giovedì 15 maggio 2025

La locomotiva tedesca (repetita juvant)

Ci siamo detti più volte che l'espressione "locomotiva tedesca" è il marker del dilettante, della persona inadeguata, ignara dei dati e dei principali fatti stilizzati del mondo circostante; forse, potremmo dire: del politico (e non è antipolitica: è statistica)!

Eppure, una volta i politici non erano così!

Rileggiamo, ad esempio, le parole di Napolitano nella famosa dichiarazione di voto contro lo SME che trovate nello stenografico della Seduta di mercoledì 13 dicembre 1978, quando si chiedeva:

se cioè il nuovo sistema monetario debba contribuire a garantire un più intenso sviluppo dei paesi più deboli della Comunità, delle economie europee e dell’economia mondiale, o debba servire a garantire il paese a moneta più forte, ferma restando la politica non espansiva della Germania federale e spingendosi un paese come l’Italia alla deflazione.

Per Napolitano era ovvio che la Germania federale praticasse politiche di repressione della crescita. E del resto, ponendosi a dicembre 1978, quando lui pronunciava queste parole, i dati disponibili, che arrivavano fino al 1977, facevano vedere questo:


La crescita media della Germania dal 1961 al 1977 era stata del 3.8%, contro il 4.6% dell'UE (comprensiva della Germania, peraltro, cioè tirata giù dalla zavorra tedesca! Ma non ho ora il tempo di farvi il calcolo nettando dall'UE la Germania, operazione che porterebbe il tasso di crescita del resto dell'UE sopra al 5%...).

Napolitano, quindi, cosa strana per un politico e stranissima per un politico di sinistra, non negava la realtà: la conosceva, la riconosceva, e ci costruiva un ragionamento politico (molto semplice, peraltro: un Paese che ha interesse a crescere, anche per recuperare un importante divario territoriale, come è il caso dell'Italia, non ha interesse a legarsi monetariamente a un Paese come la Germania che va col freno tirato, perché rischia di andare in deficit commerciale a vantaggio del Paese che reprime la crescita).

Ma perché oggi tutti ripetono "lalocomotivatedesca, lalocomotivatedesca" (un po' come ripetono "erdebbitopubblico", "aspesaimproduttiva", ecc.)?

Forse le cose sono cambiate?

No, direi proprio di no:


Il tasso di crescita della Germania è stato inferiore, e spesso significativamente inferiore, a quello dell'Unione Europea in 40 su 63 anni, e le due eccezioni di un qualche rilievo, i due episodi di protratta crescita della Germania, corrispondono a circostanze che arrecavano alla Germania un ingiustificato vantaggio.

Il primo si verifica nei quattro anni fra 1989 e 1992, la fase finale dello "Sme credibile", quella in cui l'aggancio valutario fra Italia e Germania venne rafforzato (impedendo quindi alla Germania di rivalutare). Il secondo occorre nel periodo 2010-2014, in cui la Germania, dopo aver scatenato il panico sui mercati col discorso del private sector involvement, beneficiò di afflussi di capitali derivanti dalla sua fama di "porto sicuro" per i risparmi dell'Eurozona.

Fatti salvi questi due periodi, la performance della Germania è sempre stata inferiore alla media, tant'è che se costruiamo l'indice del Pil reale a partendo dai dati dei tassi di crescita il quadro che otteniamo è questo:


Nel periodo in cui il Pil della locomotiva europea si è moltiplicato per 5, quello del rimorchio tedesco si è moltiplicato solo per 4. Oppure, se volete vederlo in un modo diverso, potete considerare che il tasso medio di crescita sull’intero periodo è pari a 2,26 per la Germania, e 2,62 per l’Unione Europea, zavorrata da quella che quindi non è una locomotiva ma un rimorchio, cioè la Germania (i calcoli del tasso di crescita dell’Unione Europea non zavorrata li facciamo con calma un’altra volta a cortese richiesta).

Non è un caso: è una deliberata "politica non espansiva", come diceva Napolitano, corrispondente a un ben preciso orientamento ideologico, descritto ad abundantiam da Luciano Barra Caracciolo (ad esempio qui) ma anche da Machiavelli (e ne abbiamo parlato qui). Ha radici antiche, che non si possono estirpare, come credo sia difficile estirpare allo scorpione il suo pungiglione, senza causargli un danno irreversibile. Quindi, se si vuole rispettare la vita altrui, ma preservare la propria, meglio non prenderselo indosso, lo scorpione, nel traversare il fiume della Storia, cioè meglio non allearsi mai con i tedeschi, perché, come il grafico dimostra, se non ti pungono per avvelenarti, comunque ti intralciano con il loro desiderio di essere creditori netti, cioè esportatori di decrescita.

E quindi, quando sentite qualcuno dire "la locomotiva tedesca", non fategli notare che è un ignorante e un cretino: potrebbe offendersi! Ma non cedete, qualsiasi altra cosa brillante egli dica, alla tentazione di ritenerlo una persona intelligente, perché sarebbe un errore fatale.

Quasi quanto allearsi con la Germania!

27 commenti:

  1. definisci "allearsi"... io direi piuttosto allinearsi, ma non alle paturnie ideologiche di politica economica, quanto all'insofferenza nei confronti di un sistema, l'euros. che sta presentando il conto e che, proprio per questo, sta scoprendo tutti i suoi limiti e le contraddizioni del suo intento (?!) originale. Un ennesimo giro di vite non piacerà alla germania, che infatti sta elaborando il piano B, e, a Trump piacendo, potremmo fare buon viso a cattivo gioco. Che poi la germania ha sempre fatto i suoi interessi non l'ha scoperto Napolitano, nè Barra Caracciolo, ma fu un diktat pregiudiziale, neanche tanto velato, per il suo ingresso nell'allora comunità europea a valuta unica. Da qui le perplessità di Napolitano

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  2. Il mangiarane Macron è condannato alla fame! Si vanta del "nuovo" asse franco-tedesco ma lo scorpione avvelenerà tutte le rane di cui egli si nutre e quindi morirà di fame e noi lo vedremo fluire galleggiando nel "fiume della storia" seduti comodamente sulla riva accarezzando un cane pastore maremmano (quello tedesco ha deposto il ministerium ma anche il munus checchè se ne dica).

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  3. Quindi a spanne se è cresciuta mediamente di meno della UE e ha esportato mediamente abbstanza di più, mediamente non ha contenuto, bensì ha massacrato i consumi interni!

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  4. Penso sia l'ora di finirla con questo scempio ma anche di vedere le nostre spese improduttive o bonus acchiappavoti, che comunque non migliorano la situazione. Non si è credibili quando si propone un bonus edilizio al 110%, quando si investe milioni in piste da bob quando ce ne sono di inutilizzate, quando si aprono nuovi ospedali, quando i vecchi sono privi di personale, opere pubbliche poco credibili, etc.. Guadagnare in credibilità significa guadagnare anche in autorevolezza. Poi cercare anche una sponda dall'altra parte, visto che l'euroscetticismo non è raro a Sinistra.

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    1. Mi sembra che qui ci stiamo addentrando in pieno nel territorio della "Prima Legge della Termodidattica". Se il commento fosse in un testo di Analisi 1, la probabile continuazione sarebbe "la risoluzione è lasciata al lettore come esercizio".

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    2. ***Non si è credibili***
      Anche questo è un marker piddigrillino ( della serie: attenzione al "duck test"😎)
      Comunque "credibili a chi" ? Ai famosi "mercati finanziari" ( aka i banksters angloamericani 😎) ?
      In tal caso in questo momento siamo "credibilissimi ", informati...

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    3. @Paolo Brunelli
      Forse ti volevi riferire al "Secondo Principio della Termodinamica".

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    4. Caro Matteo, non c’è nulla di male nell’essere qui da poco, e infatti tu non fai nulla per nasconderlo!

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    5. Caro professor Bagnai, reverendissimo, può essere che io non abbia capito cosa si volesse intendere per Prima Legge della Termodidattica, e così suggerivo Secondo Principio della Termodinamica, che tradotto sarebbe insomma: buttarla in caciara, perché si riferisce all'inevitabile aumento dell'entropia. Ma non sono qui da poco, posso, invece, certamente, aver capito fischi per fiaschi; ma non voleva dire Brunelli la stessa cosa?

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    6. Matteo, si l'entropia aumenta sempre, in maniera inarrestabile e sempre nello stesso verso, anche se il suo percorso può anche essere sostanzialmente quasi fermato. Non abbiamo ancora capito però, a parer mio, se la stessa sia ordine o caos!

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    7. Matteo il primo principio della termodidattica ( che gli "antichi" di questo blog sanno a memoria) recita:
      "ci sono cose che se potessero essere capite non andrebbero spiegate".
      E ciò che vale in didattica vale anche anche di più in politica dove ci sono cose che , non andrebbero nemmeno nominate , e non solo perché chi non le ha capite da se non le capirà mai, ma proprio NON vanno nemmeno nominate perché "il nemico ci ascolta"

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    8. Sinceramente ho grosse difficoltà a capire il senso di questo scambio. Corrado penso di averlo inquadrato, e anche il simpatico Paolo. Intravedo qualche lieve imprecisione e poca familiarità con il nostro percorso, ma in questo non c’è nulla di male. In effetti, qui la prima legge della termodidattica mi pare che centri ben poco. Il luogocomunismo di corrado rinvia ad altre categorie.

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    9. Cerco di spiegarmi meglio.

      Intanto ringrazio per il complimento, mi ha fatto veramente piacere.Entrando invece nel merito del mio commento, il richiamo alla "Prima Legge della Termodidattica" era rivolto in primis a me stesso.
      Dopo aver letto l'intervento di Corrado Luciani, mi ero avventurato nella scrittura di una risposta per chiedere in base a quali dati potesse formulare i suoi giudizi di "spese improduttive", "bonus acchiappavoti", "mancanza di credibilità", se avesse mai letto qualcosa sulle politiche di bilancio dei paesi industrializzati tra il 1921 e il 1933 (e relative conseguenze negli anni successivi), eccetera, eccetera.

      Poi mi sono reso conto che stavo replicando per l'ennesima volta la solita discussione già avuta in passato con amici, con colleghi, sui social, e che ogni volta ha portato ai medesimi risultati: un nulla di fatto se va bene, altrimenti rancori e (quasi) rotture di relazioni personali.

      Da qui la scelta di desistere nel rispondere nel merito, ma di lasciare che sia la solita "realtà dei fatti" a farlo al mio posto. D'altra parte, fino a una dozzina di anni fa, anch'io avrei condiviso quanto scritto dal sig. Luciani, probabilmente la suddetta realtà dei fatti ha raggiunto me ma non (ancora) lui , per il suo bene spero che riesca a scamparla!

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  5. Probabilmente Napolitano, in quel frangente, era stato elevato all'alto e ambito ruolo di portavoce e dicitore, essendo i concetti espressi nel suo intervento stati, con certezza assoluta, elaborati in sede collegiale a Botteghe Oscure. Ma possiamo anche concedere che capisse quello che stava leggendo. Diverso discorso andrebbe fatto per gli interventi di Lucio Magri e di Luigi Spaventa, dove i concetti sgorgavano, con certezza assoluta, dall'intelletto stesso di chi li pronunciava. E, se posso dire, erano anche più chiari e definitivi. Una vera gemma del pensiero politico ed economico italiano, che meritò gli elogi di un morente Ugo La Malfa, che, ahimè, li criticò, derubricandoli dal puto di vista di un ottica moralistica; proprio lui che ben conosceva come l'economia precedesse, e assoggettasse a sé, ogni ulteriore buon sentimento e volenterosa empatia e disponibilità d'animo.

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    1. Sarai stupito di sapere che queste cose qui le sappiamo. Tu dove le hai imparate? Curiosità genuina.

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    2. Prima d'entrare qui, il 6 gennaio 2013, non sarei stato i grado di andarmi a cercare quei testi e soprattutto a capirli. Ma appena i puntini mi furono congiunti, andai ai sacri testi, e da allora, più di una volta li ho ricordati qui e su orizonte48. Comunque, su Lucio Magri ho sempre avuto stima di mente assolutamente superiore fin dai tempi quando pronunciò quel suo discorso, allora a mia insaputa naturalmente, e non a caso, però, comprai tutti i numeri della Rivista del Manifesto da lui diretta. Ma mi mancava la curva che infilasse tutti i puntini, dunque ho molta stima anche di un certo economista di provincia. Sulla grandezza di Spaventa invece avevo solo una percezione forte ma generica, e venni qui proprio il giorno della sua morte, quando, in preda a disorientamento, commentai l'evento funesto su youtube dicendo "E ora chi mi chiarirà casa succede in economia", e un'anima buona, che Dio gli renda merito, mi disse: "Io proverei con Bagnai". Da lì, ad ascoltare una certa intervista di ByoBlu e immediatamente dopo ad entrare qui, fu un attimo.
      E non potrò mai pentirmene.
      Sul commento di La Malfa, invece, lo trovo ancora adesso tanto commovente quanto errato; avrebbe fatto meglio a fidarsi del suo intelletto che gli faceva elogiare i due "acuti" interventi di Magri e Spaventa, e diffidare dei suo sentimento che glieli faceva derubricare ad analisi astratte. E invece erano analisi perfette e concretissime ed astratti erano, invece, i suoi desideri. Morì qualche mese dopo.
      Se non fossi mai venuto qui, non sarei capace di ammirare ancora di più l'intelligenza di Magri, che 14 anni dopo quel suo lucidissimo discorso alla camera, ne fece un altro che è su youtube, ed è questo di seguito, che suona profetico ad un livello veramente sconcertante:
      https://www.youtube.com/watch?v=dFTZBreLeQ0

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    3. In effetti, il discorso di Magri è molto lucido, fatta salva la pars construens, dove il Fogno prende tragicamente il sopravvento. Vale la pena di metterlo in evidenza e di valutarlo, cosa che vorrei fare un prossimo post. Resta però una domanda: a che cosa serve fare discorsi lucidi?

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    4. L'analisi di Magri fatta per argomentare il no a Maastricht mi sembra ragionevolmente condivisibile e sottintende alla questione della assurdità di fare poi una moneta unica senza stato. Questo tipo di unità rischia fortemente di essere una disunità e di minare la possibilità di realizzare quella che lui definisce alternativa. Alternativa che probabilmente lui si auspicava dovesse essere una Europa politicamente unita e magari di stampo socialista o nella migliore ipotesi social/democratica. Quindi unione monetaria e commerciale no ma politica si! Come qui è stato più molte volte argomentato magari no anche la seconda! Non vorrei che la lucida analisi della prima questione volesse nascondere le opacità della seconda!

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    5. “a che cosa serve fare discorsi lucidi?”
      Che domanda tremenda. Ne va del senso della vita stessa. Io poi dico addirittura “lucidissimi”, dunque impegno il termine a livello iperbolico. C'è voluto un giorno di riflessione, e direi che da oggi in poi ne dovrò fare a meno, trovarne un altro termine meno entusiasta. Per Magri l'ho usato come l'avrei usato per Gramsci, ad esempio, ma anche per Keynes e per chiunque riesce a far capire un discorso ricco di contenuti. Ma, in effetti, “lucido” implica un giudizio che raffronta con la “verità”, si è lucidi in riferimento a ciò che è vero o che si ritiene tale, dunque non va bene per chi la verità non la possiede e la cerca. Mi sembra, per il momento, che qui il termine “profondo” possa rendere meglio l'idea che volevo esprimere, togliendo quel retrogusto di giudizio elogiativo che il termine “lucido” si porta appresso. Il discorso è “profondo”, a mio parere, quando ha a fondamento una sua visione coerente del mondo; per Gramsci e Magri direi che fu il marxismo, per Keynes il keinesismo; i primi furono profondi per coerenza in altro, Keynes la coerenza se la diede da solo; tuttavia, insomma, sotto c'è un'intera filosofia e non pareri. Poi, ogni filosofia ha i suoi pregi e i suoi limiti, dunque non è la verità e comunque funziona solo nell'ambito che si è ritagliato e anche qui non sempre.
      Ma la domanda comunque rimane e diviene: “A cosa serve fare discorsi profondi?”.
      Mah!, diciamo che serve per cercare di capire più a fondo come e dove va il mondo, cosa sta succedendo e cosa forse succederà. E, chiaramente, non è detto che le si azzecchi tutte.
      Non so se Magri coltivasse il Fogno; mettendo insieme il discorso del 78 e quello del 92 parrebbe di no, il marxismo lo usava come strumento, epperò un poco ci credeva, nessuno è perfetto, e anche Gramsci ci credeva, sembrava avere la palla di vetro, mi disse una volta un amico. Certo quello che allora pensò non servi a nessuno e nessuno se ne accorse; noi lo conosciamo per merito di Sraffa, e possiamo dire di lui che fu come Cassandra.
      Ecco, “profondo” indica forse la proprietà non piacevole di essere Cassandra; di averci ragione, ma dopo.

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    6. I discorsi lucidi, a mio modestissimo parere, servono a dare la falsa illusione che abbiano più prodonfamente e coerentemente a che fare con la realtà, rispetto a quelli che magari apparentemente non lo sono. Ora qui però dovremmo addentrarci in una analisi approfondita, "lucida" ah ah ah, su quanto sia possibile rappresentare la nostra mappa del territorio con parole, mappa che a sua volta è una semplice interpretazione della realtà.

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  6. Locomotiva si... Ma per dirigersi sempre verso vicoli ciechi..
    E un tedesco non demorde mai, va avanti fino all ultimo... Con la presunzione di superiorità...Pensare che sarà la Germania a uscire dall Eu in breve termine non mi sembra vero.. almeno considerando la psicologia del tedesco euro medio.. spero di sbagliarmi..
    Comunque mi sembra che si discuterà il dl Albania. Siccome è un tema di attualità perché non inserire il fatto che le ong possono essere inviate, cioè avere porto sicuro, in concerto con Albania ovviamente, uno di quei punti che stiamo finanziando... Se si salva un """naufrago""" penso che portarlo in territorio EU (viva la nazione federale eurista 😍😽) dovrebbe essere la medesima cosa no? Siamo tutti europei... Allora perché non destinare le ong in Albania e da lì diretti verso cpr di gajder...

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  7. a proposito di "locomotiva"...sulla fogna il refrain attuale è che "Meloni non sa cos'è lo SPREAD". Io dico...mi pare strano che non lo sappia e magari pensa sia un indice (ed in realtà viene quasi sempre proposto come tale) piuttosto che un differenziale...e dico anche...vabbè, la sparata sulla maggiore affidabilità dei btp sui titoli tedeschi poteva anche risparmiarsela perchè assomiglia molto ad uno slogan...però ci sarebbe anche da dire che se lo SPREAD è CROLLATO verticalmente da UVA fino ad oggi piuchedimezzandosi forse vuole anche dire che c'è stata una GIGANTESCA richiesta di titoli domestici e se poi ci aggiungi 1) apprezzamento di S&P, 2) unico governo stabile in Eurozona, anzi forse Europa, magari la PdC non ha neanche tutti i torti. Ma non è questo il punto! Visto che parliamo della fogna il punto è che mi piacerebbe chiedere a quelli che la ridicolizzano con lo SPREAD di dirci come si misura il PIL senza andare su grock (sempre ammesso che grock lo sappia).

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  8. Se c'è già una risposta in questo blog, oppure se qualcuno mi suggerisce come si fa a misurare storicamente la ricchezza reale procapite, ITA vs GER, provo a procedere in autonomia. Grazie.

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  9. Scrivo qui la mia richiesta di carattere storico:

    Il famoso discorso di Napolitano, che ho conosciuto grazie al nostro Ospitante, Napolitano lo lesse, ma chi lo scrisse?
    Io ricordo che gli economisti di riferimento del PCI erano Spaventa e Barra padre, si conosce se lo scrissero loro od altri economisti di riferimento a me sconosciuti?

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  10. Risposte
    1. Direi proprio di sì. Falliscano pure con comodo a casa loro.

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    2. Oggi la Meloni ha svolto benissimo il compito di premier italiano nel bilaterale con Merz, la germania ha trovato un partner molto utile come ponte per gii US, Mattarella e Taiani permettendo. Salvini dovrebbe elogiarla pubblicamente

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