lunedì 3 febbraio 2014

Lo smaltimento differenziato dell'euro

Mi sveglio questa mattina, e trovo un accorato tweet di Thomas Manfredi. Al che intuisco che si sta mettendo male. Reagisco quindi con la mia consueta scanzonatezza:




Poi vado nella timeline di Alessandro Guerani, dove trovo la conferma della mia intuizione, questo articolo della Stampa: "Dal 1° febbraio al via i controlli sui conti correnti". La ratio legis è come sempre ovvia e bifronte: la faccia presentabile è quella dei controlli contro l'evasionefiscalebruttochecihamessoincrisi (dettaglio: l'evasione fiscale, che è un crimine odioso, esiste almeno dal tempo del triumvirato - non Craxi, Andretti, Forlani: Cesare, Pompeo e Crasso - ma il nostro reddito ha cominciato ad slittare inesorabile verso il baratro dal 1997, data dell'aggancio all'Ecu con la parità sopravvalutata che avremmo mantenuto nell'euro:


tanto che ormai perfino a sinistra - quella vera - si parla di evasione di sopravvivenza, visto che le imposte raccolte si sa dove vanno a finire: nel salvataggio delle banche tedesche. E qui chiudo la parentesi).

Poi c'è la faccia impresentabile, quella vera. Quando si impone una moneta unica a paesi diversi, alla fine si è costretti ad intervenire a valle con trasferimenti, e se non ci sono trasferimenti di reddito dal Nord verso il Sud, che consentano a quest'ultimo di ripartire e di ripagare i propri debiti, ci dovranno necessariamente essere trasferimenti di ricchezza dal Sud verso il Nord, cioè espropri corrispondenti a un'esecuzione coattiva di debiti che sono stati per lo più contratti a seguito di comportamenti poco avveduti del creditore.

Questo è quello che ha chiesto Weidmann nel giorno della memoria, che è appunto il giorno nel quale ci ha ricordato chi comanda, e come intende esercitare la propria leadership.

Va da sé che l'esproprio deve avvenire per motivi giusti e santi, ovvero per ridurre la disuguaglianza, della quale improvvisamente si sono tutti accorti. Si è presentata così, inaspettata, come una vincita alla lotteria o uno tsunami, sul panorama dei nostri media, guarda caso proprio la sera del 27 (data delle dichiarazioni di Weidmann). Io stavo in pizzeria, marcio di fatica dopo una giornata passata a organizzare il #midtermgoofy con Vanna, prima di andare dai simpatici gesuiti di Pescara, e sento che il Tg5 titola sull'orrenda disuguaglianza, che certo, ora che si è presentata, eh, suvvia, occorrerà ben fare qualcosa...

Ma la disuguaglianza, siamo sicuri che esista dal 27 gennaio 2014? Io no, e del resto nemmeno l'istituzione per la quale il buon Thomas, che vedo un po' preoccupato, lavora.

Quindi il Tg5 del 27 gennaio 2014 puzzava di velina, ed era facile capire in questo caso chi l'avesse scritta: direttamente la Bundesbank, per la quale l'accettazione da parte del pubblico di una patrimoniale una tantum potrebbe essere assicurata presentandola come una misura volta a ridurre le disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza:

Mit Blick auf die gesellschaftliche Akzeptanz und politische Durchsetzbarkeit der einmaligen Vermögensabgabe könnte diese ferner eine gewünschte verteilungspolitische Ergänzung zu den übrigen Sparanstrengungen bilden, die die Vermögenden verstärkt an der Anpassungslast beteiligt, zumal da die konkreten Verteilungswirkungen für ein gegebenes Aufkommen mit Freibeträgen und dem Tarifverlauf gestaltbar sind (qui, a p. 53).

Una frase che, dopo l'accorata segnalazione da parte di Claudio Borghi, ha scatenato un patetico dibattito su Twitter fra improvvisati filologi, essendo abbastanza chiaro il senso, no? Se la crisi è, come ci conferma il vicepresidente della Bce, una crisi di debito privato dovuta al fatto che i mercati non si sono comportati come avrebbero dovuto, chi può credere alla favoletta della Banca centrale tedesca che improvvisamente si impietosisce per la terribile disuguaglianza che l'ira divina ha fatto abbattere sull'Italia, e che caritatevolmente ci suggerisce come rimediare ad essa, nota bene, per risolvere il problema del debito pubblico!?

Solo qualche porco collaborazionista, verrebbe da rispondere.

Quindi un dato è certo: ci metteranno le mani nei conti in banca, come qui ampiamente anticipato. E allora il controllo dei conti correnti ha un significato ben preciso, come nota Alessandro Guerani: monitorare, nell'Europa libertaria dei liberi movimenti di capitale, eventuali trasferimenti all'estero, fatti a scopo difensivo, anche se leciti.

Ma fino a qui, niente di nuovo.

Voglio invece parlarvi del mio nuovo tema di ricerca. Mi sto occupando dello smaltimento differenziato dell'euro. Voi direte: "Ah, sì, quella cosa dell'euro a due velocità, Neuro e Seuro... Ma è roba vecchia!". Certo che è vecchia, e non può, secondo me funzionare, nel senso che non ci risolve il vero problema. E infatti non mi sto occupando di questa roba qua, cioè della segmentazione dell'euro, ma del suo smaltimento differenziato.

"E che cos'è?", chiederete voi.

Semplice.

Giustizia vuole che chi è stato così imbecille da volere e difendere questo sistema, dopo essere portato a fare un bel giro nel boschetto di faggi, possa anche restarci dentro. Scusate: ma vi pare giusto che noi siamo qui da anni a dire quello che succederà (e poi succede sempre), a mettere in guardia tutti (e poi non ci ascolta nessuno), a sacrificare la nostra esistenza e la nostra carriera (mentre gli altri se ne battono il belino), per cercare di salvare tutto il nostro paese?

A me no.

Vi pare giusto che mentre noi eravamo fin dall'inizio preoccupati per le sorti del continente, solo oggi si sveglino i piddini, preoccupati per il loro fottuto conticino in banca? Vogliamo salvare della gente così miope, gretta, squallida, vile, meschina? Se lo merita? Ne siamo sicuri?

Secondo me bisogna rispondere in modo affermativo alla domanda provocatoria di Aldo Giannuli: la base della sinistra in effetti sembra fatta di deficienti, ed è quindi una strategia evoluzionisticamente superiore quella di lasciarla nel sistema che la sta portando allo sterminio.

Sto quindi occupandomi dello smaltimento differenziato dell'euro, cioè di un sistema che consenta a noi di tornare a fare una vita normale, con i suoi alti e i suoi bassi, una vita dove se sbagli paghi e se fai la cosa giusta guadagni, una vita dove ci saranno crisi, ma ci saranno strumenti per risolverle, una vita dove bisognerà prendere decisioni politiche, ma lo si potrà fare perché la democrazia avrà ripreso i suoi spazi, un sistema, insomma, che lasci a noi fare tutto questo, e permetta agli imbecilli piddini, confinati in opportune riserve indiane, di continuare a tenersi il loro fottuto euro e di andare felici incontro alla morte per difenderlo, che permetta ai piddini di continuare ad essere governati da altri nell'interesse di altri, che permetta ai piddini di continuare a crogiolarsi nel proprio ributtante autorazzismo.

Smaltimento differenziato, insomma, significa far sì che chi vuole l'euro possa tenerlo, perché non è giusto che, per salvare noi stessi, noi si debba salvare anche questa marmaglia di pezzenti intellettuali che si destano solo ora che viene intaccato il loro squallido particulare, questi esseri spregevoli che al calduccio dei loro tinelli hanno assistito inerti al massacro di intere nazioni, come la Grecia, e di intere generazioni di loro connazionali.

Loro l'euro se lo meritano tutto. Noi no. E quindi è giusto che noi ce ne liberiamo, e lo lasciamo a loro.

Non è un tema facile da affrontare, ma con un po' di impegno sono sicuro che riusciremo a risolverlo: nil difficile volenti. E intanto, forti del nostro aver poco da perdere, o del nostro esser disposti a metterlo in gioco per amore del nostro prossimo e del nostro paese, godiamoci lo spettacolo dello sbigottimento di questi poveri imbecilli...




(...ah, una notazione di metodo: avete visto quanto è facile essere originali, pur riconoscendo ad ognuno la paternità delle proprie idee? Anch'io stimo Thomas, Claudio, Alessandro. Quindi li nomino. As simple as that, e chi non lo capisce non lo vuole capire, e si merita l'euro!

Yours.

Job Rattlesnake)



(Nudus egressus sum de utero matris meae et nudus revertar illuc. Dominus dedit, Dominus abstulit; sicut Domino placuit, ita factum est: sit nomen Domini benedictum... Iob, 1, 21)

96 commenti:

  1. Interessante lo smaltimento differenziato... ma siamo sicuri che sia possibile? Dio lo volesse!!!!

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  2. grazie prof. sai dare le giuste parole al mio sgomento e alla mia rabbia.

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  3. Non sono loro per la redistribuzione?
    Ottima idea.
    Comincino a redistribuire i loro risparmi agli unici ai quali il sistema mercantilista che difendono consente che si redistribuisca: Banche e Finanza!
    E lo facciano cantando e prostrandosi come da "Galateo del buon collaborazionista".
    Hanno perso anche il diritto alla lamentela e non sono certo io ad averglielo tolto nè a volerlo fare. Se lo sono accuratamente asportato da soli con chirurgica precisione e fideistico fervore.
    "In omnibus his non peccavit Job labiis suis neque stultum quid contra Deum locutus est."

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  4. Era inevitabile che il 'modello Cipro' venisse prima o poi applicato anche in Italia. D'altronde, il monitoramento dei conti correnti, preludio della loro futura espropriazione sistematica con la scusa di combattere l'evasione fiscale (cosa sacrosanta, ma quanto ci scommettete che gli 'amici degli amici' la faranno agevolmente franca? Loro i conti correnti li hanno nei paradisi fiscali!) è l'inevitabile e necessario contraltare della svendita sistematica del patrimonio pubblico (vedi rivalutazione delle quote azionarie di Banca d'Italia, privatizzazione Poste etc.) e della distruzione dei diritti dei lavoratori al fine di trasformarli in manodopera a buon mercato per aziende estere, che fra poco, vedrete, verranno in massa in Italia e inizieranno piani di assunzione a 400/500 euro tra il tripudio del popolo bue felice di avere un posto di lavoro, anche sottopagato, e di politici che vedranno in questa un' utilissima occasione per ottenere voti.

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  5. Ha proprio ragione professor Bagnai: anche i sedicenti anarchici e gli autistici-patrioti, con i loro capataz ex-edonosti reganiani si accorgono che il succo dell'imbroglio è ormai ingestibile quanto la famosa maionese impazzita . Solo che noi, grazie a lei , queste cose le sappiamo già... da un pezzo :D

    1. L’ITALIA IN PREDA ALLE ALLUCINAZIONI: “IN FONDO AL TUNNEL” HANNO VISTO LA RIPRESA!
    2. PERCHÉ MAI L’ITALIA DOVREBBE ESSERE IN “RIPRESA” SE LA DISOCCUPAZIONE È AL 12,7%, FORSE PERCHÉ NELL’ULTIMA RILEVAZIONE È SCESA DELLO 0,1%? INFATTI, A MICROFONO SPENTI, I VARI LETTANIPOTE E SACCODANNI AMMETTONO CHE SARÀ UNA RIPRESA SENZA LAVORO. E’ COSÌ E LO SANNO TUTTI, MA AL POPOLO NON LO SI PUÒ DIRE
    3. MESSA GIÙ ROZZAMENTE, UNA RIPRESA SENZA LAVORO È UN AUMENTO DI PRODUTTIVITÀ E PROFITTI A SALARI COSTANTI O IN CALO. UNA RIPRESA SENZA LAVORO, È L’ALTRA FACCIA DI UNA CRISI DEL DEBITO PRIVATO CHE SI TRASFORMA IN DEBITO PUBBLICO
    4. UNA RIPRESA SENZA LAVORO È SÌ “UNA LUCE IN FONDO AL TUNNEL”, MA NEL SENSO CHE LA PARTE PIÙ RICCA SI ALLONTANA ANCORA DI PIÙ DA QUELLI CHE RESTANO AL BUIO

    dalla fanzine dell'ex-edonista reganiano penta-anellato nonché pluri-tatuato

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  6. [...]squallido particulare[...]

    Un'immagine raccapricciante...

    Sicuramente molto freudiana.

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    1. Problemi con Guicciardini, vedo... Ma se non foste diversamente italiani, non avremmo l'euro!

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    2. certe volte la gente se le cerca proprio...

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    3. Quindi, poveri noi, nessuno ci capirà mai, c’est purement mathématique. La felicità umana, la stessa possibilità di vivere un’esistenza accettabile, dipendono in gran parte dall’elaborazione di questo lutto

      Capisco di avere un'estetica incomprensibile... ma tutte le volte addebitarmi la responsabilità antropologica delle moneta unico, no! :-)

      Ma ci sorrido perché ho buona coscienza e son beato...

      Sono lievemente preoccupato, invece, per la mia cara dolce metà (la poveretta che ho trascinato a Pescara zoppicante).

      La mia piccola kuliscioff (se non è Freud sarà Brass...) lavora sul mercato russo/ucraino, business strategico familiare. Unica attività su mercato estero. "Strategico", pare, fino a quest'estate.

      In Ucraina non riescono neanche a tener aperte le vetrine dei negozi visto che gli €uropeisti le stanno tirando giù a sassate. E va bhe... ci si tappa il naso e si tifa per Putin.

      Pare invece che il mercato russo sia fermo da mesi (a detto dei negozianti locali) a causa della difficoltà di operare in UE: da quello che ho potuto capire sia perché pare ci sia una contrazione della domanda interna (es: abbigliamento), sia perché l'euro è troppo forte, sia perché pare ci siano delle aspettative di fortissima svalutazione del rublo rispetto all'euro alla fine delle Olimpiadi (?).

      Un cosa è chiara: lavoriamo da anni 7x7x365 orario continuato 9:00 --> 2:00 per godere di un reddito con cui non so se mio nonno magut sarebbe riuscito a mantenere i suoi 13 figli. E' una vita degna di essere vissuta? Quattro percorsi di istruzione superiore in due (ovviamente la colta è lei che ha sciacquato anche i panni in Arno... io nell'Ob' non ce l'ho fatta...).

      Se va a farsi benedire anche questa attività seguo l'esempio del mio fratellino, ingegnere meccanico che con tre bimbe under 5 e moglie si è trasferito in tedeschia.
      Andrò a munger vacche in qualche fattoria australiana. Se va di lusso.

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    4. Forse è meglio l'Australia sennò ti becchi un minijob :-)

      Per la Russia invece se sei russo e ti aspetti una "svalutazione del rublo" forse ti converrebbe comprare ora, no?
      Magari sarà una rivalutazione? Dubbio!...

      Proverò a chiedere ad un amico con moglie russa.

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    5. Sono io il "tuo amico con la moglie russa" (ma non sono nè Costa nè Turati): sto parlando di export in mercati "emersi". Moda ma non del segmento del lusso.

      Alla domanda ai clienti russi: "come mai in questa stagione comprate meno?" Le risposte in questi ultimi giorni sono state quelle riportate (ma anche: "E' stato un inverno caldo...", per dire).

      Quando la mia anarchica preferita mi ha portato ieri le sue preoccupazioni per il netto calo di vendite nella stagione in corso, il pensiero è guizzato ai "moniti" USA verso la Germania. That's it.

      (Comunque se vengo preso per uno slavo per come scrivo direi che una rilettura del Guicciardini mi potrebbe far bene... elaborerò anche questo lutto... il preferito del prof. di lettere! sigh..)

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  7. Per smaltimento differenziato intende... immettere una moneta parallela all'euro?

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    1. Mi sa di no, credo intenda: smaltire direttamente i soggetti...

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    2. secondo me QUALCUNO E' GIA' PASSATO AL PIANO "B":

      http://www.adnkronos.com/IGN/News/CyberNews/Svolta-in-assodigitaleit-Per-la-prima-volta-in-Italia-si-accettano-i-pagamenti-in-Bitcoin_321190695099.html

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  8. "Sto quindi occupandomi dello smaltimento differenziato dell'euro, cioè di un sistema che consenta a noi di tornare a fare una vita normale"
    Provo ad indovinare: la Repubblica Italiana potrebbe iniziare a finanziare parte del proprio fabbisogno con delle 'green-back-Lire' e tramite emissione di titoli di stato corrispondenti (con acquisto riservato a soli soggetti residenti non finanziari)?
    Come ai tempi eroici di Lincoln (quando per un periodo fu in vigore il cambio dollari 'greenback' vs. dollari 'gold-backed')?
    Personalmente accetterei ben volentieri di essere pagato in Lire (se fosse ripristinata contestualmente anche la scala mobile).
    Certo so che i viaggi all'estero mi costerebbero di piu', come pure computer, telefonini e prodotti di importazione, ma..... chissenefrega!
    Sono certo che cosi' riprenderemmo a crescere a ritmi normali.

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    1. Colgo l'ccasione del commento di Luca per suggerire una riflessione sulle monete alternative e complementari.
      Mi pare di ricordare che il prof. le abbia liquidate tempo fa (ripeto, mi pare, attenzione al crotalo).

      Uno se non l'unico dei grossi problemi dell' euroexit è la tempistica, fatto di notte e di nascosto, cosa non fattibile se non con il ritorno di Mussolini e di tutto il fascio insieme a tutti gli italiani d'accordo. (che vadano in malora i fascisti, mai amati).

      Restano due opportunità che sono i CCF proposti da Marco Cattaneo e perché no? le nuove Lire stampate proprio dallo STATO italiano ed aventi corso legale e possibilità di cambio solo in Italia (almeno per un periodo iniziale finché non si mettono a posto i conti).

      Perché non parlarne qui? saremo mica schifiltosi?

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  9. Ci stiamo avvicinando alla soluzione finale, i segnali ci sono tutti. Solo i ciechi possono non vederli.

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  10. La vedo dura trovare un modo di far pagare il conto a chi tiene in vita questo sistema, che pure contiene in se i germi dell'autodistruzione, diverso dal crollo del sistema medesimo al quale stiamo per fortuna assistendo.
    Il prelievo forzoso, sia che si manifesti sotto la forma di una tantum sui conti correnti sia che si manifesti come una tantum sul patrimonio, è una chiara manifestazione dell'inizio della fine.
    La stessa germania a mio parere non può ancora a lungo sostenere uno scenario geopolitico di distruzione più o meno controllata dei suoi mercati di sbocco, potendo mantenere una competitività aggiustata dal tasso di cambio fisso solo nei confronti di questi e scontanto diminuzioni di competitività extra ue sotto la forma di rivalutazione dell'euromarco.
    In questo modo le macchine agli americani le vende sempre meno, ai sud europei ormai nemmeno se le impacchetta e le porta a casa, basti osservare l'estensione perpetua dello strumento di leasing al di fuori dell'utenza bussiness con rate inversamente proporzionali al trascorrere del tempo e la martellante e quasi ossessiva campagna pubblicitaria, avente ad oggetto l'idea di uberwagen, che non puoi non comprare e poi a quei prezzi...
    Quindi mi aspetto la patrimoniale, ultimo sussulto del morente eurosistema, poi arriverà il meritato redde rationem e assisteremo al crollo del muro eurista piddino.
    Successivamente, occorrerà ricostruire la sinistra est, quella di massa dei giannuliani, e integrarla nella sinistra ovest, quella della gente per bene che in questi anni è stata devastata dall'euro e dalle politiche di Berlino, in parte per evitare che in absentia sinistrae la destra vinca le elezioni per i prossimi vent'anni condannandoci alla permanenza nell'area memetica del liberismo pro domo sua e in parte per mitigare l'esplosione di un sentimento antieuropeo conseguente al ventennio di predominio darwinista della politica tedesca dell'euromarco.
    Perchè se c'è un reato grave che la sinistra ha commesso, nel novero dell'italicidio attuale, è l'inculcamento forzato della fallace equivalenza euro - europa, instillata per mere questioni di economia personale di consenso, in quanto essendosi legata mani e piedi al progetto monetario fallimentare, doveva avere poi una facile giustificazione politica alla sua preventivata esplosione, potendo rimarcare che il progetto di integrazione era coincidente con quello monetario, in modo da far passare l'idea che non si poteva fare altrimenti e cercare quindi un inesistente colpevole esogeno, nella tradizione della spesa pubblica improduttiva o dell'autorazzismo.

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  11. anche da parte mia c'è rabbia e per certi versi comprendo il prof.
    Per certi versi..
    voglio dire, una cosa che ho imparato ed avevo intuito ma ho perfezionato qua, è il fatto che la questione economica è dinamica (questo vallo spiegare ai soloni per cui se aumenti del 6% i prezzi sei povero e chi se ne frega se poi nominalmente gli stipendi e le pensioni aumenterebbero del 14%.. valori penso plausibili nei primi anni dopo il break up).
    ogni azione (politica) ha le sue conseguenze sia nel breve sia nel lungo.
    e una certa situazione e paradigma economico conduce a certi comportamenti piuttosto che altri.
    e questa è la lezioncina pallosa da scrivere..
    ma la cosa che ho dentro da anni non si può descrivere perché il sentimento (intellettuale ed emotivo) che provo è che nel calcolare i costi benefici di un'eventuale €xit (a cui non credo) io la vedo così: RIMANIAMO NELL'EURO? totale eliminazione economica e politica di questo paese dalla faccia della terra.
    disperazione totale a sconvolgimento sociale non dico senza precedenti ma quasi (domanda: ma dove si emigra se altrove non c'è lavoro?).
    ora, se questo è lo scenario di cosa stiamo parlando nel ponderare costi - benefici?

    Il prof dice bene quando spiega che questo sistema crollerà (è un "the walking dead" o zombie se preferite) ma per motivi semplici.. non esistono riforme liberiste a questo mondo che possono fermare il processo deflazionistico in corso!
    ed ovvio che i soloni parlano di rischio deflazione solo quando questa ha un numero negativo come per dire: "ehi, siamo all'1%.. attenzione ad arrivare a zero!".
    Ma noi sappiamo che ogni regione economica ha la sua inflazione strutturale che forse per il ns paese è sul 4-6% (prof, l'eurispes a parte il 2002-2003 dava il 5% come valore negli anni successivi quando francamente non ci siamo più accorti che i prezzi salivano ma solo che gli stipendi stagnavano).
    e per me (forse NOI) scendere sotto il 4% è già deflazione, cribbio!

    e detto questo la domanda (teoria dei giochi) è: se io abbasso i prezzi la Spagna che dovrà fare? abbassare i prezzi! ma questo è un gioco al ribasso senza fine.

    e allora che scenari avremo?
    come si porrà fine a questo massacro VOLUTO SCIENTEMENTE (a differenza dei collaborazionisti, i potenti vogliono parlare con persone competenti e quindi sapevano come ha funzionato la crisi del 29)?
    non lo so..
    di certo non basta che la Germania faccia aumentare gli stipendi.. quanti anni servirebbero per ripianare il GAP e nel frattempo cosa si fa?

    E preso da tutta questa rabbia mi sono sempre immaginato un mondo con un italiano che ha l'euro e l'altro no.. oh, questo mondo esiste e si chiama Cipro ma immagino che nemmeno questo interessi.

    a mio modesto parere vorranno eliminare il sud del mediterraneo e distruggere il welfare e quando arriveranno alla Francia la Germania incomincerà ad allentarsi (per non distruggere l'euro).
    a questo punto i cordoni della borsa saranno allentanti e si faranno le riforme.. e i piccoli prodi frigneranno vittoria (certo, morti e disperazione, costituzioni bruciate saranno "effetti collaterali").
    sarà un oscurantismo per più di 100 ml di persone.

    PS: insomma prof, so' pure depresso io e contro questi imbecilli c'è poco da fare.. quando uno "imbelle"... "IMBELLE"!!!!!!

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    1. Imbelle.
      Etimologia letterale. Non atto alla guerra.
      Etimologia allargata : Timido, Vile, Codardo, di poche forze.
      Non resta che combattere. Il Prof. combatte.
      E la Rivoluzione non e' un pic-nic.
      E' scomoda, e costa. Fatica, denaro, lacrime e sconforto.
      Avanti senza paura.

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  12. Scusate la mia ignoranza in materia di raccolta differenziata, ma l'euro va nel bidone della carta o in quello del non riciclabile?.....

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    1. Bella domanda... A logica, secondo me, le monetine vanno nei rifiuti metallici. le banconote, invece, siccome non hanno il Grüne Punkt direi nell'indifferenziata.
      Aspettiamo un regolamento UE sullo smaltimento...

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    2. Indifferenziata! Non vorrai mica che con quella roba un domani ci stampino dei libri?

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    3. Non riciclabile, ragazzi: come cazzo la riciclate na sola?

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  13. Quam multa fieri non posse, priusquam sint facta, judicantur!
    (Plin. L. VII. C. I.)

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  14. sono sbalordito!!!!

    se questo post significa quello che spero significhi potremmo essere di fronte alla prima idea sensata uscita dalla zucca del pescarese.

    mi spiego:
    noi liberisti abbiamo sempre favorito la libera moneta in libero stato ed abbiamo sempre auspicato che ognuno si scelga la moneta che preferisce assumendosene le conseguenze.

    come già stiamo vedendo in america ed in asia coi bitcoin e le altre criptovalute (e come invero la storia medioevale ci insegna) (e come in argentina la necessità odierna impone) più valute coesistenti sullo stesso territorio sono perfettamente possibili ed anzi auspicabili.

    caro alberto, se quello a cui stai lavorando è permettere al pidino di avere l'euro, al keynesiano di imbottirsi di lire ed al liberista di tornare al suo agognato gold standar, ebbene sappi che non solo avrai il mio sostegno, ma anche quello di qualunque altro liberista.

    per la prima volta nella mia vita, condizionato al fatto che questo post significhi quelo che spero, ed invero assai sorpreso da questo inatteso quanto gradito sviluppo, mi sento di dire:

    FORZA BAGNAI !!!!

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    1. Sono io a essere sbalordito. Quindi in Italia ci sarebbero liberisti? Ma dai, non esagerare! Al massimo spaghetti-liberisti...

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    2. sì beh in effetti di liberisti veri qua in italia ce ne son pochi,
      ma in compenso abbiamo un mare di spaghetto-liberisti :)

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  15. @Euresia
    io la vedo diversamente sulla Germania..
    Spiego meglio il mio punto di vista.
    Loro faranno passare altri due anni (il tempo che possa saltare pure la Francia) questa situazione in modo da distruggere il sistema bancario italiano.
    che, se uno ricorda bene, era la richiesta che avevano fatto quando hanno deciso come ripartirsi l'Italia (eh, belle cose vero?).
    il loro sistema bancario (con quasi 650 mld di aiuti deliberati) è peggio del nostro ma anche qua vige la regola del "winner takes all".
    e se ne fregheranno di aumentare il debito pubblico quando avranno raso al suolo tutto il sistema industriale del Nord d'Italia e della Spagna.
    a questo punto gli rimarrebbe il welfare italiano (e spagnolo) e quindi privatizzandolo (e avendo conquistato il sistema bancario-assicurativo) avranno i ns fondi (cacchio, la raccolta di assicurazioni-risparmio) per consolidarsi e attutire le perdite.

    Finita la guerra ovvero il ns totale asfalto le scelte saranno due.. o rompere l'euro oppure continuare anche con trasferimenti interni.
    si faranno riforme (questa volta più seriamente) del mercato del lavoro per aumentare gli stipendi, ci saranno sussidi generalizzati per tutti.
    in questa maniera RIAVRANNO il mercato interno per ricominciare a crescere ma con una differenza: prima avevano un mercato da 120 ml di persone adesso da 250.

    QUANDO HAI ELIMINATO INDUSTRIE, ASSORBITO I LORO RISPARMI e distrutto competenze non hai più pericoli.
    penso sia successo questo al sud d'italia quando fu conquistato 153 anni fa.

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    1. E' successo anche nella ex-DDR 23 anni fa... uguale uguale uguale... è lì che hanno fatto esperienza i teutonici dell'ovest... e ce la stanno riversando addosso.

      Una domanda per chi se lo ricorda (sicuramente il Prof. si).

      Io personalmente ero presente ai fatti della caduta del muro di Berlino (ero a Berlino il 9 novembre 1989) e gli anni successivi. Io ricordo (forse erroneamente) che il cambio dopo l'unificazione fu fissato 1:1, come d'altra parte era il cambio ufficiale, mentre a nero cambiavo 10DM est per 1 DM ovest..

      Però in giro sul web leggo che fu fissato 2 DM est :1 DM ovest.

      Qualcuno ha ricordi in merito? Perchè io ne ero sicuro sicuro, avendolo vissuto, ma si sa il tempo non è sempre galantuomo e potri ricordare male.

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    2. Con l'introduzione del marco tedesco nella Repubblica democratica tedesca il 1º luglio 1990, il marco Rdt fu convertito alla pari per salari, prezzi e depositi bancari fino a 4000 marchi a persona, esclusi i bambini (meno) ed i pensionati (più). Somme superiori di depositi, debiti aziendali ed affitti di case furono convertiti da un tasso 2:1 mentre il cosiddetto "denaro speculativo", acquistato poco prima dell'unificazione fu convertito con un tasso di 3:1 (incollato da Wikipedia e letto in "Anschluss" si V. Giacchè)

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    3. L'argomento è ben affrontato in Anschluss di Vladimiro Giacché Anschluss di Vladimiro Giacchè, lo consiglio caldamente a chi vuole definitivamente farsi del male. "La vera unione, quella che conta, è quella monetaria, quella politica è pura formalità".

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    4. Si le tue osservazioni sono abbastanza logiche, ma c'è un ma. Radere al suolo il sud europa e la francia significherebbe nel medio lungo periodo dover sostenere i costi legati ad una unione federale, che sono insostenibili.
      Studi attendibili dimostrano che le stime dei trasferimenti sono troppo onerosi per poter essere sostenuti finanziariamente e politicamente, inoltre questi calcoli non tengono conto della Francia che resterebbe tra i paesi produttori e quindi finanziatori.
      In più io ritengo che i paragoni con la germania est siano istruttivi ma vi sono differenze importanti, la Francia in primis non accetterebbe mai di diventare una provincia tedesca sussidiata dai tedeschi, infatti a loro che sono un anno indietro a noi come evoluzione della crisi dell'euro è già accaduto questo, secondariamente i tedeschi dell'est venivano da una dura dittatura con un livello di benessere bassissimo, per cui erano certamente diversamente disposti rispetto ad una popolazione come quella italiana e francese.
      Il sistema industriale italiano poi è molto particolare, il modello dominante è la pmi spesso e volentieri con lo sguardo rivolto all'export, una parte delle nostre aziende lavora con la domanda estera in tutto o in parte e non potrebbe essere "asfaltata" dai tedeschi, inoltre ci sono regioni che si mantengono con la pmi affiancata a grandi distretti non ancora del tutto rovinati dall'euromarco; mi viene in mente il modello abruzzese in quanto Bagnai insegna a Pescara, dove nella Valle del Sangro il distretto industriale dell'automotive ha accusato il colpo ma tiene i livelli occupazionali e salariali senza problemi (oltre 10.000 lavoratori impiegati) con tutto l'indotto, oltre varie altre multinazionali e medie imprese vocate alle esportazioni.
      Questo non significa che non ci sia la crisi, ma come vedi la realtà italiana è segmentata ed è difficile fare previsioni sulla "durata" di tutto il sistema industriale nel complesso che non gode certo di buona salute.
      I segnali che giungono dalla Francia, dall'Inghilterra ma pure dall'Olanda e dalla Finlandia ci dicono che l'euro è un esperimento fallito al termine del tempo limite, basti solo osservare come la Germania abbia trattato il tema dell'unione bancaria come ulteriore garanzia per le sue banche a danno dei contribuenti del sud europa e come è stato argomentato ripetutamente in questo blog persino il famoso asse francotedesco non esiste più, ammesso che sia mai esistito, altro indizio formidabile di come interessi divergenti non sono il alcun modo democraticamente componibili.
      Certo, se mettessero gli eserciti in strada e chiudessero i parlamenti, sarebbe una cosa diversa, ma penso che nemmeno il piddino più euroleso possa auspicare un tale scenario.

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    5. Concordo in pieno!
      Sembra di rivedere la Storia dell'annessione forzata.
      Il Regno delle Due Sicile aveva riserve auree , ha avuto devastazioni, ed anche collaborazionisti.
      Tutto calcolato, crisi indotta.
      Perchè nessuno reagisce?

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    6. Ma perchè asfaltarle (le PMI) quando possono comprarle... ;)

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  16. assolutamente OT

    mi sento solo, incompreso, inutile e para-collaborazionista (se non faccio nulla, allora para-collaboro)
    ormai ho perso tutti gli amici che mi trovano ripetitivo noioso e borioso

    e allora mi chiedo: possibile che non ci sia nessuno a Treviso che segua questo dannato esclusivista blog?

    una persona con cui andare a bere una birra e poter parlare liberamente di euro???

    amico di penna (ops, tastiera), ti prego, se ti senti solo anche tu, scrivimi!!!

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  17. Infatti questi cominceranno a farsi qualche domanda quando gli verranno toccati i soldi. Finche' i licenziati saranno operai, piccoli artigiani; il debito pubblico cattivo, e scemenze simili andranno bene.

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  18. Prof,
    dopo questo post Le potrebbe arrivare una telefonata da Belpietro ( da Sallusti no perché da quelle parti il posto di editorialista anti-€ e anti-PD è già occupato da Borghi)

    Buona giornata

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    1. Ma a te questo sembra un argomento? E poi la telefonata da Belpietro li è già arrivata, mesi fa. Non te ne sei accorto? Eh già, scusa, vedevo solo metà del problema: per essere piddino non basta essere imbecille: bisogna anche essere disinformato. Ah, a proposito: perché quando sono andato a Civitavecchia non ero comunista? E perché quando invito Fassina ai miei convegni non sono del PD? Senti, caro, non so quanto ti paghino, ma spendono male i loro soldi...

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    2. Grazie Peter, un poco alla volta completiamo il manuale di logica eurista: come non considerare la fondamentale e intramontabile
      Reductio ad Berlusconem?

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    3. L'ineffabile variante italiana della Reductio ad Marinam, che mi son sorbettato per due volte in due serate consecutive, mentre io e l'amico A. (quello dei post francesi) affogavamo nel Saumur-Champigny i nostri dispiaceri... Stasera mi tappo in stanza e ceno con me stesso: se non parlo da solo, spero di non sentire troppe cazzate (la tele non funziona manco qui).

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    4. E loro che sono veri europeisti potranno utilizzare a breve la versione ibridata, nella versione "Reductio ad Marina Berlusconem".....

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    5. Ormai la situazione è talmente polarizzata e gli interessi in gioco sono così tanti, che basterebbe semplicemente parlare di "Reductio ad Terrones". Persino la famiglia reale degli EAU da questa situazione ne esce "ariana". Così come Obama.

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  19. Una riflessione, scaturita dall'ennesimo articolo del Sole 24 Ore sugli squilibri interni all'Eurozona, come quello di oggi sull'acquisizione delle eccellenze industriali e manifatturiere italiane da parte delle aziende tedesche: niente di nuovo, eppure a me fa più arrabbiare leggerlo oggi o poco prima di oggi sul Sole 24 Ore che averlo scoperto (anni fa) su questo blog, non perchè il Sole 24 Ore sia più autorevole e credibile di Goofynomics, ma perché ormai non si può proprio più nascondere e c'è sempre meno spazio e tolleranza per le menzogne, per le chiacchere inconsistenti e per l'informazione di massa focalizzata su problemi che non sono problemi o che, se lo sono, sono conseguenza di altri.

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  20. Beh, se fosse possibile far pagare le conseguenze dell'€ a chi se lo vuole tenere sarebbe eccellente. Mi piacerebbe vedere la differenza fra Noi che NON lo avremo più e loro fra qualche anno. Sarebbe una megasoddisfazione vederli languire per strada e mettergli qualche monutuccia (italiana) in mano...
    Il Piddino dovrebbe avere una percentuale più alta nel prelievo forzoso dato che l'€ gli piace così tanto... "Tassa per l'Europa" con magiorazzione...

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  21. Io ci avevo pensato già qualche anno fa.
    Secondo me la zona giusta è la Toscana, con uno sbocco sul mare.
    Il modus operandi è quello che ha fatto nascere Israele.
    Io non la vedo una cosa fantascientifica, anche se i tempi son cambiati.
    Potremmo anche avere un eccesso di domanda........vabbè scherzavo.

    E' così impossibile metter su una banca? oppure facciamo i MeFo........vabbè scherzavo.....

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  22. Buongiorno prof, nel caso ancora non lo sapesse è citato nel blog del sempre ottimo Marcello Foa: http://blog.ilgiornale.it/foa/2014/02/02/euro-tutte-le-ragioni-di-bagnai-e-di-chi-non-si-rassegna/

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  23. DL IMU-BANKITALIA: ARGONAUTI EUROPEI ALLA CONQUISTA DEL VELLO D’ORO ITALIANO

    DL IMU-BANKITALIA Il d.l. n. 133/2013 è stato convertito, nonostante la vigorosa opposizione di una parte dell’Assemblea, ridotta al silenzio mediante il ricorso alla cosiddetta ghigliottina - sinora mai utilizzata alla Camera dei Deputati - che consiste nel potere del Presidente dell’Assemblea di sottoporre il provvedimento al voto finale, allorché stiano per scadere i sessanta giorni previsti dall’art. 77 Cost. per “tradurre” il decreto d’urgenza in legge: il ricorso a tale strumento era stato già minacciato dalla Presidente Boldrini il 28 gennaio, ma, in un sussulto di orgoglio, la conferenza dei Capigruppo aveva stabilito che non se ne dovesse fare uso. …

    Ora, chiunque legga il testo normativo si rende perfettamente conto che tra i due oggetti della disciplina non v’è alcun legame e che, anzi, essi sono del tutto irrelati. Cedendo al “ricatto”, però, il Parlamento – fosse anche in nome della difesa delle tasche degli italiani - ha assunto su di sé la responsabilità politica di una scelta che avrebbe potuto assumere vesti non così “manichee”.
    Per altro aspetto, merita di essere segnalato il paradosso delle critiche rivolte ai deputati che si sono opposti alla conversione con tutti gli strumenti che l’ordinamento appresta: non soltanto il Parlamento, conforme all’etimo, è il luogo della discussione e della dialettica - che sono modi precipui di esercizio delle sue funzioni - ma è legittimo diritto dei rappresentanti, soprattutto quando vi sia un termine di decadenza, agire affinché il termine medesimo spiri senza che si giunga alla deliberazione contrastata.

    Un ulteriore rilievo: lo scopo ultimo del d.l. n. 133/2013 e, quindi, quello dell’insistenza per la sua approvazione sono forse rivelati, meglio di ogni altro degli indizi sin qui passati in rassegna, da quello costituito dalla bocciatura, il 28 gennaio, dell’o.d.g. presentato dal partito Fratelli d’Italia e motivatamente inteso a impegnare il Governo “a valutare la tempestiva adozione di un atto normativo che ribadisca, in maniera esplicita, che le riserve auree sono di proprietà dello Stato italiano e non della Banca d’Italia, a prescindere dall’assetto statutario di quest’ultima; ad adottare le iniziative opportune affinché le riserve auree eventualmente ancora detenute all’estero siano fatte rientrare nel territorio nazionale, entro il termine massimo di dodici mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge”.

    L’effetto probabilmente più disastroso del provvedimento in questione è infatti - come si è avuto occasione più volte di segnalare - la formazione di un titolo giustificativo (ancorché precario e comunque di dubbia legittimità costituzionale) alla disposizione, da parte dei quotisti, del cespite più rilevante che Bankitalia - come si legge espressamente nell’ultima Relazione del Governatore - si arroga il diritto di annettere iure dominii (si parla infatti di “proprietà”), cioè le riserve auree. …

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    1. Ma se anche l' oro fosse riconosciuto di proprieta' dello Stato, ma depositato presso BdI, quest' ultima, lo potrebbe usare come collaterale per operazioni finanziarie?

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    2. Probabilmente è quello che hanno fatto le banche centrali che hanno (o avevano?) in custodia le riserve auree italiane.

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    3. @Alessandro: No, l'oro di Bankitalia appartiene allo Stato, cioè alla sovranità popolare. Anche se figura nel patrimonio di Bankit, non gli appartiene.

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  24. Ci sono!
    Vuole creare una nuova Repubblica delle Rose!
    Io mi metto a disposizione come traghettator cortese con la mia barca! (bè...barchetta và)

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  25. Meanwhile...si sparano cifre sempre più grosse su akorrruzzzione.

    Sarei curioso di leggere tale studio dove si cerca di quantificare tali cifre, tanto per capire la metodologia applicata, dove e come sono stati raccolti i dati, quali sono stati costruiti e via dicendo...

    Ad ogni modo, tranquilli che è una bufala, funzionale all'autolesionismo del piddino e del grillino.

    Ma poi, il bello, è che c'è uno studio analogo fatto da Deaglio su Tangentopoli, che ne stimò in 10 mila miliardi di vecchie lire il costo annuo, cioé circa 6 mld di euro su un PIL tra gli anni '80 e '90 (vado a memoria) intorno agli 800/900 mld di euro: cioé ben meno dell'1%.

    Numeri in libertà...

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  26. @Piovani Enrico
    sempre a memoria.. quei furboni dell'est hanno cambiato 2a1 per i c/c ma non per i prezzi dei beni mentre la BuBa aveva suggerito un cambio 4a1 (sul mercato nero valeva di più).

    oh, da queste considerazioni facendo retrospettiva cosa avremmo dovuto dire:
    "Ovest, attento ai fire sales" (o fairseils)
    "Cribbio, vergognati Ovest, hai svalutato.. perché invece di 4a1 sei passato ad 1a1"

    dall'altro lato i cittadini dell'est saranno stati contentissimi per aver rivalutato una cifra (certo, se loro rivalutano del 300% come è possibile che quelli svalutano altrettanto..ma d'altro canto per un piddinus una discesa vista dal basso continuerà a rimanere una discesa).
    e che fortuna per le aziende dell'est che grazie alla loro ricchezza si sono potuti permettere l'acquisto di asset dell'ovest!

    oh, non è successo il contrario?


    PS: del prof. Savona ricordo lo studio sul cambio effettuato negli anni 60 dell'ottocento in occasione dell'unità... doveva essere 4a1 e fu 1a1...

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  27. Non dite che non siamo produttivi.

    CInque anni fa una interpretazione "allegra" della stampa attribuì alla Corte dei Conti un calcolo secondo il quale la corruzione costava 60 Miliardi di Euro. Se ne è parlato anche su Goofy.

    Ovviamente la Corte dei Conti, sa bene la differenza tra opinione "ad minchiam" e calcolo su base scientifica, per cui smentì in diverse occasioni avere mai detto una scempiaggine simile.

    Sono passati cinque anni e ora
    la Commissione europea ha presentato questa mattina un chiaro atto d'accusa contro l'abitudine in Italia della corruzione... citando ovviamente la bufala.

    I commenti sul sito della salmonata sono uno spasso, orde di Dr Livore stanno invocando impiccagioni di massa. E' proprio vero che i capponi, da Renzo in poi, non sono mai riusciti a capire chi davvero li tiene in pugno.

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    1. Avresti mica qualche link a riguardo alla vecchia notizia, magari con uno sbufalamento anche qui su goofy? Stavo cercando in rete ma agg difficoltà!

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    2. Certo. In questo articolo di link ne hai cinque di link con tanto di cronistoria http://www.ilpost.it/davidedeluca/2014/02/03/la-bufala-dei-60-miliardi-euro-corruzione/

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  28. OT - http://www.lintraprendente.it/2014/02/letta-e-monti-saranno-indagati-per-istigazione-al-suicidio/

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  29. acc...ma proprio ora che la crisi è finita dobbiamo rottamare l'euro??

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  30. D 'accordo con lo smaltimento differenziato. Ma il piddino va nel secco non riciclabile, altrimenti se si ricicla siamo punto e a capo!

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  31. Chiedo venia per il disturbo. Questa mi pare interessante, interessante due volte:

    un "consigliere" si prende la briga di scrivere queste due righe.
    Ponderata e ponderosa nota, sesquipedale levissima imprecisione, tonitruante supercazzora?

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  32. 1 - Soluzione semplice: visto che in UE c'è libera circolazione di merci, danaro e persone, allora: quelli che glie piace il leuro se ne vanno nei i paesi nordici, belli, ordinati, virtuosi, civili, incorruttibili, efficienti, biondipellechiarocchiazzurri;
    coloro cui piace la lira, restano in questo schifo di Nazione brutta, sporca, schifosa, di geneticamente corrotti, fannulloni, furbetti, ladri, mangia pane a tradimento...
    nessuno trattiene nessuno, basta che ci lascino in pace.
    E ognuno si suicidi COME PUO'!
    2 - gli anni donano saggezza (fino a una certa età, oltre la quale si rischia di diventare Scalfari). Papà (78 primavere) mi dice spesso: "inutile che ti sbatti - in napoletano sta per "ti agiti" - fino a quanne 'a ggente metterà il piatto a tavola, 'a rivoluzione nun se vede." Dei poveri veri già sappiamo, per i piddini (radical chic, aggiungo) quando da soli si spaccheranno la testa al muro, allora ci sarà la possibilità che vi entri un po' di sale.

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  33. Professore ci dia una parola di speranza in questa ecatombe prossima ventura.

    Le notizie orrende le stiamo assorbendo come spugne, tutte, giorno dopo giorno; ce ne dia una buona, tipo, che so: sta nascendo....guarda caso ...in Francia, un movimento che si battera' per una nuova guerra d'indipendenza dei popoli.

    Non so voi, ma io non so chi votare a Maggio alle Europee; ammesso che la democrazia da qualche parte esista ancora, chi votare per tentare almeno di uscire dal GUANO?


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    1. @Persil: perché agire se non sai quale azione intraprendere?

      "Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa dove andare"
      cit. Corto Maltese :-)

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  34. Inserendo il pezzo in tedesco in Google Translator ecco il risultato:

    "Guardando l'accettabilità sociale e la fattibilità politica del prelievo di capitale di una volta questo potrebbe anche costituire una politica di distribuzione desiderata accanto alle altre misure di austerità, che hanno coinvolto più ricchi al peso di regolazione, soprattutto perché può essere modellato gli effetti distributivi reali di un determinato volume di quote e la storia collettiva".

    Era meglio il tedesco. Con Bagnai o si imparano le lingue oppure si è costretti a perdersi la metà dei post.

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    1. Ciao, Lorè!
      So' Carlo, quello dell'urtimo banco.
      Stamme a sentì.
      Butta ar cesso er Gugle Transletor, che va bbene solo pe' traduce "Er gatto magna er sorcio".
      Siccome er Prof è 'scito n'attimo dall'aula e nun ce sta a guardà [!!!!, NdA], 'a verzione t'a passo io.
      ('Azz, era tosta, ho dovuto 'ncrocià er Pons cor Langescheidt).
      ******
      Riguardo all’accettazione sociale e alla sostenibilità politica dell’imposta patrimoniale una-tantum [einmalig = unico = una-tantum, NdT], esse potrebbero essere ulteriormente consolidate da un auspicato completamento [la patrimoniale, appunto. NdT], politicamente condiviso, alle altre misure di austerità, completamento che rafforza la partecipazione dei ricchi all’onere dell’”aggiustamento” [cioè dell'austerità, NdT], soprattutto perché [invece, NdT] le azioni concrete della ripartizione [degli oneri, cioè le regole dell’imposizione fiscale, NdT], per un dato gettito, sono formulabili per mezzo di quote esenti e di curva delle aliquote.
      [In altre parole, secondo la BuBa, mentre la tassazione sul reddito è “complicata” e fa male soprattutto al povero, la patrimoniale “una-botta-e-via” fa male al ricco, lo sensibilizza al problema dell'austerità e riequilibra il disagio sociale. NdT. (‘Azz, ma allora er crucco le vede, le asimmetrie, e ce dà pure bboni consigli...) ]

      Ahò, sta a tornà, io rivado ar banco.

      ******
      Prof, qu'on me pardonne la légèreté...
      Ma lei ha perfettamente ragione.
      Questi non solo vogliono che saldiamo i debiti, ma ci dicono anche come vanno addebitate le spese alle classi sociali.
      Cioè il lager è ben chiuso (i conti bancari non sono più un segreto e i movimenti sospetti possono finire sotto la luce delle fotoelettriche), le categorie dei prigionieri sono scritte in Tedesco e per la politica "locale" non servono "generali", ma bastano "kapò-rali" (ma non di giornata, mi raccomando, c'è bisogno di stabilità!).

      E, mostrando di aver capito tutto, il Presidente ripete al Parlamento Europeo, oggi, 4 febbraio 2014, che "La costruzione europea ha ormai delle fondamenta talmente profonde che si è creata una interconnessione così radicata tra le nostre società, tra le nostre istituzioni, e tra i nostri giovani che nulla, nulla, può farci tornare indietro".

      NOT IN MY NAME.

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  35. "...un sistema che consenta a noi di tornare a fare una vita normale..." quello che più desidero per me e i miei cari.
    Ci sto!!!
    Mica ci tiene sulle spine fino ad aprile vero?

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  36. Prelievi forzosi a raffica e tagli di salari solo a coloro che non accettano di essere retribuiti in lire? Quella che chiamano "carta straccia"?...
    ahahaha! Già godo!:)

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    1. Esatto, finalmente qualcuno che mi capisce...

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    2. Sorbole, se passa una cosa del genere bisogna che ci dica se le statue le preferisce a piedi o a cavallo e se in bronzo o in marmo (di Carrara o di Candoglia, of course)!

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    3. e .... chi un salario non lo percepisce?? s'attacca anche se l'euro gli fa schifo?

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    4. @Paolo di Lullo
      Diciamo che chi cercherà solo un lavoro retribuito in euro ( perché la lira è "cartà straccia") rimarrà disoccupato....c'est compris?...
      Che goduria!:)

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    5. Comprendo e partecipo al gaudio, ma mi sfugge come potrà funzionare ad esempio per professionisti, artigiani, commercianti (che un salario non ce l'hanno) e come si farà a pagare le imposte!

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    6. Ragazzi, forse non dovete leggere Dornbush, ma Swift vi farebbe molto ma molto bene!

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  37. SALDI - Le Piccole e Medie Imprese Tedesche Fanno Man Bassa delle Concorrenti Italiane in Crisi

    Dal Financial Times un'indagine sulla grande svendita in atto, a prezzi di saldo, delle piccole e medie imprese italiane ad alto valore aggiunto: gli acquirenti principali sono le dirette concorrenti tedesche, che comprano e trasferiscono le attività in Germania... erano questi gli Investimenti Esteri che dovevano risollevare le sorti del paese?

    Le piccole e medie imprese tedesche hanno fatto un'abbuffata di acquisizioni oltralpe, diventando le acquirenti straniere di imprese italiane più attive in Europa.

    Una serie di accordi in cui le piccole e medie imprese del settore industriale tedesco si conquistano l'accesso alle conoscenze tecniche delle imprese italiane sono in fase di negoziazione, e in alcuni casi le sedi sono trasferite a Nord delle Alpi.

    Secondo Dealogic, nel momento in cui la recessione abbatte i prezzi di vendita nell'Europa meridionale, le imprese tedesche stanno cogliendo l'opportunità di espandersi, e come quantità di accordi conclusi nel 2013 per l'acquisizione di imprese italiane si posizionano dietro solo alle imprese statunitensi.

    In un momento di rinnovato ottimismo, con gli indici sulla fiducia delle imprese al livello più alto dal primo trimestre del 2012, questi affari ci fanno capire in che misura le aziende tedesche considerano l'eurozona come un'area attraente per gli investimenti.

    Marcel Fratzscher, capo del DIW, un istituto economico tedesco, dice che, a parte l'Asia, l'attenzione delle imprese tedesche si è concentrata molto sulla "zona di crisi", dove possono venire in aiuto delle medie imprese italiane che spesso devono lottare per ottenere l'accesso al credito.

    Dice : "Sono IDE in saldi. Nel nord Italia, che ha una forte base industriale, ci sono un sacco di imprese di medie dimensioni che non sono così diverse nella struttura da quelle che abbiamo in Germania." …

    TRADITORI DELLA PATRIA ! DANTE ALIGHIERI VI AVREBBE FICCATO NELL'ANTENORA, IL GIRONE PIU' PROFONDO DELL'INFERNO ...

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  38. Non è l'Argentina un pericolo per il mondo, ma l'Eurozona!

    Jeremy Warner sul Telegraph cerca di rimettere le cose nella giusta prospettiva: mentre si fa un gran rumore per le difficoltà dei paesi emergenti (e specialmente, negli ultimi tempi, dell'Argentina) ora che gli USA cominciano a "normalizzare" la loro politica monetaria, la vera colossale minaccia per l'economia globale continua ad essere l'Eurozona, con il suo irrazionale sistema di cambi fissi e il conseguente austero autolesionismo.

    I paesi emergenti fanno notizia perché tirano su i tassi d'interesse cercando di difendere le loro valute, ma è ancora l'eurozona che se la passa decisamente male.

    Nel momento in cui la Fed fa retromarcia sull'espansione monetaria che serviva ad aiutare la sua economia, svariati paesi, come Sud Africa, Argentina e India, sono costretti ad alzare i tassi d'interesse per difendere le proprie valute da fughe di capitali. Per i paesi che hanno avuto una crescita gonfiata dalla sovrabbondanza di denaro a basso costo degli ultimi anni, si profila all'orizzonte una catastrofe economica, o quantomeno un forte rallentamento.

    Ciononostante c'è un'area che a quanto pare trae dei perversi benefici dall'ultima piega presa dagli eventi - l'eurozona. Ai sommi sacerdoti della moneta unica le nuove tribolazioni dell'Argentina e della Turchia sembrano giustificare tutto ciò che loro hanno cercato di fare. I paesi che non s'impegnano in adeguate riforme dal lato dell'offerta e invece tentano continuamente di svalutare e inflazionare per tirarsi fuori dai guai, non fanno che condannarsi a ripetuti fallimenti economici. Fate il confronto con l'eurozona, dicono, dove una moneta unica costringe i paesi membri ad affrontare le vere cause che stanno alla base dei loro problemi. La facile scelta della svalutazione è impedita.

    Ci può essere un fondo di verità in questa linea di pensiero. Gli apologeti dell'euro vedono la crisi come un modo per costringere una riluttante classe politica a fare le riforme. Paesi che si legano assieme con la camicia di forza di un'unione monetaria, cedono la propria sovranità economica all'economia dominante, come ha spiegato questa settimana Mark Carney, Governatore della Banca d'Inghilterra, entrando nel dibattito sull'indipendenza della Scozia. La Scozia non può avere sia la sterlina inglese che la sovranità economica; è una contraddizione in termini. …

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  39. @ Piovani Enrico

    Da Giacché (L'Anschluss):

    Gli effetti dell'unione monetaria: «miracolo economico» o «piano Morgenthau»?

    Il 1° luglio il Trattato e l'unione monetaria diventano realtà. Da questo momento la moneta della Rdt non esiste più. Il tasso di conversione è fissato in modo abbastanza complicato, ma i dati essenziali sono questi: tutte le partite correnti (prezzi, stipendi, pensioni, affitti) sono regolate secondo un tasso di conversione 1 a 1, mentre patrimoni e debiti sono convertiti 1 a 2 (ossia 2 marchi della Rdt per 1 D-Mark dell'Ovest). Fanno eccezione i conti correnti delle persone fisiche, che sono convertiti a un tasso dì favore, in maniera differenziata a seconda dell'età del correntista:
    I bambini sino a 14 anni possono cambiare 1 a 1 i primi 2.000 marchi Rdt; chi ha dai 15 ai 59 anni, i primi 4.000; le persone di età superiore, i primi 6.000; gli importi superiori a queste soglie sono cambiati 1 a 2.
    ................
    il tasso di conversione adottato fu assolutamente irragionevole e comportò quindi, non soltanto l'impossibilità di svalutare, ma addirittura un'abnorme rivalutazione (cioè aumento) dei prezzi delle merci prodotte nella Rdt.
    Questo per un motivo molto semplice. Benché il marco dell'Est non fosse una valuta convertibile, negli scambi commerciali della Germania Est con la Germania si usava un coefficiente di correzione per misurare il valore relativo delle due valute; altri coefficienti di correzione venivano adoperati nei confronti del dollaro e di altre valute occidentali. Nel 1988 questo coefficiente era di 1 a 4,44. In pratica, un marco dell'Ovest valeva quanto 4,4 marchi dell'Est, e precisamente secondo questo parametro veniva regolato il commercio intertedesco. L'unione monetaria significò quindi un aumento dei prezzi delle merci prodotte nella Rdt di poco meno del 450 per cento!
    ............
    Si provi per una volta a immaginare che la Germania (Ovest) debba fare i conti, da un giorno all'altro, qualunque ne sia il motivo, con una rivalutazione del marco di simile entità: dopo un giorno in questo paese non sarebbe più sfornato un solo panino, ma lo si importerebbe da Parigi. Non vi sarebbe la benché minima possibilità di riprendersi con le proprie forze da un terremoto economico di questo ordine di grandezza.
    ............

    Se Prodi leggesse Giacché .... seppuku

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    1. O non lo capirebbe, o farebbe finta di non capirlo ...

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  40. Zerohedge: il parlamento italiano pratica un salvataggio davvero grottesco a favore delle banche private

    Mercoledì scorso, il governo in Italia ha votato l'approvazione finale di un decreto rivalutazione del valore della Banca d'Italia, del capitale sociale da € 156K a € 7500000000 - cosa che non era stato fatto dal 1930. Naturalmente, i politici che determinano il valore fittizio di una banca centrale è la cosa più idiota che ci possa essere. Tuttavia, ciò che è veramente assurdo è il salvataggio segreto che accompagna il decreto: una parte fondamentale della decisione è stata la fissazione di un tetto del 3% sulla quota che gli azionisti della banca possono possedere nella banca centrale.

    Questo significa, come riporta Reuters, che Intesa e UniCredit, attualmente maggiori azionisti di Bankitalia con quote di 42 % e 22 % rispettivamente, dovranno vendere la maggior parte delle loro stakes "equity" della banca centrale. Perché Bankitalia stessa in cambio si intasca fino a 3,5 miliardi di euro (4,7 miliardi dollari) dalla vendita delle loro partecipazioni di Bankitalia. Detto altrimenti, l'Italia ha non solo una contabilità bizarra, ma ha approvato anche un finanziamento monetario delle banche insolventi da parte dell'autorità monetaria, e quindi da parte dei contribuenti italiani.

    Un piano di salvataggio estremamente grottesco, e certamente non ultimo, dalla Reuters: Il decreto dice che le banche hanno tre anni per conformarsi alle nuove regole. In caso di Intesa Sanpaolo deve vendere una quota del 39 %, potrebbe incassare fino a 2,3 miliardi di euro prima delle imposte, secondo i calcoli degli analisti sulla base del nuovo capitale sociale di Banca d'Italia. UniCredit potrebbe intascare una plusvalenza lorda pari a circa 1,15 miliardi di euro dalla cessione della sua quota del 19 per cento di Bankitalia.

    L'unico altro istituto di credito con una partecipazione nella banca centrale superiore al 3 % è Carige che sta per raccogliere una plusvalenza di 73 milioni di euro, se ha venduto parte della sua partecipazione per rispettare il decreto.
    E la ciliegina sulla torta, confermando che Basilea III è il più grande trucco della vigilanza regolamentare concepito a Basilea il cui unico scopo è quello di perpetuare un sistema di banche insolventi, non importa il costo contribuente, è che le plusvalenze derivanti dalla vendita saranno utilizzati per aumentare la patrimonio di base delle banche.

    Purtroppo, questo piano di salvataggio piuttosto sfacciato va a beneficio solo delle suddette due banche: "Il limite di proprietà andrà a beneficio solo di Intesa Sanpaolo e UniCredit," ha dichiarato Fabrizio Bernardi, analista di Fidentiis Equities. "E non aiuterà, tuttavia, Monte dei Paschi di Siena e Banca Carige, che sono alla disperata ricerca di capitale ", ha aggiunto. Monte dei Paschi deve rivalutare di € 3000000000 entro la fine dell'anno per ripagare gli aiuti di Stato, mentre Carige ha bisogno di aumentare il suo capitale da 800 milioni di euro.
    Ora siamo sicuri che la diaspora MIT di banchieri brillanti che governano il mondo (letteralmente) si presenterà con qualche altro piano ingegnoso per mascherare il fallimento epico di Monte Paschi, fino a quando il prossimo shock della depressione europea obbligherà le banche europee ad ottenere ancora un altro piano di salvataggio, e così via, finché un giorno non ci saranno più persone che si lasceranno ingannare. …

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  41. La veritá è che noi italiani non sappiamo riconoscere i meriti degli altri e dobbiamo sempre ricorrere ad alibi ridicoli per non ammettere la nostra inferioritá.
    Se lo dice la Bundesbank ci si puó fidare soprattutto perchè i crucc ehm i tedeschi sono seri, onesti, efficienti e produttivi(oltre che biondi) e se c´è una cosa che non sopportano è la disuguaglianza, che si allenano a riconoscere fin dalla giovane etá. D´altronde una settantina di anni fa hanno cercato di eliminare ogni forma di disuguaglianza deportando milioni di uomini disuguali da loro.

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  42. È quasi incredibile, più passa il tempo e più bisogna Rivalutare B. (e ovviamente Svalutare il PD) quando in tempi non sospetti disse : "CHI VOTA A SX È UN CO......"

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    1. Ma, io "svaluterei" tutti invece. B. è stato funzionale al sistema fino a quando è stato comodo. Se poi si vede l'ultima finanziaria di Tremonti...

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  43. Alberto,
    2 note di cronaca.
    1) Ti ricordi Simone Spetia, quello che trollava per vedere chi tra i goofynomisti era un troll?
    Ti ricordi Barisoni, a cui hai fatto simpaticamente notare che il Sole a furia di sostenere panzane perde lettori?
    Ecco, il Sole è - di nuovo - in stato di crisi. Vengono chieste 40 uscite forzate.
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/03/crisi-editoria-nuova-solidarieta-e-prepensionamenti-per-il-sole-24-ore/867974/

    2) Quant'è bella la UE che apre agli investimenti esteri! Però, un momento, Alitalia aperta ai Quatarioti rompe un po' gli zebedei alla Lufthansa. E allora ecco là che si chiede alla commissione UE di bloccare le trattative!
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/03/alitalia-ethiad-lufthansa-chiede-alla-commissione-ue-di-bloccare-laccordo/867309/
    Che bella quest'Unione Europea: siamo tutti fratelli.

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  44. Da un libro più volte finito al rogo a suo tempo, ma il rogo non suscitò nessuno sdegno.

    Pag 191

    "Per rendersene conto basta dare un'occhiata a quel fallito club finanziario che chiamiamo Unione europea e che non si capisce a cosa serva fuorché a legittimare l'antiamericanismo e quindi a dividere l'Occidente a imporci una stupidaggine detta moneta unica..."

    "Del resto anche l'Unione Sovietica tento di fare ciò che oggi vuol fare l'unione europea. Abolì le patrie e, incollando l'uomo di Mosca all'uomo di Odessa, la donna di Pietroburgo con la donna di Samarcanda creò una super-Patria. Un super-stato una super-Nazione. ma appena l'ideologia comunista crollò, tutti si scollarono e ripresero le vecchie bandiere. Così a coloro che pretendono di ripetere in Europa l'irripetibile fenomeno americano dico: non ci riuscirete mai. La vostra super-Patria, il vostro super-Stato, la vostra super-Nazione tenuta insieme dall'ideologia del denaro e basta, si sfasceà come l'unione sovietica"

    Era il 2001, il libro è la rabbia e l'orgoglio di Oriana Fallaci.

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  45. Sempre più convinto, nella più totale tristezza e incazzatura, che l'unico argomento che possa destare certe persone sarà "verranno a prendere i soldi nel vostro conto corrente", l'argomento più egoista e ignobile, che per altro fa capire quanto ci tenevano alla nazione, alle giovani generazioni ecc. ecc. ecc.
    Tutto questo dopo "nell'Eurozona non succederà mai", "si' è successo a Cipro ma è un caso unico, vedrai che non si ripeterà".
    E dopo questo saccheggio volontario vorrò vedere che argomenti avranno.

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  46. La politica deve sapersi dare obiettivi basati sulle condizioni date e non adagiarsi esclusivamente su imperativi categorici legati ad aspettative ideali purtroppo prive di agganci alla realtà.

    Per questo motivo abbiamo bisogno di una lista per le elezioni europee che si ponga come obiettivo la democratizzazione in senso fortemente sociale della Bundesbank: bisogna dare sostanza alle istanze sociali che larga parte dei cittadini europei rivendicano a gran voce, la Bundesbank deve diventare prestatrice di ultima istanza dell'Europa che vogliamo, deve farsi promotrice di una profonda revisione dei Trattati regolatori dell'Unione Europea riportandoli nel solco costituzionale, deve favorire la nascita di una Camera dei Lavoratori Europei a sostegno di un Parlamento Europeo finalmente dotato di potere legislativo, deve sconfiggere la povertà e difendere il Welfare degli Stati del Sud devastato dall'austerità della Merkel, deve liberare i lavoratori dalle catene del bisogno, perseguire la piena occupazione ed estendere i diritti civili a tutti i cittadini, deve impedire la privatizzazione dei beni comuni e promuovere la ripubblicizzazione di quelli sottoposti alla logica del profitto, deve eliminare ogni diseguaglianza e discriminazione per censo, razza, sesso e convinzioni politiche, deve creare lavoro nell'economia verde e porre le basi per scongiurare la catastrofe climatica che ci attende, deve farsi carico della solidarietà tra paesi membri in tema di integrazione e assistenza ai migranti, deve promuovere il disarmo, la pace tra le nazioni e sopire le inesauste volontà imperialistiche delle grandi potenze così come il montante nazionalismo delle destre xenofobe, deve abolire i vincoli di bilancio permettendo agli Stati di investire in ricerca, istruzione, sanità e tutela ambientale, deve combattere la corruzione, l'evasione fiscale e in definitiva la deriva neoliberista dell'Europa tecnocratica prona alla finanza globalizzata.

    Io devo perché voglio e quindi posso sottrarre la Bundesbank alla dittatura del libero mercato, alla logica capitalistica della competizione sfrenata e alle inevitabili guerre che la volontà di dominio comporta.

    Per un'Europa democratica, ecosolidale e di sinistra, vota il compagno Weidmann!

    PS_Quel generatore automatico di fughe di capitali che è la Bundesbank (centralizzazione rulez) conosce bene due cose: il senso comune del tedesco medio impoverito (abilmente formato attraverso una lucida propaganda mediatica uguale e contraria a quella italiana) e la ricattabilità (nella migliore delle ipotesi) delle classi politiche dei paesi debitori, di destra come di sinistra. Considerando che gli effetti sarebbero difficilmente occultabili, far presentare alla "sinistra" una patrimoniale a copertura dei creditori esteri come una manovra redistributiva è una mossa tanto spregiudicata quanto chiederle di tenere fermo il lavoro mentre il capitale finisce di manganellarlo: proprio per questo potrebbe funzionare. Si può sempre fare un decreto d'urgenza "quattro stagioni" in cui ogni ingrediente venga presentato dalle rispettive propagande come risolutivo e a tutela degli interessi delle proprie categorie di riferimento (gli esempi recenti non mancano).

    Io non ho più un tubo da "depatrimonializzare" ma comunque... auguri alla prolifica mamma di cotanti piddini, immuni all'evidenza.

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  47. OT-OT-OT, lo so, ma...
    http://it.finance.yahoo.com/notizie/galbani-lactalis-taglia-costi-vuole-chiusura-caravaggio-bg-130910604.html

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  48. Ma sapete cosa vi dico? A questo punto non mi metterei a piangere per un prelievo forzoso dal mio cc (a dire il vero non particolarmente invitante) che servisse ad abbattere una volta per tutte questa rottura del debito pubblico...sempre meglio del bail in, più democratico di qualsiasi imposta ( almeno la pagano tutti in proporzione al patrimonio vero, se ci riescono) che tanto produce ormai lo stesso effetto senza che ce lo dicano. Basta, paghiamolo 'sto debito pubblico (per il Mes o qualsiasi cosa sia) e poi ci lascino in pace, che ci rimbocchiamo le maniche e rifacciamo l'Italia più bella che pria. Diciamo che potrei accettarlo come prezzo del riscatto per la mia libertà, dato che questa classe dirigente non offre alternative. E tuttavia, scommettto che non lo faranno mai (perché rinunciare a questo splendido quanto utile feticcio del debito pubblico?), meglio proseguire con questo stillicidio di tares, imu, iuc, privatizzazioni, etc...

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  49. a bortoletto io sono di preganziol, mia mail g.zerbato @yahoo.it..stessi problemi gente ottusa. ciao.

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  50. Che poi è un modo per pagare il debito privato, diventato pubblico, con il risparmio privato.

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