Prima il linoleum nei soppalchi, poi scolapiatti e mensole in cucina, poi la scrivania di Giulia, poi la libreria (quella della musica per flauto), poi attacca i quadri ("Dove, tesoro?"), poi basta, non ce la facevo più e mi son visto i Robinson con Uga. Povera Uga, sarà facile preda: il classico esempio di bella ragazza con scarsa autostima. Le ho fatto montare la sua scrivania. Non aveva mai usato il martello. Io, ovviamente, l'ho esortata a usare il suo odio: una martellata è tanto liberatoria! Non credeva di riuscirci. C'è riuscita, era tutta contenta...
Quindi ora mi spoglio la mia veste cotidiana e ovviamente non perdo tempo con voi, se non per elargirvi, anzi, per ottriarvi, un paio di brevi riflessioni su come si riconosce oggi uno che di economia non ha capito nulla.
Un esempio, come in ogni buon testo di politica economica, sarà riferito alla politica fiscale, e un altro alla politica monetaria.
Cominciamo dalla politica fiscale.
Da qualche tempo er Nutella, sì, il simpatico Zombie al quale a dicembre 2012 avevo pronosticato che avrebbe fatto la fine di Mélenchon, ma che, al contrario di Mélenchon, non prende atto di essere politicamente morto, e morto da tempo, e quindi di emanare un fetore politico ributtante, si sta affacciando sui social, dove prende, porello, uno schiaffo dopo l'altro. La sua posizione, lo sapete, è, come gli dissi garbatamente a dicembre 2012 (quando poteva avere un senso essere garbati), quella di utile idiota del capitale finanziario, cioè la stessa che aveva spianato Mélenchon in Francia nel maggio del 2012: in sintesi, sì all'euro ma no ai Trattati (dal che deduciamo che l'euro non è stato istituito con un Trattato, ma è un dato di natura). In questo quadro amenamente dadaista, l'ultima trovata è che per risolvere tutto bisogna mettere una patrimoniale: la linea, come sapete, della Bundesbank, con la quale er Nutella si trova in celeste (ancorché sospetta) corrispondenza di amorosi sensi. Oh, naturalmente er Nutella è "de sinistra", quindi lui la patrimoniale la vuole fare sui ricchi, ça va sans dire. E chi sono i ricchi? Semplice: quelli che hanno più di un milione investito in immobili.
Notate la raffinatezza metodologica: adottare soglie "simboliche" è il metodo fascista dei Chicago boys (la famosa regola del k% di Friedman, declinata dall'Europa in tutte le possibili salse). Er Nutella sarebbe in grado di dirvi che le camere a gas sono una cosa buona, se venissero usate per eliminare i nemici der popolo, perché l'importante non è il metodo, secondo lui, ma chi lo applica. Quindi una camera a gas applicata dai nazisti senz'altro no (Dio non voglia, siamo "de sinistra"!), ma magari da altri sì; il 3% sul deficit no, la patrimoniale sopra un milione sì. Io trovo grottesco questo modo di ragionare, lo trovo di una povertà culturale e di una desolazione semantica inaccettabile in una persona che voglia fare il politico (ricordato per la partecipazione al governo Prodi). L'uso di soglie, che per definizione sono strumento di iniquità e risentimento sociale, e strumento inefficace rispetto agli obiettivi dichiarati, perché facile da eludere, è una dichiarazione politica di impotenza. Sappiamo dove sono i grandi patrimoni da colpire, sappiamo dov'è la grande evasione, e lo sa anche Ferrero, tant'è vero che difende l'euro (cioè la grande evasione).
Ma il punto non è questo. Quello che l'amico proprio non capisce, avendo tratto dalle origini piemontesi quella piacevole versatilità, quella stupefacente rapidità di intuito, quella schiettezza e quella poliedricità che contraddistingue i nostri fratelli del Nord Ovest (scusa, Laura. A proposito: sei socia...), quello che proprio non entra nel suo cranio, è che siccome non siamo in una crisi di debito pubblico (come dicevo io nel 2011, la Commissione Europea nel 2012, la Bce per bocca di Vitor Constancio nel 2013 e Pier Carlo Padoan nel 2014), parlare di imposte come possibile soluzione non ha alcun senso a prescindere, denota solo il non aver assolutamente capito qual è il problema. E fa parte del non aver capito qual è il problema il non aver capito che il gettito fiscale degli italiani in questi ultimi anni se ne è andato per parecchie decine di miliardi (50 e dispari) a salvare banche tedesche via fondi salva-stati. Ora, io capisco la pesante eredità culturale di quello che ci definiva un popolo di mandolinisti (che poi io mi onoro anche di essere caro amico di Mauro Squillante, ci ho fatto un disco su Pergolesi [da non perdere il concerto per mandolino, appunto] e un concerto in Polonia, è tanto un bravo ragazzo: cosa ha il mandolino che non va?), capisco tutto, ma cazzo, Ferrero, tu lo vuoi capire sì o no che in questo momento qualsiasi tassa si imponga, al di là della fottuta retorica politicante che ti spinge a lanciare messaggi demagogici per non prendere atto del fatto che politicamente non esisti più, e non esisti più per colpa tua, significa aprire altre vene nel corpo del nostro paese? E aprirle per lasciare che si abbeveri del nostro sangue il paese col modello sociale più perdente di questa Europa, quello dove la quota salari, che a te e ai tuoi "economisti" di riferimento sta tanto a cuore, ha subito la caduta più drastica mai sperimentata in democrazia occidentale nel dopoguerra, quello nel quale la disuguaglianza è in decollo verticale: la Germania?
Ma te la vuoi fare questa cazzo di domanda?
Scusate, ora devo dare due euro a Uga: non dovrei accalorarmi.
Soprattutto, non dovrei parlare del nulla, sottraendovi tempo prezioso. Ma sapete che i fiori (e i funghi) possono nascere su sostrati non necessariamente attraenti. Lasciamo quindi che dar Nutella nasca il fiore di un aforisma: chiunque in questo preciso momento ve la rimena con la politica fiscale, per dirvi che dovrebbe essere più austera, o meno austera, che occorrerebbero altre tasse, o meno tasse, chiunque parli di settore pubblico in questo momento è un cialtrone. Punto. Il problema è un altro: un problema di finanza privata che nessuno pensa a regolare (anche se con la banking union hanno ben pensato di mettere una toppa ai suoi disastri usando i nostri risparmi), e un problema di squilibri esteri che non è pensabile di continuare a sanare con la leva fiscale, pena il suicidio del nostro continente, come ho già chiaramente spiegato. Il settore pubblico, e in particolare il suo debito, e quindi l'impiego di tasse (o vendite di caserme, o quel che l'è) per abbatterlo, non c'entrano una beata fava, e chi ci si sofferma lancia solo fumogeni.
E questa è la prima cartina al tornasole.
La seconda, per par condicio, riguarda la politica monetaria.
Draghi qui, Draghi là, Draghi su, Draghi giù... Insomma, io non so come dirvelo: non dovete leggere nemmeno tutto il post, basta che vi leggiate il titolo, ho già detto tutto. Perché la gente continua a parlare di politica monetaria? Cosa si aspetta la gente? Veramente pensa che l'inflazzzzione si generi "stampando" moneta? Allora non è servito a niente pubblicare nel mio libro questo eloquente grafico:
Lo vedete? La creazione di moneta non è correlata con l'inflazione. Perché? Ma perché la moneta è endogena, amici. Noi lo diciamo da sempre (essendo keynesiani), oggi lo dicono anche i banchieri centrali. Per l'esattezza, come ci ricordava istwine su questo blog, oggi hanno ripreso a dirlo, perché due secoli fa erano molto, ma molto più avanti in termini di elaborazione teorica di oggi, dopo esser stati bombardati dal napalm di scemenze della scuola di Friedman-Zingales-Giannino. Cerchiamo di capirci. Voi quante transazioni effettuate con moneta "stampata", con base monetaria? Credo molto poche e sempre di meno: c'è il Bancomat, la carta di credito, una volta c'erano gli assegni... La moneta "stampata", quella che terrorizza Giannino, Zingales, Plateroti, Tabellini, Fubini, Becchetti, ecc., è meno del 10% della moneta totale, cioè del totale dei mezzi utilizzabili per regolare transazioni.
Vi faccio un esempiuccio uccio uccio. Supponiamo che ci sia uno shock petrolifero. Lo shock si trasferisce sui costi, quindi sui prezzi delle aziende, e quindi magari nuovamente sui costi, via costo del lavoro, se i lavoratori non ci stanno a perdere il conflitto distributivo. Un imprenditore x, con un'azienda florida, l'economia che comunque tira, va in banca e chiede un prestito, magari anche semplicemente per esigenze di tesoreria, ad esempio pagare più stipendi o materie prime più care. Se la banca ritiene che il ciclo economico sia comunque favorevole, per cui l'imprenditore riuscirà a pagare, accorderà il prestito, ovviamente incorporando nel tasso di interesse l'inflazione attesa, cosa che all'imprenditore non fa particolarmente male, perché se per dire il tasso è al 15% ma i prezzi crescono al 13% a lui il denaro costa il 2%: meno di oggi! Quel prestito è moneta: parte verrà depositata nei conti dei lavoratori, che la trasferiranno via Bancomat nel conto del lattaio, del fornaio, ecc. Notate la sequenza: aumentano i prezzi, quindi (se il sistema bancario reagisce in modo positivo) aumenta la quantità di moneta.
La stessa identica cosa accadrebbe, del resto, con uno shock di domanda. Ma quello che dovete capire è che dire che la moneta è endogena è dire che è come l'intendenza: la monetà seguirà, ma non può precedere.
I veterokeynesiani oggi tanto disprezzati da destra e da sinistra, e vanamente rincorsi da economisti in cerca di un brand "credibile", lo dicevano tanto bene: non puoi spingere un oggetto con una corda. La moneta è una corda: puoi usarla per tirare, non per spingere. La politica monetaria è asimmetrica: mentre innalzare i tassi di interesse può avere effetti restrittivi sull'economia (anche perché sky is the limit), abbassarli, o comunque effettuare politiche di espansione monetaria, non necessariamente ha effetti, per il semplice motivo che se le condizioni generali del ciclo economico sono tali per cui la moneta immessa in qualche modo non viene poi spesa, non ci sono santi: l'economia non ripartirà. E questo è esattamente quello che è successo con l'LTRO, come credo ormai tutti abbiate capito (e come vi avevo ovviamente pronosticato, ma questo ormai trovo stucchevole ripeterlo perfino io...). È stato usato per il carry trade, ma anche così non fosse, oggi, quale banca, anche a forzieri pieni, presta a un imprenditore che domani potrebbe scoppiare come un palloncino, e non per colpa sua, ma perché è inserito in una rete di clienti e fornitori che la banca, se anche volesse, non potrebbe monitarare, e che sono tutti a rischio, con effetti domino che nemmeno vi immaginate (o forse sì, purtroppo)? In queste condizioni hai voglia a spingere, la corda rimane lì, appesa come 'na pellecchia, non ha il gagliardo vigore che occorrerebbe per rianimare l'economia languente...
E anche da questo traiamo un altro aforisma: chiunque si preoccupi di quello che farà o non farà Draghi è altresì un cialtrone. Draghi non può far nulla, se non spingere l'Europa con una corda.
Più precisamente, Draghi per l'Europa potrebbe fare una ed un'unica cosa: sparire. Non perché lui non sia bravo, anzi! Da tre anni sta camminando su una corda insaponata tesa fra le Petronas tower, con raffiche di vento a 40 nodi e gli occhi bendati, ed è ancora lì. Quindi bravo è bravo. La sua istituzione però è totalmente insensata, non ha senso, non si conforma, perché non si può conformare, alle asimmetrie del sistema economico europeo, è destinata fatalmente ad amplificarle, ed è sufficientemente opaca da far sorgere quanto meno il sospetto (ma a posteriori potremmo dire la certezza) che queste asimmetrie vengano da lei gestite in modo da favorire i potenti a danno dei deboli. Il danno per la democrazia è enorme.
Ecco: con queste due cartine al tornasole potete capire immediatamente quando cambiare canale. Appena sentite "Perché in questo momento Draghi...": clic! "Basta con l'austerità...": clic! "La patrimoniale sui ricchi...": clic! "Perché in Italia il debito pubblico...": clic! "L'euro può sopravvivere solo con una Bcesimileallafed...": clic!
Mi direte: ma così non vedremo più la televisione! Bravi: e così faccio io.
Aggiungo una postilla "positiva".
Il da farsi è estremamente semplice. C'è un'unica circostanza nella quale un governo può avere la certezza che la moneta emessa dalla Banca centrale venga spesa: quando la spende lui. Sì, carissimi, sto parlando di quella cosa che è in tutti i libri di testo, che si chiama monetizzazione del fabbisogno (o spesa pubblica finanziata con emissione di moneta), e che oggi forse chiamerebbero politica monetaria "non convenzionale", chissà poi perché, visto che tutti i testi di macro convenzionali la descrivono. Da qui capite quale sia l'unica riforma strutturale della quale l'Europa ha bisogno: abolire la pretesa indipendenza della Banca centrale dal governo, rimettere la creazione di moneta sotto l'ambito del potere esecutivo, e consentire quindi a questo di fare manovre di bilancio pienamente espansive e che non compromettano la sostenibilità del debito, ovvero: manovre finanziate con moneta (come ogni libro di testo vi spiegherà).
Ovviamente questa riforma, fatta a livello di Bce, non risolverebbe nulla. Noi ne abbiamo bisogno: la Germania no. Quindi, capite bene quale sia la morale della favola. La condizione necessaria per una ripresa della zona euro resta lo smantellamento dell'euro, il ripristino delle banche centrali nazionali, e il loro rientro nel perimetro della politica. Di questo sarebbe auspicabile che parlasse uno che per mestiere fa il politico, che fa finta di essere di sinistra, e che invece è stato al governo con quello secondo il quale nella vita c'è anche il suicidio...
Sed de hoc satis. Se me lo portate nella timeline lo insulterò sempre e comunque, perché altro non merita, ma poi vi bloccherò. Quindi non portatemelo. Ho altro da fare.
Grazie
"Per maggior chiarezza" delle 9:35 di sabato 13 settembre: Le condizioni necessarie per salvarsi sono due:
1) riportare la Banca centrale nel perimetro dell'esecutivo (altrimenti questo non può fare politiche espansive senza mettersi in mano ai mercati), e
2) ovviamente riportare la politica monetaria nel perimetro degli esecutivi nazionali (cioè frantumare la Bce e tornare alle Bc nazionali), sia perché non esiste un esecutivo europeo credibile e democraticamente legittimato, sia perché, qualora esistesse, non riuscirebbe a tener conto delle asimmetrie strutturali fra paesi europei.
Finché siamo stati separati siamo cresciuti. Si capisce perché? Volete il sangue? Lo sapete che potrebbe essere il vostro? Qui sono tre anni che berciamo nel nulla per scongiurare un esito violento. Non siate tratti in inganno, gentili politici, dal fatto che finora è toccato solo a chi non ce l'ha fatta spegnersi nel silenzio e nella solitudine, con dignità. La Storia non gioca a dadi, e quello che deve succedere è saldamente iscritto nella traiettoria seguita finora. Anche se oggi "c'è la Cina"...
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
"Draghi per l'Europa potrebbe fare una ed un'unica cosa: sparire. Non perché lui non sia bravo, anzi! Da tre anni sta camminando su una corda insaponata tesa fra le Petronas tower, con raffiche di vento a 40 nodi e gli occhi bendati, ed è ancora lì. Quindi bravo è bravo."
RispondiEliminaGià....e il paradosso è che, ancora una volta, il più bravo di tutti è italiano, e malgrado ciò i suoi colleghi banchieri tedeschi nemmeno hanno l'intelligenza di capire che se l'€uro esiste ancora, con tutto ciò che ne consegue, è merito pressochè esclusivo di un loro collega italiano a cui fanno pure mancare il voto nel board delle riunione mensile della BCE.
Potrebbe bastare questo semplice e paradossale esempio per capire l'idiozia di chi sostiene che gli italiani sono una razza inferiore
Grazie Prof. Puo' magari ricordarci quando uscira' il secondo libro? Per quando tornero' in Italia a novembre lo trovero' gia in circolazione?
RispondiEliminaE intanto le notizie che si moltiplicano e sulle quali si moltiplica il silenzio:
RispondiEliminaScontro tra dipendenti e dirigenti azienda, cinque feriti
(ANSA) - MILANO, 11 SET - E' di cinque feriti, tra cui la
proprietaria dell'azienda, il bilancio degli scontri tra
dipendenti e dirigenza avvenuti questa mattina all'esterno della
'Dielle', ditta di riciclaggio plastica, di Cassina De Pecchi.
La rissa, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe scaturita
in seguito all'ennesima protesta dei dipendenti dell'azienda,
che da mesi lamentano ''scarsa sicurezza e serenita'
nell'ambiente lavorativo e non congruo inquadramento
contrattuale''.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Cassano D'Adda. I
feriti, tutti in forma lieve, sono stati trasportati agli
ospedali di Melzo e Cernusco sul Naviglio. (ANSA).
Tafferugli in azienda nel Milanese, otto carabinieri contusi
Cure mediche anche per 5 manifestanti e 2 arresti per resistenza
(ANSA) - MILANO, 12 SET - Momenti di tensione, stamani, in
un'azienda di Cassina De' Pecchi, nell'Hinterland milanese,
dove, tra alcune decine di operai che si contendono un appalto,
e i carabinieri in servizio di ordine pubblico, sono scoppiati
dei tafferugli. Il bilancio del 'contatto' tra le parti e' di
otto militari feriti lievemente, cinque contusi tra i
manifestanti e due arrestati, due ivoriani di 27 e 41 anni.
I carabinieri della Compagnia di Cassano D'Adda, infatti,
all'ennesimo tentativo di bloccare l'ingresso dei lavoratori
della ditta per impedire lo svolgimento dell'attivita', si sono
frapposti tra le due fazioni.
Alla base del confronto, che dura dal maggio scorso, e che si
e' acuito questa settimana, c'e' un cambio di appalto da parte di
alcuni comuni dell'area per la raccolta di rifiuti plastici, che
ha escluso una cooperativa di Latina che utilizzava
prevalentemente manodopera originaria dell'Africa in favore di
una nuova ditta di Brescia che utilizzerebbe lavoratori romeni e
albanesi.
Stamani, al picchettaggio, secondo quanto riferito dai
carabinieri del Comando provinciale di Milano, c'erano anche
rappresentanti sindacali dei Cobas ed esponenti dei centri
sociali. Un tavolo di mediazione, per l'assorbimento dei
lavoranti esclusi, prima dell'estate, non aveva portato a nulla.
(ANSA).
"...asimmetrie vengano da lei gestite in modo da favorire i potenti a danno dei deboli. Il danno per la democrazia è enorme."
RispondiEliminaIl breve racconto di un colloquio che può interessarvi
Mi capita, per questioni di lavoro, di avere accesso all'opinione diretta di un gestore di capitali internazionali, piuttosto noto, citato in qualche luogo di questo blog come uno che fondamentalmente sa bene come stanno le cose, addentrato nella politica e dichiaratamente di destra.
Chiedo: "A suo parere, come si comporterà il governo da oggi in poi?"
Mi dice: " Come gli abbiamo appena intimato di comportarsi. La democrazia non esiste e abbiamo in mano i media. Dovrà ridurre le tasse (alle imprese, non ai lavoratori, si intende) e, non potendolo farlo in deficit, operare tagli consistenti di spesa pubblica (leggo: servizi). La minaccia cui non può sottrarsi è l'abbandono dell'Italia come teatro delle nostre operazioni, che devono essere redditizie. Fasce deboli ne soffriranno, ma è il prezzo da pagare. Noi non possiamo permetterci di non generare più profitti per gli investitori in questo paese. Il presidente del consiglio, che non è stupido come sembra in pubblico, ha capito. Ma non ha la forza di comando che vuol far credere di avere e ha chiesto tempo per creare il consenso per questi passi. E obbedirà perché altrimenti salta."
Questa mattina, i giornali hanno tutti in prima pagina la richiesta di tagli alla spesa per tagliare le tasse sul lavoro.
Non posso giudicare, per essere un poveraccio esterno agli ambienti in cui avvengono queste manovre, quanto ci sia del miles gloriosus nel personaggio.
Ma, in ogni caso, viva la democrazia.
non potendolo farlo…
EliminaEh sì, è proprio un gestore di capitali internazionali, giustamente noto.
Arrivedergliela
Marco, sono un po' tardo, ma non ti ho capito. Che intendi?
EliminaNon è uno scherzo, il tipo è davvero uno conosciuto e ha detto esattamente quello che ho scritto... errore di battitura a parte ;-).
Enrico Pesce13 settembre 2014 20:13
Eliminaera solo una battuta, per sottolineare quello che mi sembrava uno strafalcione del ganassa da lei citato; invece lei mi dice che è stato un suo refuso… allora faccio retromarcia!
Il finale era solo una vecchia battutaccia d'avanspettacolo che mi sembrava particolarmente adatta a quella che pensavo - erroneamente - fosse una castroneria.
Detto questo il tizio da lei citato rimane un classico PIRLA, per dirla alla milanese, che abbia o no le entrature che pretende di avere.
Marco, purtroppo temo non sia un pirla. Ha una posizione e tanto denaro quanto noi non ne avremo mai (almeno io). Lui è tranquillo e i pirla siamo noi. Ha criticato l'euro in passato, ma sempre con cautela. Come dicevo, sa.
EliminaE' chiaro che le mosse che auspica sono solo a vantaggio dei suoi clienti e a protezione del suo operato: trasferire denaro dal welfare (i tagli alla spesa pubblica) alla possibilità che i suoi clienti lo intercettino (tagli alla tassazione sul lavoro). Strategia di corto respiro, ovvio, e dannosa per la gente (ariovvio... e lo dice anche lui), ma utile a spremere ancora un po'.
Dura posizione espressa, tra l'altro, da chi ha scritto di auspicare "...scelte fiscali fatte nei consessi democratici e non imposte dalla volontà del mercato". Insomma, avessi avuto l'impressione che sia un pirla, non avrei provato la sensazione di nausea che mi ha assalito.
"(...) mentre innalzare i tassi di interesse può avere effetti restrittivi sull'economia (anche perché sky is the limit), abbassarli, o comunque effettuare politiche di espansione monetaria, non necessariamente li ha (...)".
RispondiEliminaAl posto di "li ha" mi sembra più corretto scrivere "ha effetti espansivi".
Se ho frainteso chiedo scusa e torno dietro la lavagna a studiare.
A mio parere, poi, quelli riportati non sono aforismi, sono... non saprei, potremmo definirle declinazione delle leggi generali della cialtroneria? Legge della cialtroneria politica la prima, legge della cialtroneria economica la seconda.
L'aforisma è solo l'ultimo, su Draghi che può solo spingere la corda (e me lo sono segnato).
Non so a quanto ammonta la cifra dovuta a Uga. Direi, comunque, che il risultato si vede, anche se debole, e per questo sarebbe necessario, se non triplicare, almeno raddoppiare.
RispondiElimina"lo vuoi capire sì o no che in questo momento qualsiasi tassa si imponga [...] significa aprire altre vene nel corpo del nostro paese?"
RispondiEliminaAffermazione assolutamente giusta, con almeno due implicazioni. Innanzitutto, come stiamo verificando coi famosi 80 euro, nelle attuali condizioni di prostrazione economica gli interventi fiscali modulati sulla base della propensione al consumo diversificata per classi di reddito (prendo a Tizio che "non consuma" per dare a Caio che spende tutto quello che guadagna) non sono più efficaci, nel senso che Tizio reagisce comprimendo i suoi consumi o tagliando il sostegno che forniva a Caio (suo figlio). In secondo luogo - e questo è un argomento che potrebbe "fare breccia" presso alcuni difensori dell'euro - ricorrendo a provvedimenti "eroici" tipo taglio del debito in guisa di cospicue imposizioni patrimoniali, debt-for-equity swap (caserme in cambio di BOT) o altre forme di inadempienza rischieremmo conseguenze gravissime per poi ritrovarci nelle medesime condizioni di soggezione all'euro che sono in buona parte alla base dei nostri problemi.
Non so se mi sono spiegato, ma so che Bagnai è indulgente con le persone anziane.
Ora il pentolaio dice da Vespa che gli 80 euro non avevano lo scopo di ravvivare la domanda....e pensare che ci ha triturato per mesi col contrario......
EliminaInfatti ha ragione, lo hanno capito tutti che è stato solo un contentino per farsi votare.
EliminaQuesta volta mi sono sentito 'piccato' , la tantissima cultura del Prof. e poi mette insieme tutti i piemontesi in un calderone , precisione , sempre precisione , er Nutella è di Cuneo e questa è la barzelletta del sindaco di cuneo , sindaco preso come capo rappresentante delle comunità ...
RispondiElimina' Moglie hai visto neee che ho risolto il problema delle lampadine dei lampioni che i ragazzini spaccavano con le pietre !?'
'Ma marito sindaco sei intelligente tu , e come hai fatto ?? '
' Guarda nee , un lavorone ,ho chiamato il tulé ( lattoniere ) e le ho fatte tutte rivestire di lamiera , adesso che provino a tirare i sassi e spaccarle !'
Naturalmente raccontata in dialetto viene meglio .
Nelle aree di intelligenza ottimale , la parte di Cuneo è sempre stata considerata zona depressa :-)) .
La capisco Prof , mi sono fatto 4 traslochi in 6 anni di cui 3 da solo , che alla fine ai mobili parlavo come se fossero degli amici .
"Ora, io capisco la pesante eredità culturale di quello che ci definiva un popolo di mandolinisti (che poi io mi onoro anche di essere caro amico di Mauro Squillante, ci ho fatto un disco su Pergolesi [da non perdere il concerto per mandolino, appunto] e un concerto in Polonia, è tanto un bravo ragazzo: cosa ha il mandolino che non va?), capisco tutto".
RispondiEliminaIX Stratagemma
Osservare l'incendio sulla riva opposta
"Colui che vince perfettamente l'avversario non s'impegna nel combattimento"
Stupendo esempio di utilizzo delle regole basilari della retorica e di un antico principio delle arti marziali orientali, del judo in particolare ("via della cedevolezza"): rivolgere l'aggressività e la forza dell'avversario contro di lui, anziché accrescere la propria.Vincere senza lottare questa è la vera arte del combattimento.
Senza mettere in campo alcuna forza si vince il rivale. I 36 Stratagemmi, G. Magi
Come attirare ventimila lettori verso un argomento noioso e intricato, come dare lustro a ciò che è putrido e causa di infamia e concedere una parvenza di realità al nulla, all'insensato è lavoro non da professori, bensì da Artisti.
Ben detto. Del resto è nella natura der Nutella essere spalmato. O shpalmato, come direbbe Elio sulle note di Lully e Collasse.
RispondiEliminaL'invocazione della patrimoniale da parte di questa mummia umida di sinistra è così rivelatrice del conflitto irrisolto con la proprietà privata. Più rivelatrice di Norman Bates che invoca la mamma.
Se ne struggono di renderci tutti poveri, di retrocederci nella serie B sociale, così potranno sentirsi fighi come Hollande, la Madre Teresa di Francia, quello che ama i sans dents più per perversione che per altro.
https://www.facebook.com/pages/Les-sans-dents-avec-Marine-Le-Pen/1538175306394269?ref=stream
EliminaDa Confindustria alle associazioni di categoria, dal governo ai giornaloni, tutti ci avevano raccontato che tenere basso lo spread sarebbe servito ad abbassare anche i tassi sui prestiti erogati dalla banche al settore privato (c'era il mantra dei fateprestisti: "Lo spread grava sulla capacità di finanziarsi a tassi ragionevoli per l'intero sistema paese, non solo sul debito pubblico").
RispondiEliminaBene: oggi Draghi presta denaro alle banche a tassi reali pari a zero (quando non negativi) e un Btp rende quasi quanto un Bond americano di pari scadenza. Perché allora per finanziare famiglie e imprese, quando vengono finanziate, le banche continuano a chiedere tassi da paura? "Bisogna rimuovere gli ostacoli all'offerta, questo è il problema!", dicevano. Proprio perché non avevamo fatto le riformestrutturali (cioè la svalutazione di salari e prezzi, la deflazione che ora tanto spaventa!) la nostra economia era meno competitiva di quella tedesca, dicevano.
Oggi che dopo la domanda sono riusciti a distruggere pure buona parte della capacità produttiva (meno ostacoli di così si muore...): "Draghi deve fare il quantitative easing così l'euro si svaluta e sconfiggiamo la deflazione" (?). La stessa moneta che fino a ieri andava benissimo e se l'economia crollava era solo colpa della nostra inefficienza, corruzione, burocrazia, pigrizia, improduttività...
Se l'euro si sta svalutando nei confronti del dollaro è proprio perché si vendono asset in euro e si comprano asset in dollari (goofynomics): i capitali se ne vanno in vista del rialzo dei tassi da parte della Fed e, di conseguenza, della fine dell'attuale bolla eurista, non perché gli ultimi illusionismi di Mario prospettano agli investitori svalutazione QUINDI inflazione.
Poi si lamenteranno che lo spread "schizza", che "i capitali fuggono dal nostro paese perché non siamo credibili, ma se ci fosse un po' di inflazione l'economia starebbe meglio e tornerebbero, quindi le riforme strutturali ma non troppe sennò la deflazione, e allora Mario versane ancora un po' ma non troppo sennò la svalutazione causa inflazione e i capitali non tornano piuuuuuuuuuu" (uscire dall'euro e controllare i movimenti di capitale no, vero piddini cretini?). E allora basta, c'ha ragione il prof: CLICK.
PS_Il punto è che Ferrero era già politicamente morto quando nel 2008 divenne segretario, e proprio perché aveva fatto il palo all'uomo della pioggia. Se è sopravvissuto alla guida di quel detrito di partito chiamato Prc deve solo ringraziare i militanti che non l'hanno ancora defenestrato (e a chi interessasse la cosa resterebbe da capirne il motivo). Penso siano loro i maggiori responsabili.
Quello che percepiamo oggi è solo l'emanazione spirituale della cadrega di Ferrero. Parce sepulto.
Icilio Federico Joni, uno dei maggiori falsari di opere antiche si firmava PAICAP, è emblematico della sua attività: significava infatti Per Andare In Culo Al Prossimo.
EliminaL' ex giocatore della Mestaruussarja, dopo averci dato in culo, dovrebbe fare mea culpa come il buon Joni. scrivendo "Le memorie di un Commissario europeo fasullo, all' economia"
Scusate, mi è scappata una lieve imprecisione... Invece che scrivere "oggi Draghi presta denaro alle banche a tassi reali pari a zero (quando non negativi)...", avrei dovuto scrivere "oggi Draghi presta denaro alle banche a un tasso nominale prossimo allo zero e un Btp...". Siamo entrati in deflazione, quindi i costi reali aumentano invece che diminuire.
EliminaUn tasso nominale applicato ad un prestito va inteso come comprensivo dell'inflazione attesa al momento del rimborso (aspettativa di inflazione), un tasso reale va inteso come depurato dall'inflazione effettiva al momento del rimborso.
Tassi reali negativi si hanno quando l'inflazione cumulata al momento del rimborso (scadenza a un mese, un anno, dieci anni, ecc.) è superiore ai tassi nominali stabiliti al momento del prestito: questo svaluta il passivo del debitore, rendendo meno costoso onorare i debiti in scadenza. Ovvero la situazione opposta a quella attuale.
Se come pare certo chiuderemo l'anno in deflazione* e tale situazione si protrarrà anche in futuro, questo renderà viceversa più costoso onorare i debiti contratti ai tassi nominali odierni, e proibitivo onorare quelli contratti in passato: deflazione = prezzi in calo -> aumento dei tassi reali.
* A meno di un forte rialzo dei prezzi dei beni energetici dovuto a un inverno molto freddo e a problemi con le forniture di gas da parte della Russia.
PS_L'uso che fa dei tassi di riferimento una Banca centrale è particolare, in quanto agendo sulle aspettative vuole influire sul ciclo economico: in funzione anticiclica alzando i tassi per raffreddare un ciclo espansivo, in funzione prociclica lasciando invariati i tassi e favorendo un ciclo espansivo già in atto (come ha fatto la Bce durante la fase espansiva del Ciclo di Frenkel, accrescendo gli squilibri macroeconomici che tutti conosciamo). E in nessun caso una Banca centrale può circoscrivere entro precisi limiti quantitativi la massa monetaria circolante, poiché la creazione di monetà è endogena e segue il ciclo economico.
Il Giappone non risponde; una anomalia?
RispondiEliminaPost di una chiarezza cristallina.
RispondiEliminaLe parole di questi grandi uomini, grandi statisti e grandi chipiùnehapiùnemetta, mi lasciano sempre più rabbiosamente allibito.
Nella vita esiste anche il suicidio (chissà perché chi lo ha detto , non ha anche agito in tal senso , bo-bò-bho-bho secondo vostro gusto personale) , ma non per tutti : che devo fare, lasciare un figlio (piccolo) orfano oltre che di madre , anche di padre , o portarlo con meco nell’ Ade ? La prima scelta non risolverebbero la situazione, anzi ; in quanto alla seconda , ci vorrebbe una buona dose di follia, che pare mancare. Esiste la terza via : buttarsi tra le braccia della durezza del vivere , ed è quel che accadrà. Che poi, anche in questo caso, vi pare giusto che colui che la teorizzò non ebbe le palle di assaporala , questa benedetta durezza ? Codardo !
Scusi lo sfogo Prof. , non la pubblichi
Per la precisione: non assaporò la durezza del morire, e di questo ovviamente siamo contenti per lui, e se avremo la stessa sorte lo saremo per noi. La durezza del vivere era impossibile che la potesse mai assaporare, perché l'amico, che dette dei "bamboccioni" a un'intera generazione di italiani, era figlio dell'AD delle Generali. Capisci bene che a quel livello se non hai come minimo la sindrome di Down un posto di rilievo lo trovi. Mi spiace dover fare notare questi dettagli, ma temo siano significativi. Le persone che ci odiano lo fanno perché sono privilegiate.
Eliminanon assaporò la durezza del morire, e di questo ovviamente siamo contenti per lui, e se avremo la stessa sorte lo saremo per noi
EliminaProf ne è proprio sicuro?
Sicuro sicuro?
Sicuro sicuro sicuro?
Sicuro sicuro sicuro sicuro?
Sicuro sicuro sicuro sicuro sicuro?
Io nella mia beatitudine questa invocazione cerco di non dimenticarla (ogni tanto):
Dalla morte improvvisa, liberaci, Signore
Le morti improvvise di certi personaggi famosi mi hanno sempre messo, come dire, a disagio… ma perché sono beato, nè!
Comunque, per un ripassino tecnico (as-so-lu-ta-men-te facoltativo):
http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p123a11_it.htm
oh dico, ho detto TECNICO, NON SCIENTIFICO, né? Ché la teologia non è MICA una scienza, nonnonononono!
Se tu sei un peccatore sono fondamentalmente fatti tuoi. Io sono un santo (tecnicamente, non scientificamente, un martire), quindi il Signore può chiamarmi a sé in qualsiasi momento. Paratus esto. Preferirei soluzioni rapide perché, come sapete, sono stressato e non ho molto tempo da dedicare a me stesso.
EliminaUna possibile riforma strutturale.
RispondiElimina"Univerity economics isn't an education: it's a £9,000 lobotomy" (The Guardian).
"...ed è sufficientemente opaca da far sorgere quanto meno il sospetto (ma a posteriori potremmo dire la certezza) che queste asimmetrie vengano da lei gestite in modo da favorire i potenti a danno dei deboli. Il danno per la democrazia è enorme..."
RispondiEliminaCaro professore, quando Lei è così "sufficientemente" moderato riesce anche a farmi venire i lucciconi agli occhi.
Credo che a suffragio di questa affermazione, nonchè a confermare la totale correttezza delle due opzioni successive all'implosione dell'Euro, da Lei menzionate, possa valere la pena di andarsi a consultare (ovviamente in rete) i verbali del dibattito parlamentare che precedette la sciagurata decisione di sancire il divorzio fra il Tesoro e Bankitalia.
Le risibili motivazioni dell''epoca riescono sorprendentemente ad essere ancora cavalcate dalla schiumosa propaganda degli odierni liberisti "de noantri" il quali continuano assurdamente a propinarci il teorema mercato=bello, politico/Stato=brutto.
Poveracci...non riescono a comprendere che oggi, a parte ormai pochi rari distinguo, politica e mercati sono un tutt'uno, legati vicendevolmente a doppio filo da una lunga catena di interessi e privilegi reciprochi, soprattutto ai livelli superiori dove vengono prese le decisioni importanti e vengono coordinati i principi da dispensare ai nuovi adepti istruiti nelle loro "madrasse" politiche come l'Arel, Vedrò o Aspen.
Quindi aggiungerei quasi banalmente che le principali e sommarie opzioni di exit suesposte necessitano gioco forza per essere attuate, di una nuova classe poltica, competente ma anche e soprattutto onesta e priva di scheletri nel proprio armadio.
Ovviamente il discorso è valido anche se il ramo venisse segato da Franza o Alemannia.
La quota monetaria di questo post collega le sinapsi e suscita un "meraviglioso sorriso". Ovvero: Grilli come Friedman
RispondiEliminaProf., le devo fare un appunto (mi scuso anticipatamente per questo). Lei continua a dire che gli italiani hanno pagato 50 MLD € ai vari fondi salva banche da quando è iniziata la crisi. Questo dato è ENORMEMENTE sottostimato!.
RispondiEliminaSe dà un'occhiata al DEF 2014 nella sezione "evoluzione del debito pubblico" alla voce "impatto dei sostegni", potrà verificare che, solo per il 2014 il contributo italiano ai vari fondi salva banche vale 3,8 punti di PIL, circa 60 MLD€. Lei sa sicuramente, ma mi permetto di ricordarlo agli altri lettori, che il solo fondo ESM, a cui l'Italia ha aderito nell'Agosto del 2011, ci costerà 125 MLD €, cioè 25 MLD per 5 anni.
Teniamo presente quindi che, uscendo dall'euro, venendo meno gli impegni di contribuire ai vari fondi salva banche tedesche e francesi, il governo italiano potrebbe ridurre di circa 4 punti di PIL la pressione fiscale senza toccare di un centesimo la spesa pubblica per i suoi cittadini.
Mi verrebbe quasi quasi di fare una battuta.....non e' che il prof. aveva sbagliato la cifra ma, nel lasso di tempo che gli e' occorso per scrivere, l'Italia probabilmente ha sganciato altri miliardi....allo stesso modo, ricontrolla le tue risultanze, probabilmente anche tu sei gia' rimasto indietro...
EliminaPer essere precisi, riporto quanto indicato quì a pag.47.
Elimina"Per gli anni 2012 e 2013 l'ammontare di tali prestiti agli stati membri dell'UEM e del programma ESM è stato pari rispettivamente 42.665 e 55.620 milioni".
Dal DEF 2013 risulta che per il 2011 il costo per l'Italia dei fondi salvabanche è stato di 13 MLD circa. Non ho il dato del 2010.
Considerando il triennio 2011-2013 siamo già a 111 MLD di euro.
Per il quadriennio 2014-2017, il DEF 2014 stima un costo medio per l'Italia di 3,7 punti di PIL, circa 56 MLD €/anno.
Quindi ricapitolando: per stare in Europa, per poter godere di questo grande privilegio, i cittadini italiani dovranno sborsare, tra il 2011 ed il 2017, la bellezza di 335 MLD di euro.
Meditate gente....
Leggi meglio. Non è un flusso.
EliminaJe n'ai pas compris
EliminaJe le sais bien. C'est ton problème.
EliminaIch werde versuchen nun dies Problem bestmöglich zu regeln.
EliminaAlberto Bagnai13 settembre 2014 22:43
EliminaLeggi meglio. Non è un flusso.
toti tot13 settembre 2014 23:07
Je n'ai pas compris
Se posso permettermi di intervenire, forse il prof vuol dire che l'espressione
"Per gli anni 2012 e 2013 l'ammontare di tali prestiti agli stati membri dell'UEM e del programma ESM è stato pari rispettivamente 42.665 e 55.620 milioni"
va intesa così: alla fine del 2012 e alla fine del 2013, rispettivamente, il LIVELLO dei prestiti in questione era di 42.665 milioni e 55.620 milioni.
Cioè, detto in altro modo, le due cifre (42.665 e 55.620) sono DATI DI STOCK, NON DI FLUSSO.
Ho detto bene o una cazzata?
Prof.,
Eliminacredo di aver capito dove ho sbagliato. L'errore nasce dal calcolo sbagliato del contributo italiano al MES (meccanismo europeo di stabilità). Quì la Legge di ratifica dell'accordo che istituisce il MES (Legge 116 del 23 Luglio 2012).
All'articolo 8 si dice che:
Lo stock di capitale autorizzato del MES ammonta a 700 000 milioni
di EUR. Esso e' suddiviso in sette milioni di quote, ciascuna del
valore nominale pari a 100 000 EUR, sottoscrivibili in conformita' al
modello di contribuzione iniziale di cui all'articolo 11 e calcolato
nell'allegato I
Nell'allegato I si specifica che l'Italia contribuisce al fondo con una quota del 18% circa, corrispondente a 125 MLD circa.
In realtà la quota di capitale da versare inizialmente non è questa perchè il paragrafo 2 dell'articolo 8 recita:
Lo stock di capitale autorizzato e' composto da quote versate e
quote richiamabili. Il valore nominale aggregato totale iniziale
delle quote versate ammonta a 80 000 milioni di EUR. Le quote di
capitale autorizzato inizialmente sottoscritte sono emesse alla pari.
Quindi l'Italia deve versare il 18% di 80 MLD, cioè 14,4 MLD e non 125 come avevo frainteso.
Le modalità di pagamento delle quote del capitale autorizzato sono specificate nell'articolo 41:
Fatto salvo quanto previsto dal paragrafo 2, il versamento delle
quote da corrispondere in conto del capitale inizialmente
sottoscritto da ciascun membro del MES e' effettuato in cinque rate
annuali, ciascuna pari al 20% dell'importo totale. La prima rata e'
versata da ciascun membro del MES entro quindici giorni dalla data di
entrata in vigore del presente trattato. Le restanti quattro rate
sono corrisposte rispettivamente alla prima, seconda, terza e quarta
data coincidenti con la data di pagamento della prima rata.
Quindi l'Italia versa a partire dal 2012 e per i cinque anni successivi circa 2,9 MLD/anno come quota di partecipazione al MES e NON 25 MLD come erroneamente avevo scritto.
Adesso mi è chiaro che il dato riportato nel DEF non è un flusso ma la quota parte di stock di debito pubblico corrispondente alla partecipazione italiana ai fondi salva stati.
Comunque il MES è veramente una figata.... voglio andare a lavorarci anch'io.
Io aggiungerei, me lo consenta Professore:
RispondiElimina3) Reintrodurre il divieto di esportare capitali per non fare come quello che ha la moneta nuova ma non i soldi.
Infine una domanda.
Cosa pensa, Professore, del possibile ingresso del Prof. Marco Fortis tra i consulenti di Renzi alla luce delle opinioni che Fortis ha più volte esposto e che in qualche modo, se non vado errato, sono sovrapponibili alle sue?
Domanda interessante quest'ultima...
EliminaNon saprei dire se il Prof. Marco Fortis approvi la dissoluzione dell'Euro, però come dissolutore della virtuosa Germania se la cava molto bene da come si esprime in questo articolo stranamente pubblicato circa un anno fa su uno dei quotidiani più servili all'Eurozona:
http://economia.ilmessaggero.it/economia_e_finanza/euro-cos-igrave-la-germania-ha-fregato-l-39-europa/370766.shtml
In compenso c' è Veronica De Romanis a bilanciare Fortis; chi lascerà per primo?
EliminaM x V = P x Q, quando Kaldor fu chiamato a commentare questa equivalenza (meglio: identità), forse vera sino alla fine dell'Ottocento, ebbe a dire: 'Almeno ho scoperto qual è la causa del Natale', giacché notava incontrovertibilmente che l'offerta di moneta saliva a dicembre per calare a gennaio di ogni anno.
RispondiEliminaCapita spesso di invertire cause ed effetti, l'induzione è imperfetta, la deduzione infallibile.
ci vorrebbe un referendum abrobativo-manipolativo contro la legge istitutiva dell'euro che prevedesse...clic....fammi finire...clic....che prevedesse che i "titoli di stato sono ridenominati in lire"... ce l'ho fatta...clic
RispondiEliminaForse non verrebbe ammesso dalla Corte costituzionale (ma perché? la costituzione vieta solo i referendum volti ad abrogare le leggi che ratificano trattati internazionali non anche quelle che presuppongono il recesso da accordi a tempo indefinito con clausola di ius poenitendi implicita: e si separano interi Stati, e relative unioni monetarie, a maggior ragione le unioni monetarie possono disfarsi là dove uno Stato neppure c'è).
Col referendum manipolativi ("sono ridenominati i titoli di Stato in lire". Un referendum che manipoli l'art. 5 d.lgs213/1998) si ritorna alla lira o comunque, mal che vada si dà possibilità al dibattito di progredire.
Renzi nelle ultime uscite, dopo il flop degli 80 euro, non ha più molte carte: si brucerà.
Se ha consiglieri muniti di bagaglio tecnico di livello basico, saprà già qual è la soluzione.
Alcune affermazioni del tipo "da quando c'è l'euro l'italia non cresce" mi paiono sintomatiche di una possibile virata della propaganda verso la disintegrazione dell'euro.
Caro Professore a supporto delle sue idee invio un post di scenarieconomici . it .
RispondiEliminadel 23/9/2014
Articolo Fondamentale – Lettera ad un Amico Immaginario: l’uscita dall’Euro e’ questione essenziale (a breve sara’ questione di mera sopravvivenza )
L’Euro non e’ un problema come i tanti altri che ha l’Italia.
Non e’ neanche un problemuccio minore, o come una questione in cui non si puo’ aver un opinione. L’euro e’ un problema fondamentale per l’Italia e per l’intero continente.
L’attuale costruzione provoca (inevitabilmente ) un impoverimento complessivo continentale, con effetti maggiori nelle nazioni piu’ deboli.
La non risoluzione di questa questione, semplicemente portera’ al proseguimento di tale impoverimento. La costruzione saltera’ inevitabilmente prima o poi, e questo non lo dico io, ma l’hanno previsto menti eccezionali gia’ decenni fa.
Uscire dall’euro e’ la premessa per poter agire su tutti gli storici mali di cui soffre la nazione, e non un alibi per non affrontarli.
Uscire dall’euro e’ interesse ben preciso delle classi popolari e borghesi lavoratrici, nonche’ della sterminata massa di piccoli e medi imprenditori, e non delle categorie parassitarie, dirigenti, sindacali, bancarie e corporative (non casualmente schierate al 100% in difesa del feticcio).
Gli amici di Goofynomics con tessera di '' anzianità '' quadriennale non troveranno
niente di nuovo che non sia già stato detto e ridetto in questo sito .
Gli ultimi arrivati troveranno utili riscontri e compendi a quanto spiegato da Lei ,
A questi ultimi consiglio di leggere il post di scenarieconomici suddetto .
Buona serata .
Gentile Professor Bagnai, leggere i suoi post è stato come quando, adolescente liceale, andavo a cercare l' articolo settimanale di Giuan Brera sull' ultima pagina del Guerin Sportivo. La stessa sensazione di scoperta, emozione, fascino. La ringrazio per tutto questo. E speriamo che la nostra piccola comunità cresca fino a diventare maggioritaria.
RispondiEliminaSono l'inflazione e la crescita ad aumentare la base monetaria e non la base a determinare l'inflazione. Quando la BCE fissa un tasso d'inflazione obiettivo di lungo periodo dovrebbe imporre un tasso di crescita tendenziale dei salari, perché questa è la via per far crescere il livello dei prezzi. Ma questa è una funzione che, per definizione, in democrazia compete alle autorità politiche elette. Semmai la BCE dovrebbe sforzarsi di fornire, tempo per tempo, la quantità di base monetaria necessaria a che il sistema finanziario, sulla base del sistema dei prezzi e della domanda determinatesi, non collassi.
RispondiEliminaAver assegnato alla BCE il fondamentale ruolo di regolazione del tasso d'inflazione significa aver istituito un ente inutile, il cui unico scopo era togliere di mezzo le banche centrali dei singoli stati europei, che avrebbero sempre potuto riprendere a svolgere la loro istituzionale funzione: regolazione del mercato creditizio interno.
...manco quello é stata capace di fare la BCE....
EliminaMolti eredi di Gramsci,li vedo più come arredi di Juncker....quella poi di " sì all'euro ma no ai Trattati" mi sembra degna di Père Ubu.
RispondiEliminaIn più,ho il sospetto che molti considerino le asimmetrie solo una branca dell'anatomia.
Bagnai-sensei, alcune doverose segnalazioni:
RispondiEliminaa) Eurozone recovery: there are no shortcuts, Roberto Perotti 13 September 2014
http://www.voxeu.org/article/eurozone-recovery-there-are-no-shortcuts
b) No miracles in southern Eurozone without resource reallocation, Ramon Xifré 12 September 2014
c) How the Rich Rule, by Dani Rodrick
https://www.project-syndicate.org/commentary/dani-rodrik-says-that-widening-inequality-drives-economic-elites-toward-sectarian-politics
Per gli amanti dei parallelismi storici (io preferisco le parallele di Clouseau) ci sarebbe questo:
Parallels to 1937 by Robert J. Shiller
https://www.project-syndicate.org/commentary/robert-j--shiller-worries-that-too-many-people-are-losing-confidence-in-the-future---and-in-democratic-institutions
Arigatou Gozaimasu!
Chinacat
PS
Anche a me piace il mandolino ma di un genere un pò diverso
Jerry Garcia & David Grisman - Two Soldiers
https://www.youtube.com/watch?v=o9ng8_KN0iU
Bellissima Two Soldiers.
EliminaMa sono molto innamorato di The Battle of evermore dei Led Zeppelin, per l' uso straordinariamente innovativo del Mandolino ed anche per il testo.
Qui sotto la strofa finale, sull' esito della guerra d sempre, tra bene e male:
The pain of war cannot exceed the woe of aftermath
The drums will shake the castle wall, the Ringwraiths ride in black (ride on)
Sing as you raise your bow, (ride on) shoot straighter than before
No comfort has the fire at night that lights the face so cold
Oh, dance in the dark night, sing to the morning light
The magic runes are writ in gold to bring the balance back, bring it back
At last the sun is shining, the clouds of blue roll by
With flames from the dragon of darkness, the sunlight blinds his eyes
A forza di segare il ramo si sentiono i primi scricchiolii.
RispondiEliminaLa lungimirante politica alamanna imposta all'Italia comincia a produrre risultati: Billa lascia l'Italia.
Il motivo della decisione? Un qed da manuale:
«La decisione del Gruppo Rewe è irrevocabile il gruppo austriaco-tedesco ha comunicato che la drastica scelta è stata presa perché, in molte province italiane, registra un calo generalizzato del fatturato.»
Ma il gruppo afferma che aumenterà la propria presenza in Mitteleuropa e andrà a investire (colonizzare) nei Paesi dell'Est e in Russia. Già, la Russia; immagino che ora le aziende kruccomanne saranno accolte da Putin a braccia aperte. #DAR
Chiedo susa tutti , ma la data esatta del post di scenarieconomici . it .è
RispondiEliminaovviamente il 23/09/2013 .
A proposito di ciclo economico e di riformestrutturali (Hartz, proporrei di aggiungerlo in ogni discussione fuori da questa pagina, in pubblico e in privato: "riformestrutturalihartz", visto che è il mantra politico per eccellenza magari qualcuno chiederà: "perché 'azz?" E se non chiede si può tranquillamente salutare...).
RispondiEliminaMa secondo voi perché da Sacconi di NCD alla Lezzi del M5S la comunione di intenti è la medesima (poi dicono che non esiste il PUD€, da destra a destra con lievi sfumature di grigio...)?
Dicono:
-riformare la legislazione sul lavoro ("riformare lo statuto dei lavoratori - bisogna taijà 'a bburocrazia; ridurre la segmentazione contrattuale sostituendola con un unico contratto a tutele crescenti - te caccio quanno me va, te conviene pijà sti du sordi e vattene ar centro; favorire la contrattazione a livello d'impresa su quella settoriale e nazionale - ce stà 'a competitività internazionale, ciao troika sindacale, ciao: hai fatto il tuo porco lavoro ma ora vattene affanculo, o vai in Senato...; fine degli scatti automatici per anzianità nel pubblico impiego; limitazione permanente del turnover; premialità in base al merito - deciso da chi? su quali basi?)
-deve accompagnarsi a una riforma dei centri per l'impiego ("facilitare l'incontro tra la domanda e l'offerta"),
-a una riforma fiscale (ridurre la tassazione sul lavoro in modo da aumentare la competitività di prezzo delle imprese e, non potendo più emettere nuovo debito, forzare il taglio della spesa pubblica in quanto mancherebbero le precedenti entrate necessarie a finanziarla" - In realtà si chiede una riduzione della tassazione sui redditi d'impresa)
-e una riforma degli ammortizzatori sociali (qui ci si mozzica sulle briciole: "Stop alla cassa integrazione, iniziamo da quella in deroga, diamo a tutti un sussidio per tenerli in vita: facciamo 400€, no 450, scialiamo, 500, ma che non rompano le balle e prendano ciò che il mercato ha da offrire, altrimenti zac!").
Che siano misure palesemente depressive (moltiplicatore della spesa sottostimato come da ipocrita ammissione Fmi, ecc...), non possono non saperlo. Al pari dei loro economisti d'area possono solo fingere di non saperlo: se la domanda non c'è, per quale cavolo di motivo le imprese italiane dovrebbero assumere o anche solo occupare nuovi volenterosi apprendisti e stagisti non retribuiti, se il lavoro non è necessario? Quale sarebbe il beneficio, soprattutto per le imprese che lavorano nel mercato nazionale (la maggioranza) avere un'altra ondata di disperati spinti a scannarsi per un salario purchessia? Come possono pensare che la domanda estera, compressa dal mercantilismo tedesco in regime di cambi fissi, possa compensare interamente il crollo della domanda interna (per di più nel contesto geopolitico che si prospetta)?
Se le stesse cause del ciclo economico depressivo sono a loro ben note, se non ai "portavoce" quantomeno ai loro "mandanti", rimane una sola motivazione dietro questa ossessione: come scritto nel Tramonto dell'euro, srotolare il tappeto rosso agli investitori esteri, i quali finirebbero di comprare a prezzi stracciati ciò che ancora possediamo di valore, facendo di noi una valida alternativa ai paesi dell'Est per la grande industria tedesca (le famose fabbriche cacciaviti), ed in generale un'alternativa ai numerosi paesi in lotta tra loro (a suon di svalutazione salariale e competizione fiscale) per le altre multinazionali straniere. Quanto ci sia di slancio conformista nel tutelare gli interessi dei creditori esteri, e quanto ci sia di mero interesse personale o di cordata affaristico-politica... fate voi.
Di certo vi è l'eterna morale: il dividendo delle riforme strutturali è un aumento dei profitti per la grande impresa, e un colossale ombrello nel culo per salariati e PMI.
Ho letto qualche gorno fa, un buon commento americano, adeguato a codesti PIGS (Three different Ones):
EliminaI really hope your mother has learned her lesson about the dangers of having sex with farm animals. con dedica musicale.
Le riforme strutturali sul lato dell'offerta hanno un senso. Avere un cambio bloccato e un grande mercato sovranzionale UE, obbliga a fare riforme sul lato dell'offerta:perchè aumentare la tua domanda interna, se hai a disposizione un grande mercato (Ue) e non rischi la svalutazioni dei crediti? Non ha senso espandere la tua domanda interna,anzi rischi solo di rafforzare i tuoi competitors esteri ed aggravare il problema.L'elitè tedesche hanno giocato sporco,può darsi, ma un fatto è certo: la Germania è stato uno dei primi paesi a dover affrontare il problema, e l'ha fatto nell'unico modo possibile,con le riforme Harz.Poi il sistema è destinato ad implodere, questa è un'altra storia.
EliminaUnder,
Eliminapoi quando ti è passata ne riparliamo.
La UEM, cioè l' area a moneta unica, obbliga a fare sostanzialmente due cose, o quello che ha tentato di fare la Spagna sul fronte delle esportazioni o quello che ha tentato di fare la Francia, su ispirazione di Philippe Aghion, sul fronte delle importazioni attraverso aumento dell' IVA e crediti fiscali alle imprese, e trattasi di espedienti che vorrebbero surrogare senza successo la svalutazione del cambio, entrambi i tentativi fallimentari ed entrambi che danneggiano i partner e se stessi. E intanto le imprese chiudono, i redditi calano, il mercato del lavoro peggiora, i fallimenti aumentano, la gente si suicida i beni non tradable diventano invendibili ed il gioco al massacro diventa inarrestabile, e la distanza tra ricchi (sempre più ricchi) e poveri (sempre più poveri) diventa insostenibile; ma la Germania è l' esempio da seguire, vero Under?
EliminaPoi il sistema implode di sicuro, ma questa è un' altra storia!
@Under
EliminaDimenticavo che il povero Kohl dovette subire le durissime condizioni poste dai francesi alla riunificazione: cedere la stabilità del marco e accettare le rigidità dell'euro in un mercato europeo privo di barriere (!).
Che poi le politiche mercantilistiche di "svalutazione competitiva" immagino fossero un'innovazione dei socialdemocratici, condizione resa necessaria dagli eventi, un unicum nella storia del dopoguerra...
Prova a chiedere al prof per quale motivo, se i calcoli contingenti delle élite tedesche erano "obbligati" (quanto la gestione della crisi attuale allora, visto che ne è stata la logica conseguenza), oggi il mercato unico è stato ridotto a "buco nero della domanda globale". Che te ne fai del mercato "più aperto e competitivo del mondo" (sic!) se tanto la maratona al ribasso salariale ne uccide la domanda al suo interno, al punto che arranca la stessa macchina esportatrice tedesca?
Alé, esportiamo tutti in Cina (che si sbrighino a far figli però)! Un bel mercato unico di sottoccupati - l'Armata bianca di riserva - era giusto il futuro prospettato vent'anni fa alla mia generazione "europeista", giusto?
Ma sicuramente ricordo male io.
PS_Mettere in cima alla scala delle priorità la condizione del proprio paese lo definirei un atteggiamento pragmatico. Se nell'attuale sistema non ha senso praticare qualsivoglia politica economica - espansiva o depressiva - in quanto ne annullerebbe i benefici per il sistema stesso (tranne i soliti noti), politica che magari avrebbe senso - e dipende dalle prospettive di classe - in un sistema che oggi non esiste, allora il punto qual e?
Poi sbaglierò, ma davanti a una crisi di civiltà dibattere di teoria su questo non mi pare abbia molto senso. Chiamale, se vuoi, prospettive...
Sicuramente tornare alle BC nazionali è il modo per avere maggior controllo sulla massa monetaria, se però qualcuno vuole fare il furbo ,sopratutto a fronte di debitori
RispondiEliminasolvibili , sarebbe comunque difficile da controllare . Forse mi è sfuggito qualcosa , si potrebbe avere maggior controllo ,ma non il controllo ,considerando che le banche per avere profitti farebbero la qualunque.
La massa monetaria? Fare il furbo? Ma sei di FARE?
EliminaOT - Aggiornamento sul referendum Scozzese del 18/9.
RispondiEliminaIl leader indipendentista Scozzese (promotore del referendum e capo dello SNP) chiarisce che, in caso di vittoria del SI all'indipendenza, la Scozia fara' automaticamente parte della EU.
Da 'parte della EU' a 'parte dell'Eurozona' il passo sarebbe poi estremamente breve....
http://www.ibtimes.co.uk/scottish-independence-snp-claims-scotland-will-have-automatic-eu-membership-1464801
Mi viene quindi da pensare male, molto male.
Vuoi vedere che lo SNP e' stato finanziato proprio da Francoforte per colpire il Regno Unito e distruggere gli ultimi baluardi di potere sovrano che si oppongono all'odiato conio?
Come diceva Giulio Andreotti, che di queste cose se ne intendeva, a pensare male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca!
Se fosse veramente cosi' il referendum Scozzese potrebbe essere ricordato dagli storici del futuro come una riedizione della 'Battaglia di Inghilterra', solo senza uso dell'aviazione e con esito invertito.....
Io trovo interessante questo punto dell' articolo; voglio proprio vedere come farà Barroso e cosa farà:
EliminaTo illustrate the point, the commission pointed to comments made by its President Jose Manuel Barroso in 2012, who said "if part of the territory of a member state would cease to be part of that state because it were to become a new independent state, the [EU] treaties would no longer apply to that territory".
Se ho capito bene la condizione ottimale sarebbe se la creazione di moneta fosse esogena e non endogena . Anche se fosse stampata dalle BC nazionali si potrebbe veramente avere un controllo ottimale . Condivido perfettamente ma questo passaggio mi sfugge . Mi scusi.
RispondiEliminaProfessore, un'idea: invece di comincire a scrivere in inglese sempre piu' post, perche' non tradurre quelli che ci sono gia' (magari a partire da quelli "Per cominciare")?
RispondiEliminaPotrebbe chiedere a qualche volenteroso lettore di aiutare. Personalmente mi farebbe piacere fare qualcosa.
Buon pomeriggio,
RispondiEliminaspero di non andare fuori tema ma ho un dubbio enorme legato alla presente discussione. Sul wiki inglese:
http://en.wikipedia.org/wiki/Gold_standard#Theory
tra i vantaggi del GS annoverano un meccanismo di riequilibrio delle CA detto "Price–specie flow mechanism", David Hume, scuola autriaca. L'afflusso di oro verso i paesi esportatori netti provocherebbe aumenti d'inflazione per la teoria quantitativa della moneta.
Ora: sono qui da un anno e so cosa pensa lei delle suddetta teoria e del suo nobile padre fondatore, Adriano Celentano :-). Concordo. Il punto è che in teoria (austriaca) lo stesso meccanismo dovrebbe valere nell'Eurozona, dove è l'euro che si sposta e non l'oro ma il principio è lo stesso.
Mi mortifica vedere come in diversi luoghi si parli dei cambi fissi come meccanismo di riequilibrio delle CA quando a causa dei cambi fissi stiamo crepando per i suddetti squilibri..Potrei dire che l'opposizione della Germania all'aumento dell'inflazione nei propri confini è un ottimo esempio di come il "Moral hazard" può condurre a fallimenti di mercato?
Cordialmente.
Marco
Perdonami: è un po' troppo presto per intervenire.
RispondiEliminaLasciamo pure perdere la distinzione tra denaro cartaceo e denaro "virtuale", tra signoraggio della Banca Centrale o leva monetaria del Credito privato, non è particolarmente pertinente....
RispondiEliminaDopo la scoperta dele Americhe, in Spagna ci fu un'inflazione devastante, dovuta all'eccesso di monete d'oro provenienti dalle miniere di oltre Oceano.
Solo però le monete sbarcate contribuirono all'inflazione, quelle caricate su navi che affondarono no.
Ma va là, i tesori sommersi non causano inflazione...
La morale della favola è sempre la stessa: l'inflazione nasce dalla spesa, e non certo dal conio, e se il denaro stampato finisce in mano ai ricchi che se lo tengono l'inflazione non ci sarà mai. Hai voglia stampare!
L'inflazione colpisce i patrimoni e non gli stipendi, quindi i grandi ricchi e non i poveri, e favorisce l'equità, perchè livella, favorendo chi lavora bene e danneggiando chi vive di rendita.
Siccome negli ultimi anni siamo andati troppo a destra, e la sinistra c'è andata più in fretta della destra tradizionale ed oggi le disparità sono eccessive e, quel che è peggio, in crescita, sarebbe proprio il caso di invertire rotta. Ma invertire rotta significa "meno potere d'acquisto ai ricchi". Ora, i ricchi difendono i propri interessi, e va bene, però mi pare che i poveri, soprrattutto quelli "poveri ma non troppo" siano un po' coglioni (in italiano = ignoranti, stolti, sciocchi, e arroganti). La classe media sta scomparendo, con il concorso di sè medesima. Ora capisco che ci sia una minoranza di classe media che vorrebbe rimaner tale, però siamo in democrazia, e la maggioranza vuole, chissà perchè, la miseria. Un po' come quelli che si fanno mille piercieng dappertutto, a me pare assurdo straziare il proprio corpo per aderire ad un modello estetico assai discutibile, a loro evidentemente no.
Alla fine l'odio è inutile, mettiamoci il cuore in pace. In questo paese fino al '43 erano tutti fascisti, nel 43 e mezzo tutti partigiani. Tutti "partigiani dell'ultim'ora", s'intende. C'è in proposito anche uina parabola nei vangeli, a proposito di quelli che coltivano la vigna per un'ora soltanto ma ne godono appieno i frutti. L'italia è questa, tant'è.
... E come giustamente faceva notare il compianto Nando Ioppolo, per rendersi efficace, il controllo della moneta deve prevedere anche il controllo pubblico del sistema nazionale degli intermediari finanziari e il rirpistino del glass- steagall nonchè l'istituzione di vincoli borsistici, vincoli valutari e vincoli doganali e controllo dell’inflazione attraverso l’assoluto divieto dei trust. Queste sono cose DI SINISTRA perchè sono l'unico sistema efficace per A) il controllo di adeguati livelli occupativi B) il controllo dell'equilibrio partite correnti C) il controllo del livello di inflazione desiderato D) il controllo della quota salari E) il controllo del livello di efficenza del comlessivo del sistema produttivo attraverso l'obiettivo di azzeramento dell' Output Gap e di un armonico sviluppo industriale.
RispondiEliminaOh perbacco! (sostitutivo, nelle esclamazioni, di “orsù” esortativo). La prima volta che vengo citata in un post mi becco l’associazione col conterraneo duro di comprendonio. Vorrà dire che mi consolerò con l’altra a/ssociazione
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