(...una delle tante passioni che condivido con Stendhal. Con l'altra ho smesso, ma non perché la condivideva anche il povero Berlu - assolto, peraltro!...)
Le lendemain toute la cour fut chez Monsieur, chez Madame et chez M. le
duc de Chartres, mais sans dire une parole; on se
contentait de faire la révérence, et tout s'y passa en
parfait silence. On alla ensuite attendre à l'ordinaire la levée du
conseil dans la galerie et la messe du roi. Madame y vint.
M. son fils s'approcha d'elle comme il faisait tous les jours pour
lui baiser la main. En ce moment Madame lui appliqua un
soufflet si sonore qu'il fut entendu de quelques pas, et qui, en
présence
de toute la cour, couvrit de confusion ce pauvre prince, et
combla les infinis spectateurs, dont j'étais, d'un prodigieux
étonnement. Ce même jour l'immense dot fut déclarée, et le
jour suivant le roi alla rendre visite à Monsieur et à Madame,
qui se passa fort tristement, et depuis on ne songea plus
qu'aux préparatifs de la noce.
(...quick post dopo breve discorZetto cor Palla. Quanto all'evento in questione, che avvenne nel 1692, i suoi motivi, per i pochissimi che non li sanno, sono spiegati qui. Il duca di Chartres, che avrebbe poi retto la Francia dopo la morte di quello che nec pluribus impar (e a tal titolo gli aveva rifilato la bastarda, cosa che alla Elisabetta Carlotta non era andata giù bene, come potete capire dall'aneddoto), era all'epoca nell'anno diciottesimo aetatis suae. Altri tempi, altre educazioni. Anche oggi sarebbe pericoloso andare in giro con Saint Simon, ma per motivi un po' diversi da quelli per i quali fu pericoloso per Hugo. Ma questi, ne sono assolutamente certo, nessuno se li ricorda - e secondo me non li trovate nemmeno googlando...)
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
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Leggendo il post, s'ha l'avvinghio ilare delle budella nelle sue regioni: il cieco, il tenue il colon, il retto e, da ultimo, lo sfintere .
RispondiEliminaOltre a scienza&conoscenza, qui s'è al "quadrivium" della POETICA che neppure il "nano" (secondo) saprà mai raggiungere.
Che dire ... grazie :-)
Eppure quest'uomo senza palle, vittima di un matrimonio infelice del quale si consolò nelle forme che sappiamo, non fu un pessimo reggente. Quanto ci sarebbe da imparare dalla storia del Grand siècle... Ah, per gli appassionati: lo schiaffeggiato governava la Francia al tempo della bolla di Law!
EliminaSire, posto che non si muore di solo euro, potrebbe darci un paio di dritte per coltivare la conoscenza del seicento in Francia?
EliminaGrazie in anticipo
IL PUNTO "C" DEL MARTELLO
Elimina"Beh proprio perché voi siete il sire
fan cinquemila lire
è un prezzo di favor"
"E' mai possibile o porco di un cane
che le avventure in codesto reame
debban risolversi tutte con grandi puttane?
Anche sul prezzo v'è poi da ridire
ben mi ricordo che pria di partire
v'eran tariffe inferiori alle tremila lire"
Sempre nella "manica" di educazione/istruzione - come non ricordare la "tegola" gravitazionale cascata sulla testa di I Newton con la South Sea Bubble di Albione?
RispondiEliminaL'arte del saccheggio perde il PELO ma non il VIZIO
Ol'ga Aleksandrovna Romanova (Ольга Александровна Романова) sorella dello zar Nikolaj II un giorno perse la pazienza con la nipote e figlioccia Anastasia, che da vera švibzik (birichina), continuava a fare i capricci: un bello schiaffo e la granduchessina si mise subito in riga. Purtroppo, la bimba fece una brutta fine per mano dei bolscevichi, trucidata senza pietà per ordine di Lenin a Casa Ipat'ev ad Ekaterinburg il 17 luglio del 1918. Spero davvero che Er Palla non faccia questa fine - lo difenderei io stesso.
RispondiEliminaOk Stendhal, Saint-Simon e Hugo, ma sul tema "educazione/istruzione" (come su altri) noi italiani dovremmo provare a (ri)leggere un certo Giuseppe Mazzini (e cmq anche lui leggeva i franzosi, soprattutto S.S.):
RispondiEliminaBene sociale, Libertà, Progresso: al di fuori di questi tre termini non può esistere Sovranità.
L'Educazione insegna qual sia il Bene sociale.
L'Istruzione assicura all'individuo la libera scelta dei mezzi per ottenere un progresso successivo nel concetto del Bene.
[...]
L'Educazione, che deve dare ai vostri figli insegnamento siffatto, non può venire che dalla Nazione.
[...]
Strano a dirsi: gli uomini della dottrina [liberista], alla quale ho accennato poc’anzi, riconoscono in ciascun individuo il diritto d’ammaestrare i giovani; non lo riconoscono nell’associazione di tutti, nella Nazione. Il loro grido, libertà d’insegnamento, disereda la Patria d’ogni direzione morale. Dichiarano importantissima l’unità del sistema monetario e dei pesi; l’unità dei principii sui quali la vita nazionale deve avere fondazione e sviluppo, è nulla per essi.
[...]
Senza Educazione Nazionale non esiste moralmente Nazione. La coscienza nazionale non può uscir che da quella.
Senza Educazione Nazionale comune a tutti i cittadini, eguaglianza di doveri e di diritti è formola vuota di senso: la conoscenza dei doveri, la possibilità dell'esercizio dei diritti, sono lasciate al caso della fortuna e all'arbitrio di chi sceglie l'educatore.
Gli uomini che si dichiarano avversi all'unità della educazione invocano la libertà. Libertà di chi? Dei padri o dei figli? La libertà dei figli è violata, nel loro sistema, dal dispotismo paterno: la libertà delle giovani generazioni sacrificata alle vecchie: la libertà di progresso diventa illusione.
[...]
Libertà vera non esiste senza eguaglianza, e l'eguaglianza non può esistere fra chi non move da una base, da un principio comune, da una coscienza uniforme del Dovere.
Dei doveri dell'uomo, capitolo IX: "Educazione".
E chi lo stabilisce il principio comune e la coscienza uniforme del dovere? Ma esiste una natura umana o siamo programmabili integralmente?
Elimina"Caro" omicron, cerca di non ripetere "a vanvara" le secolari sciocchezze dei liberisti. Lo so che è difficile evitare quella che Freud chiamava "coazione a ripetere", ma almeno provaci...:
Elimina[...]
Due dottrine, due scuole, dividono il campo di quei che combattono per la libertà contro il dispotismo. La prima dichiara che la sovranità risiede nell’individuo: la seconda sostiene ch’essa vive unicamente nella società e prende a norma il consenso manifestato dalla maggioranza. La prima crede aver compiuto la propria missione quando ha proclamato i diritti creduti inerenti alla natura umana e tutelato la libertà; la seconda guarda quasi esclusivamente all’associazione, e desume dal patto che la costituisce i doveri d’ogni individuo. La prima non vede più in là di ciò che io chiamai istruzione, perché l’istruzione tende infatti a dare facilità di sviluppo, senza norma generale, alle facoltà individuali: la seconda intende la necessità d’un’educazione ch’è per essa la manifestazione del programma sociale.
La prima guida inevitabilmente all’anarchia morale, la seconda, se dimentica i diritti della libertà, corre rischio di cadere nel dispotismo della maggioranza.
Alla prima apparteneva tutta quella generazione di uomini chiamati in Francia dottrinari, che tradì le speranze del Popolo dopo la rivoluzione del 1830, e gridando libertà d’istruzione e non altro, perpetuò il monopolio governativo nella classe borghese che ha più mezzi per dare sviluppo alle proprie facoltà individuali; la seconda non è sventuratamente rappresentata in oggi che da Sétte e Poteri appartenenti a vecchie credenze, ostili al dogma dell’avvenire, il Progresso.
Tutte due quelle scuole peccano di tendenze anguste, esclusive.
[...]
Giuseppe Mazzini, Dei doveri dell'uomo, capitolo IX.
Mazzini in politica, Croce in filosofia (e religione): due immensi monumenti della civiltà italiana e europea espunti dai programmi di Storia e Filosofia dei licei.
EliminaCredo sia Mazzini ad avere più legami con la religione rispetto a Croce (ma forse tu ti riferivi al crociano "Non possiamo non essere cristiani" oppure alla "religione della Libertà"...).
EliminaSullo scandaloso oblìo di entrambi dai programmi ministeriali sono d'accordo al 100% (e ce sarebbero di cose da scrivere su queste scelte "tecniche" di indirizzo "culturale"...).
Hai ragione a proposito di Mazzini (ho dimenticato di aggiungere la parentesi "e religione" pure a lui). Se interessasse, riporto l'indirizzo di un articolo sulla religione della realtà di Croce scritto da Michele Maggi per la Treccani
Eliminahttp://www.treccani.it/enciclopedia/benedetto-croce_(Il-Contributo-italiano-alla-storia-del-Pensiero:-Filosofia)/
Grazie per la segnalazione, un'interpretazione del pensiero di Croce molto interessante (il cui Dio sarebbe in sostanza quello di Spinoza, Vico e Giordano Bruno).
Elimina“... una delle tante passioni che condivido con Stendhal. Con l'altra ho smesso, ma non perché la condivideva anche il povero Berlu - assolto, peraltro!..”
RispondiEliminaUn'altra cosa che trovo divertente è “Berlusconi assolto”. A parte il fatto che vantarsi di certe “passioni” come fa l'ex cavaliere è come vantarsi di avere appetito, essendo entrambe due funzioni biologiche obbligate senza le quali la specie si sarebbe estinta da mo', con tutti i magistrati, corifei e legulei che il Silvio nazionale ha paracadutato in Parlamento è ovvio che ogni tanto lo assolvano, in virtù del principio che “io sono io e voi non siete un c...”.
Ma Berlusconi è la rappresentazione plastica del fallimento di una generazione, degli incubi di tutto un popolo, del dissesto di un'intera nazione. E il Pds-Ds-Pd lo ha sostenuto per tutto il tempo, magnificandone discutibili doti di condottiero per nascondere la vacuità della sua vocazione riformista. Oggi, dopo 20 anni perduti, i due soggetti politici artefici del fallimento si sono federati e governano insieme nel nome dell'attuazione delle “riforme che gli italiani aspettano da 20 anni”, nell'ambito del delirante progetto europeista del Pd che, occorre ribadirlo, è di gran lunga peggiore delle fantasie di Berlusconi.
Nel frattempo dobbiamo anche sorbirci le appassionate litanie dei suoi sostenitori sul “martirio” del “padre nobile” di questo paio di ciufoli.
È un anno difficile, bisogna dirlo.
Con questo mi dai l'occasione di emendare il mio solito disegnino, che, vi ricordo è:
EliminaEconomia->Storia->Diritto->Magistratura.
In effetti, la versione enhanced è:
Biologia->Economia->Storia->Diritto->Magistratura.
Insomma, nel trenino della vita (bios) la biologia è la locomotiva, e la magistratura l'ultimo vagone (afferrate le implicazioni). Del resto, un mio amico magistrato diceva che le tre grandezze economiche sono riempire la panza, svuotare la panza, sfregare la panza. Un poetico omaggio del giure alla biologia, e una potente lezione di analisi dimensionale (anche se per le prime due cose le dimensioni non contano).