L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
Si può ridere con questa strepitosa notizia? DAR, DAR e straDAR!
RispondiEliminaChe spettacolo...
RispondiEliminaEd è stato un bel concerto...
EliminaChe bello Prof ��
RispondiEliminaI miei genitori (piddini) si sono sposati qui...
RispondiEliminaL'ottimismo della commissione europea:
RispondiEliminahttp://www.fainotizia.it/segnalati/23-01-2014/commissione-europea-area-euro-rapporto-dicembre-2013-crisi
ed è masochista chiedere ad uno del PD se perseguire i propri sogni ad occhi chiusi non equivalga al suicidio nella realtà.
La barzelletta è che per i signori radicali l'inconveniente vero di questo scenario non sarebbero i morti "collaterali" (già, i morti: quelli veloci fai da te e quelli lenti di malattie tornate di moda), ma il fatto che potrebbero andare su dei "partiti populisti".
EliminaGentile Prof.Bagnai,
RispondiEliminami chiamo Alessio e sono un nuovo frequentatore del blog.
Volevo innanzitutto farle i complimenti per tutto il tempo che dedica a fare lezione di economia pubblicamente qui sul blog; volevo anche approfittare della sua disponibilità per chiederle se poteva consigliare qualche libro per aiutare a capire la musica.
Come il 99% degli italiani, ho studiato un po' di musica solo alle scuole medie e mi piacerebbe tanto saperne di più.
Grazie e cordiali saluti.
Alessio
Bagnai-sensei, una delle conseguenze della sua opera di divolugazione è il fatto che mi sta costrigendo a rileggere diversi libri, alla luce delle nuove conoscenze economiche acquisite.
RispondiEliminaAdesso, concetti come quello che riporto, mi risultano molto ma molto più chiari:
"A livello della produzione di un paese così altamente industrializzato come la Germania, il Neumann valutava che neppure un'Europa interamente nazificata sarebbe stata sufficiente AD ASSORBIRE LE ESIGENZE DI ESPORTAZIONE DELLA GERMANIA".
(Il Neumann in oggetto è Franz Neumann, sindacalista dell'SPD durante Weimar e che nel 1942 pubblica una delle analisi tutt'ora più importanti sul rapporto tra economia e nazionalsocialismo, il famoso Behemoth)
http://www.ibs.it/code/9788842420910/neumann-franz/behemoth-struttura-pratica.html
Ancora una volta, grazie.
Chinacat
PS
"Il controllo del lavoro è ciò che più di ogni altro aspetto distingue il nostro nazionalsocialismo dalle società democratiche. Il lavoratore non ha nessun diritto."