domenica 3 luglio 2022

Labolla vs la sciura Maria

Scusate, prima di andare a studiare l'orario delle FDD (Ferrovie dei decreti), per capire quanti trenini stanno passando e quali vagoncini attaccare a quale trenino (nel supremo interesse del Paese, incluso quello di chi fra voi giustamente se ne strabatte la ciolla - e li capisco!), volevo elaborare brevemente un punto del post precedente, quello della pretesa superiorità della sciura Maria su Labolla quale termometro della situazione del Paese.

Labolla sarebbe, per capirci "la mia bolla sui social" (cioè voi). Si parla insomma dell'idea che "la gente comune" non stia sui social, che questi ultimi sarebbero quindi per definizione un campione poco rappresentativo, sia in termini quantitativi (perché ad essi accede una frazione esigua della popolazione) che qualitativi (perché ad essi accedono i segmenti acculturati della popolazione). Ne consegue quindi che io non capirei quanto sta succedendo né quanto stia per succedere (cosa di cui qui vi ho dato, e restano agli atti, numerose prove), mentre per capire che cosa succede bisognerebbe interpellare la sciura Maria (cosa che, suppongo, venga fatta da iSondaggi).

Premetto che, anche se non lo vedete (ma guardate meglio), io sono una persona piena di dubbi (o vuota di certezze), uno che prima di scrivere qui un numero lo controlla sei volte su dodici fonti diverse anche se lo sa, uno che prima di esprimere una valutazione ci pensa settanta volte sette volte. Ho quindi dubbi anche in questo caso, ed essi derivano dal fatto che io so quando ci ho azzeccato, so anche quando hanno toppato gli altri, ma mentre ho completa visibilità su me stesso e sui motivi delle mie valutazioni (e ce l'avete anche voi quando posso condividerli), non ho completa visibilità sugli altri. Intendo dire, per esser chiari e a titolo di esempio, che in genere non so se certe decisioni alla prova dei fatti inopportune siano state prese ascoltando la sciura Maria (ma posso supporre di sì). Prendiamo un caso per fissare le idee: tutti sanno, perché lo dissero le agenzie e lo fecero capire i giornali, che nella segreteria politica del 4 febbraio 2021 io, pur rimettendomi leninisticamente al volere della maggioranza della segreteria e pur vedendo alcuni vantaggi della scelta di sostenere il Governo (banalmente: la possibilità di sedere ai tavoli creando i presupposti per preparare un minimo di ricambio), espressi una contrarietà basata sul fatto che questa scelta avrebbe causato una notevole perdita di consenso, come poi è stato. Quindi io avevo ragione (con pochi altri fra cui Siri) e gli altri torto. Ma mentre io so di aver avuto ragione perché ascoltavo Labolla (cioè voi), non so se gli altri hanno avuto torto perché hanno ascoltato la sciura Maria. Non so cioè che cosa dicessero né se ci fossero dei sondaggi che affermassero l'opportunità di una scelta responsabbile e credibbile, ecc.

Non lo so e, aggiungo, preferisco non saperlo, anche perché, come mi accingo a dimostrarvi, le chiacchiere stanno a zero per un semplice motivo: la sciura Maria non esiste e soprattutto se esistesse non voterebbe. La povera sciura ha fatto lo sforzo di votare una volta sola, quando le abbiamo dato la speranza di un cambiamento, e quindi, com'è ovvio, ha riposto non nel cassetto ma nel cassonetto la tessera elettorale quando abbiamo sostenuto qualcosa che alla prova dei fatti non solo non è il cambiamento, ma non è nemmeno la conservazione, perché mi pare chiaro che qui stia andando tutto a ramengo, a partire dal PNRR "che il Nord produttivo lo vuole...":


Del PNRR però qui abbiamo parlato abbastanza, quindi torniamo alla nostra analisi dell'egemonia della sciura Maria (che fa rima, ma non "fa senso", come dicono gli awanagana).

Ci soccorre in questa disamina un articolo non sorprendente (per noi, o almeno per me) uscito su Libero col solito titolo scioc (l'etimologia questa grafia comanda). Scopre Tecnè, uno dei tanti aruspici che prevedono il futuro scrutando le viscere della sciura Maria, che:


L'articolo va letto per apprezzare la raffinatezza (è un'antifrasi: lo dico perché qui ci sono tanti niubbi) delle categorie analitiche utilizzate dall'aruspice Buttaroni, il quale, fra l'altro, si accorge che la sinistra ha abbandonato gli ultimi e i penultimi (ma va?), e si spinge fino a ipotizzare (non esplicitamente) che nelle amministrative conti il voto di opiggnione...

Ma chi l'avrebbe mai detto?

Fatto sta che se chi della sciura Maria ha fatto un business ci viene lellero lellero a dire che la sciura Maria non vota più, intanto ci annuncia la fine di un business (quello, appunto, di aruspice della sciura Maria: ed era ora!), e poi ci suggerisce la supremazia de Labolla. Eh già. Forse sarebbe il caso di tornare a preoccuparsi del voto di chi vota, anziché di quello di chi non vota, e in questa fase voteranno i pochi che hanno o credono di avere una qualche consapevolezza dei processi in atto.

Quindi ovviamente non io, che sono da undici anni totalmente inconsapevole dei processi in atto in questo Paese, come questo blog dimostra, e che sono anche altezzosamente distante dal popolo, come dimostra questa diapositiva:



(...chi sa chi è il vispo novantenne alla mia sinistra vince un weekend a Milano Marittima con la sciura Maria...)

24 commenti:

  1. Abbuttaro' primmum vivere seccundum pillossopari ao'

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    1. Ma perché non te ne vai anche tu a fare un giretto in montagna, che il caldo ti deteriora...

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    2. Per l'estate le montagne italiane sono luoghi fantastici da vivere e (ri)scoprire, mentre per l'inverno, visti i chiari di luna che si prospettano, probabilmente potrebbe essere utile approfondire il METODO WIM HOF 😁

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  2. Il vispo novantenne è il papà della sciura Maria? Colui che invece vota 🧐

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    1. Non so dirti se vota. Secondo me è comunista, però ha detto che gli sono simpatico perché sono alla mano.

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  3. Si e' vero faccio pena , seguiro' il.suo consiglio appena possibile ...

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    1. Dai che l'Italia è verticale, basta poco per trovare un po' di fresco...

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  4. Il fresco arriverà tra pochi mesi! E appena "l'antiframmentazione" metterà i soldi teutonici nei Titoli italiani e piigs vari porterà ... la frammentazione!
    Sarò il solito ottimista ma non credo che dovrò aspettare un lustro.

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  5. Sembra un autoritratto di Pierre-Auguste Renoir con cappello di paglia 🤣

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Certo che asinistra non è mica scema.
    Hanno abbandonato ultimi e penultimi perché non sono più la maggioranza. Trattasi di puro calcolo utile.
    Ne consegue, tra l'altro, che la democrazia sta diventando uno strumento sopravvalutato (se visto nell'ottica di mezzo attraverso il quale ristabilire un minimo di equilibrio sociale).

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    1. Dici? Ma allora com'è che l'affluenza si sta prosciugando?

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    2. C'è una puntata istruttiva di Narcos Messico (in parte correlata di filmati e reportage dell'epoca) che illustra questa dinamica.
      Gli Sciuramaria cadono facilmente in disperazione, quando inconsciamente colgono (o vengono indotti a cogliere) che la traiettoria tendenziale degli eventi è conservativa e non rivoluzionaria.
      Nelle loro menti semplici, ma intuitive, colgono il prossimo snodo politico come il solito deja vù , nel quale la loro speranza resterà disattesa e quindi reputano inutile il semplice recarsi alle urne.
      Se poi, oltretutto, il loro numero è sempre meno determinante, viene a crearsi una combo devastante.
      Lo ha notato ampiamente nei commenti ai suoi post su FB o TW.
      Non hanno, né possono avere, una visione perlomeno di medio termine, né una strategia complessiva (la quale, anzi, viene derisa) e cadono facilmente in scoramento e disperazione.
      Lo so, perché ero così anch'io.
      Si sentono abbandonati.
      Ma soprattutto, non conoscono il nemico (che in realtà sarebbe "l'amico" del famoso proverbio).

      Ma credo siano cose da lei già ampiamente valutate.

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    3. Credo che nelle tue osservazioni manchino degli elementi determinati, che ti portano ad avere una visione della democrazia distorta e parziale.
      Provo a spiegarmi meglio, il nostro paese di fatto si trova in una condizione che potremmo definiti di "doppia subalternità coloniale", la prima di tipo militare, politica (soprattutto estera) e strategica dovuta al fatto che avendo perso la seconda guerra mondiale siamo assoggettati alle direttive della NATO, che con la fantasiosa narrazione della protezione militare degli USA di fatto ci impone di accetterare le scelte geopolitiche utili agli Stati Uniti.
      La seconda, più strettamente economica, che ci siamo autoinflitti in un delirio di autorazzismo e cieca ideologia, ci ha portato ad entrare nell'euro, rendendoci di fatto ricattabili dal paese egemone (ancora per poco?) dell'eurozona, la Germania, e da una Banca Centrale (la BCE) di un ipotetico (e forse utopico) stato che non esiste, gli Stati Uniti d'Europa.
      Alla luce di queste due considerazioni, mi sembra evidente che non è la Democrazia ad essere sopravvalutata, ma è proprio la carenza di Democrazia dovuta alla suddetta DOPPIA SUBALTENRINATÀ COLONIALE in cui siamo invischiati da decenni che ha portato alla progressiva perdita di responsabilità (in senso positivo), autorevolezza e credibilità della politica e della Democrazia stessa.
      Ma se la sottomissione alla NATO era probabilmente inevitabile, visto l'esito del conflitto bellico, la sciagurata scelta di aderire al progetto €uropeo sin da 1979, ha creato le condizioni "ideali" per fornire gli alibi politici ai piddini italiani che hanno avuto come capostipite Berlinguer, e al contempo demonizzare chiunque avesse voluto riportare un minimo di raziocinio evidenziando le palesi criticità di tale scelta. A questo proposito, la lettura delle critiche di Federico Caffè in merito alla nostra adesione al progetto €uropeo (riportate nel libro LA DIGNITÀ DEL LAVORO), sono allo stesso tempo illuminati ed inquietanti.
      D'altronde come dice il saggio "NON C'È NULLA DI NUOVO SOTTO IL CIELO SE NON IL DIMENTICATO".

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    4. Chiedo scusa per i refusi e per l'uso eccessivo del "di fatto", ma aggiungere i commenti dallo smartphone è scomodo e rende difficile anche la rilettura di quanto scritto.

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    5. Ah ok, ho capito solo ora cosa intendesse (do per scontato troppe cose).
      Sopravvalutata dagli addetti ai lavori, dagli intellettuali e da tutta quella scuola di pensiero che ne mitizza le proprietà taumaturgiche (anche in questo caso, il paradigma detta la linea dell'esportazione - democratica - che risolve i problemi).

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  8. Grandissimo post, uno di più belli di questi anni difficili. Chissà come mai aveva ragione anche questa volta🤔🤔🤔

    (Quando dicono di ascoltare la sciura Maria, ma fanno quello che vuole el sciur Mario...)

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  9. Suo padre, direi...

    Cordiali saluti ed apprezzamenti,

    Gianfranco Gallotti

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  10. Mi sembra che ci sia a monte un problema ben più grosso della scelta dell'aruspice da utilizzare per divinare il futuro: capire cosa è successo nel passato. Le politiche di Giorgetti sono elettoralmente devastanti? Ci vuole più Giorgetti. Esattamente la stessa logica che qui stigmatizzi da oltre un decennio.

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    1. avere idee diverse in un partito fa bene al partito stesso 😇

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    2. Sono d'accordo. La mia impressione, però, è che lì non ci siano idee diverse.

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  11. Faccio una osservazione. Su Twitter c'era la pubblicità di una piattaforma di audiolibri che sponsorizzava l'ultimo libro di Saviano ("il processo che ha sconfitto la mfia"..).
    In genere i tweet sponsorizzati hanno poco feedback, ma questo aveva un improbabile numero di commenti, tutti "critici" sull'autore...

    Eppure la piattaforma o l'editore hanno sponsorizzato libro e autore.

    O è propaganda, e quindi se ne frega del ritorno economico (fino ad un certo punto), oppure tali commenti non rappresentano il mercato tipico della piattaforma e pertanto rappresentano una "bolla".

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  12. Forse l'errore è ritenere "la bolla" un campione rappresentativo quando invece potrebbe essere uno strumento predittivo.
    Come l'uccellino nella gabbietta che muore per primo in caso di perdita di gas: non è un campione statisticamente rappresentativo, ma permette di anticipare il comportamento delle sciure Maria che stanno picconando nella miniera.

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