martedì 4 febbraio 2014

QED 28 e 29: l'Europa fa due pesi e due misure, il mercato no

Ci sono mattine che cominciano meglio di altre. Uno si sveglia presto, perché ha dormito presto e bene, dopo una giornata di lavoro intenso e una passeggiatina per fare la spesa al Vieux marché (quello dove i primi europeisti bruciarono Jeanne d'Arc, per capirci), e al risveglio avverte nell'aria una piacevole melodia. Allora scarica la posta, e trova un tanto gradito quanto prevedibile messaggio di Malachia Paperoga:


Alberto,
 

2 note di cronaca.
 

1) Ti ricordi Simone Spetia, quello che trollava per vedere chi tra i goofynomisti era un troll?
Ti ricordi Barisoni, a cui hai fatto simpaticamente notare che il Sole a furia di sostenere panzane perde lettori?
Ecco, il Sole è - di nuovo - in stato di crisi. Vengono chieste 40 uscite forzate.

2) Quant'è bella la UE che apre agli investimenti esteri! Però, un momento, Alitalia aperta ai Quatarioti rompe un po' gli zebedei alla Lufthansa. E allora ecco là che si chiede alla commissione UE di bloccare le trattative!

Che bella quest'Unione Europea: siamo tutti fratelli.




Ora, vedete, io ricordo benissimo gli infami e diffamatori servizi radiofonici della desinenza in "oni", ma voi ricorderete che ho preferito farmici una risata sopra, e ora capite anche perché: perché sapevo come sarebbe andata a finire. A certi attacchi non si risponde se non con il disprezzo e la pazienza, quella del crotalo, ovviamente. Il povero "oni" smateriava perché Zingy non aveva vinto il Canova, e questo l'ho capito andando a ritirare il premio. Ma povero Zingy! Non è colpa mia se lui è solo un ottimo economista, e io sono soprattutto un ottimo scrittore, come ha giustamente notato Minosse, da me ricordato con affetto in quella lieta occasione. Oh, intendiamoci: fra questi quaranta sfortunati, ai quali va (fino a un certo punto, come poi vi spiego) la mia solidarietà, sicuramente non c'è la desinenza in "oni". Per ora. Ma rimane il punto di fondo: il mercato della menzogna, dell'attacco personale squallido e gratuito, del tentativo di screditare l'avversario, è in calo. E così per i giornalisti si sta mettendo male, l'è veramente maiala di molto...

E qui salterà fuori il solito buonista di questo paio, profferendo con contenuta indignazione: "Alberto, non puoi dire 'i giornalisti', non puoi fare d'ogni erba un fascio"!

(a proposito, cari analfabeti: si dice "d'ogni erba un fascio", non "di tutta l'erba un fascio", e chi non lo capisce è diversamente italiano...).

Ah, non si può? E chi lo dice? Voi? Voi che accettate di avere in seno alla vostra professione cialtroni che equiparano Stiglitz a Marine Le Pen, o, per quel che mi riguarda, me a Donald, e non fate nulla, ma proprio nulla nulla nulla per reagire, tranne arroccarvi in una squallida e miope difesa corporativa?

Chi di voi ha detto qualcosa quando "oni" vomitava le sue abominevoli menzogne nei miei riguardi? Chi? Non ero "notiziabile", come dite voi? Cazzo, un libro che ha venduto 20000 copie parlando di una cosa della quale non si poteva parlare (voi, voi, non potevate parlare, e avete chinato il capo!) viene aggredito sull'organo di stampa della Confindustria, e questo non è notiziabile? Un outsider strappa un ambito riconoscimento al più "in" degli insider (col 70% di maggioranza), e questo non è notiziabile?

Cantiamo in coro...

Ah, capisco, non si può perché si rischia? Amici, ma io sotto concorso mi sono messo di traverso alla mia professione, e l'ho fatto a 50 anni. E voi, magari a 30, così giovani, così idealisti, non ce la fate a dire qualcosa di diverso dai ragli dei vostri colleghi più arrivati, non ce la fate a far notare loro che stonano? Come!? Io un lavoro ce l'ho e voi no? Be', intanto visto che credete così fortemente nel mercato, vi faccio umilmente notare che questo vuol dire che io me lo merito, e voi no. Poi, vi faccio rimarcare che se credeste veramente nel mercato, sapreste anche quanto potrebbe guadagnare, e ha guadagnato, in consulenze, uno che azzecca quasi tutte le sue previsioni, compresa quella che vi riguarda. Un danno economico l'ho avuto anch'io, cari. Non ne parlo per eleganza, cioè quando parlo con persone eleganti, ma parlando con voi mi sembra anche giusto, a fini didattici, usare l'unico linguaggio che sembrate capire: quello del (poco) soldo! Chiaro? Disegnino?

Quindi, se siete così compatti, se nessuno di voi, né dei nuovi arrivati, né dei sommi sacerdoti, ha il coraggio di dire qualcosa, una singola cosa, contro certi evidenti abusi, contro certe evidenti menzogne, definirvi come categoria non è razzismo.

Io ho dimostrato che non è giusto dire "gli economisti". Nessuno di voi ha dimostrato che sia ingiusto dire "i giornalisti".

Peggio! Come molti miei colleghi (la maggior parte) me lo avete dimostrato in privato, inter pocula. Ma in pubblico mai: zitti, muti...

Mi dite: ma c'è Marcello Foa!

E allora vi risponderò: cosa c'entra? Marcello Foa non è un giornalista. È un uomo.

Statemi bene. Prima dell'autunno molti altri di voi saranno sotto a un ponte. Anche voi, come me, non avete niente da perdere, credetemi, e quindi, se foste uomini, potreste anche dimostrarlo, senza aspettare l'autunno. Perché  in autunno, come due anni fa, arriverà la piena. Le bozze, questa volte, le legge l'avvocato (anche se i soldi per farmi causa non li avrete più).



(scusate: niente di personale. Hanno ucciso la verità e ci hanno privato della possibilità di esercitare in modo sereno e consapevole i nostri diritti democratici. Solo questo. E quel che è peggio non lo hanno fatto per cattiveria - non sono cattivi, vi assicuro - e nemmeno per soldi - nella maggior parte dei casi. Hanno cioè fatto il male senza trarne alcun tornaconto. Come li chiama, Cipolla, dei soggetti simili? Appunto...).



Ah, e l'altro QED? Eh, quello è triste. È la conferma che l'Unione Europea è in realtà un Reich a guida germanica, dove si può fare solo quello che piace al padrone tedesco. La conferma, se volete, del fatto che, come ho più volte scritto qui e in un certo libro di 414 pagine, l'euro è il principale, ma non l'unico problema. Lufthansa che si mette di traverso a Ethiad significa tante cose, ma per me significa soprattutto che la mia Cristinuccia, che avete conosciuto al Goofycompleanno, rischia di fare la fine di un giornalista.

Con la non trascurabile differenza che lei non se la merita.

Ma non può durare: per fortuna i piddini europei si stanno svegliando dal sogno. Si sono accorti che qualcuno fruga nelle loro tasche. Mea est ultio, dice il mercato. Abbiate fede.



(p.s.: si resta in gradita attesa di un giornalista che dimostrando di essere un uomo - or a woman - reagisca. La giornata è cominciata bene, ma potrebbe anche finire meglio: daje a rideee....)

47 commenti:

  1. mi unisco nel mio piccolo, alla gioia del momento, non tanto per mezzo gaudio, quanto per il fatto che è insopportabile il liberismo delle regole per gli altri e le eccezioni per se, perdippiu vomitando contro lo stato quando gli stipendi da quelli vengono quotidianamente elargiti (cfr:.il sole 24 ore).

    È comunque vero un argomento di base, c'è non solo poca domanda di gente con palle ben supportate da spina dorsale, ma anche molta poca offerta.

    È quello che mi continua a far pensare che c'è molta gente che l'€, ed il giogo tedesco merita di subirlo fino in fondo. Il problema è che troppi innocenti che sanno faranno la fine che proprio non meritano.

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    1. Il primo è Mister Letta, visto anche il nome del suo libro

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  2. Il suo libro, nella mia biblioteca, è tra uno di Galbraith e "Allegro ma non troppo" di Cipolla. Può andare, è soddisfatto? Mi pare di sì, almeno da un lato.
    Purtroppo, il "...ma non troppo" in Cipolla mi sembra dominante. E se ha ragione lui, come credo, la lotta sarà ancora durissima e di esito incerto visto che l'orda dei "più deleteri" è sempre sottostimata. Mi conforta, però, la sua fiducia.
    Se non fosse del tutto soddisfatto della compagnia degli economisti e preferisce quella degli scrittori, metto Gadda dall'altro lato ;-).

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    1. Mi sa che hai ragione: ormai ho perso il conto...

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    2. Effettivamente non c'è neanche bisogno di numerarli più.
      Piuttosto, giornalisti per giornalisti, ho visto che il Corrierone ha arruolato Alan Friedman, che si è prontamente e alacremente messo al lavoro per la causa. Conati di vomito. Non riesco a farci lo stomaco, è più forte di me.

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  4. ho avuto modo di scrivere il fatto che una cosa sono i singoli giornalisti, un'altra il giornalismo!
    se il 50%+1 dei giornalisti avesse fatto analisi lucide allora non ci sarebbe stato il bisogno di CRITICARE e perché no, insultare la categoria.
    quanti sono i giornalisti che spiegano bene i meccanismi della crisi? pochissimi!
    e quanti di questi hanno il coraggio di DENUNCIARE la cosa (è uno step successivo)?
    qua siamo in un regime (velato ma sempre regime) e non basta solo informare ma prendere una posizione chiara!
    Non siamo in presenza di contrapposizioni di opinione nell'interpretazione di 4 numeri ma di un dramma sociale di portata enorme.
    l'ecatombe sociale che stiamo vivendo è quasi unica nella storia per lo meno per la sua portata (tutta la popolazione del mediterraneo europeo insomma) violenta e rapida (negli USA hanno impiegano forse 20 anni per questo switch, noi 3-4!).
    forse un meridionale ai tempi dell'unità d'italia saprebbe descrivere bene la cosa ma in termini assoluti (non relativi) non c'è paragone (cacchio, come numero di persone).
    la delinquenza, i reati in famiglia aumentano e aumenteranno.
    questo non è modo di vivere perché non puoi passeggiare e vedere la gente che si prende i cartelli stradali per rivenderseli (il metallo)!
    Non puoi uscire di casa temendo che qualcuno ti entri (ti ruba)..

    sugli economisti. Il prof ha spiegato benissimo che tutto era stato previsto negli anni 90, 70 (Kaldor, Speranza e Napolitano), 60 e 50.
    ed ha spiegato pure i precedenti storici.. che dire di più?
    forse manca anche qua la denuncia ma di sicuro in Italia c'è stata la stessa vigliaccheria e opportunismo dei giornalisti.. gli economisti che non denunciano questo scempio sono una marea... ma lasciamo perdere!
    oh, ovviamente qui il discorso va contestualizzato anche perché mi pare che i giornalisti che denuncino questa cosa li troviamo in USA e UK (anche qua... siamo alla solita).

    per finire sull'EZ e il giornalismo.
    Ad un mio amico che vive a Berlino parlando di giornalismo e informazione ho spiegato che non potevano essere (i tedeschi migliori) perché dubito che in Germania si ammetta a ciel sereno che stanno applicando trattamenti nazisti-economici ad un centinaio di milioni di persone e che si stanno facendo mantenere.
    la risposta è stata: "ma che dici?" ecco..

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  5. La caduta negli inferi della disoccupazione non riguarda solo i giornalisti ma tutte le categorie pofessionali, TUTTE COLPEVOLI INDISTINTAMENTE IMHO di aver propalato la propaganda ed i luoghi comuni PUDE.
    Le statistiche del fenomeno (che difficilmente arrivano sulle pagine dei quotidiani controllati da confindustria) sono tuttavia impietose.
    Prendiamo per esempio il FASI, il fondo di assistenza integrativa sanitaria dei dirigenti d'azienda privati.
    Dal 2009 al 2012 le aziende iscritte al Fondo sono passate da 16.969 a 15.811.
    La composizione degli iscritti al 2013 era 60.589 dirigenti in servizio, 70.027 in pensione (fonte FEDERMANAGER), con un rapporto di 0,83 (nel 2005 era circa 1).
    Nel 2008 il FASI aveva registrato un avanzo di 18,5 milioni di euro mentre nel 2014 si prevede un disavanzo di 21,2 milioni (a fronte di circa 270 milioni di prestazioni).
    Nel 2012 sono 'usciti dalle aziende' circa 5000 dirigenti, con un incremento del 9% sul 2011 e addirittura del 14% sul 2010.
    Di questi SOLO 23 (bucio de' culo!) hanno trovato impiego in altra azienda.
    Nel 2013 l'esodo e' continuato con un flusso paragonabile, se non superiore, a quello del 2010/2011/2012.
    Con l'estinzione delle categorie professionali cessera' anche l'indotto e chissa' che fine faranno i 7,2 miliardi di euro di patrimonio del fondo integrativo previdenziale.....
    Mi fa impazzire l'idea che non si punti chiaramente il dito contro l'immonda unione monetaria e si preferisca l'estinzione senza combattere.

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  6. Da 2 anni non ascolto più Radio24 e Focus economia, dopo 10 anni che la seguivo, cioè da quando seguo questo blog e mi sono accorto che diceva delle panzane. Quindi dispiace solo per chi perderà il lavoro.............QED 28.
    Aggiungo che il declino, secondo me, è iniziato quanto hanno buttato fuori Santalmassi perché aveva sbugiardato (a ragione) in diretta a Tremonti.

    Per quanto riguarda "quelli che non sanno perdere" era andato bene il tentativo di B. con soldi pubblici, tanto avevano capito che Alitalia non sarebbe stato un concorrente, ma ora Ethiad le potrà dare molto fastidio e quindi cercano di farli fuori sul nascere.
    Non hanno ancora capito che a breve comincerà anche il loro declino...

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  7. Come sempre, lucidissimo.

    PS sto rileggendo Federico II Imperatore del Kantorowicz, illuminante l'odio dei teutonici seguaci di Ottone per tutto quel che stava a sud del Brennero... puer Apuliae, per l'appunto... mica un Hohenstaufen. :D

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  8. Buongiorno prof, vorrei condividere con lei il mio unico successo: ho prestato il suo libro ad una coppia di miei amici! In verità avevo già cercato di farlo leggere a qualcun'altro ma ho sempre fallito! Nota di colore: tutti quelli che me lo hanno rifiutato sono di estrazione piddina, invece quelli che se lo stanno leggendo stanno un poco più a destra.
    Sarà un caso? Non saprei ma tant'è!

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    1. Io, dopo averlo letto, l'ho fatto leggere ad un piddino mio amico. Dalla sua critica negativa mi sono reso conto che l'aveva letto a tratti.
      Poi, quando mi ha detto che l'euro era bello perchè: "vuoi mettere, sono andato in Spagna e non ho dovuto cambiare la moneta... potevo fare in confronti nei negozi senza problemi..." ho capito che la sua mente non poteva dirottare "dalla linea" che va dritta verso l'iceberg...
      Si sveglierà (forse) quando entro l'estate ci taglieranno gli stipendi (siamo dipendenti statali)... chissà...

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    2. Cambiate amici. Le opinioni possono essere mutate, ma i cervelli no. Se il problema è hardware, non c'è upgrade software che tenga!

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  9. Che poi scusate... ma se davvero il problema è la corruzione, possibile che nessuno si chieda chi sono i corrotti?
    E per quale motivo sono stati corrotti?
    E quali decisioni concrete sono state il frutto di tale corruzione?
    Voglio dire: nell'economia e nella politica siamo pieni di gente che accetta "denaro o altra utilità" per scopi inconfessabili; eppure l'euro, cioè una soluzione economica presa dai nostri politici senza consultarci, non è frutto di corruzione ma è nel nostro interesse?
    A me pare, a rigor di logica, che chi si lamenta della corruzione dovrebbe amarli, i complottisti alla Barnard; non prenderli a paragone negativo.

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  10. E poi... dopo quello che è successo in Grecia, alla televisione di stato, forse qualche dubbio dovrebbe venire pure a loro, su come vengono trattati i più realisti del re, quando le cose finiscono male.
    Non so se ci siano stati sviluppi poi, ma penso che quei mesi di "agonia" siano più che sufficienti come campanello d'allarme... per chi può ancora sentire ovviamente.

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  11. "Hanno cioè fatto il male senza trarne alcun tornaconto. Come li chiama, Cipolla, dei soggetti simili?"

    Elettori di sinistra?

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    1. Quanto dolore mi procure con le tue parole amico mio. Perché tu hai ragione, e Dio (o chi per esso) sa quante volte ho fatto il male senza trarne alcun tornaconto...

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    2. Caro Amico,
      Dio o chi per esso vede bene nelle nostre intenzioni, e quando sono buone possiamo stare tranquilli. La vita invece, purtroppo, si cura solo delle conseguenze...

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    3. Ma non si diceva che "la via dell'inferno è lastricata di buone intenzioni"?

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  12. Quando tu accendi il televisore e credetemi a molti esseri pensanti capita sempre meno e ti trovi davanti un conduttore a caso che parla di legge elettorale, insulti al capo dello stato e discussioni sulla moralità di Berlusconi mentre abbiamo danni economici da dopoguerra non puoi non pensare che i giornalisti si meritino questo e altro.

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  13. Eh no caro. Io t'u dic. Poco dopo l'inizio di quest'avventura avevo cominciato a rompere il cazzo a tutti e SOPRATTUTTO ai miei amici giornalisti. Di cui una, di famiglia purissimamente piddina ma invero rapidamente illuminata, Angela G., ha cominciato presto a trattare questi temi (sarà che era finita nella tonnara di Telese?).
    Beh, a quanto m'ha raccontato ha chiamato Abbagnai per saperne di più e l'ha trovato a Kingston, Giamaica, da dove j'ha mandato a dire che... :)
    Insomma Maestro, ha fatto l'Oronzo. Sarà stata una giornata no.

    D'altra parte capisco cosa intendeva nel post: un'intervista è una cosa che non ti fa esporre con la *tua* opinione di giornalista, sarebbe diverso scrivere di proprio pugno un'analisi della cappa eurista, per esempio. Beh, l'amica mia (vabé, sorella del mio migliore amico... dettagli) ci ha provato. Finora non gli ha portato troppo bene. Però ci tengo a difenderla. Eccheccazzo, un posto sul muro dei giusti se lo merita.

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    1. Allora. Di questa giornalista trovo nella mia email una lettera del 21 marzo 2013 alla quale non ho avuto tempo di rispondere. Il pezzo non mi sembra particolarmente rivoluzionario. Un bel cordone sanitario di PUDE, Bagnai associato a Grillo, ecc. Mi dispiace che sia amica del tuo "IO", ma sinceramente fra scrivere un pezzo per il FQ e finire in una melma simile, perdonami e regolati come credi, ma io continuerò a regolarmi come mi sono regolato. A marzo l'associazione non era costituita, ero solo, e quanto stavo faticando, se permetti, non lo so solo io, ma anche chi legge questo blog essendo degno di farlo.

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    2. Comunque, contro il muro dei giusti ci sono tantissimi posti, è un muro molto lungo. Sul muro non credo ce ne saranno altrettanti. Forse è meglio fare un giro da un'altra parte, no?

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    3. Un Autore che seguo minuziosamente mi ha fatto conoscere la tragedy of the commons. Comportamenti razionali dei singoli (mercati speculativi, giornalisti precari che ci tengono alla pagnotta) portano a effetti generali nefasti (crisi, cappa pude). Esistono anche comportamenti irrazionali dal punto di vista personale (vedi rischi di carriera che Lei corre) giustificati da scopi generali (divulgazione) che sono per questo tanto più lodevoli, anzi, evangelicamente "Giusti".
      Ma può chi vive giorno per giorno investire in "Giustizia"? Se conosce i fondamentali macroeconomici forse, ma se invece deve "fidarsi" di questo o quello o della matematica (per lui = ju-ju) o comunque studiare tutto da zero...
      Non lo so. Simmetricamente, ammetto che non sono sicuro di quali rischi possa correre una giornalista precaria (con poca economia) che scrive su un sitarello quel pastone (ma anche questa intervista a Cesaratto, tra l'altro seconda scelta dopo Bagnai) ma se non sul muro dei Giusti, per favore non mettiamola "contro" di esso.
      Questo per i doveri dell'amicizia.
      Per quanto riguarda l'indegno sottoscritto, ammetto di aver sbagliato nei toni e nell'essere sembrato colpevolmente unconsiderate del suo sforzo pluriennale, che invece apprezzo tantissimo. Mi scuso. Se perdo l'occasione di tacere, è perché sento che comunque imparo di più così che tenendo le mani in tasca (se non altro rifletto di più). A volte mi sorprendo in negativo, a distanza di qualche ora, del tono che mai userei con un professore della mia università (anche dopo la firma). Eppure c'è una coazione a ripetere, dannazione, fortissima, a sfotterla bonariamente e chiamarla Al Wet ecc. Forse mi devo fa' un mese fuori. Comunque se le interessa, ho una spiegazione psicolunatica. Lei si è sin dal primo articolo (consapevolmente o no) sobbarcato un compito più sottile della divulgazione economica ma non meno importante: la cura psicoanalitica di un intero Paese nevrotizzato dal paternalismo fascista di questa politica. Questo provoca un meccanismo di transfert che se da una parte prova la mia immaturità, prova anche l'efficacia della sua divulgazione/terapia. Ovviamente bisogna crescere e guarire.
      Ma sia paziente (a suo modo: i sonagli li sento benissimo...) e guardi alla dinamica, come ci ha insegnato. Ho cominciato restando a bocca aperta per il miracolo della contabilità nazionale. Se oggi sono indegno (beh, lo provano le 25 pagine che devo aprire per capire ogni post) e mi merito l'euro, conto sul suo aiuto per non meritarmi in futuro la prossima Grande Moneta Unica del prossimo Grande Mercato Unico.
      P.s.: mi rendo conto in base alle considerazioni in alto di non essere nemmeno tra i "giusti", ma di fare semplicemente il mio interesse particulare di disoccupato. Questo è l'achievement di oggi. Niente di che, ma la dinamica... :)

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    4. Carissimo, tu fai un po' come ti pare, ma non far capire che io ho mandato a fare in culo un giornalista, perché se e quando decido di farlo lo faccio sempre pubblicamente. Semplicemente, non ho avuto tempo di rispondere. Se la tua amica c'è rimasta male, chi se ne frega. Altri non ci sono rimasti male, hanno scritto di nuovo, e alla fine si è sempre potuto fare qualcosa. Quindi?

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  14. E con questa notizia dell'ultima ora (peraltro non inattesa).....la giornata e' bella che rovinata!
    http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2014/02/04/news/pensioni_in_rosso-77656551/?ref=HREC1-1

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    1. Ecco. A fagiolo con il post. Mi sono letto ogni articolo che ho potuto sull'argomento (bel modo di passare i pochi minuti liberi...) e nessun giornalista, nessuno, ha ricordato una simpaticissima cosa: due anni fa sMonti non aveva avuto la brillantissima idea di unire INPS con INPDAP?! La prima in attivo di otto miliardi, la seconda (ricordiamo che è quella che eroga pensioni al settore pubblico, politicanti compresi) con un buco da 20 miliardi. Ora, non ho una laurea in matematica e nemmeno in economia, in realtà credo basti l'intuito di un corallo, ma era lampante che sarebbe finita così.
      Ne oggi ne ieri un rigo in merito. Altro che di ogni erba un fascio: questa è tutta gramigna.

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  15. Sarò monotono, ma visto che Vladimiro Giacché si è preso la briga di raccontarci le prove generali di questa bella unione, oltre che consigliarvi la lettura di Anschluss, vi riporto quanto scritto alle pagine 103-105, in tema col QED 30.
    "[...] Prendiamo la vicenda dell'Interflug. La linea aerea di Stato della Rdt nel 1990 è appetibile per diversi motivi: il primo è che i conti sono tutt'altro che disastrosi (100 milioni di utile nel primo semestre:soltanto a seguito dell'unione monetaria, e soprattutto della prima guerra del Golfo, peggioreranno - come del resto quelli di tutte le compagnie aeree), il secondo è il valore strategico dell'aeroporto di Schönefeld a Berlino. Per questo motivo già a gennaio si fa avanti la Lufthansa (di cui lo Stato tedesco-occidentale detiene il 51 per cento) e stipula un accordo per l'acquisizione del 26 per cento della società. L'antitrust tedesco però sembra non gradire un monopolio, e per di più statale, delle linee aeree tedesche: il suo parere deve però essere confermato da una decisione del governo - che non arriva.
    Sembra comunque profilarsi all'orizzonte una soluzione ottimale, almeno dal punto di vista di un' <> rispettosa della concorrenza: nel maggio 1990 anche la British Airways avanza un'offerta. Successivamente spunteranno altri pretendenti: un consorzio formato dalle linee aeree irlandesi Air Lingus, la Creditanstalt austriaca e l'asiatica Cathay Pacific. Anche il gruppo americano Wimco International fa un'offerta. Tutti però vengono sono scoraggiati dalla stessa Treuhandanstalt - cui nel frattempo è stata conferita anche Interflug - dal portare avanti la loro offerta, a causa delle presunte condizioni catastrofiche dell'Interflug: decisamente un comportamento singolare da parte di un venditore. La British Airways presenterà anche un ricorso a Bruxelles contro la Treuhandanstalt per ostacolo alla concorrenza. Con l'avvio dell'unione monetaria i conti dell'Interflug cominciano a peggiorare, e alla società sono per di più addebitati <> per un valore di 120 milioni di marchi.
    La strategia di Lufthansa a questo punto cambia: il suo interesse non è più l'acquisizione della società, ma impedire che la società sia acquistata da altre linee aeree. La Treuhandanstalt fiancheggia a meraviglia gli interessi di Lufthansa. E nomina un primo liquidatore, il quale però sostiene che la Interflug non deve essere liquidata. Viene licenziato e al suo posto ne viene nominato un altro che a tempo di record (7 giorni) emette il verdetto opposto. Il 30 Aprile 1991 viene annunciata alla stampa la liquidazione della società. Nel frattempo la proprietà del suolo dell'aeroporto di Scönefeld è stata regolamentata attraverso un procedimento che ne garantisce l'utilizzo alla Lufthansa. A questo punto il monopolio sui cieli tedeschi e sulle piste d'atterraggio della ex Germania Est è garantito, e senza spendere un marco: come previsto dalla <> pochi mesi prima, la Lufthansa può infatti <> (sul tema Interflag si possono vedere Bothmann in Dümcke/Vilmar 1995: 188-194; Laabs 2012: 126 sgg; Huhn 2009: 75-89). [...]"

    (alcune note: la Treuhandanstalt prevedeva la secretazione di tutti gli atti e la manleva per tutti coloro, direttamente e indirettamente, ne perseguivano i fini.
    I <> ai quali si riferisce il testo, non sono intesi come li intendiamo noi: erano soldi che dallo stato sociale venivano prestati alle società (che appartenevano allo stato stesso), dopo che le stesse avevano versato gli utili allo stato. Prestiti a tasso zero, intesi come giraconto, che con l'unione sono diventati veri e propri debiti.)

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    1. Fabio, se usi le parentesi angolari il testo non viene riportato. O usi i cavalieri (carattere ASCII 174 e 175) oppure usi i doppi apici e famo prima...

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    2. (Lo riposto in quanto mancano parti fondamentali, galeotto fu il compito di isoperimetria del bimbo nel bel mezzo della correzione della bozza)

      Sarò monotono, ma visto che Vladimiro Giacché si è preso la briga di raccontarci le prove generali di questa bella unione, oltre che consigliarvi la lettura di Anschluss, vi riporto quanto scritto alle pagine 103-105, in tema col QED 30.
      "[...] Prendiamo la vicenda dell'Interflug. La linea aerea di Stato della Rdt nel 1990 è appetibile per diversi motivi: il primo è che i conti sono tutt'altro che disastrosi (100 milioni di utile nel primo semestre:soltanto a seguito dell'unione monetaria, e soprattutto della prima guerra del Golfo, peggioreranno - come del resto quelli di tutte le compagnie aeree), il secondo è il valore strategico dell'aeroporto di Schönefeld a Berlino. Per questo motivo già a gennaio si fa avanti la Lufthansa (di cui lo Stato tedesco-occidentale detiene il 51 per cento) e stipula un accordo per l'acquisizione del 26 per cento della società. L'antitrust tedesco però sembra non gradire un monopolio, e per di più statale, delle linee aeree tedesche: il suo parere deve però essere confermato da una decisione del governo - che non arriva.
      Sembra comunque profilarsi all'orizzonte una soluzione ottimale, almeno dal punto di vista di un' «economia sociale di mercato» rispettosa della concorrenza: nel maggio 1990 anche la British Airways avanza un'offerta. Successivamente spunteranno altri pretendenti: un consorzio formato dalle linee aeree irlandesi Air Lingus, la Creditanstalt austriaca e l'asiatica Cathay Pacific. Anche il gruppo americano Wimco International fa un'offerta. Tutti però vengono sono scoraggiati dalla stessa Treuhandanstalt - cui nel frattempo è stata conferita anche Interflug - dal portare avanti la loro offerta, a causa delle presunte condizioni catastrofiche dell'Interflug: decisamente un comportamento singolare da parte di un venditore. La British Airways presenterà anche un ricorso a Bruxelles contro la Treuhandanstalt per ostacolo alla concorrenza. Con l'avvio dell'unione monetaria i conti dell'Interflug cominciano a peggiorare, e alla società sono per di più addebitati «vecchi debiti» per un valore di 120 milioni di marchi.
      La strategia di Lufthansa a questo punto cambia: il suo interesse non è più l'acquisizione della società, ma impedire che la società sia acquistata da altre linee aeree. La Treuhandanstalt fiancheggia a meraviglia gli interessi di Lufthansa. E nomina un primo liquidatore, il quale però sostiene che la Interflug non deve essere liquidata. Viene licenziato e al suo posto ne viene nominato un altro che a tempo di record (7 giorni) emette il verdetto opposto. Il 30 Aprile 1991 viene annunciata alla stampa la liquidazione della società. Nel frattempo la proprietà del suolo dell'aeroporto di Scönefeld è stata regolamentata attraverso un procedimento che ne garantisce l'utilizzo alla Lufthansa. A questo punto il monopolio sui cieli tedeschi e sulle piste d'atterraggio della ex Germania Est è garantito, e senza spendere un marco: come previsto dalla «Frankfurter Allgemeine Zeitung» pochi mesi prima, la Lufthansa può infatti «rilevare le partecipazioni e i diritti di partenza e di atterraggio di Interflug a costo zero» (sul tema Interflag si possono vedere Bothmann in Dümcke/Vilmar 1995: 188-194; Laabs 2012: 126 sgg; Huhn 2009: 75-89). [...]"

      (alcune note: la Treuhandanstalt prevedeva la secretazione di tutti gli atti e la manleva per tutti coloro che direttamente e indirettamente, ne perseguivano i fini.
      I «vecchi debiti» ai quali si riferisce il testo, non sono intesi come li intendiamo noi: erano soldi che dallo stato sociale venivano prestati alle società (che appartenevano allo stato stesso), dopo che le stesse avevano versato gli utili allo stato. Prestiti a tasso zero, intesi come giraconto, che con l'unione sono diventati veri e propri debiti.)

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  16. Sintesi: contro l'Ungheria sì. Contro la Germania no.

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  17. Post liberatorio di cui condivido anche le virgole. Un solo rammarico: non assisteremo allo stesso spettacolo nelle università, in cui, come ci siamo detti stamani, fanno con facilità i moderni con la disoccupazione altrui. Per quanto riguarda la Germania ci ripetiamo la stessa cosa: è così facile fare i libristi col mercato altrui.

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  18. Dimenticavo il nuovo capitolo giornalistico: siamo i più corrotti d'Europa! La metà della corruzione europea si materializza in questo paese di metafisicamente delinquenti. Il FQ ci sguazza of course e convincerà i tre quarti dell'Italia. Peccato che non si capisca da dove viena la cifra di 60 mld annui di corruzione (c'è chi spiega che è falsa e che proviene da un fraintendimento). Comunque una cosa la si capisce molto bene: l'Europa ci vuole agonizzanti ai piedi dei tedeschi

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    1. Viene dalla quinta operazione (Kolakowski): quella dove prima metti il risultato, poi i fattori.

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  19. Povera korazzata rosa, imbarka acqua da tutte le parti, te kredo ke poi er merkato (sempre kor kappa) te manda, amabilmente, a spigolare in quer posto

    Er merkato, maledetto, ma xkè va a vedere er Net Income (tutto profondo rosso) eppoi sto fetente va a guardare pure er Dividend Per Share (orkoboia, stavolta le ciambelle escono kor buko dalle sembianze di uno ZERO rosapallido)... Skifosissimo merkato! Anke sur Net Income trimestrale 2013 va a rompere er k@!!#; (rosso pure li).

    Suggerimento... agggratis... preparate er sarvagggente!

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  20. IDE, IDE, daje a ride (si fa per dire).....

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  21. Bene, allora eccomi all'amo.
    Rubo una citazione di Upton Sinclair che il pubblico di Goofy conoscerà visto che è la tra le favorite del nostro amico Krugman "It is difficult to get a man to understand something, when his salary depends upon his not understanding it!". Come vi ho detto a Pescara, la cosa davvero sbalorditiva è quanto sia difficile far capire qualcosa a qualcuno il cui salario dipenderebbe anche dal capirla. Una cosa però la categoria l'ha fatta. Capire che Bagnai è una notizia. Tanto è vero che non potendo polemizzare coi nobel per non cadere nel ridicolo, polemizzano con te. Il giorno in cui capiranno anche che quello che Bagnai dice è "la" notizia avremo svoltato. Per adesso c'è arrivata Cronaca Vera che oggi ha l'intervista a Borghi! Divertiti. Quando torni provo a farti presentare il disco durante la trasmissione....

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    1. Questo lo hai già detto. Con te parlo a prescindere. Il mio punto è un altro. Smetterete di essere una categoria e diventerete individui quando qualcuno farà affettuosamente e pubblicamente notare a "oni" che non è il caso e che comportandoti come si comporta fa solo capire che il vostro ordine non serve a un cazzo (non che ci fosse bisogno di dimostrazioni, va da sé...).

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  22. 40 licenziamenti al Sole, 81 prepensionamenti a Repubblica (che dopo il primo agitarsi del CDR sono finiti nel dimenticatoio), a L'Ora di Calabria, non ostante le resistenze e le dimissioni del direttore Sansonetti (che però una settimana dopo era già a dirigere altro...) si è perso il numero dei licenziati, il Corriere che lascia via Solferino e si appresta a una serie di prepensionamenti, anche se non tra i redattori, di ieri la novità di 23 redattori fuori dalla ADNKronos... e l'elenco continuerebbe, mettendoci dentro anche "gli abusivi", i pubblicisti da due euro a pezzo, ecc. ecc. ecc.
    personalmente ho provato a ragionarci più di una volta, frequentando minimamente l'ambiente. ma vi assicuro che nel 95% dei casi non c'è niente da fare. il loro peggior difetto è la supponenza. Sanno sempre tutto loro...
    Ma la notizia più grave, sempre per loro, è questa

    http://www.inpgi.it/?q=node/1183

    gravità di cui, come si può rilevare, non paiono proprio rendersi conto

    http://www.casa24.ilsole24ore.com/art/mondo-immobiliare/2013-10-28/investire-immobiliare-polaris-fondo-190602.php?uuid=AbxvHByI

    Banche!

    "Red, che ne sarà di noi?"
    "Francamente me ne infischio!"

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  23. Chi è causa del suo mal, pianga se stesso, dice il proverbio.

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  24. "La costruzione europea ha ormai fondamenta così profonde che si è creata una compenetrazione tra le nostre società, le nostre istituzioni, i nostri cittadini e nulla può farci tornare indietro"
    Su quella decantata "compenetrazione" nulla da dire, c'è stata eccome e ancora ci duole. E proprio per questo vogliamo adesso andare in avanti, altro che tornare indietro!
    Si noti che il nostro caro presidente si identifica con una ben definita tra le due parti interessate dalla ...ehm... compenetrazione.

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  25. In certi rapporti, per esempio quelli che intercorrono tra un organo di informazione e il potere governativo, possono istaurarsi delle relazioni di gratitudine e di stima che portano a vedere gli avvenimenti in un'ottica diversa da quella dell''etica che dovrebbe sottostare a certe professioni (ok, a tutte, ma alcune di più, come la legge che è uguale per tutti, ma per qualcuno è più giusta).
    Prendiamo ad esempio ciò che è accaduto in Siria a Quirico.
    "Tutti" sanno abbastanza chiaramente che gli Italiani pagano per gli ostaggi nelle mani dei gruppi terroristici, infatti le intelligences dei paesi nostri alleati ce lo rimproverano ad ogni occasione.
    Negli ambienti militari è cosa risaputa.
    Le cifre sono elevate e non è pensabile che La Stampa potesse avere tutti questi soldi a disposizione, e neppure che sarebbe riuscita a combinare lo scambio in un teatro tanto imprevedibile e percoloso.
    La parte svolta dalla Farnesina e dal governo degli interni sicuramente è stata determinante e imprescindibile.
    Ecco un piccolo passaggio che dovrebbe far capire la portata dell'evento:

    """""In questi 150 giorni senza Domenico tantissimi sono stati i segni di solidarietà: associazioni, giornali, siti, televisioni, il sindacato giornalisti e molte persone hanno manifestato la loro vicinanza esponendo - come sul sito de La Stampa e sul nostro quotidiano - un nastro giallo che significa semplicemente “ti aspettiamo” . Il 1° giugno il momento più emozionante: l’appello video delle figlie Metella ed Eleonora fa il giro di tv e web del mondo arabo. Oggi, infine, la notizia più attesa: l’incubo è finalmente finito. Domenico Quirico torna a casa. Bentornato."""""""

    Ora possiamo provare a immaginare cosa abbia significato la soluzione di questa possibile tragedia.

    Faremmo un insulto all'intelligenza se immaginassimo che Calabresi ha e avrà un profondo senso di gratitudine nel confronto di questo governo e delle sue scelte?

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  26. INSISTONO E PERSISTONO, NON PAGHI DEL LORO BEL RISULTATO EDITORIALE:

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-02-05/perche-sarebbe-disastro-uscire-area-euro-064108.shtml?uuid=ABfyTYu

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  27. Prof, l'apprezzamento che hai espresso su Foa mi ha spinta a scrivergli il 4 febbraio sul suo blog:

    Adriana il 4 febbraio 2014 alle 02:42:




    Gentile e stimatissimo Foa,
    pensi che al blog di Bagnai sono arrivata nel 2011 o inizio 2012 proprio dalla frequentazione di questo suo blog trovato per caso; qui trovai un link che portava direttamente a Goofynomics, blog di Bagnai, o indirettamente tramite un altro blog.
    Sta di fatto che anche il link a video di Messora, che trattava argomenti attinenti, come a quello contenente un’intervista a Stiglitz, li ho trovati qui, sempre grazie a commentatori attenti e documentati. Ricordo pure la lettera da lei pubblicata e commentata di un piccolo imprenditore di sinistra assai deluso dal Pd.
    In generale ricordo, e per questo la stimai e la stimo, nella presentazione di svariati argomenti, il suo equilibrio e la sua lucidità in analisi che non nascondevano il suo punto di vista, sempre chiaro e determinato, mai fazioso, come anche il tono delle sue risposte volte a temperare qualche commento forse troppo passionale.

    Poi non riuscii più a seguire entrambi i blog e rimasi a Goofynomics.
    Il cammino da persona di sinistra un poco rassegnata e un poco illusa a persona di sinistra critica e non più tanto incline a steccati rigidi l’ho cominciato proprio qui.
    Averla vista citata diverse volte in Goofynomics è stato il movente per scriverle quanto da tempo ripeto a me stessa.

    Le auguro il meglio, per sé e per i suoi lettori.


    Fin qui la mia letterina. Poco dopo, un lettore di Foa ha citato le tue parole su Foa. Come vedi, tutto un giro di apprezzamenti. Inevitabili.

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