sabato 31 maggio 2025

Il Portogallo e le materie prime

Oggi nella prima parte dell’allenamento (quest’anno vorrei andare sul Gran Sasso e ho bisogno di alleggerirmi un po’) ho ascoltato questo:


e mi piacerebbe che lo ascoltaste anche voi.

Riflessioni?

23 commenti:

  1. 1) L'economia è una parte rilevante del consenso politico, al netto della forma di governo applicata. E di qui rilevante motore della Storia.
    2) Il mare, ed in generale l acqua, sono elemento strategico per eccellenza. Essere gate keeper di questo elemento e dei suoi punti di soffocamento da senza ombra di dubbio più carte da giocare.
    3) Le alleanze non sempre rispondono alle logiche di comunanza di forme di stato e/o di governo(ndr: ideologiche) ma più a logiche di convenienza geopolitica.
    4) Sapersi posizionare come elemento di mediazione e non schiacciato totalmente su la posizione dell uno o dell altro consente, oltre un beneficio strategico ed economico per il paese (se non meramente narcisistico per la persona), di fare anche azioni decisamente più concrete e vicine alla sensibilità umana come poter salvare delle vite. Al netto del male che quel popolo sta attualmente perpretando in quegli infausti territori.

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    1. A noi converrebbe studiare soprattutto i punti (2) e (4) (sono tutti centrati, comunque).

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  2. Riflessioni generali:

    - Le allenaze rimangono tali indipendentemente da chi governa (riferimento al fatto che, per i sinistri, dovremmo abbandonare l' america di Trump)
    - Se porta vantaggi l' allenaza va mantenuta anche con i brutti e i cattivi.
    - I confini sono bruttissimih, ma sono belli e fondamentali quando devi scappare.
    - L' accesso alle materie prime fondamentali te lo devi garantire anche se chi le possiede non e' tuo amico o tende a non esserlo.
    - Al contrario, se sei il possessore, il modo in cui le gestisci e le esporti fa' la differenza tra la tranquillita' e veder arrivare i carri armati nella tua capitale.

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    1. Hitler era il male assoluto, ma le potenze alleate comunque per un po' avevano tollerato che gli venissero venduti metalli critici da un paese neutrale. Perché? Verosimilmente perché impedirglielo avrebbe avuto conseguenze peggiori. Quali? Non so, non sono nella loro testa. Ma è interessante.

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  3. Occhio al sole dei prossimi mesi sul Gran Sasso che con l'età si è più sensibili... Eviti le ore più calde e beva molta acqua hahah

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    1. Caro, se vuoi accompagnarmi sarò pietoso: ti lascerò una pistola con un colpo in canna per quando deciderai di aver sofferto abbastanza. Certo questa volta non ti darò la mia acqua come l'ho data a un certo viscido personaggio scendendo dal Monte Amaro (se legge il blog mi chiama al volo)... ;)

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    2. Hahahah verrei più che volentieri anche se purtroppo la lontananza geografica è uno scoglio non indifferente.. PS
      È una pseudo scusa per non fare brutte figure con la camminata haha

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  4. La cosa che mi ha più divertito è pur essendo neutrali sono andati avanti a vendere tungsteno ai nazisti per un po', per evitare di essere aggrediti dai nazisti, ma hanno anche capito quando e come smettere, accettando il costo sociale della conseguente disoccupazione, per evitare di essere aggrediti dagli altri. La sintesi è che oggi le sanzioni sembrano l'alfa e l'omega della gestione dei rapporti internazionali, ma negli anni '40 non furono realmente "enforced" neanche contro Hitler (va anche detto che in un primo momento l'orrore dei campi di sterminio verosimilmente non era noto)...

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    1. Proprio qui sta il punto: non si può mai essere neutrali.
      Come quelli che oggi pensano di uscire dalla NATO con la potenza degli zerovirgolisti e diventare superneutrali senza aver aperto un singolo libro di storia.
      L'Austria forse se lo può permettere, storicamente noi siamo una portaerei a una base navale sul Mediterraneo, come ha dimostrato Albert "il sorridente" Kesselring.

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    2. " ...La sintesi è che oggi le sanzioni sembrano l'alfa e l'omega della gestione dei rapporti internazionali, ma negli anni '40 non furono realmente "enforced" neanche contro Hitler...." sottoscrivo, con l'osservazione ulteriore che chi emette sanzioni non ne deve avere un danno (vedi il caso del metano...) ma semmai un beneficio. Il che mi porta un po' fuori tema nell'invito a sostenere politicamente il ritorno delle trivelle nel nostro mare ....
      Piergiorgio Rosso

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  5. Sono appena casualmente capitato su un video di yt in cui c'è un'intervista a Renzi di pochi giorni fa alla CNN. Egli dice: che l'elezione di Merz segna un cambio di passo in ue, che prevede una stabilizzazione dei rapporti tra le due sponde dell'Atlantico ed aggiunge "esplicitamente" che l'Italia deve stare sotto a Francia e Germania ubbidendo loro. Che schifo! Non so se mi fa più schifo lui che lo ammette con assoluta pacatezza o I piddini che non lo ammetteranno mai. Ma poi a che pro!? Passando al Portogallo, devo essere onesto: non trovo le sue vicissitudini storiche degli ultimi secoli particolarmente esaltati. Prima della crisi del 2008 era il paese più povero dell'Europa pre allargamento (persino sotto la Grecia): un paese che, per dirla alla Tremonti, "consuma più storia di quanta ne produce". Noi italiani non meritetemmo molto di più!?

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    1. Non ho sentito l'intervista di Renzi e quindi non la commento. Non capisco però che cosa c'entri il tuo giudizio sul Portogallo col punto che solleva questo video.

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    2. Ho scritto "Passando al Portogallo...", nel senso di "Venendo invece alla questione Portogallo... ". Quindi sono due questioni separate.

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    3. No, scusi, poi ho letto meglio: io non mi riferivo al video quanto alla sua affermazione nella quale dice: "... pur essendo neutrali sono andati avanti a vendere tungsteno ai nazisti per un po', per evitare di essere aggrediti dai nazisti, ma hanno anche capito quando e come smettere, ACCETTANDO IL COSTO SOCIALE DELLA CONSEGUENTE DISOCCUPAZIONE PER EVITARE DI ESSERE AGGREDITI DAGLI ALTRI". L'ho letta come una possibile strategia dell'Italia consigliata da lei qualora Francia e Germania dovessero riarmare e che fa il paio con quella di Renzi sulla CNN, alla quale io ho risposto con domanda retorica: "noi italiani non meriteremmo molto di più!?"

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  6. Vado a memoria, ma credo che il paese neutrale durante la seconda guerra mondiale che ha aiutato di più la Germania rifornendola di materie prime (ferro) fu la Svezia. Storia interessante anche quella.

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  7. Negli anni ’50, Goa era una specie di duty free galleggiante ormeggiato alla costa indiana. Sotto i portoghesi le tasse sull’alcol erano simboliche e la produzione era libera. No questions asked. A poca distanza, la metropoli di Bombay era soggetta ad accise, proibizionismo e moralismi gandhiani. E poiché Bombay è la New York dell’Asia del sud, da Goa partivano casse di feni, la cosiddetta anima liquida di Goa: 45 gradi di distillato fatto con gli eccellenti anacardi che lì si coltivano. Ma soprattutto partivano casse e casse di whisky. Quel whisky introdotto dagli “odiati” inglesi che ancora oggi è l’anima liquida di Bombay.
    Nehru, il Migliore indiano, bramino kashmiri imbevuto di ideologia fabiana, ci mise anni a muoversi. Era irritato più dall'umiliazione geopolitica che dal traffico di alcol (chi vuol essere sobrio sia…). Non a caso Goa fu la penultima entità politica ad essere annessa all’India indipendente (l’ultima fu il remoto regno del Sikkim, già protettorato indiano, annesso formalmente nel 1975) Quando nel 1961 Nehru finalmente decise l’operazione militare “Vijay”, Goa fu presa con pochi colpi. L’onore indiano era salvo, ma le tasse sull’alcol rimasero basse. E il legame dell’anima tra Goa e Bombay è oggi più solido che mai.

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  8. Non so se vado troppo fuori tema (se lo faccio il commento può essere lasciato fuori), ma parlando del valore strategico del mare, mi fa riflettere il paragone tra Portogallo e Norvegia: entrambi i paesi si dichiararono neutrali, ma mentre il primo riuscì a mantenersi tale, la seconda, per via della sua posizione strategica nel Mare del Nord (quindi fondamentale per il controllo delle rotte marittime e per l'accesso alle risorse come il ferro svedese) fu invasa nel '40 dalla Germania.
    Il Portogallo sfruttò la sua posizione marittima anche per scopi umanitari, la Norvegia usò il mare come teatro di resistenza. Le coste ed i fiordi furono utilizzati per operazioni di sabotaggio contro i tedeschi, per esempio quelle contro le basi di sottomarini.
    A Oslo c'è il museo Norges Hjemmefrontmuseum che documenta i 5 anni di occupazione ed il ruolo del movimento di Resistenza (i norvegesi sono particolarmente orgogliosi di questa cosa...)
    Per ultimo, il Portogallo poté contare su un governo che garantì stabilità interna pure in un periodo di grave conflitto, mentre Hakkon VII ed il governo norvegese in esilio a Londra divennero un simbolo di unità nazionale, oltre a coordinare gli sforzi della Resistenza e della flotta mercantile con gli alleati.

    Anche io puntavo al Gran Sasso per questa estate, hanno anche aperto due nuovi rifugi:

    https://www.montagna.tv/256771/cambiare-vita-la-storia-di-massimo-e-matteo-che-hanno-aperto-due-rifugi-al-gran-sasso/

    Ma le trattative con la controparte sono in una fase di stallo, quindi boh

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  9. Mie considerazioni:

    1. Che ad essere vaso di coccio in mezzo a vasi di ferro in guerra tra di loro
    ci possono essere dei vantaggi economici vendendo quello che si produce a tutti senza problemi ( anche se è fondamentale capire quando tirare la corda e quando lasciarla lasca) e, contemporaneamente, evitando che cadano le bombe sulle teste dei cittadini.

    2. Che i trattati (in questo caso la dichiarazione di neutralità) diventano ottimo materiale per incartare il pesce, a seconda delle necessità dei più forti (vedi australiani, olandesi e giapponesi con Timor ed inglesi con Macao).
    Quindi rimane sempre valida l'idea di Federico II il Grande Re di Prussia, che i trattati valgono solo la carta sulla quale sono scritti, non sono le Tavole della Legge bibliche riportate da Mosè .

    OT: La biblioteca di Alessandria è un canale molto interessante per chi ama la storia.

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    1. Si il diritto internazionale è un po come il codice della strada a Napoli. Soprattutto in momenti di incertezza e cambi -percepiti (?)- di rapporti di forza.

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  10. Quale è il nostro tungsteno a parte la ragionevolezza, l'intelligenza e la creatività di cui siamo capaci?

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  11. Avete fatto considerazioni interessanti e profonde, coprendo praticamente tutto lo spettro di ciò che andava notato. Ne abbozzo un paio disinvolte:

    1. pare che non tutti i fascisti (autocrati, dittatori, quelli che ritenete tali, fate voi) siano coglioni irresponsabili e bisognerebbe tenerne conto;

    2. la neutralità è un'opzione in gran parte geografica, nel senso che la geografia ne è condizione necessaria. La neutralità in un conflitto globale è una difficile passeggiata in equilibrio sulla fune tesa della geografia.

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    1. Ecco: secondo me queste due considerazioni rendono meglio di altre il senso di quello che mi ha colpito in questo contributo storico. Da un lato lo scarto fra narrazione dell’avversario (ad uso degli imbecilli, progenitori di quelli che hanno creduto che l’euro ci rendesse ricchi) e il pragmatismo necessario delle scelte; dall’altro, l’ineluttabilità del dato geografico. Si riconferma che l’economia regna su tutto, tranne che sulla geografia.

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    2. Riguardo il dato geografico della WWI e WWII:

      Partecipazione di ogni paese alle guerre mondiali


      Il tuo paese ha partecipato alla Seconda Guerra Mondiale?


      Qualche accenno riguardo la partecipazione degli USA nel 2° conflitto mondiale mi pare si possa trovare nel sg. testo (probabilmente ex multis che però ignoro):
      Luigi Cortesi, Nascita di una democrazia, Roma, Manifestolibri Ed., 2004, pgg. da qualche parte che un attento lettore avrà la cortesia di rammentarmi.

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