Marcio di sonno, dopo una giornata passata a studiare bilanci, a far parlare persone, a flippare da una commissione all'altra in ossequio alle liturgie di un parlamento mutilato, a sostare nelle anticamere dove si risolvono i problemi dei miei sindaci, e dopo una serata piacevole in famiglia (perché ogni tanto ci vuole anche questo), vi consegno una breve riflessione, della quale farete quello che vorrete, e soprattutto, come al solito, quello che potrete.
Al mio orecchio musicale, l'idea "de destra" che Ciamp sia la soluzione suona altrettanto sciocca dell'idea "de sinistra" che Abberluscone fosse il problema. Quest'ultima idea, quella "de sinistra", all'epoca la contestai in modo molto articolato qui, in un post che ancora qualcuno legge (oggi lo commentava Fabiuccio).
Non ho tempo né (soprattutto) voglia per fare una simmetrica articolata confutazione dell'idea "de destra", e non vorrei nemmeno saltare troppo di palo in frasca, perché alcuni vostri commenti al post precedente meritano di essere sviluppati e approfonditi, ma, senza allontanarmi troppo dal filo del discorso, vorrei richiamarvi a un tema che qui spesso abbiamo cercato di affrontare: che cosa vuole fare l'America (cioè gli Usa) dell'UE (cioè dell'Europa)? Perché alla fine Ciamp, per quanto ci possa essere simpatico (ma ci è simpatico, possiamo anche dircelo, principalmente perché i nostri nemici lo odiano!), non solo non è esattamente uno di noi (e fino a qui potremmo arrivarci facilmente), ma soprattutto non è così disruptive come i piddini ce lo e se lo rappresentano!
Questo, in buona sostanza, significa che se l'idea strategica degli Usa è quella di affermare la propria supremazia sul satellite europeo, tutto potrà venire in mente a chiunque governi quel Paese tranne che l'aiutarci a tirare fuori la testa dal cappio che ci sta soffocando. All'interrogativa indiretta che mi ponevo sette anni fa:
(qualcuno se la ricorda?), la risposta ormai è chiara e netta, e il suicidio di certe infrastrutture baltiche l'ha asseverata oltre ogni ragionevole dubbio.
Dopo di che, ora ci dormo sopra (ché domattina si inizia presto con una riunione piuttosto intensa), ma è chiaro che cosa preferirei leggere al risveglio! Meglio una vittoria non risolutiva di una sconfitta schiacciante, meglio vedere i piddini stracciarsi le vesti che vederli con un sorriso di sollievo, siamo d'accordo...
Tuttavia, a beneficio di quelli che hanno seguito questo dibattito fin dall'inizio, devo confessare che mi sto convincendo delle ragioni di Bellofiore (c'era qualcuno di voi a Bergamo nel 2012?): l'unione monetaria finirà not with a bang but with a whimper. Non è una citazione particolarmente originale, ma non è nemmeno un concetto così campato in aria. Il circolo vizioso deflazione-calo di produttività-deflazione ci condanna a questa ingloriosa fine, ci condanna a non essere più interessanti nemmeno come mercato di sbocco, ci condanna all'irrilevanza.
E questa irrilevanza a qualcuno farà pur comodo! Forse a chi ci ha condannato ad essa imponendoci un modello per noi insensato, più che inadeguato? Forse...
Buonanotte!