domenica 19 ottobre 2014

Piccolo manuale di logica eurista (altro addendum)

E così il referendum contro l'autteità biutta biutta attiva ueee, biutta Mekkel, è tutta oppa tua, dei nostri validi, ha fatto la fine che meritava, consegnato alla pattumiera della Storia. Non poteva essere diversamente, perché, come in più conversazioni su Twitter (e anche su questo blog) avevano confessato i suoi proponenti, non si trattava di un referendum contro l'austerità, ma di un referendum pro euro. Il referendum della vecchia troika, CGIL-CISL-UIL, quella che ha fatto questo bel capolavoro con la quota salari italiana:



(ah, ma naturalmente per lottare contro l'inflazione che è la più iniqua delle imposte, come diceva il tovarich Einaudi, e oggi il tovarich Ferrero - aridatece Bismarck!), il referendum della vecchia troika, dicevo, non poteva che essere strutturalmente consustanziale agli intendimenti della nuova troika: proseguire nel disegno di integrazione monetaria e finanziaria che è disintegrazione del lavoro e dei diritti.

Ma le nostalgie sovietiche dei promotori andavano, purtroppo per loro, contromano rispetto alla Storia, che ci mostra come la tendenza sia verso l'adozione generalizzata della flessibilità del cambio nel regolamento degli scambi internazionali, e, soprattutto, urtavano contro la logica. Sì, questo referendum era il più chiaro esempio di quanto Alberto Montero Soler ci disse l'anno scorso, al goofy2 (a proposito: ricordatevi che fra 10 giorni la biglietteria del goofy3 chiude, e Alberto ci sarà): le élite europee hanno dichiarato guerra alla logica economica.

Ve lo dimostro, ora che ci siamo lasciati dietro le spalle questa farsa (ma già all'orizzonte vedo apparire il prossimo accorato appello), in guisa di addendum al piccolo manuale di logica eurista, le cui puntate precedenti sono qui, qui e qui.

Allora:

1) dobbiamo fare un referendum contro l'austerità che sta distruggendo l'Europa, per salvare l'euro, cioè quella cosa la cui esistenza ci impone di fare austerità per rispondere a uno shock esterno

(e lo ha confessato chi l'ha fatta).

2) dobbiamo salvare l'euro per salvare il mercato unico, ma per salvare l'euro sospendiamo il mercato unico.

Infatti, siccome per salvare l'euro (o era l'Europa?) dobbiamo lottare contro l'austerità, cioè espandere la domanda aggregata via spesa pubblica, l'espansione del reddito ci manderebbe in deficit di bilancia dei pagamenti perché ripartirebbero le importazioni piallate da Monti. Ma noi allora facciamo tante belle politichedisostituzionedelleimportazioni (come diceva non so più quale millantatore di conoscenze economiche), ovvero rivolgiamo, in violazione di ogni e qualsiasi regola del mercato unico europeo, l'intervento espansivo solo alle imprese italiane (abolendo le gare europee richieste anche per comprare un rotolo di carta igienica). Quindi la sospensione del mercato unico ci permetterà di salvare la moneta che serve a salvare il mercato unico. Una logica fantastica, e anche una ignoranza fenomenale di cosa sia il moltiplicatore keynesiano.


Noi andavam con li diece espertoni
Ahi trista economia! Ma nella chiesa
coi santi, e in facoltà coi buffoni


Povera economia: da liberisti per forza negli anni '80, a keynesiani per caso negli anni '10; da Marx nel XIX secolo, ai fratelli Marx nel XXI...

Come scrivo nel mio prossimo libro, se gli austeriani hanno tolto alla mia scienza la credibilità, gli appellisti le hanno tolto la dignità.

Spero di reincarnarmi in una forma di vita superiore: se mi va di lusso, rinasco anfiosso...


(sì, certo, Bagnai sei troppo cattivo, devi essere ecumenico, in fondo quelli che ne sapevano, so' sindacalisti, giuristi, qualche cariatide politica... Ma porco di un demonio: quante persone sono morte, e quante aziende hanno chiuso, mentre il simpatico promotore andava in giro a raccogliere firme testardo come un mulo, diceva lui, parole sue, dimenticando l'ovvia rima? Nel frattempo noi non siamo stati a giocare a boccette, ma di questo parleremo la prossima volta. Provo un profondo sdegno, e, vi assicuro, meglio sfogarsi col sarcasmo. Li sciacquerà la pioggia ed è bene che non ne resti traccia quando tutto sarà finito, perché potremmo anche ricordarci di quanto tempo ci hanno fatto perdere e di quanto sleale sia stata la loro dialettica...)

(ah, sono i miei primi tentativi nel genere letterario dell'epicedio, non garantisco la qualità, quindi, se non vi fosse piaciuto, potete sintetizzarlo così)

46 commenti:

  1. A proposito di sindacati:

    "19 ottobre 2014 La Germania è paralizzata da una quattro giorni di scioperi: i macchinisti dei treni sono fermi per 50 ore, fino a domenica sera: penalizzati milioni di passeggeri, in quello che è lo sciopero più grande dal 2008. Fermi anche i piloti Lufthansa, che incroceranno le braccia lunedì e martedì."

    "I macchinisti della Deutsche Bahn si sono fermati dalle due del mattino di domenica. Si tratta della seconda manifestazione di protesta in una settimana, e stando al piano dei sindacati durerà fino alle 4 di lunedì mattina. Due terzi dei treni a lunga percorrenza sono stati cancellati. Il sindacato rivendica un aumento del 5% dei salari di macchinisti e personale di bordo, e una riduzione delle ore settimanali di lavoro."

    Ma i sindacati italiani la parola "sciopero" sanno che esiste oppure è anch'essa finita nella pattumiera?

    Chinacat

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    1. come fa notare la nuova stella della CISL

      "con la scarsità di lavoro che c'è oggi non è che possiamo più parlare di occupare le fabbriche"


      ne avessimo avute di sindacaliste così fin dagli anni 50 qui in Italia. non avremmo manco le ferie pagate.

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    2. bisogna poi però che lo sciopero qualcuno lo faccia... siamo così sicuri che in Italy ci siano ancora così tanti lavoratori disposti a seguire le indicazioni dei "magnifici tre" ?

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    3. Anche perché sembrano darsi una mossa molto a rilento e allora viene per riflessione e reazione (nel senso di re-agire) valutare che, se la loro lentezza costa una giornata di lavoro, allora costa davvero troppo.

      E' anche vero che detti sindacati possono darsi e dare l'alibi del sonno se gli iscritti non li tempestano di telefonate e di mail. Ma, fermo restando che un sindacato dovrebbe avere capacità di vigilanza, riflessione e protesta più forte della somma delle proteste dei singoli iscritti - ammesso che essi protestassero -, dovrebbe cioè essere una sorta di "intellettuale organico" alla Gramsci sul campo, e che solo come ipotetica vedo la sollecitazione degli iscritti - del genere "movimento di opinione" - ciascuno al proprio sindacato, non ho tanta fiducia nella loro disposizione ad accogliere le proteste degli iscritti.
      Ricordo qualche anno addietro, nella mia città, che l'iniziativa di un gruppo di lavoratori, di un settore già poco combattivo di suo, in termini di assemblea autoconvocata in orario NON di lavoro venne vista non bene dai vari sindacati, che poi, a rilento, fecero propria una protesta ma con tanti distinguo.

      Questo per dire che negli ultimi anni mi sembrano gli ultimi o i penultimi a cogliere certe istanze, discutibili o no che le giudichino, ma degne di attenzione visto che vengono proposte. Nel caso, era solo un'assemblea FUORI dall'orario di lavoro, nella quale fu decisa qualche piccola cosa.
      Che ci voglia il bollino blu, oltre che per le banane, anche per i cetrio...ops, per gli scambi di idee?
      Che ci voglia l'imprimatur (minuscolo...allusione) o, in mancanza (di bozze da stampa...continua l'allusione), il permesso firmato dal genitore?

      O bisogna piatire il sostegno del WWF proprio in quanto specie, i lavoratori, in via di estinzione?

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    4. Se iniziassero a dire la verità scenderebbe in piazza tutta l' Italia.

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    5. I sindacati, negli ultimi 20 anni, o si sono offesi perché traditi dalle stesse categorie che ha sempre difeso (operai, impiegati) che nel momento di maggiore benessere hanno cominciato a votare a destra, oppure fanno apposta a sostenere l'euro, perché questo, indebolendo il benessere delle classi subalterne, legittimano la loro stessa esistenza (dei sindacati).
      O l'insieme dei due fattori.
      Ovvero, se un operaio ha tutti i diritti già acquisiti, e li da per scontati, alla fine finirà per non sentire più la necessità di essere protetto dai sindacati (e magari finisce per votare Silvio....).
      Se invece allo stesso operaio gli si fa continua paura con la storia della "crisi" e della T.I.N.A. (rendendosi complice col sistema), esso alla fine sarà costretto a rivolgersi a loro (i sindacati). Contribuendo indirettamente, infine, a far continuare a percepire prestigio e lauti stipendi ai dirigenti dei sindacati medesimi.....
      Bonanni, Camusso e Angeletti non possono non essere consapevoli di ciò che sta succedendo; è impossibile!

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    6. D'accordo con le ipotesi di @Alessandro Ale; quanto alla frase lapidaria di @Andrea Capozucca, appena l'ho vista ho capito che era quella che mi ero censurata, la cui censura-rimozione aveva "generato" tutto il resoconto.


      Riflessione: la censura-rimozione genera testi? Speriamo non generi mostri.
      E, come altre volte, riconoscimento del valore aggiunto del blog come spazio terapeutico...;-)

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  2. Sire, mi affascinano i suoi post di logggica eurista.

    Mi permetto di segnalarle un picciolo esempio di logiche di genere, da utilizzare qualora lei volesse ribadire la sua ampia, pastrufaziana visuale dell'altro sesso, spaziante su ogni latitudine (e longitudine… da Trieste a Udine) dell'umana canoscenza:

    http://youtu.be/-WzGx8uLjug

    Evito il collegamento supertestuale per risparmiarmi la rottura di ghiandole riproduttive nel vederlo scomparire fra i gorghi della ragnatela mondiale.

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  3. Ma quale sciopero? Ti direbbero che sei fortunato ad avere il lavoro. Altro che aumenti.
    Questo e' l'euro che volevano e sta funzionando molto "bene", vedi grafico quota salari.

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  4. A proposito di logiche fantastiche, questa sera al telegiornale de LA7 un servizio parlava con particolare enfasi delle prossime mosse della BCE di Draghi per salvare l'euro. L'acquisto dei titoli di stato per immettere liquidità nel sistema.
    Ed io mi sono chiesto: possibile mai che chi ascolta non si faccia venire un piccolissimo dubbio che se un qualcosa ha continuamente bisogno di essere salvato (l'euro) forse qualche problemino di sopravvivenza ce l'ha ed è, per conseguenza, insostenibile?
    Mah! Ai poster l'ardua sentenza, ma a me è venuto il dubbio che i TG li facciano apposta all'ora di cena perchèla gente è più attenta a quello che ha nel piatto che a quello che passa sul televisore.

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  5. Caso strano eh....la discesa a rotta di collo comincia nel 1981...

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  6. Avevano raggiunto anche me prima dell'estate (e forse prima delle europee). Non avevo letto un sacco di cose, all'epoca, ma quanto basta per:
    1) dire che bisognava PRIMA uscire dall'euro (e sentirmi asserire che era impossibile, anzi: che era possibile e che oggi non lo sarebbe più, il tutto nanti il mio sguardo incuriosito ed un po' perplesso);
    2) chiedere come mai non fosse possibile e far notare che, in piena deflazione, in condizioni di libertà di circolazione dei capitali, a cambio fisso, la competitività poteva essere recuperata con la svalutazione degli altri fattori produttivi (lavoro, terra e capitale equiparato, cioè gli immobili. La risposta non la ricordo, devo averla rimossa);
    3) dire che i quesiti referendari restringevano ulteriormente i margini di manovra del governo (si deve aver il coraggio di superare a destra Monti ove occorra per salvare il saldo delle partite correnti, se non si vuole fare la scelta di cui al punto 1);
    4) dire che sarei stato lieto di una raffica di palate al ns, governo affinché le opzioni possibili si riducessero solo ad una: l'uscita dall'euro (era l'epoca in cui a Renzi rispondeva la Bundesbank, e qui, quando lo feci rilevare ottenni una spettacolare glissata);
    5) dire che non avrei mai firmato per qualcosa che non avrebbe mai potuto togliere la tassa sul macinato (o equipollente) dalla costituzione ma che piuttosto avrebbe implicato un'ulteriore, pericolosa, illusione.
    Insomma... Non ho ancora capito chi o cosa glielo facesse dire e fare.
    L'impressione di aver sostenuto uno scontro logico-ideologico mi lasciò comunque con l'amaro in bocca.

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  7. Se il lupo e l'agnello non vanno d'accordo chiudili in una gabbia. Saranno costretti ad affrontare le loro contraddizioni.

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  8. Non dico che la speranza risieda in Germania ma qualche dubbio è venuto anche a loro.
    Al fondo manca poco qua e là.

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    1. "L'unica speranza per una svolta nella politica economica sarà se la crescita economica nel 2015 non raggiungerà il previsto 1,2 per cento. I grandi cambiamenti in Germania vengono solo quando tocchiamo veramente il fondo."
      Ma perchè quando uno salta dal balcone, se è abbastanza forte, si trascina con sé, per gelosia, anche il partner?
      Prof. ma la psicoterapia esorcistica riguarda anche qualche esponente sindacale? Già far' èr partito sòn rogne, fare pur' èr sindacato...Ho capito:
      forse è stato commesso un errore di sopravalutazione. Non è che ha portato con sè solo le matite e ha dimenticato i righelli e le gomme da cancellare?

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  9. OT - Articolo odierno di M. Foa sull'intervista al Prof. in Svizzera.

    http://blog.ilgiornale.it/foa/2014/10/18/morire-di-euro/

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  10. Un altro bel librino sul "miracolo" tedesco è "Germania anni dieci" di Günter Wallraff, con un bel capitolo su Deutsche Bank, oops, Bahn.

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  11. Gente di poca fede...il 25 ottobre e' c'hanno anche l'asta (e dico poco, fate vobis).


    (Alessandra da Firenze. Ma come si fa, #tutogliioincludo...

    In culo oggi no
    In culo oggi no
    mi fa male
    E poi vorrei prima chiacchierare un po’ con te
    perché ho stima del tuo intelletto
    Si può supporre
    che sia sufficiente
    per chiavare in direzione della stratosfera.

    (Jana Černá, "In culo oggi no". Roma, E/O Edizioni, 1992)

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  12. Vabbe', mi riconsolo con il recentissimo attacco di Giannino a Krugmann su Il Mattino; in fin dei conto gli esseri umani sono iene ridens.

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    1. Giannino dall'alto delle sue 2 lauree e master a Chicago (dove tutti ci auguriamo vada) è perfettamente in grado di tenere testa a un Krugman qualsiasi. http://m.ilgiornale.it/news/2013/04/15/giannino-verso-le-dimissioni-non-ha-nemmeno-la-laurea/887702/

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    2. Gliel' ho detto sul suo blog, esattamente quanto detto qui e mi hanno sbattuto fuori, dopo anni di onesto lavoro. Ma sono sempre meno coloro che seguono Leoni blog, i commenti ormai sono al lumicino.
      Se non fosse da riderci sopra, non metterei qui la perla dell' estensore di quello sconclusionato articolo, il plurilaureato e plurimasterizzato:
      Dice:
      Quelli che dimenticano che le crescite tumultose di grandi blocchi economici – dall’Impero britannico agli Usa – nella storia sono sempre avvenute con monete stabili e forti, e hanno iniziato a declinare quando la moneta ha preso a svalutare, e quando l’inflazione ha preso a salire. Perché la moneta debole indebolisce chi ha meno reddito, e la svalutazione alta è una tassa occulta sui poveri. Esattamente quei poveri che a chiacchiere i deficisti, gli svalutazionisti e gli inflazionisti sostengono di avere a cuore.

      Ridete pure di cuore con me, io già l' ho fatto, tanto da sentirmi male!

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  13. Gustavo P… Gustavo P… questo nome non m'è nuovo. :D

    Ci sono! ma è l'ex presidente di Consip, il genio delle gare a lotto unico nazionale ed al massimo ribasso, beniamino delle PMI nostrane! XD

    Gustavo, Gustavo, ora non gusto più, grazie. :P

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  14. Prof. Bagnai sono andato a consultare il sito ' Della Dialettica Sleale ' ma oggi (anche se l'argomento riguarda le scelte di Renzi e non l' euro) inneggiano ' Krugman e Stiglitz ' e ricordano SPESSO che questi signori sono un pochino, appena appena, Nobel. Però mi sembra di ricordare che i nostri (Krugman e Stiglitz) non siano proprio sponsor della moneta unica euro. Forse sono io a non capire la corrente alternata. Qualcuno mi aiuti a studiare l'AC . L'antica DC la conosco. Thanks in advance.

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  15. Olaf Gersemann, capo economista di Die Welt
    La Germania si considera il modello per il mondo, ma l’orgoglio precede la caduta,
    grande!!

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  16. http://vocidallestero.blogspot.it/2014/10/telegraph-il-modello-tedesco-e.html
    prof lei è un mito!!!
    si faccia pagare i diritti d'autore:
    "Philippe Legrain, ex top economist alla Commissione Europea, dice che il modello economico tedesco “beggar-thy-neighbour” funziona reprimendo i salari per sussidiare le esportazioni, a beneficio delle élite del grande capitale. Questo è “disfunzionale”, e più i funzionari UE tentano di estendere questo modello all’eurozona, più pericoloso questo diventa.

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  17. Ho letto che nel recente sciopero FIOM di Torino, un gruppo di lavoratori scandiva questo slogan:

    "Siamo stati dei coglioni/era meglio Berlusconi."

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    1. ..... e siamo stati dei tonti, ad esultare al governo Monti.

      (Me la sono inventata)

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  18. cià fem un cicin de infurmasiùn sula Cina tra il serio ed il faceto tramite i chéngyǔ, i proverbi cinesi. Quattro ideogrammi, quattro sillabe, un distillato di saggezza multimillenaria.
    Il chéngyǔ con cui il governo cinese sintetizza le proteste degli ombrellai a Hong Kong è 庸人自扰. Yōng rén zì rǎo. Si potrebbe tradurre con lo
    shakespeariano «molto rumore per nulla»,o con una traduzione para-letterale: «caos prodotto da persone mediocri».(manipolate ovviamente da coloro che ogni persona di livello medio sa benissimo).
    E' curioso come il proverbio si possa adattare alla mediocre guida pudofila europea ed italiana.Se leggiamo attentamente il proverbio cinese Yōng rén zì rǎo. «Caos prodotto da persone mediocri»,notiamo nella parte centrale i fonema REN ZI , quasi a certificare che anche nel Paese di mezzo, sanno chi è Ren zi.NB per i cinofili o cinefili o cinesofili precisini, sappiamo benissimo che ren significa persona ,please non scassate u ....

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    1. Ah briccone, allora legge anche lei siti complottisti! ;-)

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  19. "L'intellettuale stanco riassume le deformità e i vizi di un modello alla deriva. Egli non agisce, patisce [...] << Mettetemi le catene dell'Illusione >>, sospira, mentre dice addio alle peregrinazioni della Conoscenza. Così, si getterà a capofitto in qualsiasi mitologia che gli assicuri la protezione e la pace del giogo. Poiché rinuncia all'onore di addossarsi le proprie ansie, egli si imbarcherà in imprese dalle quelli si aspetta sensazioni che non può attingere da se stesso, di modo che gli eccessi della sua stanchezza consolideranno le tirannie. Chiese, ideologie, polizie: cercatene l'origine nell'orrore che egli nutre verso la propria lucidità piuttosto che nella stupidità delle masse. Quest'aborto si trasforma, in nome di un'utopia menefreghista, in becchino dell'intelletto, e, persuaso di far cosa utile, prostituisce quell' <> che fu la tragica esortazione di un genio solitario come Pascal.
    Iconoclasta sconfitto, disgustato dal paradosso e dalla provocazione, semiprostrato, maturo per il dozzinale, egli abdica alla propria singolarità e si riconcilia con la moltitudine [...] Le proprie rovine lo attirano. E mentre le sta a guardare, modella le fattezze di nuovi dèi o ripristina gli antichi battezzandoli con nomi nuovi. Non più in grado di sostenere la dignità di essere difficile, sempre meno incline a soppesare le verità, si contenta di quelle che gli vengono offerte. Sottoprodotto del suo io, striscia ormai davanti agli altari o a ciò che li sostituisce. Al tempio come al meeting il suo posto è là dove si canta, dove la sua voce è sovrastata, dove non sente più se stesso. A un ritornello è approdato il suo pensiero, in un Osanna è naufragato il suo orgoglio. [...] [ I popoli che vi si affidano] Invocando la storia con l'idea di soccombervi, abdicando in nome dell'avvenire, essi sognano, per il bisogno di sperare contro se stessi, di vedersi sviliti, calpestati, << salvati >> [...] "
    E. M. Cioran, La tentazione di esistere, 1956

    Ora. Detto che "intellettuale" è una brutta parola; e detto pure che tale brutta parola, se riferita ai nostri solerti euro-preti, rischia di essere persino un complimento ed eccessivo; ebbene, detto tutto ciò, mi sembra che la tonaca qui cucita da Cioran sia della giusta taglia per tutti i vari sacerdoti e chierichetti e perpetue e fedeli del sacro e santo euro i quali, quotidianamente, ingiuriano i nostri orecchi (e molto altro) con i loro stonati Osanna. Fanatici sono, ma senza il coraggio delle convinzioni.

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    1. Del resto, lo stesso Cioran che altrove (non ricordo dove e vado a memoria) scriveva come il solo ad essere attendibile sia colui che mette in dubbio se stesso, poiché anche l'anarchico prima o poi scende a patti col sistema costituito, ebbene lo stesso autore stendeva le successive "rassicuranti" righe, in "Sommario di Decomposizione", in merito al potere della "cultura" e della parola: "Fino a che i nostri sensi freschi e il nostro cuore ingenuo si ritrovano e si dilettano nell'universo delle qualificazioni, essi prosperano secondando l'aggettivo, il quale, una volta anatomizzato, si rivela improprio e manchevole. Dello spazio, del tempo e della sofferenza noi diciamo che sono infiniti; ma infinito non ha più valore di «bello», «sublime», «armonioso», «brutto»... Vogliamo imporci di vedere in fondo alle parole? Non si vede nulla, per il motivo che ognuna di esse, staccata dall'anima espansiva e fertile, è vuota e inconsistente. Il potere dell'intelligenza si esercita a proiettare lustro su di esse, a levigarle e a renderle splendenti; questo potere, eretto a sistema, si chiama cultura - fuoco d'artificio dietro il quale c'è il nulla.".

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  20. Che spasso, l'idiozia più completa ci circonda! Per fortuna ho un gusto tutto mio per il grottesco. Quasi quasi spero che continui ad aver ragione tu Alberto.

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  21. OOOT:

    ma secondo voi una Valentina Nappi, dopo la caduta del regime eurista, potrebbe riciclarsi come istruttrice dell'esercito norvegese?

    http://rt.com/news/197152-norway-army-women-military-conscripts/

    E pensare che il mio maresciallo istruttore al CAR era un napoletano coi baffoni e la panza del sergente Garcia… mah...

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  22. Logica_eurista tra le quattro mura domestiche.

    Dialogo realmente avvenuto, durante una cena con il suocero.

    Mi dice : «Senza l' euro ? Ma non scherzare !».
    Ed io : «No no, sono serissimo. Perché ?». «Così mi fottono , come quando andavo in Francia...». «Cioè ?». «Mi fottevano quando andavo a cambiare le lire in franchi, e poi i franchi in lire».
    Conoscendo il pollo, domando : «Giova, ma in vita tua , quante volte sei andato in Francia ?». «Ah, almeno tre o quattro volte ...». «Mi passi il vino, grazie».

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  23. Sul tema dell'austerita' imposta dalla Germania ho appena letto un articolo interessante:

    http://www.cer.org.uk/insights/eurozone%E2%80%99s-german-problem

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  24. A proposito di vecchia troika: ieri ero alla ricerca di qualcosa di rilassante con la speranza di farmi due risate e invece mi imbatto in una cosa da far perdere il sonno. Tempi duri per i sindacalisti, le chiacchiere rassicuranti non bastano più e l'uso del futuro semplice amplifica la rabbia di chi sente che un futuro non l'ha più. Sconvolgente il silenzio dei manifestanti presenti verso l'urlatore, quasi a dire: "c'è rimasto solo da parlare e allora parla, non sarò certo io a chiederti di star zitto, qualunque cosa tu dica".
    Più tardi trovo un'altra notizia non proprio tranquillizzante. Minaccia di scioperi oltre le regole per mancato rinnovo del contratto e quando entreranno a regimi i primi cambi di mansione e i
    trasferimenti, cosa accadrà?
    Per non parlare della riforma dell'art. 18: siamo proprio sicuri che Renzi non ceda alla stessa tentazione che aveva colto la Fornero? Perché io tutti questi lavoratori del settore privato che beneficiano dell'art. 18 francamente non li vedo più in giro e perché, diciamocelo, il lavoratore pubblico è il prossimo bersaglio.
    In tempi di flessibilità e di ortodossia eurista credo sia arrivato il momento per molti sindacalisti di cambiare mestiere.

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  25. Dans le monde universitaire, le débat a en un sens toujours été légitime. Mais il est lourdement chargé en technique, ce qui rend les travaux peu accessibles du grand public. Cette situation semble satisfaire certains collègues, qui pourront ainsi dire qu’ils étaient conscients des méfaits de la monnaie unique, mais qui évitent prudemment de prendre position publiquement sur cette question. J’avoue que je ne comprend pas et que je ne partage pas cette attitude. Un scientifique ne fait pas des recherches « pour soi » mais pour la collectivité qui l’entretient et qui lui permet de travailler dans de bonnes (ou parfois, hélas, de moins bonnes) conditions. Il y a donc un impératif moral à diffuser le résultat de nos recherches.

    Jacques Sapir - Russeurope

    Merci, Prof.

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  26. OT
    posizioni interessanti da parte della FIOM

    http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-2962f6dd-4c19-45d8-bc6d-f8b14fcc1923.html

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    1. Disegnino di una storia dei diritti del lavoro: facciamo a pugni nei marciapiedi (chi ha armi più grosse le usa), facciamo a pugni su un ring (è possibile usare armi di taglio più piccolo disponibili solo a una parte), nel corso del '900 la parte disarmata fa al CONI, per interposta persona, una proposta che non può rifiutare (vietate le armi a piccolo taglio), a fine secolo questo divieto non solo viene abrogato, ma si convincono i lavoratori che per la pace e il benessere servono le regole del marciapiede ma, affinché i rappresentanti dei lavoratori mantenessero il loro ruolo presso il CONI, la forma RING andasse salvaguardata. Chi ha spezzato le mani ai lavoratori prima di fasciarle nei guantoni? Sembra che il caro combattivo Landini che si affanna presso il CONI ne sappia qualcosa ma evita di dirlo.
      Va da sé che il CONI è eletto a suffragio universale. Lo stesso sistema elettorale che adottò Luigi Bonaparte quando nel dicembre del 1850 fece "adottare democraticamente al popolo fancese una dittatura". Il fraintendimento nasce, prof., dall' accezione di quel "democraticamente", come ci fa notare Luciano Canfora e ringrazio il destino del fatto che tu sia entrato nella nostra vita. Senza retorica. Quella la lasciamo al CONI e a quelli come Landini.
      Scusa MANZUT, ma di interessante in un Landini, (che ho ascoltato), da Fabio Fazio in un canale fascista (e ho i miei personali motivi per dirlo), ma si comprendono anche dal discorso che ho appena fatto, vedo soltanto i noti principi attivi della valeriana di "ALBERTIANA49" MEMORIA.

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  27. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  28. Dobbiamo spendere di piu' e avere fiducia (sentito dire da Padoan...con quella faccia lì), noi cicale italiane che abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità!

    (anche i "cervelloni" alla Padoan cominciano a sembrare poco credibili proprio come un Renzi qualunque)

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  29. I muli quando sbattono cercano di cmbiare strada?

    http://www.wallstreetitalia.com/article/1755696/l-errore-di-renzi-seguire-alesina-e-giavazzi-e-non-krugman-stiglitz.aspx

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