domenica 3 gennaio 2016

La ripresa: Iacoboni vs. Eurostat (post muto)



(i dati sono qui).

39 commenti:

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    1. Continuano a non capire che i cosiddetti social sono un boomerang, anche considerando che conserviamo tutte le lievi imprecisioni che dicono.
      Giusto?

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  2. gentilissimo Bagnai,
    non essendo un economista, sono molto confuso su questo balletto di numeri che vengono citati sulla produzione industriale italiana e le chiedo aiuto. Sul sole 24 ore, infatti, (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-01-03/crisi-mise-dati-eurostat-dimostrano-che-l-italia-ha-ingranato-marcia-la-ripresa-143626.shtml?uuid=ACYL3Y3B) si afferma che la produzione industriale è del 31% inferiore rispetto al periodo pre-crisi, non del 17% come cita lei. Ma allora il sole 24 ore sbaglia? Sono molto confuso... mi aiuti a capire se ha sbagliato lei, il sole 24 ore o io ho letto male

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    1. Caro, le ho fornito i dati, perché non li legge? Il Sole 24 Ore fa riferimento al massimo precrisi, quando l'indice era intorno a 120. Ora è 90 e la differenza è 30. Io invece ho fatto riferimento al mese precedente allo shock Lehman, cioè ad agosto 2008, quando l'indice era già in caduta libera. La ringrazio per l'osservazione, ma cambia qualcosa al senso del post?

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    2. No, non la stavo contestando assolutamente!Certo che non cambia nulla!Solamente, sa, avendo letto tale disparità, mi mi era venuto il legittimo dubbio di chiedere. Proprio nella misura in cui io non sono un economista, chiedo per essere preciso poiché devo cercare di capire ogni ragionamento nei minimi dettagli. La ringrazio per avermi spiegato il motivo di tale discordanza! Sa, essendo noi pieni di falsa informazione, appena qualcosa sembra andare storto, è giusto chiedere! Arrivederci e grazie ancora!

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  3. mentono su tutto.
    Dopo anni (2), ritornando a casa per le ferie natalizie, sono stato costretto ad ascoltare i "titoli" dei TG (ascoltati dai miei e mia madre per pudore vedendo la mia faccia ha sempre cambiato canale)..
    Ebbene, tutti partono con il mantra della ripresa.
    E vabbuò

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    1. Poi all'improvviso ricordo le notizie dal CERVED, ricordo la regressione dei fallimenti sul tasso di crescita, il piciernile, #sparecchiavo...

      La ripresa: che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessuno lo sa!

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  4. Canaglia.Siamo al quattrocentesimo posto nella classifica della corruzzzzione,appena prima della Columbia dei narcos (pude pagina).
    Ho una memoria,ma il mio hard disc ne possiede una che la nostra cultura valuta migliore.Conservo per la bisogna.

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    1. Me ne occupo per lavoro. Secondo il Basel Institute for Governance, la classifica di trasparenza AML (Anti Money Laundering) e' fatta applicando uno "score" di fattori che generano un numero da 0 (low risk) a 10(high risk). L'Italia ha uno "score" di 5.37 che la piazza al numero 104 di una classifica di 162 paesi. La classifica e' inversa, la Finlandia e' al 162 posto (score 2.51) e l'Iran al primo (score 8.56). L'italia si piazza appena sopra il Messico e appena sotto l'Uzbekistan (si, l'Uzbekistan ha uno "score" migliore). Se vogliamo usare una classifica, questa e' quella che "loro" non possono disconoscere o falsificare. La usano le banche.

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    2. Interessante. Potresti darci la mediana?

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    3. Mi rispondo da solo (Mediana:5.79)

      Ho scaricato la versione free del documento da qui https://index.baselgovernance.org/sites/index/documents/Basel_AML_Index_Report_2015.pdf

      Avrei pero' da eccepire sulla rilevanza di tale score nei discorsi sulla corruzione (con numero di "z" a piacere). Da quanto posso capire lo scopo primario dell'indice e' individuare i paesi che possano effettuare operazioni di riciclaggio (money laundering) e/o finanziare il terrorismo.
      Se andiamo poi ad analizzare in dettaglio come lo score viene calcolato, si vede che alla voce "corruzione" la parte del leone la fa (ancora una volta) l'indice di corruzione percepita che non e', per definizione, oggettivo.

      Comunque interessante, grazie per averlo citato.

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    4. Il Basel Institute for Governance chi lo paga?

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  5. Altro che Euro, ormai penso che viviamo nel regno della qualunque. Io sono terrorizzato per quando, tra 20 anni, dovrò farmi curare da un "esperto", o passare su un ponte costruito da un altro "esperto". Entrambi convintissimi delle loro idee, come questo qua.

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    1. E si, ma quello che genera espertoni a basso costo per cittadini di serie B, facili da manipolare direttamente o per procura, è il modello universitario in stile americano (che ho provato in prima persona, QUINDI so di cosa parlo) dove si passa in scioltezza da studi undergraduate di letteratura scandinava a studi graduate di fisica nucleare. E la sera tutti a giocare a bowling o a casa a bere birraccia sul divano guardando la partita. Quattro papers raffazzonati (tra una sbornia e l'altra) da post adolescenti con un livello di cultura generale che farebbe imbarazzare anche dei liceali italiani. Tanto poi c'è la reading weak per leggere qualcosa.

      Ma "le classifiche" universitarie verso cui sono tanto reverenti i repubblichini, i corrieristi, gli stampini e gli accecatori24ore dicono che questo modello è vincente, o no?!

      È così che anche nel nostro paese si è arrivati ad ammettere che un giornalista che ha sempre scritto di politica (guarda un po': del "declino della sinistra", quasi un'epifania) possa dare i numeri sull'economia. Basta un corso di 6 mesi (o 3) che ce vo'... (o magari nemmeno quello)

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    2. Che bella la verità ogni tanto! Ho studenti ed ex-studenti che vagano per le università americane e tornano sconvolti. Perché ci facciamo stordire da questi modelli?

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    3. Non tutte le università US sono uguali: io stavo alla Upenn e gli studenti erano di qualità - alcuni anche notevolissimi - ma non si può pretendere dagli americani un background culturale come il nostro; bisogna dire, però, che costoro iniziano a studiare sul serio, ancorché sempre settorialmente, al PhD, ed è alquanto normale cambiare major dal BA al MA: in genere, al BA i ragazzi si fanno un po' di cultura generale (non troppa), visto che molto spesso vengono da High Schools scadenti. Ma non succede così anche per gli studenti italiani? Sovente cambiano corso di studi, mi sembra. Io ho sempre consigliato di laurearsi in Italia e poi fare un buon dottorato in US: non per tutte le discipline, comunque. In quelle umanistiche, le università europee sono ancora le migliori, e alcune italiane sono ancor oggi al top: parlo di me stesso, ovviamente.

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    4. @at

      Parole sante, le tue. Ho conosciuto pisani che vincevano serenamente a Cambridge, Ann Arbor, Berlino.... Ho amici antichisti, a cui i loro pari inglesi, tedeschi, francesi e americani "non sono degni di allacciare i sandali " (per citare un uomo santo). La diffamazione del sistema educativo italiano è stato uno degli atti criminali di questo paese. Potrei citare simpatici aneddoti su noti antichisti stranieri in italia provenienti da famose università nella top ten (si dici così?), ma non lo faccio: citarli sarebbe fare loro un onore.

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    5. Io ho conosciuto phd inglesi che non sapevano chi fosse Dante Alighieri...

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    6. @Martinet

      Il suo commento trova la mia totale condivisione. Mi riferivo ad una istruzione universitaria di base paragonabile al nostro 3+2 (diciamo BA e MA) nel contesto che ho potuto osservare: quello di una istituzione universitaria di medio-alto prestigio anche internazionale (ma non a livelli di Harvard o Yale, per intenderci...).

      Nonostante la qualità degli studi universitari superiori americani e anglosassoni, resto comunque un fan del modello accademico italiano che muove tendenzialmente dal generale (umanistico) all'approfondimento speciale (in un percorso che comunque deve avere una sua coerenza, senza bruschi smottamenti tra settori disciplinari che lasciano a mio avviso buchi incolmabili) e dove lo studente deve prima imparare a leggere, poi deve (o dovrebbe) imparare a pensare, solo alla fine a scrivere (tesi o addirittura papers!!).

      Anch'io ho conosciuto delle persone dalle qualità notevolissime, ma quasi sempre parziali (avulse da tutto il resto), con l'eccezione, più volte riscontrata, di una specifica minoranza (che evito di nominare) che invece coltiva - secondo me per ragioni culturali profonde - un visione di come si forma l'essere umano molto simile alla nostra.

      Altre eccellenze (parziali) sono e saranno sempre destinate ad essere, nella migliore delle ipotesi, perfetti genieri: soldatini altamente specializzati (è questo che il sistema si aspetta da loro e questa è l'evoluzione che i danti causa de ilsole24 e co. desiderano da decenni anche per il NOSTRO sistema).

      Per il resto c'è la mediocrità di una valanga di espertoni tuttologi che possono fare qualsiasi lavoro nel mondo moderno dei servizi e della "comunicazione" (che fa rima con manipolazione)

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    7. Tornando al tema principale del primo commento di Guido Parchi voglio portare un mio modesto esempio. Circa 9-10 anni fa nel paese in cui vivo il grande assessore al bilancio si mise a parlare con magniloquenza di un bando per i "tetti fotovoltaici" enunciando come fosse conveniente. Mio padre, pace all'anima sua, da buon ingegnere meccanico si mise a fare conti leggere libri, a studiare insomma per farsi una idea. E scoprì con sorpresa che tutti i conti e le cifre riportate nel migliore dei casi venivano da obsoleti studi degli anni '60 che nessuno aveva mai verificato o peggio da "numeri per il lotto". Quell'esperienza è stata per me determinante nel diffidare di chi spara cifre penis canidis e sul valore di verificare le fonti. Il problema di certa gente, presunti intellettuali, è che nemmeno si prende la briga di verificare, di porsi domande. Da esterno vedo il sistema universitario italiano in profondo declino, prima avevamo le univesità degli studi ora abbiamo le università degli esami.

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    8. Ah le univesità italiane.. prima avevamo le università degli studi ed ora le università degli esami dove se un professore boccia troppi studenti è sempre colpa sua.. o dove gli esami sono a crocette, ah pardon risposta chiusa...

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  6. Le "inesattezze", a lungo andare, possono risultare seccanti… (#bastadavverocazzo).

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  7. non ho mai preso il virus del grillismo e neppure quello della MMT ma, a volte, mi ammalo di complottismo.

    Dopo aver letto le stronzate di Diego Valiante, dopo aver dovuto contestare vivacemente l'accostamento fra le porcate di Banca dell'Etruria ed il logo delle BCC (poi rimosso), dopo aver battibeccato con Andrea Boda su Banca piccola, brutta, cattiva, esposta al conflitto di interessi, ai condizionamenti locali, ecc. mi sono convinto che al giornale salmonato, non riuscendo più a far raccontare le balle più grossolane ai loro giornalisti di punta, abbiano arruolato una decina di fancazzisti e si siano inventati Econopoly. Sono pronto a rimettere in discussione il mio incubo complottista ma non sarà facile. Certo che alla Stampa, per scrivere delle stronzate hanno ancora molte risorse interne.

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    1. Vedi si dovrebbe trovare un termine diverso per dare idea di cosa ha in mente per complotto.
      Come ho scritto poco fa è difficile non pensare che dietro a determinati eventi o determinate sponsorizzazioni mediatiche non ci sia un piano ben preciso.
      Il tutto risulta spesso troppo tempistico.
      Il difficile è trovare chi in mezzo a sta caciara è realmente il manovratore dei fili e il fine che si è preposto ossia quanto è il suo limite.
      Se non ha un limite sono cazzi amari.

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    2. @romano rubbi

      Non demordere, Romano, continua così. Lo siamo troppo poco, complottisti.

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  8. Albè ... che famo ?
    Lo diciamo a Iacoboni ?
    Con le dovute maniere eh ...

    http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2016/01/03/crisi-eurostat-italia-non-recupera_b5b20c10-8657-4af2-8d37-370d63c51bc2.html

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  9. Prof., possiamo dire dire una volta per tutte che "criccacastacorruzzzione" è appropriato per la Disinformacija italiota perpetrata da sedicenti economisti,sociologi,storici,giuristi....insomma da quel mainstream antinazionale ed antipopolare che tradisce il dettato costituzionale?

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  10. Ma solo io ci leggo "pessimo?" Meno male che oggi (dello scorso anno) è morto Pino Daniele. Dio lo mantenga in gloria, almeno lui.
    Ho scelto curve differenti, stasera. :-D
    "I say, i sto 'ccà" (ma 'mbriaco solo pa nunvaverè)

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  11. Che non lo facciano apposta ho i miei dubbi, anzi nessun dubbio. Poi se vogliamo essere carini e coccolosi e dirlo diciamolo ma diciamo pure che i cog....i son belli che rotti.

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  12. Bagatelle (per un massacro: cit.), Frusaglie & Coratelle:
    Giornalista di Rai24News intervistando una commerciante in vista dei saldi:
    "I negozi sono ancora pieni di abiti invernali per l'inverno mite...".
    Insomma, tutta colpa del cambiamento climatico, what else?

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    1. A mme m'ha rovinato il global warming, se no a quest'ora stavo a Sharm, stavo.

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  13. Dai dati eurosta si nota benissimo quali sono i paesi dove la germania delocaliza.

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  14. Sembra più ilsecondo (ed ultimo) rimbalzo del gatto morto..

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  15. Colgo una sottile ironia in questi dati

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  16. Egregio Professore Bagnai,
    Molto ben scritto ed illuminante e quindi 3 domande sorgono spontanee ?
    Perchè l'Italia non funziona come la Germania ?
    E' possibile copiare dalla Germania e restituirLe il favore ?
    Come ?

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    1. Ma ogni paese ha le sue specificita'. In ogni caso, Dio ci scampi dal modello tedesco... non e' invece meglio uscire dal vincolo monetario e seguire un nostro modello di sviluppo.? Nell' euro continueremo con austerita', disoccupazione e fallimenti

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