giovedì 2 ottobre 2014

"Che gli dico alla vecchietta?"

Passando da quelli che la politica vorrebbero farla (vedi post precedente) a quelli che la fanno, non è che il quadro migliori tantissimo. Gli incumbent però forse è meglio aiutarli, visto che se sono arrivati lì un motivo ci sarà (verosimilmente, son stati votati) e visto che da un momento all'altro potrebbero trovarsi a gestire una situazione complessa, per cui è interesse di tutti che acquisiscano consapevolezza.

Ora, come sapete, io vengo contattato da politici d'ogni grado, d'ogni forma e d'ogni età. Ma come le donne del catalogo di Leporello avevano in comune fondamentalmente un'unica cosa, la motrice immobile, così anche i politici che mi contattano hanno una sola cosa in comune: la preoccupazione (avendo ormai capito quale sia la verità delle cose) di "come dirlo alla vecchietta".

Questa preoccupazione per le grannies è commendevole (laddove non sia perversa), ma suscita in me una serie di domande.

Giusto per dirne una: ma quando la vecchietta l'avete costretta a contare in euro, dalle lire alle quali era abituata, vi siete posti qualche domanda?

Questo se lo chiedeva ieri Federico Nero a cena, e trovo che sia una domanda ben posta, ma ce ne sono molte altre.

Qual è il peso elettorale della vecchietta? Rilevante? E allora perché le avete sterminato la pensione? Intersechiamo questa domanda con un'altra: come siete riusciti a far accettare alle classi subalterne delle politiche che andavano visibilmente e pesantemente contro i loro interessi? Perché ci siete riusciti: la gente non è, come dovrebbe essere, in strada, anche se con le vostre (di tutti voi) politiche di gente sulla strada ne avete messa molta.

Cosa risulta dall'intersezione di queste due domande? Una terza domanda, fondamentale: voi siete i politici, voi dovete creare mediazione e consenso. Perché venite da me a chiedermi come fare, a me che sono un tecnico e che in quanto tale, fuori dalla mia attività di ricerca, ho al più il mero compito di divulgare certe banali verità tecniche? Quando avete dovuto rifilare il cetriolo siete riusciti a lubrificarlo bene, mi pare. Abilità politica quindi ne avete: capacità di aggregazione, mediazione, costruzione del consenso.

E qui credo che si arrivi alla risposta. Il fatto è che la mia attività di divulgazione mi ha dimostrato che gli umili, e fra questi, in particolare, gli anziani, sono quelli che prima e meglio afferrano i contorni essenziali di quanto è successo. Quindi quello che credo spaventi i politici non è tanto il rischio di non essere capiti dalla vecchietta, quanto il rischio che la vecchietta abbia capito. In altre parole, la domanda dovrebbe essere: "Come salvo il culo?" Perché tornando alla lubrificazione del cetriolo de cujus, il lubrificante prescelto è stato ed è il "ce lo chiede l'Europa", in nome di quella filosofia politica fascista che Kevin Featherstone tanto acutamente descrive. Il problema è che a questo lubrificante stanno diventando allergici un po' tutti.

Non vorrei banalizzare e non vorrei sembrare troppo aggressivo. Intanto, la domanda sul come salvare le proprie terga la considero lecita. Chi pensa che dopo bisognerà fare tabula rasa e mandare gli "onesti" e i "non compromessi col regime" al governo è semplicemente uno che non sa la storia. Ogni cambio di regime è gestito dal regime, e allora perché, del regime, respingere i migliori, quelli che cominciano a capire il problema? Evidentemente non avrebbe senso. D'altra parte, il regime ha costruito una falange di sottopancia microchippati che continuano a ripetere la loro lezioncina priva di senso, in modo autoreferenziale, forti del fatto che (credono loro) Renzi li porterà a fine legislatura. L'affascinante Ale Moretti è un buon esempio di questa schiera di personaggi che non si arrendono nemmeno all'evidenza (come il colonnello Buttiglione) e che in quanto tali rendono difficile il compito dei politici che vorrebbero veramente fare i politici. Di questi personaggi ogni partito ha i suoi (ce ne sono ancora anche nei partiti che hanno assunto posizioni critiche, anche se in quei partiti stanno zitti e rosicano).

Quindi forse la vera domanda non è nemmeno "come salvo il culo?", ma "come si rovescia un'egemonia culturale che per trent'anni abbiamo tutti indistintamente contribuito a consolidare?"

Eh, certo, la cosa non è facile, e la domanda è ben posta.

Io credo che una condizione necessaria sarebbe che certi colleghi che tante energie mentali hanno speso per banalizzare e distorcere l'opera di divulgazione fatta qui, si rifiutassero, in un sussulto di orgoglio, di continuare a firmare il giuramento al regime eurista e dicessero chiaramente che il problema è l'euro. Che lo faccia io, da solo, non basta, e questo non perché io sia solo (posso farcela anche da solo, e forse lo preferisco, anche se ovviamente ci vuole più tempo), ma perché non sono un intellettuale d'area, e quindi politicamente non sono, perché non voglio e non ho mai voluto essere, spendibile. Insomma: in Fratelli d'Italia se dici "l'ha detto Bagnai" ti rispondono "ma quello è comunista!"; nel PD se dici "hai letto Bagnai?" ti dicono "ma quello va da Alemanno!" A me questo dà poco fastidio, perché chi ragiona così è destinato a essere vittima della violenza che la sua stupidità chiama: la vendetta fia testimon della teoria delle aree valutarie ottimali che la dispensa (l'endecasillabo sgovilla, ma il concetto è quello).

Però, certo, pro bono pacis, sarebbe meglio che le cose si risolvessero prima.

Allora, forse, più che venire da me a chiedermi della vecchietta, per chiedermi di voi e per farmi la lezioncina sul mio pessimo carattere, sarebbe molto più utile che voi, cari politici, andaste dai vari intellettuali delle varie aree, dai vari "Bagnailafafacile", e gli diceste: "Carissimi, come stanno le cose lo abbiamo capito, e lo abbiamo capito grazie a Bagnai, perché se aspettavamo voi, che prima di parlare cercavate di capire cosa avremmo voluto sentirci dire, saremmo ancora nella nebbia, come c'è Renzi. Sarebbe quindi cosa gradita che smetteste di rompergli il cazzo e che usciste anche voi, come lui ha fatto, dal vostro fottuto guscio, perché questo rafforzerebbe la nostra opera di mediazione politica all'interno dei nostri rispettivi partiti".

A sinistra giusti son due, e non vi sono intesi: uno sono io, e uno è Vladimiro. Gli altri o sono ancora al di là della teoria economica (ignorano il Gandolfo e l'Acocella, insomma), o si fanno le seghe col referendum proeuro. Basterebbe fossimo quattro a dare un messaggio chiaro: "il problema non è se uscire dall'euro, il problema è come, e c'è gente che lo studia da tre anni".

Ma prima, la parolina magica: "Scusa, Alberto, forse non avevo capito bene: come si esce da sinistra era scritto anche nel tuo libro, scusa, Alberto, in effetti tu non hai mai detto "bastauscirecheccevò", sai, avevo letto male...".

In queste condizioni, e ovviamente in tempi rapidi, la mia indulgenza e disponibilità sono totali.

Altrimenti, quello che vale per chi vorrebbe fare il politico, vale anche per chi lo fa già: io non voglio niente, quindi ho già tutto. Se pensate di far portare a me, per fare un esempio, la croce dell'aver intaccato la sacra unità della sinistra, avete sbagliato citofono. E i tempi che abbiamo a disposizione sono comunque stretti, per cui, indipendentemente dall'intelligenza politica dei colleghi, a me basta stare alla finestra, cinicamente, per capitalizzare quello che è agli atti: il fatto di averci provato, per primo e in modo più convincente. So che è sterile, come atteggiamento, ma se intorno a me c'è il deserto, cosa altro potrei fare?

Suvvia: il giuramento al fascismo si rifiutarono di prestarlo in una ventina. Convincete un paio di ordinari a rifiutarsi di giurare per l'eurismo, fate capire a loro, non a me, che avete capito (perché io lo sapevo già), e vedrete che le cose si mettono a posto. Vi sarà più facile dire la verità, renderla una moneta politicamente spendibile. È un compito assolutamente alla vostra portata.

E non dimenticate di ricordargli la parolina magica...

96 commenti:

  1. "D'altra parte, il regime ha costruito una falange di sottopancia microchippati che continuano a ripetere la loro lezioncina priva di senso, in modo autoreferenziale, forti del fatto che (credono loro) Renzi li porterà a fine legislatura." In realtà sono convinti che Renzi li porterà a elezioni anticipate nel prossimo aprile, con liste composta da fedelissimi e con un risultato elettorale straordinario, che consentirà loro di campare alla stragrande per qualche decennio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono d'accordo con te. La posizione espressa nel post è quella alla quale crede, sbagliando, il destinatario dello stesso.

      Elimina
    2. E' per questo decennio all'orizzonte che qualcuno auspicherebbe il partito di Bagnai. O qualcosa di simile o succedaneo. Che so semplicemente il ruolo di ministro. Non è Bagnai che lo vuole, certo, sarà ciò che vorrebbero svariate migliaia di testoline con il naso già oltre il precipizio. Poi per l'amor del cielo, Bagnai non si faccia carico delle vertigini degli altri, in fondo è comunque in prima linea, però effettivamente se la fosca previsione del prossimo Aprile non fosse improbabile, si avranno da festeggiare molti goofy prima di far passare la paura.

      Elimina
    3. In realtà penso che i conti dei "furbetti del partitino (democratico)" non torneranno. Il risultato elettorale sarà mediocre e presto molti di questi signori torneranno ad attività più consone alle proprie capacità.

      Elimina
  2. Secondo il mio modesto parere i politici cosi' come i giornalisti piu' o meno economisti, non contano una beata mazza, in buona sostanza fanno quello che dicono i poteri forti. Se ai poteri forti conviene l'euro allora si dice a reti unificate che conviene l'euro e fa carriera chi lo ripete.

    RispondiElimina
  3. Studenti della Bocconi mi dissero che i loro prof dissero loro: "Maestra Bagnai non scrive sulle rivisteee!". Feci ironia sul fatto che se le "riviste" servono davvero per ripassare le materie del primo anno, questo è un problema.
    Ah, che orsù di graziosi individui...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sembra una posizione poco documentata. Il mio CV è disponibile ed è sopra la mediana. I geni della Bocconi purtroppo hanno espresso posizioni discutibili.

      Elimina
    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    3. Se ti può confortare, anche per me è più facile pubblicare all'estero che in Italia, e all'estero va meglio nelle riviste con editor tutti stranieri e "de destra".

      Elimina
    4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    5. Fa pensare, con terrore per quanto mi riguarda, che terranno duro finché non avranno completato l'opera di smantellamento non già della domanda interna, ma proprio delle condizioni giuridiche e operative che permettono l'esistenza di quella domanda (diritto del lavoro, servizi pubblici). A quel punto si potranno anche permettere di mollare l'euro, am ci avranno riportati indietro di 60 anni, e quel che più conta avranno riportato indietro l'intero continente europeo, distruggendone quel modello che forse dovevamo solo alla presenza della concorrenza, per estremizzare, alle frontiere.
      Così magari affronteranno pure il TTIP.

      Elimina
  4. "Suvvia: il giuramento al fascismo si rifiutarono di prestarlo in una ventina"
    12 se non sbaglio....

    Con un pensiero all'amico Basilisco:
    "...Sbaglia chi cercasse tra gli irriducibili dei "pericolosi sovversivi". Gli accademici più a sinistra seguirono il consiglio di Togliatti, che invitò i compagni professori a prestare giuramento. Mantenendo la cattedra, avrebbero potuto svolgere "un'opera estremamente utile per il partito e per la causa dell'antifascismo" (così Concetto Marchesi motivò a Musatti la sua scelta di firmare). Anche Benedetto Croce, stella polare dell'antifascismo, incoraggiò professori come Guido Calogero e Luigi Einaudi a rimanere all'università, "per continuare il filo dell'insegnamento secondo l'idea di libertà". Ci si mise anche il papa, Pio XI, che su idea di padre Gemelli elaborò un escamotage per i docenti cattolici: giurate, ma con riserva interiore.
    Nonostante questa ciambella di salvataggio, gettata dall'influente troika, un'eroica minoranza disse di no. Nella minuscola schiera figurano tre giuristi (Francesco ed Edoardo Ruffini, Fabio Luzzatto), un orientalista (Giorgio Levi Della Vida), uno storico dell'antichità (Gaetano De Sanctis), un teologo (Ernesto Buonaiuti), un matematico (Vito Volterra), un chirurgo (Bartolo Nigrisoli), un antropologo (Marco Carrara), uno storico dell'arte (Lionello Venturi), un chimico (Giorgio Errera) e uno studioso di filosofia (Piero Martinetti). "Nessun professore di storia contemporanea, nessun professore di italiano, nessuno di coloro che in passato s'erano vantati di essere socialisti aveva sacrificato lo stipendio alle convinzioni così baldanzosamente esibite in tempi di bonaccia", lamentò l'esule Salvemini, il più sanguigno tra i censori dei firmatari." (da un articolo di Simonetta Fiori - Repubblica su "Preferirei di no" di Giorgio Boatti)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. OT: A me risulta che altri due giuristi, entrambi docenti alla Cattolica, non prestarono giuramento: Francesco Rovelli e Mario Rotondi. I docenti della Cattolica erano esentati dal giuramento, ma la quasi totalità lo prestò spontaneamente.

      Elimina
  5. Sono tanto d'accordo, che mi sono già portato avanti. ;)
    Ad esempio "me l'ero presa" con il buon Gawronski sul FQ (v. il primo commento ordinato dal migliore e relativa discussione), cercando di portarlo sul punto: ma pare che anche lui continui a svicolare...

    RispondiElimina
  6. Mi pare che la domanda "come mi salvo il culo" e quella "come si rovescia un'egemonia culturale" dopotutto si equivalgano, perché per molti rovesciare questa egemonia significherà salvarsi il culo, ne sarà il leitmotiv, anche se potrebbe salvare il culo del paese. Dobbiamo dedurre quindi che si lavori più col culo che con la testa (come del resto ci ha pienamente confermato la neo-filosofa ospitata da Micromega), il che, al di là degli esiti auspicati positivi, non è propriamente rassicurante come metodo sui lunghi termini, ma tant’è. A lei comunque, Prof, tutta la riconoscenza per aver fatto e fare ciò che è in suo potere smuovere.

    RispondiElimina
  7. Il concetto e chiarissimo ed è triste che debba ribabirlo ancora. Ma che vor dì sgovilla?

    RispondiElimina
  8. intervengo poco, ma questa volta devo proprio dirti, caro prof., che a leggere i tuoi post c' è sempre da imparare. e poi, ma come ti vengono in mente certe definzioni ? "sottopancia microchippati " è fantastica !

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io invece rivendo subito il lubrificante celochiedeleuropa. In effetti il prof. ci ha sempre intrattenuto divertendoci, anche. Quindi speriamo che poi non pensi di chiudere il blog per una banale motivazione, tipo che non c'e' piu' l'euro ...

      Elimina
    2. il prof. applica la troika (questa volta non è una cattiva parola) della didattica : docere, movere, delectare. Quindi insegnare, muovere (l'animo, coinvolgere). dilettare (divertire). Pensate che mi sto studiando il libro prendendo anche qualche appunto per portare la novella ai miei amici e conoscenti, anche se non sono sottopance di primo pelo, ma piuttosto pance da pensionati. Devo dire però che parecchi non si discostano molto nelle reazioni dai microchippati di cui al post. Comunque la vedo dura anche se è cominciata la strategia salva-terga dei politicanti che intravedono la possibilità che l'eliminazione dell'art. 18 possa valere anche per loro alla prossima votazione, se mai ci sarà.

      Elimina
  9. Ancora troppe persone non leggono il suo blog. E ancora molto, del Pd e anche non del Pd, crede che se usciamo dall'euro il giorno dopo avremo un'inflazione al 20%. Un collega mi dice però un'amara verità: "Il problema è l'euro, ma anche uscendo, non riusciremo a fare ritornare indietro le aziende che hanno delocalizzato o quelle che hanno chiuso".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E questo imbecille pensa che la soluzione sia farne chiudere delle altre?

      Elimina
    2. No, certo. Discutevamo in ufficio sul fatto però che non vedo grossi mal di pancia contro l'euro da parte di confindustria, confcommercio, confartigianato, sindacato, associazione consumatori, etc. E questo è emblematico dell'assuefazione delle menti.

      Elimina
    3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    4. Infatti esiste il problema tempo, questo è il vero problema per il paese. Più stiamo in questa "gabbia" più viene distrutta la base produttiva. La domanda che viene da fare è qual'è il limite o il punto di rottura se ci possono essere. Il segnale che viene dalla Francia è l'inizio della fine o l'ennesimo prender tempo?

      Elimina
    5. La ricerca del Talleyrand prossimo venturo è partita.

      La lucidità, l'abilità nel tenere la barra dritta, la chiarezza nell'indicare strade esistenti che però tutti fanno finta di non vedere e soprattutto la generosità sono le caratteristiche che fanno del Prof. il nostro Virgilio.
      Dalle rive dell'Acheronte lui sta ancora tendendo la mano a chi dovrebbe finire nel gelo dell'Antenora... altro che stare cinicamente alla finestra.

      Stiamo solo a vedere che versione di Talleyrand ci toccherà: ho paura che ce ne dovremo sorbire uno "tarocco".

      PS: condivido l'entusiasmo di Albertino per la definizione "sottopancia microchippati"; io li ho invece sempre pensati come i "Dormienti" dei fumetti di Capitan America, quelli che ricevendo un determinato ordine entrano in ipnosi e fanno ciò per cui sono stati programmati...

      Elimina
    6. io sono un imprenditore ma prima sono un italiano, se avessi una prospettiva davanti non avrei alcun problema a mettermi dell'altro in gioco in Italia e per l'Italia, per me e per i miei collaboratori. Siamo sempre a disposizione del prof quando ne avesse bisogno. Nel frattempo evito accuratamente di comprare prodotti che non siano italiani e la cosa in quel momento mi fa proprio piacere.
      forza prof.
      patrizio monaldi

      Elimina
    7. Padona questa mattina ha detto che, in caso di bisogno, si aumenteranno ancora le imposte indirette.

      Elimina
    8. @Simone esponenti CNA locali su FB: il problema? Troppe tasse e pochi investimenti. Ogni tanto provo a buttargli un amo innescato ma finora non hanno abboccato.

      Elimina
    9. Su confcommercio è stranissima la situazione. I commercianti, forse perché hanno avuto da subito il polso della situazione, sono forse la categoria più euroscettica, e molti sono basiti quando sentono i rappresentanti di categoria. Ovvio, la burocrazia la odiano sempre e comunque, ma fiutano meglio di altri il problema.

      Elimina
  10. Sgovilla è bellissimo!
    I nostri politici meno.

    RispondiElimina
  11. Il mantenimento dello Staus Quo é stato testato a lungo nel paese.
    Il periodo delle stragi di Stato, il caso Mattei, le operazioni dei servizi segreti deviati, il tentativo di colpo di Stato Borghese, la trattativa Stato-mafia non é storia tanto distante.
    Questa sottoclasse di disonesti intellettualoidi et politici conosce benissimo come occultare le evidenze e viziare il pensiero comune: quindi, l'insostenibilitá delle kafkiane condizioni correnti.
    A differenza del passato, questa volta potrebbero peró confrontarsi con il risultato fallimentare a livello continentale.
    In altre parole, puoi rimanere impassibile ai cambiamenti locali e trasformare gli italiani in ludditi sotto la pressione di questi media (vedi art 18), ma non all'eco d'oltralpe su questioni di spettro ben piú ampio.

    PS
    Nel mio pessimismo cosmico ho scommesso 50 pounds con un collega sudafricano.
    Entro il 2/10/2015 almeno un paese dell'€zona uscira dall'unione.

    RispondiElimina
  12. Padoan ha dichiarato oggi: "Dal canto suo l’Italia mette un punto fermo sugli impegni presi garantendo fin da ora che se non ce la farà nel 2015, l’anno successivo i soldi mancanti saranno chiesti ai contribuenti e scatteranno in automatico gli aumenti dell’Iva e delle altre imposte indirette per un controvalore di 12,6 miliardi sul 2016, 17,8 miliardi nel 2017 e 21,4 miliardi nel 2018."
    Ma Padoan ha un po' di sale in zucca?


    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me invece pare che sia coerente con la scelta intrapresa. Nel lungo termine avrebbe centrato due infami obiettivi. Aumento della deflazione e il modesto abbattimento del deficit.

      Se si aumenta l'IVA sui consumi dei generi non essenziali escludendo (spero) quella di somministrazione dei servizi pubblici, (bollette per intenderci), non fai altro che comprimere la domanda. Non consumi per incapienza.

      Il governicchio auspica che il deficit diminiusca con le tasse e le imposte. Quando avremo perso anche la dignitá, la tassazione passerebbe da una diretta ad una indiretta attraverso i tagli sociali (contributi pensione e sanitá -vedi riforme Hartz I-IV).
      I presunti aumentati utili delle societá di capitale dovrebbero fornire il PIL della ripresa prodotto da aumentate esportazioni a basso prezzo per compressione salariale per velare il deficit.

      Tutto in linea con le politiche tedesche del 2002

      Elimina
    2. Dato per acquisito che Padoan non può non sapere come stanno le cose e quali sarebbero gli effetti delle decisioni l'unica lettura plausibile è che al 2016 è sicuro che non si arrivi. Certo che sentire Gutgeld sul tfr in busta paga dopo che gli 80 euro di bonus sono stati un buco nell'acqua fa pensare...

      Elimina
    3. Padoan sa benissimo che l'unione monetaria si disintegrerà molto presto.

      Elimina
  13. Le aziende vanno dove conviene loro: fa' dell'Italia un Paese "conveniente" (possibilmente senza stuprare contratti di lavoro e buste paga) e vedrai l'economia di questo Paese fare un salto indietro (quindi in avanti) di trent'anni.

    RispondiElimina
  14. "Che gli dico alla vecchietta?"

    Se fossi un politico PUDE direi:

    Per consolidare il mercato comune ed il welfare abbiamo scommesso sull'integrazione politica Europea.
    Per poter arrivare all'integrazione politica Europea abbiamo accettato di cedere sovranita' alla EC ed alla BCE (ed abbiamo anche fatto l'unione monetaria), credendo che in questo modo si sarebbe intrapreso un cammino di maggiore prosperita'.
    I fatti hanno dimostrato inequivocabilmente il contrario e prima di cadere nel burrone della perdita di tutte le conquiste sociali del dopoguerra e' giunto il momento di fare un deciso passo indietro - torniamo alla Lira.

    Detto cosi' per costui dovrebbe essere possibile continuare a fare il politico.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sempliificherei. il politico alla vecchietta dee dire: ci hanno imbrogliati, me e te. Ma adesso io me ne sono accorto, te lo spiego, e insieme asfaltiamo questi truffatori.
      Il chi ci abbia imbrogliati non è molto importante. Scegliere a piacere, a seconda che si sia di destra o di sinistra: conta solo che siano gli altri.

      Elimina
    2. Luca, fa erpartito che ti voto!

      Elimina
  15. "Questa preoccupazione per le grannies è commendevole (laddove non sia perversa)": a me vien da ridere con i riferimenti ai cetrioli sembra si stia a parlare di MILF, anzi di GILF, ma credo che il problema non siano le vecchiette o almeno che non lo siano ancora (una volta). In ambito lavorativo di giovani laureati ne sento ancora, la delusione si sta facendo largo perché Renzi non ha ancora sbattuto i pugni sul tavolo ma l'effetto è ancora più perverso (ma non in senso sessuale). Saranno forse gli ormoni ad indicare a 'sti "giovini" (nonostante l'ormai dilagante delusione italica) che il problema è la competizZzione e che dobbiamofarecomelaspagna? Cambiando l'età, per arrivare a figure mature e dirigenziali (cmq non in età pensionabile) la situazione muta; si sa, il testosterone si riduce, la competizione non si vuole (c'è da difendere una posizione acquisita) ma alla fine fuori c'è sempre la CiIiiiiiiiiiiiiina e quindi come diceva qualcuno su twitter (non ricordo chi): le riforme si fanno con il lavoro degli altri...
    Allora dico: il momento non è ancora maturo ma le vecchiette son piene di esperienza; è facile sentirle dire: "si stava meglio quando si stava peggio" cioè, in pratica quando c'era la Lira, sicuramente, stavano meglio (erano anche più giovani) ma alla fine per il politico quello è il target principale. Suvvia!!! le vecchiette son più facili, e poi sono più esperte (sanno che il portafoglio adesso è più vuoto) per non parlare dell'aspetto statistico e demografico: sono tante. Parafrasando lo slogan di una nota gelateria di Castiglioncello: dai dai (il voto di una vecchietta) tocca a tutti.... Più facile andar per vecchiette che per piddini...

    RispondiElimina
  16. Hanno tutti paura di far la fine di Fantozzi, quando grido' al mondo la sua verita' sulla corazzata Potëmkin - anche se qui siam piu' sul Titanic. Un passettino alla volta, adesso il brusio indistinto sta prendendo forma nel "basta austerità". E' gente abituata a gestire i rapporti di forza, quindi e' banalmente necessario un fronte esteso. Probabilmente servono degli scricchiolii un po' piu' forti all'interno delle multinazionali.

    RispondiElimina
  17. Simone: il tuo collega,e anche tanti miei amici...laureatissimi, la pensano allo stesso modo, senza pensare alla derivata dei fallimenti e della disoccupazione, lasciamela chiamare cosi', cioe' la "velocita' di chiusura" delle aziende in tanti segmento di mercato o di perdita di posti di lavoro. L'Italia si sta desertificando rapidamente, e questo hic et nunc.

    Il problema e' sempre lo stesso: dobbiamo fare come Thelma e Louise, schiacciare il pedale dell'acceleratore verso il fondo del Grand Canyon, o scappar via a gambe levate dopo accurata pianificazione della "exit strategy"? A me sembra che i cervelli che studiano le soluzioni per uscirne ci siano, sia in Italia che all'estero. Uno e' il Prof, e sono sicuro che ce ne sono a centinaia in questo continente schiavizzato.

    Nel lungo termine giocheranno altri fattori come l'equiparazione salariale tra un professionista Cinese o Indiano e un Italiano o Francese, ma non ci possiamo permettere di morire nel frattempo. Ergo, primum vivere..deinde...., non credi? E' ovvio che nel lungo termine l'imprenditore, non trovando schiavi nella cotton plantation, ci pensera' prima di delocalizzare.

    E' anche vero che l'Europa NON DICE A di fronte al fatto acclarato che esistono paradisi fiscali in Europa! Come mai non sentite una parola su Lussemburgo e Irlanda, o Isole di Man o del Canale o di Liechtenstein? Tutte le multinazionali hanno almeno la holding in Lussemburgo o aprono gigantesche fabbriche a Cork o Galway. Questa non e' competizione sleale? Non crea squilibri secondo Sinn, o Weidmann o Draghi o Monti? Come mai....tutti zitti?
    Io non ci voglio stare in un'Europa cosi', altro che Eurozona.

    Quanto all'inflazione al 20% eheheh.. ricordo, essendo ormai non giovanissimo, la famosa inflazione al 20% negli anni 70; non era un fatto positivo, ma siamo sopravvissuti, siamo cresciuti fino a diventare una potenza economica non trascurabile, mentre adesso, nel giardino dell'Eden siamo diventati un "paria".

    Ad ogni modo, adesso in Francia abbiamo una situazione "simil-Italiana" per certi versi. Il grande Moscovici, che gioca a fare il piu' realista del re, se ne e' uscito con due commenti sferzanti alla Monti (gioca a fare il Monti Francese):

    https://it.finance.yahoo.com/notizie/moscovici-se-francia-viola-regole-080909175.html

    https://it.finance.yahoo.com/notizie/moscovici-per-gli-eurobond-non-094200346.html

    Non pensi Simone che la priorita' sia di liberarci da questi rifiuti non biodegradabili?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ogni tanto una notizia positiva ci vuole, anche se è solamente una goccia nel mare.

      http://www.allpar.com/news/index.php/2014/10/maserati-us-sales-explode

      Elimina
  18. Sono convinto che proprio perchè uscire non sarà una passeggiata ( tutti quelli che ci hanno voluto dentro per massacrarci non staranno zitti e buoni ad assistere alla possibilità di ripresa di un paese che pochi anni fa faceva il culo a tutti, o quasi ) la necessità di prepararsi è vitale. Resta il problema che nel momento in cui anche solo ufficiosamente il governo politico del paese dovesse imboccare la strada che ci porta fuori, le forze che hanno tutto l'interesse a farci restare in questa situazione di sterminio economico si muoveranno veloci e cattive. Ma i problemi si risolvono solo affrontandoli con lucidità e convinzione, senza infingimenti.

    RispondiElimina
  19. Questa è una mia teoria datata 1985 ... in quell'anno per la prima volta andai in Germania , esattamente a Ider Oberstein , un posto molto carino dove c'è , o almeno c'era tutto il mercato europeo della pietra dura , un museo meraviglioso un paese che sembrava un plastico . Tutti che lavoravano come tanti puffi ad intagliare pietre , chiedemmo un po in giro a gente che dire gentile sarebbe dispregiativo e ci mandarono a conoscere il capo degli intagliatori (praticamente il capo della comunità ), una bella casa , giovani che lavoravano e lui anche e stava prototipando dei Dollari per gli USA . Questo ci riceve ci fa vedere un po' di cose , alla fine saluti cordiali . Ora mi ero immaginato cosa e chi ci sarebbe stato al suo posto in Italia e già allora mi ero un po disanimato : già a scuola il capoclasse si era sempre scelto non come il migliore ma quello più 'malleabile' per non dire di peggio . Ora la classe politica che abbiamo è questa e naturalmente non capisce o capisce poco , ma oltre la classe politica il vizio è diffuso ovunque e questo porta al paradosso che l'intelligenza arriva da un S.Bagnai che non essendo stato sostanzialmente scelto sarebbe da scegliere e invece un Renzie che è l'unto dal 41% o anche 42% o magari il 43% che le percentuali politiche sono come le trote per i pescatori .... è un ... capoclasse ( ho messo i puntini ma servivano )

    RispondiElimina
  20. Prof,
    la risposta che cercano potrebbe essere che "è colpa della Germania"?
    Che siccome loro hanno rifiutato i costi del "più europa" perchè sono nazionalisti, brutti e cattivi... a noi è toccato di rinunciare al fogno degli stati uniti d'europa (per gli amici URSS!!!)
    Che la nostra uscita è necessaria per difenderci dal fratello maggiore tedesco che si sta dimostrando avido e senza benevolenza con i fratellini minori?
    prof.. chennepenza?

    RispondiElimina
  21. E' aneddotica, ma mente chi non concorda che gia' da Bolzano in poi i paesini sembrano tanti plastici in perfetto ordine. E' estetica, e' esteriore, ma riposa la vista e comunica un amore per le proprie cose che nel paese piu' bello del mondo si fatica a ritrovare. Domenica scorsa correvo intorno al lago di Lugano, so' zvizzeri ma parlano italiano. In 30Km non ho visto una minuscola cartaccia o cicca per terra. Quisquilie, d'accordo, qui non si guarda per terra. Effettivamente hanno ripulito le discariche lungo la provinciale verso Agrate, certo era la settimana prima del GP di Monza. Poche ore dopo, contavo gia' 2 sacchetti new entry. Quisquilie, roba per puffi limitati nonche' abituati ad essere comandati, ma manna per la propaganda PIIGS.

    RispondiElimina
  22. un caro vecchio latinista con cui condivido la filosofia e le gioie di Goofynomics, ha tra il serio ed il faceto prodotto un neologismo "latino".
    Guardando all'home page non sapevamo se avrebbe potuto trovare posto nel paragrafo "Dizionario" oppure "Glossario".Se ti va bene mettilo dove vuoi tu, se non ti va bene butta nel cestino, basta che tu non mi suggerisca di metterlo "proprio li" (come recitava Pozzetto nei suoi film).

    Pudere : pùdeo-pùdes-pùdui-pùditum-pùdere : v.tr. Strangolare economicamente. Neologismo nato nel terzo millennio in Italia, principalmente dalla contrazione dei sostantivi PD (partito democratico) ed euro, grazie alla encomiabile opera di pura informazione di un semplice blog, Goofynomics aperto dal prof. Alberto Bagnai nel 2011.
    In esso con dati inconfutabili venne ampiamente dimostrato che coloro che in teoria avrebbero dovuto difendere le classi meno abbienti (sinistra , partito democratico ed affini) si trovarono ad essere pedissequamente ossequienti e succubi collaborazionisti di banche estere, finanza internazionale e burocrati europei, a scapito del benessere dei lavoratori e del popolo italiano. Quando la massa di elettori italiani consapevoli dei delitti perpetuati su di essi e sui loro figli divenne sufficientemente rilevante, fu prodromo dei moti del secondo decennio del 2000 , che portarono al ritorno della Lira in Italia, al ritorno della crescita economica perduta, insieme con la ritrovata dignità dell’esercizio non accademico dei diritti costituzionali .


    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pertinentissima integrazione. Felicitazioni al latinista.

      Elimina
    2. nell'infinito l'accento non dovrebbe cadere sulla penultima sillaba visto che è un verbo della seconda coniugazione?

      Elimina
  23. Visto ora TGCOM24. L'ho già scritto ma lo ripeto: Bagnai ha tutta la mia stima quando si confronta con soggetti del calibro del giornalista piemontese ma dall'accento francese.
    Come fai a non capire che il problema è il debito privato e non pubblico, quando te lo dice anche il vicegovernatore della bce?
    Come fai a non capire che in italia il debito pubblico, che NON era un problema, stava scendendo ed era sceso di 17 punti?
    Come si fa a non capire le cose anche quando te le spiegano? c'è solo una possibile conclusione: la malafede.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il problema sta nella "coda". NON aver fatto replicare il prof alle PUTTANATE sparate in diretta da un incompetente prezzolato. Ha ragione Rinaldi, il tempo delle parole sta per finire.

      Fuck you...#tgcom24.

      Elimina
    2. Beh, certo, la germania ha pagato per la riunificazione..è stato un evidente atto "d'amore" e quindi completamente disinteressato.
      Giacché mi sa che ha toppato alla grande....( si fa ironia!)

      Le dinamiche ( riduzione del debito pubblico italiano pre-crisi ) per pellissier non contano una cippa.
      Lui è statico ( o stitico? ), ama fotografare le situazioni condendole con del sano auto-razzismo in salsa italica.

      Ma mai un dubbio?

      Elimina
  24. Articolo riguardante la Germania da incorniciare (solo i punti che ritengo salienti eh): "grante ccermania!"

    1)Le tasse universitarie sono abolite, eccetto quella semestrale da 250€ al mese, ma...
    2)"i mancati proventi costringeranno gli atenei a tagliare i fondi destinati alla ricerca." (cit.)

    Chi si ricorda di questa opera d'arte, penso avrà capito cosa comporterà alla bilancia commerciale.



    Questo, direi...

    Anche a me piacerebbe vedere le tasse universitarie scendere ...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'altra realtà delle scuole tedesce, le cosidette "Problemschulen"
      Ca. 1/4 delle scuole tedesce sono Problemschulen.

      Nelle Problemschulen regna l'anarchia, maestri/e che non vengono al lavoro, scolari che urinano nei corridoi delle scuole è rompono il Mobiliare, maestri che vengono minaciati. Regna la legge del più forte.
      Il futuro di chi finisce in quelle scuole è Hartz IV.

      http://www.fr-online.de/schule/protestschreiben-von-berliner-lehrern-brennende-probleme,5024182,9568880.html

      La thematica "Problemschulen" a partire del eurocrisi è sparita dal mainstream tedesco, chi sa perchè.

      Elimina
  25. Questo post ho metto nei miei bookmarks: molto su cui riflettere. Alcuni spunti:
    1. Molti politici iniziano a capire che non c'è futuro per loro, a meno di non essere molto vicini o (meglio, genuflessi) al proprio "dominus". In effetti i segnali di svuotamento di strutture intermedie tra individuo singolo e sovranazione (UE) sono tanti: col pretesto della spending review non solo la provincie o il senato, ma anche la famiglia tradizionale, la cui stabilità è minata dalla crescente richiesta di mobilità sul lavoro, dalla riduzione dei servizi pubblici sociali, ecc.
    2. La vecchietta, per quanto intelligente, conta zero. La vecchietta non ha nemmeno la forza potenziale di scendere in piazza col bastone! Il voto della vecchietta media andrà sempre nella direzione dettata dai mass-media, semplicemente perché il medico di cui è paziente darà indicazioni in quel senso. Quindi, una questione meglio posta sarebbe: "Che gli dico al medico della vecchietta?". Pensare alla vecchietta come problema da risolvere o come ancora di salvataggio (voto elettorale) sembra più che altro un segnale di disperazione o di confusione.
    3. Ho forti perplessità sull'assioma che molti politici abbiano capacità di aggregazione o di mediazione: la costruzione del consenso è molto facilitata quando il mezzo tecnico e i giornalisti sono compiacenti; viceversa è un'impresa difficilissima creare consenso altro da quello "dominante".
    4. Sì, d'accordissimo! La questione vera, in termini generali, è: "come si rovescia un'egemonia culturale che abbiamo contribuito a consolidare?". Ovviamente un modello alternativo va cercato e proposto! Viene in mente che una "buona governance" richiede che tutti gli attori portatori di interesse (stakeholders, nella lingua del padrone) siano coinvolti nelle decisioni. Quindi, potrebbe essere utile riscoprire che disporre di presidi democratici non è un contentino per i poveracci, ma un vantaggio per tutti, anche per le stesse elites, o no?
    5. L'economia monetaria un tempo ridimensionò di molto le istituzioni feudali, sostituite successivamente dagli Stati moderni. Vogliamo, adesso, paradossalmente tramite la "non moneta" Euro, che ha eliminato quella vera, tornare indietro? In definitiva, quale cultura è realmente retrograda? Quella delle monete nazionali o quella dell'Euro, non primo tentativo di "rifeudalizzazione"?

    RispondiElimina
  26. Sono uno dei (ora so) tanti che non capiva proprio perchè nel 2014 un docu-film relaizzato con crowd-funfing non fosse messo subito libero in rete. E' chiarissimo che cio' non avrebbe affatto precluso anche la sua proiezione perfino nella Sala Ovale con tanto di dibbbattito (magari in streaming, no?!). Io personalemente lo avrei girato ad almeno 10 persone (di cui 5 avrebbero guardato). Moltiplicando per tutti i contatti che ha Goofynomics, e considerando che non tutti sono delle nullità come il sottoscritto, il numero di spettatori sarebbe starto di almeni 100 mila volte superiore a quello che è stato finora. Eppoi, DioSanto, un minimo di timing! Quando fu realizzato, della Grecia si parlava abbastanza, insomma il soggetto "faceva audience"; ad inizio 2015 che a livello Grecia ormai ci siamo quasi arrivati pure noi i Greci - come dire - emozionano molto meno...

    RispondiElimina
  27. Nel frattempo...
    Quinto Fabio Massimo detto Silvio il Temporeggiatore sta riusciendo benissimo a trasferire le sue percentuali di consenso a Salvini che come ha anticipato in maggio Mieli (lo stesso che va ai matrimoni dei Renzini insieme ai vari Leeden del "fascismo universale") a Ballarò: "sono sicuro che Salvini ad Ottobre farà parlare di se".

    "Non sappia la destra ciò che fa la sinistra"

    Mi chiedo perchè eventuali aristocrazie italiche dormienti dovrebbero contribuire a distruggere il mezzo che permette la loro restaurazione; basterà raccogliere il dissenso e indirizzarlo sapientemente come al solito.
    Resta da sperare nei mercattti finanziari? ma ora che i mmericani sono sufficientemente odiati abbiamo proprio l'aristocratico drago (che ci difende dai cattivi ovviamente) al posto giusto per mediare con le varie dinastie Quandt per ritornare alla lotta per le investiture.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma l'aristocrazia non vuole restaurazione. Alcuna correzione venne permessa né dai Borbone di Francia, né dai Romanov.
      Fu il popolo ad incazzarsi e a rovesciare violentemente l'ancien régime instaurando nuove dittature che hanno conosciuto successi e fallimenti (rispettivamente ai due casi citati).

      Per quanto ci riguarda, il nostro paese ha avuto il pregio (come disse Luigi Barzini) di non differenziare la societá in classi sociali in relazione al reddito come nei paesi anglosax. Le nostre classi sociali erano (fino alla scomprasa di Berlinguer) principlamente due.
      Chi aveva il capitale e chi lo lavorava per produrre reddito. Sparita la seconda per cessazione della lotta di classe, é rimasta una borghesia prevalentemente incolta, restia al cambiamento e proprietaria dei mezzi di comunicazione.
      I lavoratori e studenti sono stati investiti dall'onda berlusconiana rendendoli paradossalmente suoi principali sostenitori.
      In questa palude di ignoranza congenita nessuno ha capito il problema reale ed anche se volessi somministrare il racconto della veritá con un innoquo file Power Point, ti aggredirebbero perché ignoranti, incapaci di capire, reazionari, litigiosi.
      Incontrando cosí i piaceri di chi controlla le loro buste paga e diritti.
      Cioé quelli che chiami aristocratici de sinistra e de destra.


      Ho seguito fino al primo conato di vomito la riunione del PD. E' salita una donna, raccontava di rappresentare il paese in Germania in qualche veste.
      Tesseva le lodi di un paese dove tutto funziona. Dove chi perde un lavoro lo trova il giorno seguente. Chi ne ha addirittura due.
      Esattamente come nei paesi anglosax dove chi é al minimo salariale vive in ghetti e chi é invece un vivace professionista si rinchiude nel quartiere degli emiri e oligarchi russi.

      ma una piccola rivoluzione non sarebbe auspicabile? proprio no?

      Elimina
  28. si canti: e non va più a mesi, e nemmeno a settimane, la va a poche ore... plin plin, zum zum pa pa

    RispondiElimina
  29. In my not so humble thought (le opinioni basate sul nulla le lasciamo ai piddini) questi non hanno il problema di parlare alla vecchietta lì fuori, ma alla vigliacchetta che portano dentro.

    Com'è, come non è, rimango persuaso (come già scrissi in passato) che questi abbiano semplicemente paura (per questo assistiamo all'indecoroso spettacolo di un certo numero di soggetti che fanno i finti tonti). Niente di male, se non fosse che: a) ce potevano penzà prima, b) il loro essere codardi adesso ci condanna ad una lenta agonia.

    Paura di che? Di mettersi di traverso ad ambienti che in qualche modo esercitano su di loro una forte influenza, quando non li tengono per le palle (o che loro immaginano possano esercitare una forte influenza e/o tenerli per le palle — l'efficacia di un bluff sta nel riuscire a far pesare maggiormente, nel calcolo costi-benefici, le conseguenze negative del caso in cui la minaccia sia reale).

    Che vogliono questi ambienti? L'euro e gli Stati Uniti d'Europa a qualsiasi costo:
    «Un livello che sorvola e di molto lo studio macroeconomico, antropologico, giuridico e sociale, per affondare le sue radici nel buio di una spiritualità contorta che declina in senso minimalista il trinomio “uguaglianza, libertà, fratellanza”, condannando di fatto il resto dell’umanità ad una vita da passare in ceppi per ragioni che nulla [hanno] a che fare né con l’euro né con la costruzione degli Stati Uniti d’Europa [USE].»

    Questi vorrebbero farci credere che il fatto che lo strumento per portarci ai ceppi sia l'€ è un dettaglio e che attori di primo piano di questo processo hanno dichiarato che avrebbero usato una forte crisi proprio per convincerci a confluire negli USE (come documentato su questo blog e nel Tramonto dell'euro e come vi ho riassunto in questo commento, a beneficio dei nuovi arrivati) una pura coincidenza.

    Ma mettiamo anche il caso che gli USE si facciano e che questi sinceri progressisti (dar!) riescano, non si sa bene per quale miracolo, a scongiurare pericolose tensioni. Tutto bene? No. Come il padrone di casa ha ripetuto tante volte, l'evidenza empirica ci fa temere che le economie dei vari Stati non convergeranno, come non c'è stata convergenza fra le economie del Nord e del Sud Italia in 150 anni di unità.

    In parole povere: anche se si riuscisse a scongiurare una guerra sareste disposti a vedere il vostro paese impoverirsi, decadere e a fare, ancora una volta, gli emigranti?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Errata corrige: ... lo strumento per portarci ai ceppi è l'€...

      Elimina
    2. È quello che chiedo da almeno 1 anno, anche in modo petulante, ad alcuni "sinceri" progressisti.
      "anche se si riuscisse a scongiurare una guerra sareste disposti a vedere il vostro paese impoverirsi, decadere e a fare, ancora una volta, gli emigranti?"

      Sembrano gioiosamente ignorare, gli effetti delle unioni/annessioni... anche con budget federale, armonizzazione fiscale, etc.
      Della serie: pensi che io sia scemo?... Da meridionale, posso dire qualcosa...

      Elimina
  30. Bello il finale, che mi ha ricordato gli esperimenti sul conformismo di Asch. Quando si ha un "true partner ", un vero alleato nel gruppone, è molto più facile dire la verità anche quando tutti la negano.

    RispondiElimina
  31. Chi da trent'anni ha contribuito a consolidare etc. etc. potrà certamente esercitare quel diritto che non si nega a nessuno: salvarsi il culo secondo le proprie disponibilità – gestire il dopo nell'interesse proprio e del popolo nuovamente, beatamente se non diversamente, sovrano.

    Potrebbe darsi però che questa transizione non abbia nulla a che vedere con il "rovesciamento" dell'egemonia culturale, lodevole attività per la quale sarà forse necessaria, come non si stanca di insegnarci la storia con una sola S (com'era quella massima futurista?), una gran quantità di dipartite – soavi, metaforiche dipartite: facciamo a gara a chi ha già dato?

    RispondiElimina
  32. Comunque a me è caduto un mito dell'infanzia. Dopo il tradimento della Nutella anche i dalmata... chi ci difenderà? Paperino Donald? L'intero sistema sta crollando!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Qua a furia di rovesciare paradigmi va a finire che si scopre che biancaneve era solo una piddina rompiballe, nonché sfruttatrice di nani ingenui: "dovete lavorare sodo e sacrificarvi, ce lo chiede il principe azzurro (l'europa) che vi protegge dalla strega cattiva".
      E la strega in realtà ne era la vittima.

      Elimina
  33. Prof Lei è di larghe vedute...ogni volta che leggo un suo intervento mi si apre la mente...altro che economista...lei è molto più di questo.

    Ha mai pensato di affrontare studi filosofici?

    Grazie come sempre...

    RispondiElimina
  34. Non saprei....mia suocera, quando mia moglie la stuzzica su Renzi, pare sia in silenzio stampa, hanno iniziato ad annusare l'aria che tira.
    Invece i miei continuano imperterriti a marciare al passo del tamburo; "Ma quanto è bravo Renzi, non lo lasciano fare bla bla di qui, bla bla di la....(in verità me lo racconta mia moglie dato che io non mi faccio vedere da un pezzo, non reggo la beffa.)
    IMHO (ho imparato pure sto acronimo va) il 40% alle europee va ascritto quasi completamente al mantenimento dell'euro, e la volontà di mantenerlo deriva dalla convinzione che la ricchezza cumulata (ricchezza nominale certo, ma loro non lo sanno, pensano sia ricchezza reale) vada mantenuta dato che sono convinti che gli assicurerà una splendida vecchiaia.
    Il problema della vecchietta è un problema molto serio.
    Se consideriamo che FI è ricattabilissimo sia sul piano giudiziario, sia sul piano economico dato che tutto ciò che è s.p.a deve seguire le regole che detta il mercato e le agenzie di rating, che il M5S pare l'armata Brancaleone alle crociate con circo annesso, del pd non ne parlo e che tutti gli altri hanno la tendenza a schifarsi reciprocamente, non la vedo una strada scorrevole.

    Se poi, anche la bce partorisce il topolino e pure malato, prof, ma una buona notizia?

    RispondiElimina
  35. Lo short odierno (p.es. sul dax tetesko) era un scritto e non xke il "nasone e la bambina" (ahahahhhh)abbiano detto chissà cosa (?) ma semplice semplice lo stava gridando il Ross hook.

    RispondiElimina
  36. Da ieri il presunto discorso per la vecchietta è un poco più vicino.
    La France a "sfanculèe" le rigueur, ma je ne suis pas sur d'etre heureux.
    Le immagini di oggi sono quelle der Nasone insolitamente preoccupato ed incerto, i mercati che ribollono, i libberisti confusi ed i piddini spaesati, Moscovici non sa che pesci prendere, ma il minor rigore non è l'obiettivo previsto... è tendenzialmente inutile e potrebbe anche rilevarsi pericoloso, uno scivolo per la troika.
    Però è anche un segnale politico forte, cominciano a vedersi le prime crepe.
    Prendiamolo come un successo (forse).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ognuno vede quello che vuole, in mancanza di una visione razionale: uno dei miei piddini dice che non è una crepa economica ma una mossa per mettere nell'angolo Merkel e farle accettare un cambio di passo nell'integrazione politica o perlomeno nel coordinamento delle politiche economiche. Questa visione è poi la stessa che cinguettava ieri Becchetti, anche se non poggia su nulla se non su una impostazione ideologica. La dinamica delle partite correnti dice che ciò aggraverà gli squilibri, la tattica dice che Merkel ne acquisirà vantaggi nell'applicazione della retorica usuale nel Centro. O tutti mangeranno la foglia, amara per tutti loro. "Ma questo, tutto questo è goofinomics" è talmente evidente che Albertone non ha nemmeno scritto un QED...

      Elimina
  37. "come siete riusciti a far accettare alle classi subalterne delle politiche che andavano visibilmente e pesantemente contro i loro interessi?"

    Bagnai-sensei, questa domanda è molto più pericolosa e profonda di quel che sembra. E' la domanda chiave.
    E' la stessa domanda che mi feci qualche anno fa, sebbene in termini diversi: come è stato possibile far accettare al popolo tedesco, il più istruito di tutto il continente, qualcosa di così perverso come l'ideologia nazionalsocialista?
    Purtroppo la risposta, sia allora che oggi, è la stessa. E non è affatto bella, anzi: è molto preoccupante.

    Chinacat

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perché le classi subalterne non sono subalterne per caso. Contribuiscono:

      - la natura matrigna (da chi nasci, la doppia elica, che non è quella BMW, di cui parla il Prof.)
      - la natura matrigna 2 (dove nasci)
      - una istruzione (molto parziale) senza una cultura

      Solo qualche individuo sfugge alla tripla selezione, ma non appena si ritrova non più subalterno, come qualcuno ha già detto sega la scala per la quale è salito e diventa il più strenuo sostenitore della segregazione di classe (forse neppure a torto, visto che sa bene da dove viene). Pochissimi, che non fanno statistica, diffondono in direzione opposta o ricordano con benevolenza le origini.

      Il limite alla subalternità dei subalterni non è e non sarà mai intellettuale, mancando le basi perché lo sia, ma emotivo.

      Elimina
    2. Intanto non è vero che fossero il popolo più istruito del continente. Il tasso di analfabetismo era più alto di quello di GB, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Svizzera, Danimarca, Svezia... E sostanzialmente uguale a quellp italiano.

      Elimina
    3. Ah no? Usiamo il Metodo Bagnai, quello delle cifre e delle fonti e mettiamo da parte il Metodo La Mia Opinione:

      "Nel 1914, su 1000 soldati di leva dell'esercito italiano 330 erano analfabeti, di contro ai 220 delle armate austro-ungariche, ai 68 delle forze francesi ed ad appena 1 di quelle tedesche"

      330 a 1 secondo te è sostanzialmente uguale?

      La citazione proviene da "L'Italia di Mussolini" del prof. Richard JB Bosworth, pag. 49.
      Le cifre sono desunte da "Ascesa e declino delle grandi potenze" di P. Kennedy (il libro è del 1989 mentre l'autore è un allievo del famoso Liddell Hart).

      Altre informazioni si trovano su:

      "Storia della Prima Guerra Mondiale" di J. Keegan oppure su "Mussolini Unleashed" di Macgregor Knox.

      Chinacat

      Elimina
    4. Ciao chinacat , credo che la risposta che ti sei dato alla tua domanda : come è stato possibile far accettare al popolo tedesco, il più istruito di tutto il continente, qualcosa di così perverso come l'ideologia nazionalsocialista sia la stessa che ho dato io .
      Sono sempre stato convinto che la cultura ,l’istruzione, l’ educazione, la razionalità e tutte le altre qualità che rendono un uomo civile sono sovrastrutture mentali che si innestano sull’io più profondo che è governato dall’inconscio .
      Prendi un uomo pieno di doti intellettuali e immergilo in una massa di altri uomini e noterai il subitaneo abbassarsi della sua intelligenza . Questo si è sempre saputo ,infatti tutti gli uomini di pensiero hanno ricercano la solitudine.
      Quindi noi diamo troppo valore all’avere . Avere cultura , istruzione , buone maniere ecc. ma trascuriamo l’essere.
      Chi padroneggia il suo inconscio ha il dominio, o un buon controllo, della sua personalità .
      Già gli antichi avevano espresso questo concetto con la massima del ‘’ Conosci te stesso ‘’
      Per la psicologia delle massa puoi leggere un libro un po’ datato ( 1985 ) ,ma ancora istruttivo di Gustav LE BON - PSICOLOGIA DELLE FOLLE edito recentemente dalla TEA.
      Ma possiamo allargare anche il campo delle osservazioni e abbandonare le masse e la politica.
      Parliamo di donne .
      Sicuramente ti sarà capitato di osservare che uomini intelligenti, istruiti, educati e di aspetto piacevole soccombono spesso nel corteggiare una donna ,che accetta invece le avance di un buzzurro ?
      E bada non stiamo parlando delle coatte borgatare, ma di donne di qualità .
      In genere noi colpevolizziamo queste donne , ( come colpevolizziamo i popoli che cedono al ‘’ fascino ‘’del dittatore di turno ) , c’è molto orgoglio ferito in questo .
      Ma devo dirti in tutta onestà che le donne hanno ragione a comportarsi cosi .
      Ne deduciamo che anche i popoli hanno ragione . Ma questo è difficile da accettare .
      Chi non l’accetta deve emigrare o simulare . Uccidere il tiranno non serve a niente. Il suo posto è occupato di solito da una cerchia di’’ ottimati ‘’
      Perché il buzzurro ha successo ? Opera sull’inconscio femminile .
      Tratto le SIGNORE come puttane e le PUTTANE come signore . Entrambe hanno gradito . ( F. CALIFANO )
      Ti dirò di più .
      Tutto questo sbandieramento delle donne , e purtroppo anche degli uomini , sulla separazione fra sesso e procreazione a cui si è rifatta anche la Nappi , fra sesso e amore è una emerita stronzata .
      Sono vicini i tempi in cui tutto ciò sarà ribaltato , e saranno proprio le donne a pretendere il cambiamento .
      Ti saluto .

      Elimina
    5. Quasi non credo alle mie pupille... ma gli ottimati (daje a ride!) sono proprio quelli che hanno scelto di cacciarci in questo pasticcio. Mi sorge spontanea questa perversa curiosità: che stracazzo ci fai qui?

      Elimina
  38. "Ogni cambio di regime è gestito dal regime"
    Ma davvero c'è un cambio di regime? Si evolvono le sue istanze, mutano i rapporti di forza tra le lobby e al massimo cambia pelle (i "fantocci" da mettere in vetrina affinché raccolgano voti che legittimano apparentemente le decisioni politiche, come se realmente potessimo scegliere qualcuno che fa i nostri interessi). Ma sotto la pelle, c'è sempre il regime. Quando gli facciamo comodo sembra anche magnanimo, ma lo fa per sé stesso non per noi.

    Quindi, sì, il problema non è cosa dire o come dirlo alla vecchietta, ma quando dirlo, ovvero come ha scritto, trovare l'attimo giusto per salvarsi il culo.
    Se è troppo presto, si bruciano la protezione dall'alto; se è troppo tardi si giocano il voto della vecchietta.
    Tra le due cose, direi che la più irreparabile è la prima, perché la vecchietta magari ha la memoria corta e riescono a riconquistarla. E infatti mi pare che questo sia la tattica più comune (eccetto Lega e FDI, ma con scarso successo perché i tempi non sono ancora maturi e dall'alto non è ancora arrivato l'ordine di inversione di propaganda).
    I più furbi, come Fassina tastano il terreno pronti a scattare in anticipo sugli altri. Non sono convinta che siano migliori degli altri, ma probabilmente sono quelli che ci ritroveremo.

    Poi scusi se mi permetto ma, secondo me, da lei non vengono a chiedere per sapere. Già sanno. Vengono per valutare se lei è quello che può ripulirgli l'immagine pubblica.

    Comunque non riesco a spiegarmi come l'Acocella non conosca l'Acocella (cioè, sì me lo spiego, però è paradossale).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Allora, due cose:

      1) sì, sai, ti assicuro, ti gggiuro. è veramente esistito una volta un paese dove i poveri e deboli hanno comandato sui ricchi e potenti, anzi, succede un sacco di volte. O no? Quindi de che cazzo me stai a parla'? Questa parte del tuo intervento si configura come lezzzzioncina e ce la dimentichiamo.

      2) non è come dici tu. Con queste persone ci parlo e le guardo negli occhi. Alcuni, anche quelli che hanno capito quasi tutto, non hanno capito tutto, e quelli che hanno capito tutto, cioè che l'euro non è solo un problema economico ma soprattutto un problema politico, pensano di averlo capito loto perché sono "politici", e non si sono accorti che nel libro se ne parla un po', ma solo un po'.

      Però di una cosa si sono accorti: che l'unico che ha parlato di questa cosa in modo onesto, comprensibile e diretto sono io, il che è per me incomprensibile, proprio perché, come tu dici, non riesco a capire per quale motivo mai Nicola non abbia letto l'Acocella.

      Elimina
    2. Per carità, può anche darsi che questa visione buonista della politica nostrana porti buoni frutti, ma se volete sapere il mio parere (immagino di no): no.
      Io sto con Silvia

      "verosimilmento sono stati votati" poi, è verosimilmente falso. Il sistema politco viene di continuo stravolto per evitare che il voto possa scalfire il sistema. Hanno appena fatto le votazioni delle province senza i cittadini. Renzi non l'ha votato nessuno, aveva perso le primarie contro Bersani. Se Civati fosse divenuto segrretario del PD (quasi impossibile, data la propaganda) si sarebbe semplicemente detto: "Eh, Civati è segretario, ma non è opportuno che il segretario sia anche Presidente del Consiglio" e avrebbero messo lì Renzi, NON votato come non era stato votato Letta prima di lui.
      Allora, di che stiamo a parlà lo dico io.

      O sono ottusi o sono collusi, e il guaio e che nella stragrande maggioranza cascano nella prima categoria.

      Perciò, Professore, posto che lei non è ottuso (lo certifico io, non è proprio un riconoscimento dei più eccelsi, vabbè si contenti...) se non rientra nella categoria dei collusi (non mi pare...) prenda atto che, se fosse di 10 anni più giovane NON sarebbe professore.
      Cioè NON sarebbe integrato nel sistema.
      E dove sarebbe? Forse a Aarunhd, in qualche università scandinava dal nome impronunciabile, al quarto contratto di 2 anni consecutivo?

      Poi, dall'etica discende la politica, per cui dietro la cattiva politica c'è sempre una cattiva etica.
      Al momento non mi pare che ci sia in italia un solo gruppo organizzato (partiti e movimenti non li prendo nemmeno in considerazine) che abbia una sottostante etica adeguata a garantirci un futuro sereno.
      Poi, che ci siano tante buone individualità, non lo discuto, ma è anche vero che più passa il tempo più le cose peggiorano. E non parlo solo d'Economia...

      Elimina
    3. Me l'ero chiesto anche io, e mi sono risposto che:
      a) per saper raccontare non basta sapere. E il Tramonto è prima di tutto un bel libro, perché chi l'ha scritto sa raccontare (i libri senza figure aiutano);
      b) per dire ad alta voce che il re è nudo, e per farlo togliendosi dal coro (che per inteersse o ignavia canta una canzone diversa) ci vogliono gli attributi di granito e un disinteresse assoluto. Quello che ha scelto di fare viaggia sul confine tra onestà ed eroismo (anche se, con un po' più di onestà intellettuale servirebbero meno eroi).
      Non so perché, ma mi vengono in mente queste strofe (che da ufficiale le sarà capitato di sentir canticchiare):

      "(...) E l'aviazione, e i corpi speciali,
      a quota 3000 ci van con le ali.

      Noi che le ali le abbiamo ai coglioni,
      3001 piccozza e ramponi".

      D'altra parte, la tenacia dimostrata in questi anni è la stessa.

      Elimina
    4. Stefano non è che per caso ti sei perso il flebile GRAZIE AL CAZZO! nascosto(?) fra le pieghe del messaggio di Alberto? Quello che scrive Silvia non lo trovate implicito in tutti gli scritti del blog, compresi un buon numero di commenti? Certo, ogni tanto si sta al gioco del dialogo democratico, ma sempre con la consapevolezza che la situazione reale è un po' diversa.

      Tale consapevolezza è necessaria non per rassegnarsi supinamente al così va il mondo (se così fosse questo blog non esisterebbe) ma per evitare l'inefficacia di due posizioni agli antipodi: chi non osa abbastanza e rimane così intrappolato nel frame costruito dal potere e chi invece vuole tutto e subito, avanzando pretese non realistiche, soprattutto sproporzionate rispetto alla scarsa efficacia di tattiche e strategie che riesce ad attuare.

      Vi segnalo la trascrizione di questa presentazione su una ricerca relativa agli episodi di resistenza nonviolenta: My Talk at TEDxBoulder: Civil Resistance and the “3.5% Rule” | rationalinsurgent. Non mi convince al 100%, ma c'è molto materiale (compresi dati) su cui riflettere.

      Elimina
    5. @Pepino

      Dove ho sbagliato? Avevo fatto il post dei Dalmata per togliermi dai coglioni quelli come te, ma evidentemente non è bastato. Di quale visione "buonista" parli? Vieni a spiegare a me chi sa, chi non sa, e ti dimentichi che se io non ci fossi tu saresti ancora un ortottero? Voi avete dei processi storici e politici un'idea caricaturale e fallimentare, e mi spiace che non vi sia servito a nulla leggere il mio libro. In compenso, ti segnalo che a Viareggio ti aspettano a braccia aperte.

      Elimina
    6. Scusi professore, non volevo fare la lezioncina (con tanto di accento sbagliato) e di sicuro non a lei. Era solo uno sfogo, comunque è inutile piangersi addosso, meglio darsi da fare, come lei fa superbamente. Sa quanto ritengo importante la sua opera e quanto la apprezzo.


      Elimina
  39. Bagnai, ottimo concerto, ero li e vi vorrei invitare a farne uno o più in Spagna, dove gravito. Parlo di zona Valencia Alicante.

    RispondiElimina
  40. Professore, nella mia università (che inizia per S e finisce con Apienza), non sono mancate le occasioni di dibattito, peccato che sia sempre mancato IL dibattito. Ci sono anche studenti, come me, che hanno provato a esporre dei fatti ai loro professori, ma la risposta era sempre espressa con tono di sufficienza, come a dire "Vabbè, ma che ne saprà 'sto scemo di 22 anni". Mi chiedo come un certo professore della mia facoltà possa averla invitata a presentare il suo libro e poi parlare nel suo corso di economia monetaria degli effetti devastanti e assolutamente apocalittici dell'inflazione; in una maniera che, a me, è sembrata ideologica più che scientifica. Il pacchetto presentato è sempre lo stesso, tanto, non c'è via di fuga. Ad ogni corso che ho frequentato fino ad ora è sempre: "Perchènoisiamobruttiecorrottieabbiamofattomaleicompitiacasaquindiadessociattacchiamoaltram". La cosa più interessante a cui ho assistito all'università, è stata una lezione sulla storia degli stati europei tenuta da Bruno Amoroso, invitato da un mio professore, al cui corso partecipavamo in 15, più o meno.

    RispondiElimina
  41. IL VERO POTERE È GIÀ PRONTO PER IL DOPO RENZI. Io ho una mia convinzione e ieri sera mentre guardavo Servizio Pubblico con ospite Della Valle più lo ascoltavo e più la mia convinzione si rafforzava. Della Valle sarà il nuovo burattino delle oligarchie finanziarie. I suoi attacchi a Renzi e Marchionne gli servono solo per accaparrarsi i consensi dei delusi dal fiorentino e dei lavoratori delusi dai sindacati. Attenzione non facciamoci fregare ancora, Della Valle sarà l'ennesima sola che ci verrà rifilata dal vero potere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Potrebbe essere il Nasone Joe Condor....e non il fabbricante di SOLE.
      Il Nasone ha ottime referenze, e il suo CV parla per lui; una vera garanzia.

      Elimina
  42. “Quindi quello che credo spaventi i politici non è tanto il rischio di non essere capiti dalla vecchietta, quanto il rischio che la vecchietta abbia capito.” Proprio così.
    Le persone di 65 anni e oltre rappresentano ormai il 21,4% della popolazione italiana (dati ISTAT) e in genere votano!
    L’assoluta maggioranza dei “vecchietti” la fregatura dell'euro l’avevano già capita alla prima capatina al mercato rionale dopo il suo disgraziato avvento. La propaganda eurista, per quanto potente, li ha tenuti a bada ma ormai le pensioni sono massacrate e il “nostro” ha avuto anche da ridire sulla reversibilità della propria nonnetta …
    Tornando invece alla lubrificazione del cetriolo Ti propongo come voce per il glossario di denominare EUROLUBE il famigerato lubrificante "ce lo chiede l'Europa".
    Come lo vedi il Nasone piazzista volante di eurolube al pueblo con la sua BCE del c*, quale novello El Pube (quello degli Elii) ?

    RispondiElimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.