venerdì 1 gennaio 2016

Il tempo della Storia

Maurizio ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Moneta, corruzione e politica":

Caro Roberto,
A volte noi leggiamo le date della Storia, senza renderci conto che tra quelle date, che noi leggiamo in pochi secondi, passano giorni interminabili. L'ascesa al potere di Adolf Hitler è di 4 anni posteriore alla crisi del '29: viene nominato Cancelliere nel Gennaio del '33 e il Reichstag gli conferisce poteri assoluti nel Marzo del '33, ma il Putsch della Birreria a Monaco è del Novembre 1923. Sono circa 3,400 giorni per prendere il potere in Germania. La marea, per usare la tua metafora,che mi pare appropriata, monta e non smette di montare fino al 1 Settembre del 1939, data dell'invasione della Polonia. Altri 1,000 giorni circa. La marea, da lì in poi, salirà fino a provocare disperazione in chi la oppone, sperando che alla fine si inverta. Nell'Agosto del '42 comincia la Battaglia di Stalingrado, che andrà avanti fino alla resa della VI Armata Tedesca a Febbraio del '43. La Battaglia di El-Alamein comincia il 23 Ottobre del 1942 e finisce l'11 Novembre con la disfatta dell'Africa Korps. Sono altri 1,000 giorni, prima che l'Armata Rossa inizi una marcia inarrestabile che si fermerà solo sulle rovine fumanti di Berlino.
Ricontali Roberto, sono oltre 5,400 interminabili lunghissimi giorni prima che la marea si fermi, prima che il flusso si inverta. Quello che facciamo qui, quel poco che facciamo noi e quel tanto che fa il Prof. lo facciamo per i nostri figli, certamente non per noi, per me, l'unica cosa che vorrei, è poter tenere su la testa e affermare "io non ho ceduto, io ho combattuto" da uomo libero. Non è poco. E deve bastarci .

Postato da Maurizio in Goofynomics alle 1 gennaio 2016 18:26

84 commenti:

  1. E ho sbagliato di 1,000 giorni. Sono oltre 2,000 tra il '33 e il '39. E il totale sale a oltre 6,400...interminabile. Ma sono le 6 di mattina del 2 di Gennaio, perdonatemi...il messaggio che la Storia ha i suoi tempi e' arrivato. Questo importava.

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    1. @ Maurizio

      Il messaggio è arrivato, tranquillo :)
      Ci sono però alcuni punti molto importanti da sottolineare. Per esempio

      "La marea, per usare la tua metafora,che mi pare appropriata, monta e non smette di montare"

      In realtà le cose non stanno proprio così perchè messa giù così, sembra che nel periodo 1924-1929 ci sia una continua ma seppur graduale crescita da parte della NSDAP.

      In realtà gli anni 1924-1929 sono gli anni d'oro della Repubblica di Weimar e la NSDAP è praticamente assente dalla scena politica nazionale. La "destra" nazionale in Germania in quegli anni NON E' il partito di Hitler ma fa capo a Hugenberg e lo Stalhelm. I risultati elettorali del periodo 1924-1929, riportati dal prof. Martin Broszat in "Da Weimar a Hitler", ne sono la prova. La NSDAP resta in tutto quel periodo, un partito che raccoglie il 5% su base REGIONALE.
      Faccio notare che per quanto sembri paradossale il partito di Hitler, a Berlino e nei circoli conservatori, era considerato troppo "di sinistra" e lo rimarrà fino alla cacciata dei fratelli Strasser.

      Le similtudini che tu vedi con la situazione attuale sono ben più profonde ed inquietanti quando si inizia ad analizzare la politica interna tedesca di quel periodo, altrimenti si capisce ben poco.
      Dal 1923 fino primo gabinetto Hitler incluso (nel quale ci sono solamente 4 nazionalsocialisti) la Repubblica di Weimar ha un parlamento e ci sono diversi partiti che interagiscono: la sinistra (SPD e KPD), il centro (Zentrum), i nazional-conservatori (DNVP) ed anche i liberali (DVP).
      Il conferimento dell'incarico ad Hitler è anche il risultato delle interazioni tra questi partiti, la situazione che si viene a creare dopo il 1929 e la stessa gestione della crisi (da Bruning a Von Schleicher fino a Von Papen).

      E' qui che le analogie si fanno impressionanti: il cancelliere Bruning fu soprannominato il "Cancelliere Fame" per via dell'austerity imposta alla nazione che non fa altro che peggiorare la situazione esistente (come spiega da anni il nostro guru).
      Ma c'è di peggio.
      La maggior parte dei provvedimenti di Bruning vengono presi SENZA il benestare del parlamento in virtù dell'art. 48 della Costituzione (Notverordnung) per cui quando nel 1933 il gabinetto Hitler usa lo stesso sistema per farsi dare tutto il potere, nessuno ha qualcosa da obiettare.
      La legge sui pieni poteri del 23 marzo, quella che tu citi, viene approvata grazie all'art. 48 perchè il partito di Hitler NON aveva la maggioranza la maggioranza assoluta dei voti. In realtà non avrebbe potuto nemmeno formare un governo, vista la continua opposizione di alcune formazioni politiche ad entrare in coalizione con la NSDAP (primo fra tutti il Zentrum).
      L'Italicum, lontano parente della legge Acerbo, è studiato proprio per far sì che una minoranza governi la maggioranza.

      Ora, è vero che nel 1930 la NSDAP arriva ad avere il 37% dei voti, che non è poco, ma è anche vero che 7 tedeschi su 10 (circa) NON hanno votato la NSDAP. E non andranno mai oltre il 37%, anzi un primo calo lo si ha già a novembre del 1932, dal 37% al 31%.
      Il che vuol dire che gli altri partiti avrebbero potuto tranquillamente formare un governo SENZA i nazionalsocialisti ed è proprio qui che si concentrano le analisi degli storici tedeschi: come è stato possibile che il sistema politico tedesco abbia non solo "creato" una formazione come la NSDAP, dato che estremisti di destra ce ne sono sempre stati (il putsch di Kapp precede di 3 anni quello di Hitler) ma che l'abbia incaricato di risolvere i problemi della nazione, sperando di poterlo controllare ("lo metteremo in un angolo finchè non inizierà a strillare" disse Von Papen di Hitler).

      La Repubblica di Weimar è la storia annunciata della morte di una democrazia nel silenzio generale.
      Esattamente la situazione dell'Italia del 2015.

      Chinacat

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    2. Non conta. Il Tuo messaggio è chiaro.
      La sera del 30 ottobre 1922 mio bisnonno stava aspettando il tram che lo avrebbe riportato a casa dallo studio quando incrocio un conoscente.
      "Ha sentito, avvocato, il Re ha incaricato Mussolini di fare il governo. Ma lei che dice: non dura mica, vero?"
      "No. Non per molto. Giusto un ventennio: la durata media di una dittatura borghese".
      Purtroppo, nel nostro caso il "ciclo di teatro" -iniziato con il fallimento degli accordi di Bretton Woods e che ha visto trionfare, al seguito della Reganomics, le teorie monetariste al soldo degli interessi finanziari della Reazione - puo essere assai più lungo.
      Il primo feudalesimo durò 8 secoli. Se la nostra generazione perde questa ultima battaglia, c'è il rischio ne occorrano altrettanti perché una nuova Rivoluzione rimetta in discussione le cose.

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    3. E' una cosa che mi stupisce sempre...la Storia insegnata sui libri di scuola, si legge in un attimo, minuti al massimo, poi vai ad approfondire...per motivi vari, qui irrilevanti, ma nel mio caso per usarla come strumento di comprensione della realta'. Avevo bisogno di una chiave per capire cosa stesse succedendo, che non fosse la cronaca e i media...che avevo capito essere soggetti a manipolazione. Il paradossale e' che per capire e usare la storia come chiave di comprensione, devi usare un processo dal particolare al complessivo...ma per farlo devi prima andare dal complessivo al particolare, e trasformarla in vita di tutti i giorni, cercando di capire la mentalita' e i problemi dell'uomo comune, cosa leggeva sul giornale, cosa lo preoccupava, etc.
      Aggiungi a questo la dimensione temporale, il senso del tempo che passa, che scorre sulle vite di tutti i giorni, insomma il livello di dettaglio che descrivi tu...e improvvisamente (almeno a me...) come in un lampo, si illumina la chiave per capire quello che ti sta intorno, come sta accadendo, e perche'. Accettata la semplice verita' che sono i rapporti di forza tra classi sociali che definiscono l'evoluzione/involuzione di una societa'(e notate che e' una realta' tanto semplice e tanto evidente...che chi manipola l'informazione e "riscrive" la Storia, la nega con una veemenza che diventa subito indice della verita' del postulato.), accettata questa verita'. "follow the money"... e le cose diventano evidenti. La natura umana e' la stessa, oggi della civilta' egizia, con qualche sustrato in piu', ma neanche tanto...ci sono voluti non piu' di 50 anni per cercare di riprodurre una situazione simile a Weimar in Europa, ma oggi , stanno imparando. Hanno imparato che i sistemi democratici con "checks and balances", con contrappesi e separazione dei poteri, producono a volte dei Delano Roosevelt o degli Eisenhower, persone che agli spettri opposti del quadro politico (Eisenhower era un Repubblicano, quanto di piu' lontano riusciate a concepire da Trump), negli USA, si sono impegnate per una "fair society" e per smascherare il complesso militare-industriale (Eisenhower considerava la finanza organica e secondaria all'industria, e forse allora aveva anche ragione).

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    4. In Europa quel meccanismo produsse i Clement-Attlee e gli altri costruttori della rete di sicurezza del welfare. La prima cosa che hanno imparato bene e' eliminare quel sistema di contrappesi, la cui eliminazione solo in Weimar e in Italia aveva reso fascismo e nazismo fenomeni localizzati e non di respiro europeo. Oggi hanno capito che vanno eliminati dappertutto, e la quantita' di denaro prodotta dalle banche centrali "indipendenti" non va solo a gonfiare le riserve e alimentare bolle speculative, ma rende disponibile un flusso enorme di denaro che ultimamente, nei paesi anglosassoni, hanno reso legale/legalizzato, cosi' loro non si macerano sulla "corruzzzioneee", lo chiamano old-boys network, l'acquisto in blocco di una classe politica indipendentemente dall'etichetta, "conservatrice" o "sociale" (La grande conquista del Blairismo, sdoganarsi come "affidabili" a finanzieri, banchieri e industriali). Quando cominci a leggere la Storia cosi'....capisci perche' il Prof. dice che, ineluttabilmente, andra' a finire male. Perche' eliminare i contrappesi nelle leggi e nelle Costituzioni, significa non porre piu' alcun freno riconosciuto agli appetiti della classe "vincente", che non si fermera' prima di non dare alcuna altra scelta ai soccombenti. In natura, i predatori non mettono nell'angolo branchi interi di grossi animali di robusta costituzione...predano il singolo esemplare, perche' anche un branco di leoni incauto puo' venire calpestato da una massa di bufali. Ma dalla scoperta della lancia e dell'arco l'uomo ha scoperto il concetto di "moltiplicatore di forza" e non usera' la stessa prudenza. Finira' male...a meno di non nutrire fiducia che il lavoro apparentemente poco incisivo di piccoli gruppi per scoprire e svelare la realtà ( allargare l'area della coscienza, diceva Allen Ginsberg...) non possa svegliare la coscienza sepolta e addormentata di largo strati sociali. Leggete bene i dettagli sopra, e se volete, approfondite la Storia..si trovano dozzine di piccoli dettagli, di "crocevia" che avrebbero potuto evitare il peggio. L'unica cosa che possiamo fare e' rompere il silenzio generale, farlo facendo rumore, ognuno come possiamo...e continuare a studiare e documentarci, perche' l'ignoranza e la manipolazione sono le LORO armi. ("Could we all stop talking of this Hitler business for one second ? I am trying to enjoy my plum pudding !" W. Churchill).

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    5. Bei commenti nella loro consapevolezza. Ma solo io pensavo tutto questo da una decina d'anni e più? Poco probabile. Allora dove eravamo nella nostra comune dileggiata solitudine intellettuale, così poco conforme al think positive dei nuovi tempi? Non è un rimprovero, sono la sorpresa e anche la desolazione provati all'idea che solo l'arrivo della troika abbia potuto far nascere la possibilità della coscienza e dell'incontro - quanto labile peraltro e con quanto rumore di sottofondo. L'onda ci sta cogliendo ormai disabituati a qualunque prassi. Ci hanno resi isolati e fieri di esserlo, instillando in piccoli individui medi l'idea farlocca di eccezionale onnipotenza. Chi meno si è lasciato abbagliare è stato forse chi più era rimasto vicino alla "durezza" del noto PS. Siamo forse le ultime generazioni a serbare, in diversa misura, un ricordo del mondo di prima, della "pace" o meglio della tregua dei Trenta anni. Conoscenza preziosa. Eppure oggi nessuno o quasi ha armi, in senso metaforico, e spirito, e risorse in grado di sostenere l'urto di questa battaglia, per sé e per tutti, casa per casa, strada per strada, scaffale di libri per scaffale di libri, astuzia per astuzia, colpo su colpo, sorriso su sorriso di sprezzo e di ironia. Soprattutto centesimo per centesimo (lo dice chi dal bail in ha davvero nulla da temere, ma senza nulla in pancia, e al freddo, non si combatte, si muore, e si muore anche per le persone care - 68mila decessi in più nel 2015, pare).

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    6. @ Maurizo

      Che finirà male è certo anche se il "come" è tutto da definire. Chi legge la storia della Repubblica di Weimar (soprattutto quella scritta dagli storici dopo agli '60 - Joachim Fest in primis) può trovarci tutte le analogie che vuole (sociali, economiche, culturali).
      Una delle più tragiche e più inquietanti con il periodo che stiamo vivendo è il dato di fatto oggettivo che a parte poche isolate voci, nessuno difende la nostra Repubblica, così come nessuno
      difese la Repubblica di Weimar. Anzi.

      "The protest of ordinary people who took the view that democracy had failed them, that ‘the system’ should be swept away, became shriller on both Left and Right. Nazi advances in regional elections reflected the growing radicalization of the mood of the electorate.
      (Ian Kershaw, Hitler, 1° volume, pag. 568)

      Suona familiare, che ne dici? La colpa è dei partiti e della relativa castacriccacorruzione, gridava il caporale austriaco... e giù voti. La stessa cosa la ripetevano i comunisti del KPD... e giù voti anche a loro.
      Difendere le istituzioni di Weimar diventò sul serio pericoloso perchè si rischiava di essere attaccati (anche fisicamente) praticamente da tutti.
      E la NSDAP ci aggiunge il nazionalismo (magistralmente descritto da Gregor Mosse) per cui non conta niente di che partito sei: se difendi Weimar ti picchiamo perchè non sei un buon tedesco.

      Nessuno degli "intellettuali" di oggi rischia qualcosa di concreto, mentre assiste in silenzio alla demolizione sistematica dell'intero tessuto economico e sociale della nostra nazione.
      Non gli si chiede un gesto eclatante e non vorrei certo vedere un Umberto Eco emulare Jan Palach in Piazza Maggiore ma tra la tanica di benzina ed il silenzio c'è un mare di cose che potrebbe fare.
      E non fa.

      Chinacat

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  2. Io vedo nei coetanei miei cioè quelli nati a tra il 1988 e il 1995 una totale mancanza di percezione del pericolo che stiamo correndo tutti quanti , cioè di tornare a spararci addosso assieme ad altri nostri coetanei europei , americani , russi e cinesi.
    Non c'è la reale percezione e questa è la cosa che mi rattrista di più , figuriamoci poi sul tema per il quale il Professore si sta battendo rimettendoci anche in serenità e salute , se poi quest'ultimi sono iscritti al PUD€ (non li definisco militanti e non mi definisco militante nemmeno io che non ho mai avuto una tessera di partito) è come parlare contro un muro che per spessore se messo in parallelo con quello di Berlino rimarrebbe integro anche dopo la disintegrazione del pianeta martoriato in cui viviamo , ma possibile che si sia potuti giungere ad un cosi letale "sonno della ragione" , purtroppo con amarezza sono convinto in totale accordo con il Professore che accadranno le "cose brutte" spero solo di non essere uno dei tanti numeri della lista dei morti e lo spero anche per i miei pochi e cari amici e amiche che conto sulle dita delle mie due modeste mani.
    (Mi scuso se sembro fuori tema con il post che ho commentato).

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    1. Poco male, anche quelli tra l'80 e l'88 non sono messi meglio.

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    2. Quel che è peggio è che quei pochi che contemplano questa possibilità pensano che l'America gli toglierà le castagne dal fuoco, non rendendosi conto che questa volta non può vincere, perché sta andando in pezzi. Sono stati i primi a sopprimere il conflitto sociale dirigendolo all'esterno, saranno i primi a pagare il prezzo di questa follia

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  3. Il prof. Bagnai mi scuserà, se vuole, se faccio un commento dopo il suo punto.
    Siamo in guerra, il nemico, chiunque esso sia e qualunque faccia abbia, vuole la nostra scomparsa, non lascia vie d'uscita, non concede armistizi onorevoli, non applica la regola del "ponti d'oro", anche perché non ci sono ponti e non si sono terre in cui scappare che non siano già possedute dal nemico.
    Siamo in guerra, non siamo in una competizione sportiva con avversari rispettosi l'uno dell'altro. Non può bastarci avere combattuto con onore.
    Se perdiamo, non potremo dire di avere combattuto per i nostri figli, di avergli lasciato un esempio da seguire, perché i nostri figli non ci saranno. Dobbiamo vincere.

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    1. Caro Duccio, che siamo in una guerra di annientamento ormai lo hanno capito perfino Patuelli e Sforza Fogliani! Quindi non dobbiamo ripetercelo. Tanto per essere chiari, questa guerra non finirà mai: si chiama Storia. Quindi se entriamo in campo con l'idea di mettere le cose a posto per poi goderci in pace la vecchiaia saremo frustrati. Non è così. Do per scontato che si combatta per vincere, altrimenti si sta a casa, ma quello che c'è scritto nel post è che non possiamo sottrarci al combattimento perché abbiamo una ragionevole certezza di non vederne necessariamente la fine. Sono due cose diverse.

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    2. - Guerra è sempre - rispose memorabilmente Mordo Nahum

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    3. Sicuramente, ma quello che volevo evidenziare è che soltanto se le cose si mettono bene, cioè se riusciamo a organizzarci e ad agire con efficacia, la ns. guerra la proseguiranno i nostri figli.
      Se non riusciremo a vincere nel breve e medio periodo, la battaglia non la faranno i nostri figli, la potranno fare altri, altri europei, o altri uomini di altri continenti, perché in Europa si sarà portato a termine quel progetto di "genocidio lento" (per citare Orizzonte48) che stiamo subendo giorno per giorno.
      Certo, la Storia, la 'dialettica' tra capitale e lavoro continuerà, in ogni caso prima o poi i lavoratori rialzeranno la testa, ma potrebbero non essere i nostri figli.
      Nel post di Maurizio, mi è sembrato che questo aspetto di "vita o di morte" della battaglia attuale non fosse reso esplicito, probabilmente perché affrontava il diverso, e fondato, argomento che la Storia in ogni caso va avanti e cambiamenti sostanziali avvengono in tempi che a volte non stanno all'interno di una sola vita umana.

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    4. In questa guerra esiste una sproporzione smisurata, tra chi cerca di mettere in evidenza i reali motivi della crisi (Bagnai) e tutti gli altri che scientemente o ignorantemente propagandano una realtà immaginaria che viene progressivamente smentita dal tempo. Da questa parte sono troppi, davvero troppi e infestano i talk show, i tg, i giornali, internet.

      L'opera divulgativa di Bagnai dovrebbe scuotere principalmente i partiti politici, prima ancora che i cittadini come noi il cui peso politico è insignificante.
      Purtroppo la sinistra è sorda, fatte le dovute eccezioni. La storia probabilmente dovrà toccare punti tragici per far fiorire una nuova coscienza collettiva e ritrovare la giusta collocazione di popolo unito.

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  4. Maurizio,
    a volte non riesco a non pensare a ciò che si diceva nelle famiglie ebree tedesche o polacche alla fine degli anni '30. Ho letto molto sul periodo che menzioni.
    Ad ogni nuova legge che limitava la loro libertà, o che espropriava i loro beni, la maggioranza ripeteva: "Questa sarà l'ultima, non possono fare peggio di così, dovranno fermarsi". Pochi capivano.
    Stiamo vivendo una situazione molto simile: ci sembra inaudita la direzione in cui si sta andando a parare, persino a noi che siamo tanto più lucidi di altri.
    E' vero che ci vorranno anni, che combattiamo per i nostri figli, e che non dobbiamo immaginarci in piedi sulla barricata a sventolare la bandiera della vittoria perché forse non toccherà a noi.
    Però credo anche che i tempi lunghi potrebbero persino essere l'opzione migliore. Perché per chi ha figli adolescenti, l'idea di una cartolina di richiamo a breve termine è un'ipotesi di gran lunga più tragica.

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    1. Temo che l'opzione tempi lunghi sia la meno probabile.
      In disparte la considerazione che focolai o meglio, incendi sono più vicini di quanto riteniamo, la prospettiva di un'evoluzione bellica anche in Europa occidentale è ben presente a chi di guerra si intende per professione. http://www.zerohedge.com/news/2015-12-30/swiss-army-chief-warns-social-unrest-calls-upon-citizens-arm-themselves
      Che poi, sarebbe il QED Maior, quello che ho temuto di più man mano che vedevo materializzarsi, in un pericoloso quanto doloroso crescendo, gli altri QED.



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    2. "Però credo anche che i tempi lunghi potrebbero persino essere l'opzione migliore".Ma stiamo scherzando?Speriamo che questo sistema crolli quanto prima,costi quel che costi.Sono vivo e voglio vivere qui e ora.Insegnate ai vostri figli,possibilmente dando l'esempio,a morire a testa alta giovani e liberi piuttosto che campare cent'anni da merdosi schiavi.Le mamme....

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    3. Campassi cent'anni, mai insegnerò a mio figlio a "morire a testa alta" sparando ad un russo per difendere "i valori dell'Unione Europea".
      Perché è questo che gli verrà richiesto, sai, e questo ciò a cui mi riferivo. Non è che mamma vuol dire fessa.

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    4. "Costi quello che costi" di solito e' un prezzo che si fa pagare a qualcun altro. Ho passato qualche notte in Germania fianco a fianco a soldati tedeschi,inglesi e americani, aspettando che gli "altri" scendessero dal Varco di Fulda. Sapevamo che eravamo inferiori di numero oltre 5 a 1. Ci raccontavano che la nostra "tecnologia superiore" ci dava dei vantaggi...ma chissà' come, intuivamo che c'era del vero in quello che diceva Stalin che "la quantità' ha una qualità' intrinseca" e nonostante dormissimo al riparo di un Chieftain da 60 tonnellate, i carristi inglesi stessi ci dicevano che se avevano fortuna, ne avrebbero eliminati 2...ma gli altri 3 avrebbero inchiodato loro. Non si muore " a testa alta giovani e liberi" come ci si addormentasse...si muore bruciati vivi in un carro armato, magari preferendo usare la tua pistola che bruciare...o urlando di dolore e incredulità' fissando per 2/3 minuti la tua gamba che sta a 3 metri di distanza, troncata da una granata d'artiglieria. A "testa alta giovane e libero" non si muore...si muore gridando mamma. Siamo stati tutti contenti non siano mai scesi dal Varco di Fulda.

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    5. Chiedo venia,mi sono spiegato male io.Forse non è chiaro un concetto:la guerra è qua,in suolo italico.Dopo averci spogliati di diritti e risparmi di una vita ci sarà una svolta autoritaria,con tanto di gendarmi a presidiare banche,palazzi,piazze,strade.
      Nessuna cartolina per la Russia,suo figlio avrà molti più problemi a 500 metri da casa.

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    6. @Maurizio: insomma manodopera flessibile e facilmente sostituibile, almeno fino a esaurimento scorte. As usual...

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    7. Mi sono spiegata male anch'io, Alliv. Non usciremo da questo sistema con una "guerra", ma con una guerra. Non ci saranno rivolte e barricate per combattere il tiranno, ma una guerra che coinvolgerà Europa, Russia e Medio Oriente e che nessuno di noi avrà voluto né vorrà. Il sistema non funziona, e prima che crolli tutto si ricorrerà al solito metodo sicuro che l'umanità ben conosce da sempre: il rimescolamento di carte.
      Non avremo il tempo per arrivare a quella ribellione che auspicherei anch'io, come te. Siamo nel 1938.

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  5. Un altro requiem con campane a morto? Scusate, ma alla guerra in atto o prossima non ci si prepara come per un funerale.Su la testa.

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    1. Dici? Vedi, in guerra o uccidi o muori. Io muoio. Permetti che ciò mi rattristi

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  6. Oggi purtroppo abbiamo perso ogni contatto con i MITI .
    Quello che noi chiamiamo Storia, gli antichi greci la chiamavano Ananke , era l’unica divinità a non avere adoratori ad eccezione dei culti misterici orfici .
    Una divinità da non confondersi con il Fato o con la Giustizia entrambe sottomesse ad Ananke .
    Gli antichi filosofi greci , che avevano il culto della razionalità la identificarono come una necessità logica , ma nei culti misterici dell’ orfismo Ananke era molto di più .
    Una cosa si sapeva con certezza, tutti erano concordi nel descriverla come un essere inflessibile e duro .
    Durezza e inflessibilità direttamente proporzionali verso chi ostacolava il suo manifestarsi e anche verso i miscredenti che
    si rifiutavano di onorarla .
    Cosa ci aspetta possiamo solo immaginarlo .
    Comunque vada sarà una catastrofe . Ma siamo all'inizio del 2016 e un po' di ottimismo ci vuole . NOI (inteso come Italia ) speriamo che ce la caviamo .

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    1. "τέχνη δ' ἀνάγκης ἀσθενεστέρα μακρῷ"

      Προμηθεύς Δεσμώτης,514

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    2. Arcano dei tarocchi n 21..IL MONDO..Una delle rappresentazioni di Ananke.
      La corona d'alloro che cinge e vincola l'eletto..se ci viene offerta non le si sfugge..siamo tutti chiamati a fare del nostro meglio perché le cose vadano al più presto come devono andare.

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    3. ἀπορίᾳ οὖν σχόμενος ὁ Προμηθεὺς ἥντινα σωτηρίαν τῷ ἀνθρώπῳ εὕροι, κλέπτει Ἡφαίστου καὶ Ἀθηνᾶς τὴν ἔντεχνον σοφίαν σὺν πυρί—ἀμήχανον γὰρ ἦν ἄνευ πυρὸς αὐτὴν κτητήν τῳ ἢ χρησίμην γενέσθαι—καὶ οὕτω δὴ δωρεῖται ἀνθρώπῳ. τὴν μὲν οὖν περὶ τὸν βίον σοφίαν ἄνθρωπος ταύτῃ ἔσχεν, τὴν δὲ πολιτικὴν οὐκ εἶχεν: ἦν γὰρ παρὰ τῷ Διί.

      Platone, Protagoras 321c-d

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    4. Ciao Scarponieros,hai fatto centro, giustissimo quello che hai scritto .
      Al velo di Maya e Martinet dico che mi fate rimpiangere di non aver fatto gli studi classici al posto degli scientifici ,che non mi sono serviti a nulla nella vita .
      Martinet comunque mi ha lanciato una scialuppa.
      Vado subito a prendere le traduzioni della Mondadori degli scritti di Platone . Ciao

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    5. Le dirò, caro Barbato, di Ananke ho scritto abbastanza nel mio ultimo libro. Sugli studi classici, bè, che dire? Io metterei il greco antico obbligatorio in prima elementare: sarebbe un mondo con tantissimi "poverini" e ingnnggggnngnègnèri in meno. Giusto ieri seri, al cenone di fine d'anno, ho dovuto sorbirmi le alate parole di uno di questi bei tomi il quale mi diceva che nella vita aveva preso soldi senza lavorare perché era un ingegn[avetecapito]ere informatico e non aveva mai dato un "prodotto" pur avendo sfornato fior di software, mentre il vero lavoro è quello che dà la "buatta" (ha detto così!) in cui - ça va sans dire... - i tedeschi sono maestri. E poi: il lavoro "vero" non esiste più, e ormai ci sono le macchine, ecc. Alla fine, ex abrupto, gli ho sputato in faccia tale frase: "Quindi, lei in definitiva ha sempre rubato il suo congruo compenso?" e mi ha guardato storto. Ah, a proposito: non aveva fatto studi classici.

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    6. Per lei "lavorare" cosa vuol dire ?

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    7. Conosco due ingegneri informatici che vogliono impedire al figlio di frequentare il liceo classico. Sto cercando di lavorarmeli! E pensare che negli anni d'oro del nostro paese quasi tutti i medici, ingegneri, economisti avevano una buona impronta culturale. La differenza, oggi, si sente. Io litigo tutti i giorni con qualcuno ...

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    8. @pupipupi - I figli vanno educati, non forzati a seguire le 'fisse' dei genitori.
      Come si fa ad impedire ad un figlio di frequentare il liceo classico? E' pura follia.
      Ai tempi dell'universita' conobbi una ragazza col padre ingegnere che, contro la volonta' del padre, si iscrisse a medicina.
      Questo padre 'pazzo' si mise allora a studiare pure lui medicina e pretendeva pure di interrogare la figlia prima degli esami.
      Ad una festa ebbi l'occasione di parlare col 'pazzo' e gli dissi che secondo me (godevo ancora della sua simpatia in quanto studente di ingegneria) rischiava di far impazzire la figlia, che appariva troppo fragile per opporsi alla sua volonta'.
      Mi disse di farmi gli affari miei, ma dopo neanche un anno seppi che la figlia era veramente impazzita, sedeva ormai con lo sguardo fisso abbracciata ad una bambola e non reagiva piu' agli stimoli esterni.
      In certi casi per i figli e' molto meglio essere orfani...

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    9. Una laurea in ingegneria non fa di un soggetto un ingegnere.
      Una laurea in matematica non fa di un soggetto un matematico.
      Una laurea in medicina non fa di un soggetto un medico.
      Una laurea in economia non fa di un soggetto un economista.
      Gli studi classici non fanno di un soggetto un uomo di cultura. Gli studi scientifici ottundono la mente degli ottusi e acuiscono quella degli acuti.
      Il razzismo culturale non giova a nulla.

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    10. Caro Eugenio Cassi, non voglio sottrarre argomenti a chi domina la materia della conoscenza delle lingue e delle loro radici. Sono un medico, formatosi grazie al percorso di studi in un liceo classico del tacco d'Italia. Amavo ed amo il greco, pur masticandolo, ahimè, ormai poco. Amavo ed amo il latino, che ugualmente sono stato costretto a coltivare sempre meno. Mi arrischio ciò nonostante ad offrirti una chiave di lettura su che cosa si debba intendere per "lavoro". La parola italiana "lavoro" deriva dalla stessa radice del vocabolo latino "labor". "Lab" è la stessa radice del verbo greco "Lambano" (λαμβάνω), che significa "afferrare, prendere, ottenere, cogliere", ma anche "patire una pena". Per Cicerone, il significato del termine 'labor' è affine a quello di 'dolor', da cui però va tenuto distinto perché "labor est functio qaedam vel animi vel corporis gravioris operis et muneris; dolor autem motus asper in corpore alienus a sensibus": in buona sostanza, 'labor indica l’esecuzione di un compito e di un incarico pesante attuata sia mentalmente che fisicamente, dolor, invece, una sensazione corporea di riluttanza, estranea ai sensi' (Cicerone. Tusculanae disputationes, 2, 35). In pratica, labor è la "fatica", lo "sforzo, il "sudato impiego di energie fisiche e mentali". 'Labor' identifica anche il 'travaglio', cioè la fase 'dolorosa' delle doglie che anticipano la venuta al mondo di una 'creatura umana' da parte della sua creatrice (la donna che l'ha portata in grembo durante la gravidanza): lo 'sforzo' finale ('partorirai nel dolore' di biblica memoria) per dare la vita. Ma, a mio avviso, la definizione più bella del concetto di 'lavoro', è quella che venne proposta dall'estensore dell'art. 1 della nostra Costituzione, l'on. Animatore Fanfani, un democristiano cattolico, non certo un marxista: "Dicendo che la Repubblica è fondata sul lavoro, si esclude che essa possa fondarsi sul privilegio, sulla nobiltà ereditaria, sulla fatica altrui e si afferma invece che essa si fonda sul dovere, che è anche diritto ad un tempo per ogni uomo, di trovare nel suo sforzo libero la sua capacità di essere e di contribuire al bene della comunità nazionale. Quindi, niente pura esaltazione della fatica muscolare, come superficialmente si potrebbe immaginare, del puro sforzo fisico; ma affermazione del dovere d'ogni uomo di essere quello che ciascuno può, in proporzione dei talenti naturali, sicché la massima espansione di questa comunità popolare potrà essere raggiunta solo quando ogni uomo avrà realizzato, nella pienezza del suo essere, il massimo contributo alla prosperità comune. L'espressione «fondata sul lavoro» segna quindi l'impegno, il tema di tutta la nostra Costituzione". Il lavoro come 'impegno' a realizzare la massima espansione della comunità di cui si è parte: ecco dunque che cosa dovrebbe significare il verbo 'lavorare'.

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    11. Non è un aneddoto: questa è la quarta famiglia di mia conoscenza che impedisce ai figli di fare il classico. A furia di sadici bocconiani nel Ministero dell'Istruzione (non più pubblica) ci sorbiamo ogni giorno al TG1 overdose di 'bisogna imparare l'inglese all'asilo', 'a scuola ci vogliono le aule multimediali se no non sei nessuno', 'la cultura classica è da sfigati', 'che bello costruire il robottino in classe' etc. etc. etc.
      Ho studenti che non sanno più scrivere in corsivo né mettere le virgole né contare i secoli prima e dopo Cristo. Credono che il latino si pronunci come l'inglese e non hanno mai inteso parlare di Aristotele. CHIARO IL LIVELLO DI SFASCIO?

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  7. Grazie Maurizio e grazie professore.

    Capisco il senso della risposta e purtroppo non e' granche' confortante.

    Vorra' dire che, fra un secolo, troveremo una via Alberto Bagnai nel centro storico e quando due ragazzi, in vena di curiosita', si chiederanno chi mai fosse costui, la Wikipedia dell'epoca rispondera' nel loro nervo ottico: "Intellettuale e Patriota, tra i primi protagonisti del terzo risorgimento italiano".
    Ovviamente i due si stringeranno nelle spalle ed andranno per la loro strada, e chissa' dove portera'.

    Un abbraccio

    Roberto Seven

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  8. ci pensavo ieri... pazzesco!
    sono 8 anni che è incominciata questa crisi e avendola vissuta giorno dopo giorno mi sembra come se fosse incominciata (ok, per noi in Sicilia da molto prima) l'altro ieri..
    ma sono 8 anni!
    Ogni giorno o quasi ne capita una.

    Cmq, per rallegrarvi, anche perché le guerre se non terminano dopo 5' quando dovrebbero farlo, un motivo lo hanno
    http://noisefromamerika.org/articolo/speriamo-che-ricchi-diventino-ancora-piu-ricchi

    Passaggio
    "Sotto questo profilo l’America è un paese unico. Si gode di un apparato pubblico di ottimo livello che è alla base di un sistema che dà opportunità di crescita impensabili anche agli ultimi arrivati. E tutto questo viene pagato dal quinto più ricco della popolazione, mentre le decisioni su come amministrare il bene pubblico vengono prese dalla maggioranza."

    Ecco, in 8 anni grosso modo ci sono 2.920 gg + i 29 febbraio (2).
    Ebbene, leggiamo ancora questo.

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    1. Che pena. Ho bandito quel sito da anni, anche se per la verità ci andavo ( 3 anni fa ca) ogni tanto, giusto per vedere cosa pubblicassero. Un covo di servi fanatici.
      Sulla ineluttabilità della Sstoria e sul fatto che non dobbiamo farci illusioni, questo è bene capirlo e accettarlo. Non è un gioco, è la realtà.

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    2. Anche a me sembrano volati questi 8 anni, ma ritengo dipenda molto dal fatto che per ora sono sempre riuscito a mantenere il mio lavoro.
      Forse, mi fosse andata male come a tanti altri amici, non sarebbe sembrato tutto così veloce.
      Ricordo distintamente alcuni momenti che mi turbarono: nel 2008 il fallimento LB ed il crollo delle borse.
      L'inizio del 2009 con la paura che la crisi si portasse via anche il mio lavoro ed il tam tam da incubo che faceva Radio 24 sulla deflazione (dopo passarono ad applaudirla...).
      Il colpo di stato contro B, l'incubo che la Grecia facesse saltare tutto nel 2011 e la speranza che Monti ci salvasse.
      Poi arrivò un mio amico a salvare me ed ad indirizzi su questo blog.

      Questi di NFA sono vergognosi... quello che hanno scritto è una falsità dietro l'altra, mi domando chi li paghi per tutto ciò.
      Per l'ennesima volta andrò a letto con l'amaro in bocca.

      PS di che parte sei della Sicilia ?

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  9. Il riferimento all'ascesa di Hitler è illuminante, e mi fa pensare che sono circa 23 anni che si parla di parametri di Maastricht,di vincolo esterno, e di unione monetaria, ma per trovare in italia una voce fuori dal coro abbiamo dovuto attendere il 2011 con questo blog!i media tradizionali continuano a ignorare e nascondere il tema, e quando se ne occupano è solo per ridurlo a barzelletta paleo-nazionalista.Si,i tempi della storia sono lunghi, ma quelli dell'ignoranza informata purtroppo indefiniti,e sono causa di frustrazione(almeno per me), la frustrazione di non essere nemmeno preso in considerazione da chi vive il tema euro come un dogma di fede.queste persone non si arrenderanno mai, ma la loro sorte non è comparabile a quella delle famiglie ebraiche citate, perché la cecità odierna colpisce tutti indistintamente.ma se non è bastata neanche la grecia per gettare almeno un dubbio nelle certezze degli "euristi",cosa mai potrà accadere per "rischiarare"le loro coscienze soddisfatte?

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  10. Intanto, proviamo anche a costituire nuclei di "controinformazione attiva" sul territorio, per come e quanto ci è possibile. I libri del prof. Bagnai, il blog, youtube con gli interventi ad es. di Barra Caracciolo, Fusaro, Giacchè, oltre che ovviamente del prof., forniscono materiale in abbondanza per scalfire le resistenze luogocomuniste piddine più diffuse, ma soprattutto per informare persone che di certe questioni non hanno mai sentito parlare e che spesso stanno ad ascoltare con interesse se vengono loro sottoposte. Certo, si corre il rischio di passare per monomaniaci fra parenti, amici e colleghi, ma rispetto a chi più di 40 anni fa andò in montagna per donarci la Costituzione, mi sembra davvero un rischio più che accettabile. E poi non è vero che tutti i Piddini sono tetragoni, tutti uguali ed impermeabili ad ogni argomentazione. Dividere il mondo in "buono/no buono" è un po' semplicistico. A livello personale, è anche utile portare nell'ambito della propria attività, laddove possibile, chiavi di lettura che facciano capire in concreto come alcuni problemi siano strettamente legati all'Europa dell'euro che sta scardinando la nostra Costituzione nei suoi punti fondamentali legati ai diritti dei lavoratori ed a quelli collettivi dei cittadini in generale. Poi il Professore ce lo ha detto chiaramente: se e quando lo riterrà opportuno ci darà il "Via!". Ma dovremo essere preparati e, nel nostro più o meno piccolo, aver contribuito al “Via!”. ps. Ho dato il mio 5 x 1000 ad a/simmetrie per interposta dichiarazione dei redditi del mio commercialista (a cui ho"spiegato" con un certo successo cosa è l'euro), dato che si era sbagliato nel destinarlo tramite il mio 730.

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  11. Intanto, proviamo anche a costituire nuclei di "controinformazione attiva" sul territorio, per come e quanto ci è possibile. I libri del prof. Bagnai, il blog, youtube con gli interventi ad es. di Barra Caracciolo, Fusaro, Giacchè, oltre che ovviamente del prof., forniscono materiale in abbondanza per scalfire le resistenze luogocomuniste piddine più diffuse, ma soprattutto per informare persone che di certe questioni non hanno mai sentito parlare e che spesso stanno ad ascoltare con interesse se vengono loro sottoposte. Certo, si corre il rischio di passare per monomaniaci fra parenti, amici e colleghi, ma rispetto a chi più di 40 anni fa andò in montagna per donarci la Costituzione, mi sembra davvero un rischio più che accettabile. E poi non è vero che tutti i Piddini sono tetragoni, tutti uguali ed impermeabili ad ogni argomentazione. Dividere il mondo in "buono/no buono" è un po' semplicistico. A livello personale, è anche utile portare nell'ambito della propria attività, laddove possibile, chiavi di lettura che facciano capire in concreto come alcuni problemi siano strettamente legati all'Europa dell'euro che sta scardinando la nostra Costituzione nei suoi punti fondamentali legati ai diritti dei lavoratori ed a quelli collettivi dei cittadini in generale. Poi il Professore ce lo ha detto chiaramente: se e quando lo riterrà opportuno ci darà il "Via!". Ma dovremo essere preparati e, nel nostro più o meno piccolo, aver contribuito al “Via!”. ps. Ho dato il mio 5 x 1000 ad a/simmetrie per interposta dichiarazione dei redditi del mio commercialista (a cui ho"spiegato" con un certo successo cosa è l'euro), dato che si era sbagliato nel destinarlo tramite il mio 730.

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  12. Ho ancora nelle orecchie le parole della mia nonna bis e di mio nonno. Entrambi mi hanno lasciato nel 2012. Soprattutto mia nonna bis cercava di spiegarmi cosa era il fascismo e la guerra. Cosa si provava a vedere messo al muro il proprio marito, in quanto socialista. Negli ultimi tempi continuava a dire che vedeva in molti italiani l'identica esaltazione che c'era nei reduci della Prima guerra mondiale nei confronti del Fascismo. E, in bergamasco stretto, diceva che questa Europa che si costruiva con i tedeschi non era buona.

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  13. Cristina , sarebbe interessante anche sottolineare che a Varsavia poi al momento delle concentrazioni e rastrellamenti delle povere genti di etnia ebrea e/o slava , quelli che si salvarono abbandonando amici , parenti . Beni mobili e immobili furono elite intellettuali , ergo gli informati dalla loro intelligenza , magari anche fortunati , ma sembra con QI superiori alla media ..
    Quelli poi rifugiarono in Svizzera , Francia , Imghilterra per poi , in molti trasferirsi negli USA .
    Interessanti a tal proposito i tanti romanzi di Singer per esempio.
    Insomma resistere , continuare a lavorare per informare ed aggregare , anche tassarsi per chi lavora come il Prof. Per Noi Tutti, consapevoli che siamo dalla parte giusta e lavoriamo per la Storia .

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  14. Prof , ho avuto una madre che mi ha trasferito poco amore e questo mi ha indurito . Ci,ho lavorato sopra e ancora lo fo' , nel frattempo quando osservo i resti delle pecore sbranate in montagna mi ricordo di Varsavia .. Lo so' e' una debolezza .

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  15. Professore, GRAZIE e ANCORA GRAZIE. Ho appena letto il diario della Mamma di Claudie. Ci sono arrivata solo ora. E ho quasi capito la Paura che c'era in quella casa il 19 di giugno quando i tre tedeschi salivano il sentiero...

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  16. Antigone: Sono due cose diverse morire per te e morire per la patria.
    Creonte: E allora non c'è una guerra.
    Antigone: Si, la tua.
    (Antigone, Sofocle – trad. Bertol Brecht)

    Finita una guerra - anche la mia, che a “malo” modo nostro combattiamo - ora un attimo di oblio prima d’essere pronti all’assalto finale con l’abbraccio grande alla consapevolezza della verità della Storia tramandata.
    Essi, cioè essi, credono, come molti crebbero nel corso della Storia, d’essere vincitori ma non è ancora scritto e sempre uno di più si avvicina alla verità.

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  17. A voi ultimi esemplari viventi di homo sapiens...auguro un Buon Anno e Buon Lavoro..Amy

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  18. Seferis, un poeta, e le coraggiose e fiere gatte del Monastero di San Nicola (Cipro), 5 febbraio 1969.

    Mi ripeto. Altre volte ho postato questo Seferis e quelle gatte indomite nella lotta contro i serpenti. Loro incuranti della fame e delle ferite. Del veleno. Sarà per la lingua, sarà per le gatte o per Seferis, insomma, sarà quel che sarà...

    Ho avuto in sorte amiche e amici "Sinistrati" che contano. Qualunque cosa voglia dire, contare. Amiche e amici, missing now. Io, faccio cattive letture e ho preso una brutta piega (secondo loro). Ora che il mio lutto è elaborato mi rattrista quello di mio marito (il tassista maledetto che difende il suo lavoro) che patisce il tradimento di amici "sinistrati" con cui era cresciuto e fin dall'asilo. Non ha pace. Ancora. Tocca lasciarli andare per la loro strada, adesso. Chissà, in seguito, se potrà esserci una pacificazione. Dipenderà da quanto male ci saremo fatti. Dentro e fuori.
    Γραμμή!

    (Alessandra/Cassandra Gatta da Firenze con Alessandro, Lùlu e Gògo. Qui, la voce della poesia https://www.youtube.com/watch?v=H_uVoU6WnWE, Γ. Σεφέρης - Οι Γάτες τ' Αϊ-Νικόλα. Ma per caso, c'è qualcuno qui che ha frequentato il Galileo - Liceo-Ginnasio - di Firenze? Ultim'ora 13.48: a proposito di banche, al GR3 radio3 hanno detto che bisognerà comunque avere più attenzione nonostante la tutela dei depositi fino a euro 100.000. Vienimi via, vieni)

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  19. Caro Duccio, che siamo in una guerra di annientamento ormai lo hanno capito perfino Patuelli e Sforza Fogliani! Quindi non dobbiamo ripetercelo.

    Il problema è che la sensazione è che l" annientamento non sia solo europeo ma mondiale.
    Vedere quello che stanno facendo in brasile per credere.
    Chi non si piega o viene annientato con le buone ossia la finanza o la magistratura o viene allontanato per sempre con le armi.
    In questo contesto apprezzo il blog per la volontà di farci riflettere sugli eventi ma sono cosciente che gli eventi si verificheranno comunque senza chiedere il nostro parere.
    In italia siamo senza rappresentanza politica e abbiamo una legge elettorale che ingabbia i voleri della popolazione e se non bastasse hanno sempre la dissuasione finanziaria e mediatica.
    Sono talmente forti che siamo al punto di sperare nella clemenza degli aguzzini.

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  20. Il delirio di ortotteri ed altri negazionisti vari mi fa venire in mente uno degli aneddoti sufisti su Noureddin, il simbolo della stoltezza umana, riportato da Jelaluddin Rumi.
    Una sera un tizio vide Noureddin chinato sotto un lampione, e gli chiese cosa stesse cercando. "Le mie chiavi" rispose Noureddin. "Lascia che ti aiuti" disse l'uomo, "dove le hai perse esattamente?" "Nel cespuglio laggiù in fondo" disse Noureddin. "Ma allora, perché le stai cercando qui sotto il lampione?" "Ma è ovvio!" rispose Noureddin, "Laggiù c'è buio, qui almeno c'è un po' di luce!"

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    1. A proposito di ortotteri o meglio di giornali che teoricamente sarebbero favorevoli agli ortotteri, non possono non rilevare oggi un curioso avvenimento: il linguista Raffaele Simone (suppongo sia lui) oggi sul FQ riesce a darsi del populista da solo utilizzando il sempre più frequentato non metodo del "io non sono un economista, ma" ovvero parlo con molta sicumera di argomenti che conosco poco pretendendo di avere la stessa autorità di uno specialista della materia.
      Dopo una dotta introduzione su quale possa essere la possibile definizione di "populista" (terreno minato a sentire gli studiosi di scienza politica), conclude che esso possa quindi essere "l'atteggiamento politico che consiste nel rinviare al popolo (propriamente, alla parte bassa e meno istruita del popolo) i suoi stessi umori, timori, fissazioni ... il populista si riconosce dalle analisi che propone ... le analisi sono inarticolate e di pancia, cioè senza una base di conoscenze e di dati... (1) ".
      Prosegue il nostro eroe "nell'equipaggiamento standard del populista c'è poi sempre un avversario, un feticcio ostile ... Possono essere gli immigrati, i comunisti, i gufi annunciatori di sventure, l'euro e l'europa (2)".
      Chiaramente se è vera la (1) e suppongo di si dalla (2) si evince che lui è un populista.
      Non credo proprio che abbia voluto ignorare di proposito un intero campo del sapere della scienza economica e ritengo che abbia letto ed approfondito ad esempio "Capital mobility and stabilization policy under fixed and flexible exchange rates, in Canadian journal of economics and political science, 475, 1963" di Alexander Robert Mundell e conosca la teoria delle Optimal Currency Areas e i lavori di molti premi nobel dopo Mundell stesso.
      Io penso che Simone sia uno colto e che sia populista, tertium non datur.

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  21. Il post di Maurizio e' il piu' illuminato da quando seguo questo blog (cioe' quasi dall'inizio). Purtroppo e' perfetto nella sua lucida e terribile analisi. Facciamolo girare.

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  22. Qualcuno ha visto Francofonia di Aleksandr Sokourov?

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    1. Ho visto Quo vado?, con Checco Zalone.

      Sarà un caso, ma è tutto una presa in giro del "posto fisso" mediante la pur simpatica presa in giro del difensore del posto fisso che completa il percorso di maturazione e di umanità quando si "sfissa".

      Tu chiamale, se vuoi, impressioni.

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    2. @Adriana

      Non mi meraviglia. Le anime della popolazione vengono plasmate da queste manifestazioni per noi secondarie, in realtà primarie nella vita quotidiane. Il film di Sokourov sul Louvre è bellissimo, a tratti persino commovente, e mi pare innegabile un chiaro rimando ai difficili rapporti tra Russia ed Europa. Direi che andrebbe visto di preferenza dopo la visione di Arca Russa, il film sull' Hermitage, se possibile ancora più bello.

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    3. @Celso

      Grazie per la doppia e ragionata segnalazione.

      Quanto alle manifestazioni "in realtà primarie": su un quotidiano di oggi ho letto che il film di Checco Zalone ha incassato 14 milioni di eu solo nei primi due giorni di gennaio (sempre che la stima sia giusta, nota mia).

      Anche ipotizzando biglietti a 10eu, cioè a un costo superiore alla media, ecco che il film e relativo messaggio sono arrivati ad almeno 14.000.000: 10, cioè a 1.400.000 persone di cui molte, temo, impressionabili.
      E' un'operazione di spin, anche se non passa né per i quotidiani cartacei né per il web.


      A proposito di spin doctors, segnalo la mia recente lettura: Marcello Foa, Gli stregoni della notizia, Guerini e associati, 2006, giunto ormai alla quinta ristampa, che qualcuno qui certo già conosce.

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    4. @Celso

      Rettifico: SEMBRA un'operazione di spin.

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    5. @Celso

      Rettifico 2: da Tgcom 24 delle 22.30, seguito per sentire il Prof., ho appena appreso che in tre giorni sarebbero 22 milioni gli spettatori del suddetto film, dal che arguisco che i 14 milioni nei primi due sono di spettatori e non di euro.
      Distrazione mia nel leggere o nel ricordare o inesattezza del quotidiano su cui avevo vista la notizia.


      Scusate tutti se torno, spero per l'ultima volta, sulla cosa, ma, in un periodo di informazione distorta su molti argomenti certo più importanti di un film, ci tengo a non cooperare alla distorsione, specialmente in questa sede.

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    6. 22 milioni di spettatori in tre giorni su una popolazione residente di 60 milioni è circa il 36% compreso neonati e ottuagenari che forse non sono proprio nel target di pubblico: hanno proprio l'aria di essere numeri in libertà.
      Si può vedere la cosa anche da un altro punto di vista: il film più visto dagli anni ottanta è Titanic con più di 13 milioni di spettatori (qui, da dati SIAE). Zalone sarà anche bravo ma ci vorrebbero vendere che stia performando meglio di un film che ha avuto quattordici nomination e in soli tre giorni.
      Se si vuole, si può anche considerare come si possano fare 22 milioni di spettatori con circa 3200 schermi a disposizione (i dati da qui) vuol dire una media di circa 6800 spettatori a schermo, un po' tantini da fare in soli tre giorni anche per le sale più grandi, figuriamoci per le monosale di provincia.
      Non so se sia un'operazione di spin, quello che sembra, è la solita notiziona sparata per fare sensazione, con dati a caz... mi correggo, lievemente imprecisi senza che i giornalisti si facciano neanche venire il dubbio di verificare la congruità di quello che stanno affermando.
      Mi ricorda tanto le news della radio salmonata di questa mattina quando la giornalista ha annunciato trionfante che i saldi, incominciati oggi, andranno bene perché la ripresa in corso spingerà le vendite. Ma si sa, in questo caso è l'editore che traccia la linea e il giornalista la difende.

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  23. purtroppo proprio pensando ai figli, che magari uno non ha ma vorrebbe avere, viene anche voglia di tentare la fortuna in quei pochi paesi dove pare che lo stato sociale non sarà fatto a pezzi in modo così crudele come in italia.

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  24. Penso che tutto sia iniziato nell'89, con la caduta dell'Unione Sovietica.
    I partiti occidentali di sinistra virarono drasticamente a destra -per quanto riguarda la politica economica-
    e abbracciarono la difesa dei diritti cosmetici, per garantire la poltrona ai propri rappresentanti e per far credere ai propri elettori di essere ancora rappresentati.
    I lavoratori persero il referente fondamentale e, consci di ciò, i grandi capitali iniziarono la guerra che stiamo vivendo sulla nostra pelle.
    Diventando meno impellente il "divide et impera", i capitalisti fecero carne di porco dei diritti e delle prerogative non solo dei lavoratori, ma anche della classe media.
    Ovviamente di tutto ciò rifondaroli ed ex comunisti non se ne avvidero assolutamente.

    Ora, dalla disfatta del comunismo sono passati circa 9.500 giorni. Dalla crisi del 2008 sono passati poco più di 2.660 giorni.....
    Non so individuare un nuovo Hitler, né l'equivalente del Putsch della Birreria, se c'è stato. So però che la storia a volte si ripete a volte no e che talvolta gli oppressi hanno riconquistato un po' di diritti solo dopo spargimenti di sangue.

    Non mi resta che sperare che nasca un partito politico in grado di invertire la marea pacificamente.

    Buon 2016

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    1. @gianniborgia, no tutto comincia ben prima con il referendum sul punto di contingenza perso dal pc (Natta segretario?): conseguente politica deflazionistica dei governi il contratto formazione lavoro di tre mesi (il papà del tutele crescenti) poi il crollo dell'unione sovietica non aiutò ma venne almeno 9 anni dopo.

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  25. Questo scritto di Maurizio mi ha fatto molto riflettere, anche perchè giunge nel passaggio dal vecchio al nuovo anno.

    Chi nella propria vita  non ha mai sperato, ingenuemente, che nel nuovo anno qualcosa potesse migliorare?

    Chi di fronte a certi piccoli cenni non ha voluto vedere una speranza di uscita da questi tempi che si fanno sempre più bui?

    Non funziona così, ci dice giustamente Maurizio.

     Io mi ricordo quando, in un Ufficio in cui lavoravo, arrivarono i gendarmi con i mitra ad arrestare un funzionario, e tutti, tutti ma proprio tutti pensammo che fosse il verme schifoso che  sapevamo essere un piccolo corrotto.

    Tutti, anche i commercialisti arrivavano e ci dicevano che finalmente l'avevano beccato, ma non era lui, era un povero cristo a cui hanno rovinato la vita, già complicata, e non aveva fatto nulla.

    La giustizia non trionfa così facilmente, e spesso il tempo che ti è dato di vivere non è quello in cui questo avverrà e inoltre, se per caso il tuo tempo è quello giusto, potrebbe non essere così trionfante.

    Ho capito in modo più profondo, dopo queste parole di Maurizio, che da quando, così tardivamente nella mia vita, ho incominciato ad essere più cosciente, non importa se vedrò o meno la fine di un'ingiustizia, forse non avrò nemmeno la possibilità di agire come vorrei per contribuire ad un pur minimo cambiamento, sicuramente non mi guarderò più intorno con occhi offuscati.

    Poi succede che mentre leggi, con un pizzico di depressione addosso, il twee del Professore "Forza lulo! " scoppi in una risata liberatoria e pensi: - Noooo, non ce la possiamo fare!

    Caro Professore io non me lo so proprio spiegare ma il senso di nausea, l'attorcigliamento di stomaco, la pena che ho provato vedendo il video-risposta, di quel giullare, al suo post non me lo procurano le peggiori notizie dal mondo. Non sono mai riuscita a vedere un suo monologo più di 5 minuti e non mi spiegavo nemmeno questo.

    Auguro a tutti di vivere il proprio tempo, che poi è, come dice il Professore, la Storia che dobbiamo attraversare.

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  26. "si possono classsificare gli uomini secondo i criteri più fantasiosi: in base agli umori, alle inclinazioni, ai sogni o alle ghiandole.
    si cambia idea come si cambia cravatta; giacchè ogni idea, ogni criterio viene dall’esterno, dalle configurazioni e dagli accidenti del tempo.
    ma c’è qualcosa che viene da noi stessi, che “è” in noi stessi, una realtà invisibile ma interiormente verificabile, una presenza insolita e perenne, che si può concepire a ogni istante senza che mai si osi ammetterla, e che non ha attualità se non prima del suo compimento:
    è la morte il vero criterio…
    ed è lei la dimensione più intima di tutti i vivi, a separare l’umanità in due ordini così irriducibili, così lontani l’uno dall’altro che vi è più distanza fra loro che non fra un avvoltoio e una talpa, fra una stella e uno sputo.
    tra l’uomo che ha il sentimento della morte e quello che non lo ha si spalanca l’abisso fra due mondi non comunicanti;
    eppure entrambi muoiono;
    ma l’uno ignora la sua morte, l’altro la conosce;
    l’uno muore un solo istante, l’altro non cessa di morire…
    la loro condizione comune li colloca esattamente agli antipodi l’uno dall’altro; ai due etremi e all’interno di una stessa definizione;
    inconciliabili, essi subiscono il medesimo destino…
    l’uno vive come se fosse eterno; l’altro pensa continuamente la propria eternità e la nega in ogni pensiero"

    sono madre e sono profondamente angosciata

    vi abbraccio tutti

    la funambola


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    Risposte
    1. Coraggio signora...
      Ogni giorno è un nuovo giorno (E.Hemingway)
      ... e tutto si può far accadere

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  27. In Umbria stiamo organizzandoci ed abbiamo già fatto qualche blitz, anche di fronte a platee numerose. C'è qualcuno che frequenta questo blog, ma non è in contatto con nessuno di quelli che si stanno battendo contro l'euro, e che vuole unirsi a noi? Nel caso, può scrivermi a armando@raftingumbria.it

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  28. APPUNTI DI LOGICA PIDDINA

    Oggi imperdibile esercizio di logica del Julius Streicher de noantri sullo Stürmer ("Die Lira sind unser Unglück"), tema il referendum sulle modifiche costituzionali:

    "Supponiamo che su centomila elettori, sessantamila non vadano a votare, il che è assai probabile, e supponiamo che su quarantamila che voteranno, trentamila voteranno in un modo e diecimila in un altro. Questo significa che meno di un terzo del corpo elettorale determina l'andamento politico del Paese, confermando il leader in carica o buttandolo giù dall'arcione. Sembra piuttosto una scena del Don Chisciotte che l'esercizio della democrazia. La conclusione è quella di stabilire un "quorum" per i referendum confermativi che dovrebbe aggirarsi attorno ai due terzi del corpo elettorale. D'altronde, per i referendum abrogativi esiste il quorum del 50 per cento, tanto che molti sono caduti nel vuoto per mancanza di elettori. Il referendum confermativo non dovrebbe fare eccezione. Senza una variazione costituzionale di questo tipo la democrazia è morta; non è importante chi vince o chi perde; senza un "quorum" quale che sia il risultato, la democrazia non c'è più. Che cosa allora bisogna fare?
    Secondo me occorre che la Corte costituzionale sia interpellata. Non credo che possa cambiare la Costituzione ma può esprimere il parere che su questo punto sia opportunamente meditato. In quel caso 150 membri del Parlamento o 5 Regioni o cinquecentomila firme di cittadini elettori potrebbero proporre un referendum che chieda un quorum di due terzi degli elettori affinché il referendum confermativo sia valido. Credo che questo sarebbe il solo rimedio disponibile. È comunque incredibile che un referendum o plebiscito che sia possa essere validamente deciso se anche soltanto tre, dico tre, cittadini vadano a votare e tutti gli altri se ne freghino. Un Paese così, carissimo presidente Mattarella e carissimi emeriti Ciampi e Napolitano, cessa di essere democratico e può oscillare soltanto tra la tirannide e l'anarchia. Allora è meglio emigrare o tapparsi in casa e lasciare il Paese in mano ai migranti, alla faccia di Salvini. Sarebbe comunque una soluzione."

    Tralasciando per un momento l'appello al tanto deprecato cambio delle regole in corsa, caro Julius, applichiamo il tuo ragionamento al ballottaggio dell'Italicum dell'amico R. (già legge dello Stato):

    Supponiamo che su centomila elettori, quarantamila non vadano a votare, il che è assai probabile, e supponiamo che su sessantamila che voteranno, trentunomila voteranno in un modo e ventinovemila in un altro. Questo significa che meno di un terzo del corpo elettorale determina l'andamento politico del Paese: quale che sia il risultato, la democrazia non c'è più.
    Un Paese così cessa di essere democratico e può oscillare soltanto tra la tirannide e l'anarchia.

    P.S.: attenti a dove emigrate, potreste ritrovarcelo..

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  29. Ricordo l'autunno del 2011, lo spread, i titoli frenetici dei giornali. Titoli di guerra, inconfondibili, inequivocabili.
    Ma chi era il nemico? Lo chiedevo agli amici e nessuno sapeva rispondermi.
    Siamo noi, adesso lo so.

    Incidentalmente, questo spiega diverse cose. Noi stessi siamo il nemico, ma è un po' difficile chiedere esplicitamente un suicidio di massa: occorre travestirlo da rito di purificazione del Male che portiamo dentro.
    Chissà come questi riti prendono sempre toni esaltati e un po' isterici, chissà perché piuttosto difficile discutere con i flagellanti...

    Mi è stato insegnato quanto le guerre possono essere brutte, sporche e imprevedibili. Augurare "buon anno" significa solo "spero che fra un anno ci saremo ancora tutti".
    Buon anno.

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  30. Fatemi capire:si rideva di fassina perchè ci ammoniva che se si è contro l" euro si vuole la guerra e mi sembra di capire che se non si fermerà questa invasata orgia turboliberista ci porterà alla guerra??
    Ma la guerra di oggi non la si fa con i fucili ma con le bombe a grappolo di uranio quindi mi sembra che anche noi si fa confusione.
    Il punto è capire se c" è sul piatto un programma o sono solo mosse sporadiche di gruppi potenti che tentano di incularsi a vicenda con noi nel mezzo.
    Dal mio punto di vista che è risibile credo che quando troppe coincidenze si verificano e sempre nel medesimo verso pensare che non sia un caso è la soluzione migliore.
    Era il punto che rinfacciavo benevolmente al prof malgrado la mia ignoranza, ossia se il mercato ha voluto euro perche il mercato ci dovrebbe salvare??
    Se il mercato è il guardiano degli eventi nefasti che si son verificati e che si verificheranno perche credere che l" aguzzino avrà pietà?
    La prova, per cosi dire è la francia.
    Paese con grossi problemi di bilancia commerciale estera ma la speculazione in questo contesto se ne guarda di muoversi e chiedere la durezza del vivere.
    Magari perche porterebbe voti alla LE PENN??
    Quindi il mercato ragione politicamente?Son alcuni puntini facili da unire cioè che manipolano si informazione ma la grossa manipolazione è sui mercati finanziari usati come bombe atomiche per far intendere cosa è giusto e cosa è sbagliato.
    Basti leggere i vari articoli che parlano della situazione brasiliana per capire che ogni mondo è paese e volgere lo sguardo sulla situazione dei tassi di interesse che richiede il mercato per capire che qualcosa non torna.Chiaramente una volta messi al potere tutti i camerieri in tutti gli stati canaglia che senso ha fare la guerra?
    Contro chi la fai la guerra??
    Quali alternative abbiamo anche capendo che il problema centrale è la moneta e i mercati in un contesto di massima disinformazione e di propaganda estrema anche di quello che è fin troppo evidente??
    Ossia se il 5stelle è quello che sembra ossia una arma di distrazione di massa e renzi è quello che sembrava anche prima ossia un cameriere dei mercati che ci rimane berlusconi su cui sperare???Un ottantenne infoiato che si è fatto da solo mentre nel frattempo fotteva il paese inneggiando slogan contro i comunisti e la domenica si faceva una gita fuori porta per scopare con putin e fare qualche affaruccio??
    Ecco che si torna a sperare nella clemenza degli aguzzini.
    La bravura è stata imporci di mettere le nostre vite nelle mani della finanza ossia i risparmi legati a gli andamenti dei mercati e i titoli di stato legati a quello che pretendono i mercati.
    Oggi è meglio di ieri perche anche al tempo degli egizi se eri schiavo vedevi chi era il dittatore , oggi chi è il dittatore da defenestrare?

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    1. Vorrei suggerirti di riguardare e meditare la prolusione del prof. Luciano Canfora al Goofy4.

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    2. "Chiaramente una volta messi al potere tutti i camerieri in tutti gli stati canaglia che senso ha fare la guerra?
      Contro chi la fai la guerra??"

      Ma e' semplice: la guerra la fai contro chi ha le materie prime e le risorse energetiche e non intende farsi colonizzare, cioe' contro la Russia.

      Se chiamiamo per semplicita' "Capitale" il blocco di interessi che gravita intorno al potere finanziario anglo-sassone allora tutta la storia d'Europa, almeno fin dai tempi del Re Sole ad oggi, puo' essere vista come la lotta del Capitale (anglo-sassone) per impedire la formazione di un polo dominante nell'Europa continentale capace di opporsi (e di imporre la sua moneta come moneta di riserva).

      Recentemente si e' discusso qui nel blog sul fatto che l'ascesa di Mussolini in Italia fu dovuta agli ingenti finanziamenti esteri ricevuti dal futuro duce fin dall'Agosto 1914.

      Lo stesso si vede che avvenne anche in Germania (chi vuole si studi con attenzione la biografia di Ernst Hanfstaengl e ragioni in termini investigativi....).

      Il nascente partito nazionalsocialista ricevette un fiume di finanziamenti esteri (per interposto stato neutrale) solo dopo essersi 'accreditato' col Capitale attraverso i buoni uffici di Hanfstaengl.

      Il documento per l'accreditamento (diciamo la 'tesi di laurea') fu il "Mein Kampf", in cui Hitler annuncia esplicitamente la rinuncia ad ogni velleita' futura di rivalsa verso il Capitale (chi ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, scurdammuce o' passato - cioe' I GM - perche' la Germania fu si indotta ad autodistruggersi ma si tratto' solo di business) e cerca apertamente l'appoggio dell'Inghilterra (prefigurando la conquista congiunta dell'Oriente Russo).

      Chiaro quindi perche' fu permesso il riarmo tedesco?

      Poi' qualcosa non ando' secondo i piani (come nel caso della Russia nella I GM, allorquando i rivoluzionari bolscevichi, guidati da Lenin, vollero mantenere la loro sovranita' e si limitarono a rimborsare il Capitale solo dei finanziamenti che avevano reso possibile la Rivoluzione d'Ottobre, di fatto respingendo l'idea di Leon Trotsky della rivoluzione universale - che avrebbe ovviamente comportato la distruzione della Russia - e cercando solo di consolidarsi in Patria per mantenere la propria sovranita').

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    3. rispondo a entrambi con lo stesso post per non sporcare troppo.
      Il signor canfora ne ho seguito i concetti ben prima del gooft4 e dal vivo mi son reso conto che è uno che ha capito ma dice e non dice quindi per ovvi motivi tipo continuare a fare apparizioni televisive e scrivere articoli sui maggiori quotidiani quindi nulla di nuovo ossia metto le mani avanti ma il muso lo tengo dietro non sia mai che mi colpisca un bel montante.
      Riguardo lo scritto del signor callai mi sembra che il contesto che tentavo di mettere insieme non comporti questa ricerca ossessiva delle materie prime.
      Per prima cosa perche a oggi i costi di tali materie non sono cosi eccessive e sopra tutto perche se fai cadere il governo brasiliano e metti i tuoi camerieri diciamo che un bel serbatoio te lo sei aggiudicato.
      La cina è legata a filo doppio al contesto finanziario attuale vista la bolla che si è fatta gonfiare in casa e la cacarella che questa scoppi con effetti del tutto sconosciuti in quel paese.La russia non è cosi estranea al contesto finanziario attuale o vogliamo pensare che i banchieri russi o industriali o petrolieri insomma chi tiene le fila del paese non abbia nessun interesse finanziario???Il mio ragionamento è che nel momento in cui il mercato non fa quello che ha sempre fatto perche determinerebbe problemi politici per il sistema di potere, non posso non pensare che magari i mercato sia solo un modo in cui il potere si esprime e che lo può controllare.
      Da quel poco che ho capito sarebbero le elitè americane a tirare i fili del gioco sia per mezzi finanziari sia per mezzi militari sia perche guarda caso tutti i social sono di stampo americano e controllano tutto e tutti.
      Ecco ilo magone che mi viene nel leggere che la storia farà il suo solito corso.
      Non ricordo che mai sulla terra nel contesto umano sia capitato che un gruppo cosi ristretto di potere avesse cosi tante risorse e potere comunicativo.
      Nel momento in cui metti tutto il pianeta a giocare a un gioco e tu controlli sia le regole che la moneta che la discussione sulle regole del gioco mi pare evidente che euro o non euro qualcosa di grosso bolle in pentola.
      E ripeto per fare una guerra devi capire chi è il tuo nemico e a oggi, in questo contesto, il nemico non lo conosci e non lo hai mai visto in faccia o meglio non sai nemmeno dove trovarlo.
      La soluzione sarebbe dare un freno alla finanza e al capitale con regole stringenti ma se loro detengono il potere di fare le regole perche se ne dovrebbero privare?

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    4. La Russia di Putin si e' ormai ripresa la sovranita' quasi piena (gli manca solo di riprendere il controllo della Banca Centrale e di cambiare la legge che ancora impedisce di monetizzare il suo deficit).

      Putin ha infatti 'messo in pensione' Anatoly Chubais e la sua 'corte dei miracoli' dei tempi di Yeltsin.

      Quando accade che un governo ritorna finalmente sovrano e decide di 'mettere in frigorifero' il plenipotenziario del Capitale anglo-sassone, Chubais in questo caso, vuol dire che il conflitto e' gia' in atto (non si usa ucciderlo ed infatti Chubais e' ancora vivo, cosi' come Hitler lascio' vivere Hanfstaengl nel 1937 e cosi' come fece Stalin con Maxim Livtinov nel 1939).

      "I have dealt with the history of wars many a time, and all these times I have seen the same thing: contemporaries would refer a war to some time in the future, while it already stood at their countries’ frontiers. Carl von Clausewitz"

      La guerra gia' in atto finira' come tutte le guerre in tre soli modi possibili: vittoria del Capitale anglo-sassone, vittoria della Russia, accordo di pace ('parley').

      Lo decidera' la prossima amministrazione USA (se vince Trump, come credo, ci sara' probabilmente un accordo e forse ci sara' pure permesso di riavere la Lira).

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  31. Questo anzitutto dovete sapere, che verranno negli ultimi giorni schernitori beffardi, i quali si comporteranno secondo le proprie passioni [4]e diranno: «Dov'è la promessa della sua venuta? Dal giorno in cui i nostri padri chiusero gli occhi tutto rimane come al principio della creazione». [5]Ma costoro dimenticano volontariamente che i cieli esistevano gia da lungo tempo e che la terra, uscita dall'acqua e in mezzo all'acqua, ricevette la sua forma grazie alla parola di Dio; [6]e che per queste stesse cause il mondo di allora, sommerso dall'acqua, perì. [7]Ora, i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della rovina degli empi.

    [8]Una cosa però non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo. [9]Il Signore non ritarda nell'adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi. [10]Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli con fragore passeranno, gli elementi consumati dal calore si dissolveranno e la terra con quanto c'è in essa sarà distrutta.
    DALLA SECONDA LETTERA DI PIETRO...

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  32. In cauda venenum. Per giustificare l'UE come non recuperare alla bisogna Carl Schmitt? Oggi Roberto Esposito (insegna filosofia teoretica alla Normale) chiude così, su repubblica, la sua recensione su Stato, grande spazio, Nomos, raccolta di saggi del giurista tedesco in uscita da Adelphi :" (...)i suoi paradigmi, alcuni dei quali straordinariamente attuali, come quello stesso di 'grande spazio', vanno adoperati anche contro le sue stesse intenzioni. Che la categoria di Stato sovrano sia inadeguata alla comprensione del mondo contemporaneo è un dato di fatto. Così come l'idea che l'unico ordine mondiale accettabile sia un difficile equilibrio tra aree di grandezza continentali in dialogo tra loro.
    Non è a essa che anche l'Europa Unita, se mai diverrà tale, deve ispirarsi?".
    'nzomma, dall'arto ar basso, nun se butta via gnente.

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