Que c’est triste!
J’apprends aujourd’hui que deux autres journaux vont soit fermer, soit réduire
leur personnel : Europa et Libération. Et les bons démocrates, au ventre
bien rempli, de pleurnicher : c’est une perte pour la démocratie.
Attendez, c’est mieux encore : « Toute voix qui s’éteint est une
perte pour la démocratie ». Comme s’il y avait plusieurs voix. Mais ce n’est
pas vrai. Il n’y a eu, en Europe, qu’une seule voix : la voix du grand
capital, qui s’est habillée en bleu ou en rouge, selon les circonstances, pour
chanter les louanges de l’instrument le plus meurtrier dont le grand capital se
soit doué dans ce dernier siècle : l’euro.
Regardez-moi par
exemple Libération. Sa position sur l’euro a été claire et nette : ce
fatras abominable, que je ne commente pas. Des autres y ont déjà pensé,
et dans un français bien meilleur du mien.
Très chers
journalistes qui défendez l’euro : vous êtes assez adultes pour comprendre
que défendre l’euro c’est défendre la déflation. Il n’y a donc que deux
explications au fait que vous continuez à le faire : soit vous n’êtes pas
assez intelligents pour comprendre qu’est-ce que c’est que la déflation (et
dans ce cas le fait que vous soyez virés ne pourra qu’améliorer la qualité de la
presse), soit vous êtes assez lâches, au point de penser que de tout façon cela
va arriver aux autres (et dans ce cas vous méritez bien que cela arrive à
vous).
Il ne fallait pas
moins que le dégoût que vous m’inspirez, vous, le cancre de la démocratie,
vous, les matraqueurs du fascisme de l’opinion, pour me réconcilier, moi, Keynésien,
avec le marché... Il a ses imperfections, le gars, mais lorsqu’il
s’en souvient il sait bien faire sa rude besogne. Et ce n’est que le début.
Le moment tôt ou tard arrive où les idiots utiles ne sont plus utiles. Je
vous laisse deviner ce qui en reste.
Au plaisir de ne
plus jamais vous relire. Vous avez trahi, pour servir le capital, et le
capital vous crache, après vous avoir mâché. Quelle horreur. Mais je ne vous
plains pas. Je me plains moi-même, de devoir vivre dans un temps où le mensonge
que vous avez semé est en train de produire son abondante récolte de haine. Je
devrais avoir la force de ne pas y contribuer, je le sais bien. Mais moi, qui
ne suis pas journaliste, j’ai vu trop de gens mourir. Le bon ton n’est plus ma
priorité, depuis un bon moment. Lorsqu’on se voit déclarer une guerre d’anéantissement,
comme celle que vos patrons nous ont déclarée, il est humain (trop, peut-être) que
la fin de l’agresseur, voire de ses utiles idiots, produise un certain
soulagement.
Au cas où quelqu’un
s’avise de vous embaucher à nouveau, retenez, de cette expérience, deux leçons :
il vaut mieux parler de ce que l’on connait, donc évitez l’économie ; et
il vaut mieux obéir à sa conscience, car de toute façon le pouvoir qui vous a
exploités et vous exploite pour sa propagande n’aura aucune pitié de vous.
Autant vaut,
donc, dire la vérité.
Chi semina vento raccoglie tempesta.
RispondiEliminaOppure:
Tanto va la gatta al lardo che ci lascia gli eurini, e poi chiude.
Ancora:
Chi la fa l'aspetti.
Inoltre:
Ride ben chi ride ultimo ( ma forse questo non c'entra una beneamata fava).
Infine:
So andati all'osteria, se so abbuffati ma hanno fatto li conti senza l'oste, che l'ha corcati di palate o varrate.
"Le moment tôt ou tard arrive où les idiots utiles ne sont plus utiles...!
RispondiElimina."il vaut mieux parler de ce que l’on connait, donc évitez l’économie ; et il vaut mieux obéir à sa conscience, car de toute façon le pouvoir qui vous a exploité et vous exploite pour sa propagande n’aura aucune pitié de vous..."
Mi ricorda qualcosa...
Nemesi è il termine giusto? O che altro?
RispondiEliminacontrappasso
EliminaVoglio vivere d'ora in avanti, con la speranza di stappare presto e bere, alla faccia dei sinistri di tutta Europa (soprattutto quelli francesi ed italiani, però, quelli che mi costringono a spaccarmi i marroni con gli spot pro euro) una bottiglia di Champagne seduto sul lungo Senna, ma in una zona dove si respiri la vecchia Parigi, che non visito da almeno 20 anni. Il luogo sarà scelto con cura, perchè dovrò godermi quel momento in maniera totalizzante.
RispondiEliminaStraordinaria visione antifrastica: sul sito di Europa, indicato da Alberto, in cui si annuncia la chiusura di Europa, fa bella mostra di sé sulla colonna a sinistra il volume di Roberto Sommella, L'euro è di tutti, con prefazione di Renzi. Copertina esilarante: il quarto stato di Pellizza da Volpedo. Prezzo popolare.
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RispondiEliminaNo que me gusta pero siento un fresco!
RispondiEliminaGià, ho pensato la stessa cosa proprio adesso, leggendo le mirabolanti avventure dei turbo-meritocratici de linkiesta appena pubblicate su DAGOSPIA. Del resto la crisi dovrà scacciare la cattiva impresa lasciandoci la buona, funziona no?
EliminaCordiali saluti.
Certi giornalisti e certi politici sono un insulto all'Umanità. Ad essi è stato concesso di scorazzare nel loro giardino a patto che i primi disinformassero e i secondi approvassero tutte quelle leggi contro il Lavoro, i Lavoratori, il Popolo, la Costituzione, la Democrazia ecc...Ogni tanto essi lanciano un urlo dal loro giardino perchè la Magistratura ci butta un occhio e a loro dà fastidio, da dx a sx. Devono essere processati per crimini contro l'Umanità.
RispondiElimina"Una legge fondamentale della macroevoluzione è l'estinzione finale. Quando un adattamento generale è rimpiazzato dagli adattamenti speciali, i gruppi diventano rigidamente correlati alla presenza di sottozone adattative e sono incapaci di muoversi verso zone più vaste. Poiché tutte le zone adattative finiscono con il cambiare o con lo scomparire, tutti i gruppi che vivono in una zona limitata sono condannati." Jay M. Savage, 'Evoluzione'
RispondiEliminaDa cui seguono i principi primi della termodidattica, della termopolitica e del termocollaborazionismo: non è possibile insegnare ad evitare il compiersi dell'evoluzione biologica.
"Autant vaut, donc, dire la vérité."
RispondiEliminaChissà se capiranno che è la soluzione.
Non perderanno la credibilità non avendola mai avuta.
O Marte o estinzione, con buona pace dei decrescisti.
RispondiElimina“Si dicevano anche ciò che in ogni epoca si sono detti i partiti vinti: che la prosperità dei partito vincitore sarebbe finita, che l'Imperatore era sostenuto soltanto dall'esercito, che presto o tardi il Fatto avrebbe ceduto dinanzi al Diritto, eccetera, eccetera. Nonostante queste previsioni, caddero nella fossa scavata ai loro piedi, e che persone prudenti e docili come il buon d'Hauteserre avrebbero evitata. Se gli uomini volessero essere sinceri, riconoscerebbero che mai la sventura si è abbattuta su di loro senza che essi ne abbiano ricevuto un qualche avvertimento manifesto od occulto. Molti non hanno compreso il senso profondo di tale avvertimento misterioso o visibile se non dopo il disastro.”
RispondiEliminaDieu existe, mais ne travaille pas à pleine capacité.
RispondiElimina(Scusi il francese arrugginito e scolastico: qui ogni occasione è buona per imparare o rispolverare qualcosa: musica, economia, lingue ... )
Io sono incavolata nera e so che di tutta questa rabbia non posso farci nulla se non sfogarla spaccandomi le braccia e i polmoni in piscina. L'alternativa sono le arti marziali, che oltre a menar le mani, ti insegnano a tenerle a posto.
Dicevo della rabbia.
Già.
Avevo promesso a maritozzo che non mi sarei più lasciata coinvolgere così tanto però non sono riuscita a farne a meno. Dopo aver letto un articolo riguardante le indicazioni del FMI sugli interventi da fare su sanità e pensioni, ho avuto un travaso di bile.
Pensare a quella prugna rinsecchita che si permette di indicare cosa fare e come farlo in italia, mi fa male. Sentirli parlare di sostenibilità del debito, di rispetto per le generazioni future... altro che travaso di bile. Si è staccata del tutto la cistifellea.
Sarà ma, secondo me, Dio non lavora a pieno regime.
Avrà certo le sue ragioni. Dopotutto, forse, sono solo impaziente.
"Il ne fallait pas moins que le dégoût que vous m’inspirez, vous, le cancre de la démocratie, vous, les matraqueur du fascisme de l’opinion..."
RispondiEliminanella mia personalissima classifica, ormai da giorni, i primi colpevoli non sono nemmeno i politici, ma i giornalisti. che hanno abdicato al loro mestiere.
bruttissimo segno fu quando cominciammo a vedere nelle trasmissioni pennivendoli che si scontravano, destra vs sinistra, come se fossero politici, al posto dei politici.
che paghino le conseguenze delle loro scelte, fatte in primis di superficialità e supponenza, di ignoranza e/o malafede. Sia così! Dio lo vuole!
lor signori sono seguiti a ruota dagli economisti mentitori, dopo, ma solo dopo, vengono a mio parere i politici.
Chiudono? "Francamente, me ne infischio!".
PS - PER COLORO CHE COME ME SONO A TORINO, APPROFITTO E MI PERMETTO RICORDARE CHE STASERA, H 21,00, SALA INCONTRI +Spazioquattro, Via Saccarelli 18, PROIEZIONE DE "La Grecia è il più grande successo dell'euro". Buona Liberation a tuot le monde
Resoconto sui piddini d'europa.
RispondiEliminaQuest'estate ero come sempre a fare le vacanze nella ridente località marchigiana, a discutere (anche) di euro e crisi. Ho il mio ingegnere piddino che è "anti-B forever", e ovviamente secondo lui (nonostante gli abbia inviato varie email che "non ho tempo di leggerle"):
- renzi non può fare quello che deve sennò B gli leva il supporto (ovvero è sempre colpa di B);
- "ho l'impressione che" la crisi è dovuta all'immoralità e alla corruzione dilagante (...)
A quel punto ci ho rinunciato. Ho provato a spiegargli che se non si vendono i prodotti la moralità non c'entra una fava (in Cina c'è la dittatura, ma i prodotti cinesi non li vendiamo/compriamo lo stesso?). Niente, muro-di-gomma.
Ieri invece ho ricevuto un cliente francese. Dopo il lavoro abbiamo parlato di economia.
- "Hollande?" Sta sottozero;
- "La Le Pen?" chiedo io. "Lei dice cose giuste e si presenta bene, ma il suo partito è pieno "de mer" (io ho capito così, ma non credo si riferisse al mare...).
- Mi ha lasciato stupefatto il discorso che secondo lui per competere con il mondo l'euro ci rende più forti. Glio ho fatto notare qualche incongruenza nel suo discorso, e gli ho detto di cercare di "Jacques Sapir".
PS: il mio francese sta a zero, era lui che parlava in italiano (più o meno).
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EliminaO.T.
RispondiEliminaIl 3 ottobre 2014 alle ore 18,30, nell’oratorio di Firenze barocca.
Caro Prof. Alberto, le cantorìe ci sono ed io, con mio marito, ho la prenotazione.
(Alessandra da Firenze…“Pipindune e ove”, cucinati e mangiati ieri sera. Deliciosus)
@Obli
EliminaDavvero ci vuole la prenotazione?
La mia eventuale presenza è condizionata a molti orari, ma non si sa mai...
Carissima,
Eliminamagari ti è di aiuto.
L'ingresso è gratuito.
(Alessandra da Firenze...bomba di grandine intorno a mezzogiorno, barricate in casa per 20 m. ca. - la gatta Gildagigi ed io. Alberi schiantati e così quelli del Giardino dei Semplici - l'orto botanico dell'Università degli Studi di Firenze - a me vicino...mi vien da piangere...tetti scoperchiati, scuole evacuate e via andare. Nel mio terrazzo si è schiantato un vetro volato da non so quale accidente.
L'ho fatta pallottolosa. Sorry)
@Obli,
Eliminagrazie.
Su tutto il resto non so che dire.
Un credente in qualcosa direbbe che la natura (Natura?) si sta vendicando.
Io rimango solo sconcertata da vicende che sono dolore - spero non ci siano stati danni fisici alle persone, mentre sono evidenti molti altri danni.
Da poco ho appreso che il "tuo" Giardino dei Semplici " è il terzo orto botanico più antico del mondo dopo quelli di Pisa e di Padova" e che è stato fondato da Cosimo I dei Medici nel 1545, secondo le notizie di Valentina Rossi, "101 cose da fare a Firenze almeno una volta nella vita", Newton Compton, 2014.
Non tanto per @Obli-Alessandra,
Eliminache, essendo in loco, avrà letto e udito anche altro, quanto per tutti, il titolo sulla Stampa di oggi, prima pagina:
"Allagati gli Uffizi, danni a San Lorenzo, inzuppati i volumi della Biblioteca Nazionale. Oltre 100 feriti."
Insomma e come sempre, i fenomeni atmosferici sono ineluttabili, ma i loro effetti sono dovuti a errore umano (trascuratezza, superficialità, incuria...).
Propongo un interessante sondaggio: qualcuno di voi ha mai tenuto in mano una copia di "Europa"? Cioè, mi spiego meglio, qualcuno lo ha davvero visto, magari anche posato da qualche parte, che ne so, sul tavolino dell'ambulatorio?
RispondiEliminaA naso, direi che è un'invenzione giornalistica.
Se la democrazia qui se la passa male, non possiamo certo dare la colpa a Europa, e a quel bonario simpatico direttore del quale non ricordo il nome, ma ha una presenza televisiva non commisurata allo spessore (anche fisico) del suo giornale (ammesso che sia esistito, prima di sparire). Ben altri sono i nemiconi, e ben altri finanziatori hanno, che i soldi non li finiscono mai.
Cionondimeno, mi stappo una ottima Bush, la accompagno con degli ottimi fagioli alla messicana e brindo all'esistenza di Dio, come il prof ha dimostrato matematicamente qualche post fa.
Tanto male tanto peggio. Sono oltremodo d'accordo con l'ultimo post.
RispondiEliminaSe capisci cosa ti uccide ma ignori la medicina che potrebbe salvarti ostinandoti a credere al rito vudú del l'€marco, meriti di scomparire.
Ho pensato che il Il Fatto Quotidiano fosse l'unico giornale meritevole di attenzione. Mi sono sbagliato. Non rinnoveró l'abbonamento. Non esiste numero senza la consueta storiella di corruzione e mafia. Sono certamente degli aspetti drammatici ma mi aspetterei piú spazio e cura della realtá/veritá nella redazione degli articoli di economia di Feltri. Sará che essendo un Bocconiano rifiuta l'evidenza a priori?
Sará genetico?
Prof, ho conflitti adolescenziali irrisolti e necessito di rassicurazioni. Posso pensare che la mia e-mail (e il suo titolo) abbiano ispirato questo post?
RispondiEliminaL'insieme di Cantor misura 0 solo rispetto alla misura di Lebesgue!
RispondiEliminaAi politici interessa il numero di elettori, a Rocco interessa il metro, ecc.
A molti di noi interessano idee e vissuto umano: sono Europa e Liberation l'insieme di Cantor, non questo blog!
Le choix du française: c'est sublime.
RispondiEliminaLa meilleure langue pour célébrer un moment si idyllique qui aiguise images si métaphoriques d'une épée de cour que lave les offeses reçu.
P.S.: L'épée à la cour est typique du XVIIIe siècle. Une petite satisfaction, comme des bons gueux, nous pouvons elle prendre.