giovedì 2 gennaio 2025

Sul disordine dei lavori…

 … i peggio sono quelli che, quando pensi che la tiritera sia terminata, arrivano con un messaggio molto “studiato“ il cui senso è: “ Tifaccio gli auguri in ritardo, perché altrimenti resterebbero sommersi dalla valanga di tutti gli altri, ma IO non sono come tutti gli altri, IO ho un rapporto diverso dagli altri con con te, IO, IO”… e l’asino mio! 😂

Comunque, ho imparato l’arte di vedere il bicchiere mezzo pieno, checché ne dicano le malelingue. Posso assicurarvi che lo sforzo di reprimere i conati di odio fa bruciare parecchie calorie. E così, ho passato il pomeriggio a ringraziare i ritardatari, dopo un tentativo infruttuoso di capire se le osservazioni di Blanchard a 🍇 fossero o meno fondate.

Abbiate un po’ di pazienza: sarà anche vero che dobbiamo rispiegare tutto da capo perché molti si sono aggiunti senza aver fatto il vostro percorso, ma sarebbe un peccato sprecare le opportunità che si sono aperte da quando quelli che cercavano di zittirci stanno cominciando ad appropriarsi dei nostri argomenti. Se non fosse così, basterebbe ripubblicare “Il tramonto dell’euro” sic et simpliciter. Invece, in questi 14 anni di crescita comune, abbiamo imparato molte cose di cui sarebbe un errore non tenere conto. Alcune derivano dall’esperienza concreta dei processi politici, altre da evoluzioni dei processi macroeconomici che ci allontanano sempre di più da quella narrazione calcistica, di tenzone agonistica fra Italia e Germania, che qui abbiamo comunque sempre rifiutato (e abbiamo fatto bene). Di questa esperienza e di queste evoluzioni bisogna tenere conto, perché l’unica flebile speranza che abbiamo di costruire una soluzione pacifica consiste nel far capire che siamo in un gioco a somma negativa, dal quale tutti, non solo quelli che una volta venivano dipinti come deboli ed oggi sono oggettivamente i più forti, hanno interesse a sfilarsi.

Ma questa nuova impostazione del problema richiede studio approfondito, tanto quanto era approfondito lo studio dietro ai primi post di questo blog, ma molto più faticoso perché il tempo manca ed è continuamente frantumato da IO!

A proposito: auguri!







7 commenti:

  1. Piccola condivisione di esperienza diretta con i Germanici: nella zona dove vivo i vari Comuni applicano con geometria variabile le norme e i regolamenti edilizi. Ciò sembra in parte dovuto dalla fattispecie concreta di intervento edilizio e in parte da chi lo propone: i due fattori pesano di volta in volta in maniera e con tempistiche diverse e la comprensione del risultato ottenuto dal soggetto di turno è un buon esercizio di studio delle modalità operative di certi uffici tecnici comunali. Un caso che mi coinvolge direttamente riguarda un manager residente in baviera: ha acquistato un lotto edificato confinante a quello dove risiedo. Ha presentato il progetto di demolizione totale dell'esistente e costruire una nuova villa di lusso a sostituzione di quello abbattuto. L'arrivo del Germanico ha in qualche modo "innovato" o forse si potrebbe dire "portato una sorta di nuovo entusiasmo" nel circondario. Da questa ventata di vitalità costruttiva ne è derivato un iter burocratico prima e giudiziario ora che di puntata in puntata bene illumina lo spirito di collaborazione europea tra popoli quando di tratta di affari. Ognuno naturalmente fa la Sua parte ma i Germanici mi stanno insegnando tante cose che prima non sapevo, anche riguardo certi paesani che ora vedo, grazie anche ai loro atteggiamenti strategici, in una luce totalmente nuova. Tutto ruota intorno al fatto che il progettista del Germanico in collaborazione con la ditta italiana che ne cura gli interessi, attraverso un approccio "creativo" alle norme edilizie ha costruito una villa di dimensione abnorme dichiarando in progetto una cubatura "gonfiata" per l'edificio demolito e "spompata" per quello costruito, ottenendo un permesso di costruire che dall'analisi di vari Ingegneri è illegittimo perché non conforme agli strumenti urbanistici. Da qui è cominciata l'avventura attraverso ciò che si sta rivelando un vero ginepraio per molteplici comportamenti dei vari attori coinvolti, ognuno impegnato a trovare una scappatoia onde aver ragione anche se l'evidenza del costruito lo nega. L'opportunismo regna sovrano e ogni cosa si fa nella convinzione che alla fine nulla accadrà perché nessuno interverrà. L'ultimo paradosso: il Comune "invita" il Germanico a demolire una scala costruita a distanza non legale dal confine, il Germanico presenta una SCIA edilizia adducendo una deroga non applicabile al caso concreto, il Comune non esercita i suoi poteri inibitori per imporre il rispetto delle prescrizioni di demolizione. Alla fine mi consolo con la curiosità di vedere la prossima puntata in risposta ai vari atti che di volta in volta devo produrre o depositare per a tutela dei miei interessi.

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    1. Finirà a male parole!, è indubitabile.
      Raccontai qui un'altra vicenda affine, la mia del 1990, di un esperimento in vitro di forzata collaborazione leuropea, dopo la quale non sono stato contro l'euro, sono stato contro Leuropa, anzi contro Leuropei stessi, gente nel migliore dei casi razzista e sciovinista, piana di non sopiti rancori millenari. Siamo 1000 volte più simili ai cinesi per struttura sociale ed economica e un milione di volte più simili ai russi sul piano psicologico che a qualsiasi barbaro delinquente nordeuropeo. Leuropa è una struttura disfunzionale imposta in origine dagli ammericani in funzione antisovietica, sconfessata poi appena caduto il muro a suon di premi nobel e di drindrini, i quali ultimi poi hanno avuto l'accortezza di rinnegarlo, dicendo d'essersi accorti che con l'exit andrebbeancorapeggio, ma ciò lo possono raccontare oramai solo alla loro sorella, o magari alla loro massaggiatrice tailandese, perché il vero motivo del nuovo idillio con la struttura disfunzionale è che oramai essa è utile in funzione antigermanica; naturalmente quando non occorre l'aiutino delle bombe di profondità. I fans dei drindrini sono quelli che escono dall'università per criminali di buona famiglia, quelli che, dopo aver preso bocconi, poi vengono appositamente cooptati a cicago per liberarsi. Gente che è meglio perdere che incontrare, e di cui, come disse una volta Leonardo, il mondo ricorderà solo le latrine piene, appunto!
      Perciò si rassegni all'ecomostro vicino casa, vedrà che di leuropei non ce ne sono mai stati, e di sciovinisti razzisti pro domo sua è pino il mondo, e le giustizie delle magistrature locali altro non sono che la più opportuna reiterata riedizione di Azzeccagarbugli.

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    2. La ringrazio per le Sue parole; sto vivendo la situazione con relativo stupore poiché sono in Lombardia dove storicamente sono passati Asburgici prima e Germanici poi. Resto sempre convinto che il difetto assai più che nelle leggi sta negli uomini.

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    3. E in che modo dei fatti potrebbero essere luoghi comuni? I luoghi comuni si trovano dalle comari intorno al focolare, ma difficilmente s'incontrano quando si viene messi direttamente nel fuoco, sulla pira ad ardere. E qui a me sembrava proprio che Mauro mostrasse, quasi con sofferenza fisica percepibile, quello che gli sta accadendo, che non pare proprio essere un luogo comune, comportando persino avvocati e dunque anche buoni quattrini sonanti. Così io mi son sentito spinto a condividere con lui mie considerazioni in circostanze simili, quando fui anche io costretto a spartire con altri barbari leuropei. E fu un florilegio di ingiurie reciproche, stilettate, durezze e maleducazioni ammantate di falsità esteriori. Io ci rimisi la salute, eh sì!, mica fu un divertimento, come le deve essere sembrato. Dopo aver sognato fin da bambino il centro di ricerca degli scienziati, e averlo raggiunto per mie forze e molta molta fortuna, dopo 9 mesi di disperazione, per allontanarsi da lì il più velocemente possibile anche la finestra sembrava buona, ma neanche i dottori preposti riuscirono a mitigare rapidamente quell'esaurimento nervoso e ci vollero invece anni. Ma quello che ho qui scritto per Mauro, come mie considerazioni, cercando di condividere con lui la pena, quella vera, le andai a riferire ad una mia grande amica, anche lei desiderosa di scienza. E gli dissi: “Se vuoi farlo: vai via di qui! Per me non vedo più speranza, ma se tu ancora vuoi: non qui!”, parole testuali, e come potrei averle dimenticate? Lei non mi ascoltò, perché la disperazione non è comunicabile, e 3 anni dopo prese lei l'esaurimento nervoso al CERN. Conosce lei quel bel laboratorione della scienza scientifica dove si scoprono le particelle di Dio, magari con calorimetri completamente starati, una vera magia, e possibilmente anche le particelle del Demonio con opportuni finanziamenti?
      Luoghi comuni? No! Decisamente non è qui il luogo dove si sono manifestati. Cerchi altrove.

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  2. Ottimo approccio, senatore, infinite grazie. L'impegno richiesto è sovrumano, chieda aiuto ai più bravi e volenterosi!

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  3. Egregio Onorevole,

    riporto alcune conclusioni dal seguente documento IMF del 10/09/1997:
    https://www.elibrary.imf.org/display/book/9781557756640/ch012.xml

    "It has been repeatedly suggested by European policymakers and politicians that one of the significant benefits of EMU would be its contribution to greater exchange rate stability between the dollar and European currencies. In this paper, we have investigated whether a simple three-country model could substantiate such a claim.

    The short answer is that it does not. On the contrary, there are grounds to consider that in comparison to a floating rate regime in Europe, EMU should increase real exchange rate instability between Europe and its major trading partners, such as the United States or Japan."

    "If this proves to be true, monetary union in Europe would at the same time reduce exchange rate instability within Europe and increase it between Europe and the other major monetary regions. As is already the case for the United States (Bergsten and Henning, 1996), European countries would thus have a high degree of real exchange rate stability within Europe, and real exchange rate instability vis-à-vis the dollar and the yen. This could not be inconsequential for trade and investment relations within Europe and across the Atlantic."

    Un saluto,
    Fabio

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