lunedì 5 maggio 2025

QED 109: disse il grillo al tordo (sinistra e democrazia)

Questa notte era così su Europe Elects:


Questa mattina ricevo dal prof. Santarelli (che è esperto di cose rumene per motivi che alcuni di voi hanno constatato) un messaggio dal tenore esplicito "disse il grillo al tordo, sentirai il botto se non sei sordo".

Intuendone il significato, vado a verificare sul sito ufficiale:


e in effetti è un bel botto! Quasi il doppio di quanto il precedente candidato di AUR aveva ottenuto alle precedenti elezioni del 2024, quelle annullate (da circa due a quasi quattro milioni di voti). Questo, peraltro, significa che le piazze rumene piene di gente che compostamente manifestava la propria indignazione non erano un fake, come qualcuno cercava di sostenere, invitando a verificare le fonti:


(la rete nasconde ma non ruba).

Due giorni fa scrivevamo:


e effettivamente la risposta degli elettori rumeni va naturaliter nella direzione indicata, come l'acqua segue il declivio di un monte: quella di far crescere il consenso del partito osteggiato dal sistema.

Bene, ma non benissimo, intanto perché il 41% non è il 67% (ma sappiamo accontentarci!).

Poi perché immagino che la risposta repressiva sia già partita: si parlerà (ovviamente) di hacker russi, di manipolazioni social, di propaganda, ecc., dimenticando che la democrazia è propaganda, e che nel momento in cui precludi la libertà di fare propaganda, precludi la democrazia.

Questa (tratta da questo sito) cos'era?


Non mi sembra la si possa definire una razionale, asettica e politicamente corretta esposizione di posizioni politiche, giusto? Forse sarebbe più corretto definirla come la ricerca di una irrazionale risposta emotiva, o sbaglio?

Quindi la propaganda c'è sempre stata, condotta con maggiore o minore raffinatezza (preferibilmente con minore, dato che il suo obiettivo è appunto catturare il consenso emotivo della maggioranza), e nessuno se ne è adontato fino al punto di negarne la legittimità: semplicemente, ognuno ha fatto la propria! Che è poi quello che, a reti (e schermi cinematografici, e prodotti editoriali) unificate stanno facendo gli altri, da sempre, saturando qualsiasi spazio e non fosse che per questo negandoci la possibilità di contrapporre i nostri argomenti.

Il disprezzo della sinistra per la democrazia è radicale e inguaribile perché è in primis et ante omnia disprezzo per il demos. Ora, per carità, non è che io sia un esempio di empatia e immedesimazione nelle vicende e nelle passioni dei ceti popolari: non ho mai visto un festival di Sanremo né una partita di calcio (tranne quelle della nazionale, subite da bambino)! Il punto però è un altro: per quanto io possa essere programmaticamente aristocratico, non mi verrebbe mai in mente di pretendere l'esame di lettura della partitura (o di "antifascismo") da chi si accosta alle urne, né di dire apertis verbis all'elettore che è un deficiente perché si lascia influenzare dagli shorts di TokTok, e questo perché non credo che il setticlavio sia un presupposto necessario per la lettura della realtà, né che gli elettori siano dei bambinoni (nonostante che debbano subire la puerile narrazione eticizzante dei raffinati tecnici che parlano di debito buono e cattivo, e baggianate simili, che infatti rifiutano).

Negare legittimazione alla propaganda (a quella altrui, beninteso, che alla propria nessuno rinuncia!) significa dare all'elettore del cretino, aspettandosi che non se ne accorga e pretendendo, in caso contrario, che sia grato per le attenzioni di chi lo vuole salvare da se stesso!

Come siamo arrivati a un simile salto di qualità, quello per cui in nome della democrazia si nega la sostanza della democrazia (oggi la propaganda elettorale, domani il libero voto - preferibilmente cartaceo - alle urne)? Credo che la risposta sia semplice: perché il livello dello scontro si è innalzato. Ormai il problema non è più individuato nel fatto che l'elettore scelga male (a seconda dei punti di vista: scelga i cosacchi, o scelga Truman!). Oggi il problema è visto nel fatto che l'elettore scelga!

Non dovrebbe essere difficile capire perché, considerando un dato non solo simbolico: il lungo percorso di delegittimazione della politica con quello che viene ormai apertamente riconosciuto dai suoi autori come un colpo di stato:


qui da noi si avvia in sincrono con la sottoscrizione del Trattato di Maastricht, che sancisce il divorzio fra Tesoro e Banca d'Italia e il definitivo abbandono dell'Europa alle logiche della terza globalizzazione, a un assetto istituzionale in cui titolare dell'indirizzo politico è il Mercato. Nel mondo in cui governa il Mercato, perché i governi si sono privati di uno strumento essenziale di politica economica, hanno ceduto quello che era stato, nei lunghi millenni della storia, uno dei due fattori costitutivi della sovranità, cioè il potere di battere moneta, è chiaro che i percorsi devono essere definiti in altre sedi rispetto a quelle politiche e sono funzionali ad altre logiche: logiche globali, cioè sovranazionali, rispetto alle quali la semplice idea che un popolo possa autodeterminarsi è oggettivamente eversiva, per quanto possa essere proclamata in modo più o meno solenne dalle varie Grundnorm nazionali. Sappiamo che cos'è, sappiamo in che conflitto siamo invischiati: in una guerra coloniale, combattuta, come pressoché tutte le guerre coloniali, per appropriarsi di materie prime. La materia prima in questo caso è il risparmio, che si vuole sottrarre, in nome dell'efficienza, all'intermediazione pubblica, gestita dai governi, indirizzata dagli elettori, e svolta attraverso il sistema pensionistico, sanitario, educativo, ecc., per consegnarlo in modo totalitario all'intermediazione privata (nonostante che questo processo, ampliando la disuguaglianza, porti inevitabilmente a crisi di domanda, o di sovrapproduzione che dir si voglia, secondo meccanismi descritti ad esempio qui).

Ora, capisco che questo spostamento di fronte possa frastornare qualcuno, aprendo la petulante solfa secondo cui oggi "destra e sinistra non esistono più", e via luogocomunisteggiando.

Faccio un'osservazione: le strategie da regime totalitario con cui viene concretamente attuato il tentativo di salvarci da un ipotetico regime totalitario sono ormai visibili, vengono applicate in modo sfacciato, plateale. I freni inibitori sono caduti, non ci si cura di salvare le apparenza, e questo non può non turbare la coscienza dei progressisti, il cui primo imperativo morale è, da sempre, la difesa usque ad effusionem sanguinis del bon ton (da Rosa Luxemburg a Lina Sotis è stato un attimo...) Per sedarne un improbabile, ma non impossibile, moto di indignazione, li si rassicura dicendo che il male viene fatto (come di consueto) a fin di bene, viene perpetrato per salvarci dal fasheesmo. Lo scopo di questo bombardamento continuo, di queste caricaturali e petulanti richieste di abiura, di questo insistito richiamo all'esperienza dei totalitarismi storici, di cui viene infallantemente data una rappresentazione eticizzante e favolistica (la lotta del Bene contro il Male, l'imbianchino austriaco che era cattivo perché la mamma non gli dava il bacio della buona notte - senza considerare che per medicare simili traumi un'alternativa allo sterminio di interi popoli c'è, ed è scrivere un romanzo di successo), o di cui, peggio ancora, si raccontano in modo falso i presupposti oggettivi (la solita balla secondo cui il nazismo sarebbe stato causato dall'inflazione di Weimar, quando tutti ormai sanno che fu determinato dall'austerità di Brüning, al punto che perfino quel clero vile e conformista che è la professione accademica non può nasconderlo:


mentre nei nostri parterre televisivi ancora sfrecciano le carriole di Weimar...), insomma: lo scopo per cui questo apparato propagandistico schiacciante, ramificato, subdolo, onnipresente si attiva per suscitare allarme è duplice. Da un lato, come dicevamo, questa propaganda serve a rafforzare i progressisti nella convinzione di essere i buoni, di essere dalla parte del giusto, e quindi, in quanto tali, di potersi permettere esattamente le stesse pratiche che storicamente deprecavano nei cattivi, pratiche che i cattivi non si potevano permettere perché erano dalla parte del torto, mentre i buoni naturalmente possono attuare, essendo dalla parte della ragione. Un ragionamento un po' ingenuo, alla portata di quelle menti la cui semplicità si spinge fino al punto di ritenersi raffinate. Dall'altro, lo spettro dei totalitarismi storici viene agitato per scongiurare che una serie di benpensanti più o meno progressisteggianti possano porsi una domanda: "Ma è giusto che a un popolo sia precluso il decidere per se stesso?" e darsi la risposta giusta: "No!". Quello che si vuole stabilire, insomma, è il principio che se ritieni che un popolo abbia il diritto di autodeterminarsi, allora vuoi la Shoah, sei un mostro, non ha dignità di interlocutore, sei il Male, sei nazista.

Non vi sfuggirà il duplice paradosso. Primo: questo trattamento degradante viene inflitto agli elettori proprio da chi ha messo in opera politiche affini a quelle che hanno condotto al nazismo storico, cioè politiche di austerità (vedi l'estratto qua sopra, e se interessa anche la letteratura riportata dall'articolo citato). Secondo: la colpevolizzazione del patriottismo viene portata avanti come strumento di lotta politica proprio da quella parte politica (i progressisti) che del patriottismo ritengono di avere l'appalto unico, ma solo un giorno all'anno, il 25 aprile, quello in cui si gloriano di aver fatto uscire dalla porta quel nazismo che poi, come sappiamo, hanno fatto rientrare dalla finestra.

Ora, il fatto che le percentuali di chi decide di schierarsi dalla parte del Male, pagando un costo reputazionale di fronte alla propria coscienza e alle proprie conoscenza, siano in crescita dimostra che questo giochino non attacca, che a ognuno puzza questo barbaro dominio. Insomma, è il discorso, per certi versi fondato, che faceva ieri elu ei:

e che da anni fa un nostro altro amico che non nomino quando dice che: "Una volta che hai deciso che sei di destra, la strada è tutta in discesa!", alludendo al fatto che, finalmente, a destra puoi dire che il cielo è celeste e il prato verde, senza dover sguainare spade e senza patire, come anche qui abbiamo patito, la censura di chi in teoria la pensa come te. Quel moto liberatorio che ha sancito il successo di Vannacci, per capirci.

Ma appunto qui vedo due motivi di preoccupazione, che vi consegno chiudendo questa omelia.

Il primo è che in discesa si prenda troppo abbrivio, che la rottura dei freni inibitori da parte degli utili idioti del cosmopolitismo borghese ne promuova una simmetrica da parte dei patrioti. Insomma, che insensibilmente si passi dal provocatorio e liberatorio "E basta con 'sto fascismo!" dell'amico Daniele a qualcosa di più, alla nostalgia, in nome dell'invocazione di un male ormai ignoto come liberazione da un male noto, o addirittura al revisionismo, sulla base del principio non privo di plausibilità secondo cui se ci raccontano tante balle sull'oggi, durante un conflitto che non vede ancora dei vincitori (vedi il tweet citato sopra), chissà quante potrebbero raccontarcene su un conflitto ormai remoto e che ha visto degli sconfitti. Questo va evitato. Dobbiamo ricordarci che noi siamo contro la sinistra perché la sinistra è l'austerità, cioè il nazismo, perché la sinistra è la negazione della libertà di espressione, cioè il nazismo, perché la sinistra è il disprezzo della sovranità dei popoli, cioè il nazismo. Dobbiamo ricordarci di non immedesimarci, neanche per un secondo, neanche in un comprensibile momento di disperazione, in ciò che intendiamo combattere, non tanto perché questo darebbe agio al nostro nemico di demonizzare il nostro impegno (quello già lo sta facendo), quanto perché dobbiamo avere chiara la direzione in cui vogliamo andare.

Il secondo motivo di preoccupazione è più immediato e concreto. Oggi sono inchiodato a letto da un colpo della strega (devo ricordarmi che gli anni non sono quelli che sento, ma quelli del calendario...) e quindi volevo scrivere questo post dal telefonino. Non è stato possibile. Nel momento in cui volevo inserire nell'interfaccia mobile di blogger il primo screenshot di questo post, ho ricevuto questa simpatica risposta:


e non c'è stato verso. A un secondo tentativo, l'inerfaccia di blogger non mi mostrava nemmeno le immagini che pure erano nella libreria delle foto. Le ho allora salvate come preferite, "cuorandole". In questo modo riuscivo a reperire (nella cartella preferiti) le immagini che non mi venivano mostrate nella libreria, e quindi a chiedere a blogger mobile di caricarle, ma la risposta era la quella che vedete qua sopra. A questo punto, fra dolori atroci e altrettanto atroci litanie, mi sono procurato il pc, l'ho aperto, e ho provato e incollare da icloud gli screenshot, ma (sorpresa?) gli screenshot che citano il voto rumeno su icloud non ci sono arrivati (due ore dopo!):


e quindi me li sono andati a prendere su Twitter usando l'interfaccia desktop (dove pare che tutto stia funzionando).

Morale: stampate i post che vi interessano, perché prima o poi, Ciamp o non Ciamp, ci tireranno giù. Molto dipenderà da cosa vorranno fare gli Stati Uniti da grandi, argomento su cui ci siamo lungamente intrattenuti, ma se tanto mi dà tanto anche gli appassionati appelli in difesa del free speech potrebbero essere meramente tattici, potrebbero riflettere, più che una intima convinzione da parte di chi, essendo padrone delle piattaforme è padrone del discorso, una mossa per mettere in difficoltà chi si è sbilanciato in modo così visibile da essere controproducente, appunto, per il controllo del discorso. Che si possa negare formalmente il ricorso alle urne è un'eventualità che ormai dobbiamo considerare plausibile, ma che resta remota. Che si spenga come una lampadina un blog che ha contribuito a mutare il quadro politico del Paese temo sia molto più probabile. Quando succederà troveremo altri modi per restare in contatto, ma intanto ricordate: la carta resiste ai blackout!

Intanto, vediamo come andrà a finire in Romania: per fortuna, in questo momento i nostri nemici sono distratti da altro, ma l'intelligenza artificiale è viva e lotta per loro...

62 commenti:

  1. due considerazioni che mi vengono d'acchito dopo aver letto velocemente: l'etichettalismo (destra/sinistra, nazismo/democrazia etc) o tagging perchè fa fico, conduce sostanzialmente al loro sporco gioco comunicativo secondo cui tutto lo scibile umano è riconducibile alla lotta tra il bene (loro) e il male (noi, i goyim); fa bene mettere i puntini sulle i ma attenzione a non agevolare la reductio ad unum (hitlerum). La seconda considerazione è che la romania ha scelto di non volere la guerra con la russia, (mica fessi) ma questo non necessariamente spinge i popoli a destra (non illudiamoci per le prossime elezioni) o tra le braccia di trump o putin. Il voto ti apre lo spettro delle sfumature di grigio ma scegliere tra il bianco e il nero è sempre una questione di uomini

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    1. Non capisco che cosa ho detto di diverso, ma va bene così.

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  2. "Quando tutto sarà (dinuovo) finito si dovrà ricostruire il Paese anche insieme a loro".

    Non ero granché e ancor meno oggi sono convinto di questa nostra consapevolezza. Per il semplice motivo che è solo nostra.
    Dall'altra parte, nelle loro organizzazioni politiche e culturali, come anche nei semplici rapporti personali, la chiusura è totale.
    Toni da vendette partigiane, animi esacerbati al punto da rompere amicizie e amori. Un settarismo ideologico sfrenato che, forse ancora per poco, è secondo solo alla mostrificazione del non vaccinato di recente memoria.
    E le prossime ondate di giovani "Agent Smith" devastate nelle scuole non promettono nulla di buono.
    Tenderemo la mano. Ma ci verrà mozzata.

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    1. Comincio a pensarla come te. Attenzione, però! Nel dopoguerra l'Italia è stata ricostruita insieme ai fascisti perché questi si sono rapidamente riciclati come antifascisti (da cui il noto aforisma di Flaiano). Se ci fosse un conflitto di intensità simile e ne risultasse sconfitto il globalismo, i progressisti si trasformerebbero rapidamente in patrioti.

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    2. Ho fortissimi dubbi.
      Sento che stavolta qualcosa è cambiato.
      Il commento sopra è nato come spunto anche da avvenimenti personali recenti (di cui stiamo discutendo io ed Enrico), dove nel nostro caso non e stata la mano ad esserci stata tagliata...
      Stavolta hanno lavorato molto più di fino psicologico, c'e una separazione quasi antropologica. Ottant'anni fa furono più rozzi.

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    3. Eh ma i fascisti qualcosa sapevano fa, questi NON SANNO FA UN C…
      (Cit. Enrico)

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    4. AhAh ci impiegherebbero pochissimo ha " (ri)marciare alla nostra testa" ANCHE se l' attuale "partito" stavolta non potesse fare il solito "rebranding".
      Come ho già accennato altre volte il problema non è ideologico, è culturale ( se non addirittura atavico). Il "piddino" è l' erede diretto dei "francia o spagna purché se magna" ,dei "piagnoni" e dei "palleschi" insieme ( a seconda di come tirava il vento )
      Purtroppo in questo popolo italiano ( non so "il prossimo" , quello "nuovo" 😎) c'è una parte consistente che è asociale faziosa , opportunista e vile, e che questa miseria morale però pretende pure di nasconderla sotto una superiorità etica.
      Insomma è "carne nostra" , sono i nostri parenti , i nostri vicini , i nostri amici(?) a cui non si potrà opporre nullaltro che il ricordo della loro miseria morale, perché appena ti distrai , zac ! Te li troverai subito " in testa al gruppo" , "anti" , come tanti "sessantottini" figli e nipoti di borghesi ( e fascisti 😎)


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    5. Questo piagnisteo "gnooooo la mia mano gnoooooo" ha un po' stufato comunque. Non credo vi abbia prescritto il medico di tendere la mano. Non ricordo che il Paese sia stato ricostruito con i "fassistih" nel 1945: all'epoca i "fassistih" finivano nelle foibe o nel triangolo di ferro emiliano. Questa idea che dovrei tollerare i sindacalisti della CGIL che cercano di rifarsi la verginità con un referendum infame mi va venire voglia di tendere la molotov, non la mano.

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    6. Non mi sembra, caro Paolo, che tu abbia piena consapevolezza di quanto stiamo dicendo qui, oppure non ce l’ho io. Vorresti aiutarmi?

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    7. Va bene, così è più chiaro. Vedo diversi piani di incomprensione che si intersecano, ma questa matassa sbrogliatevela voi perché riguarda comunque un futuro più o meno remoto. In questo momento i problemi di cui devo occuparmi sono altri, e nonostante in generale mi appassionino i discorsi sul metodo, non mi appassiona questo discorso sul metodo, anche perché ne percepisco la scarsa utilità, dato che saranno le circostanze a dettare la soluzione che verrà adottata.

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    8. @PaoloGiusti

      Restando in metafora della monumentale opera cinematografica [Nel 2012 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.], versione moderna, molto più criptica, ed aggiornata di "1984", Neo non va a combattere con i milioni di "Agent Smith" sparsi per il globo, ma riesce a raggiungere "The Source" e combatte con LVI.
      Non per sconfiggerlo. Ma per ristabilire l'equilibrio.
      Poiché la vittoria di una parte conduce nel tempo inevitabilmente alle medesime aberrazioni della precedente, causando la fine di tutto. Dopotutto, la Politica è questo: mediazione di interessi entro un eco[nomic]sistema chiuso, dove gli interessi negati ad una parte si ripercuotono nel medio/lungo periodo sull'altra.
      E come poi Storia non insegna, si finisce sempre per rispolverare la saggezza a buoi scappati:

      «Gli abusi del potere generano le rivoluzioni; le rivoluzioni sono peggio di qualsiasi abuso. La prima frase va detta ai sovrani, la seconda ai popoli.» (K. von Metternich)


      Pertanto, evitare di rincorrere Agents Smith sui social e conservare le energie.

      PS: mi riferivo a relazioni personali. Lì è altra faccenda. C'è solo da stringere i denti ed andare oltre.

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    9. Scrivo in qualità di docente della Secondaria di Primo grado, età nella quale l'eventuale processo di indottrinamento europeista-eurista sarebbe ancora in formazione prima del successivo consolidamento nella tarda adolescenza. Spezzo intanto una lancia a favore dei colleghi: parecchi ma non tutti sono ferocemente europeisti-euristi, molti non hanno un'opinione, molti tacciono e tirano avanti con le proprie vite. Io stesso che ho scoperto Bagnai e il blog nell'aprile 2012 (duemiladodici) evito di fare proselitismo tra colleghi e conoscenti perché non sarei capito e soprattutto voglio evitare di vedere espressioni di sorpresa e smarrimento nei miei interlocutori. Vorrei però porre l'attenzione su due punti distinti: il senso di ribellione degli adolescenti e il pietoso livello dei libri di testo, propalatori di bufale di generazione in generazione. Cito sul primo punto il bel testo di Claudio Giunta, Ma se io volessi diventare una fascista intelligente?, Milano, Rizzoli, 2021 quando analizza il testo Gli 80 di Camporammaglia di Valerio Valentini a proposito della "sbornia fascista dei tempi delle medie", l'assai frequente innamoramento per ideali politici opposti a quelli sentiti dalla maggioranza degli adulti, insegnanti e non. Credo che in molti giovani che professano ideali fascisti ci sia questo senso di ribellione, rimasto ben oltre le medie. Ammesso quindi che la maggioranza dei docenti sia eurista (è verosimile, anche se più per conformismo che convinzioni profonde) molti ragazzi potrebbero coltivare convinzioni più vicine alle nostre che alla maggioranza degli adulti per puro spirito di ribellione. Passo ora ai libri di testo, la letteratura alla quale si abbeverano quotidianamente i miei colleghi: la melassa eurista in geografia (almeno per i manuali che ho incrociato), oltre che essere falsa è ridondante. Vado a memoria: euro moneta che ha favorito gli scambi, Unione Europea come luogo di bontà e letizia ecc. Non scrivo nulla di originale: anni fa il Prof su Twitter denunciò il tutto e "la Verità " pubblicò un articolo l'indomani. Il problema è la quantità di palle che si rinvengono anche in altre materie: la piramide feudale (falso storico, vedasi Giuseppe Sergi, L'idea di medioevo, Donzelli); il "pessimismo" di Leopardi, altra interpretazione superata da decenni ma presente nella stragrande maggioranza dei manuali (vedasi Claudio Giunta, E se non fosse una buona battaglia?) Insomma, mi chiedo: come si fa a spiegare ai ragazzi cose quanto più possibili vere se i nostri manuali sono una accozzaglia di lievi imprecisioni? E sto parlando anche di cose che esulano dalla politica quotidiana. Il risultato finale è il conformismo. Quando un alunno è cresciuto con docenti brillanti e meno brillanti, carismatici e cialtroni, ma comunque anno dopo un anno con manuali che propagandavano una incredibile quantità di sciocchezze, quanto tempo ci impiega a distinguere le lievi imprecisioni dalla verità? I maggiorenti di Forza Italia non possono fare qualche telefonata ai redattori della manualistica scolastica della Mondadori per incoraggiarli ad abbeverarsi ai risultati della ricerca scientifica? Non si potrebbe aprire un dibattito politico sulle sciocchezze che i nostri ragazzi leggono tutti i giorni? (E se le sciocchezze sono così evidenti su argomenti non sensibili, potranno mai mancare su tematiche più attuali?)

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    10. Un mio caro compagno di golf (si dice così) è un importante esponente del PD della mia città (e presidente di ex municipalizzata) e una volta, nel post partita, stavamo affrontando un argomento politico. Io cercai di ragionare in modo logico e razionale (come anche il padrone di questo blog mi ha insegnato a fare) ma lui non ne voleva sapere e allora gli feci notare che il suo discorso era del tutto fazioso; egli, che non è uno stupido, ribatté: "è vero sono fazioso". Temo che, quando sarà il momento, con loro non si potrà ricostruire un bel niente insieme.

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  3. Eh menomale che non abbiamo fatto come diceva un personaggio caduto in disgrazia... "Il voto elettronico"... La piattaforma dove si votano le scelte 🤣 a parte il fatto che si esclude chi non ha strumenti digitali, ma vogliamo parlare che se fosse andata avanti questa proposta la storia degli hacker sarebbe sicuramente più appetibile.. ma dato che le elezioni sono in formato cartaceo mi spiegate come l hacker possa influenzare? Forse la trasmissione dei dati e dei risultati? In ogni caso è meschino che appunto si voglia limitare la libertà di parola e di voto addirittura per il semplice fatto che qualcuno su tik Tok faccia video...

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    1. "il voto elettronico" sarà prossimo "must", comodissimo DUE volte, perché se gli andasse male nonostante tutto il potere posto nelle mani di "chi lo conta" si potrà sempre accusarne gli "hacker russi"😀
      E su questo però purtroppo mi fai ricordare che non fu certo un governatore piddino a " sperimentarlo" per primo in Italia ( e vantandosene pure 😡)

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    2. Lo schiavo perfetto non è quello che non riesce ad aprire il lucchetto con il quale chiudi la porta della sua cella, è quello che non sa più immaginarsi la libertà e che non fugge nemmeno se gli lasci la porta aperta. In questo senso la necessità di ricorrere alle frodi elettorali o addirittura eventualmente ad abolire le elezioni è la certificazione del "loro" fallimento, naturalmente occorrerà che una quantità sufficiente di persone se ne renda conto, altrimenti non approfitteremo del fatto che hanno perso il lucchetto e possiamo aprire la porta e fuggire.

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  4. Questo è precisamente ciò che mi preoccupa da quando leggo questo blog.
    Che alla fine, dopo tanto gridare al lupo (o proprio per il tanto gridare al lupo), esso arrivi davvero, e il pastorello, dopo la carneficina, non finisca sbeffeggiato come nella favola, ma santificato come moderna Cassandra.

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    1. Dipende se riuscirà o meno a mantenere il controllo manu militari dei mezzi di propaganda.

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  5. Menomale che c'è un richiamo alla moderazione perché una certa deriva a destra la vedo e l'osannato Trump non mi pare si stia muovendo nel modo giusto. Vorrei evidenziare delle differenze tra noi e la Romania:
    1) contiamo di più;
    2) ci siamo infognati con l'Euro e, data la scarsa credibilità dei nostri leader politici una ipotesi di una uscita-scontro forse farà più danni che rimanerci;
    3) una compattezza tra maggioranza e opposizione su temi economici porta ad un maggiore potere comunicativo nelle concessioni che ci dovranno essere per l'anomalia Euro, salvo poi valutarne l'uscita;
    4) i danni più grossi l'abbiamo avuti con lo SME e comunque anche l'Euro ce lo siamo scelti noi, per cui potrebbero dirci chi è causa del suo mal pianga se stesso.
    Quindi a questo punto opterei per un confronto con l'opposizione per i gravi problemi economici che stiamo attraversando, opposizione talmente variegata che qualcuno che ha preso le distanze sia dall'Euro e i patti di stabilità, sia della guerra a oltranza con la Russia lo si trova facilmente.
    Altrimenti rischiamo grosso: povertà, regimi diversamente democratici, guerra civile. Stiamo tutti inguaiati e proprio per questo alla fine se ci sono persone valide con buone proposte l'accordo si trova.

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    1. o mamma mia!!! Trump ha forse un solo merito, quello di rompere gli schemi, ma ne avevamo così tanto bisogno!!!

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    2. Caro Corrado, piano piano stai uscendo dal guscio ed è un bene: liberati, starai meglio! Magari però non attribuirmi cose che non ho detto. Questo è sempre stato un blog antifascista (sul serio) perché partiva dal presupposto (non moderato ma radicale) che in questo tornante storico l'utile idiota del capitale non fosse il PNF (che non c'è più, per motivi comprensibili) ma il PD (che c'è ancora per motivi incomprensibili). L'austerità è stata battezzata da Mussolini ai tempi in cui era amico di Churchill e successivamente implementata da Monti, Letta, Renzi. Non capisco che cosa tu vada cercando da queste opposizioni, e la chiamata a un minimo di senso comune nulla ha a che vedere con la categoria di "moderatismo", che a mio avviso ha scarsissima dignità politica.

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    3. Bisogna però anche conoscere un po' la storia, che in genere i 'murricans che scrivono sulla bolla non capiscono perché sanno solo usare google - ho visto un account piuttosto noto citare Andrew Jackson, senza capire che da Bretton Woods il mondo è fondato sul debito (o come direbbe Graeber, debito di guerra americano) e che portarlo a 0 forse non è così conveniente, mentre Jackson lo fece per tattica politica che poi si è rivelata in un certo qual modo fallimentare.
      Ma poi, Corrado carissimo, l'accezione di democrazia in senso positivo è post-1° guerra mondiale, in origine era un termine piuttosto spregevole tant'è vero che dalla Rivoluzione americana è sorto un sistema che cercava di ricalcare quello della Roma imperiale. Anche perché credo che nessuno avesse voglia di ricorrere agli ostracon nel 18° secolo per cacciare pericolosi demagoghi.
      Ciò detto, Trump rimane pur sempre parte dell'élite che si sta comportando esattamente come in un gioco di fazioni della Roma imperiale (un esempio è proprio la sua criptovaluta con "rug pull" annesso) o come qualunque altro impero nella storia.
      Le élite americane soffrono sempre dei soliti problemi di confondere le proprie esperienze e le proprie credenze con la realtà stessa e loro hanno avviato il processo di globalizzazione. Penso che le nostre élite invece volessero ritagliarsi uno spazio, ma a guardare la lista di Forbes, gli USA cominciano a cedere il passo solo dopo la 30° posizione.
      Detto questo, se veramente fosse un problema per "l'opposizione" (che ieri era al governo, e lo è stata per quasi tutti gli ultimi 30 anni) il calo demografico, la fila alla Caritas (e dall'ultimo goofy ci hanno detto che anche loro sono in affanno) e la guerra civile, l'euro sarebbe tramontato nel 2012.
      Eppure siamo ancora qui.
      Per cui mi viene in mente il secondo monito del cavalier Cipolla.

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    4. *** L'austerità è stata battezzata da Mussolini ai tempi in cui era amico di Churchill ***
      Ma poi ha cambiato registro quando ha dovuto salvare l' economia del paese.
      Diamo a M tutte le colpe che si merita a cominciare da l' essere stato un presuntuoso e vanitoso dilettante geopolitico ( che è la ragione prima per cui noi adesso siamo dove siamo😡 ) ma riconosciamogli anche "le cose buone" : quali per esempio essere stato il primo a reagire al '29 con "l' economia sociale di mercato" poi imitata da Roosevelt e Hitler.
      Sulla struttura economico finanziaria lasciata dal fascismo la DC ci è campata 40 anni grazie ai vecchi DC che ebbero l' intelligenza di lasciarla (... finché i "gggiovani DC...😡)

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    5. Onorevole sono più di 15 anni che sono uscito dal guscio e sono un "cane sciolto" molto più di Lei. Più che allo pseudo fascismo pensavo ad altre politiche scellerate che la Destra sta portando avanti. Se è onesto intellettualmente dovrà ammettere che su certe posizioni una parte della Sinistra è più vicina della Meloni rispetto a quanto Lei pensa sull'Euro e sulla guerra ad oltranza alla Russia. Il tempo per il dialogo è maturo per portare avanti posizione sensate, pensando anche ad alleanze trasversali. D'altra parte se il suo obiettivo è uscire dall'Euro per farlo occorre credibilità e non mi pare che la gestione della spesa pubblica sia particolarmente oculata. E' vero che spendiamo anche meno di altri paesi UE, ma anche vero che spendiamo maledettamente male e dobbiamo comunque razionalizzare la spesa e tagliare i rami secchi ed evitare opere pubbliche inutili. Fatta un pò di pulizia allora sarà arrivato il momento di pretendere dalla UE in materia di politica monetaria. Poi potremmo anche pensare di uscire dall'Euro. Se ha cuore gli interessi dell'Italia dovrebbe prendere atto di quello che Le sto dicendo. Il momento è maturo perché tutta l'Europa ha gli stessi nostri problemi. Anche Grok, dopo aver quantificato un danno da 10.000 miliardi di Euro (più da SME che da Euro) ci dà delle soluzioni sensate. Le soluzioni vengono fuori facilmente, quel che manca è il buon senso, che manca anche a questo Governo.

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    6. ***Poi potremmo anche pensare di uscire dall'Euro***
      E' più probabile che per allora saremo tutti morti ...
      ***Il momento è maturo perché tutta l'Europa ha gli stessi nostri problemi***
      Anche "l'altra volta"... Per cui temo anche la stessa "soluzione"(...bellica)

      Io non riesco a capire come tu ostini a non capire in che razza di nassa siamo finiti; evidentemente tu "ci hai creduto forte "

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    7. Caro Corrado, se sei onesto intellettualmente perderai un po’ di tempo a fare esempi specifici su dove e come la sinistra sia più vicina a noi di Fratelli d’Italia.l’argomento mi interessa il giusto perché insiste sul fatto che questo Blog è diventato meno malgrado un Blog di politica politicante, essendo stato per Sette anni l’unico blog di vera politica in Italia per il semplice motivo che si occupava dei temi veri, cioè dell’economia. Se volessimo parlare di politica politicante, potrei farti 1000 esempi di amministrazioni locali in cui i Fratelli d’Italia si mettono insieme con il PD per fottere la lega. Ma è un argomento interessante per i lettori di questo blog, o per il suo autore? Tutto il tuo ragionamento è permeato di un ottimismo della volontà tipicamente piddino, Che non tiene conto né dei rapporti di forza, né della struttura delle istituzioni che pretendi di riformare. Un ragionamento puerile, o forse senile, col quale qui abbiamo chiuso i conti tanto tempo fa.

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    8. Corrado:"Anche Grok...ci dà delle soluzioni sensate". Le macchine non sono e non saranno mai in grado di valutare il senso delle cose! Il senso alle cose dobbiamo darlo noi esseri umani. Altrimenti non succederà, come qualcuno crede e financo spera, che le macchine assomiglieranno sempre più ad essere intelligenti bensì che noi essere umani ci rincoglioniremo al punto di assomigliare a stupide macchine!

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    9. Onorevole, in questo momento vedo almeno quattro problemi che assillano il nostro Paese e Le faccio notare che l'opposizione non è solo PD.
      1) Guerra a oltranza con la Russia. Oltre che la pace stiamo mettendo in ballo anche la nostra economia, sostituendo la dipendenza dalla Russia con quella agli Stati Uniti (prezzi più elevati) e con quella cinese (con il green, paese di fatto diventato alleato della Russia). Qui vedo una maggiore vicinanza della Lega con le posizioni di M5S e sinistra radicale, rispetto a quella della Meloni.
      2) Gestione della immigrazione. Qui la vicinanza con il governo Meloni è più marcata, ma c'è il problema della denatalità. Quindi pensare a forme di regolarizzazione e ad una accoglienza degna di questo nome potrebbe essere più efficace di una linea dura.
      3) Calo natalità. A parole tutti favorevoli per affrontare il problema ma nei fatti non mi pare ci sia differenza tra questo Governo e il precedente.
      4) Calo salari e problema Euro (li ritengo collegati). La linea Meloni mi pare si sia molto ammorbidita, mentre all'opposizione troviamo una parte della Sinistra radicale e M5S che già da tempo palesano dei dubbi. Potrebbe essere una sponda per avere un consenso più allargato.
      Ci sarebbe poi da aggiungere la follia del green, anche se qualcosa si sta muovendo. Anche in questo caso una parte della Sinistra radicale ha perplessità e potrebbe essere una sponda per sanare degli eccessi. Comunque una modifica delle nostre fonti di approvvigionamento energetico va fatta e vanno coinvolti esperti del settore per valutare quale sia la migliore forma possibile.
      Comunque trovo questo blog una preziosa fonte di informazione, ma le mie critiche sono rivolte non a Lei ma al Governo. Spero faccia la Sua parte per cercare di migliorarlo perché non mi pare sia il migliore possibile.

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  6. La IA, che è intrinsecamente stupida ma che non è influenzata da emozioni e interessi particolari, farà la scelta intelligente che sarà ovviamente quella di tentare di inabissare luoghi come questo. Ma non ci riuscirà! Perché i posti dove viene coltivata la verità non risiedono dentro un server, in cloud e nemmeno nella mente delle persone, bensì nelle coscienze, che tutte insieme ne formano una universale. Questo per dire che quando gli individui maturano consapevolezza, fenomeno che può essere rallentato ma del quale non è possibile invertirne la direzione, non torneranno più indietro.

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    1. L'IA, in considerazione del modo in cui funziona, è influenzata dal materiale su cui viene allenata. Se selezioni attentamente quel materiale, la condizioni eccome!

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    2. Puoi farla allenare come vuoi, oppure forzarla a considerare del materiale che la condizionerà su come e quale altro materiale considererà! Si tratta di softare, di righe di codice scritte da qualcuno! Non pensa, esegue.

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  7. Destra, sinistra, ideologie e affiliazioni fideistiche. Le persone tendono a sottoscrivere programmi sulla base di chi li propone non considerando cosa propongono. Il partito politico per alcuni è la propria famiglia. Valori universali spesso vengono associati ad una certa bandiera anche quando dovrebbero essere ovviamente patrimoni di tutti. La esigenza di una etichetta è una perversione mentale. Mentra ero in bagno a lavarmi i denti mi è venuta in mente una proposta "sovversiva": i partiti non dovrebbero avere nomi, semplicemente un numero che indica l'ordine di iscrizione alle liste elettorali per una votazione. Quindi il partito 1 di ora potrebbe essere il partito 3 di domani e il partito 2 di domani l'altro, numeri mischiati ad ogni legislazione. I partiti dovrebbero dichiarare dieci punti semplici e definenti le intenzioni operative dello stesso. Ogni proposta politica fatta in parlamento o nel governo dovrebbe riportare il numero del partito e del punto a cui si ispirano. Così ognuno di noi ogni volta potrebbe avere meno imbarazzo schierarsi per il partito numero 4 piuttosto che per il numero 2, e poi sarebbe molto semplice confrontare le azioni con le dichiarazioni fatte in campagna elettorale!

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  8. C’è anche un terzo motivo per non essere fascisti: se iniziassimo a farci prendere dalla tentazione di esaltare un totalitarismo, daremo una legittimazione, a chi dice che siamo antidemocratici, di censurarci, anche se il resto del discorso che facciamo è giusto. Il sistema gioca sul fatto che le persone sono stanche e arrabbiate e sfrutta i momenti di poca lucidità, che naturalmente emergono dalle masse, per censurare anche le tesi corrette che emergono dal dibattito. Rimanere lucidi, quindi, serve anche ad evitare di tendere inconsapevolmente la mano al nostro avversario

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  9. Io ho un grande timore: siccome con internet la propaganda è molto meno efficace di una volta, temo che, per far digerire ai popoli occodentali l'abolizione dei diritti politici, certi ambienti faranno davvero di tutto per far scoppiare un conflitto aperto in Europa: conflitto che (se lo scopo è far keynesianesimo bellico ad uso dei suddetti soliti noti e togliere diritti di vario genere ai popoli europei) potrebbe tranquillamente restare convenzionale e limitato all'europa orientale, senza l'intervento diretto degli USA (ma solo di supporto logistico e bellico). Alla fine la Russia (che secondo me ora non ha alcuna intenzione di espandersi oltre l'Ucraina orientale) potrebbe anche prestarsi al gioco dei bellicisti di casa nostra, con l'idea magari di riprendere la sfera di influenza su una parte dell'ex patto di varsavia. Ho come la brutta sensazione che più i "populisti" iniziano a vincere seriamente le elezioni, prima che diventino maggioranza assoluta il sistema di potere europeo farà scoppiare una guerra di attrito nell'est europa cui la Russia non avrebbe interesse a quel punto a dire di no, a condizione che gli USA non fossero parte direttamente belligerante. Ma forse ho troppo immaginazione.

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    1. ****Alla fine la Russia (che secondo me ora non ha alcuna intenzione di espandersi oltre l'Ucraina orientale) potrebbe anche prestarsi al gioco dei bellicisti di casa nostra***
      Azzo! Ma è da 18 anni https://it.wikipedia.org/wiki/Discorso_di_Vladimir_Putin_a_Monaco_del_2007
      che Putin ci sta avvertendo, nella speranza che qualcuno nel mondo politico occidentale potesse arrestare la (solita 😡) deriva verso una guerra mondiale necessaria solo ai (soliti😡) bankesters!
      E se questa non è ancora avvenuta questa è l' unica colpa di Putin che però non potrà evitarla all'infinito da solo.
      E noi non sopravviveremo ad una TERZA "guerra mondiale" IN EUROPA (in un secolo !.) 😡

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  10. il nostro ci dice che molto dipenderà da cosa vorranno fare gli jankees da grandi ma credo che sarà anche importante cosa vogliano fare i krukki da grandi. No, perchè se questi ultimi cominciano ad imporsi obiettivi di lungo periodo, stante la loro paludata capacità propagandistica (interna ed esterna) ci sarebbe da nutrire qualche velato timore... (IMHO)

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  11. Mantengo aggiornato l'archivio Goofynomics. Non è su carta ma è in uno sgabuzzino e finché non ci vietano i gruppi elettrogeni si può sperare di recuperarlo anche in caso di blackout.

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    1. Volendo renderlo accessibile, si potrebbe pensare di farne una copia e averlo accessibile sulla falsariga di questo :

      https://solar.lowtechmagazine.com/about/the-solar-website/

      Buona serata!

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    2. Ho pensato anch'io che potrebbe essere utile disseminarne copie, con il permesso dell'autore ovviamente. La carta resta l'opzione migliore, ma pensare di stampare tutto è abbastanza improponibile, credo si sia ben oltre il noto "romanzo di successo". Per la cronaca il mio archivio è una copia "statica" automatizzata di tutto il blog, inclusi commenti e immagini ed esclusi video ed altri collegamenti esterni. Viene aggiornato a discrezione, archiviato e compresso cuba ormai quasi 1 GB. Vorrei però mantenere un ragionevole anominato, più che altro per evitare che qualche invasato a cui sono invisi questi lidi venga a predermi a sassate una finestra. Ci ragiono. Non mi dispiacerebbe anche ricavarne un PDF o altro formato maneggevole per chi volesse fare strage di una foresta nel tentativo di stamparlo.

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  12. Ti toccherà scaricare tutti i post del blog, se non l'hai già fatto😁

    P. S. Nel tuo caso non si può parlare di colpo della strega, ma dello stregone.

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  13. Scusami bagnai per il vecchio commento! In effetti, ripetevo una cosa che tu già dicevi nell’articolo, per cui era ridondante . Me ne sono reso conto dopo rileggendolo. Ti ringrazio della pazienza che riponi. Un abbraccio

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  14. La soluzione a ogni loro problema sarebbe il voto elettronico: tu voti per chi vuoi e sei felice, loro scelgono il vincitore e sono ancor più contenti. Senza sangue, senza violenza e con il sorriso sulle labbra.

    Sicuramente, per tornare in tema, la lettura del libro "Propaganda" et similia, aiuta molto ad inquadrare il contesto di accettazione di queste scelte.

    Con il sorriso sulle labbra ho ascoltato le parole di un conoscente che mi diceva: "Comunque mi nasca il figlio, va bene tutto purchè non fascsita!"
    Prima della lettura del libro forse gli avrei chiesto approfondimenti sull'origine della sua frase, ora non ne ho bisogno: penso di comprendere come funziona la sua mente.

    Il trucco è creare un senso di appartenenza ad un gruppo (gli antifascisti) dall'interno del quale ti senti moralmente elevato. Stessa cosa per quelli che si sono vaccinati contro il Covid contro quelli che non l'hanno fatto.
    Dal momento in cui sono gruppi tali per cui, per accedervi non è richiesto grande sforzo, appartenervi stimola la vanità individuale in modo abbastanza semplice: "Ora sono nel giro dei colti, degli intellettualmente elevati. Yesss."

    A volte, quando mi trovo in certi consessi, tra colleghi o amici (mimetizzandomi da disinteressato alla politica), mi diverto a buttare lì che Leopoldo II ha ucciso più persone di Hitler, solo pochi anni prima. Non sanno che dire, non gli torna, non è compatibile con il loro credo. Hanno sempre saputo che il più cattivo era lui.

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    1. Il problema dell'eticizzazione, contrapposta all'analisi storico-economica, è proprio questo. Crei il Male assoluto (nel senso di inspiegabile, di irriducibile, di mero accidente della Storia), e quindi ovviamente induci in tutti una lecita, comprensibile e giusta pulsione a schierarsi col Bene assoluto. Ora, qui il punto non è che il Male sia relativo (nessuno di noi credo voglia difendere il nazismo o riscriverne la Storia). Il punto è che non interviene (il Male) in modo casuale, randomico, scisso da un percorso storico che è sempre segnato dalle dinamiche dei rapporti sociali di produzione. Lo stesso Leopoldo II non riempiva le gerle di mani mozzate e non uccideva 10 milioni di congolesi per diletto, ma per estrarre le risorse di quel martoriato Paese (e nessuno ne ha fatto un'icona del Male assoluto, che pure ha impersonato con una certa credibilità, in base al noto principio che i voti - o i morti - si pesano e non si contano). Questa lettura favolistica, da "eterna lotta del bene contro il male", lascia le persone prive di strumenti critici per leggere i segnali precorritori dell'affermazione del male, e anzi rende in qualche modo superfluo cercarli o leggerli, visto che tanto il Male assoluto è, direi per definizione, inspiegabile, che chi cerca di spiegarselo sembra quasi che voglia giustificarlo (non impedirlo), e quindi si va avanti così, a fari spenti nella notte della ragione.

      Ottimo l'uso di Leopoldo II, comunque. Complimenti!

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    2. Più che altro, se ti senti il bene assoluto, allora giustificherai tutte le nefandezze che farai perché tanto tu sei il bene assoluto, quindi tutto ti è permesso(e tu potrai dare un’interpretazione positiva anche a comportamenti sbagliati). I risvolti sono molto pericolosi

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    3. "a fari spenti nella notte della ragione": ho alcuni dubbi sulla comprensione di questo concetto. Non capisco se intende dire che la ragione è buia, oppure se la notte della ragione sia la sua assenza. I fari spenti sono gli strumenti che non usiamo per illuminare il buio della ragione oppure che rifiutiamo di farci illuminare dalla stessa. Qualcuno disse che i lumi della ragione sono lo strumento di cui l'uomo deve servirsi per scacciare l'ignoranza e la superstizione...non sono d'accordo!

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  15. In effetti l'eticizzazione è ormai il tratto distintivo di tutto il mondo politico e mediatico progressista, hanno cominciato anni fa raccontandoci che le 'riforme' erano necessarie per risanare il debito pubblico ma anche per emendare le nostre colpe di popolo di fannulloni che vivono 'al di sopra dei propri mezzi', per poi proseguire con l'immoralità dei successi di Trump e della Brexit, con il gigantesco esperimento sociale della pandemia, in cui la colpevolizzazione dei renitenti al vaccino ha raggiunto livelli vergognosi, il tutto sovrastato dal perenne fuoco di sbarramento antifascista, che disinnesca qualunque confronto politico e ogni tentativo di mediazione fra diversi orientamenti ed equipara a 'estremismo di destra' qualunque posizione critica verso la Ue e l'ideologia globalista. In ogni caso, l'abolizione delle elezioni se fosse per la classe intellettuale progressista sarebbe già realizzata, ricordo Augias, Michele Serra ed altri che ai tempi della Brexit tirarono fuori la 'patente per votare', che era un modo per dire: il diritto di voto non può spettare a tutti, ma solo a quelli che dimostrano di esserne degni ( a insindacabile giudizio di qualche commissione presieduta da giuristi alla Zagrebelski e giornalisti alla Giannini). E a proposito dell'esimio giurista con la Z, leggo che ha elogiato la scelta della Germania di procedere alla messa fuori legge di AFD ed auspica che qualcosa del genere avvenga presto anche da noi. Il diritto costituzionale per costoro deve tendere alla codificazione normativa della egemonia delle forze progressiste e globaliste, mediante tutela di una classe di politici e tecnocrati fedeli al vincolo esterno, ovviamente del tutto svincolata dalla volontà popolare. In questo senso, non possono più tollerare a lungo che si dia ancora la parola agli elettori.

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    1. Come credo sappiate, e nel caso non lo sappiate e vi interessi potete facilmente verificarlo, è dal 2016, cioè da circa nove anni, che mi preoccupa questa prospettiva. Il fatto è che da macroeconomista io leggo con grande facilità i motivi che rendono poco conveniente per la sinistra Tollerare libere elezioni. Ci vorrà un po’ di tempo per far dimenticare il male che è stato fatto, e non credo comunque che il sistema consenta grandi margini di azione, in fondo neanche a noi, che stiamo campando sulle macerie lasciate dagli altri, macerie che ci lasciano un minimo di margine di espansione, di cui stiamo approfittando con parsimonia, ma che sicuramente non rimetterà il Pil italiano in tendenza, per il semplice motivo che in questo contesto questo è un compito impossibile. Abbiamo quindi un problema anche noi, ma possiamo riuscire a gestirlo senza svolte autoritarie. La posizione del PD è molto diversa.

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  16. Prof, una misura di prevenzione potrebbe essere di creare una replica del blog su disco in locale. Forse si perderebbero i commenti, che sono importanti, ma il filo dei post si salverebbe.

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  17. Non mi dilungo troppo; concordo però con quanto scritto dellà da mi Cuggì. E' preoccupante, dopo quanto avvenuto nella tornata elettiva precedente e poi "annullata", che il 60% abbia continuato a votare per gli altri partiti pro-UE.

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    1. Ecco, questa mi sembra una osservazione pertinente. Il vero problema è rovesciare queste proporzioni, cioè arrivare noi, che vogliamo il cambiamento, al 60%, invece di lasciarlo ai reazionari. Come dici tu, è preoccupante che questo non accada nemmeno dove il regime si è mostrato con il suo volto più odioso, a carte scoperte. Sarebbe interessante studiare queste dinamiche, ma credo che richiederebbe un investimento di tempo massiccio, perché per capire le motivazioni di un elettorato Dalla storia così distante dalla nostra occorre un enorme sforzo di mediazione culturale che, tutto sommato, può essere dedicato a cose di più immediato utilità per noi.

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    2. Sicuramente Onoré; il percorso è ancora lungo, pieno di avvelenatori di pozzi e “italiche” tentazioni di vassallaggio. Concentrazione massima chez nous❗️👋🏼

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    3. Come diceva qualcuno, il test rumeno potrà essere considerato superato dopo il ballottaggio, e ovviamente siccome la maggioranza relativa finora è andata a un cattivo, è abbastanza facile immaginare una coalizione dei buoni.

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    4. i sedicenti "buoni" però sono altrettanto "sedicentemente" divisi tra "sinistri" ( buoni per definizione") e "destri " ( "buoni" per cooptazione) . Ora noi sappiamo che al livello di dirigenza in realtà sono " tuttunfascio" ( l€uropeo) ma l' elettore potrebbe anche credere a questa (falsa) divisione , quindi non disperiamo.
      Certo rimane il fatto che alla fine " conta chi conta i voti" ( specialmente quelli "per corrispondenza" ) ma non è detto .
      Infatti il destro "cattivo" ( cioè quello BUONO ) lo hanno "magistralmente" fatto fuori perché i sondaggi ( veri) dicevano che avrebbe vinto il ballottaggio anche partendo da molto più indietro

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  18. Non sono sicuro che gli intenti di chi controlla la piattaforma siano meramente tattici quando si parla di "free speech". Se proprio dovessi profilare psicologicamente Musk penso che lui si veda, essendo figlio della subcultura americana, come una sorta di Bruce Wayne o Tony Stark pronto ad aiutare l'umanità con novità tecnologiche e a combattere il presunto male. Il problema è che se il tuo Alfred è Milton Friedman non farai le cose giuste e conseguentemente perderai consensi. E storicamente, quando il libberista perde il potere, il suo manuale gli impone di preferire l'economia di mercato alla democrazia... Sugli Stati Uniti penso che il nostro uomo possa essere più Vance che Trump https://www.npr.org/sections/planet-money/2024/07/23/g-s1-12513/economic-mind-jd-vance diciamo in chiave antioffertista e nel LENTO abbandono del reaganesimo all'interno di alcuni pezzi del GOP, bene che Salvini ci parli. Inoltre non escluderei a priori che i Repubblicani a forza di fare mezze cose giuste ci riportino i Democratici e che siano questi a finalizzare a danni nel nostro continente ormai fatti (il caso Hoover - Roosevelt descritto nel libro di Ray Dalio fa abbastanza scuola).

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    1. Me lo rileggo. Comunque sì, è vero che nella loro antropologia non ci sono i Gracchi o Cesare, ma gli eroi della Marvel, e questo va tenuto in conto!

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  19. Nazisti, sì! E anche gli omologhi d'otremare. Parrebbe un esito paradossale, e invece è un esito logico. Dispiace doverlo dire a fronte delle masse dei diseredati che vi hanno fatto affidamento per oltre un secolo, ma è un esito inevitabile, intrinseco alle categorie scelte per rappresentare il mondo; e non ci vuole Severino per dedurlo.

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    1. L’argomento in realtà è controverso. Nel momento in cui fai notare che i totalitarismi storici del XX secolo si sono affermati in reazioni a politiche come quelle praticate dal PD, in realtà rafforzi l’argomento di chi sostiene che la reazione popolare a cui stiamo assistendo possa condurre ai totalitarismi storici. L’unico fattore che inibisce questa deduzione è che il PD non vuole assumersi la responsabilità storica di aver provocato un simile disastro (ovviamente dando per scontato che l’analogia regga, e secondo me non regge). Quindi sono i padroni dei mezzi di informazione a non voler far capire Che cosa sta succedendo adesso e ovviamente per controllare il presente usano il loro controllo del passato raccontandoci che i dittatori del XX secolo erano cattivi perché la mamma non gli voleva bene. Come sempre, in questa storia, o in questa politica, fatta di personaggi, Mancano le motivazioni della Polis, dei cittadini. Queste motivazioni sono infallantemente macroeconomiche, ma la macroeconomia non interessa a nessuno, tranne quelli che sono qui, o meglio a quel piccolo numero di quelli che sono qui che non pensa di essere sul blog di un politico.

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  20. Le sue considerazioni coincidono in parte con quanto scritto tempo addietro dal tedesco Peter Sloterdijk nel suo saggio "La mano che prende e la mano che dà": in esso sostiene che il desiderio principale di chi gestisce l'apparato burocratico statale è la disattivazione delle persone attraverso la loro rassegnazione.

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  21. Leggendo questo post meraviglioso (come al solito) mi è venuto in mente che qualche tempo fa scrissi a Pino Aprile, per dirgli che da meridionale (che lavora al nord, e per cui l'appellativo terrone, in uso anche a tanti progressisti, è equivalente alla parola "negro" per un africano) ero un convinto sostenitore della Lega, per la semplice ragione che avrei voluto evitare che l'UE continui a fare all'Italia quanto il regno d'Italia fece ai meridionali.
    Difficile che abbia afferrato il messaggio.
    Ciò detto, è interessante leggere il contenuto della Legge Pica, adottata da sedicenti liberali, che sospese qualsiasi garanzia democratica in nome della lotta al "brigantaggio" e in spregio ai più elementari diritti di libertà.
    Leggi speciali per obiettivi speciali.
    Ieri per il mantenimento dell'Unità d'Italia, la cui stucchevole propaganda dura sino ad ora.
    Domani sospenderanno la democrazia per fare gli Stati Uniti d'Europa?
    Non mi stupirei. Anche in considerazione del fatto che, chi ne parla, ha ampiamente dimostrato cosa intenda per il rispetto della libertà durante la pandemia.
    Ai posteri l'ardua sentenza.

    PS
    Ho una lunga lista di parenti emigrati per sopravvivere al progresso unitario. C'è sempre una soluzione.

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  22. E se non ci fosse più alcun modo per sanare le fratture? Se la divisione umana fosse tale da richiedere un divorzio permanente?

    In un futuro distopico ma non troppo, la globalizzazione viene sconfitta ma i globalisti non ci stanno. Invece di ricostruire il Paese assieme ai vincitori, emigrano in città stato indipendenti o micro-stati opportunamente costruiti tra le faglie tettoniche degli stati nazionali. Immagino realtà esentasse e iperfinanziarizzate come Lussemburgo, Bruxelles, Amsterdam, Parigi, Dublino, Francoforte; veri e propri fortini della globalizzazione, dotati di moneta unica, libertà di movimento dei capitali, e regime politico tecnocratico progressista non democratico. Le elezioni sono bandite. La popolazione è fluidissima, interamente costituita da migranti e la gente vota "con i piedi", spostandosi di metropoli in metropoli. La neolingua è un orrido barbarismo euroinglese, parlato male da tutti. L'economia è interamente costituira da un settore servizi dematerializzato. Tutti sono laureati, dottorati, con una sfilza di paper accademici farlocchi e c'hanno il master alla Luiss o alla Bocconi. Per i lavori non qualificati si importano migranti alla bisogna.

    Gli stati nazionali faticosamente ricostruiscono una democrazia popolare, con economia basata su settori agricolo, manifatturiero, turismo, servizi locali. Ci sono i controlli ai movimenti di capitali, la moneta è nazionale, il risparmio è intermediato dallo Stato. La società recupera valori tradizionali e abbozza una ripresa della natalità. L'istruzione si concentra sulle bbbasi e sulla formazione di figure tecniche professionali, i vecchi diplomati di una volta, magari persino qualche artigiano.

    Non era forse così nel Medioevo, con libere città stato imperiali, repubbliche marinare, feudi regionali e regni nazionali, con solo il Papa e l'Imperatore che tentavano ad ergersi ad autorità universali? E se il futuro assomigliasse al passato?

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    1. In troppi non hanno ancora letto “Il sangue del Sud” di Giordano Bruno Guerri… 👋🏼

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