(...ma quanto si sono preoccupati...)
Gentile dottore,
mi scuso per non averle potuto rispondere prima, ma sono giorni
molto convulsi a causa della mia prossima partenza per un visiting
in Francia.
Ieri, al cenacolo FULM, Paolo Savona e Giorgio La Malfa mi
hanno ribadito il suo interesse per il mio lavoro, e soprattutto per
il carattere trasversale del suo successo (dai monarchici a
Rifondazione, dagli operai al Club Canova). Forse lei è più stupito
del successo presso il Club Canova. Io non tanto. Da persona
intimamente liberale credo che non sempre, ma spesso, chi ha i soldi
ce li ha perché se li è meritati, cioè perché ha dimostrato
intelligenza, e ammettere la realtà dei fatti è il primo segno di
intelligenza.
Confido quindi nel fatto che il suo interesse sia in qualche modo il
segnale del crepuscolo di una certa informazione folcloristica
(quella del "faremo la spesa con la carriola", "saremo come Weimar",
ecc.), un'informazione alla quale la mia opera di divulgazione sta
comunque chiudendo molti spazi, e che si apra, nell'interessi di
tutti, una riflessione comune, più matura, serena e
razionale, e soprattutto meno populista, sui percorsi (obbligati)
dell'Italia nel prossimo futuro.
Qualora fosse così, e non ho (quasi) alcun dubbio che sia così, la
prego di contattarmi liberamente a questo indirizzo o al +39 333
61626x. La mia policy è molto semplice: se sono libero rispondo a tutti, se
sono occupato non rispondo a nessuno.
Con stima e solidarietà, le porgo i miei cordiali saluti.
Alberto Bagnai
(ovviamente non ha chiamato, l'interesse era effimero. Dubito invece che fosse provvisto da Madre Natura della sottile arte di leggere fra le righe. Voi che invece ne siete stati provvisti, che cosa ci leggete, fra queste poche righe?)
(ovviamente, per bilanciare il saldo delle risate, mi aspetto dall'altra parte i ragli dei marxisti dell'Illinois: "Hai visto, lo dicevo io, Bagnai è liberale!" Poveracci, hanno il senso dell'umorismo di un tramviere svizzero e la capacità comunicativa di un lamantino... Ma non è che nei giornali dei padroni stiano messi meglio, eh!)
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
Purtroppo mi sto convincendo sempre più che solo una minoranza capisce.... Ma non bisogna, per ciò, desistere!
RispondiEliminaArturo d,
Eliminapiccolo ripassino:
http://goofynomics.blogspot.it/2013/01/limportante-e-desistere.html
Prof, hai visto, lo dicevo io, Bagnai è liberale!
RispondiEliminaDi più, è liberale intimamente.....
EliminaFra le righe? Giamaica?
RispondiEliminama... il non ci sfrantumare i cabbasisi, sopra tutto se non sei veramente interessato, non è nemmeno tanto tra le righe...
RispondiEliminala domanda che sorge spontanea è: 'sto dottore chi è?
La risposta al #midtermgoofy il 12 aprile...
EliminaCarino "midtermgoofy"! Cercherò di esserci stavolta! Le farà piacere sapere, caro professore,che ieri pomeriggio ho intrattenuto lungamente la mia collega sulle sue tesi leggendole anche qualche bella pagina del suo libro (111/112 per la precisione). Poi le ho detto che per rendere onore al nostro comune maestro (mio e della mia collega, ovviamente, e sono sicura, anche di Giorgio La Malfa) bisogna organizzare subito un seminario perché non si può, in vista delle elezioni europee, venir meno alla pratica della "politica del mestiere". Pratica che lei, peraltro, porta avanti egregiamente. Non lo scrivo per farle complimenti. Me ne guarderei bene dato il preambolo a "Il crotalo". Ora, a parte gli scherzi, stamattina la mia collega mi rincorre e mi chiede: come si intitola quel libro di cui mi parlavi ieri? Sono a lezione, ne sto parlando agli studenti e gli ho detto anche che terrai un seminario. Ora professore, non posso più svicolare e siccome io sono una a cui non piace farsi trovare impreparata, dovrà aspettarsi che un giorno o l'altro le esponga qualche dubbio. Qualcuno sono fiduciosa di risolvermelo da sola. Spero che tutto questo le faccia piacere. A proposito: a qualche collega mi è toccato regalarlo il libro. L'ho fatto con piacere ma anche per interesse. Il seminario non posso organizzarlo da sola!
EliminaSaluti, Teresa Panico
arrendersi? Mai....
RispondiEliminaCome (quasi) sempre il suo cortese non aver dubbio si è trasformato in certezza.
RispondiEliminaio c'ho letto "str on zo"... è possibile?
RispondiEliminaMentre i tagli al Volkischer Beobachter salmonato si avvicinano, è tutto un correre ad arruolarsi nella Volksturm: com'è andata a finire lo sappiamo.....
RispondiEliminaNella marea di fregnacce apocalittiche e di mistificazioni su quanto proposto, segnalo la seguente:
"Evidentemente dodici anni di circolazione di una moneta buona non sono ancora bastati per scacciare la moneta cattiva della polemica populista. Tant'è vero che ogni giorno dai bastioni anti-euro arriva una bordata contro la valuta [..] unica . Colpi bassi, sostenuti anche da economisti isolati, fautori della tesi della "liberazione" dell'economia dalle catene di una moneta giudicata troppo forte per i paesi della periferia mediterranea e, quindi, per l'Italia."
Sappia che è isolato.
Si arrenda, Cambronne!
"Portare l'ironia nel sepolcro, fare in modo di restar levato sulle punte dopo che si sarà caduti, annegare in due sillabe la COALIZIONE EUROPEA, offrire ai RE le già note latrine dei cesari....."
(era tutto già scritto)
Le ultime frasi sono "lapidarie" (in senso letterale):
Elimina"C'è un ultimo argomento proposto dagli analisti del Centro studi di Confindustria: per esportare di più (dopo aver svalutato) occorre poter contare su un'ampia base industriale capace di produrre beni commerciabili internazionalmente. E purtroppo quella base (che l'Italia ha) è stata fortemente indebolita dalla doppia recessione che ci ha colpito negli ultimi sei anni".
Quando si dice: "Abbasso il disfattismo!"...
Volemo annà a un funerale o a la riscossa??
Ricordo che John Maynard Keynes era un liberale
RispondiEliminaliberale o non liberale il problema rimane comunque quello di sapere quale è il metodo per creare più ricchezza sia materiale che psicologica ...la distribuzione equa di questa ricchezza è il secondo passo ...al momento pare chiaro a chi non ha gli occhi bendati , sia a destra che a sinistra, che cè qualcosa di profondamente sbagliato nel progetto euro e che questo non ci permette di fare il primo passo
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