mercoledì 17 maggio 2023

La Francia, i consumi, e micuggino...

(...pei malati c'è la china...)

(...aggiungiamo anche questi alla sterminata lista dei temi dove siete venuti qui a cascettare, salvo poi vederveli sbattuti in faccia dalla stampa autorevole - e dire: "avevi ragione tu!" mai, eh, non sia mai ne venisse leso l'onore di chi, da dilettante, si prende il rischio di confrontarsi con un professionista...)

Hocpoc ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Tirare la cinghia":

https://www.insee.fr/fr/statistiques/fichier/6795076/27_IR_Biens.xlsx

Credo che la fonte dei dati di quel grafico possa essere questa.

Pubblicato da Hocpoc su Goofynomics il giorno 10 mag 2023, 23:05

Confermo, è questa:

ma forse, visto che qui siamo dei professionisti, potremmo anche rappresentarla così:


Valerio Santoro ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Tirare la cinghia":

1. Secondo Numbeo, il salario medio netto mensile in Francia si avvicina ai 2.266€, le spese mensili per una persona sola arrivano 886,9*€ (3.151,8*€ per una famiglia di 4 persone). In Italia, il salario netto medio mensile tocca i 1.556€ , le spese mensili per una persona sola arrivano 803,8*€ (2.798,5*€ per una famiglia di 4 persone). Ora, le metodologia di Numbeo sono poco trasparenti e discutibili, ma fotografano una realtà dell'Italia come un paese in cui si spende 11% meno che in Francia ma dove si guadagna un salario del 43% più un basso. Possiamo discutere se l'11 sia davvero 11 oppure 10 o 12 e se il 43 sia davvero sopra o sotto 40, ma rimane l'ordine di grandezza, confermato a livelli ufficiali.

2. In Francia non protestano perché nongnafanno. Protestano contro un aumento dell'età pensionabile di un paio d'anni. Roba per cui, qui in Italia, non si sarebbe neanche bofonchiato. Dal 1980 sono passate 5 grandi riforme del sistema pensionistico italiano, che lo hanno profondamente modificato e ristrutturato. Rendendolo, tra parentesi, meno sostenibile, quando, a parole, l'intenzione era l'opposto. Le proteste francesi vedono i giovani in prima linea, mentre qui in Italia i giovani protestano contro le pensioni e - naturale evoluzione - contro qualsiasi forma di benessere diffuso.

3. Il governo ha dovuto evitare il passaggio in Assemblea Nazionale, perché i parlamentari avevano paura - e non dei mercati.

4. I sindacati francesi non sono meglio di quelli italiani. Ma in Francia le manifestazioni si fanno lo stesso. E la polizia non scherza.

Mia ipotesi: se sei più ricco hai più da perdere e quindi protesti di più (1) anche se l'ambiente non ti invoglia a farlo (4) ma c'è più consapevolezza diffusa (2). E se la controparte può subire un danno (3) ha più voglia di trattare.

*escluse spese per mutui o affitti

Pubblicato da Valerio Santoro su Goofynomics il giorno 15 mag 2023, 10:49


La colpa è mia.

Sotto ai miei post, come sotto alle pubblicità in cui certe automobili si esibiscono in performance spericolate, dovrei aver cura di scrivere: non provateci a casa! Sì, perché soprattutto dopo che ho avuto l'insigne onore di diventare vostro rappresentante (e quindi di entrare a far parte di quell'associazione a delinquere nota come #aaaaabolidiga), i sopravvenienti ignorano, e i preesistenti hanno dimenticato, che qui siete a casa di un professionista. Uno che ha il suo h-index, niente di stellare, ma superiore a quello di molti "egonomisti" che vi infliggono in TV, uno che, forse ve lo siete dimenticato, ha lavorato in Francia, quindi ha fatto la spesa nei loro supermercati, ha frequentato le loro case, in particolare le case di quelli di loro che stanno bene perché sono élite (universitaria).

Quindi non capisco tutta questa fregola di dimostrare a me, e per di più utilizzando una versione particolarmente squinternata di micuggino che è Numbeo, che "li francesi sò più ricchi de noi, guadambieno più dde noi", a me che i dati li conosco e li frequento per mestiere da quando voi vivevate sereni e spensierati, perché non avevate ancora capito che prima l'economia, e poi, molto dopo, la punturina, si sarebbero occupati di voi. Non la capisco, ma la colpa è mia: evidentemente come profeta dell'appostismo ho fallito: lo pratico, ma non riesco, col mio esempio, a indurre altri a farlo. Peggio per gli altri: io al posto mio ci sto tanto bene, gli altri verranno rimessi al posto loro dalla forza degli eventi, e intanto cerchiamo di capire che cosa sta succedendo e che cosa sto cercando di spiegarvi (chi l'ha capito può saltare la spiegazione).

Sto cercando di spiegarvi questo:


E non venite, cortesemente, a spiegare a me perché sono incazzati ora i francesi, ragionando sulla base dell'ultima prima pagina di Repubblica. I francesi si sono incazzati cinque anni fa per l'aumento delle imposte sul carburante e più in generale per protestare contro l'elevato costo della vita: un quadro molto più coerente con il rallentamento della curva dei consumi esattamente in quel periodo che con le farneticazioni di micuggino numbeo. Certo che ora non gli fa piacere che la loro età pensionabile cresca! Certo che i loro sindacati non sono gialli come i nostri! Ma questa è una goccia che cade in un vaso già traboccato, anche se apparentemente non ve ne siete accorti (ma anche qui la colpa è mia: ve lo avevo detto con sei anni di anticipo e ve ne siete dimenticati).

Le famiglie francesi consumano una percentuale del loro Pil inferiore e decrescente rispetto a quella degli italiani:


Se mi dite che il loro Pil è superiore al nostro e che questo divario è aumentato nel tempo:


con uno scarto che è passato dal 3,4% nel 2011 al 6,2% nel 2022 (niente di quanto dilettantescamente affermato dal buon Valerio e dal divertente Marco, peraltro), vi ringrazio (qui c'è stata l'austerità, lì no), anche perché rafforzate il mio punto: perché mai chi guadagna di più dovrebbe consumare di meno (i volumi li abbiamo visti in questo post: una percentuale minore di un volume maggiore può essere, ovviamente, un volume maggiore, ma come ricorderete il volume dei consumi francesi si sta avvicinando rapidamente a quello dei consumi italiani).

Si può discutere (cioè si potrebbe, se ci fosse qui un minimo di quella raffinatezza che per anni abbiamo profuso, raccogliendo in cambio numbeo) sul fatto che il Pil è una misura meno accurata della capacità di spesa delle famiglie del reddito disponibile. Eccovelo qui, a parità dei poteri d'acquisto:


L'austerità ha divaricato lo scarto, ma... non siamo il 43% sotto.

Dopo di che, siccome voi siete migliori economisti di me, non escludo che possiate raccontarmi che i francesi sono scesi in piazza nel 2018 perché le loro aspettative razionali gli indicavano che nel 2023 le loro pensioni sarebbero state riformate. Le mie me lo indicavano nel 2012, ma le loro, ve lo posso garantire, non glielo indicheranno nemmeno nel 2052!

Anche sull'idea che #aaaaabolidiga si spaventi de "er popolo" avrei molto da dire, ma credo di averlo già detto (anche questo).

Qui il punto è uno, e uno solo: quando giochiamo ad armi pari, cioè senza "le regole", facciamo meglio degli altri, e agli altri per sclerare basta molto meno che a noi, perché non è vero che stiano sideralmente meglio di noi.

Basterebbe saperlo.

Ma è chiaro che dei rappresentanti di un popolo che non vuole capire le proprie potenzialità, se vogliono essere veramente rappresentativi, devono essi stessi per primi ignorare queste potenzialità.

E siccome siamo in democrazia, mi arrendo!

(...buona notte!...)

9 commenti:

  1. Ironia della sorte: magari l'euro finirà quando i paesi del nord si accorgeranno che l'Italia ha imparato a giocare meglio di loro con le regole che hanno creato per strangolarci. :-)

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    1. Sicuramente i piddini rosicano a morte per il fatto di aver creato, sopportando un discreto sforzo politico, uno spazio fiscale di cui possiamo approfittare noi. Questo, ovviamente, per chi sa come si misuri lo spazio fiscale...

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  2. Mi sono dimenticato di commentare nel post precedente sul tema. Gli Italiani giovani non protestano perché sono "ricchi" di famiglia. Con 2-3 eredità a testa possono stare tranquilli e infatti ci stanno.

    I Francesi giovani, figli di immigrati senza eredità, sono "poveri". Tra 40-50 anni, quando i giovani in Italia saranno tutti figli di immigrati senza eredità, saremo messi come la Francia.

    Però sarebbe bello se fermassimo prima con l'immigrazione.

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    1. Non credo proprio che tutti i gilets jaunes siano figli di immigrati.

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  3. io però non riesco a capire lo scopo di tale confronto: siamo come i capponi di Renzo, ma loro sono un po' più capponati di noi.
    Nel frattenoi andiamo a mollo e continuiamo a fornire costose munizioni (leggi Samp-T) ad una camicia bruna che può impunemente sfoggiare simboli discutibili mentre viene baciato e abbracciato anche da chi poi si commuove nel giorno della memoria (selettiva).

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    1. Direi che un primo scopo emerge dalla discussione che è nata: c'è gente che è convinta che gli altri stiano quasi il doppio meglio di noi, poi andando a vedere le fonti capisci che non è esattamente così, cioè che noi stiamo meno peggio di quanto ci si vuol far credere. Emerge anche che "si stava meglio quando si stava peggio" non è una banalità, ma una amarissima verità. La sensazione che chi c'era tuttora prova che prima del 2007 (e ancor più prima del 1999) in Italia si stesse di molto meglio che altrove è plasticamente confermata dal confronto fra i livelli di consumi.

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  4. "Ma è chiaro che dei rappresentanti di un popolo che non vuole capire le proprie potenzialità, se vogliono essere veramente rappresentativi, devono essi stessi per primi ignorare queste potenzialità."

    Questo pensiero si potrebbe declinare su scala personale.
    Tanto dibattito, tanti commenti, tante discussioni di politica risultano essere sterili gare a chi è più intelligente, dove il tema in discussione non è, in fin dei conti, nemmeno così importante.

    Piuttosto che palesare la propria stupidità, o almeno accontentarsi di aver imparato qualcosa, molti tentano di far passare l'altro per ignorante, al fine di dimostrare la propria intelligenza in termini relativi.

    Ha funzionato in politica per **decenni**, basta guardare quale fosse il Belzebù per il centrosinistra, da combattere in sede legale invece che con le proposte politiche. Anche perchè, come visione economica B. aveva dei limiti, ma a confronto del centrosinistra era Marx, un Marx che difende il capitale, certo, ma almeno lo faceva coscientemente.

    Ecco, io mi accontento dei termini assoluti, so di essere scemo e spero di averlo dimostrato con questo metacommento, grazie del lavoro e buona giornata.

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    1. Diciamo che il problema maggiore che vedo è che di qualsiasi cosa si parli tutto poi viene ridotto a tifo da stadio, o stai da una parte o stai dall'altra.

      Se il tifo da stadio va bene, appunto, allo stadio, nella vita reale (fatta di mille sfumature) diventa totalmente controproducente.

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  5. Il nostro adjusted gross disposable income of household per capita nel 2021 è comunque il 14% più basso e in Francia lavorano il 10% di ore in meno rispetto a noi. Non è il 43% ma direi che è una differenza abbastanza sostanziale.

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