giovedì 11 gennaio 2024

Segare il ramo, un anno dopo

Ci eravamo lasciati circa un annetto fa con questa sintesi: dopo aver distrutto i propri mercato di sbocco nell'Eurozona, e essersi preclusa i mercati di sbocco extraeuropei con la sua arroganza, cioè dopo aver segato il ramo su cui era seduta, l'economia tedesca si trovava in una situazione delicata. Una "reflazione controllata", realizzata spingendo sulla domanda interna (con investimenti o altra spesa pubblica, o con tagli di imposte) avrebbe sostenuto la crescita, ma, alimentando il processo inflattivo già in atto, avrebbe fatto perdere competitività, e quindi domanda estera:

Da anni i più illustri commentatori (e anche i meno illustri, come chi vi scrive) auspicano che la Germania realizzi una simile politica di sostituzione della domanda estera (esportazioni) con quella interna (investimenti), nell'interesse proprio e di chi le sta intorno. Per motivi sufficientemente ovvi, chiedergliela è però inutile. D'altra parte, questo sarebbe uno dei peggiori momenti per metterla in pratica, sotto molteplici profili. In particolare, il contesto inflazionistico crea alla Germania non solo un problema economico, ma anche un problema politico, considerando lo sforzo fatto lungo gli anni per portare la stabilità dei prezzi al centro dell'attenzione.

Le previsioni macro di un anno fa dicevano che nel 2023 la Germania non sarebbe cresciuta:


Possiamo fare un rapido tagliando di queste previsioni e della nostra analisi, alla luce di quanto segnalano alcuni commentatori:

La cosa ci riguarda perché seduti sotto la Germania ci siamo noi: intendo dire ovviamente che un crollo dell'economia tedesca sarebbe un problema per la nostra economia, che dopo la cura dell'austerità è decisamente "estroflessa", molto dipendente dalla domanda estera (e quindi in particolare da quella tedesca), come abbiamo visto qui:


Intanto, le previsioni OCSE per il 2023 erano azzeccate. Un anno dopo si constata che in effetti noi siamo cresciuti e loro no:


Altro dettaglio: il processo inflattivo continua a procedere più spedito nel Nord che nel Mediterraneo:


L'austerità serviva a farci recuperare competitività, riducendo la pressione della domanda interna sui prezzi, e sotto questo profilo ha funzionato: sparando alla tempia del paziente siamo riusciti a ridurgli la febbre! Nel grafico il Nord è la media di Germania, Austria e Olanda, e il Mediterraneo la media di Francia, Italia e Spagna. Si vede bene che prima della Grandi crisi finanziaria l'inflazione correva più da noi, ma ora corre più da loro. Risultato: le economie del Nord stanno perdendo competitività, il loro tasso di cambio reale, cioè il prezzo dei loro beni in termini di beni degli altri Paesi, sta crescendo (e quindi i loro beni diventano più cari, cioè meno competitivi, dei beni degli altri Paesi):


L'entità del fenomeno è abbastanza rilevante. I rapporti di scambio sono tornati a quelli vigenti a inizio millennio, quando la Germania era il malato di Europa, come è tornata ad essere, ma con una differenza:


Dal 2021 il contributo dell'industria (escluse costruzioni) alla crescita del Pil trimestrale è diventato, in media, negativo, mentre è aumentato quello dei servizi. 

La perdita di competitività comincia a riflettersi sul saldo estero (anche se a noi non è che vada molto meglio).

Se torniamo al dilemma che vi illustravo un anno fa:


sembra di poter concludere che da un lato le illuminate élite tedesche abbiano seguito i saggi consigli dei banchieri filantropi, accordando incrementi salariali:


ma che dall'altro ciò abbia effettivamente alimentato l'inflazione senza però spingere efficacemente sulla crescita.

Questo spiega perché le elezioni europee preoccupano tanto chi è al governo, perché i cittadini protestano, e perché anche da noi le cose vanno bene ma non benissimo. La politica del nostro Governo, volta a sostenere la domanda interna, è certamente appropriata alle circostanze, ma la politica monetaria della Bce è tarata sul processo inflattivo tedesco, più vigoroso del nostro, e quindi cercando di riportare al 2% l'inflazione tedesca la Bce spinge verso lo 0% la crescita italiana. Siamo di nuovo in un contesto in cui la stabilità monetaria (bassa inflazione) rischia di generare instabilità finanziaria (accumulazione di sofferenze bancarie), un po' come quando questo blog prese le mosse.

Questo problema, com'è noto, una soluzione ce l'avrebbe, anzi, più di una: ma per un verso o per un altro le condizioni politiche per metterle in pratica non sussistono, e quindi aspettiamoci un 2024 interessante.

(...dovrei dirvi un'altra cosa, ma ve la dico un'altra volta: non siete solo pochi, siete pure...)

15 commenti:

  1. https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_23_6823 "the Commission found that:

    The measure concerns the production of batteries, therefore it is aimed at an investment project with strategic importance for the transition towards a net-zero economy. In addition, the project is carried out in Heide, a city in a disadvantaged area as defined under the German regional aid map. The aid has an incentive effect, as without the aid the plant would have been established outside the EEA.
    The beneficiary has set itself the goal of building the world's most environmentally friendly battery, which produces significantly less CO2 emissions than other companies when measured on produced level including recycling at the end of life. The reduction of the carbon footprint is in particular achieved using fossil free energy in the production and a circular design of the production process, including recycling of battery cell materials.
    The measure has a limited impact on competition and trade within the EU. In particular, it is necessary and appropriate to ensure the establishment of the battery production plant and it will not lead to overcapacity in the market.
    The aid is proportionate and limited to the minimum necessary to trigger the investment in Europe: it does not make the investment in Germany more profitable than the investment in the United States. It will also not exceed the amount of the subsidy that Northvolt could demonstrably receive for the equivalent investment in the United States.
    Finally, the aid will be granted no later than 31 December 2025.
    On this basis, the Commission approved the German measure under EU State aid rules."

    RispondiElimina
  2. Presumo, però, che ciò che sortirà dalla consultazione elettorale del 9 giugno, non potrà essere ignorato dalla BCE. Che, mi sembra, sia diventata ormai il soggetto più criticato non solo dai PIIGS.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mha, a me sembra che l' unica cosa che può cambiare le carte in tavola sia una maggioranza differente . Nel frattempo il pilota è impostato

      Elimina
  3. any argument implying "net-zero" is based on two delusional antiscientific nonsensical assumption, one never demosntrated, the other easily demonstrable impossible - net-zero -. Speaking to someone considering relvant the CO2 emissions and ignoring the amount of pollution and poisonous material released in the environment for that idiotic and criminal plan is like trying to chisel a statue by banging the head on a stone.

    RispondiElimina
  4. Beh ma la nota positiva di questo ritorno al punto di partenza (senza il via e le 20 mila lire), è che c'è maggiore consapevolezza e minori posizioni parallele al piano di quelle che hanno portato al disastro spacciato per grande vittoria del 2012.
    Ma se ho inteso bene le tempistiche dopo l'insediamento del nuovo parlamento, l'arma di distrazione di massa chiamata Lunione Leuropea non sarà in grado di compiere miracoli fino a fine anno.

    RispondiElimina
  5. Ma come mai se stanno spingendo sui salari non riescono a rivitalizzare la domanda interna? Forse perché invece di quella nazionale spingono la domanda estera?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credo dipenda dalla rigidità dell'offerta, i.e. deindustrializzazione in Occidente e tracollo delle linee marittime internazionali. Cioè in Germania ci sono più soldi ma lo stesso numero di merci, quindi il prezzo va su.

      Elimina
    2. Si stanno anche autocastrando con regolamentazioni "sfidanti", vedi ad esempio la manifestazione degli agricoltori, che però nel concreto vuol dire maggiore inflazione da offerta.

      Elimina
    3. Andrebbe visto nel dettaglio, e magari il prof avrà la bontà di farlo, ma la risposte potrebbe essere la seguente: l'inflazione del 2022-2023 era esogena e indotta da strozzature della domanda (alla fine possiamo definire così il suicidio energetico che ha scelto l'Europa sanzionando il suo principale ed economico fornitore di idrocarburi) e da scelte di politica economica (il green deal) che hanno creato delle aspettative sui prezzi delle materie prime. Il recupero dei salari da un lato non fa che alimentare la dinamica dei prezzi interni ma non permette di migliorare la situazione della domanda interna; a questo fine, i salari dovrebbero crescere più dell'inflazione. Ma con questa traiettoria, supportati dalla legge di Phillips possiamo pensare che si innescherebbe una spirale inflattiva. Insomma, è il momento peggiore per relazionare per i tedeschi, come scriveva il prof. Per questo la Germania è tra due scogli: deindustrializzazione e inflazione, senza alcuna garanzia che il varco della ripresa della domanda interna sia perseguibile.

      Elimina
    4. Pardon, intendevo strozzature dell'offerta, non della domanda.

      Elimina
    5. Ad esempio perché da loro l'inflazione è più alta che da noi, e quindi la "spinta" sui salari nominali non si riflette in una pari spinta sui salari reali? Andrebbe data un'occhiata, prometto di farlo.

      Elimina
  6. la domanda è: riusciranno i nostri eroi del governo a rispondere adeguatamente agli eventi inattesi, quali una guerra anticiclica e una "conseguente" crisi delle supply chains? Per i padroni del vapore queste sono possibili soluzioni a tutela dei loro interessi, ma per i cittadini comuni quali possono essere le misure da intraprendere? Se conosci il tuo futuro o lo eviti o lo affronti, tertium non datur

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma, sai, io non voglio fare il governativo a tutti i costi, soprattutto qui, nel blog che non c'è. Il mio educated guess è che l'entusiasmo di tutti per l'andamento positivo de iMercati (intesi come indici di borsa) andrà a scontrarsi contro il solito muro, quello dello scoppio di una bolla che questa volta è stata gonfiata da politiche monetarie "spectacularly ill-timed" (ne parlai a suo tempo qui). Quel minimo che si sta facendo entro il solco europeo mi sembra più sensato che insensato: sono politiche di sostegno della domanda interna in un momento di flessione della domanda estera. Abbiamo ancora un po' di margine per farne, quindi perché no? Poi, per carità: fra Chicxulub e il Nordlinger Ries passano 50.000 anni malcontati: se dovesse avvenire un evento estremo di qualche tipo, credo che il tema dell'adeguatezza della risposta sembrerebbe generalmente risibile. Si torna sempre al solito punto: perché gli elettori tornino a desiderare veramente, genuinamente, visceralmente la democrazia occorre che accada qualcosa che glielo faccia desiderare.

      Elimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.