venerdì 15 luglio 2022

Certe volte...

...penso a quando ero al posto vostro.

Mi è capitato ultimamente, incontrando un vecchio amico di questo blog, Stefano Fassina, in una di quelle occasioni che ci avvicinano nella vita parlamentare, forse la Commissione d'inchiesta banche, forse qualche audizione di Commissione congiunte (che vuol dire: Camera e Senato insieme). Mi sono avvicinato, e: "Certo che ora che vedo le cose da un'altra prospettiva mi rendo conto di essere proprio stato insopportabile. Del resto, la genialità di Salvini sta anche nell'essersi caricato uno che in fondo poteva essere uno dei tanti docenti universitari, come quelli che oggi ci stanno facendo perdere tempo...".

E lui si è fatto una risata.

Mi rendo conto della difficoltà.

L'assenza di informazioni va colmata con qualcosa, e naturalmente se hai pochi puntini a disposizione, l'horror vacui ti porta a unirli col righello. Fatto sta che il placido e univoco alveo del lungo periodo accoglie una miriade di turbinosi e assolutamente non lineari brevi periodi. Tuttavia qualsiasi fiumarolo (o ex fiumarolo come me) si rende ben conto che estrapolare la direzione del fiume da quella di un mulinello non sarebbe un'operazione sensata: una parte del mulinello va contro corrente, il che non significa che ci vada il fiume (anche se ho imparato che può succedere).

Ora: ci siamo spesso detti che la qualità dell'informazione in questo e altri Paesi è deteriore, è un serissimo vulnus alla democrazia, ecc. Tutto giusto e tutto vero, ma questo tipo di problema, che abbiamo tante volte riscontrato, non necessariamente dipende da un orribile complotto delle forze sataniste (e ci siamo giocati Barbara, cui abbiamo rotto il giocattolo di una spiegazione semplice della realtà!), e nemmeno dalle dinamiche di classe, che fanno sì che un bene prezioso ma soprattutto costoso come l'informazione sia gestito da chi ha i soldi per permetterselo. Molto spesso il problema è solo che se devi scrivere ogni giorno, e di corsa pure, fatalmente sarai portato a scrivere qualche fregnaccia, o meglio ancora a copiare le fregnacce altrui.

Ci sarà pure un motivo se il lessico banalotto della journaille è così diffusivo, no!? Basta che un titolista parli di "pulsioni", ed ecco che tutti parlano di "pulsioni" (e gli esempi si sprecherebbero).

Ora, ci sarebbe da considerare un fatto: se qualcuno è costretto a scrivere tutti i giorni, è perché qualcun altro (voi) vuole leggere, anzi: vuole origliare, tutti i santi giorni.

Se il magico potere del fottesega scendesse su di voi, la legge del mercato disciplinerebbe la stampa più di quanto non stia già facendo, e ognuno di noi (voi, io) potrebbe dedicare tempo ad approfondimenti meno transeunti. Ma capisco che voi "vogliate sapere!", e che in virtù di questo "voler sapere" non possiate che rivolgervi a chi sapete che vi informa così.

Non potete farci niente, è nella vostra natura: volete sapere, anzi: sapereeeeh...

Io invece non voglio sapere. Io so. E, volendo, potreste sapere anche voi. Qui di elementi ve ne sono stati dati tanti, anche di recente. Forse dovreste usare quelli, anziché il righello di una cartesiana e astratta razionalità, per unire i pochi puntini che avete. Forse se il mondo non si allinea al vostro teorema è perché ospita alcuni miliardi di esseri teorematici, e allinearli tutti è un esercizio tanto inutile quanto impossibile. Sarà forse per questo che "la verità", come ho cercato di spiegarvi invano, non è una categoria politica? Dico forse, eh! Perché di certezze ne ho meno ora di quando rimproveravo a Stefano il non cunialeggiare. Ma certo allora da fuori non potevo rendermi completamente conto di quanto certi comportamenti servano o non servano, come oggi è difficile per voi comprenderlo, nonostante tutta la buona volontà messa nell'illustrarvelo; come pure mi rendo conto del fascino che l'astratto esercita su di noi, uniche creature capaci di astrazione su questo globo. Il fascino dell'astratto, del resto, risiede nella sua semplicità: è così perché deve essere così e quindi...

Senza dimenticare, naturalmente, che i simboli sono importanti.

Una volta erano anche utili. Quando non c'erano le uniformi, e ci si azzuffava corpo a corpo, le bandiere servivano a ognuno a capire dove fossero i suoi, dove raccogliersi, dove rifugiarsi (rally around the flag). Di converso, era fondamentale abbattere l'alfiere altrui, per seminare sgomento nelle fila dell'avversario. Ma oggi si combatte in un altro modo, e le bandiere, gli alfieri, non servono ai nostri, ma al nemico, per capire dove siamo. Questa è una guerra di posizione: non si ricordano cariche di cavalleria nel vallone dell'Agnellizza.

Se siamo passati dalle giubbe rosse alla mimetica un motivo ci sarà.

Ma questo non sono riuscito a spiegarvelo in tanti anni, e certo non ci riuscirò oggi, ma per fortuna non è necessario.

Vi voglio ugualmente bene.

47 commenti:

  1. Anche io te ne voglio, ancor più dopo due mesi morbidamente avvolto nella versione ligure del fottesega, dicasi battu u belin.
    Qui si guardano i torrenti, che siccome sono tutti totalmente in secca tanto vale aspettare la piena.
    P.s.: purtroppo, per una sfortunatissima coincidenza, il 31 maggio (giorno del mio compleanno) sei passato a 600 mt dalla mia umile dimora, ma io non ero li. Mi brucia ancora, dopo due mesi.
    Buon lavoro, come sempre.
    Paolo

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  2. Vabbè siamo giunti ad "amici miei" 😉

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  3. Adesso, mettendo insieme i puntini, mi sembra di aver capito che siete stati bravi, anzi, MOOLTO bravi!

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  4. Chiunque abbia letto la Storia di Roma del Mommsem o la Trilogia Galattica di Asimov sa che non vi è possibilità di invertire il destino dell'impero. La soluzione sta nell'individuare dove sta nascendo e come il nuovo ciclo. La "Prima fondazione" , quella visibile , è già all'opera ma nessun partito (Lega compresa) a mio avviso se ne è accorto per cui il dibattito sulle proposte è sterile e guarda al passato. Posso fare alcuni esempi ma entrerei nello specifico tecnico della mia ex-professione , qui mi basta sottolineare che i partiti , come l'imperatore di Trantor non hanno sensori adeguati per organizzare una proposta di azioni e di speranze tali da attrarre il popolo.
    Come l'imprenditore convince il capitalista a prestargli i soldi sulla base di redditi non ancora percepiti , così il politico può galvanizzare il popolo indicando un cammino di speranza concreta ricavando la fiducia necessaria ad intraprendere la storia.
    I ragionieri di banca le aziende le sanno solo chiudere .

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  5. In questo periodo credo sia interessante andare a rileggere la Storia dell'Ipopotamoto, il mitico cannone da 6 tonnellate portato (A MANO!) sull'Adamello, precisamente al passo del Venerocolo (oltre i 3.000 metri), dai soldati italiani. Il trasporto iniziato il 9 Febbraio 1916, si concluse il 27 Aprile 1916, e il 29 Aprile l'Ippopotamo saprò il suo primo colpo contro le linee nemiche.
    La parte affascinante e drammatica (morirono 39 soldati italiani sotto una valanga durante il trasporto) di questa grandiosa impresa ritenuta impossibile, sta nel fatto che venne realizzata "sotto gli occhi" degli austriaci e che fu determinate per la vittoria.
    Per maggiori informazioni:

    https://www.ladige.it/territori/giudicarie-rendena/2016/02/11/cento-anni-fa-il-cannone-dell-adamello-venne-trascinato-dai-soldati-sui-ghiacciai-1.2687053

    https://www.gazzettadellevalli.it/valle-camonica/edolo/temu-cento-anni-fa-partiva-per-ladamello-il-cannone-ippopotamo-stasera-conferenza-al-museo-guerra-bianca-76814/

    https://metaldetectorhobby.forumfree.it/m/?t=73655362

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  6. La politica è passione. I teoremi alimentano le passioni, al contrario dei dogmi da pensiero unico sul grande Taumaturgo (e non solo), strombazzati sui media, che le sterilizzano. Visto che il PdR farà di tutto per adempiere al suo mandato (e cioè il rinvio sine die dell'appuntamento elettorale), adducendo le solite scuse ("c'è grossa crisi, qua non si sa più che cosa sta succedendo su questa Tera..", cit.), in una versione necessariamente adattata dell'antica tattica di Quinto Fabio Massimo volta a fermare l'avanzata degli additati Annibale di turno, non ci resta che concederci la licenza del teorema, unendo i punti forse a casaccio, sapendo di non sapere.

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    1. Per carità, questo lo capisco. Il punto è lo strepito inutile o l'insistita richiesta della bella morte (altrui) sulla base di zero info. L'ho fatto anch'io, come vi ho spiegato, quindi vi capisco.

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  7. "Forse se il mondo non si allinea al vostro teorema è perché ospita alcuni miliardi di esseri teorematici, e allinearli tutti è un esercizio tanto inutile quanto impossibile." ( mi permetto sfacciatamente di integrare che, esattamente ognuno è diverso rispetto all'altro ).

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  8. Nota molto a margine.
    Se Barbara è chi penso io, quella in cui mi ero imbattuta molti anni fa non nel blog suo proprio ma in uno su cui, peraltro assiduamente, scriveva, credo che la "perdita" sia dovuta principalmente alla di lei caduta simpatia nei confronti della Lega.
    Principalmente (preciso per eventuali lettori frettolosi come talvolta sono io, ehm ehm) non esclude appunto altre ragioni.
    Tutto fa.

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    1. Mah... Anche il discorso "Lega" ha ovviamente la sua importanza, non lo nego: sono stato felice dell'opportunità offertami e cerco di non creare difficoltà a chi me l'ha offerta, cui sono grato anche perché mi ha permesso di capire cose che prima non capivo, ma io sono in Lega da quattro anni e questo blog esiste da 11 anni. Quindi un conto dovrebbe essere il rapporto con me, e un conto il rapporto con la Lega, che non vi ho mai né suggerito né tanto meno imposto (fermo restando che come sono grato a chi mi ha offerto l'opportunità di entrare un politica, sono grato a chi mi ha sostenuto in questa scelta: ma sono rimasto amico anche di chi non mi ha votato). In questo spazio di libertà dovremmo affrontare questioni preliminari rispetto alla lecite scelte politiche di ognuno. Una di queste questioni è se sia saggio adottare una visione complottistico-isterica del mondo, ad esempio...

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  9. Il magico potere del fottesega è proprio vero! L'attualità imprigiona lo spirito. Siamo fatti per altri orizzonti.
    Meno si sa delle vicissitudini quotidiane di questo schifo di periodo, meglio è. Non nego che un temporaneo interesse, nonché studio, perfino una certa passione per le microdinamiche della sottocorrente della nuova ala del partito x, o per il minaccioso problema y che metterà repentaglio le nostre povere vite allo scoccare di domani, non nego servano a farsi un'idea del mondo, tuttavia, e parlerò per me, è un esercizio che irrigidisce, esaurisce e alla lunga disorienta. Diciamo che l'informazione odierna, come specchio dell'attualità, è un fiume tumultuoso che va guadato, per poi mantenersi saldamente sull'altra sponda. Insomma, riesci ad astrarre se hai i piedi sulla terra ferma, se ci provi fra i mulinelli del fiume vieni risucchiato.

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  10. sei ancora fermo alle statue di sale, non capisci.

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  11. Va bene dissimulare ma questo modo iperbolico di descrivere chi vi chiedeva di prendere posizioni più nette e non sporcarvi le mani di sangue è fuori luogo e lo sa anche lei, che, quando si votò per il green pass sul lavoro, era SCONVOLTO - e una buona parte della Lega ne era entusiasta -. Vero che noi si unisce solo i puntini che conosciamo... vero che quello che decide un Soros - o esegue - è un po' più importante di quello che dicono molti capi di stato. I puntini non sono tutti uguali: hanno un peso. La apprezzo e seguo ma il corollario che cerca di propinarci sempre fingendo che la lega sia un partito compatto attorno a Salvini e che abbia fatto bene a rendersi complice del PESTAGGIO del popolo italiano ...perché "tanto non aveva i numeri per impedirlo"... come se lei stesso non fosse disgustato dalla scelta è offensivo della nostra, anzi della mia intelligenza.

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    1. Mi sento di salutare questo tuo commento di esordio rimarcando che per fortuna l'offesa è piuttosto circoscritta.

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  12. Ma come. 10 anni e due libri per spiegarci che dietro c'è un (antico) progetto e che niente è a caso ed ora "non è un orribile complotto delle forze sataniste". Chiamiamole (queste forze) come vogliamo ma il succo rimane: i pochi (ricchi, che vogliono rimanere tali ) contro i tanti (poveri, che magari vorrebbero cambiare la loro condizione). Con immutati stima e affetto.

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    1. Caro, non so da quanto tu sia qui, ma se anche ci sei stato a lungo non ti è servito a molto. Come sai, io su Twitter seguo 666 persona: non una di più, né una di meno. Mi serve a eliminare i cretini. Che ci sia conflitto sociale è ovvio: c'è sempre stato, ci sono sempre state le élite, hanno sempre avuto le stesse dinamiche interne, ecc. Ma hai capito di che cosa stiamo parlando qui?

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  13. In effetti il grande vantaggio del PD è non avere, sostanzialmente, un alfiere, ma una classe di dirigenti praticamente intercambiabile a piacimento ai vertici “esposti”. Vantaggio che, ad oggi, la Lega non ha. Fatto che spiega gli attacchi costanti a Salvini

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    1. Il vantaggio del PD è la balcanizzazione del voto contrario al PD. Gli attacchi costanti a Salvini (o a Bagnai e Borghi) vengono dal fuoco amico o dal fuoco di chi, pur avendo riserve nei confronti di Salvini (o dei due parlamentari), ma  essendo sideralmente distante dal PD, sia dal punto di vista culturale, sia sotto il profilo della linea economica e degli scopi del vincolo esterno che quella linea persegue, che sotto l'aspetto delle leve del potere, mediatico e non, detenuto dal PD, anziché indirizzare gli strali o rimarcare la distanza dal PD e da quel mondo di decrescita infelice che sono stati i 30 anni pietosi dell'era UE/Euro,  preferisce concentrarsi sui distinguo da Salvini e da B&B, non comprendendo che, per quanto motivati e nobili possano essere, quei distinguo finiscono per tradursi in un saldo delle partite correnti negativo per il mondo di cui pure farebbero parte i cecchini dei distinguo (in quanto, almeno teoricamente, quei cecchini sarebbero espressione di voti contrari al PD) e, quindi, specularmente positivo per il PD. Il sistema elettorale ed il ruolo del PdR, disegnato dai tempi di Ciampi e realizzato a pieno con Napolitano e il governo post-litteram, accentuano questo vantaggio, che, comunque, è intrinseco ad un certo modo di interpretare la critica al pensiero unico oggi incarnato dal PD.

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    2. Forse se Salvini non fosse de iure un alleato del PD, questo lo avrebbe aiutano a scansare il fuoco amico.

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    3. Posto che questo non è esattamente il tema di questo post, preciso che se il partito in cui sono da quattro anni nell'ultimo anno e mezzo ha deciso di allearsi col PD è stato a causa di una grave emergenza che andava gestita, secondo la communis opinio, con un Governo di unità nazionale. Un po' diversi sono stati i motivi per cui i 5 Stelle hanno deciso di allearsi col PD: lì l'emergenza era personale (non tornare casa), non nazionale. Poi si può anche riflettere sul fatto che un Governo che nasce sull'emergenza, se decide di sopravvivere a se stesso inventandosi nuove emergenze, di fatto si suicida, perché se l'emergenza è continua non è più un'emergenza ma un nuovo stato delle cose che richiede un nuovo Governo...

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  14. Praticamente la mia filosofia da dopo lo sfortunato incidente...
    È tutto giusto, ma c'è un ma (per me): avallare e agevolare lo sfregio dei diritti civili e la dignità (tale è il lavoro per la Costituzione) dei cittadini era un paletto che nessuna contropartita poteva compensare. E te lo dice uno che non si è svegliato oggi con la punturina...
    Non tutti i rospi sono ugualmente digeribili.
    Evidentemente non ce l'ho con te e con i pochi noti...
    Per il resto se invece dei quotidiani ci accontentassimo dei settimanali, o meglio dei mensili vivremmo in un mondo migliore.

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    1. Luigi, quale sarebbe stata l'alternativa? Perdonami per la franchezza, ma se si è minoranza - e, in effetti, si è decisamente in minoranza - in un partito che ha ancora la struttura di un partito del 1900 e non invece le forme fluide dei partiti-persona/lobby dell'era UE (fine 900 inizi 2000), allora si resta in trincea in quel pur logoro partito e, lungi dal coltivare ipotesi di scissione dell'atomo, si attende la giusta increspatura della storia per provare a ribaltare i rapporti politici. I filo-draghiani hanno commesso un errore e questa è una increspatura. Se si spara sul pianista che é rimasto a suonare a dispetto dei nostri desideri che lo avrebbero voluto alzarsi in piedi ed abbandonare il palco, potremmo forse soddisfare la nostra infinita sete di giustizia, ma alla fine della fiera ci troveremmo con un pianista in meno capace di suonare gli spartiti che più ci stanno a cuore, mentre il resto dell'orchestra proseguirebbe, ormai indisturbata, a suonare il ballo del Titanic, senza alternative agibili su altri fronti (a parte il voto balcanico o l'astensione, che sono però un regalo al PD) e con un appuntamento elettorale se non imminente, comunque vicino. Abbiamo baciato rospi peggiori: vuoi mettere, ad esempio, Dini e la sua riforma delle pensioni, iniziale aggressione al mondo del lavoro e dei diritti civili e sociali?

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    2. Luigi caro e stimato, intanto auguri di pronta guarigione: appena ho uno spiraglio ti chiamo. Poi, torno su un punto: stava già succedendo. Ricordi? "Non ci sono limiti...". La domanda non è perché lo vedessi solo io, ma perché voi, che in tutta evidenza non lo vedevate, avete comunque deciso di seguirmi in questo percorso. La risposta a questa domanda ci aiuterebbe a capire molto delle dinamiche politiche.

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    3. Caro Alberto, ti ringrazio degli auguri. Ho vinto la mia personale lotteria di Capodanno, avendo recuperato al 99,5%.
      Quello che io e parecchia gente aveva visto era un partito che stava avendo il coraggio di assorbire anche una corrente costituzionalista (quando sento sovranista metto mano alla pistola...) e ne stava facendo una guida dell'azione politica. Ti ho seguito con dubbi e cautela, ma con speranza (quella seria, senza maiuscola 😉) e come me altri.
      Rispondendo a Giuseppe: soprattutto i primi tempi ritengo che il peso della Lega fosse superiore alla mera percentuale. Tutti sapevano bene che essa rappresentava 1/3 dell'elettorato e dimostrare di esserci per partecipare, ma non per subire, sarebbe stato abbastanza per mitigare eccessi. Quando per ragioni pur comprensibili (la politica è mediazione) si sono resi conto che alla fine passava tutto e che questo metteva in difficoltà il consenso della Lega, non hanno avuto più freni.
      Cosa potevi fare? Minacciare di uscire e rompere la scusa del governo di salvezza nazionale sui provvedimenti più odiosi per la popolazione (GP per lavorare) . Sarebbero andati a vedere il bluff? Non so, ma credo che l'opinione pubblica non piddina si sarebbe sentita più garantita. E buttar fuori la Lega per poter attuare quell'odioso provvedimento e gli altri li avrebbe resi unici intestatari, senza poter diluire le responsabilità. Sono un ingenuo? Probabilmente si, d'altronde sono un apprendista della politica e avevo appena iniziato a imparare qualcosa a livello locale, ma il risultato elettorale amministrativo mi dice che un minimo di comprensione delle persone riesco ad averlo.
      Alberto, se riesci a chiamarmi due parole le scambierei volentieri.
      Grazie comunque del pensiero e della stima.

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    4. Luigi, nel mio commento mi riferivo  alla dialettica interna alla Lega, non alle dinamiche che hanno retto la composita compagine di cd. Unità Nazionale (su questo concetto, oggi, Tremonti su Libero Official sviluppa una riflessione interessante, che stronca Draghi e i filo Draghiani, con un bel de-profundis). La Lega è un partito dove vige la regola leninista del centralismo democratico: la linea che prende un voto in più è la linea del partito e tutti la seguono in maniera disciplinata. Questa è la forza di questo partito. Basta vedere che in 5 anni non c'è stato nessuno smottamento, mentre altri partiti hanno visto transumanze in entrata e, soprattutto, in uscita. Se questa è la regola e non si è d'accordo sul GP, si fa una battaglia politica all'interno del partito e se la si perde, come la si è persa, non si esce fuori dal partito, ma si vota con il partito e si aspetta l'occasione successiva per ribaltare i rapporti di forza politici interni al partito (come poi, finalmente, avvenuto). Ho schiuma rabbia quanto te per il GP e per la ferita che quell'atto ha provocato non solo al tessuto sociale del Paese, reintroducendo, sia pure per ragioni ontologicamente differenti, marchiature di individui come non so vedevano, per legge, dal 1938, ma anche e soprattutto all'architettura costituzionale.
      Ma ho schiumato rabbia quando le Commissioni parlamentari, che dovrebbero essere espressione dei rapporti di forza parlamentari espressioni del voto popolare, sono finite in mano al PD che era stato il partito inequivocabilmente uscito sconfitto dal voto del 2018 e che nel 2019 è stato, incostituzionalmente, rimesso in sella per effetto di un'iniziativa personale di un soggetto che dovrebbe essere garante dell'equilibrio dei poteri e che, almeno dal 2011 (qualcuno ritiene anche da prima, persino dal 1992), sta invece interpretando il suo ruolo nel solco della teoria anglosassone di 'esecutivo unitario'.
      Rimettiti in forze, perché da lettore egoista quale sono ho bisogno di leggerti su un prossimo tuo contributo alle stampe.

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  15. "se devi scrivere ogni giorno, e di corsa pure, fatalmente sarai portato a scrivere qualche fregnaccia".

    Per me invece il problema è il degrado delle capacità di chi dovrebbe scrivere, la mediocrità diffusa. Forse Giorgio Bocca non riusciva a scrivere articoli interessanti e ficcanti ogni giorno? Forse non valeva lo stesso per Indro Montanelli? Enzo Biagi?

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    1. C'erano anche meno giornali da riempire.
      Non è un problema solo di tempo, ma anche di spazio.
      Se aumentano le testate giornalistiche (o i canali TV) devi aumentare anche gli autori e quindi prendi quello che passa il convento, e quello che passa, pur di rimanere scrive quello che gli serve per rimanere.

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    2. Beh, però anche ai loro tempi non erano tutti Montanelli o Biagi, anche se oggi percepiamo in quelle generazioni una maggiore consistenza culturale, per una somma di motivi, che vanno dal fatto di aver avuto alle elementari una maestra unica che insegnava qualcosa, ecc.

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  16. Personalmente non guardo un tg dal 2013 (all'epoca letteralmente cambiavo stanza, ora riesco a scollegare il cervello alle orecchie: lamarkiano!), sono abbonato alla Verità per atto politico e l'unica cosa che seguo attivamente è la guerra nel Donbass per ossessione compulsione sull'ingegneria militare.
    Devo però dire che avere l'orecchio vicino ai supposti dirigenti della Liga Veneta mi fa venire una gran voglia sapere, per la precisione di sapere se questi procacciatori di disastri verrano neutralizzati o meno: possiamo mettere loro una bella bandierina sulla schiena, di cerchi concentrici bianchi e rossi?

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  17. Buongiorno Prof.!
    Penso che gli elettori difettino di capacità di affidarsi a chi, dopo scelta ponderata, hanno deciso di accordare il proprio voto. Analogamente diversi eletti sembrano non avere fra le proprie priorità aiutare gli elettori a fidarsi di loro. Lei più volte ci ha detto con sincerità di non poter comunicare apertamente in certe situazioni, allo stesso tempo ha sempre reso espliciti i suoi obbiettivi di medio e lungo termine. Claudio Borghi ha tenuto un comportamento analogo, con altrettanta sincerità ed efficacia. Non si può dire lo stesso per altri autorevoli dirigenti della Lega che continuano a tenere comportamenti perlomeno ambigui. Sarebbe auspicabile che elettori ed eletti provassero ad aiutarsi vicendevolmente, a volte mi sembra facciano esattamente il contrario.

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  18. Anche io le voglio bene, questo è sicuro.

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  19. Commento agrodolce.
    Sì, ma anche chi rimane al posto suo non smette perciò di ragionare. E ammettendo pure che abbia pochi puntini a disposizione, perché non potrebbe anche lui essere un accorto fiumaiolo?
    Ché, tutti i fiumaioli sono riduzionisti e finiscono mani e piedi in tutti gorghi? Di solito, invece, quelli che si immergono appena il mulinello gira a risalir la corrente, a troppi squali dovono render conto, per i loro suv Lamborghini ma anche di marca più scadente, quando si sfocerà nel mare.
    Insomma non concordo, e rilevo che è sempre meglio portarsi dietro un righello, magari grande, tipo quello per la parete grande se necessario; i mulinelli di fiume sono fastidiosi, ma non sono mai grandi come quelli di mare nei Pirati dei Caraibi.
    E dopo questa premessa, un appunto, anzi 2.
    “Del resto, la genialità di Salvini sta anche nell'essersi caricato uno che in fondo poteva essere uno dei tanti docenti universitari, come quelli che oggi ci stanno facendo perdere tempo.”
    Eh no, il discorso è ambiguo così, anche se c'è l'attenuante che un dialogo parlato non deve passare il peer review di una rivista scientifica. Una dicitura meno ambigua è questa:
    “Del resto, la genialità di Salvini sta anche nell'essersi caricato uno che in fondo poteva sembrare uno dei tanti docenti universitari, come quelli che oggi ci stanno facendo perdere tempo.”
    C'è una sola parola cambiata: essere → sembrare, e non è il pelo nell'uovo, perché così si mette al riparo il concetto. Salvini operò una scelta senza azzardo perché vide oltre, e vide che quello non era come uno dei tanti che fanno perdere tempo. Questa fu la sua genialità.
    Dovrebbero meditarci su bene coloro che sognano che, facendo le scarpe a Borghi e Bagnai, la Lega ne uscirebbe ripulita e rafforzata, perché qui, e mi permetto d'usare il righello: se Borghi e Bagnai tornano da questa parte, la Lega presto finisce peggio del movimento 5 Stelle, e con essa ogni velleità di riscatto sia del cosiddetto nord sia di tutto il resto del cucuzzaro.
    Si può certo concedere che Borghi e Bagnai siano brutti, non sono in effetti bellissimi, e forse anche antipatici, diciamo indigesti vah, ma questa è la minestra, e l'alternativa la conoscono tutti.
    Questo lo dice non un ipotetico tifoso o ipotetico simpatizzante, lo dice il righello, o righello grande per la parete grande.
    Appunto 2. Solidarietà a Barbara. L'informazione è satanica; non sempre il riduzionismo fa cilecca!

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    1. Sai che non ho capito? Da quanto tempo sei qui?

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    2. guarda che claudio borghi e alberto bagnai non hanno capito tutto dalla vita ma delle cose le sanno e hanno imparato tantissimo andando in parlamento

      p.s.

      matteo si vede sei un turista del dibattito

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    3. Chiedo scusa, ieri non ero qui, ma ci passo spesso, come adesso sto attestando, e non da turista, eh no, questo mi pare di no. A me ... pare di no, ovviamente.
      Comunque, qui sto da parecchio, forse avrò mancato il primo anno; e chi avrebbe potuto conoscere un "oscuro professore di un'università di provincia" prima di una certa intervista a ByoBlu? Ma da quell'intervista sto qui, e in modo piuttosto affezionato direi.
      E mi pareva pure di aver prodotto un elogio assoluto del padrone di casa. Ho scritto sopra, infatti, che la Lega senza Bagnai, non esiste, ovvero si dissolve come il movimento ..., di cui adesso mi ripugna pure di riportare nuovamente il nome per intero, malgrado mia moglie minacci di ripetere il suo insano gesto nell'urna anche la prossima volta, e forse pure per quello.
      Naturalmente per dar sostegno a questo mio giudizio, che mi appare una verità incontrovertibile, quello che senza Bagnai la Lega è un movimento qualsiasi, non ho licenza né di definirmi un turista di passaggio né un fiumaiolo ubriaco; il giudizio perderebbe vigore. Inoltre, non potendo vantare di aver maturato la stessa esperienza "andando in parlamento", luogo in cui non posso dubitare che avrei anch'io "imparato tantissimo", quale strumento mai potrei aver utilizzato per dedurre questo mio giudizio, se non il righello?
      Io non ho con me che righelli, e solo questi posso utilizzare, chiedo venia. Comunque, che io sia qui da parecchio avevo voluto racchiuderlo nella circostanza che per una parete grande ci vuole un righello grande, che voleva richiamare proprio i fasti dei primi tempi.
      Per farla breve, forse bastava che dicessi che secondo me: senza Bagnai la Lega chiude, e con essa anche tutto il resto. Poi, per non degradare questo pensiero a piaggeria, ho dovuto spruzzare un po' di limone qui e là, e così torniamo al titolo, ma il condimento non è la sostanza.

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    4. Non ci siamo. Punto primo, questo è Goofynomics, non la Lega. Punto secondo, io non avrei saputo fare oggi quello che ha fatto Matteo. Ecco, visto che di righelli ne hai due, ti ho fornito due coordinate per capire perché il tuo ragionamento è lievemente disallineato al contesto.

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  20. Invero, noi finanziamo la stampa (e la Stampa) ma nolenti. Se il mercato fornisce segnali precisi, il Parlamento li disturba: ogni tanto una presa di responsabilità sarebbe gradita - ad esempio aver salvato finanziariamente .

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    1. questi indefinibili signori.
      [scusate non capisco perché blogger abbia tagliato l'ultimo link.

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  21. Alberto mi ascolti non perdete tempo prezioso e adoperatevi subito per ricucire e riproporre un governo gialloverde che è nato dalla democrazia popolare dopo l'austerità e dopo l'esperienza del governo tecnico. Una buca in cui non si dovrà ricadere incautamente. Non sciupate questa possibilità.
    Quindi meglio farla breve, dopo i convenevoli di rito, le scuse e i mea culpa reciproci (se come ha spiegato Giorgetti: Salvini non era dell'idea di rompere e non è sua la responsabilità ed è stato trascinato. Per la popolazione ciò è importante? Ma neanche per idea, lo è solo per la televisione), e ripristinare la democrazia e cioè il governo gialloverde votato dai cittadini: far sempre prevalere la democrazia, tenere ferma la colonna, esattamente come nelle altre nazioni (e noi chi cz siamo?). Il quinquennio non è ancora finito e Mattarella non potrà rifiutarsi e porsi contro la Costituzione.

    MB

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  22. Non mi convince molto la spiegazione data, secondo me la faccenda è più articolata. Seconde me è una combinazione di fattori che vanno dal "complottismo" più estremo alla frenesia editoriale.
    Il rasoio di Occam ci impone la spiegazione più semplice, ma tale spiegazione non spiega facilmente come mai il rumore informativo sia maggiormente indirizzato sempre e in una sola direzione.

    Una spiegazione "semplice", a questo punto, sarebbe che il segnale, quindi le informazioni importanti, potrebbero essere eterodirette, talvolta volontariamente dal consiglio di amministrazione (a sua volta sensibilizzato da altri), talvolta dalla linea la linea editoriale della testata (che è tale per una ragione, non ncessariamente di mercato), talvolta involontariamente indotta dagli spin doctor (come siegato ne "Gli stregoni della notizia").

    Poi c'è il rumore rappresentato dal riverbero del "segnale" perpetuato della miriade di scrittori che, nella frenesia "moderna" copiano, ricopiano, riprendono, traducono e, dato il sistema, non riescono ad approfondire mantenendo quindi l'orientamento imposto dal segnale.

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  23. Mi autoincludo tra i seguaci del "fottesega". Considerato che chi "produce" l'informazione meinstream (ho scritto con la "e" perché so di sapere), viene retribuito per il tempo dedicato a ciò, anch'io chiedo di essere retribuito per il tempo dedicato a leggere (o a vedere e ascoltare) ciò che gli autori hanno prodotto. In fin dei conti, il tempo è denaro... (e francamente reputo il tempo della mia vita più prezioso di quello della Chiquita, la bonita col bollino blu: non ho mai acquistato, né letto un suo libro)

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  24. Buongiorno, un solo appunto:
    sembra sia stato provato dal Prof. Martin Giurfa - Università di Toulouse che anche le api sanno gestire simboli astratti.
    Un caro saluto

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    1. Un solo appunto: pare che tu sia qui da un po', ma forse non da abbastanza per sapere che nihil est in intellectu quod prius non fuerit in Goofynomics.

      Ego te absolvo, ma non ricascarci: è un peccato mortale (ma solo se ti incontro...). ;)

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  25. Vóce del sén fuggita pòi richiamàr non vale ... non ci ricascherò :))

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