(...non si butta via niente!...)
La premessa di questo post è che presto l'euro tornerà di moda.
Non starà a noi parlarne, né sotto il profilo intellettuale (lo abbiamo già fatto con argomenti che ormai sono mainstream) né sotto quello politico (il Paese ora sta relativamente bene: se aveva senso denunciare certi meccanismi prima che venissero applicati, per evitare tanto inutile dolore, ha molto meno senso denunciarli dopo, causando ulteriore stress ai superstiti: ci pensino ora i tedeschi di AfD, noi abbiamo bisogno di meno spread e in generale di meno rotture di coglioni...). In tutta evidenza, non sono solo io a pensare che l'argomento tornerà di moda, e infatti nella cloaca nera è tutto un pullulare di troll, ma anche di brave persone la cui buona fede è ahimè molto superiore alla loro intelligenza, che in ogni caso la buttano sulla "liretta" in un evidente tentativo di rianimare uno spin che solo apparentemente ha fatto il suo tempo, ma che invece è e resta di drammatica attualità. L'idea che col passare del tempo si sarebbe imposta, per motivi demografici, la generazione degli "euronativi", i quali non avrebbero avuto incentivi a riflettere sulle opportunità offerte da un mondo che non avevano conosciuto, in sé era e resta corretta, ma stenta a realizzarsi compiutamente. Quelli che hanno conosciuto un modo normale restano comunque la maggioranza (è la piramide demografica, bellezza!), quelli che hanno conosciuto solo il mondo della svalutazione interna se ne vanno per lo più all'estero, chi resta qui si informa e, se ha i mezzi intellettuali per capire, capisce. Quindi questo new normal fatica a imporsi come tale: vecchi e giovani lo percepiscono per quello che è, per uno stato di eccezione invocato da un sovrano privo di legittimazione, tant'è che non sarei stupito se fra un annetto o due, magari nel corso della prossima crisi finanziaria, il Giavazzo bifronte venisse a spiegarci che il taglio dei salari (svalutazione interna) dipende proprio dall'aver inibito i normali meccanismi del mercato valutario (cioè la cosiddetta svalutazione esterna)!
Comunque, nel frattempo può essere utile studiarsi i troll e il loro argomentare: per noi è un po' un tuffo nel passato, sono scemenze che abbiamo confutato mille volte, ma se, come dice Claudio, dobbiamo ricominciare a spiegare tutto, perché con l'ingresso in politica abbiamo ampliato la nostra platea a migliaia di persone che si sono aggiunte ai nostri follower senza essere parte di questa comunità (e pertanto mancano de #lebbasi), se è così, allora ben vengano i troll! Ci sono cose così cretine che a me , e verosimilmente anche a voi, non passerebbe nemmeno per l'anticamera del cervello di discuterle, ma che possono fare breccia in menti, come dire, più... fresche! Prevenire è meglio che curare, e quindi interveniamo...
Due giorni fa Claudio ha avuto la cortesia di rilanciare il mio post precedente, attirando immediatamente un troll:
Il giorno dopo me ne sono accorto e ho espresso una breve considerazione:
che ha dato la stura a uno scemenzaio di proporzioni ragguardevoli! Non voglio esaurirlo tutto in un singolo post, non ho tempo per farlo e non ne vale la pena, ma due o tre cosette voglio condividerle con voi perché credo siano utili.
Vi risparmierei, ma siccome erano tanti occorre spenderci un po' di tempo, una particolare categoria di analfabeti funzionali, questi:
Non ci sarebbe nulla da replicare a dei fenomeni simili, se non quello che ha replicato Gatta Skogatt con grande compostezza:
In effetti, il mio era uno sberleffo alla stupidaggine di un fesso che si lamentava di quanto fossero onerosi i mutui in un mondo che lui descriveva come di tassi reali negativi (cioè in un mondo in cui la banca ti paga affinché tu ti indebiti: peraltro, questo è stato il mondo dell'eurone fino a pochi anni fa)! Questa valutazione ovviamente prescindeva dalla veridicità di una simile rappresentazione: era solo una verifica della sua coerenza interna, coerenza che ovviamente non poteva esserci! Chi si mette dal lato sbagliato della storia è condannato a vivere nella menzogna. Di fatto, in un mondo di tassi reali negativi sarebbe eventualmente il creditore a doversi lamentare, certo non il debitore! Quindi il buon Gianni letteralmente non capiva che cosa stesse dicendo, e parlava solo per diffondere (come deve fare un troll) una narrazione allusiva e tendenziosa: "con la liretta si stava peggio!" (anche se per farlo esponeva un argomento che astrattamente avrebbe favorito la tesi opposta: se le cose fossero state come le descriveva lui, i debitori sarebbero stati molto meglio)!
Apro e chiudo una parentesi sul povero Painintheass, che, come potrete facilmente constatare scorrendo il suo profilo, ha altri interessi: ci sta che non sia del tutto lucido, la falegnameria è un hobby defatigante...
Tuttavia, esaurito il divertimento per la scemenza di chi parla senza sapere che cosa dice, forse vale anche la pena di fare un vero fact checking di simili idiozie.
C'è mai stato un anno in cui i mutui prima casa erano al 15% e l'inflazione al 18%?
E, più in generale, con la lira l'inflazione è sempre stata in doppia cifra (come i drindrini ripetono)?
Diamo un'occhiata ai dati, partendo, appunto, da quelli sull'inflazione.
Nei 39 anni dal 1960 al 1999 l'inflazione in Italia è stata a due cifre solo per i dodici anni dal 1973 al 1984:
(fonte) quindi per meno di un terzo della sua storia. E qui qualcuno dirà: "D'accordo, la liretta non viaggiava sempre sulla doppia cifra di inflazione, anzi: è stata più spesso a singola che a doppia cifra, ma comunque con l'eurone in doppia cifra non ci siamo mai arrivati, nonostante la tremenda catastrofe determinata da pandemia e guerra!"
Eh, no, le cose non stanno esattamente così, perché le guerre, e i conseguenti shock di offerta, ci sono sempre stati, ma quelli che la liretta ha subito sono stati molto più seri di quelli che ha subito l'eurone. Per verificarlo vi invito a consultare la pagina sui mercati delle merci nel sito della World Bank e, se vi interessa, a scaricarvi il "pink sheet", il foglio Excel con gli indici annuali dei prezzi delle materie prime. Se calcoliamo il tasso di variazione dell’indice iENERGY, che sintetizza l’andamento dei prezzi delle fonti di energia, e lo rappresentiamo insieme al tasso di inflazione italiano otteniamo questo grafico:
dove l'inflazione italiana è rappresentata sull'asse di sinistra e quella dei costi internazionali dell'energia sull'asse di destra (che ovviamente ha una scala molto più estesa). Tenuto conto delle proporzioni, si vede immediatamente che lo shock petrolifero del 1973, quando il prezzo del petrolio quadruplicò, ha comportato un aumento dell'indice iENERGY (indice dei prezzi delle materie prime energetiche) del 230%, pari quasi al triplo dell'ultimo shock da offerta, quello del 2021, quando i prezzi delle materie prime energetiche sono aumentati dell'81%. Fateci caso: con aumenti superiori al 200% dei prezzi delle fonti di energia abbiamo avuto un'inflazione attorno al 20%, e con aumenti dell'80% dei prezzi delle fonti di energia abbiamo avuto un'inflazione attorno all'8%.
Cambiato qualcosa?
Non direi!
Con l'eurone, come con la liretta, circa un decimo degli shock di offerta (misurati dalla variazione dell'indice delle materie prime energetiche) si trasferisce sul tasso di inflazione interno. Si conferma quindi una scemenza quella della monetona fortona che fa da scudo contro l'incremento del prezzo delle materie prime: ma che fosse una scemenza che lo siamo detti mille volte, e il motivo è semplice: come vedete nel grafico, gli aumenti dei prezzi delle materie prime possono essere facilmente anche a tre cifre (superiori al 100%), e sarebbe da idioti pensare che roba simile possa essere compensata rivalutando la propria moneta. Molto semplicemente, se il prezzo del petrolio, o del gas, o in generale dell'energia raddoppia, quella di raddoppiare il cambio della propria moneta rivalutandola del 100% non è una strategia praticabile, perché comporterebbe far pagare il doppio tutti i nostri beni a tutti i nostri clienti internazionali, semplicemente per mantenere costante il prezzo dell'energia in valuta nazionale! Vorrebbe dire uccidere il Paese, e una roba simile può venire in mente solo a un perfetto drindrino! La strategia razionale è quella di comprimere leggermente i margini e di trasferire parte degli incrementi dei costi sui consumatori finali, ovviamente. Ma la cosa relativamente sorprendente, che nemmeno io mi aspettavo, è che il pass-through dai prezzi dell'energia ai prezzi al consumo nazionali in caso di shock di offerta è rimasto più o meno lo stesso, nonostante che nel frattempo siano cambiate tante cose: l'efficienza delle tecnologie, il mix energetico, le istituzioni monetarie, e il mercato del lavoro.
Questo ovviamente non esaurisce il discorso.
Il grafico mostra anche che per tutti gli anni '70 l'inflazione in Italia è stata piuttosto persistente, restando a due cifre anche fra 1975 e 1978, quando l'incremento del prezzo dell'energia era sceso a una cifra. Si può ragionare su quanto questa persistenza sia dovuta alla presenza di istituzioni che tutelavano il potere di acquisto dei salari, come l'indicizzazione salariale (la cosiddetta "scala mobile"), istituzioni che, si dice, avrebbero innescato una "spirale prezzi-salari".
Il fatto è che gli anni dell'inflazione a due cifre sono stati, come qui ben sapete, anni di crescita del salario reale:
il che naturalmente rende surreale l'affermazione di Gianni, il nostro troll, secondo cui una famiglia il cui salario cresceva più dell'inflazione si sarebbe trovata in difficoltà a pagare un mutuo il cui tasso era inferiore all'inflazione! Ma questo fatto, cioè la coesistenza di salari reali crescenti con la persistenza del processo inflattivo, corrobora di per sé l'affermazione che la tutela del potere d'acquisto delle famiglie mediante meccanismi di indicizzazione rendesse persistente l'inflazione? Forse bisogna prestare attenzione alle unità di misura. In effetti, il rientro dallo shock del 2021 è stato rapido, ma non esclusivamente né necessariamente perché non c'era più la scala mobile! Semplicemente, nel 2023 i costi delle materie energetiche sono diminuiti del 30% (per l'esattezza: -29.9%) e quindi nel 2024 abbiamo avuto un'inflazione attorno a 1.3%. Questo però succedeva anche con la liretta! Nel 1983 ci fu un "controshock" del -10% (meno deciso di quello del 2023), seguito nel 1984 da un altro controshock del -4%, e nel 1985 l'inflazione tornò a una cifra. Insomma: oggi come ieri il rientro dall’inflazione appare guidato da shock di offerta favorevoli (diminuzioni più o meno drastiche del costo dell’energia).
Quindi, alla fine, il mondo non è poi cambiato così radicalmente, se non per una cosa: le istituzioni monetarie e le riforme del mercato del lavoro che non ci hanno reso meno vulnerabili agli shock esterni (come vi ho documentato) sono però servite a fermare la crescita dei salari (come vedete nell'ultimo grafico e come oggi Draghi lamenta, poverino...). È un’applicazione del noto principio “se non serve a nulla [a far diminuire l’inflazione o la sua persistenza] serve a qualcos’altro [a redistribuire reddito a vantaggio del capitale finanziario]”.
Resta da factceccare un'altra affermazione del nostro simpatico troll: quella che con l'inflazione al 18% i tassi di interesse fossero al 15%. Si fa subito, perché tassi di inflazione al 18% si sono avuti solo nel 1981 (17.96%). Basta controllare sulle International Financial Statistics com'erano messi i tassi in quell'anno lì:
(quindi un punto sopra, e non tre punti sotto l'inflazione), ma io ricordo una storia un po' diversa, che ancora per un po' trovate sul sito della Banca d'Italia:
con tassi sui prestiti attorno al 25% (quindi sette punti sopra l'inflazione), e tassi sui depositi al di sotto (o molto lievemente al disopra) del tasso di inflazione.
Il motivo è molto semplice: nel 1981 c'era già stato il Volcker shock, la stretta di politica monetaria statunitense che aveva fatto cambiare segno ai tassi di interesse reale in tutto il mondo, nel quadro di una generale strategia di abbandono della cosiddetta “repressione finanziaria” (cioè della regolamentazione del mercato internazionale dei capitali). L'abbiamo vista ad esempio nel working paper di Reinhardt e Sbrancia più volte citato:
Quindi il mondo di Gianni è un mondo in cui lui sarebbe stato molto bene, se solo fosse esistito! (mi riferisco sia al mondo che a Gianni).
Bene: ora passo a occuparmi di altro, altrimenti questa notte non riesco a pubblicare. Come vedete, i troll non sono così inutili come sembrano. Ma... lasciateli a me!
(...il discorso di fine anno quest'anno lo posterò ad anno nuovo, subito dopo la mezzanotte, se ci riesco. I discorsi che parlano del futuro vanno fatti all'inizio, non alla fine...)
Nel resto del mondo fanno fatica a capire quello che succede nell'est Europa, figuriamoci negli Stati Uniti Il cittadino medio quanto gli possa importare...
RispondiElimina👏👏👏
RispondiEliminaLei ha ( direi finalmente! ) messo "per tabulas" quello che l'intera mia generazione ha sperimentato nei fatti e che solo gli intellettualmente disonesti di quelli che "allora c' erano" possono negare : giovani salariati che in pochi anni si sono "fatti" casa, figli ed auto senza intaccare i risparmi dei genitori e senza mai avere la sensazione di "non potercela fare" .
Un "paradiso" che i giovani di oggi si sognano ( e temo si sogneranno sempre)
Diciamo che più che "finalmente metterlo" oggi l'ho "parzialmente rimesso". Tutta l'annata 2012 del blog era stata dedicata alla decostruzione delle puttanate autorazziste contro l'Italietta della liretta, quindi il lavoro è fatto ed è lì. Ma capisco da commenti come questo la giustezza dei consigli di Claudio: purtroppo bisogna ripetersi.
EliminaLeggo il blog fin da l' inizio ma una sintesi "per tabulas" così " "a prova di cretino" non me la ricordavo ( sarà la vecchiaia )
EliminaMagari col passare del tempo ho imparato a scrivere in modo più efficace, ad esempio saltando qualche passaggio. Oppure può darsi semplicemente che repetita juvant. D’altra parte, si possono sempre aggiungere informazioni. Oggi, non so perché, mi sono ricordato dell’esistenza del pink sheet della World Bank, e ho fatto da me un esercizio che avevo chiesto di fare a un amico esperto all’inizio della pandemia, cioè mettere in relazione il nostro tasso di inflazione con le dimensioni dello shock di offerta per cercare di capire se oggi questo shock sarebbe stato attenuato, date tutte le riforme che abbiamo fatto (e naturalmente gli sviluppi della tecnologia)! Sono rimasto abbastanza sorpreso nel vedere che il pass through alla fine è rimasto più o meno lo stesso. C’è di che riflettere, in effetti.
EliminaIo all'inizio avevo creduto alle balle eurotiche, però poi ho visto peggiorare tutto quanto, lentamente ed inesorabilmente. E i soliti noti dicevano "ce ne vuole di più". Ma più ne mettevano e più le cose peggioravano. Alla fine mi sono chiesto "ma perché hanno tanta paura di provare a far qualcosa di diverso?". E la risposta che mi sono dato è stata che avevano paura che il "qualcosa di diverso" avrebbe funzionato. E allora mi sono chiesto: "ma perché dovrebbero avere paura di far stare tutti meglio?". Da lì ho iniziato ad esercitare il mio spirito critico e, dopo un po', mi sono imbattuto in Alberto (e Claudio) e, da lì, anche nel "dibattitoh", che ha fornito una risposta coerente (e dunque convincente) a tante domande. E' proprio il fatto che la teoria di Alberto risponde a tutte le domande in modo coerente a renderla decisamente più credibile di quelle altrui. Sommessamente, un tema per l'anno prossimo potrebbe essere lavorare per passare dalla "verità" alla "credenza". Assodato che Alberto dice cose vere, occorre fare in modo che siano credute da tanti. La credenza è ciò che muove all'azione (e dunque al voto) ed è atto della volontà assai più che dell'intelletto. Serve trovare qualcosa che spinga tanti a credere in quello che in fine dei conti anche tanti punturini sanno già essere vero. E quel qualcosa dovrebbe trovarsi nel dominio della teleologia, dunque, in sostanza, si tratta di usare la verità per costruire una ideologia che attragga i cittadini. PS: ne approfitto per augurare buon anno a tutti (non sapendo in quale categoria rientro, non mi azzardo a fare gli auguri direttamente ad Alberto, perché mi dispiacerebbe finire archiviato).
RispondiEliminaQuando non sapranno più che pesci pigliare o scapperanno in avanti verso un conflitto mondiale o dovranno ripiegare su soluzioni di buonsenso.
Elimina"La prima che hai detto " (semicit.) 😨
EliminaBeh! Si, purtroppo bisogna ripetersi, anche perché lo scopo principale del troll è quella di ripetere costantemente e ossessivamente il suo mantra finché e affinché chi ascolta non lo ritenga un fatto assodato.
EliminaRipetersi è sicuramente frustrante, ma non ripetersi con il corifeo dei troll di sottofondo equivale a tacere e quindi acconsentire.
Sulla possibilità che si finisca per ripiegare su soluzioni di buon senso, PRIMA della catastrofe, sto smettendo di sperarci...
Una semplice considerazione di fine anno: ma se un partito che si chiama Più Europa ad ogni tornata elettorale raccoglie una manciata di voti con percentuali da prefisso telefonico vorrà pur dire qualcosa.
RispondiEliminaLe magnifiche sorti prospettate dai fautori dell'Unione Europea si sono rivelate degli incubi.
Già, e questo rinvia a una ulteriore domanda: come fa un partito simile a restare in piedi?
EliminaHelicopter money?😂
EliminaDei loro finanziatori si è parlato molto…
EliminaIo non sottovaluterei neppure queste cose qui (il caso riguardava l'olanda, ma secondo me è solo la punta dell'iceberg) https://noyb.eu/it/political-microtargeting-eu-commission-illegal
EliminaAvevi preannunciato un post sulla produttività se non sbaglio, aspetterò. Auguri a tutti.
RispondiEliminaSì, ed è anche quasi pronto, ma non mi va di lavorarci adesso, preferisco stare col prof. Santarelli. Sono cose che sapete, solo messe un pochino meglio. Ne abbiamo parlato ultimo Goofy, ma la rapida evoluzione di Draghi mi ha suggerito di contestualizzare quelle considerazioni, tenendo conto della nuova narrazione dell’establishment.
EliminaE' tutto vero! Vero come una fine anno con Orietta Berti su Media set...
RispondiEliminaBuon anno!
EliminaSu questo, però, io percepisco molta più consapevolezza rispetto al passato. Probabilmente anche grazie al suo lavoro di divulgazione.
RispondiEliminaCito 3 esempi di vita quotidiana:
1) contesto lavorativo (società di consulenza IT a Milano) di ritorno dalla pausa pranzo, un collega commentava con una collega (entrambi sotto i 40 anni) "non sei la prima che mi racconta questo, non ho ancora parlato con nessuno della generazione dei nostri genitori che sia entusiasta dell'euro.
2) cenone di capodanno, discorrevo con la zia di mia moglie (circa 60 anni) che ha da poco chiuso un piccolo negozio di biancheria e tessuti in un paese del Cilento; la Signora mi citava un deterioramento costante post lira. L'attività era della madre, aperta nei primi anni '70 e mi confermava che il periodo più florido si è esaurito nella seconda metà degli anni '90. Rimpiangeva gli anni della "liretta"
3) il padre di un mio caro amico, socio unico di una srl con una cinquantina di dipendenti ed operante nel settore delle calzature, raccontandomi l'andamento della sua attività lamentava una perdita di competitività rispetto agli anni della lira (mercati di sbocco principali, usa ed est europa).
Per carità sono esempi non "scientifici", se vogliamo micro e non macro. Ma sono testimonianze reali e penso sicuramente non meno valide "della tabaccheria scalabile".
Sopratutto l'esempio uno, 10/12 anni fa a Milano ed in un contesto lavorativo tipicamente piddino (inglesismi continui, scarso approfondimento dei temi non strettamente lavorativi, conformismo diffuso, fonti informative quali cor sera/repubblica/s 24 ore...) non ricordo di averlo mai ascoltato e sono in quel posto dal 2012.
Mi ha rincuorato anche perché nei 3 casi ho semplicemente ascoltato senza alcuna pretesa di influenzare l'interlocutore.
Buon anno
Giuseppe
L’approccio giusto è questo: accompagnare, non influenzare. Il piddino sa di sapere, sradicarlo dal suo pregiudizio è impossibile, niente ci riesce, nemmeno un brutale fallimento esistenziale (come il trovarsi in mezzo alla strada), nel qual caso preferirebbe pensare di essere inadeguato umanamente piuttosto che intellettualmente (cioè preferirebbe sentirsi una nullità piuttosto che ammettere di aver avuto torto).
EliminaÈ così.
Grazie per questa condivisione che, per quando aneddotica, conferma quello che anch’io osservo nel quotidiano.
Sono per mia fortuna tra "quelli che hanno conosciuto un mondo normale" e da anni sento gente che al primo accenno di rimpianto per quel mondo scattano su con la storia della liretta e dell'Italietta, da quando sto sul social nero ne incontro parecchi, si tratta spesso di gente che non sa nulla e si limita a ripetere slogan autorazzisti. E comunque confermo, anche dalla mia piccola esperienza discutere col piddino di questi temi è frustrante e inutile, riuscivo a confrontarmi, ai tempi, con comunisti duri e puri e almeno si entrava nel merito delle questioni. Col piddino-progressista è impossibile, la sua ideologia europeista sconfina nel parareligioso.
RispondiEliminaÈ un fenomeno psichiatrico sul quale ci siamo interrogati a lungo in questo blog, come sai, e credo che in parte dipenda proprio dall’abbandono del metodo marxista di analisi dei processi economici.
EliminaSommessamente: ha ragione Claudio.
RispondiEliminaNon ho mai smesso di seguire Alberto, né di ringraziare il Signore della sua esistenza. Ma i post su Goofynomics così puntuali e numerosi sono dei fari nella notte.
Cercherò di essere più presente anche io.
Va bene, ho capito.
EliminaTra l'altro sono riuscito a far seguire il blog da un mio collega che però ha una impostazione liberista/neoclassica e alla fine si è convinto del fatto che occorre uscire dall'UE e dall'Euro e poi, una volta usciti, ritorneremo a scontrarci su quale sia la ricetta economica migliore, però con la consapevolezza che saranno gli italiani a decidere.
RispondiEliminaNon vorrei fare il guastafeste, ma il problema è proprio questo: agli italiani sconfitti sarà mai concesso di decidere?
EliminaNon saprei. Però il fatto che anche alcune persone che hanno idee differenti inizino almeno a "vedere" il vincolo esterno per quello che è, a mio avviso rappresenta comunque un passo in avanti. In pratica questa persona mi ha detto che prende in considerazione il voto alla lega come voto "à la Farage". Se nei vari paesi europei il voto "anti UE" inizerà a divenire trasversale , forse la famosa petroliera di Claudio potrebbe iniziare a deviare dalla rotta.
EliminaPS: in effetti, per tornare la tema della testardaggine dei piddini, non conosco alcun piddino che faccia ragionamenti del tipo di quello che ha fatto il mio collega. La persona di cui parlavo era uno che, a occhio e croce, prima votava Forza Italia. Quanto ai grillini che sostenevano il conte-uno, quelli che conosco o si astengono o votano partiti dello zerovirgola.
EliminaIo credo che stiamo andando verso una simil guerra fredda. Per cui penso che si potrà fare quello che si è fatto nella guerra fredda. Anche io non vedo perché dovremmo esser liberi di decidere, in futuro, se non lo siamo stati, liberi, in passato.
EliminaCredo ci saranno molti scontri istituzionali.
Io faccio riferimento a questo lavoro di RGS ed ai grafici Fig 1)2) ed in particolare Fig. 4) che guarda caso fanno partire i grafici dal 1990 e non prima. La lettura mi sembra agevole ed esaustiva.
RispondiEliminaColui che introdusse il concetto di liretta sparò con il bazooka insieme all'insipiente (cit.Pomicino) per non risolvere un problema che Craxi & C(Comare). avevano ben capito ma anche non risolto, ma la situazione creata dal duo stellare era troppo pesante.
Cosa dire di quel pollastro di Giannitroll? Che evidentemente non esisteva nell'80 quando io acquistai la casa nel '79 con mutuo al tasso del 13,5% agevolmente e quando le auto italiane nel quinquennio precedente si vendevano come il pane e si andava all'estero alla grande. I salari (almeno il mio raddoppiavano ogni 2/3 anni) crescevano più dell'inflazione anche perchè le aziende andavano bene (almeno fino a quando non ci tagliammo i coglioni con lo SME credibile).
Buon 2025
Utile. Se interessa la spesa per interessi dal ‘60 a oggi dovrei averla in dispensa da qualche parte… 😉
EliminaQuello che fa sorridere è l'ipocrisia! Almeno qualche parola sulla porcata potevano spenderla, non dico un grafico.
Elimina