No, non è quello che pensate voi (per cui vale il noto brocardo Roma locuta, causa finita, con buona pace dei monatti che mi hanno inseguito per Montecitorio!): è una riflessione, la solita - ma sempre utile - riflessione, sull'austerità, su cosa sia, su quali effetti produca...
Faccio un rapidissimo riassunto delle puntate precedenti: nella prima, tredici anni or sono, vi avevo descritto l'aritmetica del debito pubblico, facendo riferimento a un noto episodio storico: il dialogo fra il premier della Ruritania e il governatore della BCR (Banca Centrale Ruritana), in cui quest'ultimo spiegava al primo che essendo il debito della Ruritania una frazione impropria del Pil, le politiche di austerità avevano come necessario effetto collaterale un incremento, anziché una diminuzione, del rapporto. Eh sì, perché per quanto sembri strano, capita che:
Nonostante che 2 si ottenga da 1,5 sottraendo 1 al numeratore e al denominatore, per un insondabile mistero dell'aritmetica risulta maggiore di 1,5. Questo significa che a meno che il moltiplicatore fiscale sia di molto inferiore a uno (e non si vede perché dovrebbe), quando il rapporto debito/Pil è superiore al 100% la crescita è più efficace dei tagli nel farlo diminuire, cosa che nel 2012 nessuno diceva tranne
IO
e nel 2025 stanno dicendo un po' tutti. Probabilmente il motivo di questo strano oblio dell'aritmetica elementare stava nella circostanza che qui vi rappresento:
All'inizio del 2012 (fine del 2011) un unico Paese significativo aveva un rapporto debito/Pil superiore al 100%: l'Italia. Solo l'Italia quindi si sarebbe fatta molto male, e se lo fece, approvando politiche procicliche di austerità:
Oggi seguire quella china sarebbe un problema non solo per noi, ma anche per Stati Uniti e Francia (per restare fra i grandi).
Ne consegue, e questa è la seconda puntata, che da due anni a questa parte la narrazione è cambiata, come vi ho spiegato parlando degli spingitori di austerità:
Ora quello che nel 2012 dicevo solo io lo dice, con maggiore ma non inattingibile né indispensabile raffinatezza, anche l'aiemmef (IMF): se tagli con un rapporto debito/Pil maggiore al 100% rischi di fare disastri (vedi il ragionamento qua sopra). Quindi l'"effetto Monti" da noi previsto ad aprile 2012 (prima che si materializzasse nei dati) ad aprile 2023 (dopo che gli si sono fatti esplicare i suoi effetti disastrosi) viene riconosciuto anche da quei gran figli di troika...
E fino a qui siamo alle cose che sapete.
Oggi sono intervenuto a una conferenza organizzata da Itinerari previdenziali, dove ho detto cose che anche solo tre anni fa mi avrebbero valso un brusio di scandalizzata riprovazione da parte della platea, molto ortodossa (casse previdenziali, fondi pensione, asset manager), e che invece hanno suscitato interesse e plauso, non quel plauso furtivo e clandestino che mi riservavano certi colleghi quando prima di diventare parlamentare denunciavo le storture dell'Unione monetaria, ma un plauso assolutamente trasparente.
Fra le varie cose che ho fatto vedere c'è questa:
Qui avete la media aritmetica del rapporto deficit/Pil e del rapporto debito pubblico/Pil nel triennio 2023-2025 secondo le previsioni del Fmi nell'aprile del 2023 e nell'ottobre del 2025. Che cosa notate? Che nell'aprile del 2023 il Fmi prevedeva che avremmo fatto mediamente meno deficit (attorno al -2.5% del Pil) ma più debito (attorno al 139% del Pil), mentre le stime più recenti, quelle di ottobre 2025 , ci dicono che avendo fatto più deficit (con una media attorno al -4.5% del Pil) siamo riusciti a fare meno debito (con una media sotto al 136% del Pil).
Per noi questa è accademia, ovviamente: sono banalità, business as usual, è un fenomeno della cui natura economica siete edotti fin dal lontanissimo 2012. Abbiamo fatto meno debito perché abbiamo fatto più deficit del previsto. Eventualmente ci sarebbe da ragionare sui risvolti politici: mi riuscite a spiegare come mai un Governo che si è comportato così (e quindi bene, secondo la vera teoria economica, quella esposta da Goofynomics undici anni prima del Fmi), viene accusato di essere una sorta di Monti 2?
Non sto dicendo che l'attuale manovra sia espansiva, per carità! Ma non è restrittiva, pur non volendo essere eversiva. La domanda diventa quindi: a chi farebbe comodo una manovra eversiva, che scatenando turbolenza sui mercati porterebbe al rovesciamento del Governo? Ormai abbiamo capito come funziona, e ci dispiace per er sor Perepè, per Thelmo&Louiso, ma anche per il loro blocco sociale di riferimento (o di utilidiotanza), cioè il grande capitale finanziario internazionale: non ci faremo tirare giù così!
Il gesto eclatante lo lasciamo agli altri.
Noi ci accontentiamo dei risultati eclatanti (date le condizioni).
That's it!
Quindi, se ho capito bene, sarebbe stato meglio fare più debito, ma il Governo Meloni non ha potuto per evidenti "ragioni geopolitiche" che purtroppo ci stanno e con le quali bisogna fare i conti.
RispondiEliminaOra faccio l'avvocato del diavolo. Ma queste ragioni non esistevano anche ai tempi di Monti? E, quindi, poteva fare altro se non quello che fatto?
Monti, ovviamente, con le sue teorie, fu ben felice di farlo (parolaccia).
Secondo me non ti è chiara nemmeno la differenza fra deficit e debito, e se non porti a casa almeno questo concetto è difficile che ti possa essere chiaro il senso del mio post. Come posso aiutarti?
EliminaMa si, volevo scrivere deficit e mi è scappato "debito". Pazienza. Mi aiuta rispondendo.
EliminaProvo io a rispondere all'amico Toussaint, anche perché devo a lui la mia presenza su questo blog.
EliminaIl Prof, o meglio l'Onorevole, ha spiegato qualche post fa che questo governo, sebbene stia riducendo il deficit (forse ti riferivi a quello e non al debito) ha dato un forte impulso agli investimenti pubblici. E quello degli investimenti è il parametro maggiormente correlato alla crescita del PIL. Al contrario, l'austerità di Monti (la distruzione di domanda interna per dirla a modo suo), non si è manifestata solo con un aggiustamento del deficit ma soprattutto con un drammatico calo degli investimenti pubblici. Spero di aver risposto in modo chiaro e corretto.
se fai deficit attraverso investimenti, impatti sul numeratore con un operatore somma (a numeri interi), mentre sul denominatore con un operatore moltiplicazione (a numeri decimali). Ergo devi essere comunque bravo. La mia domanda è: la domanda interna è cresciuta nel biennio in analisi?
EliminaCaro Wendellgee985, davvero devi a me la tua presenza nel blog? Ne ho davvero piacere, anche se ormai scrivo solo un paio di volte l'anno.
EliminaTutto sommato, viste le circostanze, la manovra di Giorgetti è stata anche fatta bene, anche se è inevitabile che ci sia chi volesse altro. E' anche furba. Rientrando dalla PDE, per il bilancio 2027 (anno elettorale) avrà le mani più libere.
Però trovo questo articolo un po' ipocrita o, meglio, da onorevole e non da professore. Non ti/vi annoio ulteriormente.
Ecco il post a cui facevo riferimento nel mio precedente commento:
Eliminadomenica 19 ottobre 2025
Il ritorno dell'austeritah?
https://goofynomics.blogspot.com/2025/10/il-ritorno-dellausteritah.html?m=1
Mio Dio, che inarrivabili livelli di stucchevolezza, caro Toussaint! Ora non ho tempo, ma più tardi cerco (e sono pressoché certo di trovare) qualche tuo commento d’antan in cui quando ero professore mi accusavi di non essere abbastanza politico. Va bene: odi Giorgetti (non nel senso dell’udito). Ci sta! Ma almeno vuoi leggere quello che scrivo? Questo Governo è il primo che si comporta secondo macroeconomia, questo dicono i dati. Cazzo c’entri la “risposta da onorevole” lo sai solo tu (però mi fido)!
Elimina@Toussaint
EliminaSiamo vecchie conoscenze di Luogocomune. Una volta discutemmo di euro e tu mi segnalasti questo blog. Era il 2012, se non sbaglio. Sono qui da allora.
Non sempre la quantità è sinonimo di qualità in politica economica... d'altra parte abbiamo capito, anche grazie a questo blog, che le scelte che vanno bene alla UE quasi mai vanno incontro alle esigenze del paese. Vedremo quanto gli esiti della manovra potranno incidere sull'economia reale che, come Trump insegna, deve essere il focus dell' azione di governo (e non i numeri tanto cari alla UE)
RispondiEliminaAl "sor Perepè" ho sputato la tisana (semicit.).
RispondiEliminaLo stesso effetto si ha anche con l'inflazione nella misura in cui riduca il tasso reale sui titoli di Stato. Ne abbiamo infatti avuto un grosso beneficio nel 2022. A patto però che si garantisca un recupero dei salari, altrimenti avremo danni a più lungo termine (diminuzione dei consumi interni). D'altra parte non abbiamo la certezza che il moltiplicatore degli investimenti sia sempre maggiore ad uno, soprattutto nel lungo termine. Così come hanno toppato alla grande dando un moltiplicatore fiscale alla Grecia più basso di quanto fosse in realtà, potremmo toppare alla grande con investimenti talvolta più dannosi che inutili, sperperando risorse che potrebbero essere utilmente allocate in altri settori. Quindi il mantra non dovrebbe essere spendere e/o investire di più, ma spendere e investire meglio. Vedendo gli investimenti e le spese pubbliche del passato, Destra o Sinistra che sia, ho l'impressione che si potesse far meglio.
RispondiEliminaIl suo ragionamento che ricorda il "debito buono" di Draghi avrebbe pure un certo fascino ma vorrei ricordarle due cose:
Elimina1. Che in Grecia il moltiplicatore non è stato "toppato" ma deliberatamente ignorato, in quanto (chi è qua da allora sa benissimo che le intenzioni erano ben diverse da quelle del sostegno all'economia come pure dalla riduzione del rapporto debito/PIL
2. sulla qualità degli investimenti si può discutere semprecl ma qui la differenza di oggi, rispetto al passato, è un aumento invece di un crollo degli stessi. E non mi pare cosa da poco.
questo governo non ha fatto austerità perché ha messo i soldi nelle tasche degli italiani fatto timidi tagli di tasse messo soldi nelle infrastrutture soprattutto i partituncoli qualcuno volontariamente e la maggioranza sono gli utili idioti del capitale finanziario internazionale che non sono dalla nostra parte ci intralciano soltanto la lega unico partito che difende gli interessi nazionali che è dalla parte degli italiani il resto è fuffa di cui facciamo a meno 😉
RispondiEliminaPerò un dubbio sorge: perchè si dice che la Francia è obbligata all'austerità? Oggi almeno su questo dato è messa come l'Italia nel 2011
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