domenica 9 febbraio 2025

Una breve riflessione

(… dopo una lunga giornata, iniziata sulle montagne, proseguita a Chieti, Pescara, Ortona, Guardiagrele. Partendo dalla fine, a Guardiagrele ho assistito alla presentazione del libro di Giampiero Di Federico, e posso dire a quelli di voi che amano la montagna di non perdersi assolutamente la presentazione che sto organizzando per il 12 marzo a palazzo San Macuto. Il resto per voi è meno interessante, tranne forse una riflessione fatta conversando in località che non nomino, altrimenti gli altri che ci abitano cominceranno a ragliare “Perché non hai chiamato IO!?!?” - sì, perché le vocali dell’ego sono anche quelle del raglio - con un amico ieratico e profondo col quale amo intrattenermi, anche perché possiede in abbondanza una dote di cui io sono progressivamente sguarnito, la memoria. Riflessione non del tutto estemporanea e quindi suscettibile di trasformarsi in tempi non molto lunghi in un QED, motivo per cui mi affretto ad iscriverla in queste pagine impegnate in un’opera di verità…)

Sembra ieri che quelli che qui chiamammo, nel nostro inesauribile desiderio di farci sempre nuovi amici, i “punturini”, animati da un sacro furore, in nome della difesa della propria persona (e solo di quella) da una specifica minaccia esistenziale (e solo da quella), ribollivano tumultuosi nella cloaca social, annunciando la costituzione di movimenti, firmando manifesti, esibendosi in tutte le modalità dell’impegno politico e civile, dando evidenza plastica a quello che sembrava un torrente straripante di consenso, che avrebbe travolto tutto e tutti i movimenti politici, in nome, ça va sans dire, della verità. Alcuni politici osservavano con occhio ruffiano e interessato questo consenso, nell’evidente desiderio di appropriarsene, di intestarselo, di incassarlo. Ne conosco anche uno (ma magari ce ne erano due, solo che l’altro non lo ha scritto nel suo blog)che lo osservava con occhio disincantato e sornione aspettando il momento in cui il granito con cui questi volenterosi costruivano un piedistallo al diamante della Verità si sarebbe sfarinato in un pulviscolo di ego browniani.

Ricordate?

La minaccia esistenziale è un collante molto labile per la costruzione di una coscienza di classe”, che poi significava che all’allontanarsi dell’aghetto, i movimenti, le aggregazioni, il fermento culturale, l’anelito di libertà, la promessa reciproca di soccorso e di impegno, scatenati dalla minaccia dell’aghetto si sarebbero dissolti qual fummo in aere o in acqua la schiuma.

Così è stato.

Pensate ad esempio, agli studenti contro il green pass. Completamente dissolti. E sì che, a volerle vedere, le ingiustizie non sono terminate. Ma quella specifica ingiustizia, l’unica che li preoccupava, pare essersi allontanata per sempre oltre l’orizzonte. 

Certo, quando una cosa fa molto paura, come l’aghetto, o dà molto ai nervi, come il woke, è inevitabile che la reazione sia molto forte e molto diffusa, o almeno molto “vocale” (come dicono quelli “studiati”), dando l’illusione di un consenso diffuso ed impegnato, potenzialmente mobilitabile per altre cause, e comunque indicatore di una presa di coscienza.

Ma la presa di coscienza in realtà non c’è.

E quindi oggi riflettevo col mio amico sul fatto che esattamente come abbiamo visto con i nostri occhi dissolversi come nebbia al sole certi movimenti asseritamente libertari, una volta che la minaccia esistenziale diretta è passata di moda, se l’amministrazione Trump facesse passare di moda la cultura woke, in tutta probabilità vedremmo sgonfiarsi molto rapidamente certi movimenti che hanno raccolto consenso esclusivamente intorno all’obiettivo tanto liberatorio, quanto in fondo estemporaneo, di deprecarla.

Che è poi come dire che se il potere dichiarerà, come sta facendo, che è normale affermare che esistono uomini e donne, affermare che esistono uomini e donne non sarà più un plausibile collante per un movimento rivoluzionario o anche semplicemente libertario. Bisognerà parlare di altro, o almeno anche di altro, e quell’altro, fatalmente, sarà ciò di cui qui parliamo da quattordici anni, perché il problema irrisolto ad oggi resta quello, e tale resterà per ancora qualche anno a venire.

Considerando che questo ve lo dice chi aveva previsto la fusione fra PD e 5 Stelle, questa riflessione la stamperei su un foglio di carta e la mettere da parte.

E ora buona notte: ho fatto veramente tardi, mi ci vorrà una settimana per riprendermi, ma è stata una bella serata, parlando di montagna, di paura, di morte, di amicizia, di natura…


35 commenti:

  1. Buongiorno a Lei e a tutti, se fossi foco ... Penso ogni tanto solo , se fossi una società che vuole arrivare a qualcosa creerei un problema woke o qualche altra indubbia stupidata cercherei di esasperare il tutto cosicché si formino delle resistenze nella popolazione e di colpo farei sparire il problema e ne farei apparire un altro e questo nei tempi, continuando così per parecchio piano piano si abituano a non protestare più e soprattutto nello stesso periodo si possono attuare cose un nascoste dai problemi più stupidi ma portati allo sfinimento dal tamburo sempre battente ,il lupo travestito da agnello

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    1. ***il lupo travestito da agnello ***
      ... è sempre a l' opera.
      https://en.m.wikipedia.org/wiki/File:Fabian_Society_coat_of_arms.svg
      Mica crederete davvero alla favola del "cavajere arancio" ?

      Nondimeno anche questa "aranciata" può essere utile ma bisogna essere davvero "bravi" e davvero "in tanti" , non i soliti "individualisti ," "orecchianti, "dilettanti" e "fuuurbi" di cui questo paese è sempre "incinto".

      Vi siete mai chiesti , andando aldilà della solita "narrazione" come la cina si sia rialzata in "solo" un secolo dalla condizione di società fallita e frantumata a "l' altra metà del mondo" (che è sempre stata) ?

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  2. "Ma la presa di coscienza in realtà non c’è... perché il problema irrisolto ad oggi resta quello, e tale resterà per ancora qualche anno a venire."
    Se comprendo bene, qualche anno a venire nella sua versione circoscritta e presente di attuale assetto economico-politico, forse qualche millennio o chissà nella sua versione generale di redistribuzione della ricchezza o lotta di classe che dir si voglia. Le prese di coscienza, lo abbiamo detto spesso, sono complesse e individuali, come lo studio e quell'altra cosa brutta che spesso arriva prima della presa di coscienza stessa. Epifenomeni del "problema irrisolto", come il woke o l'aghetto, colpiscono, sempre coi loro tempi ma più rapidi e pervasivi della consapevolezza, la sfera dell'avvertire, forse dell'intuire, ma non del comprendere (citando le categorie di un noto youtuber). Lenta tra i pochi, mediata da studio e attenzione, e impossibile fra i più, invece, la comprensione - sì, perché non ne è possibile l'intuizione - del nocciolo del "problema irrisolto". In questa certezza, mi accorgo di guardare con una certa simpatia anche le effimere risultanze degli epifenomeni che poco risolvono, ma che qualcuno pur sempre avvicinano allo sforzo, in quel caso ampiamente inconsapevole, per una provvisoria mitigazione del "problema irrisolto". Non è forse questa la lettura del fenomeno Vannacci? Quanti ne abbiamo raccolti incazzati per la deriva woke ma senza la minima idea della perniciosità strutturale dell'EU? Insomma, sono un po' scettico sulle rivoluzioni consapevoli o, per lo meno, dalla consapevolezza diffusa... perciò, woke, aghetto e quel che sarà, tutto fa brodo finché gestito con misura e senza troppe aspettative ma nella direzione giusta. Sbaglio?

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  3. Egregio Onorevole,

    a supporto dei suoi ragionamenti, riporto alcuni passi del libro "Psicologia delle folle", scritto da Gustave Le Bon nel 1895.

    "Le folle, conoscendo soltanto sentimenti semplici ed intensi, accettano oppure respingono in blocco le opinioni, le idee e le credenze ad esse proposte, considerandole verità assolute o errori non meno assoluti. Ciò accade sempre alle credenze determinate dalla suggestione anziché dal ragionamento."

    "Credere che nella folla predominino gli istinti rivoluzionari significa commettere un grave errore psicologico. L’inganno può nascere solo perché le folle sono violente. Ma le esplosioni di rivolta e di distruzione sono sempre molto effimere. Le folle sono troppo guidate dall’inconscio e troppo sottomesse, di conseguenza, all’influenza di eredità secolari per non mostrarsi estremamente conservatrici. Abbandonate a se stesse, le vediamo presto stancarsi dei loro disordini e orientarsi per istinto verso la servitù."

    "Le folle che scioperano lo fanno molto più per obbedire a una parola d’ordine che per ottenere un aumento di salario. L’interesse personale è di rado un impulso potente presso le folle, mentre costituisce l’impulso quasi esclusivo dell’individuo isolato. Non fu certo tale impulso che guidò le folle in tante guerre, di cui il più delle volte non intesero la ragione, e nelle quali si lasciarono trucidare come delle allodole ipnotizzate dallo specchietto del cacciatore."

    Un saluto,
    Fabio

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    1. Aggiungo due ulteriori considerazioni presenti nel medesimo libro.

      "Le folle si guidano con dei modelli, non con degli argomenti. In ogni epoca, un piccolo numero di personalità imprimono la loro iniziativa, poi imitate dalla massa incosciente. Tali individualità non devono tuttavia discostarsi molto dalle idee accettate, poiché altrimenti imitarle sarebbe troppo difficile e la loro influenza resterebbe nulla. Proprio per questa ragione gli uomini troppo superiori alla loro epoca non hanno in generale alcuna influenza sopra di essa. Il distacco è troppo grande."

      "Il contagio è abbastanza potente per imporre agli uomini non soltanto certe opinioni, ma anche certe impressioni dei sensi. È il contagio che fa disprezzare in un’epoca una data opera, il Tannhauser per esempio, e che, qualche anno dopo, la fa ammirare da quegli stessi che più l’avevano denigrata.
      Le opinioni e le fedi si propagano per mezzo del contagio, quasi mai del ragionamento. Le opinioni degli operai si diffondono oggi nelle osterie con l’affermazione, la ripetizione e il contagio. Né molto diversi furono i modi grazie ai quali in ogni epoca nacquero le fedi delle folle."

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  4. C’è anche chi gioca sporco: in entrambi i casi citati, “punturini” e “woke” (ma aggiungerei anche le questioni “CO2” e “migranti”) è evidente l’interferenza di sovrastrutture antidemocratiche dotate di risorse economiche così straripanti da poter piegare intere Nazioni. Sarebbe ora che il Parlamento, in un sussulto di dignità, agisse di conseguenza: fuori da OMS e CPI, per cominciare; ma fuori dall’Italia, con poderosi calci nel sedere, anche tutte le ONG che risulteranno a libro paga di UsAID.

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    1. Paragonare i "punturini" ( a proposito chi si è fatto "pungere" se la goda e non pretenda che tutti siano "fessi" .. ) e i "woke".
      Perché proprio in base alla "teoria delle folle" è scintificamenteh dimostrabile l' appartenenza del "wokista" alla categoria del "vaxxista" e non il contrario.

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  5. Facevo riflessioni simili con mia moglie qualche giorno fa. La "rivoluzione" di Trump mi suona più simbolica che sostanziale: una rivoluzione che potrà sicuramente mandare in visibilio quelli che "hastatoSoros" e simili, quelli che vedono la realtà come l'ennesima riedizione della fiaba di cappuccetto rosso. Anche le argomentazioni di un attivista come Kennedy Jr, che possono anche suonarmi condivisibili, mi sono sempre sembrate grillineggianti... Tutt'altro problema sarebbe ridiscutere il ruolo disfunzionale di banche centrali indipendenti, cambi fissi, etc...

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    1. Come scrivevo in altro post, puoi ridiscutere quanto vuoi, ma ora come ora la moneta la emettono loro e dunque nei rapporti economici comandano loro (in pratica hanno buttato giù la scala con cui sono saliti nelle stanze del potere). Per scardinare il fortino serve la politica e le masse devono poter identificarsi in valori che non sono solo economici, altrimenti combattiamo sul terreno in cui l'avversario gode di un immenso vantaggio tattico. L'analisi economica (anche marxista) funziona per identificare il cuore del problema e le possibili soluzioni, ma il consenso politico nei cittadini va creato intorno a progammi fondati su valori anche (se non soprattutto) meta-economici. Per usare un lessico marxista, se vuoi agire sulla struttura, ma sei in condizioni di svantaggio in termini di rapporti di forza, devi creare consenso intorno ad una sovrastruttura alternativa a quella imposta dai detentori del capitale. Per questo l'ascesa dei vari Trump, Kennedy, Tulsi Gabbard etc. vanno salutati positivamente e spiegano la stranezza del fatto che per essere di sinistra ora occorre essere di destra.

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    2. Un ragionamento molto acuto che mi sento di sottoscrivere. Grazie.

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  6. Io sto maturando l'idea che per aversi un cambiamento dello Zeitgeist occidentare dovrebbe occorre pensare anche a un ridimensionamento del concetto (di matrice marxista) per cui tutto è sovrastruttura dei rapporti economici e che di conseguenza ogni politica deve essere presentata in chiave economica. E non perché si tratti di un paradigma filosoficamente sbagliato (io non lo condivido sulla base si alcune considerazioni, ma capisco e rispetto gli argomenti che lo sostengono), ma perché la storia parrebbe confermare che su quel terreno, dalla caduta dell'URSS, vincono inevitabilimente i detentori dei capitali (la Cina non mi sembra un esempio di marxismo ortodosso). Non mi pare del resto affatto un caso che l'internazionale del grande capitale impegni risorse immense per diffondere una narrazione e una visione di mondo puramente materialista tesa a ridurre il fenomeno umano a biologia, tecnica ed economia. Se lo fanno, evidentemente, è perché (loro) ritengono che questo li avvantaggi nei rapporti economici. In pratica quello dei rapporti economici è un campo di battaglia che, ormai, ha scelto il capitale ed in cui il lavoro ha combattuto e perso. Il che mi fa sospettare che (per chi ha a cuore gli interessi dei lavoratori, non solo dipendenti, ma anche professinisti e piccole imprese) sia più efficace ora lavorare per creare una coscienza di popolo (intorno a valori metaeconomici come famiglia, cultura etc.) piuttosto che non una coscienza di classe in senso tradizionale. Che poi questi valori siano o meno sovrastruttura di altre cose, in fin dei conti interesserebbe il giusto, nella misura in cui si portasse a casa il risultato.

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  7. Ora vado a pestare un po’ di neve, poi torno, sperando di trovare fra i tanti commenti, tutti interessanti, anche qualcuno che si ponga nella prospettiva che stavo cercando di dare, che è un po’ diversa da quelle in cui mi sembra che vi stiate situando e sulle quali rifletterò camminando.

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    1. Che invidia. La mia schiena ormai non mi permette più certe camminate.

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  8. La compassione, sentire il dolore o il pregiudizio altrui e patirne senza esserne colpiti direttamente. Rendersi conto che bisogna partecipare e alzarsi dal divano per cambiare le cose per gli altri, senza aspettare che capitino a noi stessi.

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  9. Con un padre (volente) storpiato e un conoscente ventenne (nolente) morto di "nessuna correlazione", spero che il suo amore per i diminutivi non le scoppi in faccia. Soprattutto perché, rispetto a Speranza, lei è molto più accessibile.

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    1. Qui siamo tutti sulla stessa barca, caro il mio minaccioso babbeo, ognuno di noi ha avuto dei lutti, anche chi ti parla, ma pochi li avevano visti arrivare e li avevano collocati in un contesto complessivo (per me lo scientismo del PD era un tema quando tu ancora dormivi sono tranquilli, mio caro), e se non te ne rendi conto sei inutile, anzi dannoso, perché sei facile preda di quelli che, speculando sul tuo giusto risentimento, cercano di costruirsi una carriera essendo consapevoli di non avere alcuna speranza di risolvere alcun problema, caro il mio semplice minaccioso e minacciante. È da questo tipo di operazioni regressive che cerco di mettervi inutilmente in guardia.. Per il resto, me ne batto il cazzo ora e sempre, tanto dei poteri forti quanto delle menti deboli. Sono allo stazzo Monte Secine, venitemi a prendere qui. Io non dimentico.

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    2. Il "minaccioso babbeo" sarei io? Devo aver sbagliato molto il tono, perché non è quello che intendevo.
      Io in realtà la volevo mettere in guardia perché il problema non sono "quelli che, speculando sul tuo giusto risentimento, cercano di costruirsi una carriera essendo consapevoli di non avere alcuna speranza di risolvere alcun problema" ma quelli che stanno palesemente preparando la fase successiva dopo l'intervento della magistratura: il "metodo DUP" di cui già parlavano "i canali del dissenso" nel 2021 quando Borghi organizzò la sua manifestazione.
      Non a caso, da quando avete attaccato l'WHO, questi canali sono passati dall'ignorarvi all'accusarvi pesantemente.
      Sa che risate si farebbe Suzukimaruti se un pazzoide venisse allo stazzo a fare vedere che Mangione non ha agito invano?
      Stanno palesemente caricando i pazzi, veda lei se vuole prendersela con me o stare attento.

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    3. Va bene, scusami, avevo frainteso. Penso però che abbia frainteso anche tu. Sicuramente quel tipo di movimento di “protesta” è strumentalizzato dal PD. Tuttavia, da quando ho aperto questo blog, le minacce sono state quotidiane, alcune non le ho pubblicate e sono ancora in coda per evitare di allarmare i più emotivi. Io sono ancora qui. Nel frattempo, molti sono passati.

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    4. Non mi deve chiedere scusa (colpa mia che sono abituato ad editare quello che scrivo troppe volte), deve stare attento. Oggi €SSI hanno solo la violenza e Lei è un bersaglio poi "grosso".

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    5. Paolo caro, la coda di moderazione del Blog non è la posta del cuore. Ogni tanto capita che qualcuno, per qualche motivo, mandi dei messaggi più o meno personali in coda. Non fatelo. Soprattutto non scrivete “non lo pubblichi“, perché altrimenti lo pubblico. I miei indirizzi e-mail sono tutti pubblici. Sono un parlamentare. Se sei in grado di trovare il sito del parlamento sei in grado di trovare il mio indirizzo e-mail. Se sei veramente preoccupato e hai veramente delle cose da dire le dici lì, me le scrivi, e io le faccio valutare a chi ha le competenze per farlo. Tutto il resto è solo un inutile fastidio. Perdonami, apprezzo le buone intenzioni, ma anche intenzioni ha una rima impegnativa.

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  10. Di solito la protesta è la manifestazione di un (magari legittimo) sentimento più che di una ragione, poiché per avere quest'ultima servirebbe anche la consapevolezza che matura in un tempo più lungo, non in tutti.

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  11. La maggior parte di questi movimenti, a mio modesto avviso, non sono molto dissimili dai più antichi (es. “i girotondi”).
    Sono degli acchiappa ortotteri!
    Alcuni creati da chi soffre di megalomania emulativa, altri creati ad arte dagli avvelenatori di pozzi per alimentare una sciarada (quindi più dannosi).
    Buona ciaspolata Onoré❗️💪🏼

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    1. Sì, un pezzo del ragionamento che forse volevo fare era proprio questo, cioè una riflessione su quel quantum incomprimibile di qualunquismo che caratterizza l’elettorato italiano e che volta a volta viene intercettato da movimenti più o meno effimeri. Un’altra riflessione era di carattere atletico: non stiamo correndo i 100 metri piani, ma una specialità completamente diversa, la maratona a ostacoli. Certi “scatti” elettorali possono avere al più un valore tattico, ma non so quanto abbiano un valore strategico.

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    2. Non solo a ostacoli, c’è fango dappertutto ed è pieno di buche; talune ben camuffate… 👋🏼

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    3. Ok riguardo al quantun di qualunquismo dell'elettorato italiano; ok riguardo al correre la marotona mica i 100 metri piani (che intendo come occorra prima seminare e poi raccogliere). Ma ci è toccato di vivere nella seconda repubblica, quella del vincolo esterno. In questa si è consolidata una regola: chi governa verrà castigato alle elezioni successive (e non è assolutamente rilevante la credibilità di chi le vincerà, basta la sua visibilità). Se questo è anche per lei un dato di REALTÀ, allora bisogna farci i conti, non basta stigmatizzare chi biecamente si approfitta del meccanismo come i giggino; bisogna o disattivarlo o approfittarne. Per me sarebbe meglio disattivarlo questo meccanismo, sa come? Obbligando tutti (gli eletti del partito) a fare quello che sta facendo lei qui e su telegram (dove si possa vedere che caspita fa il parlamentare che mi rappresenta) e anche quello che lei fa, fisicamente, nel suo collegio in culandia... come invidio i suoi potenziali elettori... io invece sono lombardo e sulla mia scheda trovai capolista l'odiosa Santanchè seguita da emeriti sconosciuti. La prossima volta, se succede ancora, voto Toscano & Rizzo piuttosto.

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  12. Niente da aggiungere, in pratica è la differenza tra ribellione e rivoluzione, o in parte il contrasto tra Bakunin e Marx, anzi mi sembra di ricordare qualcosa di più specifico, letto tanti anni fa, riportato da Trockij, di un esagitato che durante le assemblee pre-rivoluzione, preso dalla crescente emozione del dibattito, incitava a scendere subito in strada. Vado a memoria e dovrei ritrovare il libro, ma il ricordo mi pare vivo. Tuttavia, mi verrebbe da controbilanciare queste considerazioni evidenti, rilevando che: anche un eccesso di realpolitik porta a finire come Giggino 'a cartelletta, cioè a vestire ogni abito secondo la moda corrente, mentre stigmatizzare il velleitarismo e l'opportunismo non esclude che vi siano impegni di fondo su cui non si transige.

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  13. Buongiorno on. senatore Bagnaia, sono il ministro Guido Crosetto.
    Ti scrivo perché credo che solo tu e Claudio Borghi, assieme ad alcuni selezionatissimi nomi del gotha imprenditoriale italiano, siate pronti ad agire per il bene dell'Italia. Il momento è adesso, non c'è tempo da perdere.
    Sono in contatto con Elon Musk che vuole finanziare il nostro movimento con 4 miliardi in Bitcoin per Fare l'Italia Grande Ancora.
    Abbiamo però bisogno di 2 milioni di euro subito per attivare la blockchain dell'intelligenza artificiale generativa.
    A breve ti chiamerà il mio braccio destro, il generale Bumeracci, e ti darà le istruzioni per aiutarci. Ovviamente il nuovo governo non si dimenticherà mai dell'aiuto che ci stai dando.

    P.s. serve la massima discrezione: il presidente Mozzarella vuole metterci i bastoni fra le ruote. Conto su di te!

    (Ok, il vero commento è che esiste una quantità indescrivibile di coglioni, anche fra le élite. Sono fra i woke e anche fra gli antiwoke. Ora, questi rapidi cambi di zeitgeist sono eventi di estinzione di massa per i coglioni: ottimo. Se qualcuno si salva diventa più utile, e mi viene in mente per primo il generale Vannacci; sicuramente gli resterà a lungo il tema identitario, ma gli servirebbe accedere a una versione propositiva, più rotonda, della sua ideologia. Questo vale per molti altri ovviamente, anche per la Meloni.
    E chissà che queste novità, insieme alla fine di certi finanziamenti, non aiutino anche Salvini a ritrovare la presa comunicativa che sembra aver perso irrimediabilmente... E che tutti gli scatti elettorali non sembrano riuscire a riportargli.)

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    1. ***esiste una quantità indescrivibile di coglioni, anche fra le élite. ***

      Si ma non come gli sprovveduti che mandano i soldi al finto "principio nigeriano"
      Ma secondo te un " imprenditore di successo " manda ( parecchi) soldi ( e da dove e di chi e per cosa ? )su di un conto alle Cayman solo perché ha ricevuto una telefonata di un finto ministro?

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    2. Secondo me certo che sì. Per diventare miliardari occorrono almeno due di queste caratteristiche:
      - Essere attenti alle relazioni sociali
      - Essere aperti al rischio
      - Essere milionari

      Non sta scritto da nessuna parte che bisogna essere anche prudenti, d'altronde lo spear-phishing è un'industria fiorente.

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    3. Il problema non è la presa comunicativa di Salvini, ma la costruzione di una narrazione che appaia politicamente coerente per il partito su pochi temi essenziali. Su questo fronte va detto che Salvini sinora ha agito quasi sempre bene, pur a fronte di un partito composto da diverse anime.

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    4. Mark, non lo so se è una questione di narrazione coerente, io non vedo particolari incoerenze. Certo io non guardo la TV.
      Mi sembra però inefficace.

      Faccio una metafora: tutti possono imparare a nuotare tecnicamente bene, ma si dice che non tutti riescano a imparare a "prendere l'acqua", a scavare nel liquido del mare o di una piscina (e infatti quasi nessun atleta di alto livello riesce a competere in entrambe le situazioni).
      Diciamo che dalla fine del governo gialloverde il fluido è diventato molto più ricco di sostanze marroni, e la capacità di navigarlo sembra svanita. Un primo esempio di comunicazione efficace sarebbe richiamare Morisi e al primo pigolio di Gruber rispondere "guarda non ce ne frega un cazzo".

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  14. https://youtu.be/2nBMJfrHeyA?si=CF7ipxJgU9mklHR0

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  15. Fazio a Gates: “Come si trova lei in un questo momento di antiscienza assoluta?”.

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  16. Faccio una riflessione abbastanza ovvia e a braccio, sperando che abbia senso.
    Il fatto che temi "bandierina" come il woke (che hanno comunque risvolti seri sulla vita di tante persone,) vengano demoliti alle fondamenta ($) dalla potenza egemone rappresenta per noi un'opportunità, perché come da te scritto vengono a mancare certi appigli ideologici e identitari a chi ha tradito le classi lavoratrici. Archiviato (temporaneamente) il tema sanitario e pandemico, cestinato il woke e la propaganda LGBT, resta il tema immigrazione che però ha un chiaro ed evidente lato economico e che quindi non potrà continuare ad essere impugnato a lungo dalla sinistra (ma, aggiungerei con senso critico, anche dalla destra) come bandiera, visto che anche lì l'egemone americano sta iniziando a scavare scoperchiando gli inevitabili e prevedibilissimi vasi di vermi. (Ho letto poco fa un tweet di Elonio dove rivelava che la FEMA ha destinato una cinquantina di milioni a hotel per l'accoglienza di irregolari; considerando che in North Carolina stanno col culo per terra e che pure in California le cose non vanno benissimo, è facile prevedere che anche in questo ambito sarà fatto un bel ripulisti e che l’americano medio rifletterà maggiormente sui risvolti economici del tema, non solo identitari. Il dibattito sui visti e il caso Vivek su Twitter ha dimostrato che sta già accadendo).
    Questa situazione apre a delle opportunità evidenti, ma anche a dei rischi. L'opportunità è, appunto, che sempre sotto la spinta dell'egemone USA si dia la giusta attenzione al tema macroeconomico, salariale e monetario (per noi in €zona, ma non solo), e che quindi i progressisti di tutto il mondo non sappiano più che pesci pigliare. Il rischio è che si esibiscano in uno spettacolare RIPOSITZ! ponendosi come quelli che lo avevano sempre detto e saputo (film già visto), e che al contempo le forze conservatrici non siano reattive e ideologicamente preparate a sufficienza per dimostrare che invece sì, lo sapevano e sì, hanno attivamente partecipato a e voluto la distruzione dei ceti medi occidentali.
    Altro rischio che intuitivamente avverto (mi auguro sbagliando) è che persone che ad oggi lottano al nostro fianco per questioni principalmente identitarie (es: Vannacci) pensino di aver vinto la guerra, non la singola battaglia, e di conseguenza abbassino la guardia. Rispetto ai temi "bandierina" di cui sopra, la questione macroeconomica, salariale e monetaria è emotivamente meno impattante sul singolo, anche se ha dei risvolti molto più profondi e concreti. Il fatto che il liberismo sfrenato alla Milei imperversi tra la destra indernescional mi impensierisce parecchio e mi fa pensare che sia fondamentale continuare a informare, parlare e insistere sui temi di cui ti occupi da tanti anni qua sopra, senza per questo buttare alle ortiche alleanze tattiche con partiti a noi affini su altri temi. So che continui a farlo, così come continuano a farlo Claudio e altre persone, quindi non ho nulla da recriminare a nessuno. La mia speranza è che quando ci troveremo di fronte al Re in tutta la sua nudità saranno stati fatti ulteriori passi avanti a livello ideologico, soprattutto all'estero (perché è lì che il dibattito arranca) e che saremo pronti a trarre vantaggio dalla situazione in cui ci troveremo. Nel frattempo calma, gesso e fiducia in voi e nella Storia (in senso tolstojano), sperando di non arrivare alle bombe.
    Giulia

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