(...thread di posta: si legge dall'ultima lettera alla prima, nel senso che la prima che leggete è l'ultima che è arrivata - cioè la replica del mio interlocutore alla mia risposta alla sua prima lettera, che però è l'ultima, perché questo è un thread di posta: si legge dall'ultima lettera alla prima, nel senso che la prima che leggete è l'ultima che è arrivata - cioè la replica del mio interlocutore alla mia risposta alla sua prima lettera, che però è l'ultima, perché questo è un thread di posta: si legge dall'ultima lettera alla prima, nel senso che la prima che leggete è l'ultima che è arrivata - cioè la replica del mio interlocutore alla mia risposta alla sua prima lettera, che però è l'ultima, perché questo è un...)
La ringrazio per la risposta,
la mia mail serviva proprio come testimonianza del lavoro che costantemente e faticosamente portate avanti.
Sarebbe un piacere vedere la mail pubblicata sul suo blog, magari servirà a qualcuno per capire che non basta solo guardare dal buco della serratura o criticare scelte maturate in contesti particolari ma sarebbe più utile supportare chi cerca di portare avanti delle idee che si condivide.
Essendo un elettore pastrufaziano, precisamente terepattolese (il settordici giugno ero presente ad Utopia ad ascoltarvi) farò per una volta quello che gli elettori del PD fanno sempre e cioè voterò il partito ma sapendo con orgoglio da chi è composto, consapevole che anche il mio voto conta.
Cordialmente
Una persona qualunque
Il ven 29 lug 2022, 10:48 Alberto Bagnai <alberto.bagnai@senato.it> ha scritto:
Cara Persona Qualunque [che non è l'uomo qualunque],
ti sono molto grato per questa manifestazione di sostegno in un momento in cui in altri ambienti, quelli dei media (social o meno), si stanno scatenando campagne di vario tipo contro di noi (dalla solfa sui russi dei vari giornaloni, alle recriminazioni di chi prima ha votato per i grillini, poi si è astenuto al referendum sulla magistratura, e ora ci rimprovera di non averlo difeso e di non aver cambiato il mondo col 17%). Concetti semplici, che le persone vere capiscono, se non sono pagate per non capirli (e fatta salva la quota fisiologica di beoti, che comunque sono parte della contesa democratica).
Aggiungo una considerazione.
La sinistra ha due punti di forza.
Il primo è quello di aver occupato i gangli del potere non solo e non tanto nella sua componente comunista (e poi "comunista"), una componente che comunque ha il merito di aver saputo trasformare con metodo le amministrazioni locali di svariate regioni (Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, ecc.) in un vivaio di classe dirigente, quanto soprattutto nella sua componente democristiana (di sinistra), come spiega molto bene il libro di Rotondi che ho commentato nella mia penultima diretta.
Il secondo è quello di predicare il mondo post-ideologico per distruggere (demonizzandola) l'identità dei suoi avversari, ma praticare il voto ideologico. L'uomo di sinistra non vota (quasi) mai la persona, vota (sempre) la bandiera. L'uomo di destra, un po' anche perché condizionato dalla propaganda della sinistra e da un ingiustificato sentimento di inferiorità verso la sinistra, non vota la bandiera: vota la persona, di cui però sa quello che i media di sinistra gli dicono.
Un capolavoro, non trovi?
Questo per dire che in questo momento non so dove sarò candidato (so dove desidero essere candidato: in Abruzzo, perché lo amo, perché ci sono cresciuto culturalmente, perché grazie alla mia esperienza parlamentare è diventato, delle quattro regioni cui sono legato per motivi personali - Toscana, Marche, Lazio e Abruzzo - quella di cui conosco meglio i problemi e riesco a seguire meglio la vita politica), ma se anche fossi candidato in un collegio in cui non puoi votarmi, ti chiedo di votare la mia bandiera.
Per dare forza a persone "come noi" ci sono due modi: quello diretto, che è dare a noi il voto, se è possibile farlo, e quello indiretto, che è dare il voto alla forza in cui ci onoriamo di militare, anche se in un determinato collegio non fosse rappresentata da persone "come noi" (che ci sarebbe anche da definire meglio, ma questo potremo farlo un'altra volta).
Il numero è forza.
Questo la sinistra lo sa (e infatti fomenta i partituncoli che cercano di disperdere il voto di destra, partituncoli che non sono minimamente bersaglio dei giornaloni, nonostante al loro interno militino esattamente quelle categorie di persone che i giornaloni fino a poco fa demonizzavano: i cosiddetti noeuro, i cosiddetti novax, ecc.: non è strano che quelli che fino a ieri erano dei reietti, oggetti di strali e di una campagna di ridicolizzazione - in qualche caso meritatissima - oggi siano tutto sommato tollerati?).
Purtroppo devo convenire con le considerazioni di uno stimato docente di diritto tributario, ora in pensione, che ho apprese recentemente da un suo allievo: nella politica italiana c'è uno zoccolo duro di circa il 20% di antiparlamentarismo (punto più, punto meno). Questo zoccolo duro è stato il nerbo del fascismo, si è poi ripalesato con l'ascesa e caduta dell'Uomo qualunque, dopo di che la Democrazia Cristiana in qualche modo era riuscita a stemperarlo, con la sua natura di forza plurale e interclassista che tutto abbracciava e tutto dissolveva, ma quando la DC ha dissolto anche se stessa è riemerso, fisiologicamente, sotto forma di grillismo. Sarebbe utile che un sociologo della politica ci dicesse chi sono, i fasciogrillini. Mediamente sono persone con cui non usciremmo a cena, ma magari mi sbaglio, anzi: certamente mi sbaglio, perché con qualcuno, a cena, ci sono uscito!
Mi sembra un'ovvietà far notare che in una Repubblica formalmente parlamentare chi è nemico del Parlamento è in re ipsa nemico del cambiamento, anche quando faccia del cambiamento una bandiera da sventolare in faccia ai gonzi, come pure mi sembra superfluo far notare che a parte il ghigliottinarsi fra loro, l'unico risultato rilevante dei giacobini sia stato il 18 brumaio.
Guardiamoci dai furbi (o dai fessi) che hanno sostituito alla bandiera dell'onestah quella della veritah, e cerchiamo di restare compatti. Noi ci siamo, mi fa piacere sapere che ci sei anche tu.
Cordialmente.
Alberto
P.s.: se non ti dispiace, vorrei pubblicare la tua lettera (in forma anonima) sul mio blog. C'è una maggioranza silenziosa di persone che vivono una vita normale e non hanno tempo di far rumore sui social, e che secondo me deve essere messa in evidenza, tutelandone la privacy, per contrastare il progetto disfattista strutturato dal PD. Fammi sapere se sei d'accordo.
Da: Persona Qualunque <pq@pq.com>
Inviato: mercoledì 27 luglio 2022 13:09
A: Alberto Bagnai <alberto.bagnai@senato.it>
Oggetto: Ringraziamenti
Buongiorno Sen. Bagnai,
Le scrivo questa mail per ringraziarLa, la premessa è che in passato non sono stato un elettore della Lega ahimè, ma grazie all'immenso lavoro fatto da Lei, dall' on. Claudio Borghi e da molti altri, negli anni mi ha aperto gli occhi su cosa vuol dire la parola POLITICA e l'impegno che ad essa persone come Lei hanno dedicato e dedicano.
Spero che il 25 Settembre anche il mio voto contribuisca a dare una forza a persone come voi.
Grazie
Persona Qualunque
(...fra le varie tesi del libro di Rotondi, una delle più interessanti e feconde, a mio parere, è l'idea che la politica italiana sia sempre stata bipolare, anche al tempo del proporzionale purissimo. In effetti, chi ha vissuto quell'epoca, se si volta indietro, la ricorda e può leggerla facilmente come una contesa fra DC e PCI. Un partito conservatore, che non voleva essere tale, e un partito progressista, che non sapeva essere tale. Ma insomma, al di là di questi giudizi, fatto sta che forse potremmo cominciare a ragionare in termini di destra e sinistra, anziché di centrodestra e centrosinistra, visto che il centro, in un sistema bipolare, non c'è (sono ragionevolmente sicuro del fatto che i risultati delle prossime elezioni lo dimostreranno, con grande sorpresa dei sondaggiari). Oggi la Lega potrebbe tranquillamente occupare e secondo me già occupa lo spazio della DC - un partito interclassista, che si rivolge all'imprenditore e all'operaio, che rivendica radici cristiane ma con una disposizione liberale, e che si ispira alla Costituzione del '48 in tutte le sue sfaccettature, incluso l'art. 5 e l'art. 11 - mentre il PD occupa lo spazio del PCI - un partito classista, la cui classe di riferimento nel tempo è diventata quella degli assistiti, motivo per cui gli operai votano Lega, un partito che trae la propria legittimazione e la propria supremazia operativa dall'aggancio a una potenza estera, che dopo la caduta del muro di Berlino è sempre una Unione, quella che è rimasta, cioè l'Europea e non la Sovietica, un partito sostanzialmente nemico di un Paese che disprezza [fin dai tempi della famosa invettiva contro il popolo di mandolinisti fatta dal primo dei migliori], e che è radicalmente nemico della libertà, di cui diffida, per il semplice motivo che teme che l'esercizio di essa possa corrodere le basi del suo potere.
La dialettica è questa, non credo ci sia altro da aggiungere.
Poi c'è da decidere da che parte stare, e questo ognuno lo farà in coscienza sua. A me non preoccupa tanto quale decisione prenderete: quale che sia, mi sembra chiaro che la accetterò, non potendo fare altro! Aggiungo: la accetterò di buon grado, avendo tante cose da fare in qualunque mondo si paleserà dopo il 25 settembre, tante e, aggiungo, tutte coerenti col progetto che qui è nato e qui sta proseguendo. Mi interessa però che siate pienamente consapevoli di come agisce il vostro avversario, e acquisire questa consapevolezza non è difficile, perché c'è la regina probationum:
Questo è quello che si e ci dicono gli spin doctor piddini: la nostra astensione è la loro unica speranza di vittoria.
Segue domanda: ma voi conoscete di persona i vari Foffolina34 e VperVaricella23 che girano per Twitter propugnando l'astensionismo al grido, o meglio al raglio, di #ionondimentico? Li avete mai visti coi vostri occhi di persona, li avete mai toccati - per stringergli la mano - nella loro fisicità? Almeno uno di questi?
Perché se così non è - e credo che in molti casi non sia - allora vedo che stare qui non vi è servito a molto. Avete dimenticato che fin dal tempo delle elezioni europee del 2014 il PD si era organizzato per influenzare il dibattito social, a dire il vero con non eccelsi risultati, e da allora ha fatto passi avanti, si è fatto sempre più scaltro, ma non ancora abbastanza da evitare che il narcisismo e la boria dei suoi "intellettuali" di area li portino a disvelarci la loro strategia. Foffolina34 e VperVaricella23 che sanno parlare tanto bene alle corde del vostro cuore forse non sono "uno di voi": è molto più probabile che siano uno di loro...
A questo punto, chi sostiene la strategia piddina è complice e chi ci casca è coglione. Detto affettuosamente, s'intende, e pro veritate, perché la verità è come la cicoria: ha un sapore amaro, ma quando ci si abitua diventa difficile farne a meno. Provate a non farvi manipolare. Se avete letto con attenzione, scoprirete che non è difficile. Se vi farete manipolare, le conseguenze le pagherete molto più voi di me. Io so fare tante cose e parlo tante lingue. L'unica cosa che non posso fare, è aiutarvi a difendervi da voi stessi nella cabina elettorale. Lì sarete soli, e deciderete voi. Potrete essere gli utili idioti di Enrico nomen omen di cui vi ho illustrato la strategia - raffinata, se non fosse confessata! - o potrete essere voi stessi...)
Nella cabina sarò solo e sarò me stesso. Non ne dubiti.
RispondiEliminaMa le confido che farò più il tifo per lei e per l'Onorevole Borghi che per i candidati che voterò nel mio collegio.
P.s. Se le capitasse di incontrare e stringere la mano a Foffolina34, giri i miei cortesi saluti (a lei ed alla di lei reverendissima madre).
Speriamo che la gente si stocchi le gambe e vada a votare, preferibilmente non il PD
RispondiEliminaE neppure partiti che, frammentando il voto, fanno il gioco del PD anche se dichiarano di essergli contro
EliminaBeh, ci sarà una quota di Gretini che credono di salvare il mondo rinunciando a TAC, risonanza magnetica ed altri esami clinici "inquinanti" (avete letto l'articolo su La Stampa?... come siamo messi!); poi sicuramente i delusi da m5s un po' andranno con le liste che sono pubblicizzate per ora su byoblu e un po' non andranno a votare. Del resto pretendere il passaggio di voti da (ex?)m5s aLega e/o viceversa ècome pretendere che le acque del mar Baltico si mischino con quelle del mare del Nord: non succederà e basta. Non mi resta che sperare che fra gli "antisistema duri e puri" si formi una lista credibile, se non altro per ridimensionare il PD. Nel frattempo si vota per il Governo della Sicilia, che ne dite della lista di Sgarbi?
EliminaPresente.
RispondiEliminaNon posso che confermare la lucida analisi della struttura del potere Pd. L’elettore medio Pd è confuso e probabilmente potrebbe disertare le urne come fatto ai Referendum peraltro, sta a noi approfittarne.
Gli elettori del PD non disertano mai quando si tratta di non fare vincere qualcun altro. È questo il punto...
EliminaSarà un commento di parte, ma grazie alla Lega sono potuto andare al lavoro, pur spendendo più di 200 euro al mese per inutili tamponi, aiutando la famiglia in un momento non proprio illuminato. Conti in tasca ci ho comunque guadagnato rispetto ai desiderata di chi, maggioranza sinistroide e destrista poco lucida, non solo mi voleva fuori dai giochi, dai bar e dai bus, ma pure dal lavoro.
RispondiEliminaMolti mi prendono per cretino quando dico che proprio in quel momento ho deciso a chi sarebbe andato il mio voto, appena fosse stato possibile. Questo perché forse i cretini vanno cercati da altre parti e di solito incitano a votare chi non ha l'onore di riempire i giornali dediti alle fake news in quanto gatekeeper.
E allora Lega sia. D'altra parte, c'è sempre una prima volta no? Dicono fra l'altro sia la volta più bella... le farò sapere.
PS: io fui il "ragazzo" (obbligo virgolette) che durante il Convegno di ContiamoCi a Bergamo venne a disturbarla durante il frugale pranzo per ringraziarla di tutto. Almeno qui ho avuto la possibilità di spiegarle uno dei motivi.
Dalla nascita dell' internet per tutti, non c'è più scusante per non informarsi. Io faccio parte di quella schiera che seppur contraria al magico siero è stata costretta all'inoculo per poter campare, per cui il #ionondimentico ha un senso (non credo che avere la sensazione di essere violentati possa fare piacere a qualcuno). Essendo elettore da molti lustri, so anche che la dispersione del voto non paga mai (con un sistema elettorale maggioritario). Considerata la premessa, è evidente che il partito di un certo peso che ospita un buon numero di soggetti che si sono battuti per l'habeas corpus è la Lega (penso a Salvini, Bagnai, Borghi, Siri, Bazzaro ma ce ne sono altri meno conosciuti) e seppur con un certo fastidio (va detto !) per gli Zaia, Fedriga o Giorgetti di turno, confermerò il voto per il carroccio e cercherò di convincere anche i miei conoscenti che, purtroppo, si sono focalizzati su certi sciagurati personaggi che pullulano anche all'interno del suo partito. Con stima ed incoraggiamento.
RispondiEliminaBorginovo oggi su La Verità invita Lega, FDI e Forza Italia a compiere un passo ulteriore: provare a fornire all'elettorato la certezza di un mai più. Mai più tessera verde: un rifiuto che deve essere "inciso nella pietra e siglato con il sangue". E a mio giudizio si tratta di un invito da cogliere. Un invito rivolto non a Lei, Professore, perché il suo impegno è stato incessante, ma ai vertici dei tre partiti, per evitare sbavature.
EliminaPunto fondamentale per tranquillizzare quelli del #ionondimenticofedriga anche perché se oggi lei (che stimo molto e seguo in lurking da quasi un decennio) e quelli come lei non hanno la forza di metterlo nero su bianco nel programma, domani avranno la scusa di non avere la maggioranza neanche nel loro partito che, purtroppo, le leggi vaccinali le ha votate come quasi tutti gli altri
EliminaIntanto, non è vero che la Lega ha votato le "leggi vaccinali", perché non ci sono state "leggi vaccinali", e perché quando si è trattato di votare sull'obbligo per i sanitari ci è stata data libertà di coscienza, e io ho votato contro. Dopo di che, a me commuove la trepidazione con cui voi e iMercati aspettate il programma! Non è bastato l'esempio della pandemia per dimostrare che i programmi non riescono a tener conto della complessità del reale e non è bastato l'esempio della sua gestione a chiarire che quello che conta non sono i programmi ma i principi? gliElettori e iMercati sono inevitabilmente invischiati in un mindset perverso che consiste nel sollecitare con una domanda mal posta l'offerta di promesse false non tanto nelle intenzioni (credo che i programmi siano scritti in buona fede) quanto necessariamente nei risultati (il mondo va sempre da un'altra parte)... Forse dovreste scuotervi un po'!
EliminaE, detto questo, vado a scrivere il programma!
Mi scusi le imprecisioni, "leggi vaccinali" era un modo scherzoso per riassumere le varie versioni del green pass e, naturalmente (vi seguo e vi capisco), quando dico il partito escludo lei che non lo ha votato o Borghi che ha votato la prima versione per cercare di negoziare migliori condizioni, ma questo non toglie che la maggioranza del partito l'abbia votato. Naturalmente i programmi sono solo linee guida spesso superati dalla complessità del reale, ma proprio la pandemia ha riportato in auge l'importanza di alcuni principi fondamentali che davamo per scontati e invece nel suo proprio partito evidentemente così non erano. Onore a quelli come lei che li hanno difesi ma, per quanto mi riguarda, per i gravissimi effetti che hanno avuto, potrebbe scrivere un programma di un solo punto: questo. Se invece non si può vuol dire che siete ancora in minoranza e quindi a rischio di rimanere (come partito) parte del problema e non della soluzione di quelle discriminazioni che continuano ad affliggere una buona parte dei cittadini. Poi, comunque vada, la mia stima per lei non diminuirà ma il mio voto finirà a chi mi darà più garanzie su quella che in questo momento è la mia unica priorità. Grazie e buon lavoro
EliminaConosco benissimo (e condivido) la legge della termodidattica, spero quindi che l'incomprensione da parte sua di quello che ho detto dipenda dal fatto che blogspot si è mangiato la sua citazione alla quale rispondevo (era all'inizio tra i segni minore e maggiore), la ripeto qui: "Credo che sappiate anche che il partito ha deciso coralmente che proseguire l'esperienza di Governo coi 5 Stelle fosse impossibile: quindi l'anima rivoluzionaria ha prevalso sull'anima governista", alla quale ho risposto dicendo che questa premessa veniva contraddetta dalla seguente decisione corale in senso contrario nel governo Draghi. La sua ricandidatura, poi, conferma la mia idea che nel partito ci siano due anime e una discreta tolleranza, ma non l'ipotesi che abbia vinto la corrente rivoluzionaria (prova ne è che nel governo Draghi sono entrati malgrado il suo dissenso come senatore eletto). Per'altro non credo e non ho affermato che abbia vinto l'ala governista (ammetto il sarcasmo nel semicitare il suo analogo sillogismo improprio: una scelta tattica non definisce né la maggioranza né la strategia in generale), solo ho detto che, vista l'alternanza nei fatti delle due fazioni, per noi esterni stabilire chi ha il controllo diventa un atto di fede. Glisserò, invece (come ha fatto lei), sulla questione delle scelte tattiche che hanno influito sulla normalizzazione del metodo emergenziale pandemico, da lei in altre circostanze equiparato al metodo TINA dell'euro. Gradirei, infine, in quanto a lei sconosciuto, non ricevere provocatorie dichiarazioni di stima: la mia è sincera perché la seguo da anni.
EliminaQuesto commento è fuori contesto perché è riferito a una discussione che si stava svolgendo sotto un altro post e perché non tiene conto di un dato: questa è casa mia, e quindi chi capisce o non capisce lo decido io. Mi sembra abbastanza chiaro che lei non comprenda quello che scrive. Le ricordo che siamo usciti (si cerchi "uscire" su un buon vocabolario) dal Governo. Usciti, capisce? Usciti. A seguito di un lavoro politico del quale qui non parlo. Usciti. Sono voluti (o dovuti) uscire anche i colleghi che rivestivano posizioni di Governo. Questa sarebbe una vittoria del governismo? Togliere la maggioranza a un Governo? Guardi: io rispetto tutti, ma per stare qui bisogna far pace con la logica. Io non mi straccio le vesti quando perdo e non strombazzo col clacson quando vinco: cerco di fare il mio con dignità e efficacia. Ma non fatemi perdere tempo a confutare frasi dalla logica non aristotelica. Grazie.
EliminaPeraltro, su un altro punto: se il tema è che non comprate a scatola chiusa, e quindi prima volete sapere chi comanda per poi votare, temendo che il vostro voto altrimenti sia inefficace, io non posso che ripetere quello che ho sempre ripetuto:
1) non venite qui a parlarmi di consenso, perché qui il vostro consenso non l'ho mai desiderato e quello che mi occorre, se mi occorre, lo trovo nel mondo vero.
2) se vi ponete il tema dell'inefficacia, il voto a Pappagone risolve il problema, perché sarà certamente inefficace: un paio di miracolati (fra cui lui) che approderanno al gruppo misto da dove faranno tanti bei discorsi per ottenere il vostro like, che gli darete, restando contenti e cojonati.
3) se vi sentite vicini all'ala "non governista", allora dovete premiare il partito nel momento in cui fa la scelta che quest'ala ha desiderato e costruito. Altrimenti fate il gioco dei "governisti" (volendo adottare questa rozza semplificazione), e a me il perché lo facciate, se per motivi nobili o marchettari, sinceramente non interessa.
Oggi ho allungato le mie vacanze di Settembre di una settimana, notificato al Consolato il mio desiderio di votare in Italia, per poterla rivotare se Lei sarà ricandidato nel collegio di Firenze; in caso contrario, poichè il mio è un voto di scopo e contro il partito nemico degli italiani, voterò chi ci trovo in lista!
RispondiEliminaLe faccio i miei migliori auguri e auguro agli Italiani di poterla avere ancora al Senato a rappresentarci.
Con infinita stima
ikaro22000
Purtroppo ne conosco qualcuno, ma devo dire non su Twitter, e quel che hanno da rimproverare, e il loro scoramento, lo capisco. Lo capisce anche lei, guru amatissimo.
RispondiEliminaFaccio del mio meglio per inculcare un po' di senso di realtà e di spiegare come fare finta di star fuori dal gioco non sia che una finzione infantilics. Lei aiuta molto, chiarendo i passaggi, ma ugualmente non è semplice, decenni di antiparlamentarismo hanno fatto il loro sporco lavoro, e un po' anche la spregiudicatezza di certe scelte.
Combattere, e si combatte.
Mi permetto di perimetrare il concetto di assistiti: non quelli che abbisognano di assistenza, ossia di sostegno, pubblico o privato, per soddisfare bisogni (non desideri) altrimenti non adeguatamente appagati per forza propria, ma quelli adiuvati (assistiti nel senso di aiutati) nel realizzare il proprio desiderio di potere (che non è un bisogno) dalle prebende fornite dal portafoglio del vincolo esterno. Togliatti era certamente un sostenitore del vincolo esterno sovietico, così come De Gasperi lo era di quello americano e il suo discorso alla Conferenza di Parigi ne fu l'inevitabile conseguenza. Abbiamo perso la IIWW: di fatto il vincolo esterno era immanente alle forze politiche italiane che si proiettavano nei due blocchi che quella guerra avevano vinto. Perciò si sbaglierebbe, a mio modesto avviso, a dipingere Togliatti e gli eredi di quella tradizione come meri anti-patriottici, perché si rischierebbe di replicare sia pure in forma riflessa lo stesso errore di quelli che, ancora oggi, attribuiscono ad alcuni, attuali interpreti delle forze politiche che compongono la coalizione di Destra italiana inclinazioni filo-russe e anti-americane loro in tutta evidenza sconosciute. Ciò che rese pernicioso Togliatti non fu il sentirsi parte di una élite di ottimati che avrebbe contribuito a rendere il mondo migliore, ma il fatto che lui e i suoi eredi non avessero compreso che la vocazione di Stalin - e di Lenin del "Molto meno, ma meglio" prima di lui - fosse non vuotamente "internazionalista", ma strettamente "nazionalista" e anticolonialista. Perché non lo compresero? Perché, come ben spiegato da Barba e Pivetti ne La scomparsa della sinistra in Europa, le poche cose che Togliatti sapeva di economia le aveva apprese da Einaudi. A questo liberale che vedeva con il fumo negli occhi la costituente eletta con una “votazione plebiscitaria immediata”, e quindi veicolo di sovversione perché, succube “della demagogia più sbracata”, si prestava “a rimettere tutto in discussione dall’a alla z”, si deve infatti tanto l'aver fornito ancoraggio del pensiero elitario (presente in verità non solo a sinistra) per cui le masse ignoranti non meritano di partecipare al processo democratico, pensiero poi polverizzato da quel grande democristiano del dialogo che fu Giulio Andreotti in una magnifica replica sul "paradosso della democrazia" in una lontana estate riminese ("vi è una sapienza del cuore che é più viva in quelle persone che sono classificate come gente semplice"), quanto l'aver posto le premesse per contrastare la realizzazione delle politiche keynesiane di cui il nostro Paese aveva bisogno nell'immediato dopo guerra, ritardando l'azione dei fanfaniani (ossia della sinistra democristiana dossettiana anticomunista fin nel midollo: sarebbe da ricordare all'on. Rotondi, già allievo di Gerry White). Del resto, fu Einaudi a imporre il nome di Pella come ministro del Tesoro, al di fuori e contro i partiti, assegnandogli un esplicito mandato di politica economica. Quando si cerca un precedente al Mattarella-Savona, occorre guardare a Einaudi, più che alle vestigia di una parte della sinistra democristiana planata nel PD.
RispondiEliminaI commenti al post dello spin doctor piddino sono ancora più chiarificatori della strategia illustrata. Il taglia-fuori ai danni dell'elettore avversario è più semplice, rapido, richiede poche risorse e non necessita di conoscenza degli argomenti o complesse qualità intellettuali: basta fare ricorso al narcisismo grilliota e al giacobinismo parolaio assai diffusi e il gioco è fatto.
RispondiEliminaA giudicare dall'isteria della sinistra nella fase iniziale di questa campagna elettorale, la situazione per essi deve essere veramente difficile. Le proveranno tutte, già lo stiamo vedendo, con il sostegno della potente macchina propagandistica dei media.
Non sarà facile, ma sono fiducioso che gli elettori non siano così fessi da abboccare ancora una volta alle menzogne e ai trucchi volgari della peggiore sinistra che si sia vista in Italia.
Noi siamo in battaglia e ce la metteremo tutta per vincere insieme a voi.
Orgoglioso di avervi votato ed essere qui a combattere con voi. .
Il metodo di lotta politica della sinistra è sempre lo stesso, semplice ed efficace: delegittimare l'avversario, togliergli dignità politica. Questo metodo è stato affinato e perfezionato negli anni contro Berlusconi e adesso viene riproposto in modo naturale, quasi automatico, direi sfacciatamente, contro chiunque emerga nel campo avversario. Tale deleggitimazione procede sempre su due livelli. Il primo è quello della criminalizzazione, per cui ad esempio Berlusconi è mafioso, Salvini è razzista (ora anche filoputiniano), Meloni è fascista. Il secondo è quello della ridicolizzazione, per cui Berlusconi è un debosciato, Salvini un cazzaro, Meloni una coattona, nascondendo molto bene la contraddizione che ne dovrebbe derivare col primo, se fosse preso seriamente. I mezzi di informazione, vecchi e nuovi, vengono utilizzati in modo scientifico e sistematico per creare questo doppio livello, mentre il predominio degli apparati assicura la creazione degli opportuni pretesti quando più necessari. Interessante come ciò sia favorito dalla relativa maggiore meritocrazia del campo di destra, che tende in modo naturale a fare emergere come leader personalità forti e riconoscibili, dunque bersagli facili da attaccare. La sinistra invece presenta di solito leader mediocri, sfuggenti, intercambiabili, negli ultimi anni con l'unica eccezione di Renzi, che infatti è stato fatto fuori dai suoi nemici interni con i mezzi riservati ai leader della destra. Il metodo non porta a risultati immediati, nel breve periodo addirittura è persino controproducente, ma attuato in modo persistente agisce in maniera che definirei erosiva, giorno dopo giorno si autoalimenta, secondo quel mantra per cui persino una palese bugia, se ripetuta molte volte e in diversi modi, piano piano assume credibilità e diventa opinione comune. Tra l'altro è mirabile come i due livelli indicati, che come detto si dovrebbero in gran parte elidere, al contrario si riescano a reggere uno sull'altro: in particolare la criminalizzazione è estremamente funzionale alla ridicolizzazione, rendendola sempre e comunque giustificabile, anche se becera e di pessimo gusto. Come uscirne? In teoria cercando di ridurre al minimo la carica personalistica, ma non è semplice, perchè le doti quando ci sono tendono a spiccare e perchè la macchina della propaganda contraria sa riconoscere e caricare il nemico quando serve. Alla fine forse l'unica cosa che rimane è accettare il cattivo gioco e quindi resistere e combattere, sperando che il tempo sia galantuomo.
RispondiEliminaCon la possibile (e spero ampia) vittoria della destra, sarà interessante vedere quali e quanti attacchi arriveranno dal Colle romano e dai palazzi di Bruxelles.
RispondiEliminaVorrei arrotondare meglio l'analisi sul punto "spazio del PCI - un partito classista, la cui classe di riferimento nel tempo è diventata quella degli assistiti, " . Altri commenti hanno approfondito io vorrei aggiungere che secondo me il concetto di "assistiti" comprende coloro che vivono di trasferimenti dallo stato (cioè della intermediazione economica dello stato) , in particolare i dipendenti della P.A. il cui interesse economico (pertanto di classe) è quello di aumentare l'area della intermediazione , inventando nuove aree di intervento , per poter allargare i partecipanti alla classe stessa percettori di trasferimenti pubblici . Pertanto: spesa pubblica SI, dipendenti pubblici NO . Nel programma del centrodestra ricordo argomenti come il "Buono Scuola" che avrebbero ridotto il numero di percettori di trasferimenti dallo stato , riducendo la convenienza di strati sociali a votare PD .
RispondiEliminaC'è un errore di battitura "Mediamente sono persone con qui non usciremmo a cena"
RispondiEliminaGrazie, risolto.
EliminaLa destra vincerá perché la sinistra vuole perdere solo che, stavolta, evitiamo figure del genere (siamo passati dalla sconfitta della mafia e del cancro, alla fine della povertá).
RispondiEliminaOsservare la faccia del ministro Tremonti ...
https://fb.watch/eAzEP_IfFb/
Che cosa vuoi che ti dica? Il collage è carino, e credo che siamo d'accordo che si potrebbe fare con qualsiasi primo ministro (non tanto per le qualità individuali dei diversi personaggi, quanto perché in ognuno di questi discorso ha una parte rilevante l'elaborazione degli uffici di Chigi, loro si piuttosto resilienti. Può anche darsi che la sinistra, o forse addirittura che chiunque, voglia perdere a questo turno, perché non credo che solo noi ci rendiamo conto di che cosa attenda il prossimo Governo. D'altra parte, però, per fare un diverso collage, mi viene da dirti che quando successe questo Berlusconi fu abbastanza efficace, o almeno da quelle parti se lo ricordano come tale, mentre quando successe questo il PD fu un po' meno efficace, almeno a giudicare dal campo di macerie che mi sono trovato davanti un paio di mesi fa.
EliminaQuesto post di 7 anni fa uscito su "Orizzonte 48"è un vaccino contro l' astensionismo che non necessita di nessun "richiamo".
RispondiElimina"Vi ripropongo questo grafico che mostra come l'astensionismo sia un presupposto decisivo per consentire l'affermazione dello "Stato minimo", che disattiva la democrazia dei diritti sociali e del "pieno impiego" quali affermati dalle Costituzioni...""https://orizzonte48.blogspot.com/2015/03/la-soluzione-allastensionismo-ruolo-dei.html
Lo so che non è piacevole però non ci riesco, lei che ha egregiamente portato avanti tutto questo chiede di schierarsi con la bandiera che indica , si giusto , il voto però non essendo certo che nella sua "fazione" non vada a lei, verrà assegnato ad un altro membro che può essere, non abbia fatto un lavoro tanto egregio quanto il suo e creando una carriera con soltanto la sua "sponsorizzazione" senza avere meriti paragonabili ai suoi , vero che "le battaglie si vincono con i numeri ma non è detto che le unità scelte per la "battaglia" siano quelle più adatte".
RispondiEliminaScusa Daniele, io non faccio il politico da una vita e non farò il politico per tutta la vita: è un'esperienza che cerco di rendere utile a me stesso e agli altri, ma che credo di riuscire a vivere con opportuno distacco. Permettimi di farti notare che il tuo discorso, nel contesto attuale, non ha molto senso. Nemmeno io so se ci sarò o meno nella prossima legislatura: questo non dipende né da me né da te e mi interessa relativamente. Non so neanche se le battaglie che la Lega si troverà a combattere o a non combattere coincideranno sempre con l'agenda delle mie priorità (vi ho già spiegato - ma solo perché ve lo avevano detto i giornali - che io non ero per l'entrata in maggioranza, ad esempio, e avevo in parte ragione e in parte torto). Con questa premessa, non capisco che cosa significa "non essendo certo che nella sua fazione non vada a lei" (perché con collegi uninominali e listini bloccati comunque sai se il voto va a me), e non capisco perché lo sottolinei (dal momento che il post è stato scritto per evidenziare quanto questo sia in fondo irrilevante). Il punto qui è che da una parte c'è il PD. Se ti piace votalo (io sono stato di sinistra per tanto tempo!). Se non ti piace, qualsiasi voto in meno alla Lega ne depotenzia l'attività. Se la Lega avesse avuto il 34% che avete dato ai 5 Stelle avremmo avuto un modo leggermente diverso, non trovi? Questo è il punto. Il punto è: vuoi il PD?
EliminaPer quanto mi riguarda, il PD è il pericolo peggiore. Non sono stato d'accordo con certe mosse di Salvini (es. staccare la spina nrl 2019) ma assolutamente voterò la Lega. Evitare un'altra legislatura egemonizzata dal PD è vitale per questo paese e deve far passare in secondo piano qualunque altra cosa
EliminaCerto che no ,non era personalmente una critica a lei dato che il signor rosato (rosatellum) ha creato queste "regole del gioco..." in più anche il referendum vinto da chi ha voluto il taglio Netto di deputatie senatori..., sono d'accordo che i collegi uninominali non sono granché e anche se mi andassi a cercare informazioni in più su questo penso avrei un attacco di conato, non sono nell'insieme dei grilli parlanti e di fatto il 34% che hanno preso poi in parlamento con continue fughe si è sbriciolato ed è quello che volevo solo scrivere, "puoi avere anche un'armata di 1000 moschetti ma se alla prima carica di cavalleria ne fuggono la metà... auguri"
EliminaDaniele, probabilmente sei giovane e non hai vissuto l'esperienza dei partiti della cd. Prima Repubblica. Ebbene, quei partiti convogliavano sensibilità differenti che alimentavano correnti differenti, le quali, poi, si scontravano nei Congressi, dove le sensibilità venivano sintetizzate in una linea politica coerente e valida per tutti. Chi votava DC lo faceva da Dossettiano, Doroteo, Cristiano-Sociale, Forzenovista, DeGasperiano/Andreottiano, Fanfaniano, Sulliano/Demitiano, Correntedelgolfista, ecc. Non si sopportavano tra di loro, ma alla fine avevano un punto di caduta e tutte erano accomunate da una visione del Paese diversa da quella del PCI (che, a sua volta, aveva pure le sue correnti, ad es. Migliotisti o Amendoliani, Berlinguerani o Longhiani, Ingraiani, Oprraisti, ecc., ma risolveva le questioni con il centralismo democratico, che non era la sintesi di posizioni differenti, ma l'imposizione di una, quella maggioritaria, sulle altre). Quando si andava al voto, dunque, si votava per il partito, perché la posta in gioco era la vittoria e non si stava a discutere se nella lista fossero più rappresentati quelli di una corrente rispetto a quelli di un'altra. La Lega ha mantenuto l'ossatura dei vecchi partiti della Prima Repubblica, non è un partito personale, ma è un partito fatto di persone che discutono e poi agiscono compatti, tranne in quelle circostanze in cui viene lasciata libertà di coscienza (il green pass è stata una di queste). Questo partito è dunque il solo che può opporre una solida struttura al PD, partito quest'ultimo pure modellato sul vecchio schema di partito della Prima Repubblica. Per questo è così osteggiato dal mainstream filo-piddino. Non so se mi toccherà votare un Giorgettiano, ma se avrò questo in sorte, lo farò, perché la linea politica della Lega non la stabilisce Giorgetti ma il partito al termine della dialettica democratica interna e perché se non voto il Giorgettiano non voto Lega e quindi in ogni caso regalo un voto al PD. PD delendum est.
EliminaLo spero , perché anche se simpatici gli "atlantici" inquietano.. ( soprattutto quando i "pd piedini di altri" sconfitti chiameranno in aiuto il sacro impero di francoforte.
EliminaAutostima va bene, però supportata da un importante mole di conoscenza. In tutti i campi della vita ci sono persone che si ritengono migliori, superiori agli altri con una errata autovalutazione psico..qualcosa)
RispondiEliminaQuasi tutte le persone di questo tipo che ho incontrato si posizionano nell’area PD, perché esso rappresenterebbe il futuro luminoso di giustizia bla bla bla
Ma poi scopro che non sono molto democratiche. Anzi sono dei kapò.
Io sono democratico.
Devo ammettere che questa analisi storico-politica, con i suoi parallelismi, mi ha un po' spiazzato. Avrò modo di riflettere e approfondire, consapevole che il Senatore sa guardare molto lontano - nel passato e nel futuro - e che il sottoscritto sta facendo i corsi di recupero (ho ancora da leggere, tra l'altro, sei anni di blog, più o meno da metà 2012 a metà 2018). Grazie e buon lavoro
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RispondiEliminaQuesta storiella di Togliatti cattivo e De Gasperi buono è molto semplicistica.
RispondiEliminaDel resto, i partiti di entrambi ricevevano soldi dall'estero. E la DC era in buona compagnia tra i finanziati.