mercoledì 17 agosto 2022

La progressistività della flat tax

Questa mattina sono andato ad Agorà, e quindi prima, da soldatino diligente (obbedisco e combatto), mi sono accuratamente letto la rassegna stampa, contenendo i conati, fino a quando mi sono imbattuto in un passaggio sorprendente, che mi ha allietato la giornata e che desidero condividere con voi. Sappiamo che la posizione del mainstream è in rapida evoluzione (lo era anche ieri, quando scrivemmo il dizionario), ma mai mi sarei aspettato che lo fosse al punto da convincere Boeri e Perotti a scrivere una cosa di buon senso!

Boeri, ve lo ricorderete, era quello che confondeva la monetizzazione del deficit (di cui abbiamo parlato qui e che comunque è argomento dei manuali di macro) con l'emissione di miniassegni (praticamente, il #cazzocentra del secolo), Perotti fu quello che accettò cortesemente un nostro invito, salvo poi fare considerazioni non del tutto cortesi su di voi.

Insomma: qualcosa di molto simile alle nostre attuali virostar, come quella che trancia giudizi su come Matteo Salvini avrebbe gestito la pandemia (dall'opposizione!):


dimenticando di essere consulente di una procura che sta indagando su chi la pandemia l'ha gestita stando al Governo (e sarebbe lecito chiedersi quale sia il significato della candidatura che chi ha gestito la pandemia ha offerto a chi ha indagato sulla pandemia).

(...scusate l'inciso: era solo per ricordare ai pandemici che purtroppo non c'è nulla di nuovo in quanto sta succedendo: è tutto già successo e prima fate pace con questo concetto prima proviamo a ragionare insieme su come evitare questo eterno ritorno - posto che voi vogliate ragionare...)

Torniamo alle sorprendenti affermazioni del prestigioso duo di egonomisti. Ve le cito qui:


"Tutto qua!", verrebbe da aggiungere.

Ora, direte voi: ma che c'è di strano in queste parole? Sono parole di buon senso, sono concetti che abbiamo espresso tante volte!

Appunto!

C'è di strano che dei così raffinati intellettuali progressisti rinuncino a brandire come una clava, per limitarsi a leggerla, la Costituzione più bella del mondo, e che degli economisti col fetish del "controintuitivo" ("è del poeta il fin la meraviglia") ripieghino su considerazioni assolutamente intuitive, di buon senso.

Da loro non ce lo saremmo mai aspettato, ma vediamo il lato positivo.

Siccome il piddino, l'essere che sa di sapere, ma nulla sa, vive di principio di autorità (avendo deposto qualsiasi malriposta ambizione ad un pensiero autonomo), ora ce l'avete in pugno: due fra i più pennuti e bargigliuti sciamani del suo villaggio sono arrivati al punto da dove noi semplici e rozzi artigiani di provincia eravamo partiti: la flat tax non è incostituzionale! C'è di che uscire vincitori da qualsiasi disputa coi propri trimascherati vicini di ombrellone!

Ma suggerirei di cambiare ombrellone: rientra nello spettro del possibile.

Cambiare la testa a un piddino no.

Provare per credere: il piddino attiguo non vi darà retta nemmeno se gli citerete i suoi sciamani di riferimento! E in fondo è per questo che noi, ai piddini, vogliamo bene, e quasi ci dispiace per quello che sta per succedergli, se non fosse che non possiamo nascondere a noi stessi che se lo sono ampiamente meritato...


P.s.: nel caso qualche piddino incredulo, dopo essersi sentito ripetere dai suoi media che la flat tax è incostituzionale, vi accusi di inventare di sana pianta le parole degli sciamani, accludo qui per completezza di informazione i riferimenti all'articolo:



32 commenti:

  1. Rendiamo progressiva l'IRES, l'imposta delle imprese più grandi!
    Progressività!!
    Rendiamo progressiva l'imposta sui redditi finanziari, l'imposta dei rentier!
    Progressività!!
    Ma ... un attimo ... che dice sior Marchese del Piddillo? No?
    "Eh si che dico di no, brutti artigiani pezzenti! IO sò FLAT e voi nun siete un c..zo!!."
    Ah, si , giusto. Ci scusi sior Marchese.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il fatto è che il PD ha ormai come bacino di riferimento i pensionati (provenienti dal lavoro dipendente). Non è una mia illazione, ma un dato che gli scienziati politici considerano assodato (a me lo diceva Lucio Baccaro, del Max Planck Institut, una persona che vorrei portare al prossimo #goofy12). Ora, queste persone qui, pur non avendo mai evaso le imposte, in qualche modo non le hanno mai pagate: lo ha fatto il sostituto. Non sanno che cosa sia una fattura, non sanno che esistono altre imposte oltre quella sul reddito delle persone fisiche, non hanno esperienza diretta dell'IVA e del suo meccanismo, non sanno. Non sanno. Non. Sanno.

      Questa è la tragedia: l'analfabetismo funzionale. Siri batte sempre su questo punto ed ha ragione.

      Elimina
    2. Quindi, visto che il PD è sulla linea di Cottarelli, Fornero e compagnia cantante, sta in pratica lavorando per fare sparire il proprio elettorato. O mi sfugge qualcosa?

      Elimina
    3. Io personalmente sono un lavoratore dipendente, e me ne accorgo si delle tasse che pago ( ormai le buste sono chiare). Per quanto mi sia molto antipatica per vari motivi, non mi sento di dar torto alla De Romanis: la destra ha sempre sbandierato la flat tax, ma quando ha avuto occasione non l ha mai posta in essere . A mia memoria almeno. Vediamo a questo giro

      Elimina
    4. @A Traverso. No. Il suo elettorato anziano di riferimento sono i già pensionati ai quali farà piacere, come d'invidiosa abitudine piddina, che chi venga dopo lavori di più per acquisire il loro stesso diritto. Piuttosto, sembrerebbe che stia lavorando per farli sparire con criminali politiche sanitarie e questo, in effetti, è controintuitivo.

      Elimina
    5. Rispondo a "A Traverso": non la metterei come la metti tu.

      La verità è che le politiche di austerità vengono proposte a un elettorato non molto lucido per motivi culturali ed anagrafici (i pensionati) come strumento per tutelare i loro diritti acquisiti da un ipotetico collasso dei conti pubblici (che invece l'austerità ha provocato), e questo elettorato abbocca a un simile messaggio truffaldino.

      A volerla dire tutta, quello che dovrebbe veramente allarmare i pensionati piddini (ma non li allarma perché vedi alla voce piddino) è che il PD manda un sistematico messaggio di odio sociale contro di loro, ventilando l'idea che i ggiovani non stanno bene per colpa dei vecchi (quando le cose sono un po' diverse, e sono molto spesso i pensionati a fungere da ammortizzatore sociale per i loro giovani parenti).

      Ma nemmeno questo preoccupa i piddini, che poi sono l'archetipo dei pandemici: persone che stanno (stavano) troppo bene e quindi pensano che a loro non toccherà mai. Sono ovviamente nemici della consapevolezza e di chi gliela porta, e sono pericolosi perché fiutano il disastro. Il mio suggerimento è di evitare il contatto con loro. Poi fate voi.

      Elimina
    6. Grazie della risposta, con chiarimenti importanti e consigli utilissimi. Cerco di evitare il contatto per quanto posso :)

      Elimina
  2. Forse l'intento dei due malcapitati era quello di stupire (potevamo stupirvi con effetti speciali!). Non per niente, "chi non sa far stupir vada alla striglia" (sempre il Marino, non il santo)

    RispondiElimina
  3. "Provare per credere: il piddino attiguo non vi darà retta nemmeno se gli citerete i suoi sciamani di riferimento!" in effetti ci provai anni fa, citando Stiglitz e Krugman, due premi Nobel per l'economia, entrambi di finiftra, entrambi critici dell'euro. E niente. Credevo dovesse essere illuminante per il piddino, invece la sua reazione fu illuminante per me.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vi ho chiarito fin da tempo immemore che l'importante è desistere. State parlando con persone in preda a una deriva psicotica: bisogna avere rispetto per tutti, anche per chi nega il principio di realtà. Anzi! Per questi ultimi, psichiatricamente fragili, bisogna averne di più. L'umanità è questo.

      Elimina
    2. Eh no! Prof.
      Il piddino che t' insegue pure in reparto no!

      Una tortura.

      Elimina
    3. È preferibile lasciare al mulino della SStoria (esatta come la matematica), la funzione di macinare gli ingredienti che, condotti da una "mano invisibile", risultano dagli esiti delle scoordinate interazioni umane.
      Provo a spiegarmi brevemente,
      consultando il Prof. Adelino Zanini:
      Adam Smith, non fu il fondatore della scienza economica, sempre che sia necessario averne uno. Fu, semmai, l' ultimo economista a tentare di fondere le tre sfere (etica, economia, politica), descrivendo con rigore la problematicità del rapporto tra interesse e virtù in una "civil society", una società commerciale.
      Quando Amazon mi consegnerà il Zanini, Genesi imperfetta, vediamo meglio la criticità di questo rapporto in Adam Smith. Attuale vero? E senza neanche mezza formula matematica, neppure nella sua Indagine sull' origine e le cause della ricchezza delle nazioni.
      I "festoni di integrali" li lasciamo ai vanitosi, agli "spaghettiliberisti".

      A scienze politiche si studiano le tipologie di leadership.

      PS. Dossetti si ritirò dalla vita politica.

      Bibliografia:

      - Adelino Zanini, Adam Smith, Economia, morale, diritto, Mondadori, 1997.

      - Adam Smith, Teoria dei sentimenti morali, (acd) Eugenio Lecaldano (ma va bene anche il Roncaglia), BUR, 2021.

      - Paolo Pombeni, Il gruppo dossettiano e la democrazia italiana (sono disordinato, in casa non si trova per il momento, spero sia ancora reperibile).

      - J. M. Keynes, Esortazioni e profezie (prestito bibliotecario, non ce l' ho a portata di mano).

      Adam Smith, La ricchezza delle nazioni, (adc) Anna e Tullio Bagiotti, DeA Planeta Libri S.r.l, 2017.

      Sergio Cesaratto, Sei lezioni di economia, Diarkos editore, 2019.

      Ecc.



      Abbiamo un leader.
      Abbiamo un economista monetario (ortodosso?).
      Smith, è un "liberista eretico" (cit. Prof. Sergio Cesaratto).

      In bocca al lupo Prof.

      Elimina
    4. Prof. Alberto Burgio (storico della filosofia - ex parlamentare rifondazione comunista) in aula:

      "Uno dei problemi di Adam Smith, è sottrarre il meccanismo simpatetico al fanatismo. È facile dire: 'qui sono tutti matti', dobbiamo spiegare il perché".

      "Quando ci si sente capiti, il coltello affonda nel burro". (cit. ignoto).

      Ma dopo che lo si spiega, che fare?

      Per dirla alla Hobbes: con un bagno di realtà.

      Pombeni direbbe in aula: "Dobbiamo spiegare perché Bagnai (Mussolini) è 'riuscito' a fare ciò che molti avevano provato a fare prima di lui, fallendo".

      E dopo di Lui? Vattelappésca.

      "Quando sarò imperatore, ti conferirò la medaglia al valore". (Cit. a.).

      Per Adam Smith, il desiderio di gloria, è più che legittimo. #passoechiudo

      Elimina
  4. E più facile continuare a farsi ingannare che ammettere di esserlo stati. (semicit.)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. C'è un gigantesco problema di "sunk costs" psicologici...

      Elimina
  5. Ok, non è anticostituzionale - mai pensato che un accademico potesse proporre qualcosa di anticostituzionale. Ma perché è una cosa buona / auspicabile / migliore rispetto allo status quo?

    Non mi interessa tanto sapere se la cura che mi suggerisce il mio medico di fiducia sia costituzionale. Mi interessa sapere se mi farà stare meglio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di questo si può parlare, hai perfettamente ragione. Mi viene però spontanea una domanda, prima di risponderti nel merito: come mai il dibattito non viene impostato nei termini corretti che tu dici, ma solo nei termini che alla fine gli stessi piddini devono riconoscere come fasulli di una presunta incostituzionalità? Quanto al medico, stai attento. Molti medici poco amici della Costituzione hanno fatto tanti danni. Posso solo augurar loro di aver letto bene almeno il codice penale.

      Elimina
    2. Mi sembra una argomentazione un po' debole, nel senso che puoi applicarla a tutto: anche al diritto costituzionale. Ma allora perché si parla solo di quello? La mia sensazione è che invece le persone i conti in tasca se li sappiano fare, e il PD sappia benissimo che sul terreno dei fatti e delle cifre sarebbe smentito. Per questo i suoi media mantengono il dibattito sul piano del diritto costituzionale de mizzìo...

      Elimina
  6. Parlando di economisti piddini, su Rai News 24 oggi Becchetti ci ha regalato tre perle:

    1 - La svalutazione della sterlina sta causando l'aumento del costo delle materie prime;
    2 - La svalutazione della sterlina sta causando l'aumento dell'inflazione in UK;
    3 - La scala mobile in Italia negli anni 70 ha scatenato la spirale prezzi/salari facendo aumentare l'inflazione e danneggiando il potere d'acquisto degli italiani.

    L'ultimo dei giapponesi sarà lui?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me fa tenerezza e non lo attaccherei mai. Fra l'altro, anche lui ha un prestigio internazionale di sicuro rilievo (non ricordo il ranking, ma non sarei stupito che sia molto sopra Boeri).

      Elimina
  7. Nel mio piccolissimo ho scritto anche io un breve articolo su questo tema sul mio blog dove cerco di spiegare alcune cose ovvie che è vero non sono affatto note alla maggioranza delle persone. Aliquote, scaglioni, detrazioni e deduzioni sono parole che ai più non dicono assolutamente niente, per cui è facile credere ai vari soloni di passaggio.
    Va detto che non mi è chiaro se la proposta del forfettario a 100 mila è sostenuta da tutta la coalizione o solo dalla Lega. Non vorrei che ci si accapiglia sui massimi sistemi ma poi alla fine non si combina niente. A me sembra di ricordare che anche nel 2018 sui 65 k ci fu molta timidezza. Per esempio rimandando i 100 k, con aliquota al 20%, all'anno successivo (e io la leggo come timidezza non come un perscorso) ma anche inserendo una serie di caveat per l'utilizzo del regime forfettario che sembravano tipiche di quell'atteggiamento vessatorio che andrebbe completamente dismesso (per esempio l'aver avuto un fatturato sotto i 65 k nei due anni precedenti, evitare il monocliente etc.).
    Come ho avuto modo di scrivere nel tuo post sul programma non mi è chiaro perchè si continui ad insistere su questa parola flat-tax quando anche ad Agorà hai tu stesso fatto presente che si sta parlando principalmente di semplificazione. Al di là della querelle sulla costituzionalità (ma ancora stiamo a dare retta ai "costituzionalisti da quotidiano" dopo quello che è accaduto negli ultimi anni?) quello che non mi è affatto chiaro è perchè non si debba associare a un sistema che elimina o riduce drasticamente le deduzioni e le detrazioni anche un minimo di progressività nelle aliquote. Tra me e me, oltre al discorso dell'ignoranza e della cattiva fede, credo ci sia un fattore determinante perchè non si voglia andare verso un sistema più semplice. Non è che si ha paura del minor gettito ma dell'impossibilità dell'utilizzo della leva fiscale (fiscale in senso di tasse non di bilancio, come spesso viene utilizzato questo temine). Togliere quella marea di deduzioni, detrazioni, bonus significa togliere al governo la possibilità di indirizzare i consumi e dunque fare politica economica. Per essere terra terra, mi sembra che anche tante possibili "intermediazioni" con tutte le possibili lobby industriali vengono meno...
    Mi sbaglio?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sicuramente una forte resistenza alla semplificazione del sistema fiscale viene dall'attività di lobbying delle singole categorie. Domanda: con il passaggio da cinque a quattro aliquote realizzato lo scorso anno, il sistema è diventato meno progressivo?

      Elimina
    2. Non lo so perchè non sono in grado di cogliere le implicazioni di sistema (e forse non ho neanche capito la domanda...).
      Aspetto anche io il tuo Post tecnico, se ce la fai. Quello che ho messo giù sul tema, da profano, è questo https://www.massimociuffini.it/i-malpensanti-delle-tasse/
      Per quello che mi riguarda sono per mantenere un sistema duale: semplificato (senza deduzioni) e ordinario (con deduzioni). Quanto alle aliquote (una, quattro, cinquanta) di un sistema semplificato ammetto di non avere idea se non che, in principio, la progressività dovrebbe seguire una curva diversa da quella adottata dal regime ordinario.

      Elimina
  8. I dubbi di costituzionalita' ci sono se si vede la questione nel suo complesso: infatti tolta la progerssivita' dall'imposta sui redditi, quale imposta assicura la progressivita' del sistema?.
    Poi visto che il carico fiscale complessivo e sempre aumentato, e sicuramente continuera' ad aumentare, la flat tax semplicemente sposta il carico fiscale a sfavore dei redditi piu bassi. E' giusto questo ragionamento, egregio Prof.?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, per due motivi (uno dei quali, a dire il vero, spiegato perfino dal duo comico B&P): in primo luogo, perché la progressività non è assicurata solo dalle aliquote (cosa spiegata mille volte), ma principalmente da deduzioni e detrazioni (sono queste che determinano la no-tax area); in secondo luogo, perché non è vero che il carico fiscale è sempre aumentato: nella scorsa legge di bilancio abbiamo tolto 8 miliardi, fra accorpamento delle aliquote IRPEF e abolizione dell'IRAP per le persone fisiche. Tra l'altro, il fatto che 8 miliardi strutturali siano già stati tolti implica che tutti gli sproloqui sulle coperture esorbitanti della flat tax vanno alleggeriti di questi 8 miliardi.

      Elimina
    2. Forse la no tax area dovrebbe assumere un significato più ampio. Nel senso che anche con certi redditi medio bassi le aliquote attuali progressive o meno con i rincari attuali non permettono un tenore di vita accettabile. Cioè ci sono aree di reddito medio basse che sottoposte a fisco e contributi previdenziali obbligatori di casse autonome vengono messi in crisi di liquidità. Prelevare oggi a redditi medio bassi con i prelievi attuali è fonte di criticità. Per non parlare degli acconti per l'anno successivo. L'ignoranza da parte dell'opinione media della fiscalità degli autonomi fa gioco alle lobby e a chi vuole mantenere un paese spaccato livoroso e diviso pieno di luoghi comuni sulla progressività e sulla equità fiscale...

      Elimina
  9. https://goofynomics.blogspot.com/2013/01/euro-e-yen-la-guerra-dellasse.html?m=1 eh che il tasso di cambio fra valute sta alla base , già negli istituti superiori si studiava principalmente la funzione e il trend fra domanda e offerta(le variabili principalmente erano solo 3 ), che in 10 anni di blog gli argomenti si siano elevati a competenze più alte ? 🤔

    RispondiElimina
  10. La tesi (implicita) di Boeri e Perotti secondo cui l'Iva non è un'imposta progressiva è errata. La progressività, infatti, non può limitarsi ad una valutazione che riguarda l'aspetto soggettivo: chiaro che tutti i consumatori pagano un'Iva non diversificata in base alle loro condizioni economiche, ma si paga un'Iva differenziata a seconda della tipologia di acquisto. L'aliquota Iva sul pane o il latte non è la stessa che grava sullo champagne o sulla Ferrari. E anche questa diversità è una forma di progressività, solo che riguarda l'oggetto e non il soggetto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'elemento essenziale della progressività è l'assoggettamento più che proporzionale. L'articolo 53 della Costituzione non circoscrivere l'applicazione di questo principio al reddito, consentendo quindi di adottarlo in via interpretativa anche per il consumo. Il fatto, poi, che nell'Iva la variazione dell'aliquota non dipenda dalla quantità del bene o servizio consumato, ma dalla tipologia dello stesso non preclude, di nuovo, il riconoscimento di una forma, pur atipica, di progressività nella struttura dell'imposta.

      Elimina
  11. Cmq Senatore che la tassazione per una famiglia monoreddito tra 50mila e 55mila paghi 8 mila euro di differenza è spaventoso. No?

    RispondiElimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.