Fin dall'inizio di questo percorso di divulgazione abbiamo chiarito che l'espressione "la Germania è la locomotiva dell'Eurozona" è fattualmente falsa. Parlando de "La locomotiva d'Europa e le locomotive della Germania" chiarimmo che all'epoca (2012) la crescita tedesca era alimentata dalle esportazioni nette verso l'Eurozona, che per l'Eurozona sono importazioni nette (e quindi sottraggono alla crescita). Dodici anni dopo, ne "I cretini e il saprofita d'Europa", abbiamo fatto vedere che nel frattempo, distrutto il mercato unico con le politica di austerità, la Germania si era rivolta ad altri mercati di sbocco, ma sempre reprimendo la sua crescita. Parlando de "La locomotiva tedesca (repetita juvant)" abbiamo fatto vedere che il tasso di crescita della Germania è stato strutturalmente inferiore a quello dell'Unione Europea, e quindi non si capisce come avrebbe potuto un Paese che, crescendo di meno, tira giù la media, avere il ruolo trainante che il termine "locomotiva" le attribuisce.
Oggi insisto su questo punto, che non sarà mai chiarito abbastanza, né mai abbastanza recepito (perché #alogomotivadeurozzona è come #erdebitopubblico) procedendo in due direzioni: in primo luogo, mostrandovi i dati di crescita dell'Eurozona depurati dalla zavorra tedesca; in secondo luogo, calcolando il contributo della Germania alla domanda di beni sul mercato unico, il mercato interno europeo.
Partiamo dal primo punto. Questo grafico:
riporta il tasso di crescita reale della Germania e dell'Eurozona depurata dalla Germania. Per costruire il Pil dell'Eurozona senza la Germania ho prima preso dal database OCSE il Pil di Germania ed Eurozona a valori concatenati ai prezzi del 2020. I dati partono dal 1970 per la Germania e dal 1995 per l'Eurozona, e quindi li ho retropolati utilizzando i tassi di crescita tratti dai World Development Indicators, dopo aver appurato che nei periodi in cui venivano riportati da entrambe le fonti i dati coincidessero. Sottratto così al volume del Pil dell'Eurozona quello del Pil della Germania ne ho calcolato la crescita, che vedete nel grafico. Può essere di aiuto qualche statistica riassuntiva:
Sull'intero campione 1961-2024 il tasso di crescita della Germania è 2.2%, quello del resto dell'Eurozona del 2.7% (lo 0.5% in più), e conseguentemente quello dell'intera Eurozona (Germania compresa) viene trascinato al ribasso al 2.6%. In due periodi la Germania cresce di più: negli anni '80, fino al 1992, e negli anni '10, per i motivi che abbiamo già ricordato (SME credibile negli anni '80, politiche della Bce negli anni '10). Gli intervalli campionari che vi evidenzio sono stati scelti con questa logica: il 1978 è l'anno della dichiarazione di voto di Napolitano contro lo SME, in cui lui dichiarava che la Germania praticava politiche di repressione della crescita (nei 17 anni precedenti era cresciuta al 3.8% di media contro il 5.1 dell'Eurozona!); il 1992 è l'anno della crisi dello SME; il 2009 è l'anno della crisi finanziaria globale; il 2020 è l'anno della pandemia. Sono tutti anni che marcano una rottura di sistema, in qualche modo. Lo scarto fra crescita dell'Eurozona e della Germania tuttavia non è mai stato così ampio come nei quattro anni dal 2021 al 2024, arrivando a 2.3 punti percentuali (da 1.1 a 3.4)!
Diciamo che la Germania non è mai stata una locomotiva, ma non le è mai accaduto di essere una zavorra così pesante come dopo la pandemia!
E con questo speriamo di aver chiuso l'annosa questione de #alogomotivadeurozzona (ma ne dubito).
Passiamo al secondo punto. La domanda di beni dell'Eurozona da parte degli Stati membri sono appunto le loro importazioni dall'Eurozona. La base dati International Trade in Goods (IMTS) del Fmi (quella che una volta si chiamava DOTS: Directions of Trade Statistics) permette di ottenere per ogni Paese membro dell'Eurozona le sue importazioni dall'Eurozona stessa. Sommandole, otteniamo il totale della domanda di beni dell'Eurozona espresso dai Paesi dell'Eurozona. Come per ogni somma, è possibile calcolare il contributo dei singoli addendi alla crescita del totale utilizzando la tecnica descritta ad esempio qui in appendice. Visto che la crescita tedesca è repressa, ovviamente lo saranno anche le sue importazioni, in particolare quelle dall'Eurozona. Questo però non significa necessariamente che il contributo della Germania alla crescita della domanda interna dell'Eurozona sia necessariamente piccolo: in effetti, la Germania, pur avendo una dinamica meno sostenuta, ha però dimensioni maggiori. Le due cose potrebbero bilanciarsi.
Fatti tutti i debiti calcoli e espressi i contributi in percentuale si ottiene questa tabella:
dove ci sono troppi numeri (spiaze!), ma in cui provo a guidarvi.
Intanto, se parliamo di Eurozona dobbiamo partire dall'ultima riga, quella che riporta il contributo medio sul periodo 1999-2024 (la durata - finora - dell'Eurozona). Da quando esiste l'Eurozona, fatto 100 il tasso di crescita delle importazioni dei Paesi membri da altri Paesi membri, la Germania ha contribuito solo per 13.3. La locomotiva in questo periodo è stata senz'altro la Francia, che ha contribuito per 17.9, mentre l'Italia ha contribuito solo per 11.1. Insomma, l'Eurozona non ha avuto una Lokomotive ma una locomotive. Se guardiamo al periodo post-pandemia riscontriamo però che il contributo maggiore lo dà l'Italia, a 14.1 su un totale di 100: più della Germania e della Francia. Naturalmente il nostro Paese ha dato il contributo minore negli anni '10, quando era stritolato dall'austerità (solo 9 su 100). Il resto della tavola è abbastanza leggibile e plausibile.
Attenzione però! Quello che vediamo qui è il contributo dei singoli Paesi alla domanda lorda di beni. Vediamo cioè quello che i singoli Paesi hanno aggiunto alla domanda del mercato interno europeo importando beni europei, non quello che hanno sottratto alla domanda del mercato interno europeo vendendo beni (esportando). Quello che aggiunge alla crescita altrui sono le importazioni nette di beni altrui. Ma questo calcolo, col vostro permesso, lo riportiamo a una successiva puntata. Basterà comunque ricordare che un Paese che, come la Germania, esprime in media il 27% del Pil dell'Eurozona contribuisce per meno del 14% alla crescita della domanda interna dell'area, mentre la Francia, col suo 20%, ha contribuito per il 18%.
Quindi: locomotiva de che?
Resterà per me un mistero.
E per voi?
Ricordo ancora con disgusto questo articolo di Der Spiegel:
RispondiEliminaLokomotive ohne Zug, quando invece le cose erano esattamente al contrario: Zug ohne Lokomotive. Bellissima la domanda che si ponevano nel 2012: "Gibt es eine Alternative zum Spardiktat der Kanzlerin?", ovvero esiste un'alternativa alla dittatura dell’austerità imposta dalla cancelliera tedesca?
Il piddino medio queste domande non se le pone, se lo fa la Germania va bene così per tutti.
EliminaPotete fare tranquillamente un ragionamento analogo per il vostro piddino di riferimento:
- siccome all'epoca dovevo usare dollari per andare in Croazia perché la liretta era una monetucola che si svalutava, ci serve la monetona fortona di uno statone fortone e consideratone.
* questo prescinde dalla conoscenza del fatto che il dollaro, che rendeva indernescional il piddino di riferimento dunque superiore agli altri provincialotti, funzionava così perché progettato per farlo già da Bretton Woods. Non mi è dato sapere che processo mentale ha innescato il fatto che ora la Croazia costa più dell'Italia con l'euro.
- la corruzione è prevalente in Italia (fonte: iGiornali, Tangentopoli, altra élite che si lamenta di quanto sia peggiore l'Italia), mentre la Germania è (non "era") moralmente superiore e ne consegue che non può mentire (ad esempio non includendo proprio tutto nel bilancio del Debbitopubblico come al contrario succede a noi) ed è pertanto moralmente autorizzata a soluzioni come l'austerità.
Con questo trucchetto psicologico, secondo me, è nata la bella retorica secondo cui la Germania è una locomotiva, che pure evoca una immagine di forza e progresso, di mostro d'acciaio che sbuffa fumo (che non contribuisce al cambiamento climatico) e traina verso il sole dell'avvenire altri carretti più o meno zoppi (lo farebbe anche il cavallo, ma emettono CO2 e deiezioni calpestabili).
"ma non le è mai accaduto di essere una zavorra così pesante come dopo la pandemia!" Per completezza e correttezza secondo me andrebbe ricordato che in questo periodo sono successe anche altre cose che anno minato l'apparato produttivo della Germania e quindi l'intera sua economia: il sabotaggio del Nord Stream, che in qualche maniera puù esser visto come anello di congiunzione tra il Diesel gate e i dazi di Trump.
RispondiEliminaoddioooo, non ho messo la mutinaaaaaa!!!
EliminaQuindi si và in Germania perché ci sono stipendi più alti? Scusi la domanda banale haha quindi noi siamo più solidi per i fondamentali ma purtroppo abbiamo stipendi non adeguati? E la Germania è il nostro contrario? Stipendi buoni e strutturalmente non forte?
RispondiEliminaavremo anche i salari bassi, ma sulla situazione del lavoro in Germania credo che Lei sia poco informato https://www.italiaoggi.it/economia-e-politica/politica-estera/germania-eta-pensionabile-verso-i-70-anni-lidea-prende-piede-tra-i-socialisti-tedeschi-gpy3zezg
EliminaSi torna sempre sulle stesse cose. E allora riparleremo anche degli “alti salari” tedeschi.
EliminaForse sarò poco informato è vero... Però i tedeschi una settimana sul garda riescono a farla, un italiano medio no... Molti giovani sono andati in Germania e non viceversa... Non sono critico verso il fatto che la Germania abbia criticità ma qualcosa di plus ci sarà? O magari c'era 10/15 anni fa e ora no
EliminaMa anche qui, vogliamo ogni tanto uscire dal bar? Che vuol dire “i tedeschi”? Quali tedeschi? Quelli dei minijob o i proprietari delle grandi aziende farmaceutiche?
EliminaQuelli con i calzini e i sandali haha
EliminaOk allora essendo più "formali" se l euro ha avvantaggiato la Germania questo vantaggio si è riflesso sui salari immagino? Ci sono dati a favore di questa tesi penso
EliminaScusa haha, ma ci sei o ci fai? Sono anni che descriviamo le politiche di compressione salariale della Germania. Gli ebeti guardano a livello dei salari, ovviamente, senza capire che è anche importante dove lo spendi il salario, non solo dove lo percepisci, ma noi che guardiamo alla dinamica dei salari in rapporto a quella della produttività siamo giunti alla conclusione cui giungono gli economisti, e che gli stessi esperti della Merkel hanno candidamente confessato: la Germania fa una politica di repressione salariale. I soldi che entrano in Germania con le esportazioni non vanno ad aumentare i salari perché ci entrano esattamente perché i salari sono stati compressi. Ma possibile che essendo qui da qualche mese in cui ci è capitato di ritornare spesso su questo concetto, tu non lo abbia afferrato? Ma bisogna ricominciare ogni ora, non più ogni giorno, da capo!?
Di seguito la risposta che ha dato google AI alla domanda compresa nella prima frase: "Se i lavoratori non possono permettersi di comprare quello che producono, ciò suggerisce un problema di equità nel sistema economico, dove la ricompensa per il lavoro non è sufficiente a coprire il costo di beni e servizi. Questa situazione può portare a diverse conseguenze, tra cui disoccupazione, disperazione e insoddisfazione sociale.
EliminaElaborazione:
La frase evidenzia una contraddizione fondamentale nel sistema capitalista: i lavoratori, che sono la forza propulsiva della produzione, non possono fruire dei beni e servizi che essi stessi producono. Questo porta a diverse questioni:
Inefficienza economica:
Se i lavoratori non possono comprare i prodotti, la domanda complessiva diminuisce, e le imprese possono avere difficoltà a vendere i loro prodotti. Ciò può portare a una recessione, a una riduzione della produzione e a una perdita di posti di lavoro.
Sottoutilizzazione della forza lavoro:
Se i lavoratori non possono acquistare i prodotti, la loro forza lavoro viene sfruttata in modo inefficiente, poiché non viene utilizzata per generare un valore che possa essere effettivamente consumato.
Ineguaglianze sociali:
Se i lavoratori non possono permettersi di acquistare i prodotti, ciò può creare disuguaglianze sociali, poiché alcuni individui hanno un accesso più ampio alle risorse rispetto ad altri.
Instabilità sociale:
Se i lavoratori non sono in grado di soddisfare i loro bisogni fondamentali, ciò può portare a insoddisfazione sociale, disperazione e persino rivolta.
Perché questo accade?
Ci sono diverse ragioni per cui i lavoratori potrebbero non essere in grado di acquistare i prodotti che producono:
Sfruttamento salariale:
I salari dei lavoratori possono essere troppo bassi rispetto al costo della vita e al valore che essi producono.
Inflazione:
L'aumento dei prezzi può rendere i beni e servizi più costosi, rendendo difficile per i lavoratori acquistare i prodotti.
Concentrazione della ricchezza:
La ricchezza può essere concentrata nelle mani di pochi, mentre i lavoratori non hanno accesso alle risorse per acquistare i prodotti.
Politiche economiche:
Le politiche economiche possono influenzare i salari e i prezzi, determinando se i lavoratori possono permettersi di acquistare i prodotti.
Soluzioni:
Per risolvere questo problema, sono necessarie azioni per:
Aumentare i salari:
I salari devono essere aumentati per garantire che i lavoratori possano acquistare i prodotti.
Controllare l'inflazione:
L'inflazione deve essere controllata per evitare che i prezzi aumentino troppo.
Ridistribuire la ricchezza:
La ricchezza deve essere redistribuita in modo più equo per garantire che tutti abbiano accesso alle risorse.
Promuovere politiche economiche che supportino i lavoratori:
Le politiche economiche devono essere orientate a sostenere i lavoratori e garantire che essi possano fruire dei prodotti che producono.
In sostanza, la situazione descritta nella frase solleva questioni fondamentali sull'equità, la giustizia sociale e la necessità di un sistema economico che sia più inclusivo e sostenibile per tutti i lavoratori." Mi pare che anche Henry Ford a una certa si rese conto che se i suoi dipendenti non avessero percepito uno stipendio sufficiente a pemettersi di comprare i prodotti che realizzavano, la cosa evidentemente avrebbe prodotto degli squilibri che sarebbero potuti diventare insanabili. Risulta abbastanza evidente che mediamente i dipendendi della Mercedes e della BMW, ma forse anche VW non possono permettersi di acquistare le automobili che producodo perché devono essere vendute all'estero, che altrimenti la nazione andrebbe a rotoli.
Grazie della risposta...si compressione fa rima con esportazione quello ho imparato... Sono uno studente monello qualcosa mi sfugge...
EliminaNon so se la scienza economica può rispondere in maniera perentoria alla domanda, ma a mio parere bisogna capire come misurare i tenori di vita nei due paesi e analizzare come si sono mossi storicamente.
EliminaAd esempio, se prendo l'aspettativa di vita calcolata dall'OCSE, l'Italia è in vantaggio di almeno un paio di anni sulla Germania.
@Ciaone, se vai su un'isola greca in agosto troverai un sacco di italiani, ma questo non significa che nel nostro paese i salari non siano al palo da trent'anni. Così come qui in Italia siamo circondati da olandesi e francesi vacanzieri, che magari si sono indebitati per venire in vacanza sul lago di Garda (dai un'occhiata al rapporto tra debito privato e PIL per i paesi dell'eurozona, avrai delle sorprese). Gli aneddoti non sono dati!
Eliminauna domanda: l'imposizione dell'austerità era unicamente dovuta dal fatto che la massiccia fase di esportazioni nei paesi del sud dell'eurozona aveva creato un esposizione degli stessi nei confronti delle banche tedesche e quindi necessitava di un rientro attraverso quel meccanismo pro-ciclico oppure c'è anche stato il contributo di una "filosofia" teutonica che vedeva come fumo negli occhi il debito del proprio (ma in realtà con la riserva mentale del baro contabile) e dei singoli stati unionali? Insomma la domanda è: ma ci sono o ci fanno?
RispondiEliminaFin dall’apertura di questo Blog invece la mia domanda è: a che cosa ci serve saperlo?
Elimina"perché ci interessa studiare le caratteristiche antropologiche dei nostri nemici."
EliminaMa la Germania è veramente nostra amica! I nostri nemici sono sui servi, cioè il PD.
EliminaMi permetto di riportare un un mio post dove ho inserito il "fact checker" Grok (AI).
RispondiEliminahttps://x.com/CorradoLuc39992/status/1924716282168901663
In effetti avevo anch'io notato una certa sottovalutazione del ruolo tedesco non menzionando i contributi che ha erogato, anche se in fondo ha limitato il danno. Quindi forse lei sottovaluta il ruolo della Germania, ma gli altri sicuramente la sopravvalutano.
Comunque questa AI non è da sottovalutare per informarsi.
Allora: che tu sia un simpatico infiltrato piddino come ne abbiamo avuti tanti lungo gli anni credo sia evidente a tutti. Ti dico una cosa che invece sfugge a te: se ti teniamo in questo luogo di pensiero è perché ci interessa studiare le caratteristiche antropologiche dei nostri nemici. È commovente l’ingenuità con cui torni qui, come un gatto torna dalla sua padrona tutto fiero per il geco che ha catturato il terrazzo, a mostrarci il prodotto della madre di tutte le echo chamber! Dimmi, il “ruolo stabilizzante della Germania” in che cosa si misura? In metri, in chili, in secondi, o in euro? Non so se te ne rendi conto, ma il povero ebete digitale non può fare altro che darmi pienamente ragione, oppure contraddire se stesso, come quando dice che non sia dimostrabile un ruolo di freno di lungo periodo esercitato dalla Germania, quando vediamo che il suo tasso di crescita è inferiore alla media calcolata su oltre un settantennio! Quindi, che cosa pensi di aver dimostrato, se non di essere un Dino, cioè uno che, avendo il coraggio delle idee altrui, oggi si affida totalmente a quella epitome delle idee altrui, che è la demenza artificiale?
EliminaDopodiché, ti vogliamo bene, e resta con noi. È molto divertente vedere in che modo si sia ridotta la sinistra. Già questo per me rappresenta la vittoria di un’importante battaglia.
Premesso che non mi reputo di Sinistra (non di questa almeno) ma cerco di votare il meno peggio, cercando di tutelare i diritti dei più deboli. Purtroppo anche dalle parti della Lega non vedo questa sensibilità anche se forse c'è un po' meno ipocrisia rispetto al PD. In fondo il vostro elettorato di riferimento non dovrebbe essere l'operario o l'impiegato. In fondo l'AI non le ha dato torto, ha parlato di "ruolo stabilizzante" nelle conclusioni. Ci sarebbe da leggerlo tutto. Comunque in qualche modo i contributi più generosi della Germania e la sua economia che ha tenuto meglio durante i periodi di crisi credo si possano considerare "fattori stabilizzanti". D'altra parte una linea dura che mira all'uscita dell'Euro senza se e senza ma credo che soprattutto nell'immediato possa creare grossi problemi.
EliminaAd integrazione della mia risposta precedente, che purtroppo non è ancora pubblicata e non visualizzo, vorrei aggiungere che sono orgoglioso di essere stato bloccato da Costantino de Blasi, Michele Boldrin, Roberto Burioni senza mai dire parolacce. Ho quasi la presunzione che certi personaggi, pronti a offendere e che invitano sempre ad un confronto pubblico alle volte siano un po' in difficoltà a replicare. Comunque non è proprio un bel curriculum per un presunto elettore PD. Semplicemente credo che ci vogliano politici più propensi al dialogo e meno schierati ideologicamente per risolvere i difficili problemi che stiamo affrontando. L'Euro non è stato un affare ma dobbiamo prudenzialmente valutare quello che comporterebbe una uscita ora. Puntare a delle modifiche, almeno in una prima fase, decidendo poi se uscire ma cercando di arrivare comunque ad un accordo, credo sia la soluzione migliore per noi e per la Germania. Comunque Le ho già detto che il suo sito offre preziose informazioni e anche questo non è proprio da elettore PD lobotomizzato.
EliminaCorrado:
EliminaX è un posto in cui anche nella nostra area non si spende più di 30 secondi per capire con chi si parla e di cosa, trasformando tutto a un semplice pigiatasti su schermo capacitivo.
La medaglia Tiblokkohhh è solo frutto di fantasia (di chi ci crede e la mostra in giro)
L'altra volta ci hai provato con la sesquipedale boiata di Quora, ora ti ripresenti di nuovo con Grok. Oggettivamente cosa pensi di ottenere qui?
Seminare il dubbioh!
EliminaDipende che tipo di dubbio però. 😂
EliminaSecondo me quello con l’acca.
EliminaAndreas,
EliminaCosa spero di ottenere? Che domanda è? Esprimo opinioni con cui talvolta si esprimono anche dubbi. Un confronto su materie in cui vi sono posizioni diametralmente opposte e si cerca meglio di capire quale possa essere la soluzione migliore per uscire da questo declino a cui stiamo andando incontro. Non sono depositario di verità assolute come non lo sei tu e il confronto potrebbe arricchirci entrambi. Non so quali titoli tu abbia per dire che su Quora io abbia detto cretinate ma sono sempre convinto che se entri nel merito anziché offendere potremmo entrambi imparare di più. Oppure hai paura che i tuoi limiti vengano a galla? Oltretutto sono profondamente euroscettico, quindi se ho detto delle cretinate potrebbe anche averle dette l’Onorevole.
Riguardo “X” penso abbia delle potenzialità ma viene usato molto male. Il limite dei caratteri, può diventare uno stimolo a sintetizzare il nostro pensiero per poi esporlo meglio in dettaglio nei link, invece lo usano per insultare. La sua AI, Grok, ha molte più potenzialità della concorrente “Meta” e l’ho testata su materie di mia pertinenza (diritto tributario), su quelle di cui ho buoni basi (economia) per i miei titoli di studio e quelle dove ho delle basi solo per avere letto diversi libri divulgativi (fisica quantistica) e in tutti i casi ho constatato che funziona molto meglio di un motore di ricerca. Quindi quando abbiamo opinioni di presunti esperti diametralmente opposte aiuta a capire chi la spara più grossa, ovviamente avendo sempre l’umiltà di leggere attentamente le argomentazioni proposte dai presunti esperti, metterle a confronto e preparare le giuste domande a Grok.
Tra l’altro faccio presente che nei miei pochi recenti interventi in uno, dove il post spiegava il calcolo del potere reale di acquisto dei salari, ho fatto una domanda specifica in cui l’Onorevole, che interviene puntualmente per bacchettarmi per le mie opinioni e per l’uso della AI, non ha risposto e chi lo ha fatto ha dimostrato i suoi limiti. Guarda caso Grok ha risposto prontamente. Quindi vengo qui non solo per informarmi ma anche per confrontarmi e vedere se effettivamente siete i salvatori della Patria.
Siamo consapevoli che entrare nell’Euro è stata una fregatura, condivido pienamente. Il problema però, oltre a evidenziare i danni, è come uscirne ORA. Perché se si propone la linea dura, senza cercare di modificare qualche regolamento, né accordi con altri paesi, dobbiamo esporre tutte le criticità che questo comporta nella nostra economia e quali sarebbero le soluzioni per affrontarle. Altrimenti siamo nel populismo-acchiappavoti e io non faccio sconti a nessuno, né al PD né alla Lega.
Riguardo al vantarsi di essere stati bloccati concordo che è stata una cretinata. Però è ancora più da cretini bloccare per evitare di confrontarsi con chi la pensa diversamente avendo paura di farlo. Penso che qualche politico della Lega non ne sia immune.
Qui non si tratta di fare tifo per chi ci piace di più, ma trovare soluzioni per migliorare il nostro futuro.
Corrado caro, sei adorabile! Prima neghi il senso della domanda che ti pone Andreas: che cosa vai cercando? “Che cosa speri di ottenere?” Poi però rispondi: “vedere se effettivamente siete i salvatori della Patria”. Già per come la metti la questione è mal posta, nel senso che qui nessuno si atteggia a salvatore della patria, ma anzi cerchiamo di evidenziare le diverse criticità che una azione politica di cambiamento incontra. Per inciso, la patria non è stata salvata finora, ma è stata distrutta, e le impronte digitali di chi la ha distrutta sono nitidamente visibili sulle macerie. Forse ti dà fastidio che qui cerchiamo di attribuire le responsabilità politiche di questo disastro? È anche un po’ (ma solo un po’, eh!) disinformata la valutazione che dai implicitamente, secondo cui qui si proporrebbe una uscita unilaterale, non preparata dell’Italia dall’eurozona. Da qualche mese non stiamo parlando dell’inevitabile crollo del dell’unione monetaria, ma ti ricordo che da 12 anni la nostra proposta è quella del manifesto di solidarietà europea, sostenuto da pubblicazioni scientifiche, cioè la proposta di uno smantellamento controllato partendo dalla Germania. Ultimamente la questione tedesca sta emergendo con tale nitidezza che, “mi verrebbe da dire” (Cit.), basterebbe che la Germania scegliesse di avere una valuta all’altezza della sua grande potenza industriale per risolvere il problema di tutti gli altri, e quindi lo smantellamento sarebbe molto semplice. Io non ho paura di confrontarmi neanche con le persone in cattiva fede, anche perché affrontando il tema dell’euro ci si può confrontare solo con persone in cattiva fede, nel senso che nessuna persona in buona fede può affermare cose così radicalmente contrarie alla teoria economica, come il fatto che una unione monetaria imposta a una area valutaria non ottimale possa sostenersi nel tempo. Quindi se non ho risposto a una tua domanda puoi anche rimetterla qua sotto o essere più preciso circa quello che chiedevi e risponderò. Non ho un tempo infinito, ma un po’ di tempo per confutare chi viene qui sostanzialmente a fare un lavoro sottilmente diffamatorio l’ho sempre trovato!
EliminaOnorevole,
EliminaLa ringrazio per l’”adorabile”, anche se è evidente la sua ironia. Però avrebbe dovuto anche capire che era ironico anche il mio “salvatori della Patria” e la risposta che ho dato in realtà è quella di confrontarsi e valutare le sue idee, che è quello che dovrebbe fare qualsiasi commentatore (per cui non c’è nemmeno bisogno di chiederlo), piuttosto che essere una sorta di suo fan che approva sempre quello che Lei dice. In concreto qui si vuole discutere delle buone idee o far prendere più voti possibili a Salvini? Lei dirà che l’una non esclude l’altra, però io diffido di tutti i partiti e delle loro presunte competenze economiche e credo che talvolta qualche parlamentare della Lega (non Lei) la spari più grossa della Meloni con lo spread inferiore a 100.
Più che adorabile mi sento un rompiballe, che vede sempre il bicchiere mezzo vuoto, che quindi è antipatico a tutti i politici, sia di Destra che di Sinistra. Alle volte però servono anche i rompiscatole.
Mi fa piacere che ogni tanto da questo blog esca qualche proposta, finora non ne ho viste. Dobbiamo anche prendere atto che la Germania non ci ha imposto nulla, siamo stati noi a imbarcarci in questa avventura autolesionista. Per cui non possiamo aspettarci delle scuse da parte di politici tedeschi. D’altra parte però i tempi cupi sconsigliano di far fallire un Paese come il nostro, per cui è giunta l’ora di trovare un qualche accordo. Pretendere che proprio la Germania esca dall’Euro, dopo che ne ha tratto molto vantaggio, è un po' come chiedere la Luna. Al limite su può proporre due Euro valute, una per i paesi del Sud e una per quelli del Nord. In realtà con Grok si era parlato di operazioni QE mirate a livellare i tassi di interesse sui titoli di Stato e successivi annullamenti del debito dei paesi più penalizzati. Però qualcosa in cambio bisogna pur dare, quindi avanzi primari o in linea con la media UE. In fondo tagliare qualche ramo secco nella spesa pubblica si può e con la riduzione degli interessi troviamo spazio per investimenti e fondi per i settori più carenti.
Poi quando parla della cattiva fede dei suoi interlocutori cosa intende? Parlo bene dell’Euro perché così mi offrono più consulenze e tengo famiglia? Potrebbe anche essere ma poi si perde di credibilità perché non si è più convinti di quello che si dice. Piuttosto il problema è che vogliamo sempre portare avanti le nostre idee, sempre le stesse, piuttosto che avere il coraggio di cambiarle. Questo riguarda un po’ tutti.
Infine le ripeto la domanda che Le avevo posto nel calcolo del potere di acquisto dei salari: si considerano i salari netti o lordi? Perché in Italia c’è molta differenza. Me lo ha dimostrato l’AI, comparando i dati forniti da Grok (salari netti) e quelli di Meta (salari lordi). Ho fatto il calcolo che con le aliquote e detrazioni attuali con un reddito lordo di € 28.000 la rivalutazione del reddito netto è solo del 70%, ovvero con l’inflazione del 3% perdiamo l’1%. Considerando che la storia si ripete ogni anno con i decenni abbiamo il disastro. Ecco allora che anziché prenderci in giro con le pseudo riduzioni delle tasse una norma che modifichi e aggiorni sia gli scaglioni che le detrazioni all’inflazione eviterebbe ulteriori riduzioni future dei salari, che riguardano il ceto medio basso, con notevoli ripercussioni sui consumi.
Credo sia centratissimo il commento del professore, qui sopra.
EliminaAggiungo un po' di contorno e precisiamo il punto, perché qui sta la differenza tra X e il blog: ci si ferma, si riflette, si scrive e si articola. Il capoverso di X non equivale a tanti capoversi sciolti in un blog.
E la differenza si nota proprio quando su X trovi il fuoco amico (evidentemente non erano amici) in cui scrivi una frase, viene mal interpretata perché il tempo medio di lettura è 30 secondi / (considerazione di chi ha risposto o ripostato)^2. Lo dico perché mi è capitato proprio qualche giorno fa.
Quora internazionale ha il pregio di raccogliere una serie di ballerine, pagliacci, danzatori, mangiatori di fuoco e/o di spade e qualunque genere di personaggi comuni che non ha titolo di parlare di nulla se non della propria professione. Infiltrato anche lì dalla propaganda eccetera, come tutti i social.
Quora in italiano è aggravato dal fatto che è il luogo dove i piddini scrivono la scemenza letta sui giornali.
Non è supponenza, è che il tempo è poco e preferisco alimentarmi di qualità.
Come non è supponenza rifiutare l'intelligenza artificiale perché noi abbiamo assistito a questo, è semplicemente un percorso di continuità, ecco perché ti domando: dopo che noi siamo arrivati fin a qui, da queste premesse, cosa speri di ottenere da noi?
Poi appunto, potevi essere credibile fino a "i salvatori della Patria". Il "dubbioh" che viene a me è che tu sia un autostoppista del Dibattito.
Oltre agli stipendi - incredibilmente alti rispetto ai nostri - occorre aggiungere che la Germania rimane lo stato menbro europeo con la produzione industriale più grande, circa il 30% (Italia 17% circa).
RispondiEliminaNon sarà una locomotiva, ma anche questo è un motivo di solidità.
Sono contento che la Germania ti senbri un menbro solido. Ho la vaga sensazione che ai mercati non lo senbri più tanto e che ne vedremo delle belle, ma il punto non è questo. Fin dall’inizio di questo lavoro, il punto è stato un altro: le politiche beggar-thy-neighbour hanno intrinsecamente le gambe corte.
Eliminale domande piddiote le pongo io: possiamo fare a meno della germania? adesso che la cina e gli states ci stanno per sfondare (in quel senso), non sarebbe il caso di trovare sinergie EU-based prima che la germania lo faccia con qualcun'altro? ci facciamo fregare il mercato della componentistica dalla polonia? chiedo per un amico
RispondiEliminaDirei che effettivamente, come domanda è abbastanza piddiota Se posta A commento di un post che dimostra come, di fatto, noi della Germania abbiamo largamente fatto a meno, nel senso che non ha mai sviluppato tutto quel potenziale di crescita di cui avremmo potuto beneficiare. Naturalmente per prossimità resta sempre uno dei nostri principali partner commerciali, ma resta anche il principale responsabile del suicidio del mercato interno. Il giudizio storico non credo sia controvertibile. Comunque qui stiamo allargando troppo di discorso. Lo scopo limitato di questo post è semplicemente farvi toccare con mano il fatto che i giornali vi mentono, vi mentono sempre, vi mentono spudoratamente, e che queste menzogne, anche quando sono facilmente riconoscibili o riconosciute per tali, diventano idioletti che si insinuano nel linguaggio, e quindi nel ragionamento, di tutti, compresi quelli che avrebbero interesse a fare una riflessione più spassionata sullo stato delle cose. In questo senso, la Germania locomotiva è esattamente come il debito pubblico. È un modo per spostare l’attenzione su un falso problema (o una falsa soluzione), trascurando il vero problema, che, rispettivamente, è l’uccisione del mercato unico e l’esplosione del debito privato.
EliminaControdomanda per il tuo amico: assodato che la Germania, e dunque l'UE, sono decenni che fa politiche basate esattamente e solo sullo sfondarci, perché dovremmo affidarci ancora a loro?
EliminaNon capisco poi in che senso gli USA ci starebbero per sfondare particolarmente in questo periodo storico, più di quanto non abbiano fatto dal dopoguerra in poi. Mi sembra che in questa fase le opportunità che offrono siano superiori al costo che impongono.
Elimina@bagnai: il giudizio storico incontrovertibile, e ormai pervasivo grazie al lavoro paziente svolto qui, cozza contro una triste realtà: i tedeschi sono ottusi, come universalmente noto (la vicenda del nord stream2 ne è un esempio lampante), e per questo ingombranti, troppo per ignorarli. Qualsiasi ragionamento sull'opportunità di evitarli o di convincerli è destinato al fallimento. @ mark bosshard: l'alternativa sono quegli stro**i dei francesi, a meno che non pensiamo di salvarci da soli le terga basse (daje a ride). Il bicchiere mezzo pieno comunque c'è: grazie ad un allineamento favorevole di pianeti, vi sarete accorti che l'italietta è quasi tornata ad essere un illustre e qualificato membro della comunità internazionale, come ai tempi della liretta (e Macron rosica come un castoro).
Eliminaè più un ragionamento deduttivo che una certezza... finora trump nei bilaterali ha importato capitali e commesse ed esportato prodotti e know-how; se la Meloni e Urso sono bravi, come penso, si potrà anche strappare un accordo più equilibrato e vantaggioso, magari con investimenti su alcuni settori dove facciamo la differenza
EliminaSul piano della mera osservazione sociologica, mi pare che a sinistra i fan della Germania siano numerosi almeno quanto quelli della Francia, entrambe le categorie postulano l'inferiorità endemica del popolo italiano, che dovrebbe solo sottomettersi ai due giganti della democrazia e dell'economia. Ovviamente, ignorano del tutto i dati reali, e si adagiano su una narrazione vecchia ma tuttora praticata dai loro giornali di riferimento. Quanto ai commentatori che qui esaltano la solidità e affidabilità dei tedeschi, segnalo che l'attuale cancelliere di Berlino ha promosso un gigantesco piano di riarmo, accompagnato da continue dichiarazioni intrise di un bellicismo inquietante, che evocano, neanche troppo implicitamente, una volontà di dominio militare sul continente europeo degno di epoche passate. Diciamo che tutto questo non coincide molto con il concetto di 'affidabilità' comunemente inteso.
RispondiEliminaLa mia impressione è che ben prima che i tedeschi possano riesumare qualche progetto di espansione a est, finiranno per litigare con i francesi (come del resto accaduto per secoli). Se poi nel calderone aggiungiamo anche gli inglesi, che hanno appena stipulato un accordo con l'UE per partecipare alla difesa comune, direi che la volontà di potenza tedesca ne esce abbastanza ridimensionata.
Eliminasolidità e affidabilità dei tedeschi lo pensano solo loro, e non tutti, facendosi forti dell'alleanza forzata con i francesi; poi, come nei film, arriva l'eroe biondo (nella variante arancione) americano che abbassa la cresta a galletti e aquilotti neri. Sul futuro dell'esercito teutonico, mi viene in mente il verso di Ungaretti sui soldati in trincea: si sta come in autunno sugli alberi le foglie
EliminaSono stato colpito da "la locomotive" unito al fatto che la France, pur essendo la France, stia en attendant la fornére. Dunque l'insieme di regole europee funziona perfettamente e inesorabilmente per punire chi contribuisce di più alla crescita economica. Un altro QED, mi pare.
RispondiEliminaPerdonami, perché dovrebbe colpirti che un Paese che ha un serio problema di deficit gemelli dia un contributo significativo al totale delle importazioni? Direi che è tautologico. Altrettanto tautologico è il fatto che alla fine la Fornère dovrà arrivare. Non vedo contraddizioni. La cosa sta proprio come dici tu (ma lo dicevano anche i comunisti negli anni '70, Lucio Magri negli anni '90, Luciano BC negli anni '10, ecc., perché lo dicono i Trattati): nel sistema c'è un rilevante bias deflazionistico.
EliminaEsiste ( https://gandalf.fee.urv.cat/professors/AntonioQuesada/Curs1819/GlobalWealthDatabook-2018.pdf ) un'interessante documento, edito da Credit Suisse, che riporta come il patrimonio è ripartito tra la popolazione. Confrontando la versione del 2018 (pag.159) con quella del 2022, (pag.120) e alla luce dell'articolo, c'è una cosa che non mi spiego:
RispondiEliminala popolazione tedesca con un patrimonio minore di 10.000$ è passata dal 40% al 10% (quella italiana dall'8% al 15.5%). I tedeschi con un patrimonio tra 10.000 e 100.000 sono passati dal 21.6 al 47%, quelli tra 100.000 e un milione dal 34% al 38%.
Come mai questo repentino cambiamento in così pochi anni ? Come è compatibile con una così bassa crescità l'aumento del patrimonio di una così grande parte della popolazione?
Scusa, puoi mettere anche il link al documento del 2022? Interessante, grazie.
EliminaVolevo scrivere "un interessante documento" senza apostrofo, ma non me lo fa più cambiare.
RispondiEliminaAssolto.
EliminaQuesto è il 2022: https://dataroom.carbogatto.com/u/www/files/document_block/global_wealth_databook_2022.pdf
RispondiEliminaSi trovano anche quelli degli altri anni, basta scrivere su google: "Global wealth databook" seguito dall'anno.
Solo che dal 2024 in poi (penso da quando è subentrata UBS) non mi pare ne facciano più
Sono andato a vedere sul database dell'OECD ( https://data-explorer.oecd.org/vis?fs[0]=Topic%2C1%7CSociety%23SOC%23%7CInequality%23SOC_INE%23&pg=0&fc=Topic&bp=true&snb=2&df[ds]=dsDisseminateFinalDMZ&df[id]=DSD_WEALTH%40DF_WEALTH&df[ag]=OECD.WISE.INE&df[vs]=1.0&dq=.A.NW..MEDIAN.&to[TIME_PERIOD]=false&pd=2009%2C&vw=tb ).
EliminaQui si ha solo il valore mediano, e non studi puntuali come quelli di Credit Suisse. Tuttavia i dati sono coerenti: il valore mediano della ricchezza in Germania è passato da 70.000Euro nel 2017, a 106.000 nel 2021.
Mi pare siano dati allineati a quelli di Credit Suisse.
Con permesso: prima che monti eccessivamente la panna, visto che in questi giorni di campagna elettorale non ho tempo di addentrarmi troppo nei dati, vi faccio una semplice osservazione: perché ci dovrebbe stupire che un Paese che reprime gli investimenti abbia un eccesso di risparmio?
EliminaVale sempre X-M = S-I, quindi non deve stupirci che l'accumulazione di risparmio sia andata avanti spedita in Germania. Il fatto che la Germania abbia avuto una crescita più contenuta della Polonia, per dire, non è una anomalia e non vuol dire che i polacchi siano ricchy. Ma il fatto che in Germania si viva meglio che in Bourkina Faso non implica che la Germania abbia trainato l'Eurozona.
Vedo una difficoltà legata a problemi di alfabetizzazione economica che vi rendono strumentalizzabili da parte della stampa borghese, cari amici. Poi entreremo nel dettaglio. Intanto vi ricordo che medie e mediane a parte, in Germania nel periodo che ci interessa la disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza, che era più alta della nostra, è andata crescendo (più della nostra): https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_sovereign_states_by_wealth_inequality (per restare sul semplice). Grazie per il contributo, molto interessante e apprezzato. Non smentisce la zavorra tedesca ma anzi ce ne illustra le motivazioni.
Ok, grazie.
EliminaAlla stampa ufficiale non avrei comunque creduto :) Se vi avessi creduto ora mi preoccuperei delle trombosi più che dell'economia...
Inoltre se i partiti antisistema come AFD guadagnano terreno vuol dire che la gente qualche motivo per lamentarsi lo ha: difficile votare contro chi ti riempie le tasche di soldi.
Di tedeschi in vacanza ne vedo sempre meno...
Volevo solo capire, non mettevo in dubbio la sua analisi.
Dubitare è assolutamente consentito, soprattutto se si portano dati interessanti. Secondo me però questi dati si inquadrano abbastanza bene nel messaggio generale di questo post. Nel post successivo fornisco un altro angolo di attacco allo stesso problema, che, attenzione, è un problema anche nostro: l’insostenibilità Del modello di crescita tedesco.
Eliminahttps://vocidallagermania.it/surplus-tedesco-la-critica-che-nessuno-vuole-sentire-verita-nascoste-e-dumping-salariale/
RispondiEliminaLetto l'articolo, molto interessante ed in sintonia con quanto spiegato, anche recentemente, su questo sito.
RispondiEliminaGrazie, divulgherò.