Non c'è nulla da fare: pe' malati c'è la china, per gli euroni non c'è medicina!
Ma benedetti figliuoli! L'ha detto Draghi che " We pursued a deliberate strategy of trying to lower wage costs relative to each other – and combined this together with a procyclical fiscal policy - the net effect was only to weaken our own domestic demand and undermine our social model"! (qui) Insomma: ci ha spiegato che l'Unione Europea, come unico strumento di reazione al calo della domanda internazionale, ha adottato il taglio della domanda interna. Come può essergli venuta un'idea così bislacca? Saranno mica matti!?
Ma no!
Si tratta di una semplice e diretta conseguenza dell'adozione di un regime di cambio fisso: quando uno shock esterno colpisce (quando cala la domanda internazionale dei tuoi beni), se sei legato a un Paese forte e quindi meno colpito dallo shock, non potendo far flettere il cambio (che non flette perché è tenuto su dal Paese forte) devi far flettere i salari, cioè, in definitiva, il Pil, visto che:
secondo l'infografica veramente ottima di Borsa Italiana.
E quindi?
E quindi, come mi sforzo di ripetere inascoltato, se quando arriva una recessione internazionale la nostra reazione è quella di togliere soldi dalle tasche dei clienti del mercato (interno) unico, la conseguenza sarà che proprio in recessione l'importanza del mercato unico scemerà.
E siccome il pensiero critico non è pensiero magico, come il pensiero di quelli che "l'euro è come la Roma, non si discute: si ama!" (tipo Marattin), ovviamente i dati si conformano ad esso:
Quale che sia la fonte utilizzata (le Directions Of Trade Statistics, DOTS, o l'Eurostat), che cosa vediamo in occasione della sberla del 2008? Che il contributo del mercato interno alle nostre esportazioni, cioè la quota di esportazioni avviate verso l'UE, si contrae in fase di recessione. Vediamo cioè che quando c'è meno domanda mondiale dei nostri prodotti, in proporzione c'è ancora meno domanda europea: la spiegazione è l'austerità (procyclical fiscal policies), cioè la moneta unica.
Che ne dite, vi sembra che questi dati siano coerenti col mio ragionamento, o con i ragli di quelli che "ci vuole più Leuropa?"
Non so, fate voi...
Comunque, qui si riesce a fare un ragionamento fact based e data driven. Per gli sciamani ci sono i parterre televisivi. Chi ha dati da portare è sempre bene accetto, chi ha cazzate lievi imprecisioni da dire un po' meno, ma siccome non siamo dem(enti), qui anche questi ultimi, i lievemente imprecisi, hanno un minimo costituzionale di libertà di espressione.
Alla prossima!
(...Eurostat non fornisce dati prima del 2008, mentre DOTS non fornisce l'aggregato EU27, per cui me lo sono costruito al volo prendendo i 12 stati più rilevanti - escluso il Regno Unito, per non truccare le carte - il che spiega lo scarto fra la serie Eurostat e la DOTS, che è più "bassa" perché, appunto, considera solo 12 e non 27 Stati membri. La dinamica però è esattamente la stessa, quindi il punto l'abbiamo portato a casa. Resta la domanda inevasa: a che ci serve un mercato unico se a causa della moneta unica dobbiamo gestirlo così, cioè impoverirlo quando più ci servirebbe che fosse ricco? Non lo so, chiedetelo al signor Do Something...)
Secondo me il problema deriva dal fatto che a sinistra si tende ad associare al complottismo qualsiasi interpretazione dei dati diversa da quella data dai media. Se prima la sinistra veniva dai maestri del sospetto, ossia quei filosofi che mettevano in discussione i dogmi dell’epoca, oggi la sinistra riduce a complottismo qualsiasi interpretazione del dato, anche ovvia, che si scontra con ciò che dicono i media. Inoltre, il narcisismo delle persone di sinistra ha una sua colpa: è narcisisticamente difficile ammettere di aver sbagliato, di aver creduto erroneamente ad una visione del mondo distorta, per cui si tendono a rimuovere quelle interpretazioni dei dati che cozzano con la visione monolitica avuta dalla sinistra autoproclamatisi ‘intellettuale’. Alla visione narcisistica dei sinistri, geni incompresi e ‘intellettuali’, si contrappone la visione simmetrica che hanno delle persone di destra, per loro inferiori e quindi incapaci di poter dire la loro nel dibattito. Questo lo si vede nei talk show dove si trattano i commentatori di destra come se fossero primitivi usciti dalle caverne e si dà risalto a chiunque porti idee apparentemente progressiste . In sostanza, a me pare che la sinistra nasca da una ferita narcisistica, che porta l’elettore a vedersi superiore ai dati, ai fatti e a chi abbia un’idea diversa dalla sua
RispondiEliminaSul profilo psicologico della sinistra ci siamo interrogati per lunghi anni, all’inizio, quando ne facevamo parte, con dolore, adesso con sempre minore pathos. Alla fine sono dei poveracci, quindi non vale la pena di perderci troppo tempo. In questo senso, quindi, oltre alla ferita narcisistica che impedisce di ammettere di essersi fatti turlupinare, io credo che sia giunto il momento di dare il giusto risalto alla pura e semplice ignoranza crassa, determinata dal fatto di poter raggiungere posizioni anche prestigiose senza alcun reale investimento intellettuale, beneficiando di quella rendita di posizione della competenza presunta di cui godono appunto le persone di sinistra. Tanto per fare un esempio specifico di una persona che in fondo a me sta anche simpatica, Marattin Alesina (1997) e Blanchard (2025) semplicemente non li ha letti. Se li avesse letti avrebbe fatto lo sforzo narcisistico di non capirli, ma il problema è a monte!
EliminaConcordo a pieno con quel che dice. I narcisisti sono proprio così: hanno un’immagine di loro stessi distorta, il che significa che, pur essendo a sinistra ignoranti, si vedono come cime in tutto ciò che dicono. Per curiosità, la persona a cui fa riferimento è marattin? Poiché deduco sia lui(ma forse mi sbaglio)
EliminaFermo, lo ha scritto, è marattin ahahahah la mancanza della virgola mi ha confusoahahahah scusi per la domanda sciocca agahhah
EliminaNon metterei mai la virgola fra soggetto e verbo e questa mattina ho incontrato Marattin in radio: è molto migliore di come lo immaginate voi ma molto peggiore di come se lo immaginano i giornalisti, ma la colpa non è sua: è mio il merito di essere migliore perché mettendo su questo blog ho costruito una palestra che mi costringe a esercitarmi sui dati, a prendere atto delle ricerche più recenti, ecc. Di questo vi ringrazio.
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