venerdì 12 agosto 2022

Lo sportello dei reclami

Come vi avevo promesso, non avendo potuto rispondere puntualmente ai vostri suggerimenti sul programma, apro qui uno spazio per i vostri commenti sul prodotto finito, ora che è disponibile. Potete scaricarlo cliccando qui.

Buona lettura. Aspetto i vostri istruttivi commenti.

106 commenti:

  1. Veloce lettura con ricerca ipertestuale argomenti di mio interesse. La si tocca molto piano su questione COVID/restrizioni/obbligo/, qualche paragrafo di rito su commercio ed artigianato, nulla su ambulanti/bolkesyein e compagnia cantanti. Molto pnrr, digitale. Pare allineamento astrale di tutti i partiti su agenda eterodiretta.dopo forza Italia anche lega si allinea al pensiero dominante. Solo sfumature di un tetto grigio euroinomane. Posso comprendere pragmatismo ma un po' più di coraggio ci volevo. Con immutata stima nei suoi confronti Prof.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Confesso anch'io di aver già ricevuto parecchi "Radames discolpati" sull'identità digitale. Ho visto il convegno di A/simmetrie e quindi immagino si intenda quello detto lì, però davvero quel passaggio forse è un po'..."affrettato".

      Elimina
    2. Ricordo un "alcune iniziative perché abbiano possibilità di successo non vanno preannunciate" (citazione non letterale)

      Elimina
    3. Salve. Spero lei sappia che le direttive su come spendere i #prestiti lo dice la UE. Quindi #green - Per tutto il resto, sarà prima necessario essere liberi in Parlamento et al, con risultati delle elezioni oltre il 51%. Poi, tempo al tempo, la Lega definirà tutti i particolari. Buona serata
      maria cristina rossi
      rovigo
      veneto

      Elimina
    4. Cara Maria Rossi, non si preoccupi di quello che io so: mi sembra evidente che il primo problema da risolvere qui sia quello che lei non sa.

      Elimina
    5. Sull'identità digitale ho risposto nel post successivo. Chi ha dubbi può andare a chiarirseli lì, e poi però deve mandare a quel paese le sozze e spregevoli canaglie che li hanno artatamente disseminati.

      Elimina
  2. Buonasera, Sen Bagnai
    Ho cominciato a leggere partendo dai punti di interesse, e parto con la prima questione. Il Dipartimento Energia della Lega è consapevole della natura speculativa dell'andamento del prezzo del gas ? Il flusso di gas via tubo da Russia ed Algeria non ha subito particolari cali negli ultimi mesi, eppure ENI sta aumentando in modo significativo il prezzo ai clienti finali ....... la stessa ENI che ha annunciato dei dati mica male nelle sue ultime due trimestrali. Non si dovrebbe quantomeno prendere in considerazione una robusta ed energica moral suasion da parte del governo che verra' dopo il voto ?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perdonami ma questo tema è un po' più complicato di così. Ci sono delle chiare responsabilità europee nell'aver creato un hub del gas in Olanda basato su logiche di mercato evidentemente confliggenti con le necessità di tutelare una risorsa strategica, sulla base del principio che negoziando il gas nella monetona fortona ci si sarebbe tutelati dall'inflazione. Lo abbiamo spiegato a suo tempo (per primi: poi lo ha detto perfino Prodi!). In generale lascerei la categoria di "speculazione" nella pattumiera della storia accanto a quella di "onestà". Grillume. Qui il problema è più radicale: vogliamo il mercato sì, o vogliamo il mercato no? Per memoria: i due paesi più grandi dell'Eurozona stanno nazionalizzando a randa (Vestager muta). Noi che cosa vogliamo fare?

      Elimina
  3. Segnalo alcune imprecisioni per la parte sanitaria (pg 151-155). La riforma dell'assistenza territoriale è già stata pubblicata in gazzetta con il dm 77 del 23 maggio 2022 (ex DM 71) che attua la Riforma 1 della M6C2 del PNRR. Tra le pagine 150 e 155 invece si parla ancora di prevedere una riforma dell'assistenza territoriale oppure si parla ancora del DM 71(150) oppure a pagina 155 si parla del DM 77 che però già prevede gran parte degli elementi previsti (es. assistenza domiciliare) molti dei quali, tra l'altro, costituiscono altri interventi della M6 del PNRR (quindi sono già previsti).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come sai io sono il capo dipartimento economia e quindi ho difficoltà a entrare in altri ambiti. Posso dirti che il programma è frutto del lavoro di 34 capi dipartimento coordinati dal senatore Siri, un lavoro eseguito in tempi molto ristretti. Do per scontato che ci siano imprecisioni, ma vorrei chiarire due cose:

      1) chi si aspetta che un programma sia un pamphlet ideologico forse perde di vista alcuni aspetti della dialettica politica così come essa si svolge nella sua concretezza;

      2) se una riforma è stata fatta dal Governo Draghi (cioè da quello dei migliori) questo non esclude che noi la si voglia peggiorare (ci siamo capiti, spero), e se una riforma è prevista dal PNRR questo non esclude che essa possa essere realizzata in modi diversi.

      Elimina
  4. Mi piace pensare di aver contribuito al paragrafo sulla prevenzione sismica e il possibile utilizzo dei fondi europei a tale scopo, ma magari era un'idea già prevista dai redattori. Grazie per il suo lavoro Senatore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In effetti Sergio Pirozzi è appena stato nominato capo dipartimento eventi emergenziali e protezione civile, e potrebbe avere qualche idea di che cosa sia un terremoto... ma come vi ho detto io ho girato le vostre proposte direttamente al coordinatore del progetto.

      Elimina
  5. Secondo argomento: sanita' e liberta' di scelta terapeutica ..... bene la citazione di obblighi vaccinali come strada da non ripetere, ma altrettanto chiaramente andava citato il greenpass

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perché "citare i sintomi" quando chiaramente mostri di combattere "la patologia"? Per cercare di zittire su Twitter qualche fomentato che tanto troverebbe un'altra virgola per lamentarsi e votare inconsapevolmente PD? Rispondo così perché ho sentito lamentele simili e mi sono convinto che chi non capisce la questione così posta sono quelli che non la vogliono capire. Senza contare che il tema gp è difficile da trattare direttamente con parti del cdx e nel contesto attuale quindi penso sia meglio evitarlo per non creare divisioni.

      Elimina
    2. Con permesso .... il "sintomo" in questione ha segnato per mesi la vita di milioni di persone ! Se è vero che ci sono i fomentati su twitter esistono le persone in carne ed ossa che sono più vicine al nostro campo che a quello del PD e di cui si dovrebbe recuperare la fiducia con parole chiare, anche sui sintomi

      Elimina
    3. Amici cari, la libertà, cui, per inciso, dedichiamo il nostro convegno annuale, mi pare sia un concetto inequivoco, ed è stato chiaramente espresso nel programma, in un modo che ci ha evitato tonnellate di rotture di coglioni e di strumentalizzazioni da parte dei media. Quelle ce le ciucciamo noi, per essere chiari, e ci tolgono il tempo di parlare di che cosa vogliamo fare. Poi capisco il bisogno delle allodole di incontrare uno specchietto. Ma su questo bisogna essere chiari: il mondo "di carta" (contante incluso) è soggetto a un attacco concentrico. La battaglia sul green pass, paradossalmente, è una battaglia di retroguardia nel momento in cui in Europa, nel silenzio di tutti tranne a/simmetrie, si procede a passi spediti verso l'ID digital wallet. Una battaglia di avanguardia è quella per tutelare quello che ormai è un fatto: la dimensione digitale della persona umana. Non è un caso che deficienti vari e troll del PD abbiano attaccato quel pezzo del programma (come spiego nel post successivo). Nel tutto sono contenute le parti. L'alternativa ovviamente c'è, ed è Speranza. Ma io non sono qui per fare propaganda elettorale: qui, come altrove, del consenso dei singoli mi interessa molto meno che di quello della Storia. Cerco di indicare le correnti principali, poi ognuno mette la sua barchetta di carta nel rigagnolo che ritiene più promettente, e per chi volete votare non sarà mai argomento di discussione di questo blog né di compromissione del nostro rapporto intellettuale.

      Elimina
  6. Professore, come dice lei il programma vuol dire tutto e non vuol dire niente (chi poteva prevedere la pandemia 5 anni fa?). Comunque leggerò il documento e se sarà il caso di sottolineare qualcosa lo farò.

    Per ora mi salta all'occhio la C-maiuscolo-o-minuscolo-al-quadrato, che in puro stile giornalistico, non hanno mancato di scrivere a membro di segugio.

    Non c'è verso di vederlo scritto come chimica comanda, sono anni che viene storpiato nelle più varie fogge, purché non sia scritto come deve essere: C maiuscolo (Carbonio), O maiuscolo (Ossigeno), 2 a pedice (due atomi di ossigeno).

    Un po' come il suo cognome che da Bagnai, diventava Bagnati, Bagani, Mugnai...
    Tenga duro che siamo con lei, con immutata stima e imperituro ringraziamento.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho voluto sfogliarlo tutto, senza soffermarmi su un capitolo specifico per avere una visione di insieme.
      Ci ho messo un'ora circa.
      La prima impressione che ricevo a caldo é che si tratti di un programma vero, sincero, organico, non si tratta di quattro frasette acchiappavoti, ma si vede che é scritto da chi ha competenza nei diversi ambiti.

      Si può essere d'accordo o meno sui vari aspetti, sulle singole misure. Ma si intravede in controluce un'idea di Paese, della sua complessità, dei punti di forza e delle criticità, antiche e recenti.
      Naturalmente può essere un totale libro dei sogni o un qualcosa di realmente attuabile, magari a pezzi, a spizzichi e bocconi.

      Spero solo che, dopo le elezioni, i numeri non lascino spazio a dubbi. Che si possa fare un governo serio e che non parta il solito fuoco di fila Quirinale-Troika-Agenzie di rating-Stampa compiacente a cui siamo abituati da alcuni decenni.
      Buon lavoro Professore.

      Elimina
    2. Diciamo che il rischio di avere 34 redattori era quello di una eccessiva prolissità (un rischio che secondo me non abbiamo evitato: ma non c'è stato tempo di scrivere poco) e anche una relativa mancanza di "anima", perché purtroppo dato il tumultuoso svolgersi degli ultimi mesi (sotto lo specchio della palude stava succedendo qualcosa, come ex post credo abbiate compreso), e considerando anche lo sforzo organizzativo che il sen. Siri stava facendo per allestire il tour "L'Italia che vogliamo", riunioni plenarie dei capi dipartimento non se ne sono potute fare. D'altra parte, però, chi si è pronunciato sui vari temi è persona che Matteo Salvini ha ritenuto specializzata su quei temi. Per l'economia, io (che ovviamente ho condiviso con i colleghi di Dipartimento, ma senza circolare documenti, perché sono molto infastidito dagli incidenti che la circolazione anticipata di bozze regolarmente provoca)...

      P.s.: peraltro, questi incidenti spiegano bene perché non può esserci un piano B e perché eventi traumatici come i cambi di regime e le rotture di sistema trovino necessariamente impreparate le classi dirigenti.

      Elimina
  7. La prima cosa che mi è venuta in mente è un programma "politicamente corretto" in alcuni passaggi ridondante. Non mi entusiamo il capitolo provincie, direi che una volta per tutte sarebbe da affidare le competenze alle regioni, non leggere di ripristino delle assemble concentrando piuttosto l'attenzione sull'accorpamento di Comuni di almeno 3000 abitanti. Avrei soppresso l'alternanza scuola-lavoro. Gioco di parole con l'elezione del PdR che non si capisce se è un elezioni a parità di poteri o si vuole puntare a maggior presidenzialismo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Partendo dalla fine: è un "vedo-non vedo" di cui ti esorto a considerare l'aspetto sexy. Il tema, come sai, lo abbiamo affrontato funditus in a/simmetrie quando, dopo i primi tre mesi di lavoro in presidenza di commissione finanze, mi era ormai chiaro che la nostra fosse già una repubblica presidenziale informale (e pertanto priva di check and balances che potessero arginare il garante dell'unità europea). Il parlamentarismo non era ancora stato sottoposto allo stress cui lo abbiamo visto sottostare negli anni successivi, e a questo proposito mi pregio di segnalarti che se vuoi sapere a settembre che cosa succederà nei prossimi quattro anni puoi cliccare qui (c'è un posto dove si discute prima quello che succede dopo)...

      Sugli altri punti (la valorizzazione delle provincie, l'esecrabile alternanza scuola-lavoro) ti do ragione, con una sfumatura: con le terga altrui sono tutti politicamente scorretti. Se noi dessimo un messaggio politicamente scorretto, la journaille non verrebbe a casa tua a impedirti con le sue cazzo di telecamerine a spalla di andare dal salotto alla camera da letto, ma verrebbe da noi. Devo elaborare ulteriormente? Puoi tranquillamente non fidarti: l'alternativa c'è ed è con Speranza. Che vuoi di più dalla vita!

      Elimina
  8. Sanità e Famiglia (con particolare attenzione alle fragilità/disabilità e al tema degli indennizzi sia dei danni da vaccino sia delle spese sostenute dai nuclei familiari di pz oncologici) ok. Sono lieto dell'attenzione data al problema della gestione dei dispositivi medici ad alto costo: la proposta di un registro nazionale va nella giusta direzione.
    Da non tecnico mi sarei aspettato qualcosa di più incisivo sulla Bolkestein (di immediata percezione positiva per piccole imprese, balneari e non solo), ma credo che faccia parte di quello che non si può dire in maniera esplicita (tra le righe si intuisce).
    PD delendum est: voto Lega. Forza Prof!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si è anche aperto un raffinato dibattito fra giuristi laureati in lettere o in scienze della comunicazione sull'uso del termine "indennizzo" invece di "risarcimento". Il mondo è bello perché è avariato. Finché le critiche vengono da voi, ci rifletto. Quando le critiche vengono da persone che non riescono a tenere insieme cinque teste in una stanza mi viene un po' di sconforto...

      Elimina
  9. Buonasera professore, ho dato un primo sguardo alla corposa mole del programma. Ho il timore che non si sia voluta prendere una esplicita posizione contro ogni restrizione delle libertà, soprattutto in riferimento al Green pass. Inoltre mi auguravo che ci fosse una esplicita opposizione ai progetti di identità digitale che tecnicamente permetterebbero il credito sociale, come auspicati da Colao. Qualcosa si vede sul fronte Unione bancaria e questione 110% ed è davvero un sollievo. La proposta del limite del contante a 10k€ è molto apprezzata, non passa inosservata. Leggerò tutto più a fondo, forse commenterò ancora. Confido che molte scelte saranno discusse al Goofy a giochi fatti.
    Comprenda certe ansie: abbiamo il nervo scoperto della violazione del corpo, la paura fondata che venga sacrificato il nostro lavoro a pretestuose tensioni internazionali e pelose interpretazioni di modelli climatici non validati. Queste ansie si esprimono a chi si delega a rappresentare i propri interessi, non di certo ad avversari politici. Per questo le domando la giusta indulgenza e la solita forza della comunicazione che ha avuto il merito di creare una precisa coscienza. La saluto con affetto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Torno a fare capolino, due osservazioni non comodissime...
      1. Perché pensare all'estensione temporale dello stato di emergenza? Personalmente sarei più rassicurato dalla sua eliminazione, ma è una mia personale tendenza considerare inammissibile la deroga allo stato ordinario della democrazia, nessun diritto è intermittente;
      2. Perché questa profusione di propositi a favore della conversione dei veicoli all'elettrico? Pare un po' troppo "agrnda2030", "Schwab friendly".. In un paese che ha sostanzialmente perso l'industria automobilistica quasi del tutto.. E senza una fondata ragione a parte la necessità di ristrutturare l'industria automobilistica tedesca, si perdoni la citazione impertinente.
      Questi sono stati punti oscuri per non dire spiacevoli alla lettura per me. Grazie dell'attenzione.

      Elimina
    2. Sull'identità digitale ho risposto nel post successivo e spero di essere stato chiaro. Non ho letto, perché non mi compete, la parte relativa all'auto elettrica: la guarderò. Mi sa che tu, a grandi linee, potresti ricadere nel non ristretto novero di quelli che non hanno interpretato correttamente il discorso di Massimiliano Romeo a Draghi... Lo schema credo sia lo stesso, e l'ho spiegato illo tempore.

      Elimina
  10. A pagina 34 trovo discutibile 'La questione più grave in tema di beni culturali è aver demandato allo Stato non la conservazione (come giusto che sia), quanto la valorizzazione. Di fatto i beni culturali restano ingabbiati all’interno di un meccanismo pubblico che ne limita lo sviluppo, poiché l’investimento pubblico è sempre meno efficace in termini economici di quello privato, mentre la burocrazia dei beni culturali è l’ultimo ridotto di un sindacalismo fuori tempo'. Mi pare polemico nel tono ma vago sui contenuti. Se anche fossimo d'accordo, nel concreto che si propone di fare?

    RispondiElimina
  11. E' il mio primo post, dopo due anni anni di "lurkamento", dunque se ho commesso qualche errore, chiedo venia. Non è un reclamo ma un suggerimento per una possibile estensione del programma sull'innovazione tecnologica (ma non solo). Attualmente l'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi è solo una direzione generale del MISE ed agisce in sostanza come un organo che concede marchi, design e brevetti e che fa poco altro. In alcuni stati (gli USA in primis) l'ufficio marchi e brevetti è invece una autorità sul modello dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, dunque che si occupa anche di indagini conoscitive, che fa relazioni al Governo e al parlamento, che ha anche una funzione consultiva per il Governo e per il legislatore, tanto da aver assunto un ruolo di promozione della tutela della ricerca tecnologica e, in generale, nelle tematiche in materia concorrenziale e di proprietà intellettuale. Io credo che proporre una cosa analoga anche qui in Italia potrebbe essere una buona idea. Vista la "trasversalità" della materia (che spazia dalla ricerca tecnologica nei settori più diversi, ai marchi, al design al diritto di autore) è infatti difficile che un ministero o una commissione legislativa possano occuparsene avendo tutte le necessarie competenze e soprattutto con una visione complessiva e, a mio parere, è proprio questa situazione che - alla fine - ha fatto sì che nel nostro paese il tema della proprietà intellettuale, nonostante il nostro paese sia divenuto nei decenni sempre più "creativo"; non sia mai divenuto centrale nell'agenda del legislatore o del Governo. Come spesso avviene, non si tratta di cattiva volontà politica, ma di un assetto istituzionale che non consente al tema di emergere come forse dovrebbe. Siccome nei decenni il paese è divenuto sempre meno manifatturiero e sempre più produttore di innovazione (in termini di tecnologia e di immagine) il tema forse merita attenzione e la prossima legislatura potrebbe essere l'occasione per dargliela. Scusate se mi sono dilungato.

    RispondiElimina
  12. Mi sembrava che la proposta Tridico fosse ragionevole, pensione a 64/65 anni, parte contributiva subito e a 67 quella retributiva. In questo modo si sarebbero mantenuti in equilibrio i conti.
    Evidentemente non è abbastanza ragionevole.
    Ringrazio cmq il mio partito per la sensibilità dimostrata nei confronti di chi, disoccupato da 5 6 anni e non rientrando in quota 41 avrebbe necessità di accesso alla pensione, seppure limitata.
    Grazie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In tutta onestà: sembra ragionevole anche a noi, ma se la si mettesse nel programma il PD la strumentalizzerebbe dicendo che vogliamo tagliare le pensioni. La verità è che il tema dell'equilibrio dei conti è viziato da due fattori: il primo, noto a tutti, è che nel bilancio dell'INPS confluiscono previdenza e assistenza (con le note conseguenze); il secondo, su cui non riflette nessuno, è che senza crescita nessun sistema pensionistico è sostenibile: né quello a ripartizione né quello contributivo. Con tassi d'interesse a zero (ora ci sarà una fiammata, anche persistente, ma ragioniamo sullo stato quo ante) mi spieghi quale sistema contributivo può raggiungere un equilibrio attuariale? Infatti in Germania i fondi pensione erano in grossissime difficoltà (e non da ieri). L'idea del "pochi, maledetti e subito" rientra secondo me nell'ambito più generale del concetto di libertà e quindi personalmente non mi vede contrario, mentre è del tutto evidente che visto che ha prevalso la dissennata retorica del contributivo occorre in ogni modo assicurare alle persone la possibilità di colmare le interruzioni della loro storia previdenziale.

      Elimina
  13. Buonasera, più che un reclamo mi piacerebbe avere una precisazione sull' argomento pensioni. In particolare se verranno conservati nell' eventuale riforma i vari anticipi. Mi riferisco all' art. 4 della famigerata legge Fornero che prevede lo scivolo fino a 5 anni, con l'ultima modifica ( prima era fino a 7). Inoltre nel programma si parla soltanto di anni di contribuzione ma non di età. E' previsto qualcosa in tal senso? Grazie. P.S. Piccola provocazione: ma un referendum sulla Fornero non sarebbe stato accolto favorevolmente in maniera trasversale da tutti i cittadini?
    Stefano Carbone

    RispondiElimina
  14. Prof., grazie anzitutto per lo spazio concessoci. Ancora una volta non v'è menzione della Difesa, se non per la cooperazione con le forze di polizia, né di alcun pensiero critico circa le Forze Armate. In materia economica qualcosa si sarebbe potuta fare, qualcosa avente impatto minimo sul bilancio complessivo ma grande sull'economia familiare di molti: il ripensamento del CFG, che permette di retribuire un certo tipo di straordinario poco più di 2 euro netti all'ora.

    RispondiElimina
  15. Molto contenta dello spazio dedicato a famiglia, natalità e coppie. Grazie davvero.

    RispondiElimina
  16. Buona sera Senatore, vorrei qui rimarcare un grazie importante per l'UNICO Politico che nelle settimane scorse è arrivato nel 'mio' Polesine (Basso Polesine) in quel di Porto Tolle, Scardovari, Delta del Po, per parlare con i nostri pescatori delle gravi problematiche che si trascinano da anni. Non da ultimo la risalita del cuneo-salino che ha sterminato in parte la produzione di Cozze e Vongole. E' stato il Senatore Salvini, il nostro amato Leader della Lega. Grazie davvero

    RispondiElimina
  17. Non ci sono le cose che non si dicono per poterle fare.
    E un accenno c'è.

    Perfetto!

    RispondiElimina
  18. Le scrivo del settore di mia competenza e da pugliese. In Puglia è molto sviluppato (anche rispetto alle altre regioni italiane) il comparto informatico; lo dimostra il cospicuo numero di laureati che ogni anno terminano il loro percorso di studio e che vengono reclutati da società di questo settore (IBM, Fincons, Exprivia, NTT Data, Athos, etc), così da far soprannominare la mia regione dagli addetti ai lavori: "la piccola California". Penso che tra le sacrosante misure enunciate nel programma nella sezione dedicata al Mezzogiorno, debba essere inclusa la valorizzazione e l’ulteriore sviluppo di questo comparto, poichè la distanza geografica di queste regioni dal centro dell'Europa, per queste "produzioni" (il software e i tanti servizi ad esso connesso), non costituirebbe un ostacolo.

    RispondiElimina
  19. Risposte
    1. Credo che tu sia ancora distante da questo traguardo (o forse da entrambi).

      Elimina
  20. Ho letto per ora le aree di mia competenza (pa ed esteri) e mi limito a un commento rapido.
    Ho trovato molto apprezzabile ed equilibrata la parte sugli esteri, se la politica estera del governo di centrodestra seguirà tali principi avremo un miglioramento rispetto a questi passati anni di umiliazioni e scendiletto. Non è molto chiara la frase "ripensando l’uso della forza non autorizzato dal Consiglio di
    sicurezza delle Nazioni Unite." Si intende, come spero, che la NATO deve abbandonate la politica degli interventi "umanitari" unilaterali o che auspicate un superamento del monopolio dell'uso della forza del CdS cioè più azioni unilaterali? Presumo la prima ma la frase è abbastanza ambigua.

    Per quanto riguarda la PA, di cui ho l'onere e l'onore di fare parte, la parte ad essa dedicata mi sembra un po' breve anche se condivisibile. Vorrei che menzionaste lo stato di abbandono e sotto-finanziamento a cui tante amministrazioni sono state sottoposte a causa di anni di austerità e blocco del turnover. Nessuna digitalizzazione ed efficientamento della PA sarà mai possibile quando gli organici sono ridotti all'osso e chi rimane in servizio è gente attempata, inadatta all'uso dei nuovi mezzi, burocrati legati a un modo di lavorare che non c'è più e in attesa ormai solo della pensione. Serve un vasto processo di reclutamento e ricambio di giovani funzionari. Aggiungo, ricollegandomi con il discorso esteri, che la mancanza di personale e di adeguato supporto si fa sentire soprattutto nei tavoli tecnici europei, nei quali siamo frequentemente costretti a dar battaglia ad armi impari, quando non a disertare alcune riunioni per mancanza di persone.

    RispondiElimina
  21. Una banalità, ma è un errore che vedo ovunque, principalmente sui giornaloni che difendono Lascienza: la formula chimica dell' anidride carbonica si scrive CO col 2 a pedice , non Co2, nemmeno CO2 o combinazioni più originali. Per il resto mi sembra molto interessante, specialmente la parte sul nucleare e energia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, concordo. E' una banalità che ho segnalato pure io perché mi dà un fastidio assurdo. Negli articoli di giornale ormai ci ho fatto il callo, ci fosse una volta che é scritto a modo!
      In un programma politico può sembrare una cosa da nulla, ma dà comunque una idea di sciatteria (ripetuto 16 volte poi, ancora di più!), come se chi ne scrive non abbia assolutamente idea di che cosa sta parlando. E non penso sia questo il caso.

      Elimina
    2. Ci sarebbe qualcosa da dire anche su "La TAV": considerato che non si tratta di una trena ad alta velocità ma di un treno, sarebbe più corretto dire e scrivere "il TAV". Colgo l'occasione per consigliare a tutti la lettura di "Corruzione ad Alta Velocità - Viaggio nel governo invisibile", del compianto giudice F. Imposimato, G. Pisauro, S. Provvisionato; Edizioni Koinè. Ricordo inoltre che, fino al 2000, la Lega era NO-TAV: poi Bossi decise che si poteva vendere la Valle di Susa a Berlusconi (e Dell'Utri...) sul tavolo delle trattative per le amministrative dello stesso anno (riappacificazione Lega-FI dopo lo strappo che condusse alla caduta del I governo Berlusconi), con il Segretario del Carroccio che non aveva ben chiari i termini della questione complessiva (alla Lega Lombarda del Piemonte non è mai fregato niente, meno ancora dell'autonomia politica sul territorio della Lega Nord Piemont).

      Elimina
    3. Ragazzi, io soffro con voi. Mi è stata anche data l'opportunità di rileggere l'intera bozza ma vi confesso che non ne ho avuto modo. Il messaggio è arrivato alle 11 di mattina con deadline alle 19 e l'ho letto alle 17 perché impegnato in incontri col territorio. Al mio collegio virtuale, questo (che è quello che mi ha portato dove non volevo arrivare), se ne è aggiunto uno reale, che è mio dovere e mio interesse - anche culturale - seguire. Quindi amen: abbiamo il dicobalto in programma, come fossimo dei piddini qualsiasi. Sono i privilegi di un'istruzione che ha demonizzato il classico, dove si studiava chimica, sacrificandolo sull'altare delle competenze STEM, che evidentemente non includono la chimica...

      Elimina
  22. "La crisi internazionale che stiamo vivendo, che amplifica i fattori di instabilità sulla disponibilità e sui prezzi di energia, materie prime e fertilizzanti, ha spinto il settore a interrogarsi sull’opportunità
    di mettere in campo azioni concrete riguardo la propria autosufficienza, sulla necessità quindi di essere più resilienti agli shock esterni, l’ultimo e più importante dei quali è rappresentato dalla guerra in Ucraina a seguito dell’invasione della Russia."

    Amen.

    RispondiElimina
  23. Egregio senatore,
    ho letto con molto piacere il testo autentico del programma, dopo tanti (troppi) falsi circolati nelle ore precedenti su Twitter. Anzitutto, mi permetto di esprimere i miei più sentiti complimenti a chiunque abbia steso questo ammirevole passaggio, che trovo pregevolissimo e ardisco qui riportare a benefizio dei lettori:

    "[La nostra] identità ... nasce quasi sempre da piccole patrie, quelle che Carlo Cattaneo definita le “patrie singolari”, cioè da porzioni di territori spesso in creativa competizione tra di loro. Lo Stato Nazionale ha troppo spesso deprivato questa competizione creativa, da un lato limitando la libertà dei territori, dall’altro limitando la libertà dei cittadini, trattandoli come sudditi nel nome di uno statalismo che ha radici giacobine, per cui lo Stato non sarebbe la somma dei cittadini, bensì un ente dotato di propria volontà e scopo con finalità ultronee rispetto alla felicità e benessere delle persone" (pag. 34).

    Poi, mi permetto di parlare per quel poco ch'è di mia competenza, essendo io un umanista e avendo appreso quel minimo che so d'economia da Lei e da Borghi (e dunque mai mi frapporrei su tali aspetti).

    Era inevitabile l'inserimento dell'insindacabilità della posizione atlantica nel programma di centrodestra, vista la posizione di FI e FdI in merito. Mi sarei aspettato che la Lega potesse essere in ciò un contraltare, ma pag. 40 ahimè mi smentisce. La sezione delle pp. 64-68 è in parte più rassicurante, dacché non riflette posizioni di principio guerrafondaie, ma l'apologia di Bretton Woods e dell'ordine internazionale sancito dai trattati di pace della II guerra mondiale si presterebbe a parecchie critiche. Come il voler restare "saldamente in seno alla NATO", sendoché un discorso critico sull'utilità di un trattato atlantico antisovietico esteso fino al Baltico e in assenza di URSS significherebbe una presa di coscienza di buonsenso, e non necessariamente un avvicinamento strategico alla Russia né tantomeno alla Cina (quantunque per me il primo potrebbe non essere un male).

    Apprezzabile la parte sulla famiglia, anche se qualche governatore ci mette del suo per seminare zizzania...

    Purtroppo, da umanista contrario a qualsiasi "quantificazione" del sapere e a qualsiasi intromissione delle "competenze", anzi oserei dire da strenuo difensore della nozione, trovo alquanto discutibili le intiere sezioni su giovani, istruzione e università (pp. 78-82, 108-110, 196-200), così come le dichiarazioni del segretario in risposta alla provocazione di Calenda. A monte di tutto, occorrerebbe prevedere una chiara distinzione di percorsi: promozione degl'istituti tecnici e professionali come scuole d'eccellenza puntate all'inserimento lavorativo diretto (e questo è ben detto dal programma), ma d'altro canto una difesa del sapere umanistico e liceale puramente nozionistico, senza pretendere di mischiarlo a "competenze" e "connessioni col mondo del lavoro", esentato da qualsiasi alternanza. Similmente per le università umanistiche, senza proporre una promozione aprioristica delle facoltà STEM (ciò nel programma di coalizione). Un liceo da rendere forsanche più serio e (mi si passi il termine) "difficile", che evidenzi un percorso nettamente umanistico e intellettuale, ben distinto da qualsiasi formazione professionale e (come sopra) "elitario". Lodevole però la pag. 201 sulla libertà di pensiero.

    Mi duole constatare che alle pp. 118-121 sia evidente una contaminazione da parte di talune istanze femministe che negano alcuni principi fondamentali delle società tradizionale e producono squilibri anziché parità.

    Infine, un accenno campanilistico. Giustamente a p. 192 si parla di turismo sostenibile, che dev'essere tale però non solo per l'ambiente, ma anche per la popolazione, soprattutto per la città lagunare da cui Le scrivo, letteralmente soffocata dal turismo becero e cafone, e ahimè trascurata dalle politiche di un sindaco eletto dalla terraferma e per la terraferma, e purtroppo membro della coalizione.

    Con stima,
    N.G.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Amici cari, vi offro una provocazione (la solita): per risolvere in un modo alternativo il problema della collocazione atlantica ci sarebbe stata, come ho più volte ricordato prima di entrare in politica e non ho difficoltà a ricordare ora, un'opportunità decisiva: vincere la seconda guerra mondiale. Siete sicuri di pensare a questo? Dal mio punto di vista, venendo da una famiglia antifascista, questa vittoria sarebbe stata una catastrofe. Far finta di aver vinto una guerra che (per fortuna) il Paese ha perso è la specialità dei piddini. Lasciamola a loro.

      Dopo di che, su un tono più costruttivo, io continuo a pensare che l'Italia sia una cerniera fra due emisferi, e dovrebbe sfruttare meglio questo suo ruolo, nel quadro però di un rapporto leale con gli Alleati (quelli della WWII). Aggiungo che dato che il progetto europeo ha in sé il germe della propria balcanizzazione (ne abbiamo parlato a lungo), questo rapporto dovrebbe essere agito anche (se non soprattutto) in una dimensione bilaterale. Come ci siamo già detti più e più volte, ad esempio parlando di squilibri globali, buona parte del problemi che abbiamo dipendono dall'inevitabile conflitto fra USA e Germania, un conflitto da cui sarebbe meglio star fuori (vedi alla voce: perdere le guerre).

      Questo è come la penso io, sono considerazioni personali e se anche fossero condivise non credo che un programma sarebbe il luogo migliore per esporle.

      Elimina
  24. Gentile Senatore,
    potrei lungamente discettare de minimis, perchè è nei dettagli che il diavolo si cela, ma inizio dai fondamenti. Tra le grandi questioni a fondamento infatti si percepisce un'assenza ingombrante, che chiamerei la questione antropica: la questione è che idea avete dell'uomo, se è da essere inteso in senso marxista come un mero Arbeiter, una soggettività che si definisce esclusivamente nel lavoro e che quindi in epoca di dominio della Tecnica è destinata ad essere oggetto della tecnica e dei suoi tecnocrati senza possibilità di trascendenza e di resistenza alcuna, se non qualche vaga foglia di fico, oppure se è da intendersi come Persona integrale costituita nelle sue dimensioni di corpo, mente e spirito, e come tale trascendente all'oggettualità del mondo ed inviolabile per diritto naturale rispetto alle manipolazioni e al dominio tecnico. Perdoni il mio lessico filosofico, ma la questione è assai più concreta di quanto possa sembrare: l'obbligo vaccinale, il lasciapassare sanitario, l'identità digitale, la pervasività illimitata di controllo e di legiferazione dello Stato e dell'UE, l'ambientalismo fanatico che intende l'ambiente come idolo a cui sacrificare gli interessi e i diritti dell'umanità, la cultura del gender e gli altri temi etici tanto cari alle sinistre borghesi, sono tutte conseguenze più o meno dirette di una visione evidentemente materialistica e tratti nichilistica dell'uomo, che ne ha perduto totalmente la sua sacralità radicata nel diritto naturale e -per chi crede- in quello divino. Tale visione ha il suo compimento nelle vie oscure del transumanesimo, ormai divenuto parte e forse cuore dell'agenda dei governi occidentali, salvo poche eccezioni (Ungheria e Polonia). E' questa in altre parole la questione anima di tutte la altre quattro questioni da voi citate, e la cui mancanza si risente nel programma attraverso l'ambiguità e la tiepidezza dei pronunciamenti su alcuni temi cruciali, come appunto le politiche sanitarie e l'identità digitale, in cui pare ci si limiti a trovare dei compromessi democristiani e cerchiobottisti senza aver focalizzato realmente i problemi, lasciando dunque la porta aperta al soffio sulfureo e venefico dello Zeitgest.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Paolo caro e stimato, ti ringrazio per la tua prosa d'arte, perché è senz'altro opportuno che qui ci si riunisca per elevare, anche formalmente, i toni. Dopo di che, e senza insistere sulla papera che hai fatto in tema di identità digitale (vedi post successivo), mi preme tornare su un punto di metodo. Un programma si scrive per i giornalisti e per gli elettori. Non è un saggio di filosofia politica (non sarebbe saggio fargli raggiungere insondabili profondità), non è un pamphlet (non è opportuno che sia provocatorio), non è un decreto legge (non sarebbe possibile che contenesse tutti i rimandi legislativi corretti), ecc. Un programma è un programma: deve affermare dei principi, e noi affermiamo quello della libertà. Da questo rampollano tutte le cose che tu ci rimproveri di non aver scritto come piacerebbe al tuo palato raffinato. Il mio credo sia anch'esso abbastanza raffinato: se mi accontento io, puoi accontentarti anche tu, considerando che noi siamo in due, ma di voti ce ne occorrono più di due (e peraltro io quasi certamente non voterò nel collegio in cui sarò candidato)! ;)

      Elimina
  25. Ho letto alcuni punti del programma e voglio leggerlo tutto con calma, ma mi voglio soffermare sulla parte dedicata all'istruzione e alla scuola.

    Condivido gran parte delle proposte e mi rendo che vada migliorata l'offerta scolastica a livello qualitativo e quantitativo, sia nei confronti degli alunni che dei docenti.
    A mio avviso ci sono due lacune che andrebbero colmate:

    La prima riguarda l'errata concezione del concetto di MINORI, dove si fanno rientrare tutti i minori appunto dai 18 anni in giù, mentre andrebbe fatta una fondamentale distinzione almeno fra gli anni che precedono l'adolescenza e il periodo adolescenziale (alias seconda nascita) con tutte le difficoltà e gli enormi cambiamenti che comporta. Questa distinzione si ricollega direttamente al mondo della scuola ed in particolare della dispersione scolastica, infatti i primi due anni delle scuole superiori, che coincidono con i primi anni di adolescenza, sono quelli dove c'è la maggior dispersione scolastica. Quindi quando si parla di minori si deve capire e specificare correttamente di chi si sta parlando è pianificare delle soluzioni funzionali e specifiche per una determinata fascia di età.

    La seconda è il concetto di scuola come luogo dedicato solo all'istruzione e all'apprendimento, che seppur devono rimanere il fulcro dell'attività scolastica, andrebbero integrati con una nuova idea di scuola come luogo accessibile ai ragazzi per molte ore al giorno, dove poter svolgere attività extrascolastiche e di socializzazione, ad esempio poter partecipare a corsi più tradizionali di arte, musica, scrittura ecc o più "moderni" sull'utilizzo dei social,sul dark web, per youtuber ecc, o semplicemente dove svolgere attività ludiche tipo tornei di videogiochi o visione di film e serie tv. In sostanza fornire una valida alternativa rispetto ai così detti NON LUOGHI dove si possano incontrare i ragazzi e allo stesso tempo, per non gravare sull'attività e gli impegni degli insegnanti, istituire figure ad hoc, creando quindi anche nuovi posti di lavoro, che possono tenere i suddetti corsi e supervisionare i giovani.

    Ovviamente mi rendo conto che il programma sia stato frutto di una certa mediazione all'interno del partito e che probabilmente si è fatto il massimo nel tempo a disposizione, perciò la mia non vuole essere una lamentela, ma solo un incoraggiamento.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, è come dici tu. Le competenze STEM (per rispondere anche sopra) sono lo sterco del demonio, e per quel che mi riguarda l'università che ho in mente è quella che non avvicina, ma allontana (per quattro anni, ciclo unico) dal mondo del lavoro per avvicinarti a quello della cultura, che non è un pacchettino di "coNpetenze", ma la capacità di fare a meno di libretti di istruzioni scritti in altri tempi e in altri luoghi adattandosi con creatività all'ambiente in cui ci si trova (che è poi sempre stata la forza del nostro popolo).

      Ma questo è come la penso io. All'OCSE (che sta all'istruzione come la BCE sta all'economia) la pensano in modo diverso. La battaglia per ridiventare con piena legittimità noi stessi forse non è nemmeno cominciata e certamente sarà molto lunga.

      Elimina
  26. Riguardo le liste di attesa non vi è nessun accenno su di un piano di assunzione di nuovo personale per far fronte alle carenze, inoltre la rivendicazione dei propri interessi nei confronti delle istituzioni internazionali è molto vaga. Fare gli interessi dell'Italia potrebbe essere anche declinato come il coincidere con le istituzioni internazionali. Inoltre il numero chiuso sulle sarebbe giusto se non fosse che non vi è nulla sulla occupazione di chi è attualmente disoccupato. Non ho letto tutto ma dovunque metto gli occhi ci sono vaghezze e propaganda

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quindi è un ottimo programma! Comunque, se ne trovi di migliori faccelo sapere.

      Elimina
  27. A pagina 33 si fa riferimento a ciò che avevo suggerito nel post "Il programma". Non so se ho avuto una qualche influenza, comunque mi piace crederlo e la cosa mi rende felice.

    RispondiElimina
  28. il giusto mix tra "dico" (all'elettore) e "non dico" (al nemico)... ben fatto 😉

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che è poi il motivo per cui ad alcuni non piace (vedi sopra): ma non si può dispiacere a tutti!

      Elimina
  29. Estremamente positivo il passaggio sulla libertà terapeutica e sulla esclusione di futuri obblighi vaccinali (non era affatto scontato viste le posizioni di molti dirigenti della Lega su questo tema). Trovo invece preoccupante l'esplicito richiamo all'inserimento in costituzione della 'tutela dell'identità digitale'. Mi sembra un cedimento alle posizioni tecno-progressiste della sinistra, che proprio attraverso la digitalizzazione di tutti i documenti personali mira a costruire un sistema di controllo pervasivo della vita dei cittadini, che si dovrebbe sostanziare in un modello simil cinese, con lo Stato che concede o nega i diritti in base ai 'crediti' maturati da ciascuno nelle sue varie attività. E che potrebbe anche comprendere l'espressione di opinioni non allineate ai dogmi del politicamente corretto. Ovviamente, non credo che la Lega condivida questo tipo di sviluppo, ma è chiaro che per evitarlo sarà necessario quantomeno definire e circoscrivere molto attentamente le norme e le finalità della identità digitale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma pensa che io invece la vedo in modo totalmente opposto. Il passaggio sull'identità digitale mi soddisfa completamente (e ho spiegato perché nel posto successivo), mentre quello sulla libertà terapeutica mi indiNNia perché non abbiamo detto "sierogenicosperimentaleeeeh11!!1!"

      Le sensibilità da tutelare, insomma, sono tante, ma non è detto che siano tutte meritevoli di tutela... Per questo non c'è un partito unico (anche se molti mi pare lo auspichino)!

      Elimina
  30. Questione superbonus:
    - Bene l'intenzione di "mettere in sicurezza le situazioni in essere" che potrà avvenire solamente con proroghe e eliminazione della responsabilità in solido di chi acquista il credito d'imposta (es. banche).
    - Non bene il discorso di abbassare l'aliquota, soprattutto con la motivazione di creare una sorta di "contrattazione" col cliente per abbassare i costi. La congruità dei costi è data dai massimali, dai prezzari e addirittura dal decreto ministeriale (tutt'altro che generoso, soprattutto sui serramenti)! Inoltre teniamo presente che le case che hanno più bisogno di riqualificazione (case vecchie con caldaie obsolete) sono quelle nelle quali abitano le persone che hanno meno capacità di spesa e spesso fanno fatica a tirar fuori i 1000 euro figuriamoci 10-20-50 mila! E sono pure quelli che pagano le bollette più alte proprio a causa dei consumi elevati!
    -Poi una cosa sfugge sempre: col 110 di fatto il cittadino "regala" il proprio tetto allo Stato donando gratuitamente l'energia in eccesso prodotta.
    -Cessione del credito funziona solo con aliquote molto alte perché una fetta significativa se la tiene chi compra il credito! Es. Bonus facciate al 60% ne ho sentiti davvero pochi quest'anno. La cessione sul 50% delle ristrutturazioni non la fa quasi nessuno perché alla fine non resta quasi niente.
    Ragionateci su, mediate, ascoltate.
    Confido.
    Credo.
    Grazie.

    RispondiElimina
  31. Parte sull'accesso al credito deludente non viene tenuto conto di mettere in rete CDP con le Finanziarie regionali in modo da poter assistere le imprese a livello territoriale. Si pensa utopicamente che questo ruolo possa essere riservato a CDP a livello nazionale senza chiedersi quale è la PD delle imprese che CDP finanzia. Non viene prevista quindi alcuna banca di sviluppo del territorio allo stesso modo non vengono menzionati i confidi che visto il disimpegno di alcuni istituti di credito e della riforma del 2020 hanno sostenuto con provvista pubblica e con i loro limiti il territorio. Non si considera neppure la possibilità di mettere in rete FCG con i fondi di garanzia regionale traslando la ponderazione 0. Impostazione neoliberista bocconiana grandissima delusione.

    RispondiElimina
  32. sulla famiglia si sente il profumo di Fontana e Pillon... fragranza inebriante 👏🙂

    RispondiElimina
  33. Mi chiedo cosa intendete con la PREMIAZIONE DI COMPORTAMENTI VIRTUOSI in caso di pandemia. Attenti alla posizione atlantista che il vento gira.

    RispondiElimina
  34. PENSIONI: il montante contributivo andrebbe rivalutato ogni anno in base all'inflazione rilevata dall'istat e non, come è adesso, in base alla media delle variazioni del Pil nell’ ultimo quinquennio. Grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beware of what you wish for. L'inflazione sale e scende...

      Elimina
    2. Anche il Pil. Infatti è stata fatta la regola che il montante non può svalutarsi, in caso di rivalutazione negativa, il montante non si rivaluta.

      Elimina
  35. Prima lettura a video capitolo tasse.

    Pag. 170, ci sono dati e fonti a supporto del recupero di gettito derivante da flat tax?

    Pag. 171, la tabella sul magazzino fiscale è sotto riduzione IVA sui beni prima necessità e dovrebbe essere sotto pace fiscale. 'Rivelazione' dovrebbe essere 'Rilevazione'. La proposta IVA potrebbe essere spiegata un po' più ampiamente.

    Pag. 172, flat tax pensionati esteri, dopo 'Atenei del Sud' un punto.

    Pag. 173, giusto menzionare e.. dissimulare l'utilizzo dei crediti di imposta come mezzo di pagamento anche tra privati, concentrando intanto l'attenzione sulla gestione del credito nei rapporti con la PA (pagg. 144-145).

    Pagg. 173-174, molto interessante la parte su semplificazioni fiscali (quali microtasse? Qualche dubbio però su abrogazione 770 e CU) e su criticità sanzioni senza danno per l'Erario (penso anche a rettifiche sull'inerenza di costi che sono stati erroneamente posticipati).

    Inoltre:

    Pag. 17, contenzioso tributario sotto attività produttive, condivido il punto sulla riduzione delle sanzioni, ma non è chiara la soglia al di sotto della quale si procederebbe alla cancellazione del debito e ho qualche dubbio tecnico sulla 'oblazione' (a parole mie) come misura deflativa (ragionerei invece su forme di conciliazione o acquiescenza estese).

    Condivisibili anche le altre misure fiscali previste in quest'ultimo capitolo, nonché in Agricoltura, Banche e mercati, Casa, Commercio, Cultura e identità italiane, Energia, Famiglia e natalità, Innovazione tecnologica, Istruzione, Pesca, Sanità, e Transizione ecologia. Molto importanti i punti su IMU e quoziente familiare.

    Ho invece qualche dubbio - di chiarezza o coordinamento con le altre proposte - per quanto riguarda le proposte fiscali in Giovani e di (inserimento al) Lavoro. Non ho capito il riferimento alla tassazione a pag. 119, relativamente ad Albo delle puericultrici.

    Resta un quesito di fondo, con riserva di leggere meglio il tutto, sul raffronto tra gli effetti di (alcuni) bonus e quelli di un maggiore intervento pubblico diretto nei settori interessati dall'incentivo fiscale. Penso a un capitolo dell'ultimo libro del Pres. Barra Caracciolo. Ma questo è un punto generale ed è anche un 'nostro' onere, come lettori e sostenitori, saperne discutere assieme a compagni di partito e ad altri interlocutori, facendo tesoro degli approfondimenti che questo Blog, Asimmetrie e altre fonti ci offrono.

    Grazie sempre e buon lavoro!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te. Ormai il programma è pubblicato, non so se abbiamo tempo per correzioni editoriali, e non so se altri lettori se ne accorgerebbero. Ma meriti un ringraziamento non fosse che per la lettura attenta.

      Elimina
  36. Grazie Senatore per questa opportunità.
    Segnalo nuovamente un punto che mi sta a cuore perché l'ho vissuto in prima persona e sono pronto a dettagliare in alta sede. In breve di tratta delle tutele dei lavoratori dipendenti che sono state totalmente azzerate da Jobs Act e legge Fornero. Non intendo parlare di impossibilità di licenziare, ma nemmeno di libertà assoluta nel poterlo fare. Oggi il lavoratore dipendente non ha nessuna tutela e può essere licenziato in qualsiasi momento e senza alcuna motivazione, arrivando a simulare una cessazione di ramo d'azienda senza utilizzare le procedure previste a danno del dipendente. Capisco non sia un tema di attualità in epoca COVID, ma è un argomento che a mio avviso va affrontato. Ovviamente i sindacati sono inesistenti su questi temi.

    Grazie per l'attenzione

    RispondiElimina
  37. Mi permetto solo di dire che 196 pagine di programma forse non sono uno strumento "fruibile" in una campagna elettorale con questi ritmi. Less is more

    RispondiElimina
  38. Commento la parte del programma sulla scuola: la menzione dell'adeguamento degli stipendi dovrebbe essere messa in risalto, e manca la menzione delle classi pollaio come problema serio per la didattica. Inoltre non leggo nessun accenno alla semplificazione burocratica del lavoro dei docenti, ed a un auspicabile rafforzamento del loro ruolo nelle decisioni scolastiche. Gli insegnanti continuano ad essere trattati non per quello che sono, ovvero il cuore pulsante della scuola, il cuore da cui nasce la passione e da cui nascono le idee per l'insegnamento, ma banalmente come un asset da utilizzare, possibilmente ingozzandolo di nozionismo questa volta pedagogico (e molti corsi di pedagogia sono di qualità scadente). Vedo che nella Lega manca ancora la consapevolezza di come la scuola la facciano gli insegnanti, e non le direttive dall'alto. Sono abbastanza deluso da quanto leggo nel programma, anche se non avevo molte aspettative. L'alternanza scuola lavoro nei licei andrebbe a mio parere abolita, in quanto ruba tempo all'educazione intesa come crescita personale e non utilitaristica. Allo stesso modo si dovrebbe abolire l'educazione civica, a meno di renderla materia insegnata da specialisti ed effettivamente centrata sulla costituzione e sulle nozioni civiche relative per esempio al funzionamento delle istituzioni. Basta agenda 2030 per indenderci. Sarebbe un bel messaggio per gli elettori se si proponesse come ministro dell'istruzione una persona che sia effettivamente un docente di scuola.

    RispondiElimina
  39. Per chiarire meglio le mie critiche al programma sulla scuola: https://www.orizzontescuola.it/troppa-burocrazia-e-adempimenti-a-scuola-i-docenti-a-bianchi-vogliamo-tornare-alla-didattica/

    Il programma della Lega, che col centrodestra punta a meno burocrazia, dovrebbe mirare a restituire ai docenti il loro tempo per insegnare, senza dover perdere tempo in attività collaterali che alla prova dei fatti sono stari orpelli fallimentari. Inoltre il docente non deve essere trattato come un idiota da educare con corsi di discutibile qualità, spesso marchette a università e formatori esterni, ma come un professionista stimabile, autorevole, e degno di rispetto e paga dognitosa. IO CREDO NEI DOCENTI DI SCUOLA!

    RispondiElimina
  40. E mi scuso se sono anche più estremo. Liberate i docenti di scuola dalla tirannia degli esperti esterni e dei pedagogisti. Fanno il male della scuola. Abolite il corso universitario di scienze della formazione primaria, dove i docenti di scuola elementare vengono indottrinati a tecniche educative che devastano gli studenti producendo analfabeti. Abolite la figura professionale del pedagogista. Grazie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questa è una provocazione, ma dall'interno percepisco come i docenti siano schiacciati tra economisti e pedagogisti, diventando invisibili. Siamo "Clowns to the left of me, jokers to the right, here I am, stuck in the middle with you". I quaderni TREELLLE sono secondo me uno spaccato di cosa NON fare per migliorare la scuola.

      Elimina
  41. Capitolo TASSE
    La riforma complessiva dell’IRPEF proseguirà per steps e sarà orientata alla semplificazione, corredata da un ben dosato complesso di detrazioni e deduzioni “oggettive”, necessarie anche per manovrare “ex ante” la curva. La riforma organica del sistema fiscale prossima ventura si interseca tuttavia con appuntamenti ravvicinati che potrebbero essere sfruttati per riaffermare e divulgare l’interesse nel perseguire il calo della pressione fiscale e utilizzare la leva fiscale per finalità di indirizzo economico. Ovviamente, nel breve, la maniera più semplice di intervenire è proprio sul sistema di detrazioni e deduzioni “soggettive”, quelle cioè riferite al profilo fiscale e alle scelte di allocazione del Patrimonio individuali.
    Pertanto, più che un commento al Programma, che mi pare ben articolato e robusto, In vista della prossima Legge di Bilancio (“se si farà in maniera ordinata”), mi permetto di suggerire due misure che potrebbero coinvolgere una discreta platea di utenti. La prima, in particolare, potrebbe rafforzare il messaggio sulla visione della Lega in tema di casa di proprietà, oltre a contribuire al rilancio del mercato immobiliare.
    Nel dettaglio:
    1- Acquisto abitazione principale da parte di Giovani (es. <40anni). Atti soggetti ad IVA (tipicamente acquisto da impresa di costruzione, ma non solo): detraibilità del 50% dell’IVA pagata e risultante dal rogito notarile, in 10 periodi di imposta a partire da quello del rogito. Tale misura era stata introdotta con la Legge di Stabilità del 2016 – L.28/12/2015 n.208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”, poi resa operativa e disciplinata, in estremo dettaglio, dalle circolari Agentrate n.12/E dell’8/04/2016; n.20/E del 18/05/2016 e n.7/E del 04/04/2017, cui si rimanda per i contenuti tecnici. L’efficacia della norma è inopinatamente cessata dopo il 31/12/2017. La motivazione esplicita del comma 56 della L.28/12/2015 era, guarda caso, “al fine di favorire la ripresa del mercato immobiliare”. La misura era applicabile genericamente agli “immobili a destinazione residenziale, di classe energetica A o B”. Oggi, in tempo di vacche magre, potrebbe essere circoscritta ad alcune tipologie (Giovani che acquistano l’abitazione principale). Anche gli attenti censori della “flat tax”, che la criticano per supposta mancanza di progressività, non dovrebbero avere nulla da eccepire se si consentisse di recuperare, almeno parzialmente, l’iniqua e odiosa Imposta proporzionale IVA dall’imposta progressiva sui redditi IRPEF, peraltro a fronte della costituzione di Patrimonio (risparmio / debito redimibile) da parte delle future generazioni gravate dal fardello del Debito Pubblico (sic!); (1/2)

    RispondiElimina
  42. (2/2)
    2- Rinvio (in alternativa alla perdita) delle detrazioni godute sui lavori di ristrutturazione edilizia effettuati negli anni precedenti, a seguito di temporanea cessazione di reddito imponibile. Rilancio, con proposta, un tema già anticipato nei commenti dei precedenti post. Il caso si verifica se il titolare della detrazione subisce una variazione transitoria della natura della retribuzione. Ad esempio, con riferimento al settore bancario(ma non solo), negli ultimi anni si sono realizzate operazioni di esodo anticipato dei lavoratori (i numeri non sono affatto trascurabili) mediante l’accesso ai Fondi Esuberi di categoria. Nelle more della maturazione della pensione, questi lavoratori (esodati) non hanno più un reddito da lavoro dipendente (imponibile ai fini IRPEF) ma un assegno sostitutivo dello stesso, pagato dal Fondo della banca di appartenenza ma erogato dall’INPS. Tale assegno non costituisce reddito imponibile (per non gravare il Fondo, cioè la banca, da un punto di vista fiscale, cosa che renderebbe meno conveniente il ricorso agli esodi anticipati). Risultato: in assenza di imposta lorda, per gli anni di mancata percezione di reddito imponibile si perdono le detrazioni. A volte, l’impatto può essere anche di svariate migliaia di euro di mancato risparmio annuo di imposta, che vanno completamente perdute. Una possibilità di parziale ripristino del recupero, improntata all’equità complessiva, più che la traslazione del diritto in capo al coniuge (di non facile applicazione) potrebbe essere costituita dal rinvio delle annualità non godute dal beneficiario alla prima disponibilità di reddito imponibile (accesso alla pensione). In pratica, dopo un periodo di “sospensione”, corrispondente al tempo di permanenza del lavoratore (spesso pari a 3-5 anni) nel Fondo Esuberi (o strumento equipollente per altre categorie), a partire dalla prima annualità utile (maturazione del pensionamento) si potrebbero recuperare le annualità non godute, traslando in avanti il termine finale del beneficio, senza perdere nulla a causa di annualità incapienti, che sarebbero così solo “sospese e traslate” e non “perdute”. Si consideri inoltre che il coniuge del lavoratore esodato, se titolare di reddito imponibile, beneficia, per tutto il periodo, della detrazione per coniuge a carico, che potrebbe essere vista come una compensazione finanziaria della traslazione del recupero d’imposta da parte del coniuge esodato. Mi pare una soluzione salomonica, a costo contenuto per l’Erario, che accontenterebbe molti cittadini (votanti).
    Cordiali saluti e grazie di nuovo per tutto.

    RispondiElimina
  43. È necessario che la Lega trovi un Borghi o un Bagnai dell'istruzione. Una personalità con un pensiero chiaro e una visione chiara, che sappia cosa fare per reagire agli stimoli esterni positivi o negativi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Spero di vedere Giuseppe Valditara (ex AN) di nuovo al ministero dell'università ...

      Elimina
    2. Io voto per Elisabetta Frezza .

      Elimina
    3. Magari, ma non credo sia disponibile ad esporsi politicamente.

      Elimina
  44. Non sono assolutamente d'accordo con l'estensione dello stato di emergenza. Pericolosissimo, vedo che la pandemia non vi ha insegnato nulla. O forse invece si ed è per questo che lo avete inserito?

    RispondiElimina
  45. Non ho alcun reclamo da fare anzi esprimo grande soddisfazione per un programma chiaro soprattutto su punti sensibili (frasi anche in grassetto, dove non capisce chi proprio non vuole capire).
    Grazie e buon lavoro!

    RispondiElimina
  46. Buonasera Professore.
    Ho letto le parti di mio personale maggior interesse del testo.
    Ne apprezzo particolarmente alcuni punti (Banche e Mercati ad esempio) in cui mi sembra di scorgere una mano "familiare" (la sua e di Claudio Borghi per essere chiari).
    Scrivo però solo riguardo ad argomenti che conosco bene, ché questa è sempre buona regola.
    Le mie osservazioni riguardano la parte Telecomunicazioni (pag. 105-107).
    Perdoni la franchezza, ma si nota a colpo d'occhio la scarnezza dei contenuti, se confrontata con la maggior parte delle altre sezioni. Questo non sarebbe un enorme problema, se alla brevità delle enunciazione corrispondesse una buona "densità" di contenuto.
    Ma sorvolo, e passo alla questione principale.
    A mio parere nel paragrafo TLC brilla per assenza qualsiasi riferimento alla questione fondamentale riguardante il settore TLC italiano: il ruolo di Tim (ed anche per la verità quello di una OpenFiber senza più una vera missione, orfana da tempo del proprio creatore, il 'senatore di Firenze'), e ciò che il presente ed il futuro Governo vorrebbero farne.
    In sintesi, l'azienda al momento si trova stretta fra una ipotesi di spezzatino/break-up finalizzato in ultima analisi a realizzare un 'ristoro' per l'azionista transalpino Vivendi (che ha in carico le azioni Tim a valori lontanissimi dalle quotazioni attuali) ed una ipotesi fantomatica di OPA con successiva vendita per parti (rete esclusa, sempre che chi ne parla abbia una idea corretta e precisa di cosa parla...) alla concorrenza (cinese, inglese e francese, con sostanzialmente una cessione della quota di mercato Tim). Da notare che questa ultima ipotesi (non smentita, anzi informalmente confermata) viene purtroppo concepita e caldeggiata a CDP (che dovrebbe esserne il 'motore').da uno dei partiti nostri alleati.
    Il principio base (...) di entrambe le ipotesi è il voler rendere non più verticalmente integrato l'operatore in questione. In buona sostanza si tratta di estrarre dall'operatore delle parti di processo (che sono necessarie alla erogazione dei servizi 'finali') da cedere ad una entità esterna, con proprietà distinta, che provveda a fornire poi all'ingrosso (wholesale) tali fasi / elementi di rete ed infrastrutturali a qualsiasi operatore sul mercato, inclusa la medesima Tim (nella sua versione "ridotta").
    Ora, come è di tutta evidenza, ciò renderebbe anatra zoppa l'operatore non più verticalmente integrato, in quanto ad esempio i costi industriali interni attuali, ed i futuri prezzi a listino wholesale differirebbero in misura molto significativa, dovendo questi ultimi incorporare i margini per sostenere la struttura, remunerare gli azionisti della nuova azienda di rete oltre al servizio del debito della medesima etc.
    Giungo alla conclusione; a mio parere questo è il tipico caso in cui "non occorre inventare nuovamente la ruota", bensì trarre ispirazione da quanto già esistente nel medesimo settore in paesi della medesima 'taglia' del nostro, e del medesimo continente, cioè Francia e Germania.
    In questi due paesi, gli operatori ex-incumbent (Deutsche Telekom e Orange, cioè l'ex France Télécom), entrambi (ovviamente) verticalmente integrati, hanno azionisti di controllo a capitale pubblico; nel caso francese per circa il 23% (governo francese + BPIFrance), nel caso tedesco addirittura per quasi il 61% (Stato + Bund + KfW).
    Ciò ovviamente non ne fa ovviamente in automatico dei casi di successo, né degli esempi di aziende da seguire in toto, bensì degli esempi "semplici" di veicoli tramite i quali un paese indirizza e realizza i propri obiettivi del settore TLC. Parimenti, i problemi derivanti dalle caratteristiche del mercato (fatturati in contrazione, causa deflazione interna, etc.) permangono intatti, soltanto cambia l'attore che se ne fa carico (lo stato, con obiettivi, mezzi e possibilità proprie).
    Sottolineo che in entrambi questi casi nessun rilievo di tipo regolatorio di settore, oppure sul consolidamento del debito delle partecipanti risulta sia stato sollevato dalle Autorità EU, ed è questo un aspetto di grande rilievo.

    RispondiElimina
  47. Facciamo finta che io stia organizzando un viaggio per un gruppo di persone in una certa nazione. A ridosso della partenza mi sarà richiesto di consegnare loro un programma del viaggio. Quello che farò, sarà consegnare loro una copia della guida lonely planet di quel paese. Questo è il nostro programma, dirò a tutti. Il gruppo di persone inizierà a leggere la guida della lonely planet, trovandola sicuramente molto interessante. Si meraviglieranno di quante siano, e quanto belle, le cose da fare in quel paese. Qualcuno però inizierà a chiedersi cosa succederà il primo giorno, e poi il secondo ed il terzo. Qualcuno si chiederà quali tra le innumerevoli possibili attività saranno svolte veramente. A quel punto realizzaranno che il viaggio che stanno per intraprendere non ha nessun programma. Magari il viaggio sarà bello e interessante, ma il programma non esiste. Il programma non esiste perché non ha una cronologia, e non ha nessun rapporto con l'inevitabile prioritizzazione delle attività umane cui lo scorrere del tempo ci costringe nella vita reale.
    Credo che il mio punto sia chiaro.
    Rimango in ogni caso ammirato da un lavoro di duecentodue facciate, intrisecamente (quasi sempre) coerente, alle quali consiglio di aggiugerne una duecentotreesima.
    Il mia richiesta è dunque questa:
    Aggiungete una pagina, una paginetta, da mettere proprio all'inizio del testo. In questa paginetta elencate dieci punti, non centomila, ma solo dieci punti cui il partito riconosce priorità assoluta rispetto a tutti gli altri, che si impegna a perseguire con coerenza, e possibilmente a conseguire seguendo un piano temporale esplicito. Magari evidenziate questi punti in colore verde, riportandoli poi con lo stesso colore nel corpo del testo, dove questi punti saranno trattati con un maggiore dettaglio, accanto a tutti gli altri.
    Ecco un documento fatto in questo modo, credo sarebbe possibile chiamarlo programma. Forse.
    Poi, che non serva a nulla, se è questo che si pensa, è un altro tema.
    Grazie sempre.

    RispondiElimina
  48. Il problema e' che i punti 1.3 e 1.4 rendono irrealizzabile il resto del programma

    RispondiElimina
  49. "completamento del corridoio trans-europeo tra Berlino e Palermo con la realizzazione della continuità territoriale tra Sicilia e Calabria (ponte sullo Stretto)."
    Su questa meraviglia sulla quale la Lega si è venduta per l'ennesima volta, consiglio la visione di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=-Jcz-q5tih4 e la lettura del commento di "mustanghino". Auguri.

    RispondiElimina
  50. “completare la rete Core entro il 2030 e la Extended Core entro il 2040. Per raggiungere questo obiettivo Il completamento delle opere fondamentali della rete (Torino-Lione, Brennero, Terzo Valico, Napoli-Bari, Diga di Genova, Passante di Bologna, ecc.).”

    Una volta la “Torino – Lione” faceva parte del fantomatico “Corridoio 5”, quello con il quale si dovevano spedire le merci su rotaia alla velocità di un proiettile da Lisbona a Kiev (se qualcuno ha notizia di una linea merci ad alta velocità, con i container che viaggiano a 300 Km/h, mi mandi una foto o un video del convoglio: sarebbe uno scoop epocale scoprire che questo favoloso Sarchiapone esiste veramente…).
    Tale “corridoio” doveva passare, come logico e conveniente, a nord delle Alpi: l’idea della deviazione, assurda e antieconomica, di farla svoltare a sud - con quella cavolata di deviazione passante per la Valle di Susa - ha una mamma ed un papà, nelle persone della sig.ra Mercedes Bresso e del sig. Sergio Chiamparino (“altrimenti resteremo isolati”… tanto isolati che, anche senza “La Tav”, a Torino nel 2006 sono riusciti a fare le Olimpiadi lo stesso, con gli impianti proprio in Valle di Susa).
    Siccome il potere si ricorda solo dei soldi (nostri) che decide di muovere a suo piacimento, ma non della sua stessa propaganda, adesso ci venite a raccontare la nuova frontiera della “rete Core”. Sull’inutilità e lo spreco enorme di risorse per la linea TAV nella tratta Torino – Lione sono stati scritti documentati fiumi di inchiostro (non da Toninelli…): chi non lo vuole capire o ha dei problemi cognitivi o è in malafede. In ogni caso vedere la Lega – che negli anni ’90 osteggiava tale opera così come il Ponte sullo Stretto – piddinizzata prona e caprona sul sistema di affari ben descritto in “Corruzione ad alta velocità. Viaggio nel governo invisibile”, infischiandose delle istanze dei territori occupati e colonizzati da tali “Grandi Opere” (come mai nessuno le chiama più così? Nel frattempo si è sputtanato il format per cui ce le raccontate con parole diverse?) mi fa un certo ribrezzo.

    RispondiElimina
  51. Nel capitolo dedicato all'agricoltura (tralasciando la servile sviolinata atlantista sul conflitto ucraino) ho particolarmente apprezzato il riferimento alle bioenergie, alla sovranità e sicurezza alimentare ed alla "richiesta di tutelare il mercato europeo dalle importazioni che non rispettano uguali standard produttivi e di rispetto dei diritti del lavoro".
    Sul rispetto dei diritti del lavoro mi pare manchi (sempre che non se ne faccia cenno in uno dei capitoli successivi) il contrasto al caporalato.
    Non si fa nemmeno riferimento al consumo di suolo agricolo, che non necessariamente avviene con la cementificazione, ma anche con la trasformazione dei terreni agricoli in parchi urbani (in questo modo si trasforma quello che è un fattore produttivo per l'agricoltura in una voce di costo per i bilanci comunali che dovranno effettuare la futura manutenzione dei parchi. In quel di Settimo Torinese, per fare un esempio, stanno utilizzando i soldi del PNRR per un'operazione di questo tipo: prendono "i soldi dall'Europa" per fare un investimento la cui manutenzione futura dovrà essere sostenuta dal comune con risorse proprie, andando così ad incrementare quella spesa pubblica che la stessa "Europa" tende a reprimere con il vincolo esterno. Il risultato finale di questo circolo perverso sarà che avremo perso produzione agricola alla periferia della città - con buona pace del "km zero" - e che i parchi finiranno per essere infestati dai rovi e dalle ortiche, così come sta accadendo per il verde pubblico già esistente).

    RispondiElimina
  52. P.S.: il riferimento al caporalato l'ho poi trovato a pag. 91, nel capitolo sull'immigrazione: mi pare sia una approccio che trascura chi dal caporalato trae vantaggio, per cui credo sarebbe stato appropriato farne cenno anche nel capitolo dedicato all'agricoltura.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La prossima volta ti chiederemo in che font lo vuoi scritto.

      Elimina
  53. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In effetti implementare significa realizzare, quindi forse il problema è di altro tipo.

      Elimina
  54. Pag. 20, Industria 4.0: "Implementare le misure di super e iper ammortamento per sgravare i costi in nuovi macchinari di processi produttivi che realizzano i componenti principali di un impianto
    alimentato da fonti rinnovabili ed i costi relativi alle certificazioni di tali componenti". A parte che quello "sgravare" mi sembra tecnicamente orrendo (magari sarebbe stato meglio scrivere "accelerare la deduzione dei costi", o no?), è tutto il periodo che è scritto in maniera poco comprensibile. Il passaggio sui "costi relativi alle certificazioni di tali componenti" è anche un'accettazione implicita di costi burocratici, che la Lega ha sempre combattuto in quanto tali: altro che pietirne l'ammortamento accelerato!
    Questo volervi dare un'anima "green" proponendo di "sgravare i costi in nuovi macchinari di processi produttivi che realizzano i componenti principali di un impianto alimentato da fonti rinnovabili" è roba da piddini, per giunta analfabeti tanto è scritta male.
    Proporre una nuova detassazione del reddito d'impresa reinvestito ispirandovi a quella che fu la "Tremonti-bis" era troppo semplice? O non faceva abbastanza gretino? A forza di camminare insieme al PD nella bella esperienza del governo Draghi avete imparato a piddinare...

    RispondiElimina
  55. Scrivo sulla parte del Piano 4.0
    Dal programma si capisce che vi é la volontà di prolungare il piano e comprendere negli incentivi anche gli oneri accessori e burocratici relativi alla misura. Quello di far rientrare il costo delle "perizie" nell'incentivo, in analogia con quanto previsto per i costi di certificazione dei costi di R&S da parte dei revisori, sarebbe una norma di buon senso anche per evitare un mercato delle perizie al ribasso. Al di là di questo in generale il Piano Industria4.0 andrebbe ripensato in modo organico e con approccio obbligatoriamente tecnico. Oggi il piano è regolato da successive ed eterogenee circolari dell'Agenzia e del MiSE sia di tipo verticale (per settore industriale) sia di tipo trasversale. La norma così stratificata risente delle pressioni dei diversi portatori di interessi e si perde in parte il fine ultimo della norma. Norma che oggi incentiva soprattutto investimenti in "ferro" in beni strumentali effetto solo parzialmente corretto nel 2022 con il decreto che porta al 50% il c.i. per i software.
    In particolare manca una declinazione tecnica coerente dei requisiti 5+2 da verificare per i beni incentivati. I requisiti dovrebbero essere più oggettivi e rispondere ad obiettivi strategici coerenti (esempio se l'obiettivo è quello di rendere le aziende italiane indipendenti dagli standard imposti dai fornitori di componenti e sw multinazionali allora vanno indicati gli standard di comunicazione utilizzati che dovrebbero essere pubblici e non proprietari; contemporaneamente andrebbe incentivato lo sviluppo di software su questi standard che sono spesso più poveri di soluzioni operative pronte. Solo per dire che le ricadute del Piano Industria4.0 dipendono molto dai dettagli tecnici che non sono presi a livello politico ma dai competenti uffici ministeriali.
    Altro punto simile riguarda la certificazione ex-post delle attività di R&S, ad oggi siamo nelle more che il MiSE pubblichi i criteri di selezione degli esperti ammessi alla certificazione, ovvio che dai profili individuati (prof. universitari piuttosto che professionisti o personale aziendale) dipenderanno fortemente i criteri effettivamente utilizzati e gli esiti sul sistema delle imprese.

    RispondiElimina
  56. Due sole cose. La prima è un dubbio, ma quando è stato fatto questo programma e da chi. Non mi sembra di aver sentito di congressi leghisti, ma è grave per un "partito leninista" come si preoccupa lei per dargli una veste seria. Confesso che non ho letto tutto, mi sono fermato alla perentoria dichiarazione " LItalia mantiene la salda appartenenza all'Unione Europea e alla NATO ". Non mi ha stupito per la Lega, l'abbiamo conosciuta la linea leccaculista del partito del cretino Giorgetti, quello che cambiava il pannolone a Draghi. Mi chiedo invece, ma lei ci ha preso per il culo dal 2011? Complimenti prof.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Parto dalla fine: se ci riesce Pappagone a "prenderti per il culo" (uso la tua espressione) direi che posso riuscirci anch'io, visto che sono un pochino più attrezzato dell'amico Cotenna! Io vorrei che la smetteste di dire idiozie offensive sui miei compagni di partito. Non sono sempre d'accordo con Giancarlo, e va bene così: significa del resto che lui non è sempre d'accordo con me e in un partito che gravita intorno (in questo momento sotto) il 20% direi che ci sta, soprattutto considerando lo spettacolo indecoroso che stanno dando i partituncoli, dove riescono da avere sei idee in tre. Se noi ne abbiamo due in svariate migliaia di militanti direi che ci può stare. Dopo di che, se non si è degli scappati di casa tutto ego e distintivo si riesce a lavorare insieme anche se non la si pensa nello stesso modo. Quello che sono riuscito a fare sulle BCC, ad esempio, non mi sarebbe mai riuscito senza il sostegno di Giorgetti e la sua disponibilità a mettermi in contatto coi vertici di Bankitalia.

      Se non vuoi capire come funziona è un problema tuo: lo capirai a tue spese, e comunque basterebbe capire come non funziona.

      Non mi risulta che un partito che ho contribuito, col mio lavoro, a organizzare in dipartimenti abbia bisogno di un congresso per stendere il programma. Il metodo seguito è stato descritto nel blog. Le tue sono provocazioni sciocche e fuori luogo: vai a ragliare sui social: questo è Goofynomics!

      Elimina
    2. Beh, che dire? Sono consapevole che non ho la verità in tasca, ma chiamare provocazioni delle critiche mi fa capire che lei non è più quello del 2011, e non tanto per l'età. I miei complimenti

      Elimina
    3. Certo: io ora sono in un partito. Voi mi avete per anni gonfiato lo scroto con l'accusa di individualismo, ma ora che sono in squadra, cioè che ho sacrificato il mio individualismo (reale o presunto) vorreste che fossi individualista! E io dovrei darvi retta?

      Giancarlo Giorgetti è il mio vicesegretario federale, quindi se lo offendi mi provochi. Aggiungo che lui non è un cretino, tu devi dimostrarci di non esserlo, e fra l'altro su molte cose so di essere d'accordo con lui, e ovviamente non ne parlo qui perché non è nel mio stile esporre i contenuti di conversazioni private, mentre non mi è molto chiaro se ho punti di contatto con te...

      Elimina
  57. Buongiorno prof. Bagnai volevo sottoporre un piccolo quesito per il chiarimento di un punto che ho letto sul vostro programma: A pagina 140 "Durata dello stato di emergenza riflessione art 24 co. 3 Dlgs 1/2018 durata stato di emergenza che consenta un periodo di durata più ampio rispetto a quella di oggi... che non consente il più delle volte di chiudere la fase emergenziale! Puo' gentilmente esprimere un chiarimento in merito o farmi sapere a chi potermi rivolgere per capire meglio il senso di questo punto! Grazie... Roberto da Fano.

    RispondiElimina
  58. A pag. 16: "Per l’Italia, le nuove risorse rappresentano l’occasione per creare un ambiente favorevole a una crescita più solida e inclusiva, a condizione di ricostruire la capacità di definire e attuare politiche pubbliche efficaci e di ampio respiro".
    "crescita più solida e inclusiva" e "politiche pubbliche efficaci e di ampio respiro", scritto pure in grassetto: questo politichese trasuda subalternità culturale nei confronti dei sinistrati. Possono sembrare dettagli ma è nei dettagli che si nasconde la coda del diavolo.
    ° ° °
    Pag. 17: “Ottimizzare lo strumento della compensazione crediti/debiti con le pubbliche amministrazioni, stante che nel 2021 i mancati pagamenti da parte della PA ammontavano a 55,6 miliardi (3,1% del Pil nazionale)”

    Sacrosanto: considerato che ormai l’Agenzia delle Entrate è in grado di monitorare in tempo reale tutto il sistema, il meccanismo delle compensazioni andrebbe esteso a 360° senza limiti di importo e senza le onerose lungaggini burocratiche delle certificazioni.
    ° ° °
    Pag. 18: "Modernizzare l’organizzazione del lavoro, implementando tecnologie digitali e nuovi modelli di lavoro flessibile, lavoro agile e Smart Working": anche qui vi siete allineati all'utilizzo dell'inglese: come per il "jobs act", quando qualcuno usa termini non nella lingua madre è perché sotto c'è la fregatura (accadeva già ai tempi dell'Azzeccagarbugli: nulla di nuovo).
    Sui rischi che le classi lavoratrici corrono con la vostra entusiastica modernizzazione dell’organizzazione del lavoro neanche una parola: spero che i lavoratori se ne accorgano.
    ° ° °
    Pag. 19: “RESHORING PER LE IMPRESE”: trovo il massiccio ricorso all’inglese davvero fuori luogo: lasciatelo a Renzi e al bibbitaro. A parte questo, forse sarebbe anche necessario iniziare a punire le imprese che delocalizzano.

    Nel capitolo sulle attività produttive mi pare manchi uno specifico punto sull’assistenza tecnica ed economica alle imprese che vogliono depositare dei brevetti.

    Pag. 20: “Favorire, anche mediante incentivi fiscali, le attività di ricerca, sviluppo e innovazione da parte delle imprese e incentivare l’attività di studio e sperimentazione nei seguenti settori: scienze mediche e della salute, scienze biomedicali e farmaceutiche, telemedicina, data analytics, intelligenza artificiale, digital health, bioingegneria, biotecnologie e dispositivi medici e sanitari”

    Per quale motivo avete escluso tutti gli altri settori? Avete subito delle pressioni lobbistiche da parte dei settori che volete favorire escludendo gli altri?

    RispondiElimina
  59. "Il presidenzialismo, secondo il modello sperimentato in Francia con successo, è la risposta".

    Più che altro è la risposta su cosa è diventata la Lega oggi: buona Pontida.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Maurizio caro e stimato, io ti lascio parlare perché non mi preoccupano le critiche anche accese (mi fanno schifo quelli che hanno il cuore pieno di merda perché ne risente il loro alito, ma tu non sei così, non appartieni alla schiera delle amanti tradite o dei serial killer del padre falliti...), sono anche d'accordo su alcune delle tue osservazioni, anche se queste non sono in accordo, almeno in apparenza, con la linea del mio partito, però qui, mi dispiace, ma devo farti notare che stai proprio scadendo nel piddinismo.

      C'è un problema grosso come una casa e assolutamente non inedito, di cui parlammo al #goofy7: l'Italia è già una Repubblica presidenziale de facto, travestita da Repubblica parlamentare. La conseguenza di questa situazione eversiva è che chi assomma in sé i tre poteri esecutivo, legislativo e giudiziario (tramite la sua "moral suasion" sul Governo - che di fatto è l'unico vero legislatore - e sul CSM) non è soggetto ad alcun tipo di responsabilità politica se non per la fattispecie un po' melodrammatica e molto inapplicabile di alto tradimento.

      Quindi qui il problema è semplice: o mi spieghi tu come riallineiamo il mondo alla costituzione formale, oppure mi trovi un modo migliore di far coincidere quest'ultima con quella materiale. Non credo che si possa uscire da una qualche forma di presidenzialismo esplicito (e quindi assistito da contrappesi), e aggiungo anche di monocameralismo con Commissioni parlamentari "forti", che mi sembra, avendola vissuta in ruoli di rilievo, l'unica strada per rendere minimamente incisiva l'esperienza parlamentare.

      Quindi dì quello che vuoi, ma queste piddinate risparmiale a te stesso.

      Elimina
    2. Non credo che la soluzione sia "più presidenzialismo"...
      Il problema è nelle persone degli ultimi due P.d.R., altrimenti non si capirebbe perché la situazione che hai descritto non si è verificata con i P.d.R. precedenti (o, perlomeno, non in modo così grave).
      Considerato che i P.d.R. vengono eletti dal Parlamento, il riallineamento alla Costituzione formale vigente è una questione di rapporti di forza all'interno del sistema parlamentare, non di cambiamento del sistema: fare terra bruciata lanciandosi dentro una Repubblica presidenziale esplicita potrebbe essere un rimedio peggiore del male, con il rischio di ritrovarsi, de facto, con un uomo solo al comando. Mi rendo conto che questa prospettiva può essere allettante nel caso dovesse premiare voi, ma prova a pensare cosa accadrebbe nel caso contrario, visto anche l'italico storico vizio della tentazione per "l'uomo forte" (se nel 2018 avessimo votato per il P.d.R. avrebbe vinto Grillo, penza un po'...). Draghi ve lo siete tolto dai piedi perché siamo una Repubblica parlamentare ed il capo del governo deve avere la fiducia delle camere: in una Repubblica presidenziale, dove il Presidente è anche capo del governo ed è eletto direttamente dal Popolo, il parlamento è ancora meno incisivo di quanto non lo sia oggi (e, infatti, mi pare che negli U.S.A. e in Francia il parlamento conti meno di quanto - nonostante tutto - conta oggi in Italia).
      Detto questo, con tutto il rispetto, io a Pontida ci andavo prima di te: se non ci fossero state quelle adunate (dimmi la verità: che cosa ne pensavi in quel tempo?) oggi non sareste in condizione di andarci voi. In ogni caso non mi sento un'amante tradita: la prima volta che mi fregano la colpa è di chi mi ha fregato ma, se ci ricado, la colpa è mia, per cui preferisco evitare la recidiva e chiudere la mia trentennale esperienza con la Lega, tutto qui. Se volete fare una Repubblica presidenziale con un parlamento monocamerale (peggio della riforma costituzionale Renzi-Boschi) raccogliete il consenso e fatela: per quel poco che conta il mio appoggio andrà a chi si oppone a tutto questo. In ogni caso non dimentico tutto quello che hai fatto (e farai) da quando hai fondato questo blog e ti ringrazio come già accaduto in passato, ma la prospettiva politica tracciata dal tuo partito non la posso più condividere e non voglio esserne minimamente corresponsabile anche solo con il voto (che non vuol dire che non andrò a votare).

      Elimina
  60. “le riforme parziali, come il taglio dei parlamentari, sono un passo avanti”…: veramente imbarazzante (#credo lo sia anche per lei che, se ho capito bene, si è sempre dichiarato contro questo provvedimento figlio dell’antipolitica grillina, che crea difficoltà ai lavori parlamentari – soprattutto nelle Commissioni – e priva di rappresentanza parlamentare interi territori. (dei quali alla Lega, evidentemente, ormai non frega più una beneamata fava).

    Nella Lega sta prevalendo la mentalità reazionaria che da sempre serpeggiava sottotraccia, ma veniva scavalcata dalle istanze autonomiste e federaliste che costituivano i valori fondanti del Movimento: messi in secondo piano questi principi, sta venendo fuori il peggio (i comportamenti di alcuni parlamentari, governatori e sindaci della Lega durante la repressione pandemica erano già un chiaro segnale in tal senso).

    Da costola della sinistra (cit. Massimo D’Alema), la Lega è diventata una costola del Piano di Rinascita Democratica: tutto il contorno – anche se in alcuni punti pienamente condivisibile - temo non sia altro che folklore "pour épater le bourgeois".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo sanno tutti che non ero d'accordo col taglio dei parlamentari, pur avendo una ragionevole certezza di sopravvivergli (e quindi non per conflitto di interessi). Lo ero da prima di pensare di diventare parlamentare. Il taglio dei parlamentari lo hanno voluto gli italiani: c'è stato un referendum, ricordi? I pozzi sono stati avvelenati e ora quell'acqua si beve. Quello che non tutti ricordano è che questa proposta era anche nel programma della Lega, ma questo non è sorprendente: la Lega nasce come partito dell'antipolitica ("Roma ladrona!") ed è lentamente maturata verso atteggiamenti più ragionevoli. Non si più pretendere che queste trasformazioni siano istantanee. La direzione però è quella.

      Sinceramente poi non capisco la dialettica "federalismo vs. reazione". Non mi pare molto convincente e ti vedo piuttosto in difficoltà nel maneggiare certe categorie politiche.

      Elimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.