lunedì 6 agosto 2012

Unhappy families: il Portogallo

Come stiano le cose lo sapete: le crisi fotocopia, delle quali vi ho descritto il meccanismo qui, qui, e qui, prevedono una fase espansiva, nella quale la periferia si indebita coi soldi del centro per comprare i beni del centro, e una recessiva, nella quale la bolla scoppia. Questa fase, come sapete se avete letto Frenkel, si conclude generalmente con una crisi valutaria. Gli speculatori, seguendo il meccanismo che ho descritto qui e qui, giocano al ribasso sulla valuta del paese fragilizzato dal debito estero, vendendone grandi quantitativi. La Banca centrale prova a "difendere" il cambio assorbendo l'eccesso di offerta di valuta nazionale, cioè vende, di fatto, valuta estera a un prezzo calmierato (il cambio fisso) agli speculatori, per sostenere il prezzo della valuta nazionale. Quando le riserve di valuta estera nelle casse della Banca centrale (le riserve ufficiali) finiscono, si è costretti a svalutare, e gli speculatori, tutti contenti, rivendono la valuta estera per comprare valuta nazionale a un prezzo molto inferiore (ricevendone quindi molta di più).

L'entrata nell'euro ha scongiurato questo tipo di crisi, ovviamente: le valute nazionali non ci sono più. I debiti però ci sono sempre, e il vincolo della bilancia dei pagamenti pure. I paesi che l'euro ha costretto al deficit si sono indebitati, hanno collocato all'estero titoli, e quindi i mercati hanno un potere di ricatto molto forte: invece di vendere valuta nazionale (che non c'è più), vendono i titoli nazionali in loro possesso (sono denominati in euro, certo, ma sono sempre un'attività emessa dal paese). Il crollo del corso dei titoli (o l'impennata degli spread) mette in difficoltà i mercati e in generale l'economia locale, e quindi i capitalisti del Nord, venduti i titoli, possono comprare in cambio tante belle aziende private o pubbliche a prezzi stracciati. Va da sé che i sagaci governanti locali, opportunamente insufflati dai capitalisti del Nord, provvedono a promuovere grandi politiche di liberalizzazione e di compressione dei diritti, onde rendere più facile l'acquisto delle imprese nazionali da parte degli investitori esteri, e renderne anche più profittevole l'esercizio. Nelle crisi tradizionali lo stock di riserve valutarie prima o poi finiva, ma oggi, prima che un intero paese venga venduto, ce ne vuole, e la crisi può durare praticamente ad libitum. Questo è il gioco che Monti fa in Italia, com'è evidente e come abbiamo detto più volte, ma non è il solo. Guardate cosa succede in Portogallo...



Ricevo da Massimo De Maria di  Informação Incorrecta e molto volentieri pubblico perché capiate meglio (ma voi avete già capito benissimo):



Nel corso dell'ultima settimana il governo ha ufficializzato l'intenzione di vendere la ANA (gestione aeroportuale) e la TAP, la compagnia aerea di bandiera. Ed é di oggi la notizia (ancora non confermata ma giá da tempo "nell'aria") per cui anche il secondo canale televisivo pubblico, RTP 2, sará venduto ai privati.

Ció é frutto della quarta revisione da parte della Commissione Europea del memorandum firmato dal governo portoghese e dalla cosí chiamata "troika" (gli inspettori dell'Unione, del FMI e della BCE). Le nuove privatizzazione si sommano all'anteriore disimpegno dello Stato nell'area dell'elettricitá (imprese REN e EDP, inizio di quest'anno).

Ma il caso TAP é interessante: utili di 7.3 milioni di Euro nel corso del 2007, 32.8 milioni nel 2008, 57 milioni nel 2009, 62 nel 2010, 3.1 milioni nel 2011.
Fernando Pinto, Presidente Esecutivo della compagnia, recentemente ha affermato che l'impresa tornerá ad un risultato positivo nel corso del 2012. Ció significa che il governo privatizza una impresa che ha fornito utili nel corso degli ultimi anni (malgrado la "frenata" del 2011) e che vedrá gli stessi aumentare nuovamente al termine del presente anno.

Previste per l'anno prossimo la vendita della CTT (Poste), CP Carga (trasporto merci delle Ferrovie), Águas Potáveis (acque) e l'apertura ai privati nel settore dei trasporti pubblici (giá parzialmente privatizzati).

Interessante anche notare che la privatizzazione non é una novitá in Portogallo. Giá i precedenti governo Cavaco Silve (economista e attuale Presidente della Repubblica), Guterres (ora Alto Commissario per le Nazioni Unite), Durão Barroso (Presidente della Commissione Europea) e Sócrates (ora in Francia) privatizzarono numerose imprese pubbliche, ottendendo un utile di 28.039 milioni di Euro e senza que questo apportasse evidente benefici: nello stesso periodo (1987-2008) la divida pubblica portoghese passava da 18.049,4 milioni a 110.346,6 milioni.

L'attuale governo, che mira ad eseguire alla lettera le indicazioni della troika perché "é importante l'idea che all'estero hanno di noi", ha intenzione di proseguire sulla strada delle privatizzazioni con la vendita di INAPA (carta), Edisoft (hardware e software), EID, Empordef (industria pesante), Sociedade Portuguesa de Empreendimento, parte da Caixa Geral de Depósitos (banca), e la privatizzazione parziale di Galp (energia, una impresa molto nota nel Paese, con utili che sono cresciuti del 56.7% nel primo semestre, raggiungendo 178 milioni di Euro:), Companhia de Seguros Fidelidade-Mundial (assicurazioni), Império Bonança (banca) e Emef (ferrovie). Oltre alle imprese citate in apertura.

L'idea é sempre la stessa: uno Stato piú "magro" significa uno Stato piú efficiente, anche se ció implica rinunciare ad alcune imprese che forniscono utili, sembra di capire.
D'altronde, il mantra che si trova alla base del pensiero unico dominante é quello secondo cui i Portoghesi hanno vissuto al di sopra delle proprie possibilitá nel corso degli ultimi anni (o decenni, non é ben chiaro), cosa che ha provocato una spesa incontrollata dello Stato e l'aumento del debito pubblico.
Ora é necessario fare sacrifici per poter stare meglio in seguito (parole del Primo Ministro). E fare sacrifici significa distruggere lo Stato, rinunciare ai sussidi delle ferie (13ª e 14ª dei dipendenti pubblici giá tagliata), chiudere ospedali (diverse decine fino ad ora, se ricordo bene), servizi pubblici a pagamento (teoria dell'utilizzatore-pagante).

Questo é quanto.




(Chiaro, no? Chissà come si chiama il Giavazzi portoghese? Devo fare una telefonata a Coimbra: uno ce l'avranno pure loro, stai sicuro...).

145 commenti:

  1. quanto fa male tutto questo.. e non è ancora (non così almeno) capitato a noi.

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    1. Veramente mi pare che ci siamo pari pari... Ma su questo scriverò un'altra cosa. L'unico dettaglio che manca è il nome del Solone portoghese.

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    2. Intanto la Ducati è andata in mani tedesche(Audi).Valentino Fashion agli sceicchi.
      Anche se sono aziende private,pero se ne vanno.
      Come si dice,la corsa più lunga comincia sempre dal primo passo.
      Non dimentichiamoci che da Giannino al PDL,chiedono a voce alta dismissioni di patrimonio pubblico,per abbattere ildebitopubblicobrutto,percio e facile intuire che prima o poi arriveremo alla svendita del paese,a meno che questa classe dirigente,la tanto invidiata da tutti,da oggi a domani sparisca per essere sostituita con gente per bene.Ma a riguardo nutro non pochi dubbi.

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    3. suvvia prof mi lasci speranza non ho ancora compiuto il quarto di secolo..:P (anche se lei da uomo di scienza dice le cose come stanno e nulla più)

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    4. mi sa che è il compare albertu alesinao

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    5. Che scempio... Speriamo arrivi un minimo spiraglio da noi per salutare questa monetaccia inutile e dannosa (per noi).

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    6. Che coincidenza, proprio nel periodo dei saldi le maxi-svendite. Quanto sta diventando triste quest'Europa ... Grazie prof. per i suoi articoli, sempre ineccepibili.

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  2. chiaramente chi è short sull'italia aspetta le lire per ricoprirsi
    prima che ciò si verifichi ci saranno vari stadi
    il prossimo steep sarà l'assalto alla tessera bancomat che noi ricarichiamo puntualmente ad ogni richiesta
    l'ultima invenzione della premiata ditta governement sachs :
    con tre o quattro ordini di vendita dalla city portano il btp10 all'8% ( il mercato è totalmente inliquido i prezzi sono virtuali gli unici soldi veri sono i nostri quelli del risparmio italiano sopra la media europea ) giovedì scorso docet
    poi monti telefona a draghi e fa richiesta di attivazione del fondo salvastati allegando il nuovo memorandum d'intenti con una nuova manovra finanziaria da 15 o 20 mld e il gioco è fatto i titoli s'impennano due o tre aperture di tg con interviste ed amenità varie su quanto è stato bravo tizio quanto è stato bravo caio e via verso il prossimo steep

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    1. Iuri, mi potresti chiarire la cosa? In che senso attacco alla tessera bancomat?

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    2. il bancomat è il fondo salva stati o anti spread
      unito all'intervento della bce per sostenere i corsi dei titoli di stato dei paesi richiedenti l'aiuto ( devono firmare un memorandum di austerità )
      noi ( inteso come contribuenti ) siamo i finanziatori :
      la bce compra titoli di stato bonos bot o btp sul secondario alle banche di affari che hanno comprato in precedenza a prezzi più bassi nelle aste del mercato primario in parte anche con i finanziamenti all'1% per 3 anni dei ltro della bce
      in pratica " fanno ai nostri soldi " quelli dei tagli alle pensioni delle accise sulla benzina dell'aumento dell'iva della spending review dell'imu delle tasse universitarie e quelle che devono ancora studiare
      il resto è carta
      spero di essermi spiegato

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    3. Io non ho capito...

      mi sembra quello che avevo intuito e cercato di spiegare ai soloni de lavoce.info eccitatissimi per i vari bazooka e quantitative easing... finché la BCE comprava sul mercato secondario con misure comunque limitate non faceva altro che regalare soldi agli speculatori...

      speculerei anch'io se avessi capito come si fa :)

      Quello che ho capito invece è che ora sul tavolo da gioco, dove si può solo perdere, è finito il nostro paese.

      P.S.
      Mi pare che il dollaro sia sceso... per fortuna ho seguito Santarelli Financial Advisor e non il gregge :) ma... vuol dire che stanno affluendo le munizioni per la battaglia finale?

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    4. un meccanismo bankitalia con i btp allargato

      solo che non mi spiego perché la merkel punti i piedi a sto punto visto che il MES è una rovinata in più per noi mentre per nazioni come, per dire, la finlandia, non ci sarebbe che da pagare l' 1%, perché l' ESM funziona che i paesi più virtuosi, per così dire, pagano di meno. Non sarà mica che a quel punto Germania e socie nordiche devono dichiarare illeciti bancari che non hanno dichiarato ( il Mes prevede anche controlli serrati sui conti bancari degli stati membri... )e quindi con una simile catena al collo si troverebbero a dover ammettere di non essere poi tanto virtuose?

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  3. Professore il tremendo problema è proprio quello che Lei ha sottolineato: nelle crisi tradizionali prima o poi le riserve in valuta od auree finivano, ma ora quanto sarà lunga l'agonia? IL punto fondamentale è questo: quante imnprese pubbliche saranno svendute? Quanti ospedali verranno chiusi e quanto peggiorerà il servizio sanitario nazionale? Vorranno imporci il peggiore modello di sanità presente nel mondo occidentale (più inefficiente e costoso), ovvero quello USA?
    Inoltre quanto diventerà lunga la depressione dell'economia italiana e quanti disoccupati avremo, prima che la società si ribelli democraticamente a quei trattati insensati propinati dalla cosiddetta "Europa" come il fiscal compact?
    Io comincio a pensare che sia un preriodo talmente lungo da distruggere forse per sempre la grandissima idea del dopoguerra, ovvero il welfare state. Probabilmente ci fu concesso unicamente per rendere più accettabile quel capitalismo così corretto rispetto alle sirene del comunismo: io sono convinto che se Andropov non avesse preso quel brutto raffreddore, noi in Occidente avremmo visto molte meno crisi finanziarie e i monetaristi sarebbero stati immediatamente buttati nel cestino della storia. Insomma saremmo stati molto meglio di quanto non stiamo oggi, distrutti da un capitalismo finanziario senza alcun freno.
    Dobbiamo davvero che l'euro crolli nel giro di un anno al massimo, altrimenti avremo solo macerie su cui ricostruire...

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  4. Secondo me ci stiamo avvicinando anche in Italia, a grandi passi, alle situazioni greche, spagnole e portoghesi. La cosa più deprimente è che non riesco a vedere nessuna organizzazione politica (che sia degna di questo nome) in grado di mettere mano alla situazione. Leggo da mesi questo blog e grazie alla paziente opera di informazione del prof. Bagnai ho capito tante cose, ma ogni volta che tento di far ragionare persone sull'argomento mi ritrovo accerchiato e canzonato con le solite tiritere. Io non mollo, sono convinto che ognuno di noi non debba mollare mai, la goccia scava la roccia, è noto, temo solo che arriveremo troppo tardi.

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  5. Trovo sempre più analogie con quanto avvenuto in Cile e più in generale in America Latina.
    Hanno solo la cravatta al posto dei gradi.
    Datemi del complottista, spero di sbagliarmi, ma tant'è.

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  6. servizi pubblici a pagamento (teoria dell'utilizzatore-pagante).

    non c'è problema.
    mi lasciano le tasse che verso ed i servizi che utilizzo me li pago io.
    e considerando che servizi ne utilizzo pochini....

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    1. Non capisco bene il senso. Ti ricordo che quanti servizi utilizzi non lo decidi solo te, ma anche nostro Signore. Essendo questo il tuo primo commento, mi limito ad augurarti di avere la salute. Non averla, fra l'altro, costa un sacco di soldi...

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    2. Te lo spiego io il senso, Alberto.
      Questo signore dice che è giusto che i giovani come lui guadagnino una miseria mentre gli anziani abbiano pensioni da prìncipi, in quanto gli anziani debbono pagarsi i medici mentre lui non ha bisogno di nulla.
      Semplice.
      :D

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    3. "Ti ricordo che quanti servizi utilizzi non lo decidi solo te, ma anche nostro Signore"

      Grazie

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    4. Pochini tipo acqua, sistema sanitario, strade, gas, elettricità, trasporti pubblici...
      Vuoi che un privato decida il prezzo che tu dovrai pagare per vivere?
      Già per molte cose lo stiamo facendo e non è piacevole, perché l'utilizzatore-pagante non può scegliere di non bere o di non ammalarsi etc...

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    5. il senso è semplice: se oltre a pagare le tasse (che dovrebbero ampiamente garantirmi l'accesso ai "servizi"), devo pure pagare quel che utilizzo, preferirei NON pagare le tasse e pagarmi ciò di cui usufruisco..... certo, la salute costa, ma già dobbiamo raccomandarci a dio adesso per cui preferirei gestirmeli da solo piuttosto che farli gestire malamente da uno come formigoni.
      non sono il solito castacorruzioneblablabla, mi rendo perfettamente conto che quel che stiamo vivendo è il risultato di un insieme di fattori molto più complesso rispetto ai soliti slogan, e che tutti abbiamo, chi più e chi meno, le nostre responsabilità, però eliminare certi personaggi (e certe dinamiche) un po' aiuterebbe.....

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    6. Ci aggiungerei, caro professore, che non solo la sua salute dipende dal "Signore" ma anche quella dei suoi ascendenti e discedenti.
      Mi trovo spesso a discutere con i sostenitori della tesi che "io voglio pagarmi i servizi che mi servono grazie al fatto che non pago più tasse per quei servizi" che, mi creda, sono tanti. Rispondo di solito con qualche esempio: immagina che, senza i servizi forniti dallo stato (inteso in senso ampio), ti dovresti pagare: il medico, l'infermiere, l'ospedale, il laboratorio di analisi ecc. per te ed i tuoi cari, la scuola e l'università per i tuoi figli, la polizia che chiami per denunciare un furto, chi ti viene ad asfaltare la strada o fare la fognatura o l'acquedotto o la connessione alla banda larga, l'assicurazione per il caso ti infortunassi o si infortunasse un tuo caso, l'assicurazione per il caso ti trovassi senza lavoro, l'assicurazione per avere una pensione (sempre che nel frattempo l'assicurazione non fallisca...) ecc. Purtroppo a statodebitopubblicobrutto dovremmo aggiungere il termine di equivalenza tassebruttissime. Neanche a me piace pagare imposte e tasse, ma ho la consapevolezza che senza di quelle io spenderei mooolto di più. Ma immaginate quanto riusciremmo a risparmiare ad esempio se la responsabilità civile per auto e moto fosse gestita non dalle assicurazioni private ma da un unico ente tipo l'INAIL?

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    7. Ma non si potrebbe creare un bello staterello ad hoc per queste persone? Noi a vivere con il nostro corruttissimo stato sociale e loro nel bellissimo paradiso del niente-Stato. Credo funzioni un po' così alle Isole Cayman o giù di lì.
      Quello è ovviamente il paradiso in terra dell'efficienza e della moralità.

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    8. ottimo, però da oggi quando esci di casa non usi il marciapiede pagato dai contribuenti, tanto meno di notte quando è illuminato a spese dei contribuenti, non chiami i pompieri se arde la casa del vicino (tanto è la sua) e nemmeno se arde la tua però. Poi aboliamo la polizia, il 118, i tribunali, ognuno si fa giustizia da sé, le scuole tutte private (tutti al CEPU), niente controllo aereo e niente ferrovie, niente musei e niente parchi pubblici, niente piste ciclabili né piazze, aboliamo la gestione del demanio, ognuno si piglia un pezzo di terra e ci pianta la bandierina, aboliamo l'anagrafe, niente documenti di identità, niente dogane, insomma un bel mondo in cui ognuno fa un po' come cazzo gli pare.

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    9. cari figliuoli, mi sorge il dubbio che non sappiate leggere.
      ho scritto: se oltre a pagare le tasse (che dovrebbero ampiamente garantirmi l'accesso ai "servizi"), devo pure pagare quel che utilizzo, preferirei NON pagare le tasse e pagarmi ciò di cui usufruisco.....
      e non è detto che senza stato tutto debba costare uno sproposito, come non è detto che con lo stato a gestire tutto i servizi funzionino.... ve la ricordate ancora la cara vecchia URSS; sì??
      mi farete l'esempio degli stati nordici, Norvegia, Svezia, Finlandia, dove lo stato è onnipresente, la pressione fiscale è molto alta e tutto funziona a meraviglia.... ma credete DAVVERO che in Italia si possano raggiungere gli stessi risultati??
      orsù, non siate ingenui.
      nel 2010 le entrate tributarie in Italia sono state di circa 400 miliardi di euro, in Germania di 490, in Francia di 250 e in Spagna di 160. Vuol dire che per ogni abitante lo Stato italiano ha incassato 6.660 euro circa, la Germania 6.000, la Francia 4.150 e la Spagna 4.000. Quindi gli italiani pagano pro capite più di tutti gli altri cittadini di area euro.
      paghiamo di più ed abbiamo sempre meno.
      vien proprio voglia di dire W lo stato :D

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    10. Vi segnalo che negli USA, e precisamente nel Tennessee, i Vigili del Fuoco lasciano bruciare la casa se non puoi pagargli il servizio.
      Non esistono solo acqua e salute, c'è di tutto.

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    11. @ Rumenta

      "il senso è semplice: se oltre a pagare le tasse (che dovrebbero ampiamente garantirmi l'accesso ai "servizi"), devo pure pagare quel che utilizzo, preferirei NON pagare le tasse e pagarmi ciò di cui usufruisco.."

      Scusa rumenta (rumenta come lo intendiamo a Milano?), non ti sorge il dubbio che è proprio questo tipo di ragionamento quello che piacerebbe a Monti che si diffondesse?

      @ Ivan

      Negli Stati Uniti c'è già qualcosa di simile: da un lato le città private esclusive dove i poveri entrano solo per fare le pulizie e dall'altro i quartieri ghetto o i parcheggi per le roulotte dai quali i ricchi si tengono ben lontani.

      Si possono fare tutti gli esempi che si vogliono ma al di sopra di un certo reddito certamente si pagano più tasse di quello che si può ricevere sotto forma di servizi pubblici.

      La secessione dei ricchi però ha bisogno del consenso della massa per realizzarsi, ha bisogno di quelli che pur avendo un reddito medio-basso fanno il ragionamento di rumenta.

      E una grossa mano anche in questo l'ha data il primo governo Prodi con l'introduzione dell'Indicatore della Situazione Economica Equivalente.

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    12. @rumenta

      Pensa! Noi siamo così ingenui che citiamo le fonti, e non riconosciamo un troll finché lui non lo fa!

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  7. Profe quand'é che il famoso ramo su cui è seduta la famosa Gretchen ( ora col faustiano Weidmann e col mefistofelico Ackermann ) si rompe? Non pretendo data e ora precisa, solo una stima approssimativa, se siamo ancora nel breve termine o se siamo già nel medio- lungo...

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  8. pocca eva quanto odio i "dogmi"... una parola è tutto uno spot: "dovevamo andare avanti con le liberalizzazioni"; dobbiamo proseguire sulla strada...". Tutti, piddini per primi, dicono che è cosa buona e giusta liberalizzare e bla bla bla, gli chiedi perchè e ti risponde siccome noi non lo sappiamo far funzionare ci vuole il privato e tutti noi in verità dovremmo essere comandati dagli altri perchè noi non lo sappiamo fare... e via discorrendo. Ma il piddino è contento perchè continua a registrare "afflussi di capitali esteri" in funzione di una sua rinnovata "inculabilità" estera raggiunta ora con Mare e Monti...

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  9. e come direbbe totò "e io pago!!!!!!!"
    a quando la sollevazione?
    l'unica possibilità rimasta è la magistratura (sic!!!!!!9

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  10. Eppoi uno si chiede come fa a non essere nostalgico
    http://it.wikipedia.org/wiki/Rivoluzione_dei_garofani

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  11. Professore scusi ma non ho capito una cosa, sono un esordiente totale ma cerco di impegnarmi, stò leggendo anche oltre l' austerità, e la mancanza di figure mi fà venire qualche attacco di panico, ma per ora resisto.
    Lei stà dicendo che siccome i titoli di stato sono denominati in euro e di fatto la bce non può esaurire riserve di valuta estera, come l' italia nel '92, perchè ripaga solo in euro che emette questo sistema può andare avanti indefinitamente?Cioè, il punto di rottura potrebbe essere solo politico e non tecnico?
    Perchè anche se questo è un modo per socializzare le perdite, la germania alla fine potrebbe anche accettarle perchè potrebbero essere ampiamente ripagate dalle privatizzazioni di massa, o no?

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    1. Ottima domanda. Le banche centrali che possono intervenire sono diverse nelle diverse situazioni. Nel 1992 la Bce non c'era, quindi la Banca centrale della quale parlo era Bankitalia: gli speculatori attaccavano vendendo lire, e Bankitalia si difendeva acquistandole in cambio di marchi. Così facendo, regalava marchi asgli speculatori, ma difendeva il cambio della lira. Poi Bankitalia finiva i marchi, e la lira doveva svalutare (nel senso che si formava un prezzo che riequilibrava l'eccesso di offerta da parte degli speculatori con la scarsa domanda espressa dal mercato: ma quando il prezzo scende, in acquirente lo trovi...).

      Nel 2012 Bankitalia c'è, ma non c'è più la lira. Quando gli speculatori vendono titoli di Stato, Bankitalia non può intervenire per acquistarli perché non ha sufficienti euro e non può stamparli. Dovrebbe allora forse intervenire la Bce, cioè sarebbe lei a dover "difendere" il corso dei titoli nazionali assorbendo l'eccesso di offerta da parte degli speculatori. Per acquistare i titoli la Bce dovrebbe emettere moneta (euro), ma ovviamente i tedeschi non vogliono, perché ciò equivarrebbe a "monetizzare" i debiti del Sud con rischio di inflazione. E dato che i tedeschi sono creditori netti, non vogliono essere rimborsati in moneta inflazionata. Quindi non si fa nulla, e le quotazioni azionarie e i mercati del credito e le economie del Sud si sbriciolano. Dopo di che passeranno (come già stanno facendo) gli avvoltoi.

      Sì, in questo caso il punto di rottura dovrebbe essere innanzitutto politico. Un punto di rottura tecnico non so intravederlo, se non forse in un default dello Stato (impossibilità di pagare stipendi, o roba del genere), che comunque per il momento è remoto e che avrebbe comunque innanzitutto il significato di attivare una rivolta politica.

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    2. Professore, scusi la domanda: quando lei dice che i mercati del credito si sbriciolano, si riferisce anche alle economie a nord? Perché della bolla del bund ce ne ha parlato. Ora, quel che mi chiedo: la Merkel col presidente cinese molti mesi fa disse che la Germania ha una sua credibilità nazionale e 'può fare da sola' ( giuro... ecco il 'più Europa!' ), ma una volta ferme le esportazioni in Europa, e poiché la Cina ha rallentato ( e comunque la Germania non è così competitiva come dice ), e una volta scoppiata la famosa bolla del bund, le aziende che hanno sottratto ad altri dovrebbero ritornare su in vendita, visto che non riusciranno a mantenerle. Ora, l' Italia esporta moltissimo con la Russia, il mercato produttivo italiano sta andando praticamente tutto ad Est, e la Russia, a differenza dell' America, non sta affrontando la recessione: sul lungo periodo, possiamo essere autorizzati a pensare che sulla riva del fiume ci sia un cosacco che aspetta di vedere la fanciulla europea chiedere aiuto? I russi si sono detti molto interessati agli eurobond in eventuale caso, ma anche a prestare soldi all' Europa ( con Cipro l' hanno già fatto ), in più ci sono le questioni energetiche dei due gasdotti. E' una considerazione geopolitica a lungo termine la mia, più che economica, del resto credo che questa guerra sia fatta con strumenti finanziari ma sia una geopolitica con più attori, USA, Germania ( per il controllo continentale ) e Russia. La Cina gioca da player ambiguo. Crede sia possibile pensare che la terra promessa europea la possa un giorno ereditare non la Germania, ma la Russia ( Putin parla spesso di Eurasia, e aveva già avvertito l' Europa di non fare una politica controproducente per se stessa )?

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    3. Grazie della risposta, allora è come pensavo, se interviene Mario Draghi entriamo in un pozzo senza fondo peggiore di quello in cui siamo già.
      L' unica speranza è che venga impedito il suo intervento dai banchieri tedeschi che temono l' inflazione oppure che si formi un serio e motivato movimento no euro europeo.
      Come prima cosa bisogna far prendere coscienza alla sinistra i suoi errori.
      A questo punto capisco il perchè del suo intervenire sul FQ.
      Se non si inizia a fare affiorare la verità nella sinistra siamo finiti, dato che un crollo tecnico oramai se evverrebbe lo farebbe in tempi tali da farci diventare un paese kosovaro(con tutto il rispetto, ovviamente)

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    4. Se posso,aggiungerei:
      1. Wilem Buiter, (http://willembuiter.com/caffe2.pdf) stima il NILAC (Non-inflationary Loss absorbing Capacity) della BCE in "almeno" 3300 miliardi di euro (al 2011, stimando le risorse BCE fuori bilancio, scontate anche della "imposta inflazionistica anticipata").

      2. Cioè 3300 miliardi di nuova liquidità non avrebbero conseguenze inflazionistiche, con alcuni accorgimenti tecnici ivi indicati. E l'ESM dispone di soli circa 225 miliardi (al netto degli impegni già deliberati sul sistema bancario spagnolo), rivelandosi ben lontano da tale NILAC e rendendo ipocrita e grottesca l'iniziativa dei tedeschi presso la loro corte costituzionale.

      3. Quindi la scusa che i contribuenti tedeschi pagherebbero in "inflazione" (=maggiori interessi sui bund) non regge affatto (anche perchè al più si avrebbe un deprezzamento dell'euro, che si sta già in parte verificando, senza inflazione aggiuntiva e con gradimento della Confindustria tedesca per il suo export extra-UEM).

      3. La verità è che, invece, ogni crisi da squilibrio delle partite correnti comporta un massiccio trasferimento di ricchezza dai contribuenti dei paesi indebitati ai creditori (delle banche) di tali paesi; cioè trasferimenti di ricchezza a favore di banche, e relativi azionisti e depositanti, dei paesi creditori.

      4. Soccorre un principio proprio dei rapporti creditizi "comuni", che solo la presenza dell'euro consente di applicare ai rapporti tra Stati: il debito (secondo il meccanismo schuld-haftung) si traduce in realizzazione-vendita del patrimonio dei debitori (cioè noi).

      5. Ciò in varie forme:
      a) vendita dei beni pubblici del paese debitore;
      b) connessa ipertassazione degli asset di ricchezza (stock) dei beni privati dei debitori -per ragioni formali di riduzione del deficit pubblico di bilancio- e quindi introduzione di crescenti forme di tassazione patrimoniale (vista "persino" come "equa" e risolutiva, dimenticando, ad es; il carattere patrimoniale del bollo auto e dei suoi aumenti e dell'imposta "ibrida" di registro, ancorata alle aumentate e aumentande rendite catastali, con calo rispettivamente del prezzo dell'usato-auto e dei prezzi degli immobili)
      c) deprezzamento nel medio periodo di tali beni per effetto sia dell'eccesso di offerta "nazionale "pubblica" (di cui sub a), sia, comunque, della negativizzazione necessitata del risparmio privato, sempre per ragioni di riduzione del deficit (pareggio di bilancio).

      6. Quest'ultimo, in particolare, sarà l'effeto del "fiscal compact": riduzione della spesa pubblica e aumento delle tasse, condurranno a intaccare costantemente il risparmio privato, per fronteggiare tassazione e caduta del reddito, spingendo ulteriormente a offrire sul mercato i propri beni patrimoniali.

      Insomma, nel breve sui beni pubblici; da oggi, ma ancor più nel "medio" sui beni privati produttivi (imprese); e nel medio-lungo su tutti i patrimoni privati (le mitiche case di proprietà degli italiani), si assisterà a una gigantesca "offerta" e quindi svendita (con acquisto, diretto o indiretto, da parte dei creditori stranieri).

      Ha un punto di rottura tale strategia? Una recessione indotta "intollerabile"? La Grecia dimostra di no, purtroppo. E il motivo è che quelli che avevano un patrimonio rilevante se lo sono già portato all'estero lasciando agli altri il pagamento dell'intero debito ("anche" mediante disoccupazione e deflazione/taglio dei salari nominali).

      In mancanza di "consapevolezza" della verità, quindi, la "relativa" lentezza (percepita) del fenomeno, unita al senso di colpa indotto, potrebbero consentire a questa strategia una riuscita, anche perchè la gente invece di preoccuparsi di questi effetti certi dell'euro, viene terrorizzata sulla uscita da esso

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    5. Una domanda sciocca: perchè ci dovrebbe essere inflazione se quello che manca è la liquidità(delle persone normali) mentre vedo una super offerta di merci e servizi? A questo punto i tedeschi e i loro "complici" stanno usando questa scusa per indebolire l'unico paese che può concorrere economicamente con loro.

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    6. "E dato che i tedeschi sono creditori netti, non vogliono essere rimborsati in moneta inflazionata."
      Ma esattamente chi sono in prevalenza questi creditori netti tedeschi? Banche/istituzioni finanziarie che hanno prestato a banche italiane? Banche che hanno prestato ad imprese/famiglie italiane? Imprese che hanno prestato a imprese/famiglie italiane? O sono più che altro soggetti detentori di titoli di stato italiani? In altre parole: chi difende la Buba? Grazie.

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    7. @Cimbali
      Guarda, un indirizzario completo non ce l'ho, e nemmeno le fototessera. Le categorie che elenchi in parte si ricoprono, visto che comunque i movimenti internazionali di capitali sono mediate dal sistema bancario. Una matrice origine/destinazione dei flussi di capitale per tipologia di investitore e di strumento finanziario non credo sia facilmente ricostruibile, e quindi dobbiamo ragionare essenzialmente sui flussi aggregati. Possiamo suppporre che la Banca centrale tedesca, esattamente come quella italiana, difenda innanzitutto gli interessi delle istituzioni che le sono più vicine, cioè, appunto, le banche tedesche, che hanno già passato i loro guai con la crisi dei subprime. Ma il problema ha una valenza più ampia: i creditori tedeschi non sono in particolare conflitto fra loro: un interesse comune ce l'hanno, ed è quello di farsi rimborsare in moneta "buona".

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    8. Grazie prof. per l'articolata risposta. Sono d'accordo con lei. Mi immaginavo solo un possibile conflitto di interessi tra il capitalismo industriale tedesco e quello finanziario. Secondo me le aziende manifatturiere tedesche preferirebbero un po' di inflazione all'uscita dell'Italia dall'euro, che significherebbe un mercato in meno e un concorrente in più. Ma probabilmente anche in Germania non esiste una distinzione netta tra le due categorie e quindi gli interessi si sovrappongono, come appunto ha fatto notare lei.

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    9. Sono d'accordo con 48 sullo spauracchio inflazione: in una situazione di deflazione generalizzata a livello europeo, per di più esacerbata da politiche procicliche, con tassi di disoccupazione record e tanto potenziale produttivo inutilizzato, non si vede come una monetizzazione anche massiccia del deficit e magari anche di parte dello stock di debito degli stati del sud possa provocare un aumento dell'inflazione a livelli preoccupanti. Tuttavia, il "totem" del contenimento dell'inflazione ha radici profonde in Germania, anzi costituisce il principio fondante del modello economico tedesco: se non erro, il divorzio in Germania è stato fatto nei '50, figuriamoci se proprio adesso possano buttare alle ortiche il loro modello economico, adesso che possono sbarazzarsi una volta per tutte del principale competitor manifatturiero, attraverso l'attuazione di quanto riportato al punto 5 di 48. Il mercantilismo monetario crucco è stato, comunque lo si giudichi, un modello di successo per i capitalisti tedeschi; è ed stato un successo proprio nella misura in cui, storicamente, ha operato a danno di altre economie, specialmente quando sfruttava l'esistenza di regimi di cambio fisso (Bretton Woods, Sme, Euro), come ha spiegato benissimo da Cesaratto qua e sopratutto qua

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    10. Professore ma le 100 euro sul crollo dell' eurozona ce le metterebbe ancora?

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    11. Riallacciandomi a quanto scritto da Giulietta, vi propongo la lettura di questo articolo di Francesco Labonia, in due parti, Comunitarismo, Eurasia, Impero. Le ragioni nazionalitarie di un rifiuto:

      * prima parte,
      * seconda parte.

      In particolare, nella prima parte, individuano tre opzioni in campo del più Europa, tutte e tre inquadrate come forme di imperialismo: euroatlantismo, eurocentrismo, euroasiatismo.

      È stato pubblicato sulla rivista Indipendenza, che elabora una proposta nazionalitaria di sinistra (questo articolo sintetizza le loro posizioni: Questione nazionale e problemi dell'internazionalismo").

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    12. @cimbali

      Capisco e condivido la tua analisi. Si vedono volare un po' di stracci in Alamagna, sostanzialmente per via di questo conflitto. Ne abbiamo parlato. La mia sensazione è che il conflitto sia comunque sfumato, come osservi, ma che la Buba si schieri dalla parte delle "banche".

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  12. Buonasera professore

    In pole position per il titolo di Solone portoghese fonti attendibili mi suggeriscono Antonio Borges, consulente del premier Passos Coelho, ex direttore del FMI per l'Europa, ex vicepresidente Goldman Sachs, ex vice-governatore della Banca del Portogallo, bocconiano, ed eurocrate.

    Mi consigliano inoltre di non trascurare Vitor Constancio, gia' governatore della Banca del Portogallo e vicepresidente BCE.

    Cari saluti

    Chicco

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  13. Gentile professore,
    trovare questo blog ( ci sono arrivata tramite un link da http://vocidallestero.blogspot.it/ ) è stato come imbattersi in una pepita d'oro nel mare di fango del luoghicomunismo piddino e, in generale, della disinformazione “di regime”.
    Mi unisco al coro dei grazie ( gongoli pure; sono più che meritati ).

    Anche se sono OT mi permetta di dire che concordo pienamente con I post e I commenti che rilevano l'ipocrisia ( volendo essere teneri ) della DIRIGENZA di un partito che, proclamandosi di sinistra, chiede il voto operaio, dei pensionati e dei ceti meno abbienti, per attuare politiche in realtà abrogative e/o lesive dei loro diritti e redditi, ovvero politiche degne, spesso, della peggiore destra finanziaria.
    Vorrei segnalare a tale proposito :
    http://www.aldogiannuli.it/2012/08/la-politica-il-pci-ed-il-pd/

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  14. @Milko
    il discorso del complotto non è che è sbagliato ma il problema è che è talmente generalizzato nel mondo che qua si tratta semplicemente di ricchi che vogliono prosciugare tutto ciò che la classe media ha.
    ovvio che poi giriamo attorno alle lobbies (o massonerie) che dir si voglia internazionali (che tutti noi conosciamo).
    ovvio che sappiamo da quale famiglia è stato raccomandato MM.. ed è ovvio che tutti noi sappiamo a quale gruppo appartengono i nostri eroi (non so Andreatta ma tutti gli altri ne fanno o facevano parte.. dico facevano perché Tommaso Padoa Schioppa è morto).

    voglio però dire una cosa: SE INVOCHI complotti solo 1 persona su 100 ti segue nel discorso.
    Se invece spieghi il discorso del cambio fisso e del debito pubblico tutti ti capiscono.
    e per tutti ti dico una cosa come 95-96 su 100.

    una piccola nota.. ci sono gli stupidi!
    ho spiegato ad uno come si collocavano negli anni 70 i titoli e mi ha risposto:
    "ma allora con il divorzio abbiamo avuto un vantaggio iniziale!"
    ed io:
    "e quale?"
    "che collocavamo tutti i titoli!"
    Ed io ancora:
    "ma a tassi esorbitanti!"
    "ma intanto li collocavi"
    "ma pure prima, fesso... solo che se li comprava BdI e pagavamo tassi bassi!"

    e continuava a non capire.. oh, è laureato in economia aziendale o una cosa del genere

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  15. Scusate ma non ho capito una cosa,se si torna alla lira e l'euro sopravvive l'Italia dovrà ripagare i suoi titoli di stato già emessi sempre in euro o in lire? Esistono accordi internazionali che prevedano la risposta?

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    1. La Lex monetae stabilisce che gli Stati decidono quale valuta utilizzare, e gli scenari di uscita più sensati (cioè non quelli pompati dai giornali italiani) danno per scontato ciò che è ovvio, ovvero che uno stato non deciderà certo di uscire per restare indebitato in valuta forte.

      E i creditori?

      Hanno due scelte: o essere pagati in valuta svalutata, o non essere pagati per niente. Tu cosa sceglieresti? E cosa ha fatto l'UK negli ultimi anni? E perché nessuno si è lamentato?

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    2. Il marchese del grillo insegna: "io i sordi nun li caccio e te nun li piji". Il coltello dalla parte del manico ce l'ha sempre chi non ha nulla da perdere ma sembra che chi ci governa se lo sia scordato.

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  16. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  17. Salve Prof. per fortuna che scrivi anche su FQ perlomeno mi diverto qui siete troppo musoni :-) e io comincio a sentire odore di ferie.

    Poi ci sono anche due (ma forse è una) persone simpatiche uno è XX e l'altro due di picche.

    Al momento siamo a 1941 commenti,non male Prof.complimenti.

    Nota tecnica: chi non passa più dal filtro eviti di mettere riferimenti ai link altrimenti il commento e quelli successivi nel solito post passano dal filtro fino a pubblicazione.

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  18. Un punto di rottura ibrido tecnico/politico potrebbe essere l'uscita della Grecia. A quel punto si creerebbe il precedente.
    In secondo luogo, poiché il consenso di molte forze politiche tradizionali si basa sulla spesa pubblica, ad un certo punto si dovrebbe innescare un meccanismo antagonista a queste politiche economiche.

    Il sud America si è, almeno parzialmente, liberato da queste pastoie; pensiamo davvero che la civile Europa possa essere in eterno l'avanguardia della nuova conservazione?

    Roberto Seven

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  19. Il sig. Monti è sorpreso per la reazione dei tedeschi alla sua intervista.
    Lo spread aumenta e non sa spiegare il motivo, come sempre è colpa dell'irrazionalità dei mercati, e in tanto i saldi in italia continuano.
    Ma ci sarà qualcuno con le idee un po' più chiare?
    Per il 2013 speriamo di trovare una persona con una visone corretta della realtà. We get only one shoot...

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    Risposte
    1. A me sembra che vanno tutti a "c...", cioè fortuna! Ma l'unica che hanno avuto fin'ora è quella di trovarsi lì!

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  20. In Germania la SPD apre timidamente agli Eurobond e tutti la attaccano.
    Che sia l'incrinatura in vista del punto di rottura? Comunque un pannicello caldo.

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  21. http://www.consulenza-finanziaria.it/i-privati-si-comprano-le-aziende-portoghesi-a-prezzi-di-saldo/

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  22. Gentile professore,
    Proprio perchè come lei giustamente osserva non esiste un punto di rottura tecnico definito, ci troviamo,a mio avviso, in terra incognita( per usare un termine caro ad un ministro di un precedente governo) .

    È possibile secondo lei che con una sapiente poilitica di piccole concessioni fatte ogni volta che ci si trova vicini al punto di rottura i paesi del "centro" riescano a prolungare indefinitamente la situazione, anche magari con la complicità di alcuni governi di paesi periferici ( per inettitudine, mala fede o entrambe)?

    In questo caso a mio modo di vedere si potrebbe non avere quella rottura traumatica dell'euro che porterebbe in qualche modo una soluzione della crisi, ma un lento spolpamento delle economie dei paesi periferici terminante in una desertificazione silenziosa.

    Per scongiurare questo scenario, che a mio avviso è il più probabile, occorrerebbe una condotta politica oppositiva da parte dei paesi periferici, ma nè in Grecia nè in Spagna Portogallo Irlanda nè tanto meno in Italia riesco a vederne i segni nè tanto meno i prodromi.

    Mi pare la situazione di chi avendo un'appendicite acuta, per timore dell'intervento chirurgico, vada incontro ad una sicura peritonite con probabile esito letale!

    Mi dica che sono troppo pessimista, la prego!

    Franco

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    Risposte
    1. No, non sei troppo pessimista: forse sei solo troppo nuovo del blog, o nel blog ci sono scritte troppe cose! Personalmente ho sempre sostenuto (e non da solo) che una coalizione dei governi del Sud avrebbe potuto costringere la Germania a soluzioni cooperative. Proprio per evitare un esito di questo tipo, i paesi del Sud sono stati commissariati con Gauleiter espressione dei paesi creditori, come il Solone portoghese, del quale ricorderete questo appassionante duetto d'amore. Quindi lo scenario che tu prefiguri rientra fra i possibili. Ora però non ditemelo in venti: basta che lo abbia detto uno! ;)

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  23. Crisi fotocopie e privatizzazioni, ecco un'altro caso "interessante" (italiano). E corretto?

    Da http://www.movisol.org
    "Infine, affermare che il processo di liberalizzazione-privatizzazione ha riguardato primariamente l’industria
    pubblica in difficoltà è un falso, in quanto il 64,8% delle aziende privatizzate appartiene ai settori bancario-
    assicurativo e delle telecomunicazioni
    19
    , finanziariamente remunerativi già sotto la gestione pubblica.

    Un caso emblematico che butta giù la maschera: IMI

    L’operazione di privatizzazione dell’Istituto Mobiliare Italiano è la meno conosciuta al pubblico. L’IMI ha storicamente
    assunto un ruolo strategico all’interno del sistema economico italiano dal dopoguerra ad oggi. Essa, infatti, non era una
    banca con sportelli quanto piuttosto un operatore creditizio dedito soprattutto ai finanziamenti a medio e lungo termine
    alle imprese (è la Banca Fideuram, sua società controllata, a rappresentare il gruppo sul versante retail).
    Nata nel 1938, ha assunto col tempo maggior importanza, in particolare all’interno dei programmi internazionali di
    recupero delle economie distrutte dalla seconda guerra mondiale. Successivamente ha operato soprattutto nel settore dei
    finanziamenti a grandi progetti industriali, nel sostegno alle piccole e medie imprese e nel finanziamento dei progetti
    riguardanti il Mezzogiorno
    20
    , attraverso una politica finanziaria di reperimento fondi, centrata sull’emissione di
    obbligazioni e certificati di deposito.
    La privatizzazione dell’IMI non è sicuramente avvenuta per inefficienza gestionale, in quanto essa registra oltre
    60 anni di bilanci positivi; nel 1992 l’esercizio si è chiuso con un attivo di 443 miliardi di lire, il 30 settembre 1993
    risultavano 376 miliardi di utili con una previsione per l’esercizio di oltre 500 miliardi di lire.
    L’IMI poteva dunque essere considerata come uno dei gioielli del patrimonio pubblico italiano.
    Fino al 1994 il 50% del capitale della società era posseduto direttamente dal Ministero del Tesoro, mentre il 9,27% era
    posseduto indirettamente attraverso la partecipazione della CONSAP (Società posseduta Integralmente); inoltre il
    3,22% del capitale era degli enti INAIL e INPS
    21
    . Queste partecipazioni in una società che genera costantemente
    utili volevano dire in concreto entrate costanti per il welfare. In seguito alla vendita della terza tranche, “il Tesoro
    possedeva ancora 6.796.285 azioni dell’IMI, pari all’1,13% del capitale sociale. Tale quota è diminuita a seguito
    dell’assegnazione delle bonus share della prima tranche e per effetto della fusione per incorporazione dell’IMI nel
    Gruppo San Paolo”
    22
    .

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  24. Potrebbe essere un'altra delle obiezioni del piddino...Se diventiamo una colonia dei paesi del Nord è perchè ce lo meritiamo (qui è nota) ed è un ottimo risultato (meno sbandierata ma credo che stia lì il nocciolo della questione). D'altronde, privatizzazzioni = bene, privatizzatori stranieri = ancora meglio.
    E' agosto, tempo di vacanza per chi se le può permettere ma anche di tasse e di bilanci. Sono 4 anni che sta andando tutto a picco e non so più in cosa sperare. Sono parte integrante di quell'economia che si sta sbriciolando o forse è già polvere. Non riesco a capire come tutto continui ad andare avanti come nulla fosse, come il punto di rottura non sia già stato raggiunto.

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    1. Ieri sera sono andato a mangiare una pizza da un ristoratore amico, tranquillo ha detto che a settembre o al massimo con l'anno nuovo tutto riparte. Da questi segnali posso capire che la maggior parte della gente non sentendosi responsabile, lo è sempre qualcun'altro come l'evasore o il fannullone, crede che tutto come è arrivato se ne vada.

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  25. Poco prima di leggere questo articolo, sul FQ avevo trovato un trader, “DuediPicche”, che dice cose interessanti in poche parole.
    Ad esempio:

    “Se fossi stato la Germania o la Francia e vedendo l' Italia sui mercati internazionali come una spina nel fianco, l'avrei resa inoffensiva facendogli adottare l'€ (una moneta straniera), di cui oltretutto non ha neppure il controllo (è la BundesBank che decide la politica monetaria, che per ovvi motivi è restrittiva).
    Quindi, potrei arrivare alla conclusione, che l' Italia è stata volutamente svenduta”.

    E infatti...

    Ora, dopo aver letto l'articolo del professor Bagnai, che già nel novembre scorso aveva ampiamente previsto come sarebbe andata a finire, sono certo che il curatore fallimentare dell'Italia, Monti, darà corso alla svendita massiccia del patrimonio industriale ed immobiliare italiano, e allo smantellamento di ciò che resta dei diritti dei lavoratori, e di tutto ciò che ha a che vedere con il concetto di “servizio pubblico”. Dopodiché, tutto diventerà più chiaro, e anche i piddini capiranno dov'era il trucco. Ma sarà troppo tardi.

    Io non sono un esperto, però nel 2010, dopo aver visto la piega che prendeva la “crisi” greca, ero quasi certo che l'“esperimento” greco sarebbe stato tentato anche con il resto dei paesi mediterranei. Poi è arrivato Monti, e ne ho avuto la certezza.

    Ci aspetta un futuro tragico e doloroso, e una parte ragguardevole della responsabilità, oltre che dei politici che ci hanno trascinato nel manicomio di eurolandia, è anche di coloro che da anni ripetono “ce lo chiede la Ue” senza aver ancora capito che cosa significhi esattamente. Ma tra un po' lo dovranno capire per forza. Compreso il sempliciotto che ieri sul FQ ha scritto questa caterva di frasi fatte:

    «gli italiani non capiscono che il segreto per il mantenimento del benessere non sta nell'immobilismo, ma nel mutare continuamente per adeguarsi alla realtà che cambia. Negli anni 80 la cina non esisteva economicamente, le materie prime non costavano come costano oggi...nuovi scenari, che avrebbero richiesto risposte adegaute, altro che svaluatazioni competitive...a forza di svalutare finivamo a fare la spesa con le carriole...»

    DuediPicche gli ha risposto così:

    «ma lei ha la "fissa" con la Cina!
    Come la capisco, e siccome a lei non piace l'immobilismo inizi a correre, ma correre sul serio e da subito, perchè non le rimane altro che quello.
    Ecco, se così con l'€, ritiene che è stata persa un'occasione, veda di non farsi sfuggire neppure questa... mentre, riguardo al soffrire, lo so, non tutte le ciambelle riescono con il buco, ma data la sua tempra d'acciaio le prometto che mi impegnerò di più nell' intento di non farle mancare nulla; con i miei colleghi ed amici ci stiamo organizzando al meglio, dia tempo al tempo».

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  26. Monti al Wsj: "Con Berlusconi lo spread sarebbe a 1200" ("quasi 1400", aggiungerei con una nota citazione)

    Ahahahahahahahahhaahhahaha, mamma mia le cazzate che dice - non che sia il solo[ne], per carità...

    Professore, ma quale squilibri della bilancia dei pagamenti, è l'incertezza del dopo Monti il problema (e daje a ride...)

    Cordialità,

    Gilberto

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    1. Gli si potrebbe rispondere: "se mio nonno aveva tre palle era un flipper" senza timore di essere contraddetti.

      Il prof. sicuramente apprezzerà la solidità scientifica dell'argomento

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    2. La mia opinione è che lo spread sarebbe arrivato davvero a 1200 proprio con Monti ( nonostante le folli e peggiorative misure di austerità somministrate alla popolazione ), se la Bce non avesse iniziato a comprare massicciamente i btp e se non avesse iniettato enorme liquidità nel sistema bancario all' 1%, con la quale le banche private hanno acquistato in massa i titoli italiani. Ma nel pdl sono talmente ignoranti e gretti al punto tale che nessuno ha rimarcato questo fondamentale passaggio, o più verosimilmente stanno al gioco totalmente assoggettati e succubi ?? Aspettiamo che facciano sentire i propri morsi il saldo dell IMU ( previsto per il mese di dicembre, quindi distruttivo per i consumi per le imprese e per la occupazione ), e sopratutto il Fiscal Compact. Allora si che lo spread seguirà la traiettoria di quello greco, e i 1200pt sembreranno essere un differenziale da "belle epoque" al confronto di quello che ci aspetta. Poi attendiamoci l aumento dell IVA, e sopratutto domandiamoci cosa potrà accadere quando nel giro di tre quattro anni, cesseranno gli ammortizzatori sociali ( disoccupazione, mobilità ), sia quelli ora in essere che quelli ad oggi ancora da attivare. Milioni di persone non avranno più un reddito con il quale mettere qualcosa di commestibile sulle proprie tavole.

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  27. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  28. Segnalo quest'intervista a Sergio Cesaratto, in cui tra l'altro si dice che una possibile causa dell'esplosione del debito pubblico italiano è da attribuire all'entrata nel sistema monetario europeo di cambi fissi.
    http://www.radioradicale.it/scheda/358126

    Tra le mie elucubrazioni mi domandavo: sarebbe tecnicamente possibile stampare una moneta "virtuale" e lasciare l'euro come moneta "cartacea"? Immaginavo sulla base della visione di Bruno Frey meccanismi per far sorgere "banche centrali" virtuali in aree omogenee ognuna vincolata ad un "parlamento" di area. Così zone disomogenee tenderebbero ad avere monete indipendenti. Questo alla fine potrebbe portare ad una sana e non forzata omogeneizzazione del mercato europeo.
    Non mi spingo oltre con l'ipotesi (ma forse lei immagina già quale zona d'Italia ho in mente per una moneta indipendente) perché una proposta da signor naïve quale sono, potrebbe essere un'ipotesi difficilmente realizzabile e... sbagliata!

    Detto questo, forse i tempi sarebbero maturi per un "manifesto degli economisti" chiaro e con alternative valide che diano un senso nuovo alla parola "più Europa" (con la certezza che anche uscire dall'euro e tornare alle monete nazionali è un valido "più Europa", mentre l'attuale "più Europa" equivale a "più Germania", "più recessione", "più squilibri sociali", ecc ecc) e che i partiti con un qualche amor di popolo sarebbero costretti a sottoscrivere.
    Ma resto fiducioso nelle sue strategìe: visto che il punto di rottura sembra dovrà essere politico, la cosa di sicuro più importante è diffondere informazione corretta.

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  29. Professore avrei una domanda, purtroppo temo OT, e spero mi perdoni.

    Quando passammo da Lira ad Euro perdemmo qualcosa come 300 lire per Euro, prendendo per buona la stima di ricchezza degli italiani stimata per 8600 miliardi di Euro, si potrebbe considerare che gli italiani per questo cambio si siano impoveriti in un sol colpo di una cifra compresa tra i 1300/1400 miliardi di Euro(spannometricamente) a fronte di un abbattimento del debito pubblico, di circa 300 miliardi di euro (sempre spannometricamente), per il cambio?

    Spero di non prendere un enorme cantonata, ma se ho una conferma posso parlarne quando mi parleranno ancora del dividendo dell'Euro (quel calcolo spannometrico per cui avremmo risparmiato 800 miliardi in interessi).

    Perdono per il fuori tema, ma non saprei di preciso sotto a quale degli ultimi post postare. Se dovessi meritare un cazziatone non mi lamenterò....

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    Risposte
    1. Non capisco le 300 lire per euro come le calcoli.

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    2. Temo di aver fatto una figura barbina. Il problema è che mi fido molto di mio padre, che parlando di Euro alcuni mesi fa mi disse che il cambio a 1936 lire era sfavoreve, e un cambio "equo" sarebbe stato indicato da "qualcuno" a 1600 Lire. Ovviamente da mio padre non chiedo fonti e così ho fatto questi calcoli spannometrici sui "rumors" spannometrici in egual misura di mio padre, almeno secondo google che non mi perdona.

      Chiedo venia

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  30. prof, il primo e il secondo "qui" nel post portano alla stessa pagina!

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  31. Intanto anche negli USA impera la schizofrenia liberista...
    http://icebergfinanza.finanza.com/2012/08/06/allarme-rosso-austerita-e-smantellamento-dello-stato-sociale/

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  32. meanwhile in Italy, cominciano ad arrivare gli sciacalli (sono poi i primi perché sono amici di una delle forze di maggioranza, godendo, probabilmente, di una sorta di inside trading): http://www.corriere.it/cronache/12_agosto_07/coop-mutua-welfare-integrativo_9905ccb0-e052-11e1-8d28-fa97424fa7f2.shtml

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    Risposte
    1. Be', loro sono vicine a chi ci ha messo in questa trappola, quindi una certa malizia è giustificata...

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  33. Buongiorno professore.
    Come sempre il suo post è fantastico.
    Quello che è tremendo sono le continue scoperte negative che riguardano l'euro ( per come è stato concepito ), oltre ad eseguire una evidente e continua opera di distruzione economica, può anche prolungare le sofferenze all' infinito !
    Vatti a fidare di una Mortadella...
    Se la scelta di porre fine alle sofferenze è innanzitutto politica, forse bisognerà guardare alla Finlandia e all' Olanda.

    RispondiElimina
  34. Buongiorno,
    anzitutto grazie per tutte le informazioni stimolanti che trovo puntualmente sul suo blog. Volevo porle una domanda, anche perche' non riesco a darmi una risposta da solo. Lei sostiene (cito dal suo penultimo post):

    Il centro “suggerisce” alla periferia la liberalizzazione dei movimenti di capitale e l’adozione di un tasso di cambio fisso. Ottiene così due vantaggi: intanto, visto che in periferia i tassi di interesse sono più alti, il centro può prestarle i propri capitali (i movimenti di capitali sono liberalizzati), lucrando la differenza senza patire rischio di cambio (il cambio è fisso)

    Ma in teoria, una volta che una massa di capitali dal centro arriva in periferia per inseguire tassi di interesse piu alti, questi ultimi non dovrebbero abbassarsi in risposta alla crescita improvvisa dell'offerta e tendere ad allinearsi con quelli del centro?

    Saluti
    Fabrizio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Osservazione corretta. Puoi leggerti "Unhappy families" o Frenkel? Quando avviene (se avviene) l'equalizzazione dei tassi di interesse, il meccanismo della bolla è già innescato e i capitali a quel punto si muovono per lucrare guadagni in conto capitale. Troppo sintetico? Fammi sapere.

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    2. Caro professore, visto che cita Frenkel, se posso ne approfitterei io per chiedere un chiarimento sul paper "A developing country view of the current
      global crisis (...)".
      Nella sintetica esposizione del ciclo "minskiano" di bolla e crisi, proprio all'avvio del ciclo è lo spread tra tasso d'interesse periferico e core, in un contesto di libera circolazione di capitali e aggancio a cambio fisso, a dare avvio a occasioni di arbitraggio, etc.; a tal proposito viene detto che "The rapid deregulation of previously ‘repressed’ capital markets raises domestic interest rates (nota:In a high inflation context, as observed in the Latin American countries where this set of policies wasimplemented in the form of stabilisation programmes, the likelihood of finding attractive domestic interest rates is even higher" (p.688) Se quanto riportato in nota mi è (spero) abbastanza chiaro (volendo stroncare l'inflazione e rendersi "credibili" nell'ancoraggio al cambio fisso, si alzano i tassi), in che termini è la deregulation dei "previously repressed" mercati di capitali in periferia, in sé, a portare all'innalzamento del tasso di interesse? Questa preesistente "repressione" era una qualche forma di calmieramento?
      Prima e più ancora che per l'eventuale risposta, grazie comunque per quanto sta riuscendo a fare (e dare) attraverso questo blog

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    3. Visto che te la cavi con l'inglese, penso ti possa essere utile questo (visto che Wikipedia inglese non è indegna come quella italiana). In un sistema "finanziariamente represso" i tassi di interesse non sono determinati (interamente) dal mercato, ci sono anche controlli quantitativi (tipo: vincoli di portafoglio per le banche, o massimali sui crediti da erogare al settore privato), ecc.

      Del resto, è quello che è successo in Italia. Negli anni '70 esistevano controlli quantitativi (massimale sul credito) e il governo controllava importanti tassi di interesse (di fatto, quelli sui titoli del debito pubblico). Con il "divorzio", il tasso di interesse sui titoli del debito pubblico è stato fissato dal mercato, e i risultati si son visti subito (lo dice l'autore di questa bella trovata).

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  35. Scusi prof ma in che senso il debito da privato diventa pubblico? cioè voglio dire ad es. le banche spagnole hanno problemi di crediti e conseguentemente di debiti con le tedesche diciamo. Lo stato spagnolo s'indebita nel senso che 1) si vede costretto a incrementare la spesa pubblica per venire incontro ai privati indebitati (sussidi cassa integrazione ecc ecc) e quindi in cerca di più soldi ai mercati e quindi nuovo debito pubblico; oppure 2) di fatto più direttamente inietta liquidità alle banche dissestate come fece la fed quando fu costretta ad ammettere che quei soldi non erano dei cittadini...?

    grazie

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    1. ma com'è che questa cosa non vi entra in testa? Non è così difficile. Ormai l'hanno capita anche Alesina e Giavazzi. Farò un apposito post con figurine a colori, ok? Per il momento mi limito a registrare che la spiegazione (1) è corretta, la (2) no perché non mi riferisco a operazioni della banca centrale (la fed). Però è successo che lo stato, il governo, il bilancio pubblico, come minchia devo dirvelo, i soldi tolti dalle tasche dei contribuenti, quella roba lì (e quindi non la banca centrale) abbiano "ricapitalizzato" banche in difficoltà. E non è successo solo al Sud. Avete mai letto questo articolo?

      Ora non mi cominciate con la solita solfa: lo so che questo modello ha sfumature diverse in diversi paesi. Il cetriolo è verde scuro in alcuni paesi, verde chiaro in altri, e in altri ancora verde pisello, colore appropriato visto l'uso che se ne fa. Ma la big picture è chiara? Cosa non capite in questa frase? Sinceramente non riesco ad aiutarvi. Sono cose scritte in tutti i giornali: non ho abbastanza banda per farvi una collezione di aneddoti: aprite un quotidiano e leggete: in un caso su due troverete una storia che può essere ricondotta a questo circuito: quello con cui lo Stato, per salvare le banche, ne scarica direttamente o indirettamente le perdite sul proprio bilancio, socializzandole.

      Fosse una novità!

      Ripeto: farò un disegnino a colori...

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    2. Albè, perdonami, non entra in testa neanche a me. Ma mi illudo dicendomi che non è un problema di scarsa intelligenza, bensì di età. :D
      Il debito privato delle banche è riconducibile necessariamente ai cittadini del Paese in oggetto, oppure come debito privato si intende anche tutto il groviglio di impicci che hanno combinato con hedge funds, mutui subprime e pacchetti di zozzerie trafficati per mezzo mondo?
      Se mi dici di sì, sto a cavallo. Altrimenti mi tocca tornare a Settembre... :-(

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    3. Mi permetto di fare l esempio recente della Spagna, nel quale abbiamo visto l' Europa dare il via libera per destinare 100 miliardi alle banche per salvarle. Bene quel debito se lo accolla lo Stato, e il debito privato degli istituti finanziari diventa di fatto pubblico. Paradossalmente Bankia partecipa al pagamento degli stipendi degli assi del Real Madrid e del Barca. Adesso gli stipendi di Ronaldo e di Messi sono sostenuti anche da quei contribuenti, ai quali sono stati imposte tassazioni da far sputare il sangue e tagli su tutto ciò che lo Stato spendeva per loro.

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    4. Grazie Mossler. @Debora, anzi, @D€bbor@@@@@@@@@@@@@@... Invece che a settembre, ti rinvio a ottobre: nel libro ci sarà un bell'acquarello dove spiegherò il miracolo della conversione del debito privato in pubblico: una cosa che nessuno vede perché è sotto gli occhi di tutti, evidentemente! E poi parlano di complotti!

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  36. La settimana scorsa, sull'Alta Via n 1 della Dolomiti, stavo molto meglio :(
    Stiamo vedendo l'ennesimo remake dello stesso film.
    Non ricordo se avevo già postato questo, nel caso mi scuso:

    http://www.youtube.com/watch?v=ScQO1txA57o&feature=player_embedded

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  37. Il fatto che non si possa intravedere il punto di rottura tecnico, sinceramente, mi spaventa molto. Sembra davvero interpretare tutta l'incertezza su cui ci sta muovendo. Il tema comunque e' centrale, grazie per questi Suoi approfondimenti. Per inciso, francamente vedo lontano anche il punto di rottura politico....

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    1. (vedi sopra: ti sono comunque vicino nella tua preoccupazione, ma l'unica cosa che possiamo fare è informare)

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    2. Non vorrei sembrare ottimista, ma guardando l'Italia da fuori, mi viene da dire che non tutto il sud Europa è uguale (nemmeno il nord, se è per questo, ma è un'altra storia).
      Quello che intendo è che mi pare che il livello di rincoglionimento di massa sia diverso in paesi diversi. In particolare mi pare che in Spagna il malconento sia al momento più forte e, forse anche sulla scia degli indignados (che non avevano ancora ben capito perché protestavano, ma forse al prossimo giro ce la fanno), mi pare ci potrebbero forse essere delle possibiltà per un'espressione politica di questo malcontento.
      Un esempio da el pais di oggi:
      http://ccaa.elpais.com/ccaa/2012/08/08/andalucia/1344419030_925739.html
      Altro esempio: il supporto popolare ai minatori delle Asturie, mi pare passato sotto sostanziale silenzio in Italia (ma potrei sbagliarmi, perché mi rifiuto ormai di aprire quasi tutti i quotidiani italiani).

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    3. Si ha ragione, assolutamente.
      Mi consenta una domanda, Lei dice che non vede il punto di rottura tecnico perche' di fatto non ci sono precedenti, essendo il caso dell'Euro unico nella sua realizzazione?

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  38. Premetto che anche io non sono un esperto di economia.
    Da quello che ho capito, il meccanismo della crisi-fotocopia agirebbe, sui paesi europei mediterranei, in due fasi (montianamente parlando).
    La prima, è l'imposizione di un tasso di cambio fisso, afflusso di capitali esteri ed indebitamento della nazione (globalmente intesa, come stato +privati), che alimenta una bolla che scoppia in una crisi.
    La crisi, dà luogo ad una svendita degli apparati industriali e dei servizi del paese, pubblici e privati, ai capitalisti del centro. Tuttavia, perché questi ci guadagnino, non occorre una "nuova crescita"?
    La "fase 2", dovrebbe quindi essere una nuova crescita basata sugli investimenti diretti esteri precedentemente effettuati,ossia di tipo "irlandese", con uno Stato assai "ristretto" dalla crisi precedente e quindi poco incline ad intervenire. Ma, come l'Irlanda insegna, questa fase non potrà che terminare, a sua volta, con una crisi.
    La sensazione che ho,da profano, è che questa tecnica assomigli molto a quella delle locuste. Si arriva sul raccolto, e quando si sono esaurite tutte le risorse si riparte,lasciando il deserto. Un capitalismo di rapina che tradisce il suo scopo:quello di portare sviluppo. La cosa più impressionante, tuttavia, è la fatica della politica a prendere coscienza di ciò, ed a riaffermare il suo ruolo. Possibile che si debba per forza arrivare ad un punto di rottura, forse violento? Come è possibile che le istituzioni democratiche si siano atrofizzate fino a questo punto?

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    1. Credo che il modo migliore per capire quello che sta succedendo sia questo: la Germania sta cercando di fare col resto dell'Europa quello che ha fatto con la Germania Est. Ti tornano i conti?

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    2. Professore, sono comunque andata a vedermi il testo definitivo della legge sulla golden share ( qui metto solo un estratto dal Sole ) e il buon Giavazzi, per quanto si auguri la svendita di Terna, Snam etc, dovrà inevitabilmente prendere atto di alcune diciture particolari, tipo 'poteri speciali' alle camere in materia di aziende strategiche, dove praticamente da una iniziale volontà di svendita si è passati ad un protezionismo fatto di mille lacci legali ( e meno male ) con cui il governo avoca a sé la possibilità sia di bloccare cordate e opa, sia di negare l' entrata a società estere senza reciprocità per l' Italia, e dove perfino introduce nelle sue competenze decisionali aziende NON statali nel caso si rivelino comunque strategiche... se uno legge bene il testo, vede che tutta questa libertà di movimento non c'è, ci sono troppi parenti di parenti di amici di parenti di senatori nelle aziende strategiche intimamente connesse alla politica e ai servizi segreti più che ai profitti, perché sia così semplice prenderle, con Eni o Finmeccanica non si parla certo di Buitoni o di Perugina...

      http://www.diritto24.ilsole24ore.com/avvocatoAffari/mercatiImpresa/2012/07/la-nuova-golden-share-.html

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    3. Salve professore, la seguo da un paio di mesi e trovo condivisibili le sue analisi e la ringrazio per tale opera di divulgazione e verità.
      Purtroppo non avendo potuto leggere (ancora) tutto ogni tanto mi perdo qualche passaggio. Ad esempio, mi potrebbe spiegare in che senso o cosa avrebbe fatto la Germania con la Germania dell'Est, a cui sta facendo riferimento? Va bene anche un link a qualche altro suo post che magari mi sono perso. Ammetto che probabilmente sono piuttosto ignorante sulle vicende della riunificazione tedesca, mea culpa.

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    4. Semplicemente ha costretto la Germania Est ad adottare una valuta troppo forte (ti dice niente?) imponendo un cambio 1:1 fra marco dell'ovest e marco dell'est. Risultato? Esplosione dei consumi all'Est, ma distruzione dell'apparato industriale, che le imprese dell'Ovest si sono sapientemente spartite. Deflazione dei salari, poi, che ovviamente è uno dei tasselli del successo tedesco. A Est non sono molto contenti. A Sud invece pare di sì.

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    5. Grazie mille. Si, effettivamente mi dice più di qualcosa :)
      Siam sempre allo solite insomma. Grazie!

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  39. http://www.economist.com/blogs/freeexchange/2012/08/euro-crisis-0

    "The recession in the euro-zone appears to be deepening and spreading to core economies. If the ECB's conditionality leads to deeper peripheral austerity, that's unlikely to be good for growth. The focus on financial developments is overshadowing a macroeconomic implosion."

    Professore, all'economist le copiano le idee.

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    1. Ho sempre detto che non sono idee originali. Sono idee assolutamente standard, che non si capisce perché certi economisti continuino a confutare. Non si capisce, cioè si capisce benissimo, va da sé (ATTENZIONE IRONIA, ASTENERSI COMPLOTTISTI).

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  40. Segnalo un articolo di Halevi sul manifesto di oggi in cui commenta l'intervista di Der Spiegel a Monti. Il mio inglese non mi consente di valutare se il commento di Halevi è pertinente, ma, in ogni caso, i tedeschi ce l'hanno la coda di paglia...

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  41. interessante articolo sul FQ dove mostrano come i soliti economisti (Luiss, Bocconi ecc) siano anche quelli che scrivono il maggior numero di articoli sui giornali nazionali, c'è anche un grafo dove i nodi rappresentano gli economisti e un arco connette due economisti se questi solo coautori di almeno 1 pubblicazione sul database Repec.

    link all articolo

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  42. al sole si stanno incazzando o si svegliano ora? http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-08-07/cosi-1975-bundesbank-oggi-192713.shtml

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  43. Gentile Professor Bagnai, non crede che la corruzione sia la causa della situazione attuale? Mi spiego meglio: lasciando da parte i costi economici che le vengono addebitati (sulle cui modalità di computo ci sarebbe da discutere), non crede che con una classe politica intellettualmente onesta, non ci troveremmo in una UE concepita nel modo in cui lo è stata questa? La seguo da poco ma attentamente e la ringrazio per l'opera di divulgazione che svolge egregiamente. Sul discorso della corruzione, però, credo che si guardi più a ciò che comporta in termini di svantaggi economici e poco agli svantaggi politici che si ripercuotono sul benessere dei cittadini. In definitiva ritengo che chi addebita gran parte delle colpe alla 'Casta' non sia poi proprio da mettere al rogo ma al massimo da costringere ad attraversare un po' di carboni ardenti di teoria macroeconomica di cui spesso è a digiuno. La saluto.

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    1. Per carità, lei svolge considerazioni condivisibili, ma di questo passo si potrebbe anche dire che il problema è la morte, perché qualsiasi classe politica si abbia tanto dobbiamo morire. Quando parlo di corruzione ne parlo, MOLTO EVIDENTEMENTE, per smascherare l'uso retorico (in senso tecnico: retorica=arte della persuasione - dei gonzi, aggiungo io) che di questo termine viene fatto nei media. Naturalmente preferirei che le mie considerazioni venissero valutate rispetto al proprio obiettivo. Del resto, per questa categoria di scemi, il prof. Monti NON fa parte della casta, siamo d'accordo, no? Eppure è evidente che non sta facendo gli interessi della maggior parte degli italiani per svariati motivi. Cioè è evidente che Monti è un problema, anche se per loro NON è "corrotto" (nel senso che intendono loro, che è quello del quale mi preme smascherare la sostanziale futilità). Viceversa, a me non interessano molto le valutazioni complottistiche. Probabilmente lei direbbe che Monti è "corrotto" e quindi la corruzione è un problema. Io preferisco metterla in un modo diverso.

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  44. Si unisce alla Causa l' ennesima analisi ( Merryll Lynch ) che parla degli svantaggi teutonici di una disgregazione dell' euro e dei vantaggi dell' Italia di un ritorno alla lira con ripristino dei giusti equilibri della bilancia commerciale:

    http://lemieconsiderazioniinutili.blogspot.it/2012/08/euro-se-mi-lasci-non-vale.html

    in particolare ML segnala che "l’Italia potrebbe avere diversi vantaggi nell’abbandonare volontariamente l’euro, prima che siano i mercati a deciderlo."

    sottolineando implicitamente che, da una parte o dall' altra, volontariamente o meno, i mercati ci faranno comunque uscire, con le buone o con le cattive.

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  45. caro prof, le segnalo Giannino oggi, tesi esplicitamente contrapposte alle sue su: uscita dall'euro, debito, esportazioni.
    Nella seconda parte dell'articolo.

    http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=1IRJ7V

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    1. Sai, non basta dire "domestico" invece di "interno" per essere un economista. Non mi sembra che le considerazioni del dottor Giannino siano molto incisive: mi pare che esse si appoggino sull'idea, piuttosto bislacca, che un riallineamento nominale del 20% porterebbe ad una inflazione a due cifre. Il dottor Giannino dovrebbe consultare, se non la letteratura scientifica internazionale, probabilmente fuori portata per lui, almeno i precedenti storici più immediati, che abbiamo descritto qui, e ricordare sempre che il professor Monti nel 1993 confessò.

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  46. Comincio a pensare che non ci sarà neanche bisogno di un partito antieuro che vince le elezioni e va al governo. La situazione peggiora così rapidamente che qui si torna alla lira per inerzia. In fin dei conti basta pensare a uno scenario in cui fallisce una grande banca italiana e lo stato deve trovare 100 miliardi nottetempo. Oppure semplicemente i nostri tassi di interesse si mantengono stabilmente sopra il 7.

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    1. E quale problema ci sarebbe ??. La UE o per meglio dire il Mes e il FMI SAREBBERO BEN CONTENTI di inviarci quei 100 miliardi di aiuti che ci servono. Naturalmente firmando un memorandum a rigorosissime condizioni nel quale si cedono quote sempre maggiori di sovranità nazionale e si forniscono come garanzie della onorabilitò altra macelleria sociale ed economica. E' inutile girarci intorno. O si esce dall euro e dal campo di concentramento economico che è l EUROZONA, oppure ben presto una catastrofe umanitaria ( fame, povertà, miseria, disperazione, eserciti di senza reddito e di senza tetto ) travolgerà i Paesi periferici, trascinandoli in un medioevo economico che continuerà a torturarci all'infinito, semplicemente perchè questo sistema di sfruttamento e di dominazione è inarrestabile. Se non appunto tirandosene fuori, senza se e senza ma.

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  47. IL PROFESSOR AMOROSO: ''L'EURO UN'IDEA FOLLE, MONTI ROVINA L'ITALIA''n altro economista di spicco si schiera contro l'Europa della moneta unica. È il caso del professor Bruno Amoroso, italiano naturalizzato danese, cresciuto sotto la guida dell'economista di scuola keynesiana Federico Caffè.http://www.abruzzoweb.it/contenuti/il-professor-amoroso-leuro-unidea-folle-monti-rovina-litalia/470744-327/
    Caro Prof. iniziano a svegliarsi...troppo tardi???

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    1. Il prof. Amoroso è sveglio da tempo, a quanto mi risulta. Non lo conosco bene, ma non credo sia mai stato particolarmente euroentusiasta.

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    2. Professore,
      sono arrivati un pò di dati: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/08/crisi-francia-in-recessione-mentre-germania-perde-acquirenti-dei-suoi-prodotti-febbre/320292/
      Allora ricapitolando: la Germania vede contrarsi le esportazioni verso i periferici strozzati, l'Italia ha un PIL in caduta libera, la Francia inizia il suo "più europa" con recessione mentre il deficit commerciale continua ad accumularsi...
      Sento puzza di un "Quod erat demostrandum". Sbaglio?

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  48. intervista di enrico-letta linkata dal sito del pd:
    http://www.partitodemocratico.it/doc/240998/letta-pisapia-

    lagenda-monti-non-si-discute.htm

    -Vendola e Pisapia pensano a un governo «di svolta» rispetto a

    Monti, che faccia scelte diverse di politica economica e sociale.

    -«Le rispondo con un episodio. È venuto a trovarci al Pd il capo

    di un fondo pensione americano, in Italia per comprarci una parte

    del nostro debito. E si è detto preoccupato per un sondaggio in

    cui Grillo, che non vuole ripagare il debito, è al 20 per cento e

    Berlusconi, che chiede di uscire dall'euro, al 19».

    codesta classe dirigente (dirigente?) inetta che si accinge a

    svendere l'Italia perchè campa alla giornata, e dopo le

    svendite?..sara spazzata via quando sarà chiaro a tutti che come

    l'euro è lo strumento che ci ridotto ad un'economia di guerra,il crollo del PIl, condotta contro di noi dagli uberalles, allo stesso modo la guerra contro l'euro non può non risolversi in una nuova LOTTA-DI-LIBERAZIONE .dalla resistenza antifascita alla resistenza antieuro.

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  49. oggi è uscita l'analisi di amato bassanini
    incaricati da monti
    già l'avevamo tanto amato :

    abbattimento del debito
    40 miliardi li ricaverebbero dalla dismissione delle quote di eni enel finmeccanica A2A STM ect

    che tempismo

    comunque potremmo sempre ricomprarle a prezzi tripli tra qualche annetto
    si si goldman sahcs studierà la cosa e ci darà l'option call 2016

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  50. Il Portogallo è un paese che conosco bene, ci vado per lavoro da 15 anni. Un paese che ho visto crescere (specie in termini di infrastrutture: autostrade) e che ho visto come raggrinzirsi su stesso da qualche anno. Se le tredicesime nel pubblico sono state abolite, nel privato molti le hanno tagliate del 50% (è successo ai miei agenti portoghesi). Intanto io ho postato questo articolo sulla mia pagina di FB, pregando gli amici portoghesi di leggerlo, sperando di contribuire ad informarli anche da qui.

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  51. Spero possa interessare...
    http://gennaro.zezza.it/?p=540&lang_view=it

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    1. Grazie Gennaro, è utilissimo. Noi che siamo sul fronte sappiamo che il nemico luogocomunista queste cose non le capirà mai! Ma non è un motivo per non continuare a lottare.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  52. Recentemente Amoroso, allievo di Federico Caffè, lo ha ricordato durante una conferenza tenutasi all'università di Teramo, citando una sua riflessione dei primi anni '70, per focalizzare l'attenzione sull'allarmismo economico che dilaga nell'Ue da alcuni anni:

    "da tempo sono convinto che le sovrastrutture finanziare capitalistiche favoriscano non un rigore competitivo ma un gioco spregiudicato di tipo predatorio che opera contro i risparmiatori in un quadro istituzionale che permette e legittima lo spossessamento dei loro risparmi..."

    Per spiegare cosa sia l'allarmismo economico il prof. Amoroso ha raccontato un divertente episodio:

    "nei primi anni '80 il prof. Caffè mi disse che voleva conoscere Napoli chiedendomi di accompagnarlo, una mattina io andai a comprare i giornali mentre il prof. mi aspettava in albergo e sulla strada del ritorno con i giornali sotto braccio attraversai una piazzetta piena di gente.. all'improvviso vidi i tavolini rovesciati in una zuffa che si propagò all'improvviso in tutta la piazza tanto che arrivò qualche spintone anche a me, altrettanto improvvisamente tornò la calma. Io tornai in albergo e chiesi al professor Caffè: Federico tu conosci l'aspetto antropologico culturale dei napoletani mi spieghi cosa è successo secondo te? Aspettandomi chissà quale approfondita risposta il professore mi guardò tranquillamente e mi disse: ti sei fatto rubare il portafogli!"

    Questo – sottolinea Amoroso - sta accadendo adesso: si alza un gran polverone per espropriare milioni di persone dei loro risparmi etc..

    Avevo anche il link al video della conferenza, ma non funziona più.

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  53. Albe', aspettamo Graduca6 (e l'odore del napalm sui piddini... in senso figurato ovviamente, visto che capiscono solo le...figure).
    Ma la e-dispensa (per risparmiarti un pò di trabajo ripetitivo)?

    A proposito, l'effetto "moltiplicatore di goofy" (funzione della "propensione al pensiero sui dati") è talmente visibile che mi attendo reazioni furiose e contromisure in cui getteranno tutta la loro (residua) potenza di fuoco...la Stalingrado germanico-piddina, cioè l'armir andrà all'autodistruzione: non gli era bastato falsificare il 1992 a posteriori...ma tu pensa a quanta gente nella "informazione", rischiando di perdere il lavoro, si metterà in una fuga disordinata dalle postazioni piddine...I tedeschi iniziano persino ad ammettere che l'ESM è nel loro interesse (hai presente a sette e mezzo quando non dici "sto" in tempo?)

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  54. I nomi sono un dettaglio, è la funzione che conta.... data la situazione un generico Tafazzi (si, proprio Tafazzi) und Alesinen, TundA per gli amici, dovrebbe andare bene per indicare la categoria, del resto anche riferirsi in senso lato a un
    Quisling è entrato nell'uso comune..... (che finale però, i norvegesi "The death penalty itself was justified in particular largely on claims that his design for Norway was to have it at best "a vassal state under Germany")

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  55. OT
    Sera Prof.
    è possibile fare una "analogia macroeconomica" tra gli stati uniti (dall'indipendenza alla crisi di secessione) e l'eurozona ?

    RispondiElimina
  56. Non so come ci si possa definire europei e poi rimanere indifferenti a quanto sta accadendo in Portogallo, Grecia, Irlanda e Spagna.
    Mentre anche da noi lo smantellamento procede senza troppo clamore (assieme all'articolo segnalato da Ciccio87) con le regioni piddine in prima linea, vi volevo segnalare un piccolo libercolo, non così fuori tema come potrebbe sembrare - E.Narducci, Processi ai politici nella Roma antica. Laterza (il Nocciolo, sono i piccoli tascabili Laterza in un paio di ore si legge agevolmente). E' interessante notare come le grandi trasformazioni sociali ovvero economiche alla fine si muovano su istanze e tramite processi quasi scontati, e questo fin dall'antichità.
    Non serve il complottismo per dare delle spiegazioni, il complottismo che va di pari passo con l'anti-complottismo è solo il solito e consueto modo per affermare il dividi et impera.
    Io guardo un po' sconsolato a cosa sta accadendo.
    A queste notizie sul Portogallo, alle sciocchezze di Monti su Der Spiegel, alle prime notizie (non che prima non ci fossero) che cominciano a filtrare sul colpo di sciabola inferto alla sanità pubblica, a tutto questo non c'è alcuna reazione: nulla.
    Io le chiedo professore, ma a volte, non ha come l'impressione che questa partita di scacchi sia già allo scacco matto?
    Se la Germania fa notare le dissonanze nel pensiero democratico montiano, e ad argomentazioni analoghe in Italia si risponde con vividi entusiasmi e accorati applausi (volevo scrivere patriottici applausi, ma ci siamo capiti)... che pensare?

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  57. che statisti !

    hanno calcolato 40 mld di entrate per il tesoro dalla svendita ( a questi prezzi , e poi se tu annunci che le vendi di quanto caleranno ancora ) di enel eni finmeccanica A2a le grandi e uniche aziende multinazionali ancora presenti in italia

    ma lo sanno che quando le avranno svendute non saranno più nostre ?
    hanno decurtato dall'incasso i reditti che questi producono per l'italia e che inesorabilmente prenderanno altri lidi ?
    quanto risparmieremo per interessi sul debito con 40 mld ?
    senza considerare il fatto che tali aziende operano in settori strategici energia difesa ambiente
    oppure pensano che le quote di queste aziende finiranno in mani italiane , abbiamo già visto dove sono andate a finire parmalat e bulgari solo per citare i casi ultimi in ordine di tempo

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  58. Preparano la svendita pubblica?? Basterà a salvarci?
    Ma perche se lo dice bruxelles dobbiamo rientrare al 60% del debito??
    Siamo in balia dei tiranni della troika...
    Ma attenzione eni , enel e finmeccanica non si svendono!!


    http://www.finanzaonline.com/notizie/news.php?id=%257B878FEE9B-DFCA-4303-B786-EC187C4383D1%257D&folsession=fd9798a68fbc5385327308d697f765f7

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  59. Italia in svendita! Venite siori, venite!
    http://www.corriere.it/economia/12_agosto_08/vendita-immobili-debito-wsj_c844c500-e15e-11e1-9040-4b74873c03cd.shtml

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    1. http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/paghiamo-i-nostri-carnefici-goldman-sachs-ci-schiaffeggia-sbarazzandosi-dei-nostri-btp-in-portafoglio-42633.htm#Scene_1

      Super conflitto di interessi? Sembra di tornare agli anni '90, quando Ciampi, Draghi e, in subordine, Monti e Giavazzi provvidero a vendere per 250.000 miliardi di lire beni pubblici (in gran parte strategici) che valevano 1.000.000 di miliardi.....pagando commissioni incredibili ad advisor stranieri....per poi essere assunti con prebende milionarie (in dollari) dai suddetti advisor. P.S. se avessero venduto al giusto prezzo avremmo un debito pubblico presumibilmente intorno all'80% del pil....

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    2. Articolo sul Sole a proposito degli Ide cinesi in Ammerica: certo che negli stati uniti non sono cosi scemi come lo siamo noi!http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2012-08-02/vantaggi-cinesi-174222.shtml?uuid=AbsVRMIG&p=3

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  60. Unhappy Country:
    oggi la Bce ha sollecitato i "governi" (piigs, naturalmente) a rivolgersi al più presto al fondo salva-Stati perché le imprese sono in una grave crisi di insolvenza. Ieri Sorella Lacrima ha parlato di un autunno caliente per le imprese italiane. Cdd (come dovevasi dimostrare). Profe, lo so che stiamo a ripetere le stesse cose, ma che cosa d'altro possiamo dire? Qualche Oliver Stone o Michael Moore de noanrri ci dovrebbe fare un film: Unhappy Country, per l'appunto.

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  61. Questa è l'ammucchiata prossima ventura
    http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-pierfurby-ha-pronti-i-passaggi-chiave-per-partorire-la-cosa-bianca-la-grande-42587.htm
    Si comprende pure dove vanno a parare economisti para(specialmente "para") keynesiani-attenti alle supply-side polytics, in cerca di "autore".

    E dal silenzio sull'euro (implicita accettazione ma..."non si sa mai"), si comprendono pure le "anticipazioni" di una linea di politica economica di "workable-euro":
    1. tanti appalti pubblici per stimolare...l'occupazione (e pensare che dietro ci sono caltagirone, montezuma e la marcegaglia: come potrebbero essere contrari, potendo fare i ministri e decidere contemporaneamente a chi e cosa appaltare?);
    1.1. Il volume di tale spesa pubblica dovrebbe essere aggiuntivo ma finanziabile con ulteriori "tasse" (aumenti IVA, sovrattasse reddito locali, e ovviamente spending review): grande infatti l'enfasi sui rispettivi moltiplicatori (haveelmo) per cui anche tassando ancora "spending is cooler" (studi USA lo attestano e quindi...)
    2. nulla in contrario alla ulteriore deflazione salariale, (perchè l'importante è che il lavoro ci sia...no matter what e comunque l'inflazione si sa, non ci rende competitivi);
    3. sostegno alle PMI con "riserva" percentuale di appalti minori (e se no gli finisce l'elettorato subito dopo le elezioni);
    4. apertura alla privatizzazione di pensioni e sanità, con varie forme di bonus fiscali, perchè trattasi di spesa-trasferimento improduttiva (brutta);
    5. irruzione di "tanti" (quanti? non si sa...) ispettori e controllori super-tecnici reclutati (non si da dove) dal pubblico per verificare l'andamento analitico della spesa pubblica (brutta se non indirizzata a più amici possibile). (un trade-off con le vecchie consulenze e cordate di "esperti" che formeranno la nuova nomenklatura).

    Questa pare essere la potenziale linea "Badoglio" per il post-new 8 settembre.
    Quindi l'euro rimane, "la guerra continua" e i tedeschi, che nel frattempo avranno urgenza di riscuotere i crediti con cui devono ripianare i buchi bancari dei sub-prime che emergeranno nel post-elezioni USA, saranno "leggermente" più aggressivi...

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  62. Risposte
    1. Non si rende conto che un giorno tutto questo potrà essere usato (politicamente) contro di lui!
      Pasolini diceva: "Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia" (nel celebre Io So pubblicato sul Corriere nel lontano, ahimé, 1974).

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  63. Vorrei fare presente questa perla, a chi fosse sfuggita, è un argomento che mi sta molto a cuore:

    "Occorre probabilmente decidere caso per caso: mentre è difficile trovare serie obiezioni alla vendita di una parte delle opere d’arte giacenti nei magazzini dei musei per finanziare il ministero dei Beni Culturali, sempre a corto di fondi"

    Deaglio - Stampa

    Carissimo... una seria obiezione è la Costituzione, veda un po' lei.

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    1. Questa perla mi convince del fatto che il nostro ordinamente giuridico è lacunoso. Esso prevede, a quanto so, solo il reato di alto tradimento. Non sono un tecnico, potrei sbagliare, ma credo che sia ora di affiancargli quello di basso, o, in certi casi, infimo tradimento. Decideremo, appunto, caso per caso.

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    2. Potrebbe parimenti configurarsi il reato, con minore rilevanza costituzionale ma con certa rilevanza sociale, di sfruttamnento della prostituzione.

      Ma tra "quelle", mura lo sfruttamento è materia di ricerca "accademica".

      That's all, folks!

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    3. Ma vedi un po'. La moglie della Fornero...

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    4. M'immagino l'Italia come un povero cristo rapito da un gruppo di energumeni ben vestiti e portato in una casa di campagna isolata. I suddetti energumeni gli dicono che ha commesso peccati imperdonabili, che ha vissuto al di sopra dei suoi mezzi e che loro sono lì per permettergli di espiare le sue colpe. Quindi, lo pestano a sangue. L'unica salvezza per lui sarebbe uscire e correre verso il paese più vicino (ci sono le indicazioni, basta stringere i denti e seguirle), ma ormai si è convinto di avere una colpa inemendabile, e poi uno dei suoi aguzzini controlla la porta. La cura di cazzotti, nel frattempo, continua; i carcerieri gli tirano, a turno, una pedata, un pugno, una bastonata. Ma alla lunga le condizioni del malcapitato peggiorano. Gli energumeni discutono: per farlo star meglio, dovremmo tagliargli un braccio; no, reagisce il secondino «buono», sarebbe crudele! tagliamogli un piede! La vittima, come se si trattasse di una pena dell'inferno, non può nemmeno morire ed è costretta, in balia di un gruppo di sadici, a sopportare un dolore sempre maggiore.

      Mi scusi il professore il momento di sconforto kafkiano, ma leggere questo e altri editoriali di soloni mi fa cadere le braccia.

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  64. Oscar Giannino in questo intervento su CHICAGO BLOG, dove io spesso intervengo, afferma la seguente cosa:

    dalla politica italiana, che ha dissipato i sette punti di Pil l’anno di minori interessi sul debito pubblico regalatici dall’euro per otto anni…
    rispondo a Giannino:

    Giannino, mi scusi, non discuto sul fatto oggettivo che la politica italiana abbia “dissipato” ma dove ha visto, da quale documento ha rilevato 7 (sette) punti di PIL % regalatici dall’ euro? Le ripeto, questo documento di MEF (FIG.4 pag. 11) dice che all’ inizio del 1999 eravamo a circa 6,5 punti% di PIL, nel 2001, immediatamente prima di entrare in euro eravamo al 5,5%, da quel momento e fino al 2009, abbiamo pagato una media di 5 punti percentuali annui, oggi siamo ad oltre il 6%. Mi dice dove ha preso quei 7 punti di PIL risparmiati con l’ euro?
    Glielo chiedo con forza, perchè tutti i vantaggi spacciati dell’ euro, sono tutti lì e dato che questa informazione è falsa, ne deriva che la conseguenza è che l’ euro ci ha fatto invece perdere almeno 30 punti percentuali cumulativi di gettito fiscale, 4 punti percentuali di competitività ed almeno 11 punti di PIL per mancata competitività, cioè (1,6-0,54)x10 anni, dove 1,6 era la crescita media nel decennio pre euro e 0,54 è stata la crescita media dei 10 anni di euro. Le rammento che nel 2000 la crescita fu di + 3,7% e nel 2001 di 1,8% e di botto, dal 2002 passammo ai seguenti aumenti di PIL, anno per anno, 0,0-1,5-0,7; inoltre la Germania nel decennio pre euro, crebbe di 0,1 punti medi annui in meno di noi.
    Sto aspettando la risposta; lei cosa ne dice prof. Bagnai? Ho detto io balle?

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  65. a me viene facile zittirle..
    ovviamente sono un propotente
    1) e perché l'estonia con il 19% è in crisi e il Giappone con il 230% no?

    2) lei sa gli effetti dell'unità d'italia sull'economia? e dell'est tedesco?
    e la crisi del 29?

    NON APPENA PROFERISCO LE MAGICHE PAROLE: [/b]"succede sempre così"[/b].. tutti si ammutoliscono e incominciano ad ascoltarmi.

    per non dire della svalutazione: "certo, meglio la disoccupazione ma un'inflazione al 2% piuttosto che il lavoro e l'inflazione al 4%!"

    voglio dire.. bisogna avere le risposte per ribattere e rilanciare!
    io la metto sulla storia...
    sulla storia fotti tutti

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