mercoledì 3 dicembre 2025

I negazionisti dell'austerità

Ogni genocidio ha i suoi negazionisti.

Poteva l'austerità mancare all'appello?

Mi sono imbattuto nella cloaca di Twitter in un didascalico e sussiegoso divulgatore:

il cui specifico ambito di expertise mi sfugge, ma che non manca di buona volontà. Egli desidera illuminarci sul nostro futuro e a questo scopo ha scritto un libro che vuole vendere. A servizio di questo lecito scopo, srotola thread dai toni protrettico-parenetici, ghirlande di riverite opinioni e di risaputi grafici che male non fanno, anzi!, pur non essendo sempre illuminanti come l'enfasi di chi ce li propone vorrebbe lasciarci supporre.

Uno degli ultimi è qui e riguarda un tema da noi spesso affrontato, quello della natalità. Me lo sono letto, mi suonava vuoto, pensandoci un attimo ho capito che cosa non mi convinceva e l'ho detto (si può, vero?):


Le querimonie sulla natalità che non tengano conto del più violento e protratto shock economico subito dal nostro Paese dall'Unità in poi mi lasciano in effetti se non freddo, tiepido. La risposta del Leonardi, a dire il vero non piccata e costruttiva (l'uomo ha un buon carattere, io no), mi lascia ulteriormente perplesso: mucho texto e una implicita accusa di cherry picking che però denotano solo una certa ignoranza dei fondamentali e la necessità di un supplemento di istruttoria.


Insomma, il nostro amico ci dice che l'economia non c'entra, che il problema è più complesso e guidato da i dettami della Modernità (con la maiuscola), dall'individualismo, dalla secolarizzazione (con o senza la prima "e"), dal benessere, e così via, in un affastellamento di cause spirituali tutte esteticamente plausibili, nobilitate come sono dall'essere platonicamente astratte dalle contingenze materiali.

Peccato che, nel far questo, l'amico mostri un grafico che evidenzia esattamente il problema che cercavo di fargli capire: come mai le nascite, che in Italia erano sostanzialmente stabili dal 1985 (pensa un po' le coincidenze: da quando l'inflazione tornò a una cifra!) crollano dal 2012 in poi? Per non rispondere a questa domanda il buon Leonardi usa un espediente dialettico furbesco: risponde a una domanda che non ci eravamo posti, cioè perché le nascite calino dal 1964 al 1984. Nice try! Al bar di Lettomanoppello (o di Macchia Scandona, o di Monticchiello...) potrebbe funzionare, ma questo bar, il nostro bar, è molto mal frequentato (da noi), e chi ci entra deve fare attenzione.

Vediamo perché, dividendo il problema in due...

Dal 1964 al 1984

Sui motivi che hanno determinato il calo demografico in questo periodo ci siamo già esercitati ad esempio qui, evidenziando come in particolare da noi, ma non solo da noi, appaia una correlazione piuttosto forte fra la diminuzione strutturale delle nascite e l'aumento strutturale della disoccupazione, legato come sapete al rafforzarsi dell'integrazione monetaria (la necessità di competere al ribasso sui salari è necessità di competere al rialzo sulla disoccupazione):


Ora, questa è naturalmente una delle spiegazioni possibili, che non pretende di essere esaustiva. In generale osservo che questo dibattito non è fra chi dice che solo una variabile economica spieghi tutta la varianza delle variabili demografiche, e chi più saggiamente afferma che il fenomeno è multifattoriale. No, funziona al contrario: il dibattito è fra chi strenuamente negaziona la rilevanza dei fondamentali economici, e chi invece desidererebbe che venissero considerati anch'essi, tanto più che molte spiegazioni asseritamente alternative (la modernità, la sociologia, l'individualismo...) in realtà sono anch'esse esprimibili e misurabili in termini macroeconomici.

Ad esempio, gli anni cui ci riferiamo sono stati anche anni di profondo cambiamento strutturale dell'economia:


ed è sufficientemente ovvio che nel periodo di cui trattasi il passaggio da un'economia rurale (con una diminuzione di oltre 8 punti percentuali della quota di Pil del settore primario) e la terziarizzazione dell'economia urbana (con un aumento di oltre 15 punti della quota di Pil dei servizi), che sono misurabili in termini di variabili macroeconomiche, sostanziavano appunto quel transito verso la modernità di cui parla il nostro nuovo amico. Io però non userei per la modernità la "M" maiuscola di Messia, ma la "m" minuscola di merda, perché alla fine questa modernità altro non è stato che il riuscito tentativo di convincere le donne a lavorare con l'illusione di emanciparsi, affinché un nucleo familiare potesse sopravvivere percependo due mezzi stipendi al posto di uno, in un'epoca in cui il potere d'acquisto dei salari smetteva di crescere:


(una cosa che secondo me ha più a che fare con la schiavitù che con l'emancipazione, ma io sono strano).

Dal 1985 in qua

Ora, cari amici, il punto qual è?

Che dato per riconosciuto e assodato ciò che è ovvio, ovvero che fino alla metà circa degli anni '80 il cambiamento strutturale è una concausa delle dinamiche demografiche, e quindi se volete un fattore confondente nella relazione causale fra alcuni fondamentali macroeconomici (come gli investimenti pubblici) e la demografia, a partire dagli anni '90 il cambiamento strutturale sostanzialmente è avvenuto: l'inurbamento e la terziarizzazione non dico si arrestino, ma procedono in modo sostanzialmente impercettibile, la crescita della produttività si arresta anch'essa, come quella dei salari, la configurazione degli altri fondamentali si stabilizza come sapete (se avete dubbi o domande siamo qui), e così si stabilizzano i nati vivi, fino al 2011:

Questo sostanzialmente significa che lo shock causato da Monti nel 2012 non solo è il più rilevante nella storia del Paese, ma è anche il primo a poter essere osservato "in purezza", come direbbe il nostro amico Riccardo, ovvero ceteris paribus, come diciamo noi economisti. Nel 2012 la modernità con la "m" di merda era già arrivata da un bel pezzo ed era quindi ampiamente scontata nelle aspettative di chi avesse voluto progettare una famiglia. Quello che nessuno poteva aspettarsi era quello che non c'era mai stato: il dimezzamento degli investimenti pubblici lordi con rovesciamento di segno degli investimenti pubblici netti!

Più in generale, visto che un gruppo di controllo può senz'altro aiutare a evidenziare il fenomeno, è difficile negazionare che l'austerità sia un problema se si confrontano le dinamiche demografiche dei Paesi che l'hanno implementata con quelle dei Paesi che glie l'hanno imposta, e farlo è facile, ad esempio usando i dati del grafico qua sopra:


Occorre commentare?

In Grecia, Italia e Spagna si partiva da un trend più o meno debolmente crescente, e dal 2011 il crollo è di circa un terzo dei nati vivi. In Austria, Germania, Olanda il trend invece era negativo e si inverte (come in Germania) o si arresta (come in Austria) o prosegue più o meno allo stesso ritmo (come in Olanda) ma da nessuna parte si accentua drammaticamente al ribasso come nei Paesi cui è stata imposta l'austerità.

Conclusioni

Vedo affacciarsi al Dibattito tanti giovani volenterosi, che vanno senz'altro incoraggiati nel tentativo di trasformare il loro dibattito in un Dibattito. Vanno però anche messi in guardia! Chi il Dibattito l'ha frequentato sa che uno dei punti di minore decenza è stato toccato qui:

Per anni abbiamo ritenuto che non si potesse andare oltre questo culmine di slealtà intellettuale deontologicamente raccapricciante, e non vorremmo pensare che invece lo zelo del neofita spinga alcuni a superare tanto orrore! Perché questa persona che non nomino, e che non ho nominato nemmeno in aula quando ho ricordato la sua prodezza nella mia dichiarazione di voto contrario al MES, per quanto sia non è arrivato fino al punto di negazionare che l'austerità abbia ucciso dei bambini. Il nostro nuovo amico, invece, sembrerebbe (ma sicuramente ho capito male io, e ora che mi sono spiegato meglio probabilmente mi aiuterà a cambiare idea) che voglia negazionare quello che perfino coso qua sopra non ha avuto il coraggio di negazionare. Ecco: facciamo attenzione, perché qui non c'è solo un problema che è oggettivamente serio per il futuro del Paese (e occuparmene è il mio lavoro, e su questo stiamo facendo un'indagine conoscitiva). Qui ci sono anche le sensibilità giustamente esasperate di chi sa riconoscere una strage degli innocenti quando la incontra.

La modernità con la "m" di merda non deve, o meglio non dovrebbe, obliterare l'umanità con la "u" di uomo.

(...and woman...)

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