mercoledì 22 agosto 2012

I salari reali alamanni sono scesi del 6%

(su cortese richiesta di Ecodellarete, che dopo aver rettificato il titolo del post precedente merita vieppiù la nostra imperitura gratitudine)



Alcuni espertoni stanno contestando i grafici che ho utilizzato nel famoso post di “mi’ cuggino”, quello nel quale, per stigmatizzare l’insulsa e infondata teoria secondo la quale la competitività tedesca si basa sull’essere i tedeschi belli biondi e produttivi, facevo invece vedere come una buona parte del recupero di competitività della Germania derivava da un più banale taglio dei salari reali.

La bellezza, insomma, pare che sia una volta di più negli occhi di chi guarda. Molti commentatori più o meno professionisti in giro per il web provano una forte attrazione per il tipo dolicocefalo biondo. Io, che sono di aperte vedute, non li giudico per questo, anzi! Auguro loro che vada al governo la sinistra, così i loro salari saranno tagliati di un bel 10%, ma loro si potranno sposare (in chiesa) con il biondo del loro cuore (purché quest’ultimo sia d’accordo), e potranno adottare tanti frugoletti, anch’essi biondi.

Detto questo, l’idea che la competitività tedesca dipenda da tagli ai salari reali non è il delirio allucinato di una persona accecata dall’odio antigermanico. Prima di essere riflessa nelle statistiche (cosa della quale parliamo subito dopo), è una cosa ampiamente nota e riconosciuta da tutti, a partire proprio da consulenti del governo tedesco, come Roland Berger, passando per organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite. Non si può dire altro che questo, perché nei dati c’è questo. E cosa c’è nei dati? C’è che i redditi da lavoro dipendente medi unitari della Germania sono diminuiti del 5.7% dal 2003 al 2009. Vi spiego a cosa si riferisce questo dato e come è costruito.

Preciso, intanto, che io lavoro coi dati da trent’anni, quindi so che gli errori esistono, e sono sempre grato a chi mi chiede di verificare i miei risultati. Fa parte del normale lavoro scientifico: quando invii un articolo a una rivista, due o tre colleghi (che tu non conosci e che non ti conoscono) riguardano i tuoi conti e se non vanno ti chiedono (anonimamente) spiegazioni o correzioni. Certo in un blog le cose sono diverse: i correttori sono parecchie centinaia. Il tempo però è molto meno, quindi, come dire, scuserete se non ho dato immediato seguito a richieste di chiarimento.

Altro “dettaglio”. Siccome lavoro sull’economia europea da una ventina d’anni, ho diverse versioni “professionali” (nel senso che si pagano) dei database che mi servono, e spesso per comodità uso quelle. Esempio di “comodità”? Se sono in un posto nel quale non ho banda, ovviamente preferisco usare una base dati su CD. Altro esempio di “comodità”. Se voglio risalire con una analisi fino agli anni ’60, il database online non mi basta (perché non riporta tutti i dati) e quindi devo servirmi dei database professionali off-line (su CD).

I grafici “de mi’ cuggino” erano costruiti partendo dalla versione 2008#2 del CD dell’“OECD Statistical Compendium” (lo indico come OSC08#2), nel quadro di una mia ricerca su come si fosse sviluppato il CLUP italiano e tedesco negli ultimi 30 anni. Il CLUP, ve lo ricordo, è il costo del lavoro per unità di prodotto, ed è dato dal rapporto di due rapporti: (redditi da lavoro dipendente/occupati dipendenti)/(valore aggiunto totale/occupati totali). Si tratta, cioè, del rapporto fra redditi unitari da lavoro dipendente (il costo del lavoro per addetto), e produttività media del lavoro (il prodotto per addetto).

Dunque. Il dato della discordia è quello dei redditi da lavoro dipendente per addetto, espressi in termini reali. Si ottengono dividendo i redditi nominali prima per il numero di dipendenti (ottenendo i redditi medi unitari) e poi per un indice dei prezzi (ottenendo i valori reali). Notate che redditi diviso dipendenti fornisce il numeratore del CLUP.

Dunque:

1)      I redditi da lavoro dipendente a prezzi correnti (in inglese, Compensation of employees, Current prices) sono la serie DEU03001, tratta dal database GROSS DOMESTIC PRODUCT: INCOME APPROACH di OSC08#2. Ovviamente la serie del database 2008 non solo finisce nel 2008, ma fornisce comunque dati provvisori per gli anni immediatamente precedenti. Quindi ho completato le serie, per arrivare al 2010, estraendo i dati dalla versione on-line. Per la precisione, ho usato i dati “nuovi” a partire dal 2005, primo anno in cui erano diversi dai dati “vecchi” (ovvero: il database del 2008 riportava, evidentemente, nei tre anni precedenti dati ancora provvisori).
2)      Gli occupati dipendenti (in inglese, Total employees) sono la serie DEU06014 di OSC08#2. Anche in questo caso, siccome la serie finiva nel 2008, l’ho aggiornata utilizzando a partire dal 2006 (primo anno con visibili discrepanze) i dati più recenti, quelli del database on-line.
3)      Come indice di prezzo, visto che mi tornava più comodo da scaricare, ho utilizzato l’indice medio dei prezzi al consumo (Inflation, average consumer prices) del solito database del World Economic Outlook. Non mi sono segnato la versione, ma siccome ho fatto questi calcoli a ottobre scorso, penso fosse quella di settembre 2011. Per comodità di confronto con altre variabili, ho ribasato l’indice con base 2000=1.

I calcoli sono in questa tabella, a beneficio dei troll e di quelli che vogliono perder tempo a rispondergli:

Dato che i redditi sono in milioni (cioè nel 1999 erano 1060 miliardi) e gli occupati sono in migliaia (cioè nel 1999 erano 34 milioni), nel calcolare i salari unitari (colonna (d)) ho diviso i redditi per gli occupati divisi a loro volta per mille, in modo da dividere milioni con milioni (se vi sembra difficile, la soluzione è a portata di mano: non fate domande delle quali non potete capire la risposta). Il risultato a questo punto è in unità, cioè il salario medio annuo di un tedesco nel 1999 era di 30690 euro (colonna (d)).

Per ribasare l’indice l’ho diviso per il valore del 2000. La divisione per una costante, ovviamente, non altera la dinamica del fenomeno. Ripeto: avendo altre variabili a prezzi 2000, mi interessava esprimere anche quelle tedesche a prezzi 2000. BAU. No, non è un cane, è Business As Usual (come sapete voi che, come me, avete costruito modelli econometrici pubblicati su riviste impattate). L’indice ribasato è in colonna (e).
La variabile della discordia (ma perché, poi?) si ottiene dividendo i salari unitari nominali (colonna (d)) per l’indice ribasato (colonna (e)).

Qualche scemo in giro per il web mi ha accusato di aver detto una menzogna: i salari unitari tedeschi, secondo lui, non sarebbero diminuiti del 6%, e quindi io sono un cialtrone truffatore. E sapete che c’è? Ha ragione lui. Proprio vero che dal letame può nascere un fiore. Infatti dal 2003 al 2009 i salari unitari tedeschi sono diminuiti solo dello 5.7467549468%. Sì, gli imbecilli tengono alla precisione, ma visto che il lavoro lo fa Excel perché non accontentarli? Io avevo arrotondato all’intero più vicino perché sono un cialtrone, che ci volete fare, e un truffatore, un vile che dubita della fedeltà alamanna. In realtà sono solo un poveraccio che si massacra gli occhi sui dati da 30 anni. Carlucci mi ha attaccato questa malattia, e ormai non guarirò più. E ho capito che siccome i dati sono una creazione umana, non ha troppo senso andare oltre il primo decimale.

Ma basta così poco a far felice un troll...

Comunque, facciamo così, arrotondiamo, cialtronescamente.

Le cose stanno così: siccome dal 2003 al 2009 i salari crescono in media all’1%, e i prezzi crescono in media al 2%, ogni anno i lavoratori tedeschi hanno perso in media un punto di potere d’acquisto (salario reale), e ogni anno per sei anni fa il 6%. Capito mi avete? Bene.

Preciso che questo -6% sembrava enorme anche a me (perché se da un lato i tedeschi si sa, sono profondi, ma non sempre brillanti... dall’altro prendersi una legnata simile senza dir nulla mi pareva troppo anche per loro!).

Ho quindi fatto una verifica incrociata molto semplice: partendo da questi dati di base, ho ricostruito l’indice del CLUP (in inglese ULC, Unit Labour Cost) e l’ho confrontato con quello fornito dal database online dell’OCSE. Questa verifica mi forniva un riscontro di coerenza sia sezionale che temporale (cioè: mi serviva a vedere se i dati di uno stesso anno “si parlavano”, e se non c’erano “fratture” nelle serie di dati).

Ricordate?

Per costruire il CLUP cosa mi mancava?

Ma è chiaro! La produttività media del lavoro. E come l’ho costruita? Con due variabili:

1)      il valore aggiunto totale (Total Gross Value Added at Basic Prices, serie DEU02013 del database OSC08#2);
2)      gli occupati totali (Total Employment, serie DEU06007 del database OSC08#2).

In entrambi i casi, a partire dal 2005 ho usato i dati della versione on-line (scaricati il 24 gennaio 2012, quindi non so se sono più gli stessi, ma penso di sì).

Con queste due serie posso calcolare la produttività media del lavoro alamanna, e dividendo i salari unitari sopra calcolati per la produttività media ottengo un indice del CLUP, che posso confrontare con quello fornito caldo caldo direttamente dal database online. Se sono uguali, allora posso avere una certa fiducia nei miei calcoli. Se son diversi, allora si ricomincia. La vita dell’economista è fatta così.
I calcoli sono in quest’altra tabella:

Partendo dalla fine, l’indice del CLUP che mi sono calcolato partendo dai dati di base coincide di fatto con l’indice ULC scaricato dal database online (ribasato al 1991): la correlazione fra le due serie è di 0.975, e chi si intende un po’ di questa roba capirà che per essere una cosa fatta con la mano sinistra è venuta piuttosto bene: d’altra parte, se gli ingredienti sono quelli, perché il risultato non dovrebbe essere quello?

Ecco: con un grafico si vede meglio. Sono praticamente la stessa serie. Del resto, anche se CLUP è ricostruito coi dati offline, e ULC con quelli online, la fonte è sempre OCSE, e poi le fonti OCSE a loro volta si basano sulle stesse fonti nazionali.

Tornando indietro, quindi, i salari unitari reali che ho usato credo siano proprio affidabili, e se qualcuno ha qualcosa da dire sono lieto di avere critiche dettagliate. Se poi qualcuno non riesce a rifare i conti, bene: imparerà a considerare con più rispetto la mia professione, e gli auguro di fare altrettanto bene la sua. Se è quella del rompicoglioni non deve migliorare nulla, va già benissimo così.

Intanto, vedete come scende il CLUP fra 2003 e 2007? Certo, e voi a pensare: produttività alamanna! Ecco, sì, bravi coglioni. Fatevi due conti, cari. Il tasso medio di crescita della produttività fra 1995 e 2002 è dell’1.3%, e fra 2003 e 2007 dell’1.6%. “Ecco, te l’avevo detto Bagnai che la produttività alamanna era aumentata con le riforme strutturali!”

Ah sì, trolluccio mio, Barondelluccio dei miei coglioni, ConteZeroneuroni, Grazianoridisustafava? Siete proprio sicuri, voi oscuri personaggi in cerca di un autore al quale fate schifo, che le cose stiano così?
Allora guardatevi il tasso di crescita delle retribuzioni nominali. La media fra 1995 e 2002 è 1.6%, e fra 2003 e 2007 0.8%. Vedi, caro, la crescita dei salari nominali si è dimezzata. Capito come si guadagna competitività?

E allora, caro, se tu ami l’Italia (ma tu non la ami, perché tu non ami il tuo paese, si vede, tu pensi di essere migliore, di essere alamanno), diciamo: se tu amassi l’Italia, ecco, avresti due possibilità: o andartene in Germania a farti pagare un po' di meno (non sentiremmo la tua mancanza), o, in alternativa, farti pagare un po’ di meno qui (cosa che noi preferiremmo evitare: non che tu fossi pagato di meno, lo sei già troppo: che tu restassi qui). Certo, commentare a tempo pieno è un lavoro pesante. Ma se sei un vero alamanno, accetterai di farlo per molti meno soldi.

Sai che c’è caro? Te lo dico in alamanno: Du gleichst dem Geist den Du begreifst, nicht mir. Che poi vuol dire: inutile che insisti: fra te e l’economia si stenderà sempre l’opaco, impenetrabile diaframma della tua pelle d’asino. Torna pure di fronte al televisore, magari, se sei fortunato, trovi Giannino...

(Oscare, naturalmente...)

62 commenti:

  1. Prof. vi ha fatto arrabbiare di brutto????

    RispondiElimina
  2. E' sempre bello vedere gli amatori, dilettanti, insomma, quelli che l'economia pensano di capirla perché magari hanno letto qualche manuale o hanno una laurea triennale che cercano di confutare uno che fa ricerca e pubblica in ambito econometrico da anni. E' bello vederli salire in cattedra, col gessetto nella destra e il cancellino nella sinistra; è ancora più bello però, dopo, quando prendono schiaffi come questo. Non si preoccupi prof, la mia non è adesione acritica a Bagnai perché o sei ammerikano o sei keynesiano, è solo un attestato di stima per il fatto che è uno dei pochi che mette numeri su numeri, dati su dati, grafici su grafici. Questi sono i post che amo di più di goofy, quelli con le evidenze empiriche e con montagne di dati. Il livello è sempre stato alto e tale deve rimanere, perché se vuoi capire devi farti il culo. Da, tipo, sempre! Mille grazie!

    RispondiElimina
  3. Caro Bagnai, le segnalo un articolo di un "alamanno". per l'esattezza di Heiner Flassbeck, già viceministro delle Finanze del Governo Schroeder, che già nel marzo 2010 diceva cose molto simili a quelle che dice lei. Ora, essendo Flassbeck indubitabilmente tedesco, per banali motivi è ancora meno di lei sospettabile di acredine antialamanna. E per questo l'articolo può essere particolarmente utile (dal punto di vista psicologico).
    http://documentazione.altervista.org/le_monde_Flassbeck_Grecia_UME.htm

    Come al solito, faccia l'uso che crede di questa segnalazione, senza sentirsi obbligato né a pubblicare il mio post, né a citarmi; eventualmente, tagli quest'ultimo periodo "personale" che non interessa nessuno.

    Cordiali saluti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Articolo impressionante detto da un tedesco che a quanto pare NE SA QUALCOSA. Se la soluzione è così chiara anche a Loro, che ci stanno a fare i politici in Italia? Scusate la polemica, ma la crisi la vivo tutti i giorni e la vedo tutta intorno a me, ed è veramente fastidioso sapere le cose che tanti economisti sapevano da tempo, e di contrasto vedere il continuo tergiversare speranzoso (o in malafede, o peggio ancora moralizzante) dei nostri capi di governo.
      Mi dispiace ma Bagnai sta facendo un bellissimo lavoro di divulgazione, avendone la preparazione, ma noi lettori che possiamo fare? Non mi piace la situazione in cui siamo e non sto parlando di entrare a far parte di un partito o movimento o altro, che si può fare? Che possiamo fare? Attendere speranzosi?

      Elimina
  4. Grazie per il post prof. Spiegazione bellissima! La mia curiosità è stata pienamente soddisfatta. Il mio errore era quello di prendere il dato OECD sotto la voce earnings senza calcolarlo come ha fatto lei. Inoltre non ribasavo l'indice CPI al 2000 anziché al 2005 come fornito dal database. Che vuole sono un dilettante ma la voglia di imparare non mi manca. Adesso so benissimo cosa rispondere nel caso si ripresentasse l'occasione e comunque ho imparato qualcosa in più. Per vedere se ho imparato bene magari adesso controllo pure la linea dei salari italiani! Ma stavolta se non mi torna posso solo darmi del testone! Grazie ancora di tutto quello che fa e della pazienza che porta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma i numeri di partenza ti tornano? E vuoi dirmi che ti attaccavano sul monte salari, anziché sui salari unitari? Era sul FQ, vero? Che dilettanti... Voi chiedete, che se mi serve per il libro vi rispondo!

      Elimina
  5. Professore, a questo indirizzo una lunga serie di articoli, presi dalla stampa tedesca, che aiutano a comprendere le dimensioni della moderazione salariale degli ultimi 10 anni.

    http://vocidallagermania.blogspot.de/search/label/deflazione%20salariale

    Le assicuro che in Germania è un tema di cui si parla apertamente senza tabu: lo sanno tutti che i risultati economici attuali sono dovuti in buona parte alla moderazione salariale degli ultimi 15 anni.

    I sindacati negli ultimi mesi hanno tuttavia rialzato la testa e ci sono stati dei rinnovi contrattuali con aumenti molto sostanziosi, ad es il 4.5% annuo dei metalmeccanici e il 6.5% biennale dei dipendenti pubblici. Ma i dati ci dicono anche che quasi il 50% dei lavoratori non è garantito da contratto collettivo:

    http://vocidallagermania.blogspot.de/2012/06/contratti-di-serie-solo-per-la-meta.html

    Diciamo che loro hanno fatto in grande stile e con successo quello che anche noi avremmo tanto voluto ottenere, ad es. con i contratti a progetto usati in totale libertà (noi che abbiamo visto magazzinieri a progetto lo sappiamo), con l'abuso dell'interinale, i tempo determinato senza alcun limite e tutte le altre numerose forme atipiche di lavoro emerse negli ultimi 10 anni che avevano come unico obiettivo la riduzione del costo del lavoro.

    Peccato, ci è andata male...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco un bell'esempio, di stamattina:

      http://de.finance.yahoo.com/nachrichten/arbeitskosten-deutschland-st%C3%A4rker-gestiegen-eu-190251685.html

      é interessante notare con quanta luciditá l'articolo commenta:

      "Kehrseite davon sei allerdings, dass sich Löhne und Gehälter in Deutschland in den vergangenen Jahren nur schwach entwickelt hätten, was den privaten Konsum belastet habe. Deswegen sei der Export für Deutschland von besonderer Bedeutung gewesen. Es exportiere seit Jahren mehr als es importiere. Daraus entstünden Überschüsse in der sogenannten Leistungsbilanz, welche die Handelspartner Deutschlands unter Druck setzten."

      Pare Bagnai.

      Elimina
  6. OT dal Sole24ore
    "Governo promosso dalle agenzie di rating
    Sullo sfondo c'è l'apertura di credito al governo Monti arrivata nei giorni scorsi da parte di Fitch e Moody's: l'Italia avrebbe a portata di mano l'uscita dalla crisi, nel 2013. L'importante è che non smetta di premere sull'acceleratore delle riforme strutturali."

    Ma perché le agenzie di rating stanno promuovendo il governo Monti e dicono che usciremo dalla crisi nel 2013? Perché dopo i giorni tormentati di luglio adesso sembra quasi che vada tutto bene?
    Sbaglio a pensare che 'sti str**zi siano tutti d'accordo e a temere che riescano a mantenere artificialmente in vita l'euro-mostro a suon di bastone e carota (la carota ce la fanno solo vedere, mentre le bastonate ce le danno davvero) fino a quando gli farà comodo?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Leggo in ritardissimo il post è me ne dolgo. Ma restando alla sua allegoria, dopo 5 anni possiamo ben dire dove ci hanno piazzato la carota ...

      Elimina
  7. Il professor Piga anche lui si e' occupato ieri di coloro che pensano che i tedeschi sono piu bravi e vanno imitati.

    http://www.gustavopiga.it/2012/quando-i-dati-si-piegano-alle-ideologie/

    RispondiElimina
  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  9. ma quald monte salari:))?L'OCSE fornisce bello e pronto il dato dei salari medi a prezzi costanti (base 2011) e quei dati parlano chiaro:i salari medi reali tedeschi dall'entrata nell'euro fino al 2007 non sono affatto calati.Allora a questo punto mi deve dire che l'OCSE ha scritto fesserie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vedi, trolluccio fessacchiotto, il fatto è che da qualche tempo sono disponibili anche i dati sull'occupazione tedesca in FTE (full time equivalent, in italiano sarebbero ULA), dato che nell'edizione 2008 non erano disponibili.


      Ti spiego: se due persone lavorano a metà tempo, in ULA fanno una sola persona, capisci? Aspetta, te lo spiego con un esempio: 1/2+1/2=1.

      Bene.

      Ora cerca di capire questo, prima di tornare a Velletri.

      Gli alamanni devono prendere una decisione.

      O gonfiano le statistiche sugli occupati (esprimendoli in teste anziché in ULA come hanno fatto finora), o gonfiano le statistiche sui salari medi (dividendoli per le ULA anziché per le teste).

      E adesso ti faccio una domanda. Se tu guadagni 400 euro con un minijob, e il tuo vicino ne guadagna altri 400, siete due persone che guadagnano 400 euro, o siete una persona che guadagna 800 euro?

      Tra l'altro, come tu ho mostrato, nell'indice del CLUP evidentemente si usano le teste (comunque verificherò) e non le ULA, quindi mi spieghi perché dobbiamo usare una volta una misura e una volta un'altra? Ripeto: non uso le ULA perché non ci potrei costruire una serie storica lunga (la Germania prima non le forniva), e anche perché quello che interessa è il CLUP, e a me risulta che nel calcolare l'indice del CLUP vengano usate le teste (ripeto: se vuoi verifica tu, che sei così bravo).

      Certo, se ti metti dal lato del datore di lavoro che può sfruttare lavoro precario, le ULA vanno bene, mi capisci? Ma la verità è che di solito quelli che ragionano come te non sono nemmeno datori di lavoro. Sono poveracci come noi, che però non vogliono ammettere di essere stati presi in giro.

      Certo che siete proprio patetici, voi traditori del vostro paese. Ma se la Germania vi piace tanto, andateci! Ma non dite a noi che dobbiamo importare quel modello, perché di questo non riuscirete a convincerci.

      Vai, vai, torna a Velletri dove ti sei laureato alla fraschetta...

      Elimina
    2. Ah, e agli amici della fraschetta cerca di spiegare questo. Nell'esempio che ti ho fatto, il monte salari è 800. Se gli occupati li calcoliamo come fai tu, in ULA, all'alamanna, il salario medio è 800. Se li calcoliamo in teste, come si fa, ad esempio, nel calcolo del tasso di disoccupazione (tanto per capirci), il risultato è 400.

      Quindi secondo te i due amici dell'esempio guadagnano 800, e secondo me 400, a testa.

      E se avessi ragione tu, il monte salari sarebbe 1600.

      Ma è 800.

      Adesso hai capito? Lo scopriremo subito. Se hai capito ti vergognerai e scomparirai. Se non hai capito tornerai a divertirci. Torna, dai...

      Elimina
    3. Prof. spero che invece Fracavolo capisca e ritorni consapevole di aver errato.
      L'estrapolazione dei dati OCSE non è facile per i pulcini come noi e se uno è indottrinato dalla malainformazione farà ancora più fatica.
      Quindi penso non convenga strapazzarli troppo altrimenti non li tiriamo dalla nostra parte.

      O sbaglio?

      Elimina
    4. No, quelli come fracazzodavelletri non solo non capiscono, ma non vogliono capire. Questa gente va isolata, non inclusa. Con questa gente non si avanza di un metro.
      Frasticazzidavelletri è di nuovo sul FQ all’unico scopo di dimostrare che lui e quelli come lui hanno come missione nella vita quella di rendere impossibile lo svolgimento corretto e fruttuoso di una qualsiasi forma di dialogo. E, in caso di collasso della democrazia, costoro sarebbero tra i primi ad impegnarsi per soffocarla definitivamente. La storia recente d’Italia ci ha già mostrato di che pasta sono fatti costoro. E, comunque, ci ha anche detto come vanno a finire.
      E qui mi fermo perché sono già andato abbastanza fuori tema.
      Ovviamente deciderà il professore se questa mia personale opinione abbia qui diritto di cittadinanza, o meno.

      Elimina
    5. Ma torna? Su FQ sciorina ottime teorie, dategli spazio anche qui! Voglio vederlo confutare uno per uno l'ILO, De Grauwe, Krugman, Presbitero, Vernengo, Bibow, Zezza, Cesaratto, Brancaccio, te e chiunque si sia occupato della questione e abbia utilizzato lo stessa metodologia e le stesse serie di dati.

      Elimina
    6. Scusate, però non capisco una cosa (per inciso non sono wilfatto/fracavolo sotto mentite spoglie, né un suo amico, né un amico dei governanti dei crucchi, solo un lettore che vi legge da un mesetto che non ha ancora completato le letture consigliate, quindi si scusa ancora di più per la propria ignoranza, ma che vorrebbe capire... grazie a chiunque mi risponderà!): non potrebbe essere che il calo dei salari unitari reali sia proprio dovuto al diffondersi dei minijob? Ma se fosse così in che modo questi aumentano la competitività tedesca? Nel senso che se una persona pagata 800 produce lo stesso di due persone pagate 400, ma per il datore di lavoro il costo del lavoro non cambia (ammesso sia un'ipotesi realistica), come possono i prodotti in questione essere venduti a meno? Oppure devo guardare la salita dall'altra parte e pensare che il vantaggio per i crucchi dato dalla diffusione dei minijob sia dato solo dall'impoverimento della popolazione che induce un calo nelle importazioni? (ma non credo sia solo questo perché mi sembra di capire che le esportazioni deutsch siano effettivamente aumentate)
      Se ho detto troppe castronerie vi chiedo di nuovo scusa e se ritenete che finendo di leggere le letture consigliate possa comprendere meglio la questione non fatevi problemi a dirmi "finisci di studiare i preliminari e poi torna a commentare!".
      Grazie e complimenti al prof. e a tutti per la passione che ci mettete!

      Elimina
    7. Ti rispondo volentieri. Comprimere i salari significa di fatto deflazionare (un operaio che prende 800 € ha più possibilità di spesa di uno che ne prende 400). Se ti guardi il dato sull'inflazione tedesca e quella degli altri paesi europei ti accorgi che si è creato un differenziale di prezzo dovuto al sommarsi dei differenziali di inflazione nel tempo. Questo ha fatto aumentare la competitività tedesca e nient'altro. Loro comprano meno i nostri prodotti perchè hanno salari compressi e al tempo stesso vendono meglio i loro perchè i loro prezzi sono aumentati di meno. Se poi ci mettiamo anche la convenienza a prestare i soldi alla "periferia" per comprare i loro prodotti e rimetti tutto insieme capisci che gran bella cosa è la moneta unica.

      Elimina
    8. wilfattoquotidiano è contradditorio, perché alle volte utilizza dei dati alle volte ne utilizza altri, e ripeto, io non ho ancora visto uno studio che discutesse nella maniera in cui lo fa lui il problema. Il rapporto dell'ILO è molto chiaro, forse il più chiaro di tutti.

      http://www.ilo.org/wcmsp5/groups/public/@dgreports/@dcomm/@publ/documents/publication/wcms_171571.pdf

      Box 4, pag.46

      In generale non sa di cosa parla, e lì che ripete continuamente sta cosa della spesa primaria degli anni 80 per impressionare qualcuno ma non si capisce dove voglia arrivare. La sua idea immagino che sia che i tassi d'interesse alti degli anni 80 siano dovuti ai pesanti deficit di bilancio. Una teoria molto interessante che sicuramente fa presa su chi non ha la minima idea di cosa faccia una Banca Centrale e di come si formino i tassi d'interesse, ma personalmente è meglio se la dice a casa sua, con i suoi cari tra cui sicuramente passa per esperto.

      Elimina
    9. Domanda: che incidenza ha il fatto che gli stipendi da 400 euro sono stati sussidiati dallo stato con taglio delle tasse e sostegno al reddito?

      Elimina
    10. Ciao istwine.
      Ho intrapreso una guerra di post sia con lui che con Emil che Graziano D. Hai voglia a spiegare loro che il debito è scoppiato a causa degli interessi e che la spesa primaria in rapporto al PIL dal 1981 è rimasta più o meno la stessa come si può vedere sia dall'Istat che dalla Banca d'Italia. A spiegare che gli interessi erano insostenibili per via del fatto che dovevamo difendere il cambio dentro la finestra SME. Che nell'86 i BOT a un anno toccarono la quota record dell 8,6% reale annuo! mai toccata nella storia della repubblica nemmeno nel famoso '92 prima dell'uscita dallo SME. Niente, aria fritta per loro. Un certo Teodoisio (ma dove li trovano sti nick?) è arrivato addirittura a dire che il debito pubblico rispetto al PIL dovrebbe essere al massimo del'1% perchè è inumano che i padri lascino i debiti ai figli. Dopo un po' ti cascano i co....i e posti solo perchè sai che ci sono persone intelligenti che stanno leggendo alle quali il tuo messaggio arriva lo stesso altrimenti non ne varrebbe la pena. Solo se la prendi a ridere e non li prendi sul serio riesci a postare.

      Elimina
    11. Non c'è niente da fare, per questi tutti gli operai tedeschi lavorano alla Volkswagen.....

      Del resto, la propaganda unica attuale lavora esattamente secondo gli 11 principi di Goebbels, soprattutto quelli dal quinto in poi, a mani basse:

      1. Principio della semplificazione e del nemico unico.
      E’ necessario adottare una sola idea, un unico simbolo. E, soprattutto, identificare l’avversario in un nemico, nell’unico responsabile di tutti i mali.

      2. Principio del metodo del contagio.
      Riunire diversi avversari in una sola categoria o in un solo individuo.

      3. Principio della trasposizione.
      Caricare sull’avversario i propri errori e difetti, rispondendo all’attacco con l’attacco. Se non puoi negare le cattive notizie, inventane di nuove per distrarre.

      4. Principio dell’esagerazione e del travisamento.
      Trasformare qualunque aneddoto, per piccolo che sia, in minaccia grave.

      5. Principio della volgarizzazione.
      Tutta la propaganda deve essere popolare, adattando il suo livello al meno intelligente degli individui ai quali va diretta. Quanto più è grande la massa da convincere, più piccolo deve essere lo sforzo mentale da realizzare. La capacità ricettiva delle masse è limitata e la loro comprensione media scarsa, così come la loro memoria.

      6. Principio di orchestrazione.
      La propaganda deve limitarsi a un piccolo numero di idee e ripeterle instancabilmente, presentarle sempre sotto diverse prospettive, ma convergendo sempre sullo stesso concetto. Senza dubbi o incertezze. Da qui proviene anche la frase: “Una menzogna ripetuta all’infinito diventa la verità”.

      7. Principio del continuo rinnovamento.
      Occorre emettere costantemente informazioni e argomenti nuovi (anche non strettamente pertinenti) a un tale ritmo che, quando l’avversario risponda, il pubblico sia già interessato ad altre cose. Le risposte dell’avversario non devono mai avere la possibilità di fermare il livello crescente delle accuse.

      8. Principio della verosimiglianza.
      Costruire argomenti fittizi a partire da fonti diverse, attraverso i cosiddetti palloni sonda, o attraverso informazioni frammentarie.

      9. Principio del silenziamento.
      Passare sotto silenzio le domande sulle quali non ci sono argomenti e dissimulare le notizie che favoriscono l’avversario.

      10. Principio della trasfusione.
      Come regola generale, la propaganda opera sempre a partire da un substrato precedente, si tratti di una mitologia nazionale o un complesso di odi e pregiudizi tradizionali.
      Si tratta di diffondere argomenti che possano mettere le radici in atteggiamenti primitivi.

      11. Principio dell’unanimità.
      Portare la gente a credere che le opinioni espresse siano condivise da tutti, creando una falsa impressione di unanimità.

      Elimina
    12. Sì, Goebbels era molto bravo, un vero alamanno. Lo dimostrò anche con l'efficienza con la quale lasciò uccidere dalla moglie i suoi sei figli, avvelenandoli col cianuro, prima di suicidarsi con lei. Un lavoro pulito e rapido. Non è un augurio né un suggerimento per i nostri piccoli Goebbels nostrani (del resto, per compiere un orrore simile occorre una materia prima che a loro manca: le virgolette), ma solo un modo per ricordare che quando il gioco viene spinto troppo in là, si fa tutti la stessa fine. Che venga da una capsula di vetro o da una doccia, il cianuro quello è.

      Elimina
  10. «"Non si può uscire dal debito con l’aggiunta di altro debito." Quante volte avete letto questa frase? Si tratta di un cliché. Intendo sostenere che, in prima approssimazione, questa ovvia, persino banale dichiarazione è il contrario della verità, cioè che l’unico modo per uscire dal debito è quello di aggiungere altro debito. Ciò che conta è chi aggiunge il debito e in quale forma».
    È l'opinone di Martin Wolf, editorialista del FT, che si trova qui, e che Carmen Gallus di Vocidall'estero ha tradotto per Investireoggi

    RispondiElimina
  11. Proff, sto scrivendo due piccoli “contributi” ( in realtà non sono esattamente piccoli ). Nel consultare vecchie annotazioni, ho trovato questi numeri ( aliquote medie delle imposte sul REDDITO D'IMPRESA ):

     12,50 % in Irlanda
     30% in Germania
     34% in Francia
     40% in USA e Giappone
     ? in Italia

    Si tratta di valori corretti ?

    Una percentuale del 60 % per il nostro paese è nel giusto ballpark
    ( to be in the right ballpark = andarci vicino, indovinare l'ordine di grandezza ) ?

    RispondiElimina
  12. I due “contributi” non sono sulla politica. Questa la seguo a grandi linee e senza comprenderne certe nuance ( chiamamole cosi; un americano potrebbe tradurre con shenanigans ). Ovviamente ne capisco comunque l'importanza e la missione nobile di artefice, insieme ad altre forze, del destino, più o meno fortunato, di un popolo ( spero lo capiscano anche loro; se non lo capisco io fa niente, ma se non lo capiscono loro …....) .

    Lascerò quindi ai commentatori più esperti e smaliziati la critica di quel malriuscito animale politico che è il “parlamentare piddino”, così come l'esegesi dei loro “vangeli senza figure”, quelli dai quali I fedeli apprendono le verità rivelate della spesa pubblica improduttiva, dell'euro che “fu cosa buona e giusta”...

    Farò un pò di autocensura insomma, continuando però a condividere l'indignazione e la rabbia, non certe rassegnate, ma, al contrario, fattivamente belligeranti, degli altri utenti, questo sia che esse assumano la forma lucida e cerebrale di un commento con argomentazioni fondate nella dottrina politica, sia che assumano quella viscerale, e talvolta linguisticamente colorita, dei vari “fatti a fidare di una Mortadella”, “Due parole: fate schifo !” e bip bip bip ...
    ( ne ho trovata un'altra in rete, di un elettore americano: “certi politici non hanno il gene della vergogna ”).

    Dovrò anche decidermi a consultare un libro sul corretto uso della punteggiatura ( mi sembra un pò “sciatta” = tiro ad indovinare ). E' dalle scuole elementari che rimando.....

    Oppure seguirò il consiglio degli inglesi:
    When you don't know something, GOOGLE it !

    Per chi non ha tempo o voglia di consultare il dizionario: shenanigans (ʃɪˈnænɪgənz) significa giochi di bassa lega.

    RispondiElimina
  13. Alcuni esponenti dell ' “area moderata” hanno dichiarato che nella prossima legislatura qualche forza politica dovrà farsi carico di “rinnovare l'offerta montiana” e di “ dare vita a una nuova offerta politica, che unisca quanti pensano a una “agenda Monti” anche per il futuro dell’Italia...”



    Un commentatore dall'altra parte del Pond (=americano) ha invece detto che grazie ai tecnici e all'austerità “espansiva” faremo la fine di George Washington. Stando a varie biografie (wikipedia tra le tante) il primo presidente statunitense in pratica sarebbe morto ( nel 1799 ) anche perchè, colpito da un'infezione alle basse vie respiratorie, fu sottoposto, secondo le pratiche dell'epoca, a ripetuti salassi.
    Ovviamente, essendo famoso e riverito, potè avvantaggiarsi delle cure di dotti luminari della medicina. Americani comuni con lo stesso malanno non ebbero tale privilegio e ciò fu, per alcuni di loro, la salvezza.



    Secondo Giancarlo de Vivo ( “Molto rigore per nulla”, pag. 23 del libro Oltre l'Austerità ):

    “E’ del tutto calzante per queste cure di “austerità” il paragone con i salassi con cui i medici del settecento ritenevano di curare ogni malattia, e che acceleravano invece assai spesso la morte del paziente.
    In altri termini, quando è un singolo a fare i “sacrifici” questi si traducono per lui in un pari “gruzzoletto” per ridurre il debito, ma quando si tratta di una collettività, e i sacrifici siano costituiti da economie di spesa per beni e servizi prodotti dalla collettività stessa, questi non generano alcun risparmio, anzi riducono il reddito e quindi il risparmio. Il lasciar disoccupati lavoro e attrezzatura produttiva riducendo la spesa non fa “risparmiare risorse”, ma semplicemente fa sì che queste “risorse” (e il reddito ad esse corrispondente) non vengano in esistenza. ”

    RispondiElimina
  14. io farei, se permesso, una mia dedica speciale di questo post a wilfattoquotidiano.
    con affetto.

    RispondiElimina
  15. Mezz'ora fa il prode fracavolodavelletri, che poi sarebbe wilfattoquotidiano, aveva scritto sul FQ un commento tracotante, con tanto di faccette sorridenti, con cui credeva di mostrare definitivamente che a lui non la si fa, essendo egli medesimo profondo conoscitore delle dottrine economiche, e detentore di verità assolute ed inconfutabili.
    Dopo la replica del Cavaliere nero qui su Goofy, il commento sul FQ è scomparso.
    Tanti anni fa in tv c'era la pubblicità di un insetticida che recitava più o meno così: “non addormenta, li fulmina!”.
    Lei, professore, fa lo stesso effetto sui troll.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma perchè lo ha spaventato abbassando la celata e sguaninando lo spadone.
      Comunque sta sparando le ultime cartucce.

      L.F. aka Gianmario D

      Elimina
    2. @ lungo fucile (23 agosto 2012 15:41)

      Ah, è lei GianmarioD? Ho molto apprezzato i suoi interventi sul FQ per la chiarezza dell'esposizione, e la validità delle argomentazioni. Le porgo i miei più sinceri auguri per la sua attività imprenditoriale.

      Elimina
  16. Nella Svizzera tedesca si ha un'impressionante immigrazione di lavoratori (qualificati e anche laureati) dalla Germania, udite udite perchè: in Germania si trovano solo lavori molto sottopagati con cui non si può mettere su famiglia...
    A volte se i dati non bastano o non sono facilmente leggibili per noi profani, si possono trovare molti casi che dimostrano nella pratica che cosa è accaduto. Se infermieri e dottori di nazionalità tedesca dovessero ritirarsi dalla Svizzera, probabilmente lì si fermerebbero ospedali e assistenza (giusto come esempio, perchè sono in gran maggioranza) al punto che ormai non si pone a loro il problema di imparare lo Schwyzertüütsch (lo svizzero tedesco così diffuso a livello pratico quotidiano e un poco diverso dal tedesco) perchè sono in maggioranza e parlano quindi il tedesco standard.
    Recentemente parlando con l'ufficio acquisti di un cliente Svizzero (azienda quotata di grossa dimensione) dell'Euro e della mia opinione, a un certo punto mi ha interrotto dicendo: "io sono di nazionalità tedesca, e Le posso dire che sono venuto a cercare lavoro in Svizzera perchè in Germania trovavo solo lavori che mi pagavano poche centinaia di Euro al mese. Però la gente se ne sta rendendo conto al punto che ci sono per esempio rivendicazioni salariali dei dipendenti pubblici che chiedono aumenti significativi"
    Ah, certo però che magari c'è sempre quell'operaio della Volkswagen che prende il doppio di quello della Fiat (anzi ce ne sono tantissimi, però appunto ciò che conta è la media e la tendenza).
    Quell'ufficio acquisti era però preoccupato della situazione generale anche Svizzera, dato che l'elevato costo del lavoro fa sì che molte aziende stiano delocalizzando l'attività altrove, e
    che il settore immobiliare si stia surriscaldando proprio per il numero elevato di immigranti (anche e soprattutto tedeschi a sua opinione).

    RispondiElimina
  17. oltre alla diminuzione del 6% in sei anni documentata in questo post, alcuni operai alti e biondi e virtuosi si beccano anche quest'altra riduzione

    RispondiElimina
  18. Anche Yahoo Finance sta rivelando la verità sulle riforme salariali tedesche e sulle conseguenze per la popolazione attiva locale:
    http://alturl.com/h222q
    Peccato che il titolo non evidenzi la gravità di quanto ben riportato nell'articolo, e magari non inviti più potenziali lettori (dato che fa riferimento al Regno Unito che sembra valutare simili riforme del lavoro).
    Tra le affermazioni degne di nota e certo non nuove per tutti i fedeli lettori di questo blog:
    "Tutti coloro che parlano del miracolo tedesco, infatti - inclusi gli inglesi - dovrebbero analizzare bene i dati. Scopriranno che in Germania i "mini-job" stanno crescendo esponenzialmente, con più costi per lo stato e meno tutele per i lavoratori, visto che i mini-jobbers sono pagati meno degli altri in media."
    e poi ancora più forte:
    "Non solo: la Germania è anche il paese in cui la disparità fra i pagamenti per i lavoratori sta aumentando più rapidamente di qualsiasi altra economia occidentale."

    Solo che non riesco ancora a comprendere se si sta risvegliando molta gente dal torpore e dalle menzogne finora subite, o se è solo una mia "deformazione" per cui ora - illuminato dai dati nudi e crudi e ben spiegati da Bagnai (GRAZIE!) - noto più facilmente quanti altri stiano osservando i problemi allo stesso modo, ma col timore che siano ancora poche mosche bianche.

    RispondiElimina
  19. Grazie prof, è un post da salvare! Io credo che il "forum mobile" che si forma spontaneamente sotto i suoi articoli del blog del fatto quotidiano sia una cosa molto positiva anche per noi. O almeno, da amatore ho imparato molte cose finora...

    RispondiElimina
  20. Ora, professore, sappiamo perché molti suoi colleghi preferiscono fluttuare alti nelle atmosfere ovattate dei salotti buoni o nella confortevole comodità dell'omodossia, se non anche rifugiarsi nel tranquillo rifugio del luogocomune.
    :-)
    Quindi, doppiamente grazie per la fatica che ci dedica.

    Nel frattempo, Weccetera è tonato alla carica sul FQ.
    Siccome ha scocciato, gli ho chiesto gentilmente (là come quincemil) di estrapolare e rendere di pubblico dominio le sue obiezioni in forma estesa su uno spazio in rete con la promessa di studiare (che si deve fare per campare!) le sue ragioni e farmene un'idea.
    Vedremo

    P.S.
    non è che ne ha bocciato qualcuno di troppo ultimamente? :-D

    RispondiElimina
  21. Propongo una strategia per tornare alla Lira senza tornare alla Lira. La famosa Lira di Schrödinger. Il mio piano delirante è il seguente visto che il debito è moneta e la moneta è debito non avere una banca centrale italiana è un non problema in quanto tesoro e banca centrale sono la stessa cosa con nomi diversi. Il piano:
    1 Il tesoro si inventa il "mini buono del tesoro" MBT di grandezza 100,50,20,10,5,2,1Euro.
    2 Questa obbligazione ha un tasso zero e una data di scadenza Keynesiana "questo buono sarà rimborsato nel lungo periodo" ovvero torna da morto e non rompere le scatole.
    3 questo buono al portatore può essere liberamente scambiato.

    ed infine il colpo di scena...

    4 Lo stato Italiano accetta per il pagamento delle tasse il buono MBT!
    A quel punto per comodità si potrebbe distaccare la sezione del tesoro che emette questi buoni e chiamarla banca d'Italia e rinominare il MBT "Lira 2 la vendetta". Perdoni il delirio ma qui al sud climaticamente abbiamo raggiunto la perfetta "convergenza" col nord Africa siamo a 43° gradi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Una proposta simile e' stata gia' fatta da tempo per la Grecia e denominata "geuro":
      "La nuova moneta della Grecia"

      Elimina
  22. Salve prof, grazie a leprechaun ho visitato quel sito documentazione.altervista.org. Segnalo a lei e a tutti una lettera molto interessante. Probabilmente lei la conoscerà, ma io, anche dopo 4 mesi di goofy, continuo a sorprendermi e ad arrabbiarmi a meraviglia.
    Nel giugno 1997, in occasione di un vertice politico ad Amsterdam organizzato per mettere a punto l’EMU, tre economisti olandesi, Reuten, Vendrik e Went, scrissero una lettera ai governanti dei paesi dell’UE per convincerli a ripensare interamente il progetto. 300 economisti europei sottoscrissero quel documento inascoltato. Questo è l’indirizzo per leggerlo tutto http://documentazione.altervista.org/appello_europa_1997.html.
    Si legge tra l’altro: “Questo progetto di integrazione economica e monetaria è carente non soltanto dal punto di vista sociale, ecologico e democratico, ma anche da quello strettamente economico. [...] si istituzionalizza lo smantellamento del settore pubblico negli stati membri, e si riduce lo spazio di manovra per politiche attive sociali e di bilancio. [...] Questo significa che sarà il mondo del lavoro a pagare il conto delle recessioni, con disoccupazione crescente, compressione dei salari, maggiore flessibilizzazione e precarietà del lavoro. [...] Non vi è una base solida, scientifica, per l'Emu, e molti di noi ne hanno dato testimonianza in passato nelle riviste scientifiche e altrove. Vi suggeriamo quindi di riconsiderare il progetto dell'Emu. [...] In gioco è la democrazia: il quadro dell'Emu libera voi e i vostri colleghi dalla preziosa obbligazione democratica di assumervi la responsabilità per le vostre scelte politiche.”
    Prof, qual è la tribuna, il consesso pubblico, dove potremo mettere alla sbarra (politica, non giudiziaria, per carità) un’intera classe politica colpevole di aver impoverito un continente florido e dolce come il nostro?

    RispondiElimina
  23. "Auguro loro che vada al governo la sinistra, così i loro salari saranno tagliati di un bel 10%, ma loro si potranno sposare (in chiesa) con il biondo del loro cuore (purché quest’ultimo sia d’accordo), e potranno adottare tanti frugoletti, anch’essi biondi".
    Sbaglio, Profe, se in questo periodo ci leggo un condensato di storia culturale e politica della """sinistra""" che spiega 40 anni (e oltre) di sua deriva? Si è cominciato con la sostitizione delle lotte per i diritti sociali, collettivi, a favore di quelli individuali, o "umani", si è complementato il tutto con le apologie del relativismo e del pensiero debole, e si è finito con questa dicotomia assurda.

    RispondiElimina
  24. Questo succede alla Opel adesso

    http://www.repubblica.it/economia/2012/08/23/news/opel_in_crisi_settimana_corta_in_due_stabilimenti_tedeschi-41355611/

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "Ma come, vien da dire, non c'era l'euro a favorire i produttori tedeschi garantendo una minor differenza di prezzo tra i prodotti "made in Germany" e quelli italiani o francesi di quella ipotizzabile se non ci fosse l'euro?"

      e questo direbbe e dice un piddino.

      Elimina
    2. c'è una forte crisi di domanda nel settore automotive in europa nella fascia MEDIO-BASSA ! quindi la localizzazione
      della produzione non è significatica ...tutte le case automobilistiche di fascia bassa arrancano (tra l'altro opel è Gm quindi non fa parte dell'agglomerato finanaziario-bancario-produttivo dello stato tedesco , quindi è sacrificabile)

      c'è una forte crisi di domanda(e non è congiunturale) ! ecco cosa vogliono tenere nascosto !(e sappiamo perchè...)

      Elimina
    3. Alla Opel cominciano a stare a casa, guardate intanto in casa francese oggi...

      Francia:IL TOTALE DEI DISOCCUPATI SALE AI MASSIMI DAL 1999

      Finanzaonline.com - 27.8.12/19:38

      Quindicesimo mese consecutivo di crescita per i senza lavoro francesi. Il Ministero del Lavoro d´Oltralpe ha annunciato che a luglio il totale dei disoccupati è salito di 41.300 unità a 2,987 milioni. Si tratta dell´incremento maggiore dalla crisi del 2008-2009 e del livello totale più alto da 13 anni. Su base annua il numero dei senza lavoro evidenzia un +1,4% mensile ed un +8,5% annuo.


      Fonte: Finanza.com

      Elimina
  25. se ancora non avesse capito, a fracavolodavelletri potrebbero schiarirsi le idee con questo articolo, dal quale estraggo una frase esplicativa:
    "La competitività tedesca ha il suo segreto in quel 20 per cento di sotto-salariati; il miracolo germanico si regge su un gigantesco dumping sociale. E’ questo il modello che ci viene proposto ad esempio: la cinesizzazione della forza-lavoro a basso livello di qualificazione."

    http://www.nocensura.com/2012/08/il-miracolo-tedesco-nascondere-i-senza.html

    P.S.: ciao al prof e a tutti voi. Sono nuovo di qui, prima di postare questo commento mi sono letto gli articoli base, se ho scritto delle inesattezze vi sarò grato se me le farete notare, con il confronto si impara meglio.

    RispondiElimina
  26. Aggiungo il mio modesto contributo.

    http://www.ilo.org/wcmsp5/groups/public/---ed_protect/---protrav/---travail/documents/publication/wcms_187497.pdf

    Nel rapporto dell'ILO, a pag. 44, si legge chiaramente:

    "While it is true that the model of “diversified quality production” is most successful in the export-oriented sector, there are good reasons to doubt that a deregulation of the labour
    market and the establishment of a low-wage sector will result in higher domestic demand and a lower export orientation. In fact, although Germany has implemented the prescribed reforms with great care, and although real wages have declined and wage dispersion strongly increased during the past decade, the current account has further improved during the upswing of 2004/5-2008, i.e., after the labour market reforms, and there are so far few signs of a sustained boom of domestic demand. It can, on the contrary, be argued that the deregulation of the labour market has contributed to a large extent to the widening of income inequality and reinforced the aggregate demand problem that may have caused the rise in inequality and low growth in the first place"

    Le tabella a pag 80 e segg. parlano più di mille parole, direi...(soprattutto le figg 39/40).

    Vorrei poi sollevare l'attenzione anche su questo

    http://www.ilo.org/wcmsp5/groups/public/---dgreports/---dcomm/---publ/documents/publication/wcms_145265.pdf

    Pag. 55 - figura 27
    Pag 58 - Box 6 "Germany: Bargaining over short-time work"
    Pag. 97 - Fig. A4
    Pag. 120 - Tab SA3 che mostra come la "low pay rate" in Germania sia aumentata di 5 punti dal 1990 ad oggi.

    Grazie prof per l'eventuale pubblicazione :)

    RispondiElimina
  27. Opel in crisi, settimana corta in due stabilimenti tedeschi
    "L'orario ridotto scatterà da settembre e riguarderà 3500 operai e 3300 impiegati, la cui retribuzione calerà di circa il 6 % rispetto al salario netto. "Ma così garantiamo il posto di lavoro".

    A. Tarquini - La Repubblica

    http://www.repubblica.it/economia/2012/08/23/news/opel_in_crisi_settimana_corta_in_due_stabilimenti_tedeschi-41355611/

    Sapete che ho molte lacune sugli aspetti tecnici, per cui chiedo a chiunque sappia e voglia rispondermi:

    - come va interpretata la crisi Opel? (è la conseguenza di aver impoverito i paesi del sud Europa?)

    - la riduzione di orario e di stipendio rientra nella strategia alamanna descritta in questo post?

    Grazie e scusate se ho fatto domande stupide

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I tedeschi hanno come obiettivo quello di tenere bassa l inflazione. Il differenziale di inflazione con gli altri Paesi è l input sul quale hanno costruito la loro cosidettà competitività. Un aumento di essa toglierebbe valore ai crediti che vantano nei confronti dei Paesi in crisi. In pratica si troverebbero nella situazione di aver prestato una moneta buona ( hanno prestato la somma X quando i prezzi erano a 1 )e di riavere indietro una moneta cattiva ( sempre la somma X ma quando i prezzi sono a 2 ). Si eroderebbe il valore del debito, perchè la stessa somma garantirebbe l acquisto di una quantità di beni minore, essendo i prezzi aumentati.Aggiungo che non consentiranno che la Bce emuli la Fed, per lo stesso motivo : garantire i debiti degli Stati, emettere moneta, potrebbe generare inflazione, il nemico numero1 secondo l ideologia neoclassica.

      Elimina
  28. Professore, non mi pare che ne abbia parlato, se lo ha già fatto mi scuso della ripetizione, comunque ho letto qualcosa su questo Redemption Fund... è sempre peggio!!!

    Qui si possono vedere i voti di tutti gli europarlamentari o anche divisi per nazione.

    http://www.votewatch.eu/en/economic-and-budgetary-surveillance-of-member-states-with-serious-difficulties-with-respect-to-their.html

    RispondiElimina
  29. Salve a tutti, sono uno studente di Ing. di Pisa, seguo da un po' il blog, i video e gli articoli del prof. Bagnai, condividendoli per quanto non sia un esperto in materia, che risulta, nonostante i vari tentativi di spiegazione, tutt'ora per me in parte oscura quando i dati e le definizioni richiedano una conoscenza approfondita degli argomenti. Cercando sempre di ascoltare chi mi pare ne sappia di più, vorrei consigliarvi un video di presentazione di un libro, scritto da un filosofo, che analizza il sistema capitalistico nelle sue evoluzioni e giustificazioni, per sapere cosa ne pensano (riferendomi in particolare al prof. Bagnai) riguardo a quest'argomento...spero possiate trovarlo interessante.
    http://www.youtube.com/watch?v=HhSc4MfoGz8

    RispondiElimina
  30. @Diego Meloni.
    che al Nord d'Italia ti pagavano 1500 euro al mese e quindi il costo era di 3k
    invece con 3 contratti di MiniJobs, paghi uno (3 per una persona) 1200 euro ma senza contributi e imposte e facendogli fare straordinario.

    Le pare poco?
    oltre al fatto di palesi violazioni dei trattati (sforamenti, aiuti di stato indiretti, politiche importanti non concordati con i partner europei..)

    RispondiElimina
  31. Ho serie perplessità sul fatto di attribuire e spiegare il feroce mercantilismo tedesco (vero!) solo con dinamica del costo del lavoro. Un -6% reale in sei anni, è sufficiente a spiegare circa €15/20bn/mese di avanzo bilancia commerciale della GER? Secondo me no. Il solo fatto che i paesi in deficit non hanno potuto svalutare (causa cambio fisso) e recuperare competitività non spiega tutto. Il miglioramento delle ragioni di scambio della Germania trova anche (soprattutto, forse) spiegazione in altri fattori esogeni che sfuggono all'economista (approccio macro) ma non all'aziendalista (approccio micro). Infatti la competitività non origina solo da leadership di costo (questa si pesantemente influenzata da CLUP ma anche altri fattori produttivi come energia) ma da strategie di marketing, eccellenza qualitativa, innovazione tecnologica, barriere all'entrata, sistema paese (burocrazia, fisco, giustizia, credito). Tutti fattori su cui la Germania ha pesantemente investito in questi ultimi anni e di cui però non si possono avere evidenza macroenomiche. Ma che sono di evidenza solare per chi ha rapporti commerciali e di affari con imprese tedesche. Continuare a sostenere, nel 2012, che un'impresa (tedesca) vende solo per i suoi più bassi costi di produzione, mi pare affermazione quantomeno incompleta. Nella mia esperienza di uomo d'azienda, ho visto calare le vendite per strategie fallimentari (prodotto intrinsecamente scadente, qualitativamente obsoleto, ecc..) molte più volte rispetto ai casi di costi non competitivi. Tutto qua.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Liturri,

      conosco la sua posizione, qui e su Twitter. Mi piace quando articola delle obiezioni in modo puntuale (come fa qui) e non allusivo (come forse è costretto a fare su Twitter). Rimane il fatto che la sua battaglia contro quelli che pensa siano i miei dati e le mie opinioni è destinata a fallire perché ne è sbagliato l'obiettivo. Questi non sono i "miei" dati ma i dati dell'OCSE, e che la competitività di prezzo sia stata largamente determinante non è una mia opinione, ma il risultato di uno studio della Commissione Europea. Credo sia facile interpellarne gli autori. Ci faccia sapere. Ad oggi, la deflazione competitiva tedesca si presenta per quello che è stata: un deliberato atto di aggressione in violazione degli obblighi di coordinamento delle politiche economiche imposti dai Trattati europei. Da qui non si sfugge, purtroppo.

      Elimina
  32. @Giuseppe Liturri
    premetto che ho seri dubbi sull'attendibilità delle statistiche (in cuor mio penso che c'è chi sottostima l'inflazione come noi e chi la sovrastima.. per rientrare per certi versi nei parametri).
    ad ogni buon conto, la domanda da porsi è: ESISTE UN'INFLAZIONE UNICA per la teoria economica?
    lei giustamente ha parlato di elementi vari come energia, burocrazia, investimenti.. ma tutti questi elementi possono sintetizzarsi.

    le faccio un piccolo esempio: la Sicilia è terra martoriata dalla mafia e dalla lira (vivremmo meglio in santa pace).
    un mio amico (che è responsabile marketing per una società in Lombaridia) quando viene in Sicilia per incontrare i grossisti locali passa da me nel siracusano per un allenamento.
    capita che faccia coincidere questi viaggi con delle permanenze (ferie) a Lipari, dove ha i parenti.
    il problema per noi (per me) è che deve prendere poi il treno all'1 perché deve essere alle 6 a Milazzo.
    non può prenderne uno dopo perché altrimenti a Lipari non ci arriva.
    domanda: ma treni veloci no?

    vero che facciamo schifo ma vero anche che la Sicilia è quasi tutta montagna!

    vogliamo parlare del fatto che siamo isolati dal mondo (siamo u'isola babies!).
    Vogliamo considerare che siamo dipendenti dai fattori energetici e dalle materie prime?

    lei parlava di tante cose ma io dico che se lei ha dei vantaggi competitivi allora questi si espandono.

    prenda la VW: ma solo ora sta ammazzando tutti!
    prima arrancavano pure loro!
    grazie all'euro ha accumulato surplus che ha reinvestito ed ora la differenza è abissale.
    ma le do ovviamente ragione per la qualità: la fiat poteva proporre un SUV alfa romeo e non lo ha fatto.
    una SW Bravo (lasciano il campo libero a focus e astra) e non lo ha fatto.
    qualcuno gli errori li commette

    PS: se lei entra in un sistema e va in affanno (ancor di più, come noi) che fa?
    aumenta le tasse, i controlli, non può investire nella PA e quindi nella burocrazia...
    la macroeconomia spiega questo ma non con un segno opposto.
    per l'efficienza ci sarebbe la legge di Verdoon

    RispondiElimina
  33. E' possibile che la cogestione in partecipazione in Germania abbia una diffusione tale da incidere sul trend dei salari reali se fosse compresa nel calcolo?

    RispondiElimina
  34. Non si aprono le immagini.. dove sono i fogli excel.
    scusate sono nuovo

    RispondiElimina
  35. Gentile Prof. Bagnai, mi rendo conto di arrivare probabilmente fuori tempo massimo rispetto a questa discussione, ma un personaggio che ha un blog si è richiamato a questo suo articolo sostenendo, con una certa presunzione, che il suo studio non è valido per il fatto che la sua statistica sul numero di occupati non tiene conto del fatto che parte di quegli occupati non sarebbero a tempo pieno ma parziale. Quindi credo che questo signore intenda dire che il monte stipendi andrebbe diviso per un numero di lavoratori a tempo pieno "equivalenti" inferiore a quello presentato nella tabella, alzando di conseguenza la retribuzione media unitaria, ma non credo che le statistiche siano così imprecise, e probabilmente sono già depurate rispetto a questo problema...
    Che mi dice?
    Grazie!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti dico che il dilettante di turno non sa com'è calcolato il CLUP, che la mia definizione di salario reale unitario è quella che entra nel CLUP, che il fatto che in Germania ci sia stata una forte deflazione salariale è tranquillamente ammesso dagli stessi tedeschi come sapresti se ti fossi degnato di cliccare sui link che riporto nel post, e che se vuoi seguire anche dei cialtroni sei libero di farlo, e naturalmente anche di dargli retta, ma magari sarebbe meglio che non tornassimo sempre su cosa che ormai sono di dominio pubblico...

      Elimina
    2. Grazie per la risposta. Io lo so, ma non mi serve a molto confrontarmi unicamente con chi già la pensa come me, e ogni tanto cerco di capire le ragioni di chi la pensa diversamente, e magari anche cercare di farlo ragionare un po'. Lei mi dirà che è tempo perso, e probabilmente ha ragione lei.

      Elimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.