giovedì 18 maggio 2023

#sevedeva

 


Solo un piccolo promemoria che non è nemmeno un QED, ma un #sevedeva, con un affettuoso saluto a chi si barcamena in appassionanti (per lui) equilibrismi dialettici sul capzioso discrimine fra mitigazione e adattamento, e un avvertimento ai ggiovani, come il simpatico Leone da Maccarese incontrato ieri dalla Merlino (quello che si preoccupa degli altri perché ha intuito che è un buon modo per promuovere se stesso: buca il video e Elly - se dura - se lo prenderà): chi vi racconta che il normale è eccezionale lo fa per indurvi a considerare normale l’eccezionale. So che non la capite, cari ggiovani, ma non ci sono free lunch: la ggioventù ha tanti vantaggi, qualche svantaggio dovrà pure averlo, e uno è quello di capire le cose dopo. Posto che sia uno svantaggio, beninteso: molti di quelli che sono arrivati qui mi hanno poi detto di essere stati meglio prima, quando vivevano in beata inconsapevolezza.


22 commenti:

  1. Ci stavo proprio pensando ieri a quella pagina ....

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    1. Un pensiero comune a molti soprattutto in questi giorni di disastri e in questi tempi di spasmodica ricerca di investimenti green da finanziare con la pioggia (🙄) di miliardi. L'investimento principe è la manutenzione del territorio.
      Il Tramonto dell'euro non è solo un libro, è un manuale di politica.

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    2. Ieri anche la mia memoria, ha riflettuto sulla parte programmatica del Tramonto dell' euro, le pagine forse più noiose del testo, cioè il tentativo disperato di fornire un contributo alla classe dirigente di allora (2012 se non erro).

      Stamattina, i ricordi del "corpo a corpo" con il testo del professore Alberto Bagnai, hanno portato la mia memoria ad altri tre testi, che vi propongo quali riflessioni non banali.
      Dedico questo commento alle sinistre italiane, in particolare ad Ilaria Cucchi, Maurizio Landini e ai suoi colleghi, a Stefano Bonaccini e alla neo segretaria Elly Schlein, oltre, ovviamente, a Vladimiro Giacché e al nostro presidente di A/simmetrie Benedetto Ponti. Un pensiero vola anche a Maria Elena Boschi. Cominciamo.

      "Che si propone dunque, precisamente, questo discorso? di stabilire, nel progresso delle cose, il momento in cui, succedendo il diritto alla violenza, la natura fu sottoposta alla legge; di spiegare per quale catena prodigiosa di fatti il forte poté risolversi a servire il debole e il popolo a comprare una tranquillità immaginaria a prezzo d' una felicità reale."
      (J. J. Rousseau, Discorso sull' origine e i fondamenti della disuguaglianza tra gli uomini, Francia, 1755).

      "Non si è mai visto un popolo che, una volta corrotto, tornasse alla virtù. Invano cercherete di distruggere le sorgenti del male (goofynomics rappresenta questo disperato tentativo, ndr): invano eliminereste ciò che alimenta la vanità, l' ozio, il lusso; vano sarebbe perfino ricondurre gli uomini all' uguaglianza primitiva, salvaguardia dell' innocenza e fonte di ogni virtù; una volta corrotti, i loro cuori, saranno tali per sempre; non c'è più rimedio, a meno di qualche grande rivoluzione temibile quasi quanto il male che potrebbe guarire; desiderarla è biasimevole, prevederla impossibile."
      (J.J. Rousseau, Osservazioni... [a Stanislao di Polonia], mi scuso per l' omissione di parti della fonte citata. Forse siamo nel 1782, ma non ne sono sicuro.

      Risposta alla domanda: cos' è l' illuminismo? (1784)

      "Se allora si domanda: viviamo ora in un età illuminista? La risposta è: no, ma certo in un età di illuminismo, che gli uomini presi nel loro insieme, per come ora stanno le cose, siano o possano anche soltanto essere messi in condizione di servirsi in cose di religione del proprio intelletto con sicurezza e bene senza la direzione altrui, è cosa a cui manca ancora moltissimo. Ma che oggi sia stato aperto il campo in cui vedersi liberi, e gli ostacoli all' illuminismo universale o all' uscita dalla minorità di cui hanno colpa essi stessi divengano gradualmente meno, di ciò abbiamo pure segni chiari.[ ... ]
      Questo spirito di libertà si estende anche e oltre, persino là dove esso si trova a lottare contro gli ostacoli di un governo che fraintende se stesso. Infatti dinnanzi ad esso risplende pure un esempio che nella libertà non vi sia nulla da temere per la pubblica tranquillità e la concordia del corpo comune. Gli uomini si traggono fuori da soli dalla selvatichezza poco a poco, se solo non si trama intenzionalmente per mantenervi."

      Ringrazio il mio professore di Filosofia moderna, Alberto Burgio, per i traumi intellettuali procuratimi da queste (che ne costituiscono ovviamente una minima parte) slide.

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    3. "Risposta alla domanda... " Immanuel Kant. (Mi scuso).

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    4. Ciao Erik.
      "Gli uomini si traggono fuori da soli dalla selvatichezza poco a poco, se solo non si trama intenzionalmente per mantenervi".
      Chi trama c'è ancora e con mezzi sempre più ingenti, fortunatamente resiste chi non ha ancora disperato di opporsi.
      Non so se ho il fisico per reggere Rousseau ma prometto che ci proverò, grazie.

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  2. quello è il fotogenico di Maccarese (ad uno sputo da Roma)....quell'altra...la prima che si è inventata tutto HA LA CASA A MILANO....gli altri fanno più tavoli che esami e se piove...spicchettano vanno a casa con il SUV.

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    1. Ma suvvia! Mi sembra fin troppo evidente che siamo di fronte a qualcosa di costruito: con meno mezzi di quelli dispiegati per la bimba con le treccine, e quindi con minori risultati, ma la nota falsa si sente ugualmente, no?

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  3. La consapevolezza (dei ggiovani e anche dei meno ggiovani) degli errori compiuti correndo dietro alle regole dell'austerità eurofanatica "che fa crescere" (per decenni la nuova religione piddina e dei cosiddetti "moderati") è oggettivamente impedita dal muro alto e massiccio rappresentato dalla narrazione dominante dell'informazione.
    Sto ascoltando Agorà su Rai3 sul disastro dell'alluvione romagnola ed emiliana e si ritorna sempre lì: il muro è l'incapacità o l'impossibilità di chi racconta i fatti accaduti di approfondire l'analisi sulle cause dei mancati investimenti per la tutela del territorio, delle opere di manutenzione e risanamento non eseguite, dei progetti di spesa bloccati. Un'ora e 40 di trasmissione, rivolta a sollecitare la reazione emotiva del pubblico, ma la parola "patto di stabilità" non è nemmeno stata pronunciata. Nessuno ha purtroppo mostrato i grafici che documentano in modo inconfutabile il crollo degli investimenti pubblici italiani dal 2010 in poi.
    Ovvio il risultato: con una narrazione "emotiva" e per nulla razionale e analitica di questi eventi atmosferici imponenti e certamente anomali, ma sicuramente prevedibili, si raggiungono le corde empatiche profonde della solidarietà dei telespettatori e si evita di cogliere il collegamento necessario tra i mancati investimenti, il rigore di bilancio imposto, l'avanzo primario decennale e l'aumentata fragilità del territorio.
    Dopo l'intervista al Presidente Bonaccini, segue il monologo da divanetto, del verde Bonelli: l'informazione pubblica è questa roba qua. Chi si nutre di questo cibo non potrà non rimanere intossicato.
    La strada per la consapevolezza acquisita da parte di molti sarà necessariamente lunga, accidentata e difficile.

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    1. E infatti rimango sempre commosso quando un giovane (diciamo: uno di quelli che non possono aver visto un'Italia normale, uno nato dopo il 1992) si aggrega a questa community. Evidentemente esiste una percezione della follia in cui ci aggiriamo che prescinde dal dato esperienziale, che risulta semplicemente dall'analisi logico-deduttiva di certe petizioni di principio e dei loro risultati. Oppure, in certe famiglie è forte la tradizione orale di quando si riusciva ad andare in vacanza...

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    2. Il candidato ci illustri com'era l' "Italia normale" prima del 1992

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    3. Pietrino caro, sei tanto petulante quanto distratto. A parte il fatto che tu non sei credibile come insegnate, con le due orecchie asinine che porti, vorrei farti notare che il compito che nella tua infinita e stolta presunzione ci assegni è stato già svolto qui: l'Italia normale era un'Italia in cui i livelli di consumo pro capite erano superiori a quelli della Francia.

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  4. Sì ma credo ci sia un bias difficile da quantificare, se consideriamo quanto si stesse meglio prima. Per i ggiovani c'erano i genitori che provvedevano, e quindi hanno avuto un peggioramento, per i meno ggiovani è molto probabile che la propria condizione economica/lavorativa sia peggiorata, e quindi si stava meglio prima.
    In fondo, se non c'è sofferenza non c'è necessità di cambiamento.

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  5. Dopo le sardine sono arrivati gli sgombri. A quando i tonni? Poi si troveranno tutti assieme a fare interrogazioni in sede comunale riguardo anatre o simili…

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  6. Quindi non c'era bisogno di uscire dall'euro per una "politica di piccole opere"? Si può fare anche con l'euro?

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    1. Ti ha già risposto prima mio simpatico Yanez! https://goofynomics.blogspot.com/2023/04/pagateci-i-danni.html

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    2. Viene ogni tanto qui a rompere i coglioni ma è totalmente incapace di seguire il filo del discorso. Fa veramente pena, ma più che per lui sono preoccupato per il suo eventuale datore di lavoro.

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  7. Il nostro modo di porci partecipando a questo blog ci pone in modo da essere aperti con chi ha idee differenti dalle nostre con argomentazioni. Queste ultime sono frutto di anni di condivisione di riflessioni, segnalazione di testi acquisto di questi ultimi e tempo dedicato allo studio per comprendere storia, sociologia, politica, diritto e soprattutto economia. Ciò premesso davanti a figure che si materializzano come il buon Leone e altri prima di lui ti verrebbe voglia di parafrasare il celebre allenatore: ""Io conosco il leone di San Marco, il regista Sergio Leone, Leone XIII. Non ne conosco altri.

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    1. Io anche Tolstoj, un Leone che quel Leone certamente non conosce.

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    2. Cosa intende per pace Prof., ce lo spiega? Per favore...
      Ho letto Anna Karenina e qualche saggio, lei hai studiato Guerra e pace.

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  8. Anch'io stavo meglio prima. Quando nel giugno 1989 ero un ventiduenne che votò per il futuro nel referendum "potevamo stupirvi con effetti (avversi) speciali". Purtroppo anni dopo inciampai in un libro pubblicato da Imprimatur editore...

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  9. Magari quello di Maccarese (bella zona e piena di cose interessanti da vedere https://it.wikipedia.org/wiki/Maccarese ) non farà danni, ma almeno il capo della CGIL dovrebbe leggerLo invece di continuare imperterrito a sparare minchiate (mi da alla nausea)!

    https://www.ilmessaggero.it/video/invista/landini_cgil_e_il_momento_di_aumentare_i_salari-7413696.html

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  10. Forse la parte che più mi ha influenzato del Tramonto dell'Euro. Mi è capitato di inviarla (senza evidenziare la fonte) a molte persone di sinistra e ambientalisti (la mia "famiglia") e ricevere sempre consensi e condivisione sulla bontà del contenuto. Purtroppo è molto più facile unirsi sulla negazione delle ragioni della fazione avversa che su un programma di azione comune.
    Paradossalmente, oggi lo invierei con la stessa attitudine a persone che si riconoscono con le politiche infrastrutturali di Salvini. Chissà che effetto otterrebbe?

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