mercoledì 28 maggio 2025

QED 112: "Because it's France!"

Vi ricordate di quando quello con la sciatica (o l'ubriachezza, a seconda delle versioni) ci venne a dire che la Francia poteva violare le regole because it's France?


Io me ne ricordo abbastanza bene: a quei tempi ero in Francia in un vano tentativo di evangelizzare quelle genti per sottrarle al destino cui le condannava la maledizione dei deficit gemelli.

Dello "sprofondo rosso" francese abbiamo parlato diverse volte. La prima affonda nella notte dei tempi (ma se leggete su un PC, il tag "Francia" nel cloud in fondo alla pagina vi guiderà), una delle ultime è qui, circa un annetto fa (è anche un utile ripasso per chi fosse nuovo di queste parti). La novità (molto relativa) è che oggi torna a parlarne la Corte dei Conti francese, dove è finito un altro dei nostri più cari amici, forse memore delle due parolette che gli dissi tempo addietro:


Insomma, Moscovici, nella sua veste di watchdog dei conti francesi, ci dice niente meno che la Francia rischia una crisi di liquidità a causa della spesa sociale fuori controllo. Il ponderoso Rapporto sulla sicurezza sociale 2025 lo trovate qui. Date le dimensioni, non so dirvi come finisca, ma considerato che comincia male:


presumo che finisca peggio. Sui costi e benefici del teloavevodettismo ci siamo intrattenuti lungamente. Terrò un profilo basso dicendo che non sono molto sorpreso. France it's France, è una verità meno tautologica di quanto possa sembrare. Ma alla fine un vincolo di bilancio c'è per tutti, e qui in Europa tutti abbiamo il peccato originale, siamo stati trasformati tutti in Paesi del terzo mondo dalla scelta scellerata di aderire all'Unione Economica e Monetaria, cioè dalla scelta di renderci (monetariamente) stranieri in patria, come ci aveva spiegato illo tempore uno non esattamente "de passaggio":


L'euro è un downgrade (un degrado) per tutti. Meglio di De Grauwe non saprei dirlo!

Prima di cominciare con la solfa che "n'ha detto micuggino che a Parigi guadagna n'zacco!", o "Numbeo dice che la Francia cresce più di noi", o "basta con questa Schadenfreude!", faccio solo due osservazioni. La prima è la solita: io faccio l'economista e gli economisti fanno scenari. Quando le cose tendono a mettersi come prevedevamo evidenziarlo è utile perché serve a capire se il nostro modello interpretativo funziona. La seconda è la solita (pure lei): so bene che dobbiamo volere il nostro bene e non il male altrui, ma in un sistema che è concepito come un gigantesco gioco al ribasso, una frenetica race to the bottom, le due cose, se non sono proprio parenti, si somigliano molto. Se iMercati avranno qualcun altro da importunare per noi non sarà un gran male, e infatti oggi, nel silenzio generale, lo spread se n'è stato tutto il giorno sotto 100...

Ci vuole molta pazienza...

34 commenti:

  1. L' "Usami come vuoi" della Lagarde (https://www.corriere.it/esteri/13_giugno_18/usamicomevuoi_887caf82-d7d0-11e2-98e6-97ca5b2e4e27.shtml) , come può influire sull'analisi ?

    Noi non abbiamo mai avuto un "Usami come vuoi" ma soltanto lettere di richiamo.

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    1. Mi hai tolto il post di bocca😁

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    2. Ma noi siamo ancora qui, nonostante non solo le lettere di richiamo, ma anche il tentativo di destabilizzarci politicamente con l’arma di migrazione di massa. Loro invece sono in una situazione sempre peggiore: hanno mantenuto sotto controllo del rapporto debito/Pil spingendo sulla crescita con la spesa pubblica, ma questo se da un lato gli ha permesso di far sembrare meno grave il problema della finanza pubblica, dall’altro ha aggravato il problema del debito estero, come sapete. Il punto che questo rapporto evidenzia è che la loro spesa pubblica ha delle caratteristiche di inerzialità che la rendono molto difficilmente controllabile. La Fornère incendierà le banlieue, e la Lagarde potrà farci poco.

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  2. Forse in uno scenario di fragilità potrebbe essere che il governo Meloni abbia vita più facile, nel senso che nessuno attaccherebbe di impeto l Italia come un po' di anni fa... Almeno credo. D altro canto però serve forse fare il gesto di cogliere il frutto proibito (infrangere regole) o la crescita è risicata dato lo scenario

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  3. Lo spread è sotto 100 e scenderà ancora, credo.
    Poi aspettiamo il downgrade di Francia e Germania - con comodo, naturalmente, solo quando si insedieranno governi di destra.

    Tuttavia, non mi capacito dello sfondone del presidente Meloni
    "lo spread è a 100 punti QUINDI l'Italia è considerata meno rischiosa della Germania".

    A meno che non fosse uno svarione in qualche modo calcolato, ma non saprei comprenderne il motivo...

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  4. A proposito di pazienza…
    “Siate prudenti e, soprattuttissimo, pazienti, perché di pazienza ce ne vuole veramente tanta ma tanta tanta tanta...
    (A. Bagnai 19/04/2020 Goofynomics)

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  5. Beh...la Schadenfreude è un po' l'umami del teloavevodettismo.

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  6. Due osservazioni: la prima è che, naturalmente, è utile anche evidenziare quand’è che lo scenario si rivela fallace. Anche questo aiuta a migliorare il modello. La seconda è che un pezzo del nostro modello risiede nel riconoscere che la Francia si è costruita in casa una bomba sociale. Non è una cosa che i feticisti dell’agente rappresentativo possano formalizzare e matematizzare: è più una cosa da romanzo (Soumission) che da equazioni differenziali. Ma è una cosa vera e presta il conto: per tenere buoni gli immigrati islamici devi metterci un pozzo di soldi, e anche se sei amico di chi i soldi li stampa questo giochino prima o poi finisce male. Che ci crediate o no, questo post è legato al precedente, Perché il problema francese di cui parliamo qui è legato alla soluzione francese ai problemi demografici di quel paese.

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    1. La scienza è scienza, dove non arriva una branca, arriva l'altra. Come si diceva (scherzando, eh) altrove.

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    2. I piddini dicono “branchia”…

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    3. Col tempo, molto, e la selezione, passeranno forse, un giorno, dalla branchia alla branca. Dei primati.
      Ma gliene dovranno capitare di incidenti evolutivi, magari anche qualche asteroide.

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    4. Lei, professore, li ha definiti "immigrati islamici", ma la verità, come lei sicuramente sa, è molto più amara: la maggior parte di loro è composta da nipoti di quei francesi che durante la guerra di Algeria si schierarono coi francesi contro l'indipendentismo algerino, tanto per capirci. Quindi, volendola vedere con le lenti del "laicismo francese", non sono immigrati ma francesi a tutti gli effetti.

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    5. Il fenomeno mi è abbastanza noto, ma non saprei dove raccogliere dati per determinarne la rilevanza quantitativa. Tu ne hai? In realtà girando per Parigi si constata anche una forte presenza di Africa Subsahariana.

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    6. Siccome si parla di cittadinanza e tenuta dei conti....ma sa che molti vanno a sud (no non lo ha detto mio cugino) per fare gli esami necessari all ottenimento della cittadinanza... C'è qualche magheggio sotto? Io farei che va fatto nella regione di domicilio o residenza, sarebbe un colpo a mafie e furbetto

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    7. Effettivamente si dovrebbero guardare i dati, me ne scuso. Ma, se si ricorda, i primi attentatori, nonché fomentatori della jihad, sono i nordafricani di cui la stragrande maggioranza è di origine algerina (circa 3 milioni di persone) di terza o quarta generazione. I subsahariani arrivati dopo (in buona parte cristiani) si accodano o fanno da manovalanza per i primi.

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    8. Da zero a tre o quattro generazioni quanta rilevanza su 1500 anni di storia e migliaia di chilometri di distanza? Così strano che ci si riconosca più allo specchio che nel tessuto nazionale dopo meno di un secolo? La provocazione delle domande mi è evidente e voluta, ma le valutazioni sui tempi delle "integrazioni" si dimostrano sempre ideologicamente ottimistiche.

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    9. Un po' di dati sono qui:
      https://www.insee.fr/fr/statistiques/fichier/version-html/4991700/ip1829.pdf

      E qui:
      https://www.insee.fr/fr/statistiques/2381755 (si può scaricare l'xls con le tabelle per anno e provenienza)

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    10. E questo è ancora più interessante e completo, con dati risalenti anche al 1911: https://www.insee.fr/fr/statistiques/fichier/6793391/IMMFRA23.pdf

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    11. @bagnai che scrisse
      ***per tenere buoni gli immigrati islamici devi metterci un pozzo di soldi***
      E noi , con i "nostri", come faremo che invece di una Lagarde abbiamo avuto ( e temo RIavremo) un Draghi ?
      La realtà è che TUTTA l'€uropa è fottuta, seppur ritmo e quantità di queste "risorse" siano state "oculatamente dosate" ai singoli " sudditi".

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    12. Mi scusi di essere trionfiamente Francese nell'esprimermi. Sono certo un poco sciovinista. Mi sembra che Lei sorpassi.,come d'altronde lo riconosce, l'analisi keynesiana della scienza economica inoltrandosi sulle terre della sociologia. E, seppure Balzac (Jameson dixit) fu anche sociologo del suo tempo, non metterei un kopek su uno scrittore médiocre tipo Houellebecq letto come visionario degli eventi che, come le piaghe d'egitto, la Francia ha da' affrontare. Che la bomba sociale ci sia, siamo d'accordo; che sia uno "scontro di civilta" a modo Huntington, ne dubito. Non siamo in un paese ove risiede il papa ( sebbene secoli orsono gli facemmo visitare avignone), e quella laicita che tanto deprezzate fu dapprima creata per allontanare la chiesa cattolica dagli affari statali. Peraltro, anche la germania ha un numero di immigrati turchi, ovvero islamici, notevole. Ma al contrario della germania, la cittadinanza Francese e politica e non etnica o religiosa, vecchio ricordo della rivoluzione Francese che fece della Francia la prima a dare diritto di cittadinanza agli ebrei e ad abolire lo schiavismo (ristabilito da Napoleone).
      Soprattutto, al contrario del libro di Houellebecq, non esiste nessun partito politico islamico, e se ben ricordo, la victoria di un islamista avveniva nel 2022 in soumission, per cui le visioni Houellebecqiaane sembrano gia obsolète.
      La bomba sociale esplodera con la prossima legge finanziaria, perche semplicemente i partiti alleati a macron sono in minoranza per far passare una inaudita dieta austeritaria che gli altri non vorranno adossarsi. Sappiamo come le crisi di bilancio pubblico furino gestite nel 1789, e penso infatti che una bomba esplodera, ma non penso sia etnicamente determinata. Il problema Francese e che il patrimonio, a prescindere dei grandi accumulatori tipo Arnault, risiede belle fasce piu vecchiedella popolazione

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    13. Grazie per la risposta. Chiedo scusa per gli errori di battitura, ma scrivo da una tastiera telefonica Francese che mi autocorregge in Francese (ad esempio gli accenti non li ho). Comunque temo di piu per il mio paese l'estrema destra (appunto in ragione del suo legame con un passato coloniale mai estinto) del ridicolo partito entrista islamico, e se non mi faccio illusioni sull'andamento fallimentare della Francia, ancora meno sul ps di Hollande, so che una bomba sociale, quando esplode, non si sa dove ne come scoppia. Le vieux monde tarde a mourir, le nouveau monde tarde a venir et dans cet entre deux si manifestano fenomeni morbosi (di memoria bilingue).

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    14. Mah... Il massacro sociale non l'ha fatto la "estrema" destra né in Grecia né in Italia. Temendo la destra in realtà ne avvicinate e esasperate l'avvento con conseguenze potenzialmente pericolose, ma questo l'ho detto quattordici anni fa ed è successo, quindi non devo ripeterlo. Purtroppo non ci sono rimedi: Céline aveva ragione.

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    15. La storia debbe torto a Céline, un collaborazionanista antisemita fra i peggiori che ando a rifugiarsi a Singmaringen. Sara la qualité de' tempi a decidere chi ci fara uscire da questo macello, Machiavelli doxet. Lei definisce la destra quello che in Francia chiamamo l'estrema destra. Oggi la destra fa proposte che si avvicinano vieppiu alla Le Pen. La sinistra (escludendo il centrosinistra piddino ovviamente) rimane solida sebbene sia lungi dall'avere la maggioranza. Ma la citazione di Gramsci e sempre valida, secondo me.

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    16. Io frequento Proust, Céline non mibfa impazzire, conosco la sua biografia, ma questa:

      http://evene.lefigaro.fr/citation/cerveau-couillon-pensee-fasse-tour-faut-arrive-beaucoup-choses-12301.php

      resta una verità eterna, che del resto questo blog conferma ogni giorno. È, in un certo senso, quello che qui chiamamo l’effetto Chichijima.

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  7. "So bene che dobbiamo volere il nostro bene e non il male altrui, ma in un sistema che è concepito come un gigantesco gioco al ribasso, una frenetica race to the bottom, le due cose, se non sono proprio parenti, si somigliano molto. Se iMercati avranno qualcun altro da importunare per noi non sarà un gran male, e infatti oggi, nel silenzio generale, lo spread se n'è stato tutto il giorno sotto 100..." PUNTO.

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  8. Tenuto conto che il mercato (spread) dice ancora che noi siamo quelli messi peggio (anche della Grecia) e tenuto conto che comunque la Francia sta messa male (lo spread reale, tenuto conto della sua inflazione più bassa, è superiore al nostro) è giunta l'ora di trovare soluzioni anziché continuare diatribe infinite. QE mirati a ridurre spread reali, con annullamenti del debito dei paesi più penalizzati, condizionati a razionalizzazione delle spese e avanzi primari in linea con la media UE, è una proposta che non danneggia nessuno ed evita macellerie sociali, altrimenti inevitabili nella nostra situazione, con o senza Euro.

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    1. Corrado, la linea di Austerità Concordata e Controllata unita alla continua svaluazione salariale che tu proponi è, di fatto quella che abbiamo attuato da oltre 2 decenni e che ci ha portato alla situazione in cui si trova oggi il nostro Paese. Come ci ricorda Alberto ad gni piè sospinto, noi abbiamo abbattuto il defit con l'estero in parte con contrazione dei consumi, ma molto grazie alla ritrovata competitività dei beni prodotti ed esportati. Purtroppo i continui avanzi primari del bilancio pubblico hanno impedito alla Funzione Pubblica di sostenere l'economia utilizzando il risparnio in eccesso - che gli avanzi delle partite corrente ci hanno dato dal 2012 in poi - per fare Investimenti in Beni Pubblici e in R&S sui settori di frontiera. In sostanza, per attenersi alle regole ed agli assurdi parametri di Defit e Debito dell'UE, abbaimo impedito allo Stato di sostenere il grande sforzo fatto dai nostri Imprenditori per competere non solo sui costi, ma, soprattutto, sulla qualità e sull'innalzamento di gamma della produzione.
      Il problema vero, che penso tu riesca a comprendere dato quello che scrivi. è che abbiamo iniziato la costruzione della Casa Comune Europea, dal tetto e non dalle fondamenta! La moneta comune doveva essere l'ulima cosa da attuare dopo che avevavmo creato tutto il resto, in primis uno Stato Fedrale basato su una Carta Costituzionale, il vero fondamento di qualunque democrazia.
      Quanto alla situazione della Francia, Bagnai ha aperto vari spiragli negli ultimi anni. Per chi, come me, opera nei mercati finanziari e tiene sotto controllo le "variabili reali" che caratterizzano le singole economie, era chiaro da almeno tre anni che il Debito Pubblico Francese stava diventando sempre meno un "safe asset" e sempre più un "periferico". Quando nello scrso luglio, post elezioni anticipate, è evenuta meno anche la stabilità politica, il processo di aumento del rischio ha accelerato e sicuramente continuerà: sono quasi certo che non passeranno molti mesi prima che una Casa di Rating porti il giudizio da AA- a singola A. Allo stesso tempo, credo che non ci vorrà ancora molto prima che l'Italia ritorni alla A dal BBB+ attuale. By the way, da 10 mesi raccomando ai miei di andare "schort" OAT e "long" BTP!

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    2. Non so se Corrado sia vero o generato dall’intelligenza artificiale, ma il suo spin piddino è molto chiaro: voi fate solo “sterili diatribe“ mentre ci sarebbero “proposte costruttive“, che però, come nota Roberto, sono quelle che non hanno funzionato, perché non possono funzionare. Ricordando sommessamente a me stesso che “avanzo primario” significa trasferimento di valore dai contribuenti alla rendita finanziaria (così capiamo da che parte sta Corrado, o magari lo capisce lui), trovo sinceramente esilarante il concetto di spread reale, per un motivo essenzialmente pratico. Lo spread che tanto eccitava l’attenzione di tutti quando era un nostro problema viene calcolato istante per istante. L’inflazione invece mese per mese. Non riesco proprio ad immaginare delle trading room che aspettino un mese prima di prendere le loro decisioni. Non voglio negare la rilevanza del concetto di tasso di interesse reale di per sé, in termini analitici ed astratti, ma in termini operativi e pratici l’unico spread che abbia un senso monitorare è quello nominale, e se le cose proseguono su questa traiettoria la Francia presto ci supererà. Non che sia contento per lei: sono però contento per noi.

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    3. ... Alberto, credo anche io come te che la Francia ci supererà e quindi c'è sicuramente ancora margine per shortare gli OAT a vantaggio dei BTP. Una buona parte del percorso è stato compiuta, ma non siamo ancora alla fine!
      Un esempio concreto per Corrado Luciani (con dati dalla Borsa Italiana) così che tocchi con mano l'aumento del rischio che i Mercati assegnano alla Francia, e la diminuzione del rischio Italia.
      2 titoli di quasi identico rendimento e duration:
      - BTP Luglio 2034 tf 3,85%
      - OAT Novembre 2033 tf 3,50%
      Il nostro BTP il 30 maggio 2024 si comprava a 99,20 con un rendimento lordo quindi di 3,88%.
      lìOAT il 30 maggio 2024 si comprava a 102,55 con un rendimento lordo di 3,41%
      Oggi il BTP si compra a 104,20 con renimento di 3,69%, quindi -19 punti base di rendimento rispetto ad un anno fa.
      Oggi l'OAT si compra a 103,89 con rendimento di 3,62%, quindi con +21 punti base rispetto ad un anno fa.

      Nel complesso, con questo semplice "conto della Serva" fanno 40 punti base di diminuzione dello spread OAT/BTP

      Se poi calcoliamo anche l'effetto duration dato che il BTP scade prima, di poco, ma prima dell'OAT, vi sono altri 2 o 3 punti base da aggiungere.
      Questo dicono i mercati!

      Chi che può cambiare le carte in tavola è, com e ben sappiamo, la BCE. Non mi stupieri se la sig,ra Lagarde smettesse di non rinnovare gli AOT che scadono in suo possesso e ricominciasse a comprare carta francese, magari anche senza aspettare le scedenze.
      Se il deterioramento degli OAT continua vedrai che interverrà!


      .

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  9. il buon De Grauwe ha omesso di puntualizzare che se qualcuno ha perso il controllo della moneta, qualcun'altro lo ha preso..e sono pronto a scommettere che questo qualcun'altro ne trae giovamento, manipolando il suo valore a proprio uso e consumo. La UE è nata per questa delega in bianco, non certo a beneficio di tutti

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  10. Più che "degrado", downgrade in questo contesto mi sembra più adatto tradurlo con "retrocessione". Cioè chi aderisce all'euro si condanna alla retrocessione a economia emergente, che per i leuropeisti con scarsa capacità linguistica si potrebbe tradurre con il passare dall'appartamento alla capanna (non quella primordiale), cosa che dovrebbe farli riflettere assai.

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  11. Vediamo traballare la Francia, vediamo traballare la Germania. Ieri parlavo con degli amici e quando, al solito, dissero "quel pazzo di Trump" gli risposi che uno che sa di avere poco tempo per smontare delle costruzioni che sono iniziate almeno quarant'anni fa, o fa il "matto" o non riuscira' a far nulla. Poi gli ho anche detto che l'URSS cadde in un tempo molto breve (ripresa per i capelli da Putin, ma e' un'altra storia) e che, mentre pe l'URSS i segnali erano invisibili per molti a causa della separazione tra essa e noi, i segnali che sta venendo tutto giu' qui da noi sono visibilissimi, ma non si notano perche' coperti da un filtro ideologico che molti hanno installato direttamente nei loro occhi.

    Questo blog, per me, e' il dispositivo che mi permette di guardare la realta' attraverso il fumo, come avessi un binocolo a termocamera. Osservo e mi chiedo quando sara' il momento di agire per il Governo, se si e' pronti, o almeno quasi, alla rottura dei pilastri corrosi su cui si sta reggendo la struttura della UE.

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    1. A dire il vero Trump, dipinto come un matto, guarda caso sempre dal MSM, ha una storia alle spalle di imprenditoria nel campo dell'edilizia. C'è pure la storia di come ha ottenuto Mar-a-lago, che ha in sé un piccolo gioco d'azzardo anche se ben riuscito (o non staremmo qui a parlarne come uno dei suoi successi).
      Insomma, che un imprenditore venga dipinto come un pazzo sorvolando sul suo intero passato, fa un po' storcere il naso.
      Appunto, gli amici invisibili di Biden allora cos'erano? Sempre esistiti quelli?

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