sabato 31 maggio 2025

La Bulgaria, l'Eurostat e il grafico della vergogna (preparando Venosa)

Un rapido post "di servizio" per quelli di voi che amano i dati. Ricorderete il "grafico della vergogna", quello che presentai al #goofy4 e che ultimamente Branko Milanovic ha riproposto, in modo indipendente, su Twitter?


Un grafico piuttosto esplicito. L'ultima volta ne abbiamo parlato qui il mese scorso (e mi è venuta voglia di conoscere Milanovic). 

Mentre preparavo le slides per la Scuola di formazione politica della Basilicata, nel cui contesto interverrò a Venosa il prossimo 13 giugno (se siete nei pressi, fatemelo sapere che vi imbuco), mi sono accorto che l'Eurostat fornisce i dati della vergogna. Nel suo database troviamo cioè il Pil pro capite espresso in percentuale della media dell'Unione Europea, e questo sia in euro che a parità dei poteri d'acquisto (sempre a prezzi correnti). Per arrivarci, dovete seguire questa alberatura del database:


Naturalmente Eurostat si guarda bene dal darvi i dati antecedenti al 2000, altrimenti qualcuno potrebbe notare qualcosa. In compenso, però, fornisce il dettaglio regionale e macroregionale:


che qualche informazione interessante la fornisce (ad esempio, è interessante vedere come l'austerità abbia massacrato relativamente di più il Centro del Nord-Est, determinando un gap fra i rispettivi redditi pro capite).

E visto che in questo momento, mentre trasferisco i dati su un nuovo telefono (sul vecchio mi ci sono seduto un po' violentemente un anno fa salendo a Forca Resuni...), l'ANSA batte questa agenzia:

Bulgaria: migliaia in piazza contro l'adozione dell'euro =  AGI0321 3 EST 0 R01 /

 Bulgaria: migliaia in piazza contro l'adozione dell'euro =

 (AGI/AFP) - Sofia, 31 mag. - Migliaia di persone sono scese in

 piazza a Sofia e in oltre 100 altre citta' bulgare per

 manifestare contro l'adozione dell'euro prevista per il 1

 gennaio 2026. La manifestazione principale, organizzata dal

 partito ultranazionalista Resurrezione, terza forza politica del

 Paese, si e' svolta di fronte alla sede della Banca Nazionale

 Bulgara, con lo slogan "Manteniamo il nostro lev (la moneta

 bulgara, ndr), insistiamo sul nostro referendum", uno slogan che

 riassume l'opposizione del partito - che detiene 33 dei 240

 seggi in Parlamento - all'abbandono della moneta nazionale.

 Le proteste, che si sono svolte anche di fronte alle ambasciate

 bulgare nei Paesi dell'Unione Europea (Ue), si sono svolte senza

 incidenti.

 Gli organizzatori criticano la volonta' del governo di

 introdurre l'euro senza consultare i cittadini e considerano la

 moneta unica una minaccia alla sovranita' economica temendo un

 aumento dei prezzi.

 La Bulgaria e' il Paese piu' povero dell'Unione, con il 30%

 della popolazione a rischio di esclusione sociale.

 Anche il presidente bulgaro Rumen Radev si e' schierato a favore

 della protesta e ha chiesto che la voce del pubblico venga

 ascoltata: "perche' si troverebbe ad affrontare prezzi che lo

 Stato non puo' controllare. Solo pochi giorni fa, le autorita'

 di regolamentazione hanno gia' ammesso di non avere il personale

 o la capacita' finanziaria per un'azione su larga scala contro

 gli aumenti incontrollati dei prezzi".

 Il 9 maggio, Radev ha proposto di indire un referendum per

 decidere l'ingresso nell'eurozona. Tuttavia, il presidente del

 Parlamento si e' rifiutato di sottoporre l'iniziativa ai

 deputati, sostenendo che viola il Trattato di adesione della

 Bulgaria all'Ue, in vigore dal 2007.

 La Corte Costituzionale bulgara sta ora esaminando la

 legittimita' di questo referendum, e la sentenza e' attesa nei

 prossimi giorni.

 Il governo bulgaro prevede di ricevere la prossima settimana una

 relazione straordinaria sulla convergenza dalla Commissione

 Europea, che si augura possa dare l'approvazione definitiva

 all'adozione dell'euro. (AGI)Uba

 311532 MAG 25

 NNNN ********

così, tanto per gradire, vi fornisco Italia e Bulgaria insieme:


e, com'era facile prevedere, ci stiamo venendo rapidamente incontro (purtroppo per noi), ancor più se il calcolo viene effettuato a PPA:


dal che dovrebbe scaturire spontanea una domanda: ma quanto può far schifo il "progetto europeo" se perfino quelli che ne hanno tratto un discreto vantaggio fanno così tanta resistenza a un definitivo ingresso in esso? Capirei noi, che in tutta evidenza ci abbiamo scapitato, ma i bulgari, che al suo interno sono tanto cresciuti (coi soldi nostri) di che cosa hanno paura?

Sospetto che temano che l'entrata nell'euro interrompa la fase di catch-up, di recupero di posizioni rispetto alla media. Sarà un timore fondato, o è un'ondata di irrazionalità fomentata dai soliti populisti irresponsabili?

Per rispondere a questa domanda potremmo dare un'occhiata ai Paesi membri la cui valuta è l'euro più vicini, cioè Slovenia e Slovacchia (la Croazia è entrata da troppo poco perché sia ragionevole individuare un trend), dove le cose sono andate così:


il pallino rosso indica la data di ingresso nell'Eurozona, e subito dopo la ripresa verso la media europea si interrompe o rallenta bruscamente. Certo, essendo a ridosso della crisi qualcuno potrebbe obiettare che il deterioramento del quadro macroeconomico sia un discreto fattore confondente. Tuttavia, chi sostenesse questa tesi dovrebbe spiegarci perché attorno agli stessi anni la Bulgaria continui il suo recupero senza essere minimamente perturbata dal disastro finanziario globale! Ma non sarà che c'è qualcosa nell'Uem che impedisce di reagire correttamente a uno shock esterno? E, badate bene, questo "qualcosa" non può essere il cambio fisso, perché, come vi ho spiegato, nell'Europa a sette velocità il lev bulgaro è già agganciato all'euro!

Poveri bulgari! Per lo meno loro hanno protestato, mentre noi eravamo tanto orgoglioni di essere ammessi alla prima classe del Titanic... Ma ormai per protestare è tardi: per non ascoltare i cittadini basta argomentare che sono stati subornati dai social! Quindi che tutto vada come deve andare, e anzi che ci vada il più rapidamente possibile! Non vorrei privarmi dello spettacolo...

36 commenti:

  1. Scusi l'OT Professore, ma leggo ora questa cosa qua: https://roma.corriere.it/notizie/politica/25_maggio_31/minacce-alla-figlia-di-meloni-ti-auguro-la-stessa-fine-di-martina-il-post-di-un-dipendente-del-miur-df29d57e-c984-4bca-8319-1492c5978xlk_amp.shtml

    Al di là della gravità inaudita del fatto, sarebbe interessante un post su come i ministeri, pieni di questi funzionari, pur usando l'immagine del centrodestra che ufficialmente li controlla, stiano continuando a produrre circolari e decreti totalmente di sinistra. E su come metterci un tappo.

    Perchè ho paura che stiano lavorando per inficiare il vostro prossimo risultato elettorale.

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  2. "E, badate bene, questo "qualcosa" non può essere il cambio fisso"

    E non ci da la risposta? A me l'unica che viene in mente è che la UEM è un'unione monetaria più stretta di un cambio fisso ma sono molto interessato a una disamina più approfondita.

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    1. Provo: l'austerità e le politiche pro-cicliche, connesse a una postura mercantilista che reprime la domanda interna.

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    2. Sì, Murmur è pronto per scrivere un post su sbilanciamoci (se esiste ancora). Per scriverlo su Goofynomics, al netto dell’eleganza e dell’appropriatezza del lessico (che qui ci sono), bisognerebbe anche andare a vedere se la Bulgaria, restando fuori, è riuscita ad evitare di sgranare il triste rosario di quelli che invece sono rimasti dentro. Io questo non ve lo so dire. Se qualcuno ha voglia di andarselo a vedere, le fonti dei dati le conoscete.

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    3. In Bulgaria succede una cosa molto strana (ai miei occhi): Tutto stava andando come negli altri paesi periferici dopo l'aggancio valutario. Partite correnti sempre più in rosso, forte indebitamento verso l'estero etc.

      Poi arriva la crisi del 2008 e immediatamente l'indebitamento estero smette di crescere e il bilancio delle partite correnti torna a zero in nemmeno due anni. Sembrerebbe che sia arrivato un Monti bulgaro. (https://www.bnb.bg/bnbweb/groups/public/documents/bnb_publication/pub_mb_201010_en.pdf a pag.12)

      La cosa strana però è che i salari, sia nominali che reali (pag.15) hanno continuato a crescere indisturbati, a differenza dell'effetto Monti. Un'altra cosa diversa da noi è che le nostre partite correnti, dopo Monti hanno assunto un valore molto positivo, le loro sono rimaste a circa zero.

      Qui possiamo vedere (https://www.bnb.bg/bnbweb/groups/public/documents/bnb_publication/200905_s_bop_pub_en.pdf a pag.30) che il contributo maggiore all'azzeramento del bilancio delle partite correnti viene soprattutto da una riduzione delle importazioni.

      Ma se lo stipendio sale, come hanno convinto i bulgari a non comprare più prodotti esteri (non potendo usare i dazi)?

      La soluzione è probabilmente contenuta nelle tabelle contenute nei documenti stessi.
      Un indizio su quali tabelle cercare ?

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    4. Confrontando pag.64 di questo documento: https://www.bnb.bg/bnbweb/groups/public/documents/bnb_publication/201101_s_bop_pub_en.pdf
      con pagina 80 dello stesso, si vede che mentre le importazioni tra il 2008 e il 2009 sono crollate del 32%, le esportazioni sono diminuite solo del 23%.

      Ma la cosa interessante è che il crollo delle importazioni è stato selettivo verso i paesi europei : 29% vs 16% (-13%), mentre verso i paesi non europei lo scarto è stato solo del 4%.

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    5. È più o meno quello che ho notato io. Ho letto anche che la Bulgaria è un forte esportatore di petrolio raffinato e ferro e che i maggiori partner commerciali sono: Germania, Romania e Italia. Magari ha aiutato il prezzo delle materie prime dopo il 2015?

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    6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    7. Ho provato ad analizzare gli aggregati come proposto nel post sul miracolo lettone, su dati Eurostat (https://goofynomics.blogspot.com/2016/04/il-miracolo-lettone-fra-propaganda-e.html) ed emerge che dal 2002 al 2007 la quota salari è scesa dal 35 al 32% del pil, mentre la bilancia commerciale precipitava a -20% e gli investimenti andavano dal 20 al 40% del pil; poi dal 2010 gli investimenti tornano a stabilizzarsi intorno al 20%, la bilancia commerciale diventa prossima a zero (diventa positiva dal 2015 per 3/4 punti) ma soprattutto la quota salari ha continuato a crescere arrivando al 45% del pil nel 2020
      Sembra che siano riusciti a realizzare una crescita bilanciata, basata sulla domanda interna e che, tra l’altro, ha consentito di ridurre costantemente l’indebitamento netto sull’estero (passato dal 90% del 2015 a sostanzialmente zero nel 2024) con forte contributo alla riduzione da parte del settore privato; tutti i dati sono contenuti nell’ultima pubblicazione periodica della banca centrale di Bulgaria (p.28 https://www.bnb.bg/bnbweb/groups/public/documents/bnb_publication/pub_ec_r_2024_04_en.pdf)
      Resta da capire come siano riusciti a realizzarlo, domanda a cui non so rispondere dal momento che non conosco minimamente il paese…

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  3. Ma quindi in ogni caso un Europa pre Euro e comunque pre "aggancio all ECU" sarebbe comunque per l Italia? Perché c'è chi afferma che vorrebbe appunto un'Italia pre Euro con impostazione anni 90. Sarebbe sostenibile o andrebbe ad avvantaggiare altri?

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    1. Non sarebbe più sostenibile perché "le bastonate" ( specie se ripetutamente ripetute) "debilitano".
      Usciremo da l "€urolager" solo quando ne usciranno i Kapò tedeschi , e questo sarà il "super QED" di questo Blog, perché avverrà di sicuro ...
      Solo che più il tempo passa e più cresce la probabilità di uscirci " con i piedi in avanti " o " per il camino " ( trattandosi appunto di un lager a "gestione tedesca" 😡)

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  4. Sarebbe interessante comparare anche i dati della Francia. Lo dico perché da certe fonti siamo molto vicini al loro PIL PPA pro capite. Quindi significa che per loro è andata peggio. Quindi significa che se anche loro sono così danneggiati si può far fronte comune per chiedere quello che potrebbe sembrare impossibile da ottenere.

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    1. Scusa, Corrado: io ti do le fonti dei dati. Se una cosa ti interessa e non sei un troll, vai pure lì e sentiti libero di consultale e riferirci, come fa sistematicamente Tommaso, per dirne uno ex multis (e Fabio, ecc.). O no? Non sono la tua segretaria, anche se capisco il tuo tentativo di far apparire come orientate analisi che orientate non sono proprio perché sono fattuali (dati) e aperte alla confutazione (citazione delle fonti). Conosci qualcun altro politico che spenda così tanto tempo nell'informare e soprattutto nello spiegare come ci si può informare accedendo alle fonti primarie? Nemmeno Claudio, che è bravissimo, credo vi abbia mai fatto un tutorial su come si usa Eurostat, per dire (e non perché non lo sappia fare ma perché Twitter è uno strumento che non si presta: per questo ci dividiamo il lavoro). Quindi vai, caro, vai su Eurostat se la cosa ti interessa: è gratis!

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  5. Secondo me, sarebbe ancora più interessante capire in che bolla mediatica si trovi la Bulgaria. Mi spiego: è anche possibile che le rivolte popolari siano scaturite dal fatto che la Bulgaria non si trovi nella bolla mediatica eurista, col risultato che i cittadini siano mediamente più informati di quanto lo siano gli italiani che leggono i giornali. In sostanza, quello che voglio dire è che sarebbe interessante fare uno studio sulle varie bolle mediatiche interne a tutti i paesi europei, per capire come la stampa si muova in relazione all’Europa, poiché questo studio potrebbe anche capire il perché differenti popoli reagiscano diversamente al progetto europeo, in quanto una differente informazione influenza anche sulla consapevolezza che un popolo ha di sè

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  6. Il guaio è che "il referendum" richiesto dagli "opponenti" sarebbe solo il "chiodo sulla €urobara".
    Pure noi , dopo 5 lustri di "€urodelizie" se ci fosse concesso " il referendum " , come chiedevano i nostri "felpagialla" prima del loro rientro ne l' ovile piddino, lo PERDEREMMO .

    Perché , e il "covid" stesso ce lo insegna , non c' è stupido più ostinato di quello che crede di aver pensato "in proprio" la propria fregatura.

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  7. mica fessi i bulgari... hanno tutti i vantaggi di essere "agganciati" all'euro (tra l'altro i lev metallici sono paro paro uguali agli euri), in special modo stabilità dei prezzi e inflazione controllata; oltre a ciò la moneta sovrana, che vale una frazione della nostra ma è in costante ascesa, ha consentito lo sviluppo del turismo e attirato i capitali esteri. Per dirne una, Sofia è un'hub obbligato quando vuoi recarti in medio oriente e spendere poco per il viaggio in aereo (e la città e i dintorni meritano un paio di giorni di sosta)
    p.s.: sulle politiche delle compagnie aeree che favoriscono alcuni scali a scapito di altri (segnatamente quelli italiani) ci sarebbe da scrivere un libro denuncia

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  8. Una convergenza dei paesi più ricchi verso la media era già nei progetti UE. Solo che si doveva essere tutti più ricchi. Ora scopriamo che cresciamo meno rispetto al resto del mondo e cresce meno ancora l’area Euro, ancora meno il Sud Europa, ancora meno l’Italia.
    Però qui è stato evidenziato qualcosa di grave: l’Italia sta andando al di sotto della media. Il Sud Italia, che era già al di sotto, sta sprofondando ancora di più. Ossia non c’è più una convergenza ma una divergenza che accentua la povertà.
    Quindi occorrono degli approfondimenti per capire cosa sta succedendo e soprattutto se la colpa è solo dell’Euro, o solo della UE, o anche, come presumo, delle amministrazioni locali e dei nostri governi.
    Temo che a causa della burocrazia, sia della UE, sia delle nostre istituzioni, stiamo perdendo contributi europei a fondo perduto. Se la burocrazia è eccessiva occorre rimediare o farsi sentire se dipende dalla UE. Idem se i progetti non sono appropriati alle nostre necessità. Occorre verificare anche se le distribuzioni di fondi sono appropriate per le caratteristiche dei territori. Non escluderei nemmeno la possibilità che siano errati i dati, visto che il PPA è più soggetto ad errori.
    Inoltre occorre tener conto anche degli effetti inflattivi. Se, come credo, la distribuzione di fondi viene erogata in base ad un PIL nominale anziché al PPA, è possibile che un aumento di inflazione ci faccia perdere contributi, anche se più ricchi non siamo. Visto che Eurostat calcola anche il PPA è bene tenerne conto.
    Quindi cerchiamo di informarci a 360 gradi senza cercare un unico colpevole, ma tutti i fattori che hanno portato a questa deleteria situazione.
    Onorevole Alberto, ci informi su tutto!

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    1. Corrado caro e stimato, benvenuto fra noi! Finalmente ti sei accorto che l’adesione al progetto europeo ha determinato per il nostro paese una regressione non verso, ma sotto la media. Si intuisce perfettamente il tuo giochino: quello di suggerire a chi arrivasse adesso su questo blog che il mio è un mero lavoro di denuncia postuma(non di avvertimento preventivo), sconnesso da un lavoro di analisi e di proposta che tu invochi il nome della sacra complessità del reale. Ci possono essere due spiegazioni per questo tuo atteggiamento: o non clicchi sui link, che ti risparmierebbero tante sorprese, avvicinandoti a quello che è il patrimonio conoscitivo condiviso di questa community, o sei un troll. Insomma, com’è, come non è, tutti i tuoi comportamenti hanno sempre una doppia lettura possibile, ma una delle due letture è sempre che tu sia un troll. Ora, sul valore della tua informazione a 360° (che poi si traduce nell’adesione alla narrazione gallina del castacriccacoruzzzzione), ci siamo prolungati fin dall’inizio del nostro discorso. In questo luogo è nato, per essere poi pubblicato su una rivista scientifica, l’unico tentativo di spiegazione del declino italiano che sia coerente con l’andamento delle serie storiche. La versione divulgativa la trovi qui: https://goofynomics.blogspot.com/2013/05/declino-produttivita-flessibilita-euro.html e quella scientifica la trovi qui: https://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/02692171.2015.1065226. Sono articoli che ho citato e ripreso decine di volte perché sono il nucleo fondamentale della mia analisi della situazione. Se sei genuinamente interessato, leggendoli potrai capire perché due date evidenziate nel grafico della vergogna sono tappe significative del nostro declino. Altrimenti, ti ringrazio per la tua trollanza che fa di te, se non un interlocutore, almeno uno Sparring partner ideale.

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    2. Cosa parlo a fare?

      E lo devo fare in carta semilogaritmica?
      Logaritmica sulle ordinate? (fical drag)
      Sulle ascisse? (feeling of time)
      Doppio logaritmica e non se ne parla più?
      Polare, così vengono giù due belle palle appese?

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    3. "Una convergenza dei paesi più ricchi verso la media era già nei progetti UE. Solo che si doveva essere tutti più ricchi." Ecco, appunto... non sapeva un po' di collodiano Campo dei Miracoli?

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    4. Poi uno non deve pensare che sia un troll? In fondo a ogni suo intervento c'è un sottile tentativo di delegittimazione, assistito da una preconcetta ostilità al nostro amico Aris Totele (come tu fai notare), e da tonnellate di ignoranza dei fatti! Se non è PD in purezza questo... Anche se la sfumatura: "Voglio sapere tutto e poi decido con la mia testa" (ovviamente senza avere una formazione specifica in materia) in realtà fa molto ortottero dei tempi d'oro, come ricorderete!

      Matteo, porta pazienza e grazie per le risate che ci fai fare!

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  9. Per l'ennesima volta non sono un troll ma un rompiscatole, vista la mia diffidenza verso i politici in genere. In sostanza sono più propenso a criticare che a lodare. Quindi l'etichetta "sparring partner" mi piace se questo serve a meglio indirizzare l'attività politica e/o informativa degli onorevoli, anche a costo di prendere botte (inteso come risposte sgarbate). Ho già detto che sono euroscettico e quindi non mi ha sorpreso la tua analisi e quando ho detto "ora" era più una forma retorica, riferita alla maggioranza delle persone. In fondo anch'io ho scoperto la "sòla" Euro solo dopo aver consultato i dati del FMI, 6-7 anni fa. Però se il mio commento manifestava un certo pensiero scettico era perché temo che alle volte al danno Euro se ne aggiungano altri per la burocrazia e incapacità di funzionari e politici, talvolta all'interno della UE, talvolta all'interno del nostro Paese.
    Avendo sentito parlare di fondi UE inutilizzati volevo avere una idea delle loro dimensioni, se sono soldi persi per sempre e quali siano le cause, poiché ritengo siano anche colpa delle amministrazioni locali e forse anche nazionali. Se l'Euro è un problema questo non significa che ne dobbiamo ignorare altri. Se, come temo, l'inutilizzo di fondi è comune nelle amministrazioni del Sud questo ha sicuramente amplificato il declino del territorio.

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    1. Qui e su Facebook il padrone di casa ha più volte spiegato cosa sono e a che servono i fondi, leuropei, del PNRR. Credo non ci sia altro da aggiungere.

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    2. Siamo sempre li, la confusione, tattica o logica, tra una condizione necessaria e una condizione sufficiente.

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    3. Aquilano, mi riferivo ai contributi a fondo perduto UE in genere e non specifici al PNRR (l'analisi dell'Onorevole parte dal 2000).
      Per quanto i contributi a fondo perduto al meridione faremmo meglio farceli da soli, però siamo nella situazione che abbiamo vincoli di bilancio e che se rinunciassimo a determinati contributi UE potrebbero essere dirottati ad altri paesi. Aumenteremmo quindi il danno. Il meridione ha avuto un tale discostamento rispetto alla media che il problema non dovrebbe essere solo l'Euro.

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    4. Mi scuso se insisto, il tuo ragionamento sembra avere un senso, un discorso da tiggì o da salotto televisivo su La7, ma noi siamo contributori netti, quindi…

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    5. Serendippo scrive:
      “... sapevo che quello che ho proposto richiede una modifica del trattato. .... E' anche eticamente sostenibile, poiché una Europa solidale non può penalizzare i paesi in difficoltà.”

      Dunque non avverte minimamente ciò che sta accadendo. Non sa che i trattati sono stati pensati come immodificabili e assolutamente antisolidali, per principio!, come ha dimostrato quarantotto. Non avverte, quindi, che se il drone avesse colpito l'elicottero ieri, e se la notizia non è vera, come si sono affrettati a precisare i soliti noti, in questo caso lo colpirà il 28 giugno, come da prassi, e il 28 luglio riinizierà la carneficina che stavolta non si conterà in decine di milioni, allora si vedrà veramente cosa significa “l'Europa solidale”, ma nel sangue.
      Non avverte, cioè, qual è il prezzo che dovranno pagare i popoli europei per il tradimento delle oligarchie, che si può sintetizzare in un solo concetto: moneta unica ortopedizzante. Le successive necessarie e conseguenti ortopedizzazioni sono state sempre più straordinariamente evidenti e sfacciate. Le piazze guerrafondaie e antisemite fomentano l'esito finale e scontato di tutto ciò, a cui manca poco a quanto pare, e che nessuna manovra “opportuna” di investimenti o produttività potrà sventare, se non solo oramai la pietà del cielo.

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    6. Matteo,
      non sono così ottimista da escludere gli scenari peggiori possibili. Solo che ritengo che se nel frattempo facciamo una analisi delle spese pubbliche, distinguendole da quelle con un moltiplicatore fiscale elevato (capacità di far crescere il PIL) e quelle basso, degli scenari possibili dall'uscita UE e/o Euro e vedere come affrontarli, dell'utilizzo ottimale di quello che ci viene restituito parzialmente, senza sprecarlo, potremmo uscire con le ossa meno rotte. In questo senso auspicavo anche post che andassero in questa direzione. Tra l'altro in questo periodo quantomeno attraverso i contributi a fondo perduto del PNRR abbiamo una cassa migliore di quella che avremmo senza.

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    7. Mamma santissima! Ma sei fantastico! Sei un repertorio vivente di idioletti piddini! Ora anche "la spesa pubblica bbòna che c'ha er mortiplicatore arto"! Ti adoro! Per fortuna ho tutti i tuoi commenti in coda di moderazione, mi serviranno quando deciderò di compilare il sottisier di questo meraviglioso periodo storico (p.s.: sì, diverse spese hanno moltiplicatori diversi, ma qui abbiamo problemi di un ordine di grandezza molto superiore...).

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  10. Buon giorno Bagnai, ha visto che la Francia è stata messa a ferro e fuoco da immigrati e "nuovi Francesi" ci sono video che lo dimostrano, dialoghi in arabo ecc... Siccome c'è un referendum su questo tra poco... Facciamo una bella campagna,a sx prima del referendum o di elezioni fa uscire inchieste a orologeria, noi facciamo vedere ora quello che accade, bisogna sfruttare le finestre di opportunità

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    1. ***Facciamo una bella campagna,a sx prima del referendum ***
      e magari poi andiamo a votare NO " ?
      Ma ci hai preso per stupidi ? Dove pensi che si possa fare "campagna" contro un sistema che detiene TUTTE le TV ?
      Qualunque "referendum" poi è vagliato dalla "Corte" quindi è SICURO che ce lo fanno votare solo se serve al sistema..

      Ma se poi è stato pure il PD a prenderne "le firme" , vuol dire che serve soprattutto al PD e allora solo un oppositore CRETINO andrebbe a votargli "contro", perché sarebbe solo un voto per alzargli il "quorum"..
      Ma questo lo sai benissimo anche tu , quindi te lo ridico : attento al " duck test".

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    2. Forse non si legge bene ma c'è scritto "facciamo una bella campagna, a sx prima dei referendum o di elezioni fa uscire inchieste a orologeria"... Mi sembra ovvio una campagna social "del giorno" non per andare a votare ma per mostrare i danni in Francia da parte di immigrati di seconda generazione durante i festeggiamenti per la vittoria di calcio.... Ma era ieri e già qualcosa è stato fatto

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  11. Giusto per pura curiosità gossippara, il cerimoniale è cambiato o oggi è andato a fare una forse più piacevole passeggiata in montagna?

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    1. Ieri sono rimasto a casa a mettere ordine nel mio archivio (nulla è cambiato: il Presidente della più vecchia bicamerale non è previsto al ricevimento del 1° giugno), mentre oggi ero come al solito in tribuna presidenziale, in seconda fila e nel pieno rispetto del protocollo, primo dopo l'ultima dei capigruppo di assemblea (poteva andare molto peggio...). ;)

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  12. La situazione bulgara è alquanto anomala , il leva è agganciato al marco e poi all' euro dal 1998 se ricordo bene e questo ha fatto si che la Bulgaria nonostante entrassero capitali a pioggia di fatto non ha avuto grossi benefici per la popolazione, i salari sono un po' aumentati ma questo solo perché i bulgari sono fuggiti all estero in massa e le aziende si sono ritrovate senza manodopera ,un aumento però inferiore a quello che sarebbe dovuto essere , le pensioni sono rimaste abbastanza ferme e i pensionati devono essere aiutati costantemente dai figli ... Se li hanno . Il costo della vita è aumentato di molto, nei 2000 era 1/4 circa ora penso che si stia allineando a quello medio italico . Il fatto che non usino l € è solo fittizio visto che hanno il cambio fisso da più di 25 anni. Attirano e hanno attirato aziende con una tassazione molto ridotta ma così facendo praticamente sono forestieri a casa loro , in Bulgaria luccica tutto ma a dire che è oro non lo farei.

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