Torno a chiedere il vostro aiuto, dopo quello che mi avete dato per emendare il discutibile documento della Commissione amore e quello che ci avete dato sul programma del partito.
Come forse sapete, nella terra del cignale (aper, apri…) non ci sono capitato per caso ma per scelta: a chi 17 anni fa si offriva o mi chiedeva di brigare per farmi chiamare dalla “Sapienza” opposi un cortese rifiuto: ero felice di poter iniziare una nuova sfida in in nuovo ruolo, quello di professore associato, e in una nuova terra, che fino a quel momento avevo visto per di più dall’alto delle sue montagne incontaminate (perché in spiaggia ci va chi vuole - me compreso! - ma in montagna ci va chi può - e sempre con umiltà, se vuole anche tornare: il che, peraltro, si applica anche alla boa rossa dei trecento metri, e alle campagne elettorali!).
La dea bendata mi aveva fatto atterrare in un Dipartimento di Economia e Storia del Territorio (DEST) diretto da un geografo di lunga esperienza scientifica e, come poi appresi, anche politica, che aveva fatto la mia stessa scelta di amore per l’Abruzzo e di investimento nella Gabriele d’Annunzio molti anni prima di me e che è diventato un amico, Piergiorgio Landini (lo avete visto a qualche nostro convegno). Quello che so del territorio, di come è e di come dovrebbe essere, l’ho imparato soprattutto lì, come correlatore di tesi sul credito territoriale, sulla geografia del turismo, sullo sviluppo infrastrutturale e via dicendo, organizzando convegni sui distretti industriali o sull’economia del vino, come relatore di dottorati industriali sul reshoring, parlando coi colleghi e con gli imprenditori, e last but not least, come persona che ha vissuto metà del suo tempo a Francavilla (andandosene a correre in spiaggia, anche con la neve, quando farlo era permesso…).
L’esperienza politica come senatore dell’Abruzzo, quindi, non mi ha trovato impreparato, ma mi ha senz’altro fatto crescere ulteriormente in consapevolezza, e mi ha anche dato il piacere di contribuire a risolvere, con l’ascolto, qualche piccolo problema qua e là, in un collegio molto vasto.
Ora sono alla vigilia di un altro probabile salto di qualità in questa mia scelta di amore per una terra che se lo merita e che non riceve dalla comunità nazionale l’attenzione che dovrebbe avere e che solo rappresentanti ben attrezzati possono portarle. Andrò in campagna con le 208 pagine del programma del mio partito, ma vorrei costruire con quelli di voi che abitano nella provincia di Chieti (e almeno uno c’è: il mio ex padrone di casa!) un breve elenco di temi che ritenete prioritari per voi: dieci idee per migliorare la vostra vita e quella dei vostri concittadini e per restituire a Chieti una centralità non solo geografica.
Io le mie idee ce le ho: aspetto le vostre!
P.s.: per esprimersi non è necessario possedere il certificato di residenza, quello che i piddini mi chiederanno nel loro inesausto e inane “gne gne gne”. Sono altrettanto e forse anche più utili le impressioni di chi in provincia ci è passato per lavoro o per diletto…
https://youtu.be/PwvdBo9nkz8
RispondiEliminaDa rozzo barbaro veneto giro questo link sulla splendida Chieti e soprattutto sulla sua, forse fin troppo ignorata, meravigliosa storia.
Salve Professore,
RispondiEliminala seguo fin dal primo Goofy, in Viale Pindaro, sala azzurra, sono della provincia di Chieti, mi sono laureato nella università nella quale insegna, provo ad indicare qualche mia modestissima idea per cercare di migliorare la provincia:
1. Aumentare e migliorare le attuali vie di accesso alla provincia, sia in termini di aeroporti, sia di viabilità e collegamento ferroviario e stradale con Roma e le altre principali città;
2. Aumentare e migliorare le strade e i collegamenti, per raggiungere l’area industriale di Atessa, sia da Lanciano che dai paesi dell’entroterra;
3. Ampliare la capacità di attrazione turistica, attraverso una migliore comunicazione e diffusione delle molteplici bellezze naturalistiche ed enogastronomiche della provincia,
4. Aumentare la capacità ricettizia dei territori (attraverso incentivi per aumentare il numero di posti letto messi a disposizione dei turisti, sia tramite B&B che hotel, alberghi);
5. Piano regionale dei rifiuti e della impiantistica del trattamento dei rifiuti, discariche; termovalorizzatori, impianti di compostaggio, in fase di progressivo esaurimento nei prossimi anni;
6. Efficientamento delle società in house della regione che gestiscono i fondi regionali;
7. Miglioramento del SUAP locale, troppo frammentato tra i diversi comuni;
8. Legge regionale di protezione del patrimonio culturale dei Trabocchi per non attrarli nell’area della Legge delega sulla concorrenza;
9. Piano spiaggia per le concessioni demaniali, eliminando o riducendo le concessioni stagionali (definite ombreggi) che non consentono una pianificazione pluriennale degli investimenti da parte degli operatori, per migliorare il servizio turistico sulla spiaggia.
10. In ultimo, ma non meno importante, gli ospedali. Non si può avere un solo ospedale a Chieti, e tutti gli altri piccoli, abbandonati con grandi difficoltà in termini di impiantistica e personale (sempre meno), il territorio è vasto e morfologicamente complesso.
Spero possa esserle di aiuto.
Rovescerei l'elenco mettendo in effetti al primo punto il punto 10 della tua lista, che evidenzia un problema di cui, come sai, qui ci stiamo occupando da lunghi anni, da quando il PD gli ospedali in Abruzzo li chiudeva. Elaboro gli altri punti, tutti centrati secondo me e in parte adombrati nel mio thread della scorsa settimana.
Elimina#Credo la priorità sia impedire la delocalizzazione della Sevel, a mio avviso già decisa ed avviata. Se avessi ragione, sarebbe una Mission Impossible. Poi lo sviluppo del turismo, molto sotto le potenzialità. Inoltre, per restare in tema, rendere l'università di Chieti realmente meritocratica e competitiva con le migliori, non so se ancora più Mission Impossible del primo punto. Leggerò con interesse le proposte degli altri.
RispondiEliminaCirca la Sevel, c'è da considerare che la Polonia ora è diventata un Paese di frontiera, e di una frontiera piuttosto calda perché evidentemente qualcuno vuole che lo sia. Mi chiedo quanto questo le costerà in termini di attrattività per le imprese. Condivido l'osservazione sul turismo. Il termine "meritocrazia" non mi appassiona molto, mi piacerebbe un riferimento specifico. Ormai non c'è nulla di più asetticamente meritocratico dell'accademia: tutto è misurato e comparato "oggettivamente"! Vuoi dirmi che non funziona?
EliminaGrazie della risposta.
EliminaIn quanto alla "meritocrazia" in Università, dove lavoro attualmente, vedo che non sempre i migliori accedono alle posizioni che meriterebbero, cosa che si evidenzia anche nelle modalità di pubblicazione dei bandi, le dinamiche di svolgimento delle selezioni ed altro. Sono temi che lei conosce molto meglio di me, per cui mi fido comunque del suo giudizio. Personalmente vedo molte potenzialità inespresse, soprattutto alla luce della mia esperienza pregressa nel settore privato.
Grazie per il segnale di speranza sul destino della Sevel, anche se resto pessimista, conoscendo un minimo i criteri di valutazione dei decisori.
L'abruzzese medio è tendenzialmente un conservatore dal notevole senso pratico. Si aspetta un nuovo "zio Remo". Non lo deluda. Per il resto, lei ce la farà a mani basse, e quindi la pianti con la melassa.
RispondiEliminaTendo a tornare vivo per i motivi suesposti, considerando che io ci metto la faccia (e in montagna e in mare anche tutto il resto). Lo zio Remo ha fatto soprattutto cose buone, perché viveva in un Paese che gli consentiva di farle e perché aveva metodo e capacità di lavoro.
EliminaForse un'aggressiva campagna per il turismo ? Sento molto parlare di altre regioni come Liguria ,Toscana ,Sardegna, Calabria, Puglia Campania.. oppure le famose gite estive sulle Dolomiti a nord. Pare che l'Abruzzo sia messa un poco in ombra forse a livello mediatico riuscire ad attirare l'attenzione non sarebbe un male.
RispondiEliminaAnche se non sono vicinissime a Chieti, Perugia e Assisi hanno dei paesaggi ed edifici storici che altre pochissime località possono eguagliare, però e che come se li mancasse un marchio di marketing, come per Pisa e la sua torre oppure per la notevole cinta muraria di Lucca
RispondiEliminaNon sono abruzzese ma è come se lo fossi frequentando questa regione da circa 30 anni. In particolare dovendo fare un focus per evidenziare alcuni temi su cui concentrare l'azione politica segnalo:
RispondiElimina1) Potenziamento della rete sanitaria territoriale con la realizzazione di ambulatori di primo intervento per codici non emergenziali.
2) Sviluppo delle rete ad alta tecnologia per un stretto raccordo tra mondo delle pmi e istituzioni impegnate in R&S .
3) Riqualificazione aree urbane, industriali e commerciali degradate in ottica di sostenibilità dei territori.( economia circolare).
4) Piano straordinario per bonifiche ambientali.
5) Ristrutturazione della rete idrica per ridurre le perdite e di quella fognaria oltre che della depurazione acqua per la salvaguardia della fascia marittima.
6) Potenziamento della PA locale per il massimo utilizzo con ricadute positive dei fondi europei, nazionali e regionali.(In particolare PSR, Feamp (fondo europeo pesca marittima), FESR oltre al PNRR.)
7) Portale unico "Visit Abruzzo" per la messa in rete delle eccellenze culturali, turistiche, ambientali, enogastronomiche ecc con relativa campagna promozionale vs buyer esteri e nazionali.
8) Creazione di invasi irrigui per le produzioni agricole di qualità.
Buonasera Senatore,
RispondiEliminaPer quanto mi riguarda direi:
1)Realizzazione della transcollinare Fara San Martino-Guardiagrele. Se ne discute da tanto ma fino ad ora nessuno è mai riuscito nell'intento.
2) Potenziamento delle infrastrutture nelle aree interne e pedemontane, dimenticate ormai da decenni
3) Riapertura dei piccoli ospedali che in certi casi tanto piccoli non erano dato il bacino di utenza ( Casoli, Guardiagrele ad es.)
4) Messa in sicurezza delle infrastrutture, attraverso un piano di manutenzione straordinaria ( penso ai numerosissimi ponti e cavalcavie presenti nella nostra rete autostradale)
5) Interventi e investimenti nel settore turistico volti ad evitare situazioni limite come la guerra dei Roses tra i due impianti di risalita Passo Lanciano e Pomilio, scollegati e gestiti in modo indipendente
6) Potenziamento dell'aeroporto di Pescara
Buonasera Professore,
RispondiEliminapremetto che non sono residente in Abruzzo da circa 2 anni, ma sono nato e cresciuto ad Atessa ed ho completato il mio percorso di formazione in Abruzzo prima di trasferirmi per lavoro a Milano e ho sempre molto a cuore la mia patria nativa nella quale torno quasi ogni mese e mi fa enormemente piacere la sua candidatura nella mia provincia. Di seguito una serie di spunti / proposte per il territorio.
1) Sanità - è fondamentale accelerare l'approvazione della trasformazione di alcuni PTA in Ospedali (per esempio ad Atessa la proposta di Ospedale di Aria Disagiata è ferma in un rimpallo tra Regione e Ministero pur essendoci i requisiti). Questo sia per la tutela della Salute dei residenti nel territorio sia per la promozione degli stessi in termini di servizi ed indotto.
2) Strade provinciali : la maggior parte delle strade provinciali nel chietino è ridotta malissimo. Sarebbe auspicabile vista la centralità industriale dell'area di riferimento investire fondi per l'ammodernamento e sistemazione delle strade provinciali.
3) Scuole: al pari di cui sopra, occorrono seri interventi di riqualificazione degli edifici scolastici. Sarebbe davvero importante per i territori se gli investimenti si concentrassero anche nei centri storici dei Comuni sotto i 20 mila abitanti onde rilanciare anche le attività ivi presenti.
4) La rete ferroviaria della Regione in generale e nella provincia di Chieti in particolare va rafforzata. Per la nostra provincia (area interna) i collegamenti ferroviari con i capoluoghi di provincia, di regione e con le Città più popolose (Lanciano, Vasto...) è molto difficoltoso e praticamente inaccessibili in termini di trasporto ferroviario.
5) Lo Smart Working ha molte aree grigie, sono il primo a riconoscerlo, però al momento è una realtà abbastanza importante ed in crescita e come Lei insegna con il PNRR, occorre farci i conti anche se non ci piace, cercando di trarne gli aspetti vantaggiosi. Un territorio come quello della nostra Provincia può divenire punto di attrazione con investimenti in banda larga e spazi di Co-Working incentivati a dovere onde attirare un ri-popolamento delle aree appenniniche abbandonate.
6) Turismo: qui si può fare tanto, i margini di crescita sono elevatissimi. E' importante che una parte dei fondi che saranno investiti nella Provincia insistano e nelle zone costiere della provincia e nei borghi collinari e montani (banda larga, trasporti, incentivi agli investimenti).
PS: mi è spiaciuto molto non esserci a Fossacesia..ahimè per motivi di lavoro, c'erano però diversi amici che sono riusciti a partecipare ed erano molto soddisfatti dell'incontro. Ad maiora Professore ed in bocca al lupo con la campagna elettorale.
Grazie
Giuseppe Del Matto
I miei suoceri sono di Ortona e ieri notte, fuori casa in campagna, una simpatica famigliola di cingali mi ha sbarrato la strada.
RispondiElimina#credo che sul punto "autonomie" del programma sia ora di tagliare le unghie al ministero del grin e devolvere a Regioni e Provincie la gestione totale di caccia e pesca, compreso il controllo delle specie selvatiche - peraltro, vale anche per il mio Veneto, dove l'illustre Gianfranco Zaia sul punto latita, sebbene anche mia madre abbia ormai paura di camminare nel Fagarè.
Accedo poi sia ai punti "viabilità", ordinaria e straordinaria, che sanità: vada a vedere il disastro fatto del Partito del Denaro all'ospedale di Ortona, il cui depotenziamento è probabilmente costato la vita della mia amatissima (seriamente) suocera.
Buonasera Senatore,
RispondiEliminavivo a Sulmona ma lavoro a Chieti, quindi conosco abbastanza bene il territorio.
Oltre quanto già indicato, vorrei attirare la sua attenzione su 2 temi:
- scongiurare la chiusura tribunali minori abruzzesi (Sulmona, Avezzano, Vasto e Lanciano), di cui 2 ricadono nella provincia teatina;
- linea ferroviaria veloce Pescara-Roma, opera di cui si parla da tempo e per la quale qualcosa sembra sia stato autorizzato. Questa infrastruttura, necessaria per velocizzare i collegamenti con la Capitale (oggi i tempi su rotaia sono spropositati) migliorerebbe l'offerta turistica del territorio (sarebbe auspicabile anche un collegamento ferroviario con l'aeroporto di Pescara) e tamponerebbe l'emigrazione verso Roma di lavoratori e studenti. Un collegamento veloce potrebbe convincere molti abruzzesi a non cambiare domicilio (o addirittura potrebbe spingere alcuni a rientrare in regione), ritenendo più favorevole godersi la qualità della vita di provincia anche a fronte dei sacrifici del pendolarismo, piuttosto che trasferirsi in una metropoli con tutte le difficoltà ed i costi annessi.
Prof. l'Abruzzo è vittima del campanilismo e del provincialismo incoraggiato da D'Alfonso e C. Tu puoi ricominciare a parlare di programmazione sulla base delle vocazioni dei territori, di riconversione e reindustrializzazione, di corridoio adriatico con civitavecchia , di alta velocità, di una sanità in cui l'università che tu ben conosci dia vitalità e non agisca come una jena scheletrita che sopravvive nutrendosi delle spoglie di quel che furono ospedali. Solo un discorso ampio permetterà di far comprendere che si può crescere tutti insieme e non fare la guerra per campanili se non per quartieri .La linea veloce si dovrà fare, cerchiamo di renderla accettabile alla politica chietina mettendo magari sul piatto della bilancia una facoltà sul colle. Piaccia o meno alla D'Orsogna il governo qualunque sia sbloccherà le trivellazioni, vediamo di viverle come il Texas i suoi pozzi petroliferi e non come la Nigeria.
RispondiEliminaSe avrai la possibilità di fare questo discorso non avrai rivali.
Attenzione dagli amici mi guardi Dio che dai nemici mi guardo io.
Per quanto riguarda me "fidelitas perinde ac cadavere"