(...qua sopra. Partendo dalle conclusioni, in questa scombiccherata epistocrazia che si prova a costruire, non posso non darvi, come vi diedi al tempo di Monti, degli strumenti per unire i puntini. Quando ti trovi di fronte un coglione qualsiasi che parla di scienza senza avere la benché minima competenza nel discorso sulla scienza, cioè molto, troppo spesso, forse saperne qualcosa in più può aiutare, non a controbattere - quello mai, coi coglioni non serve - ma a valutare gli argomenti che vengono portati, per minimizzare la probabilità dei due possibili errori: quello di considerare validi argomenti fallaci, o quello di rifiutare in radice argomenti potenzialmente corretti. Dal discorso di oggi si possono distillare molti succhi e ognuno trarrà il suo, ma quello che a me sembrava particolarmente importante trasmettere, e che forse non sono riuscito a trasmettere, alla fine è questo: che le persone che voi meritatamente odiate, perché si sono ammantate con autoritarietà di un'autorevolezza che certamente non possedevano, non erano delle eccezioni [negative], non erano particolarmente malvagie: la scienza normale funziona così: poveri Cristi che devono giustificare la propria esistenza a se stessi e alla propria comunità di riferimento, manovali di un progetto di cui non è né necessario né opportuno che conoscano né che critichino le fondamenta, una critica che non gli viene comunque chiesta dalla comunità autoreferenziale cui appartengono, e alla fine la storia dimostra che è giusto che sia così, perché solo questa autoreferenzialità conferisce alla comunità scientifica la massa critica necessaria per concentrare lo sforzo di ricerca su un determinato paradigma, e perché solo sullo sfondo del paradigma emerge l'anomalia, e perché solo la resistenza all'anomalia consente di affinare un nuovo paradigma.
Vedrete sulla pandemia che bei cambiamenti di paradigma che ci aspettano. Belli per alcuni, naturalmente, e meno belli per altri: strano come una immunizzazione vista dal basso sembri un effetto collaterale, si potrebbe dire parafrasando la declaratoria di questo blog. Del resto, quello che a me, da economista, è sempre sembrato fallace nel discorso pandemico è stato il vero negazionismo, quello sugli effetti collaterali, perché non ci sono free lunch, e quindi neanche la terapia unica moderna e accettata poteva esserlo.
E poi, voi che avete in tasca la verità [cha cha cha], come fino a prima di conoscermi avevate sempre a portata di mano l'onestà [cha cha cha], è anche giusto che sappiate che la verità non è il motore di nulla: non lo è della storia, e non lo è della ricerca! Galilei fondava la superiorità del proprio modello cosmologico su un fenomeno [le maree] di cui dava un'interpretazione falsa, mentre attaccava chi, con un'intuizione geniale, ne dava ante litteram l'interpretazione corretta [Keplero]. Euclide passava sopra alle cose che non quadravano col suo modello di ottica, quello di raggio visuale che si muove dall'occhio lungo una traiettoria rettilinea, ma lo faceva anche il grande Newton, perché il suo paradigma era quello corpuscolare, che derivava in qualche modo dalla sua dinamica, ma che non poteva spiegare pienamente un fenomeno che è [anche] ondulatorio, e tutto questo Newton lo sapeva benissimo perché già al suo tempo c'erano stati autori che ben prima di Fresnel avevano avanzato questa ipotesi, ma Newton semplicemente e scientemente non voleva dargli ragione! Eppure Galilei e Newton hanno cambiato il panorama della scienza moderna! Ma se perfino loro erano disonesti intellettualmente, perché non volete concedere un minimo di disonestà intellettuale a persone comunque infinitamente più piccine di loro? Perché vi hanno inseguito con l'aghetto? Anche i calabroni lo fanno, e le conseguenze immediate possono essere molto più dolorose e in qualche caso letali. Ognuno segue la propria inclinazione: la segue la Natura, e la segue il discorso sulla Natura, dove quelle che a noi sembrano aberrazioni [il ricorso al principio di autorità] sono fisiologiche, dove quello che a noi sembra che non porti da nessuna parte [il perseverare nell'errore] è in realtà l'unico vero motore di un progresso non rettilineo [come quello degli ebeti progressisti] ma proprio per questo tanto più duraturo!
E poi ci sarebbe da aprire il discorso su Platone: ma è meglio richiuderlo subito! L'attualità delle sue riflessioni è sconcertante, ma quando lo leggevo negli anni '80 oggettivamente mi mancavano gli strumenti per capirlo. Se non avessi cambiato facoltà e non fossi diventato un professore di economia non avrei mai potuto capire il Politico come mi sembra di capirlo ora, e le vicende degli ultimi quattro anni hanno senz'altro aiutato. Dategli un'occhiata anche voi...
Ho sforato dicendo circa i due terzi di quello che avrei avuto da dire: il resto, magari, scaturirà dalle reazioni ai vostri commenti. E comunque ricordate: nel progresso scientifico non è la certezza a nascere dal dubbio, ma il dubbio a nascere dalla certezza. La materia prima è la certezza. So che voi pensavate che fosse il contrario, ma purtroppo è così! Quindi non disprezzate troppo gli imbecilli armati di certezze: anche se non lo sanno, sono comunque utili idioti di una battaglia che l'umanità sta combattendo nel proprio interesse. Sembra paradossale, ma oggi vi ho dimostrato che è vero e perché non può non essere vero...)
https://plato.stanford.edu/entries/scientific-revolutions/#ThoKuhKanHeg
RispondiEliminaI tuoi contributi sono sempre interessanti, non so se a causa di erudizione o di mera serendipity. Devo però dire che la filogenesi del pensiero di Kuhn, per quanto appassionante, secondo me è secondaria rispetto a due dati:
Elimina1) se uno non vuole sembrare hegeliano, non comincia un saggio con le parole "La storia..." ;)
2) se uno ha studiato un po' di storia della scienza riscontra una forte aderenza del modello concettuale di Kuhn in tutti gli snodi rilevanti (tant'è che gli esempi li ho tratti dalla Storia della luce di Ronchi, ma avrei potuto trarli dalla Breve storia della chimica di Asimov - e se mi fosse stato dato il tempo necessario lo avrei fatto, ma non sarebbe stato un tempo da convegno!). Funziona sempre in quel modo: glitch nella matrix, denial, lotta fra bande, nuova matrix.
Molto significativo in questo senso, come controesempio di quanto sia utile la veritah (cha cha cha), la spiegazione che Kuhn fornisce del perché non siamo diventati eliostazionari diciannove secoli prima (con Aristarco di Samo).
Noooooo!!! Asimov lo avrei voluto sentire!! Quel dommage!!
EliminaMolto interessante, grazie. Come più volte accaduto ne traggo una rivelatrice lezione di vita. Buona domenica.
RispondiEliminaSenza un paradigma affermato in medicina forse non sarei sopravvissuta alla mia patologia. Non posso che ringraziare la Scienza, questo l’ho sempre pensato e umilmente ringraziato dottori e ricercatori, sapendo che la ricerca di per se è un tentativo, molto spesso anche sulla pelle delle persone. Ascoltare commenti solo negativi sul nostro Sistema Sanitario Nazionale mi ha sempre fatto male, significa non riconoscere il valore di un Paese come il nostro in cui la Scienza e la Ricerca è a servizio della gente, con tanti problemi e spesso ingiustizie, ma quello che è giusto per me magari non lo è per altri, purtroppo. Anche il periodo pandemico rientra in tutto ciò, la differenza è l’indirizzo Politico che è stato dato. Per questo ritengo fondamentale combattere per sostenere chi porta avanti l’interesse del popolo, di noi gente normale che ha solo il voto come strumento per far sentire la propria voce e che non deve disperdere ( il voto) in rivoli inconsistenti
RispondiEliminaAnche a questo ho dedicato una slide: quando avrò un cancro andrò da un oncologo, non in erboristeria. Attenzione, però: andrò da un oncologo, non andrò dalla Scienza. Tu perseveri nell'errore. Sarà sicuramente scusabile perché intuisco e compatisco un forte shock post-traumatico, ma suggerisco un ascolto più attento. Il nostro sistema, peraltro, come ogni sistemi, è fatto anche di luridi figli di puttana all'esclusivo servizio di se stessi. Negarlo è inutile, esattamente come attribuire a questo dato di fatto una valenza esclusivamente negativa è sbagliato.
EliminaGentile, professore. Ho ascoltato il suo intervento e l'ho apprezzato veramente molto. La parte però più oscura è però stata esttamente quella slide. Forse devo leggermi Kuhn, però mi viene la seguente curiosità. La scienza ad ogni cambio di paradigma mantiene alcune nozioni, per esempio la nozione che il chinino curi la malaria, indipendentemente dal paradigma. Ma come vengono selezionati? Sono quelli che hanno una utilità pratica? Sono quelli utili alla sopravvivenza (e per questo lei va appunto da un oncologo)?
EliminaForse devi leggerti Kuhn, perché si dedica anche a spiegare come mai parti del paradigma vengono assorbite dal paradigma successivo. Comunque io dall'oncologo per ora non ci vado: ci andrò se servirà. La prevenzione la faccio non fumando e perdendomi in montagna.
EliminaSull'epistemologia, il testo che più mi ha aperto gli occhi è stato "Della certezza. L'analisi filosofica del senso comune". E' uno scritto postumo che raccoglie una serie di spunti che Wittgenstein ha elaborato nell'ultima parte della sua vita, tra la seconda metà del 1949 e il 27 aprile 1951. Il testo è ostico (come quasi tutti i testi di Wittgenstein post-tractatus) però è una miniera di spunti interessanti sui limiti della conoscenza umana.
RispondiEliminaGrazie, lo porterò con me nella mia piramide! L'occasione mi è gradita per ricordare che conoscenza = gnoseologia, epistemologia = scienza. Il business della scienza non è conoscere. Ovviamente chi ne ha fatto parte è avvantaggiato nel rendersene conto! ;)
EliminaAnche Einstein ha contrastato per anni la meccanica quantistica, prima di accettarne le evidenze empiriche.
RispondiEliminaQuello che sorprende (?) degli adepti de lascienza è che la vogliono usare come clava ideologica solo per assecondare la propria narrativa, ma quando qualcuno gli fa notare che questa narrativa viene smentita proprio dai fatti e dalla Scienza (vedasi i due post "I SALVATAGGI CHE NON CI SALVERANNO" e "EURO UNA CATASTROFE ANNUNCIATA") negano l'evidenza e gridano ad una qualche forma di negazionismo, oppure giustificano i fallimenti affermando che bisogna aumentare la dose della "medicina" (ad esempio PIÙ EUROPA).
...ma anche più dosi, se è per questo. Ormai quando si chiede di più si sa che chi sta chiedendo è un piddino.
EliminaCerto. E' che, siccome Wittgenstein di fatto ha sviluppato la sua teoria linguistica della conoscenza sia in opposizione al suo maestro B. Russell e sia, se non soprattutto, per superare la sua stessa opera iniziale (il Tractatus), di fatto molte delle sue affermazioni gnoseologiche contenute nel suo "della certezza" hanno anche una portata epistemologica. Per questo dico che quel libro mi ha aperto gli occhi (anche) sulla epistemologia in senso stretto.
RispondiEliminaPS: quello che mi aveva fatto capire quel libro è che la scienza è uno dei possibili linguaggi con cui leggiamo il mondo e che il risultato delle nostre concettualizzazioni dipende in modo essenziale dal tipo di linguaggio (che a sua volta condiziona la definizione di "proposizione vera") che scegliamo di adottare. Dal libro si desume che non esiste un prinicipio in forza del quale è possibile individuare il linguaggio "giusto", giacché anche l'individuazione di questo principio per noi è sempre linguisticamente mediata e dunque condizionata (e qualunque linguaggio in parte lo creiamo mai da soli e in parte lo impariamo o ereditiamo da qualcun'altro, di guisa che non esistono mai due linguaggi esattamente uguali). Ora che mi ci fai pensare anche le note di Wittgenstein sul ramo d'oro di Frazer è molto in tema (per le scienze umane ovviamente).
RispondiEliminaIl tema dell'epistemologia della scienza mi interessa moltissimo, ma ammetto di avere fatto fatica a seguire e comprendere fino in fondo tutti i concetti espressi nel suo discorso. Potrebbe gentilmente indicare qualche testo per approfondire? La ringrazio. Intanto ho già prenotato il testo sulla storia della luce che ha citato...
RispondiEliminaSecondo me prima di affrontare il testo di Kuhn può essere utile leggere qualche testo di storia della scienza, così si può seguire meglio lo sviluppo del suo discorso, avendo presenti gli esempi cui fa continuo riferimento. Quelli di Asimov sono fatti molto bene.
EliminaIl suo intervento di ieri ha molti spunti, compresi quelli che sicuramente potrei non aver ancora colto. "Più cultura e meno competenza" è la condizione che consente di sopravvivere ai tempi, storicizzando il presente. Così è per me e spero lo sia per chi mi seguirà, anche se temo che il lavoro, che un tempo svolgeva la pubblica istruzione, sarò costretta a farlo in parte a casa con i miei scarsi mezzi, nella migliore delle ipotesi. Tuttavia non posso che confortarmi con il fatto che i miei genitori siano riusciti a trasmettermi l'importanza della cultura, sottraendomi dal pensiero mercantilista dei tempi, pur non avendo ricevuto un' istruzione adeguata. Tornando verso la stazione, sono passata davanti alla statua di Paolo Sarpi e ho pensato anche a quella di Giordano Bruno, che è a Campo dei Fiori. Ho immaginato un futuro in cui ci saranno delle statue dedicate ad alcuni tra i relatori di ieri. Ma poi mi è venuto in mente che siamo nell' era del supporto informatico e della sua intrinseca incapacità di essere durevole. Quindi potrebbe essere che chi è riuscito a cambiare il paradigma della scienza ufficiale o ad essere considerato eretico nel proprio tempo oggi, viva l' oblio a causa della fragilità del supporto informatico (perché temo che i soli fantasmi non riescano a fare tutto il lavoro https://www.veneziatoday.it/social/fantasma-giordano-bruno-venezia.html ). In questo modo chi vivrà dopo di noi non avrà il privilegio di essere nano sopra le spalle di giganti, ma dovrà iniziare tutto da capo o quasi. Ma forse fa parte anche questo del senso non rettilineo della storia. Grazie infinite di tutta la sua ricchezza di pensiero in un contesto a me molto caro. P.S. Ora a Villa Segredo a Vigonovo non si scrive più sui massimi sistemi del mondo, ma si festeggiano matrimoni, che è comunque una bella cosa. https://www.villasagredo.it/
RispondiEliminaImmaginavo una cosa del genere...
EliminaSu questi temi segnalo anche Sabine Hossenfelder, fisica sui generis, famosa a livello internazionale ma ora anche popolarissima divulgatrice su Youtube.
RispondiEliminaEstremamente critica, dall'interno, verso il mondo dell'accademia e de LaScienza moderna.
Di recente, si è "scontrata" su argomenti teorici con Carlo Rovelli (a proposito, chissà se anche lui ha partecipato alla stesura del recente documento dell'Accademia dei Lincei sulle multe ai "no-vax"...).
Probabilmente, nel dibattito con i fisici del Gran Sasso, la Hossenfelder avrebbe preso le sue posizioni... :-)
Non la conoscevo, grazie! Adesso mi ricordo perché mi sono rovinato tante giornate standovi dietro: perché ogni tanto portate delle cose interessanti! In effetti questa qui ci sa fare: ha video con milioni di visualizzazioni. Questa sera me ne ascolto qualcuno, ma devo già riservare del tempo a podcast di Riccardo Ruggeri e sto aspettando anche le tracce del mio ultimo disco…
EliminaI fisici del Gran Sasso sono bravissime persone, molto competenti, e rientrano assolutamente nella descrizione della “scienza normale” che Kuhn ci offre. I laboratori sono una struttura impressionante, gira anche la tesi complottista secondo cui in realtà sarebbero stati concepiti come gigantesco bunker antiatomico per ospitare il governo nel caso qualcosa andasse storto, ma non ho assolutamente idea di quanto questa tesi sia fondata, o comunque più fondata di quella Secondo cui fu Zichichi a consigliare al governo di sfruttare l’occasione del traforo per creare una struttura che sarebbe stata, come in effetti è, anche per le persone che ci lavorano, un’eccellenza mondiale.
Degli oltre 700 video, quelli che potrebbe trovare più interessanti sono quelli focalizzati sulla critica all'accademia e alla comunità scientifica.
EliminaVe ne sono poi alcuni dove esprime dubbi "epistemologici" su materia ed energia oscure, e sulla inutilità di costruire acceleratori sempre più grandi. Argomenti che avevo ricollegato al suo racconto del convegno al Gran Sasso, colpendomi la somiglianza delle vostre posizioni da direzioni opposte: "scienziato" vs "profano" (uso apposta due termini che probabilmente avrebbero usato i ricercatori del Gran Sasso!)
Se vuoi sapere come la penso, la materia oscura is the new etere (non nel senso di etossietano o etere etilico, nel senso di quella roba che doveva vibrare con le onde elettromagnetiche... e che dopo tanta fatica per individuarla si scoprì che non c'era: ma lo scopo della lezione era anche mostrare come cercando le cose sbagliate la "scienza normale" aiuti la professione scientifica a trovare le cose giuste).
EliminaCredo che il peccato originale del sistema universitario italiano sia quello di non inserire obbligatoriamente un corso/esame di epistemologia. Poi, volendo fare gli estremisti, si potrebbe pensare di dedicare mezzo CFU all'argomento pure nella triennale/specialistica (e perché no: dove se non al liceo scientifico?). Capisco che sia un pensiero molto controcorrente rispetto a un mercato (del sapere) che invece va nella direzione esattamente contraria (formare al lavoro). Ricordo ancora le parole di Ci Carone, all'epoca (se non ricordo male) direttore del dipartimento del mio CdL: "la mia preoccupazione è formare gli studenti a fare il lavoro che deve ancora venire".
RispondiEliminaVolendo approfondire epistemologia dallebbbasi, da dove si potrebbe iniziare? Grazie in anticipo
Povero Giuseppe! Con me è sempre stato corretto ed affettuoso. No, il pensiero che esprimi non è controcorrente: sembra controcorrente. Vedrai che fra un po' verranno gli americani a spiegarci che se vuoi uno che lavori bene devi fare come ho fatto io: prenderlo laureato in filosofia. Io l'ho studiato su Diogene Laerzio, loro scriveranno dei cospicui paperback. Per approfondire l'epistemologia comincia col leggerti qualche libro di storia della scienza, così poi quando leggerai Kuhn e Lakatos saprai di che cosa stanno parlando. Asimov, Ronchi, ecc.
EliminaTanta stima per Ciccarone. Nonostante fossi troppo piccolo per capire tante cose, quelle poche che arrivavano erano comunque sufficienti a farmi restare incantato.
EliminaGrazie per le indicazioni!
Grazie professore, Lei c'era e mi ha risposto sul tema quando nessun altro osava farlo. È stato molto importante non sentirsi completamente soli o visionari in quella fase terrificante e dolorosa
RispondiEliminaTendenzialmente rispondo, ma poi mi dimentico che cosa ho detto e a chi l'ho detto. Se è stato utile, meglio così...
EliminaL'oblio è cosa buona e giusta.
EliminaMi indicò emendamenti in discussione circa la situazione di chi... era stato illuminato un poco troppo da La Scienza. Non se ne fece nulla, perché non eravate maggioranza, ma almeno percepimmo che dalla nostra parte c'era qualcuno, di cui pure avevamo notevole stima intellettuale.
Cercavo perfino di evitare di scrivere qui certe parole allo scopo di preservare il lavoro di più di un decennio, per non essere tirato giù dai manganellatori delle multinazionali (cioè da Google e da Meta), e questo a qualche mente poco brillante o molto furba non piaceva. Ma con stato con piacere che chi aveva gli strumenti per capire ha capito che nel merito e nel metodo eravamo sul pezzo, e ha fatto i conti con l’aritmetica, come dovevamo farli noi. Ho avuto riscontri di questo tipo anche a Ca’ Sagredo.
EliminaSi capiva e si sentiva, non si preoccupi. E io non dimentico di certo.
EliminaPer un millennial come me, ancorché storico, toccare con mano il significato di "stato di eccezione" è stato a suo modo interessante. Chi non era allineato rischiava di brutto e doveva mimetizzarsi, anche Lei, come nei momenti più luminosi della storia novecentesca. Per fortuna la propaganda può reggere fino a un certo punto...
Sono abbastanza convinto che la feccia “haitraditista” che pullula nella cloaca nera sia in effetti costituita da influencer organici al PD. Del resto, sono stati i loro stessi spin doctor a teorizzare che per indebolire le forze rivoluzionarie (noi) fosse indispensabile seminare il disfattismo fra l’elettorato, ad esempio sfruttando il tema vaccinale. C’è un tale Suzuki Maruti che lo ha detto apertis verbis sui social. In questa trappola possono cadere i più culturalmente sguarniti, naturalmente, che dopo la cura inflitta dal PD al sistema educativo nazionale sono naturalmente sempre di più. Io però fra le persone vere vedo comprensione di quello che si è cercato di fare. I social sono una lente di ingrandimento deformante. Non dobbiamo fare l’errore di pensare che siccome i media tradizionali sono distorti, quelli innovativi siano necessariamente corretti. Semplicemente, non è così. Cambia la forma di manipolazione, ma resta la manipolazione e restano i suoi risultati. Siatene consapevoli quando cercate di interpretare il mondo.
EliminaTorno un attimo sul Politico di Platone, che mi ero rivista prima del convegno di sabato scorso, come lei aveva consigliato in una diretta. Quando ero al liceo, il prof. Cacciari, filosofo, divenne sindaco di Venezia del Movimento per l' Ulivo (insomma, approssimando, l' equivalente del PD). Il giorno dell'elezione la professoressa di filosofia ci annunciò con soddisfazione che finalmente eravamo salvi, perché, almeno nel capoluogo, si era realizzata l' utopia di Platone (sic!). A parte questa "fortuna" che mi è capitata, vorrei valorizzare un pezzo di scientismo platonico che evidentemente al PD non è piaciuto. "STRANIERO: Quindi scopriamo che anche la forza dei giudici non è quella propria del re, bensì sta a guardia delle leggi ed è subordinata a quella. SOCRATE: Sembra proprio". Per Platone la scienza giuridica, a differenza della politica, ha una competenza limitata ed è quindi soggetta al potere politico, non il contrario. Nel corretto ordinamento delineato da Platone, quindi, non c’è spazio per quei tribunali chiamati a controllare l’operato di un politico (nota di Paolo Accatino alla traduzione del testo, Laterza editore). Quello della magistratura come scienza subordinata alla politica mi sembra un bello spunto da citare in una legge di riforma della magistratura, almeno per dire che se non può essere così non deve esserlo nemmeno il suo contrario. Buona serata.
RispondiElimina«Perché vi hanno inseguito con l'aghetto?»
RispondiEliminaIl vero problema, a mio modesto avviso, non è interno alla scienza, ma ai virologi e medici - non eletti - con velleità politiche un po' autoritarie; ed ai politici che pensano di sostituire la politica con la scienza (attività umana ed indi fallibile) in modo parimenti antidemocratico.
Detto per inciso:Newton d'autorità fece in modo che Huygens fosse ignorato, ma né Fresnel prima, né Maxwell poi lo ignorarono.
P.S. C'era un libro interessante di Paul K. Feyerabend che lessi negli anni '80 (consiglio l'edizione del 1979): Contro il metodo
Se posso permettermi: mi sembra che lo spirito di Ale Isro scorra potente in questo commento. Ci vedo molta reificazione, e quindi anche le sue spiacevoli conseguenze. A me sembrava di aver detto una cosa diversa: mi sembrava di aver cercato di far capire che quelle che sembrano patologie di alcune professioni o di alcuni dibattiti scientifici sono in realtà la fisiologia del progresso scientifico. Rispetto a quello che pensavo di dire questo commento mi sembra lievemente fuori asse. Potrei essere più radicale: esattamente come la divulgazione economica di Goofynomics ha fallito ogni volta che qualcuno dice “la Germania“, e quella politica ha fallito ogni volta che qualcuno dice “la politica“, quella scientifica deve ammettere il proprio fallimento ogni volta che qualcuno dice “la scienza”. Meglio portare subito i libri in tribunale. 😉
Elimina«Se posso permettermi...»
EliminaDirei che se Le negassi tale permesso, oltre che scortese, sarei stolto.
Suppongo che il riferimento ad Ale Isro ed alla reificazione sia questo: Alberto Bagnai16 dicembre 2024 alle ore 23:59:
rifletterò sul concetto di reificazione ed in che misura l'abbia usato o abbia lasciato supporre, per mia mancanza di chiarezza, d'usarlo.
Ammetto però senza riserve d'essere andato - rispetto al contenuto del suo post, che pure non mi era sfuggito - fuori asse, avendo io espresso un certo disagio personale rispetto all'uso - qui sì reificato - de "La Scienza™"
quale modello di manganello comportamentale [Brunetta sul Green Pass]
ed idrante [Porto di Trieste, idranti sui manifestanti] sociale durante il periodo del COVID¹-
senza con ciò voler esprimere alcuna critica nei suoi confronti, riconoscendole, insieme all'On. Borghi, di aver fatto il possibile per arginare tale deriva.
Un disagio, il mio, rispetto ai tempi che vivo, prendendo atto che ogni epoca ha avuto il suo Laoconte e la sua Cassandra ed è giusto che sia così.
«Mala tempora currunt sed peiora parantur».
😺
Nota:
¹ Non so che ricadute sociali abbia avuto all'epoca la disputa Newton-Huygens sulla natura della luce, né quella tra Leibniz-Newton sul calcolo infinitesimale, ma in Italia c'è chi è arrivato a voler negare ai non vaccinati e/o contrari all'introduzione del Green Pass oltre che il diritto al lavoro, il diritto al voto.
Pardon: il suo commento ad Ale Isro è quello del 16 dicembre 2024 alle ore 23:31. Il riferimento (href) del link, invece, dovrei averlo inserito correttamente.
Elimina