa un po tenerezza, abbiamo dall'altro lato un ragazzetto sedicente medico che, a notare l'infinitamente ampio spettro degli argomenti del suo canale, sembra stia semplicem accrescendo il suo business.
    Mazzucco non buca il video, Quell'altro sì. Mazzucco è in fondo ingenuotto, quell'altro no.
    Visto che non con poca stizza ha toccato l'argomento, sarei curioso di sapere, oltre il noto mantra medico per cui "bisogna credere nella scienza" , quante punturine si è calato ;)
    Ho vissuto nove lunghi anni della mia vita con un medico chirurgo, che non aveva nemmeno il tempo di grattarsi in testa per il tanto lavoro e per lo studio, e questo tizio invece gestisce un canale YouTube da 120.000 followers e 3.220 video (tremilatrecentoventi!!!) da mediamente mezz'ora di durata, che richiedono lunghissimi tempi di ricerca dei testi, ripresa video ed editing software.
    Praticamente impossibile.
    Risultato: da uno così, oltre a farmi informare, non mi farei curare nemmeno un brufolo.

    Conseguenza prevedibile è che chi ha veramente titolo ad esprimersi su degli argomenti se ne guarda bene dal farlo, lasciando che la Storia faccia il proprio corso, che comunque a prescindere farà.
    Spesso invece che avventurarsi in impossibili e svenanti discussioni è molto meglio lasciar governare il karma.



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    1. Onestamente quando il bibliotecario ha detto di essere medico di professione un paio di domande me le sono fatte anch'io (anche perché quando entra in re sua il linguaggio stranamente si sfilaccia dietro la cortina del "è troppo tecnico, quindi lasciamo stare", che non è esattamente la cifra della divulgazione di successo...), ma quando penso a quanto tempo ho dedicato io al mio progetto divulgativo, avendo altre cose da fare (insegnamento, dischi, famiglia, vela, ecc.), posso facilmente immaginare che una grande passione dia le forze e le energie per ritagliarsi spazi. Insisto però che qui il punto non è "bibliotecario vs. Mazzucco", ma "voi vs. buonsenso"!

      Sul resto concordo tristemente con te come al solito: la Storia segue il suo corso e non dobbiamo sopravvalutare il ruolo dell'individuo o della veritah nell'influenzare questa traiettoria largamente inerziale, anche tenendo conto di quanto ci spiega un altro youtuber! ;)

      Comunque, ribadisco: il problema non era scegliere fra Gesù Mazzucco e Barabba bibliotecario. Il problema era capire se volete darvi una regolata (è un plurale che esclude ovviamente alcuni di voi, fra cui te).

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    2. Ero appena adolescente quando una frase di Fausto Bertinotti (quello duro e puro non ancora sedotto da CL :D ) mi rimase scolpita nella mente:
      "tutti noi siamo dentro un treno, ed a causa del moto apparente ognuno è convinto di dare una svolta correndo verso quella che pensa essere la coda. Ma non vede che il treno mantiene sempre la sua direzione".

      Aggiungo: a meno che lucidamente non si decida finalmente di affacciarsi ai finestrini, ma con il presupposto di conoscere il TERRITORIO.

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    3. concordo in linea di massima sull'opinione generale relativa ai postulanti opinionisti de noantri, ma mi permetto di dissentire sul concetto di storia che segue un proprio corso predeterministico verso il disvelamento progressivo della verità; anche in questo caso ritengo che possano essere invece compresi gli accadimenti del passato e intuìti quelli del futuro applicando algoritmi stocastici e metaeuristici nature inspired, come gli algoritmi di swarm intelligence appunto. Il concetto filosofico di karma (azione e reazione) è un modo elegante di semplificare il concetto di iterazione all'interno di uno sciame

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    4. Mmm... dev'essere lo stesso tizio della Red Pill :))

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    5. @anonimo: mi scadi un po' nell'awanagana, però...

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    6. :) mi sono permesso di non rispondere a tema ma ho utilizzato le riflessioni esposte per poter, forse boriosamente, aggiungere un paio di sfumature che spero siano state colte. Non era mia intenzione sviare l'attenzione sull'oggetto del thread. Chiudo segnalando la rivista International Journal of Swarm Intelligence Research, dove vengono trattati gli ambiti applicativi, anche nel campo sociologico, dell'intelligenza di sciame. Sulla pillola rossa o pillola blu avrei qualcosa da dire ma preferisco evitare risposte volgari :)

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  8. Confesso sommessamente che, prima di questo post, non conoscevo né Mazzucco né il bibliotecario. Per il resto, ricordo a me stessa che (come cantava uno) la libertà è una forma di disciplina.

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  10. Ecco perché mi affido al mondo reale , almeno li non puoi sparare il termine goofynomics come una mitragliatrice 🤣

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  11. Riferendomi al video purtroppo di tuttologi e di sapientini ne siamo colmi , anche io banalmente e in buona fede capita che dia informazioni errate , però almeno ho il coraggio di retificare in caso mi accorga di un errore , non cosa da tutti ( anzi da molti )

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  12. Come disse Grissom in una puntata di CSI, a volte la cosa più difficile da fare è non fare niente.

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  13. Mai ascoltato "IL TIZIO" e nemmeno ho tempo e voglia di ascoltarlo, qualche volta, anni fa, ho ascoltato Mazzucco sulle torri gemelle; certo, umanamente mi era più simpatico lui che Attivissimo, ma solo sotto il profilo della minore arroganza nell'esposizione delle tesi. Poi mi sono fatto una mia idea sugli attentati dell'11 settembre basate su studi di collasso delle strutture sotto l'azione di carichi dinamici.
    Sulla guerra Russo Ucraina ho le mie idee che ho esposto anche qui varie volte e che cerco di approfondire da fonti serie altrimenti si corre il rischio di farsi prendere per il culo dal mainstream mediatico come abbiamo potuto vedere dall'inizio della guerra (controffensiva, Leopard, milioni di munizioni fantasmagoriche riconquiste etc, dobbiamo vincere altrimenti perde l'europa, preferite la guerra o i condizionatori etc tutta la serie di puttanate che sono sotto i nostri occhi) mentre ci stiamo suicidando per andare appresso ad un mediocre pseudo eroe che fa il pagliaccio nelle mani americane e ne pagheremo le conseguenze nefaste.
    Per il resto non mi sogno minimamente di promuovere operazioni fallimentari su twitter, anzi cerco di andarci il meno possibile dato che è un social che non mi piace per vari motivi; magari qualche risposta ironica a qualche post non me la faccio mancare ma mi fermo lì.
    Buon 2024 a te ed a tutti.

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    1. Mamma mia. E il terzo grattacielo (il n. 7), quello manco colpito, sotto quale carico dinamico sarebbe crollato, peraltro con la stessa identica modalità dei primi due? Chiedo, eh?

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    2. Sto cercando di capire quali sono i nessi che collegano il noeurismo al filorussismo... Non ci sono ancora arrivato. Nel caso scrivo un libro.

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    3. Oddeeoh! Avendo l'intera collezione dei libri di Von Daniken e Colosimo (di cui non credo una parola) ti posso capire, e capire la potenza emozionale di teorie audaci, pertanto, anche se per la torre n° 7 ci sono teorie abbastanza convincenti che ne danno una spiegazione tecnica, non ho la minima intenzione di modificare il tuo pensiero.

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    4. Caro Marco i cortocircuiti cerebrali sono sempre azzardati. Se vuoi scrivere il tuo libro sui nessi tra il noeurismo che è un fatto di cui qui siamo ogogliosi e il filorussismo o meglio filoputinismo che non è invece una mia opzione, potrei suggerirti di prendere spunti dal libro di Vladimiro Giacchè TITANIC EUROPA.
      Diciamo che io sono per un ritorno ad una situazione di blocchi pre 1989 con la Germania divisa in due, sposo il pensiero di zio Giulio, "amo tanto la Germania che mi piacerebbe fossero 2".
      D'altra parte, pensare ad una Ucraina che entra nella UE ed al moltiplicarsi di vari Valdis Dombrovskis (per carità io lo capisco pure) mi rende un po' nervosetto!

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  14. Premesso che sulla questione hashtag sono perfettamente d'accordo.
    Premesso che forse la Verità non esiste, e certamente non esiste la veritah.
    Ho trovato interessante il caso di studio che hai citato, che mi è sembrato meritevole di approfondimento.


    Ho riguardato i video della Biblioteca d'Alessandria sulla guerra in Ucraina (tra parentesi non ho trovato, tra i numerosi commenti, quelli di cui lo youtuber si lamentava nel video linkato in questo post)
    Ho guardato anche il video di Mazzucco sullo stesso argomento.

    In buona sintesi, a beneficio di tutti, si può riassumere che entrambi raccontino gli stessi fatti storici.

    Il taglio però è molto differente:

    Mazzucco va giù duro contro la Nato ed i famigerati Amerikani, mentre la Biblioteca di Alessandria è apparentemente molto più equidistante e la Nato praticamente non la nomina neanche...

    Si potrebbe sintetizzare (tagliata con l'accetta) che l'essenza della discordia tra i due youtuber sia proprio la ritrita polemica tra coloro che ripetono da due anni che "esiste un aggressore ed un aggredito" e coloro che tentano di mettere le cose in prospettiva.

    A coloro che un'idea se la sono fatta sui libri di storia e magari anche sui giornali, diciamo una decina di anni fa, prima che le tristi vicissitudini della guerra ne polarizzassero la rappresentazione mediatica, rammento una video intervista nella quale Gianandrea Gaiani rimette molto lucidamente le cose in prospettiva dal minuto 18 al minuto 25: sono 7 minuti, non ci vogliono le ore.
    https://youtu.be/98Hw_-KQvnE?t=1070
    Decidete voi la posizione di chi, tra i due youtuber, vi si avicina maggiormente.

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    1. Sugli schermi questa settimana.
      Green border - Un film polacco che parla di siriani in Russia Bianca: in che lingua vuoi il titolo dell'edizione italiana?
      Trama: Nelle insidiose foreste paludose che costituiscono il cosiddetto “confine verde” tra Bielorussia e Polonia, i rifugiati provenienti dal Medio Oriente e dall’Africa che cercano di raggiungere l’Unione Europea si trovano intrappolati in una crisi geopolitica cinicamente architettata dal dittatore bielorusso Aljaksandr Lukašėnko. Nel tentativo di provocare l’Europa, i rifugiati sono attirati al confine dalla propaganda che promette un facile passaggio verso l’UE. Pedine di questa guerra sommersa, le vite di Julia, un’attivista di recente formazione che ha rinunciato a una confortevole esistenza, di Jan, una giovane guardia di frontiera, e di una famiglia siriana si intrecciano. A distanza di trent’anni da Europa Europa, il nuovo toccante lungometraggio di Agnieszka Holland, Zielona Granica, ci apre gli occhi, parla al cuore e ci sfida a riflettere sulle scelte morali che ogni giorno persone comuni si trovano ad affrontare.
      Mi sembra il tipo di informazione del Bibliotecario Alessandrino. So che Bagnai lo usa come metafora per stigmatizzare un altro problema e quindi è il problema.
      Parla della guerra tra Russia e Ucraina senza parlare della NATO. Chissà se illustra la guerra di Troia senza parlare dell'adulterio, o le guerre dell'oppio senza discutere della dipendenza da oppioidi o magari esamina Giulietta e Romeo senza interpellare le tempeste ormonali adolescenziali. Sempre tutto un guardiamo il dettaglio perché per capire non serve altro, oltre al classico non disturbare il manovratore.

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  15. Beh... La Heterogonie der Zwecke colpisce in tutte le case.

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  16. Premesso che non sono mai preso dall'ansia del "fare qualcosa" quanto piuttosto dalla paura di sbagliare quel poco che faccio, quando approccio certi argomenti con persone che non conosco, dal vivo o sui social, e mi capita di ribattere (molto pacatamente) a certe affermazioni permeate dal mainstream, vengo puntualmente preso da un profondo senso di sconforto nel notare la superficialità della maggior parte delle persone.
    Anche se interessate e all'ascolto poi sembrano assolutamente non voler vedere il TIR colorato di giallo fluo targato UE che gli sta letteralmente arrivando in faccia e che stai cercando in qualche modo di fargli notare.
    Sembrano non voler affrontare la realtà e accettare il fatto che certi problemi si possono iniziare a curare solo passando per l'urna e mettendo la X su un certo quadratino piuttosto che un altro.

    E così la sera prima di addormentarmi penso che sì, forse la cosa migliore la stiamo già facendo rimanendo a qua a guardare lo spettacolo andare avanti, però al sicuro dietro al guard rail mentre il TIR giallo fluo ci passa davanti per poi passare sopra al piddino di turno.

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  17. Siccome il prof. Bagnai non si vuole soffermare sul simpatico personaggio e il suo video cringe, la fregatura deve stare lì. A parte la fiducia che può ispirare uno che affermi che Tuttosport è filotorinista, cerco nei commenti dei suoi video sull'Ucraina e tutti questi inviti a guardare il video di Luogocomune non li vedo. Dall'inizio alla fine è un invito alla censura. Non è possibile che non abbia visto il video di Luogocomune perché i suoi amichetti (uno dei quali ostenta vistosamente la bandiera della NATO, perché i loro video sono equilibratissimi) tentano di debunkarlo. Tra l'altro, chi è l'eroe dei compagnucci del pinocchio mandrôgn? È lui o non è lui? Certo che è lui
    Il tentativo di debunkare è uno sproloquio di un'ora il cui solo scopo è chiudere la bocca a Mazzucco e a quelli che osano guardare i suoi video. E fin qui non è un problema di Bagnai. Quando all'improvviso, l'ultra della curva NATO con bandierone e - probabilmente, non lo vediamo - orsacchiotto del battaglione Azov alza il tiro: chissà se si sveglia l'interesse del leghista?!?

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