lunedì 13 ottobre 2014

Goofy3: Lippi


Francesco Lippi (Università di Sassari e EIEF), è nel top 5% degli economisti mondiali e 25° in Italia per produzione scientifica secondo IDEAS. La sua produzione scientifica tocca temi che ci riguardano molto da vicino. Si è occupato, in particolare, delle interazioni fra banca centrale e sindacati nella determinazione del salari (analizzando il ruolo dell'indipendenza della banca centrale e del frazionamento della rappresentanza sindacale in questo contesto), e più in generale delle relazioni fra politica monetaria e prezzi. Il suo approccio è estremamente rigoroso (non rigorista: rigoroso) e ortodosso, il che lo rende un interlocutore estremamente interessante. Per non sbagliare, il nostro grafico ha comunque deciso di attribuirgli come icona le forbici (simbolo dell'austerità fiscale), ma non sono del tutto sicuro che l'accoppiamento sia appropriato: l'austerità è stata una sconfitta, e come tale credo sia ormai orfana!

Marco Ardemagni, che avete conosciuto a una nostra iniziativa, mi ha segnalato la sua apertura al dialogo. Voi lo avevate già incontrato, e me lo avevate segnalato, per alcuni suoi interventi su lavoce.info (qui e qui).

Non occorre che vi dica che su molti temi, pur essendo meno qualificato (anche se durante l'estate ho recuperato 177 posizioni su IDEAS - ma è un fuoco di paglia...), mi permetto di avere una posizione diversa (sostenendola con la letteratura scientifica e coi dati: per questo parlo di posizione e non di opinione).

Viceversa, temo sia necessario farvi capire una cosa.

Come ho cercato di spiegarvi nel post dei dieci milioni (che nel frattempo sono undici), si avvicina il momento nel quale occorrerà ricostruire il nostro paese, e questo andrà necessariamente fatto insieme, con un atteggiamento inclusivo, non divisivo. In questo contesto è evidentemente necessario confrontarsi con tutti, ma, per quel che mi riguarda, preferisco confrontarmi con persone di alta qualità e vedute opposte alle mie, con le quali articolare un confronto anche duro ma che non mistifichi le altrui posizioni, piuttosto che con persone di vedute teoricamente "simili" alle mie, ma che hanno fatto del mistificare e distorcere le mie posizioni un simpatico passatempo (Bagnai liberista, vuole la mobilità dei capitali, non si preoccupa dei salari, la fa facile, fire sales, and all that...).

Per questo motivo ho chiesto al prof. Lippi, che ha accettato, di intervenire nella prima sessione del convegno, quella nella quale presenterò gli scenari di previsione del modello di a/simmetrie, i quali considerano anche il non improbabile caso che prima o poi il tappo salti. Un'eventualità che non possiamo escludere, e che quindi deve essere studiata seriamente, evitando il narcisismo di chi vuole a tutti i costi dimostrare di essere più a sinistra degli altri (e ce lo dimostra proponendo l'uscita dall'euro solo come una minaccia e mai come un'opportunità)!

Ringrazio quindi Lippi per aver accettato l'invito e vi esorto, cari seguaci del guru di Pescara, ad accoglierlo come si accoglie un avversario dialettico, che è una cosa lievemente diversa da un traditore politico. Questo, così, a scopo precauzionale, e per la precisione, va bene?

So che non mi deluderete: se non vi siete sbranati Simone Spezia l'anno scorso (che se lo sarebbe ampiamente meritato), sarete tanto più responsabili quest'anno, considerando che la situazione è più grave e che le posizioni del mainstream sono in rapida evoluzione...

E ora mi resta solo da dirvi chi c'è dietro la maschera:





(se può aiutarvi, abbiamo una cosa in comune: ci sta sulle palle Antony Hopkins perché è troppo bravo. E se adesso non avete capito chi è il mio interlocutore nella sessione di chiusura... Secondo me Emilio Toma l'ha capito. Scommettiamo?)

(questa sera vi annuncio però la tavola rotonda politica, che, ne sono certo, troverete interessante...)

29 commenti:

  1. Da "L’insostenibile pesantezza dell’euro?":

    "Se riteniamo che non sia in grado di competere con gli altri paesi avanzati, a causa di una amministrazione pubblica inefficiente che frena le innovazioni e le ristrutturazioni, delle rigidità nel mercato del lavoro, di un mercato dei capitali incapace di sostenere le imprese con potenzialità di crescita, di una scuola che non prepara adeguatamente i giovani al mondo del lavoro, di infrastrutture fatiscenti, allora uscire dall’euro è una scelta coerente."

    Sbaglio o tutte le voci elencate si traducono in un costo per la loro risoluzione? Chi paga per il rilancio della scuola? Le banche? Chi paga per ristrutturare la PA? Le multinazionali?
    Se a pagare deve essere lo Stato, dovra' pescare once more dal patrimonio privato degli Italiani. Ma per poterlo fare senza conseguenze elettorali negative, servirebbe un radicale cambio della (percezione della) credibilita' degli attori politici. A naso, qual e' la probabilita' / fattibilita' che nel breve periodo si affrontino le ristrutturazioni elencate dal Lippi? A maggior ragione se si considera che "il declino è iniziato almeno dieci anni prima dell’adozione dell’euro"? Mi sembra che gia' riuscire a competere con i paesi "a medio livello di sviluppo" sia preferibile all'emigrazione. Al Goethe Institut di Milano c'e' la lista d'attesa per i corsi.

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  2. ad Antony Hopkins preferisco Peter Seller quando interpreta il dottor Stranamore :P

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  3. Spetia si è comportato da cialtrone, un motivo ci sarà.
    Quando ha detto sul palco che si stava informando sulla sampdoria io l'avrei mandato via a calci quell'inetto.. non ero a casa mia quindi mi sono adeguato al suo volere.

    Lo stesso sarà quest'anno.

    Nessuno può permettersi di fare i propri comodi a casa degli altri. Chi pensa di saperla più lunga, di sapere cosa andrebbe fatto, che la sua azione coraggiosa potrebbe portare dei benefici a tutti..chi insomma cerca visibilità si comporta da cialtrone come Spetia quindi è meglio che se ne stia al bar.

    Dobbiamo avere tutti l'umiltà e la coscienza per capire che se ci troveremo a Pescara a sognare un futuro migliore sarà per merito der cavajere nero.

    L'unica cosa che possiamo fare per contribuire davvero è seguire pedissequamente questo post http://goofynomics.blogspot.it/2014/08/la-repubblica-e-la-troika.html e cioè:
    1) Dimenticarsi il modello organizzativo "bar di Guerre Stellari". In un momento nel quale la credibilità è tutto non ci si può unire a chiunque, e chi si unisce a chiunque può anche evitare di chiamarmi. Chiamiamo noi.

    2) Lasciarsi alle spalle gli atteggiamenti da hooligan.

    3) Portare il dibattito in sedi sempre più prestigiose, accettando, evidentemente, di confrontarsi con interlocutori di livello scientifico e di statura morale discutibili, ma ben visibili nel dibattito, senza aggredirli. Si riapre il quarto d'ora del dilettante, ma non a livello del locale circolo di Memmeta, questa volta lo apriamo ai piani alti, e lì interverremo per mettere le cose in chiaro.

    Il punto 4 mi permetto di inserirlo io: donate qualcosa ad a/simmetrie http://www.asimmetrie.org/contatti/

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    1. Rispetto al punto 1, lo stamounitismo cioè il complemento del famoqualcosismo, mi permetto di aggiungere una postilla: cito dal presente post, il confrontarsi con tutti, ... con persone di alta qualità e vedute opposte..., con le quali articolare un confronto anche duro ma che non mistifichi le altrui posizioni è proprio l'opposto dello stamounitismo, perché serve a chiarire le rispettive posizioni e, quando possibile, a trovare punti di contatto.

      Per fare un esempio concreto: anziché invitare Mazzalai (che pure a volte leggo ed apprezzo) a commentare il documentario sulla situazione greca, per "fornire le basi per comprenderlo", lo avrei invitato ad un dibattito con interlocutori qualificati a spiegare per quale motivo fa del terrorismo sulla regolamentazione finanziaria (meglio nota come repressione finanziaria).

      Per esempio, in ITALIA E LA REPRESSIONE FINANZIARIA! scrive: «Con la conseguenza che le persone stanno per perdere i loro risparmi, si perchè questa è una FINANCIAL REPRESSION…una repressione finanziaria!» Da ciò che ho compreso della regolamentazione finanziaria —gradirei essere corretto se ho capito male— affermare che in tale regime le persone perdano i loro risparmi è una lieve forzatura.

      In realtà, in regime di regolamentazione finanziaria, i risparmi vengono protetti dall'inflazione e lo Stato ricava una piccola percentuale, come "costo" del servizio di "trasferimento nel futuro", senza che il risparmiatore incorra nei rischi di altri tipi di investimento, che possono andargli bene (ci guadagna, al netto dell'inflazione) o male (perde molto dei risparmi investiti).

      Sempre che con salvare i risparmi non si intenda prestare allo Stato con interessi reali (depurati dell'inflazione) elevati, cioè una delle forme che può assumere la privatizzazione dei profitti e la socializzazione delle perdite.

      Citando da Il tramonto dell'euro, pag. 207 e seguente:

      «In che modo il divorzio [N.d.diBozzi: fra Banca d'Italia e Ministero del Tesoro] favoriva l’aumento della disoccupazione? Semplice: perché comprimeva due importanti fonti di domanda interna. Gli alti tassi d’interesse reale che il divorzio causava da un lato scoraggiavano gli investimenti delle imprese, o, peggio ancora, distorcevano il circuito del risparmio, inducendo gli imprenditori a investire in titoli di Stato per ottenere rendimenti rapidi, elevati e certi, anziché a investire nella propria impresa per innovare e aumentare la competitività; dall’altro costringevano lo Stato a ridurre il disavanzo primario, alzando le imposte e riducendo la spesa per servizi, con ovvi effetti di contenimento dei consumi. La contrazione di queste due fonti di spesa (delle imprese e del governo) non è ovviamente estranea al calo della crescita che si verifica dopo il divorzio, visto nella figura 34. E così, oltre al decollo del debito pubblico (visto nella figura 33), il divorzio segna un altro decollo, quello del tasso di disoccupazione, che nel giro di cinque anni sale fino al 12 per cento: lo vediamo nella figura 36.»

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    2. Forse è il caso di specificare come ho estrapolato quel «i risparmi vengono protetti dall'inflazione e lo Stato ricava una piccola percentuale, come "costo" del servizio di "trasferimento nel futuro"», così sarà più semplice correggere un mio eventuale errore.

      In un lavoro che Alberto ha citato spesso, The Liquidation of Government Debt, a pag. 15, fig. 2, "Average Ex-post Real Rate on Treasury Bills" (dovrebbe essere: Media a posteriori del rendimento reale dei Buoni del Tesoro, cioè il rendimento tolta l'inflazione), il valore medio dei rendimenti nelle economie avanzate, nel periodo 1945-1980, è indicato in -1,6.

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    1. Non sarà il mitico Rick Puglisi?

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    2. Dovrebbe venire anche lui se la moglie gli firma il permesso, ma sei fuori strada.

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  5. Io continuo a pensare ad Alberto Bisin... ho vinto qualche cosssa ? :-)

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    1. Fuoco. Avevo pensato a lui perché è molto simpatico, ma purtroppo aveva dei piccoli problemi a raggiungerci. A proposito, ora gli scrivo. Quindi?

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    2. Ricapitolando: con Zingy mi ha detto Fuochino, con Bisin fuoco... sarà mica Michele Boldrin ?
      Sarebbe clamoroso.

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    3. Curioso, eh? Mi dispiace, devi aspettare fino a mercoledì...

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    4. No, Zingy no: ha detto che tanto sull'euro la pensa come me, e sappiamo bene che è vero, perché fin dal 2010 diceva che sarebbe stato meglio frazionarlo.

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    5. Ma ho vinto qualche cosa ad aver indovinato ? :-) che so, un bicchiere di vino con lei all'osteria.
      Offro io però

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  6. Risposte
    1. Non mi è nemmeno passato per la testa. In effetti sarebbe stata una buona idea. Invece che per quel bolscevico, dovresti venire a lavorare per noi...

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    2. Prof. la sparo grossa, se dico P.C.P.?

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    3. Non mi sarebbe sembrato corretto metterlo in imbarazzo, e comunque avrebbe rifiutato, dato il suo attuale ruolo. Ci sarà tempo per parlarci dopo.

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    4. Io lavoro già per "noi".
      Come socio di Asimmetrie non potrei fare altrimenti. :-)

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    5. E se fosse Prodi.........nessuna maschera......

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    6. Prof., l'importante e' che non sia corradino... :-)
      anche oggi una "perla"

      http://m.today.it/blog/il-caffe/mineo-13-ottobre.html

      che dire? Sembra in stato confusionale, parla di stato sociale che esplode e di laissez-faire dilagante se usciamo dall'euro. Perche'invece adesso lo stato sociale prospera e l'economia cresce armoniosamente senza sbilanciamenti asimmetrici verso il capitale?
      Non ho parole. Confondere la realta' attuale con lo scenario successivo alla rottura della unione monetaria e' qualcosa che non riesco neppure a definire.
      Si legge tra le righe anche "l'inchino" all'editoriale di domenica di scalfari che parla del signore "dalle braghe bianche" e di articolo 18.

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    7. È notoriamente una sindrome che colpisce chi fa indigestione di melanzane.

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  7. A me e all'ex socio della mia ragazza piacerebbe diventare soci, ma cosa potremmo fare di utile?
    Diciamo che la domanda vale più per me che per lui.
    Lui ha molta esperienza su grafica, animazioni in 2D e 3D, video, siti, ecc. magari vi potrà essere utile.
    Ma io?
    Grazie a chi già socio vorrà rispondermi.

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  8. SI potrebbe andare tutti quanti al GoofyCompleanno
    Vengo anch'io, no tu no!
    Per vedere che sorpresa ci fa il Professore
    e scoprire che Giannino si laurea a Pescara
    e vedere di nascosto l'effetto che fa!

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    1. Nice try, ma Giannino non posso invitarlo a un convegno scientifico, e poi ho il veto di Rockapasso. Con lui parleremo dopo la sua inevitabile conversione.

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  9. Mi voglio giocare le ultime due carte: Mario Monti, ma sarebbe clamoroso.
    Leonardo Becchetti, grande colpo.
    Altrimenti mi arrendo

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  10. io pensavo piuttosto ad Alberto Alesina.

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