domenica 31 gennaio 2016

Tre domande

(...rovesciamo la prospettiva. Cari euristi: avete ragione voi. Ma allora...)


Nella “guerra dell’euro” non contano tanto i “dati” quanto come questi vengono utilizzati per sostenere una tesi: la funzionalità e bontà dell’euro. Come dice un noto e intelligente opinionista, non conta il “dato” ma il “fatto”. Posto un obiettivo dialettico (il sostegno all’euro), si ricercano e si utilizzano solo quei dati che possono essere presentati di volta in volta in modo da rafforzare l’obiettivo. Ma i dati raccontano una storia diversa: la disfunzionalità e la distruttività dell’euro.

[...il resto, e le vostre simpatiche discussioni, qui...]

38 commenti:

  1. Credo di aver raggiunto un primato: stamane, in una riunione del PD locale (zona bassa bergamasca al confine tra le tre provincie) sono stato accusato di voler seguire il Professor Bagnai in quanto "residuo arcaico di una politica economica adatta agli anni '70"! "Fantastico!" Ho risposto io, almeno avevamo "la scala mobile"! Scusate l'OT

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    1. Non è assolutamente un OT. Il post di Charlie Brown parla di come rovesciare i termini dialettici del problema, e tu ci seri riuscito. Questi tuoi compagni proiettati verso il futuro (che non vedono) cosa hanno risposto?

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    2. Ma i miei piddini avrebbero risposto ovvipilati che la scafa modife provocava l'inflazzzzione!

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    3. Il problema è che il piddino alla fine quando si trova con le spalle al muro esce l'arma segreta del "se so magnati tutto con la corruzione" oppure ti manda a quel paese sbraitando.
      A tal proposito sulla pagina fb di un noto blogger di economia e finanza sostenevo che la mal gestione delle banche italiane non potesse aver prodotto un tale dissesto e che no, le banche italiane non sarebbero fallite fuori dall'euro come sosteneva lui, perchè lo stato e la banca d'Italia avrebbero potuto ricapitalizzarle in ogni momento in lire. Il blogger in questione era già su tutte le furie perchè mi ero anche permesso di citare un pezzo del paper Rebooting The Eurozone - cepr n.85 : From the euro’s launch till the Crisis, there were big capital flows from EZ core nations like Germany, France, and the Netherland to EZ periphery nations like Ireland, Portugal, Spain and Greece. A major share of these capital inflows were invested in non-traded sectors – housing and public consumption. This meant assets were not being created to pay off the borrowing and thus rebalance the balance of payments. Foreign financed domestic spending tended to drive up wages and costs in a way that harmed the competitiveness of the receivers’ export earnings and encouraged further worsening of their current accounts.
      Ovviamente questo contraddiceva anche la sua tesi che il debito è solo pubblico ed è tutta colpa dello stato corrotto che s'è magnato tutto.
      Arrivati a quel punto mi addita come un "talebano del no-euro" e mi dice "vattene da Bagnai che pensa di risolvere tutto stampando". Un secondo dopo sono stato bloccato.
      Anche se devo dire che questo tipo è un po’ strano perché a senso suo esistono dei no euro “razionali” (dove forse si sente lui) , opposti a gente talebana come me.

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    4. "Queste cose le dicevano i no-global nel 2001, non sono novità. Quello che ancora nessuno è riuscito a spiegarmi è il perché ci sarebbe questo grande complotto-strategia a favore del capitale. Ma poi quale capitale, che le industrie europee sono coperte di debiti?"

      Ho ricevuto questa risposta da una persona molto vicina a me, a cui ho inviato il link al post di Agenor su a/simmetrie. Giusto per capire cosa sta accadendo. Rispetto a quelle a cui siamo abituati, è anche originale. Però: che angoscia...

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    5. Ma questo imbecille, almeno, non è "di sinistra"?

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  2. La risposta a queste tre domande sta scritta a chiare lettere sul paper pro euro.

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  3. Penso di non aver inviato la mia risposta, comunque: Le risposte più o me no sono andate, nonostante tutto, che la scala mobile ha aumentato il debito pubblico, qualcuno ha detto che rea l'epoca del Caf. Uno mi ha stupito dicendo che era colpa del divorzio... purtroppo intendeva il Divorzio! Quello che non sono stati capaci di ribattere è stata la domanda:" Avete ragione, tutto giusto, ma come siamo riusciti a diventare la quinta potenza industriale mondiale? Dopotutto eravamo e siamo un "piccolo paese".

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  4. Lira, poichè stampata dallo Stato dava gli stipendi pubblici agli amici della DC, PSI, PRI a causa della corruzione immorale, genera inflazione contro il lavoratore della grande industria perchè quello della piccola è desindacalizzato quindi non ce ne frega niente, modello Volkswagen cogestione assente nell'Italia delle clientele, poichè Germania modello. Brutto! Lira stampata dallo Stato, per dare lavoro ai dipendendi pubblici, crea inflazione che erode i salari degli operai. Brutto! Lira, poichè Brutto, Brutto! Lira Brutto! Lira Brutto! Lira Brutto!

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    1. Vabbe'chiamamola dobblone, hai visto mai se ncazzano de meno...
      Digle che si li fa stà mejo, la chiamamo pure tobblerone.

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    2. Invece di Lira, chiamiamolo talento.
      Ma forse si incazzerebbero di più. Di talenti sanno di averne pochi.

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  5. L'arma segreta della propaganda eurista è senza dubbio rappresentata dallo spregiudicato utilizzo dell'incertezza.
    Questo termine viene elargito a piene mani come cacio sui maccheroni..."l'incertezza dei mercati", "l'incertezza della situazione politica", "l'incertezza sulla tenuta dell'accordo di Shengen" ecc.
    Anche di fronte a dati empirici, come quelli rappresentati dal fallimento del progetto eurista in generale, con evidenze particolari su disoccupazione, PIL, debito pubblico ed anche riguardo al vulnus della rappresentanza politica nei Paesi sovrani, la propaganda utilizza costantemente lo spauracchio dell'incertezza.
    Secondo me bisognerebbe scoperchiare l'inganno dell'incertezza rovesciandone i termini dialettici richiedendo il coraggio del vero cambiamento (l'Euroexit)contro la politica della paura e dell'incertezza, spiegando che la vera riforma non è quella che si deve attuare dentro una gabbia governata da un manipolo di eurocrati, ma quella che si effettua da uomini liberi.

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  6. Faccio io una domanda al prof. Bagnai: come mai il giappone con una moneta sovrana e di riserva,(cosa che non sarebbe la futura lira) con un sistema industriale intatto, con una pubblica amministrazione molto più efficiente di quella italiana, con un debito pubblico tutto sottoscritto da cittadini giapponesi la stampa di moneta come vogliono in molti in questo sito ha fallito? Grazie

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    1. Veramente? Il Giappone è in default? Può darmi una fonte?

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    2. Caro pierluigi. Gia' il fatto che il giappone abbia un sistema industriale intatto dovrebbe far riflettere... Inoltre, hai idea dei dati di disoccupazione nostri e loro? In cosa avrebbe fallito?

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    3. Beh.... Nonostante abbiano la Corea del sud e la Cina di fronte, continuano ad avere un PIL pro capite tra i più alti del pianeta ed una disoccupazione, intorno al 5%, che quasi tutti i paesi euro si sognano.....
      Dove hanno fallito, di grazia?

      ”....con un sistema industriale intatto...."
      Appunto. Intatto.
      Dott. Trastulli, 2+2 lo sa fare?

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    4. Se no erro Prof. mi pare sia stata trasmessa venerdì su radio 24 focus economia conduceva Barisoni. Mi pare che dicesse tra le altre cose sopracitate da Pierluigi rendimenti negativi dei bot a 10 anni e abbia inoltre parlato delle dimissioni del ministro delle finanze.

      Non so Prof cosa possa essere successo sarebbe interessante studiare la cosa. La cosa buona comunque che li gli imprenditori e operai non si impiccano e di karakiri non se ne parla.

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  7. "Il guizzo del PIL è dovuto al ciclo delle scorte e all’effimero “effetto cambio” del QE di Draghi. In ogni caso, con l’euro, il tasso di crescita massimo del PIL compatibile con il mantenimento dei conti esteri in ordine è vincolato dalla elasticità delle importazioni al reddito."

    Questo sopra non l'ho capito. E' pur vero che non so cosa sia il ciclo delle scorte, e perchè debba produrre un aumento del PIL. Non lo sto chiedendo al Professore, che ha altro da fare, ma a qualche anima buona più libera da impegni.
    Alla medesima chiederei anche di tradurmi da "In ogni caso..." in avanti, poiché lì proprio mi perdo. Chi l'ha capito me lo traduca per favore, che gli mando un bel panettone a Natale.

    Grazie.
    Alberto.

    P.S. : Il pezzo è firmato Charlie Brown. Si tratta chiaramente di uno pseudonimo, dietro al quale secondo me non può esserci il buon Professore, se così non fosse Il Tramonto Dell'Euro lo ha scritto per forza un altro (magari un omonimo).

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    1. Intanto, per quanto riguarda l'elasticità alle importazioni, si può iniziare da qui. Cercavo anche il 'modello econometrico di Asimmetrie' ma non l'ho trovato...

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    2. Il ciclo delle scorte puo' essere cosi spiegato: periodicamente i produttori(OEM come ci piace chiamarli nella lingua dei padroni)comprano semilavorati o materie prime per creare/assemblare prodotti da mattere in magazzino; questo viene fatto per diversi motivi (previsioni di aumento delle vendite, accorciamento dei tempi di consegna, "speculazione" sulle materie prime a basso costo, etc). Questi prodotti messi a magazzino vengono comunque conteggiati nel PIL.

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    3. Grazie ma nessuno dei due link mi è servito per capire cosa sia l'elasticità delle importazioni al reddito. Però mi è venuto in mente di digitare su Google "Quella gran sagoma del Bagnai + Elasticità Importazioni" ed il Deo Padre della Rete, dopo avermi dapprima risposto: "Albe', te sento e nun te sento" mi ha successivamente restituito questo: http://goofynomics.blogspot.it/2013/02/marshall-lerner-astenersi-piddini.html

      E finalmente l'Alberto (l'altro) ha capito cosa diavolo è l'elasticità (delle importazioni al reddito), ovvero il rapporto tra le due variazioni percentuali (delle importazioni e del reddito) Pensavo peggio.
      Quindi se aumenta il reddito, aumentano in maniera più che proporzionale le importazioni, e visto che il grosso noi lo importiamo dall'Eurozona, il saldo con l'estero più prossimo va a farsi benedire. E siccome l'esimio Professore scrive che in tutti gli studi empirici l'elasticità delle importazioni al reddito in Italia è pari a 2, il saldo con l'estero andrebbe parecchio a farsi benedire.
      Ora mi manca di sapere cosa è il ciclo delle scorte e per quale ragione fa salire il Pil. Ho provato a digitare in Google: "Bagnai Santo Subito + Ciclo Delle Scorte" ma non ne è scaturito alcunchè.
      Arichiedo aiuto.

      Alberto.

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    4. Grazie a Giorgio Bertani e Odysseos per i link, e a Luca De Grandis per la spiegazione sul ciclo delle scorte. Mi rimane ancora da capire perchè Charlie Brown scrive che il ciclo delle scorte è una concausa del recente aumento del PIL, e se questo ciclo delle scorte si ripresenta in maniera ciclica, e se sempre determina un guizzo del PIL; a me ciò parrebbe strano, giacchè non è che tutti gl'imprenditori riforniscano il magazzino nello stesso momento...; va be', c'è qualcosa che mi sfugge, questo è certo. Infine mi piacerebbe sapere qual è la fonte di Charlie Brown in relazione al suddetto dato (non ha mica telefonato a tutti gl'imprenditori d'Italia per chiedergli: "Senti un po', ma tu col magazzino come sei messo?", vero?).


      Alberto.

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  8. @ trastulli
    Chiarisca per cortesia, in questo blog siamo analitici. Il fallimento è una cosa precisa. La "stampa" di moneta la misuriamo

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  9. Non ho detto che è in default, ma che ha i nostri stessi problemi. Bassa crescita deflazione una crisi strutturale della società. Premesso che sono contro l'euro anche se per motivi opposti ai suoi. Ma una politica monetaria da sola non basta. Ci vuole molto di più.

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    1. Spiegate voi a questo signore che ha sbagliato bar. Fatelo con cortesia ma rapidamente.

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    2. una curiosità...
      Esistono motivi opposti alla sua controrietà?
      Che ne so:
      1) droga la concorrenza. quindi per lei non la droga

      2) costringe all'austerità, quindi per lei non è un problema

      etc etc

      n) mina la democrazia in maniera violeta.
      Quindi?

      Per quali motivi dovrebbe essere "contrario" all'euro per motivi opposti?

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    3. Giusto per notizia notizia il prof ha scritto un certo libro (IL TRAMONTO DELL'EURO) e da pagina 334 a pagina 415 (pagine che comprendono i due capitoli EXIT STRATEGY FOR DUMMIES e DOPO L'EURO), viene descritto come uscire dall'Euro (che è condizione necessaria ma non sufficiente per ripartire, QUINDI è il primo passo da fare ma non l'unico, QUINDI è il punto di partenza per innescare ulteriori processi economici, QUINDI parlare di sola politica monetaria o di svalutazione è una cazzata, QUINDI le converrebbe leggere almeno i due capitoli del libro predetti, QUINDI....) e quali misure economiche intraprendere e portare avanti dopo l'uscita dall'Euro.
      Alcuni esempi
      1 Eurexit
      2 Riportare Bankitalia sotto il tesoro
      3 Ripristino della scala mobile
      4 Politiche fiscali espansive atte al alla messa in sicurezza di aree idrogeologiche a rischio e alla riqualificazione dell'edilizia scolastica
      5 Riattivazione ed aumento degli investimenti pubblici per ricerca e sviluppo ed eliminazione del digital divide
      6 Riforme serie di stampo sociale e secondo le linee guida della Costituzione della PA
      7 Ripristinare ed aumentare le risorse economiche per la Sanità, la Sicurezza, l'istruzione ed il lavoro (sempre nell'ambito indicato dalla Costituzione)
      8 External Compact (descritto nel capitolo DOPO L'EURO)
      9 Reintroduzione del Glass-Steagal Act nel sistema bancario con nazionalizzazione delle banche ove necessario
      Come vedi c'è tanta carne al fuoco

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    4. Le differenza tra il Giappone e l'Italia: il Giappone è in crisi perché non ha fatto sufficienti politiche di stimolo o non le ha fatte per un periodo sufficientemente lungo (vedi Krugman); l'Italia non le ha fatte perché non può farle, se le fa a causa dell'euro andrebbe in crisi di bilancia dei pagamenti e dovrebbe ritornare a fare austerità alla Monti 2011. In un caso è mancata la volontà politica (ma c'è adesso con Abe) nell'altro c'è l'impossibilità tecnica a causa dell'euro, quindi la conclusione è che le due situazioni sono molto diverse.

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    5. Bancha nazionale che fà gli interessi della nazione è sovranità monetaria sono le uniche leve che una nazione ha per proteggersi da crisi sistemiche o shock esterni o interni(Fukoshima).
      Sè un paese non ha queste 2 leve è completamente esposto ai mercati è i mercati NON sono razionali, oggi più che mai.

      Perchè la Finlandia è riuscista ad uscire dalla crisi bancaria del 1992 dopo nemmeno 2 anni ? è oggi non riesce ad uscirci anche dopo 3 anni di recessione di fila ? La Finlandia è un paese modello per i talebani del mercato.

      Corruzione è evasione fiscale ecc. sono problemi di diverso tipo è non si risolvono con il più Europa o trasformando l'italiano in un tedesco. L'europa è bella, ma l'Italia è l'Italia, non si più trasformare un italiano in un tedesco o viceversa. L'Italia ha i suoi punti deboli ma anche i suoi punti forti, bisogna concentrarsi sui punti forti, come fanno tutti i paesi. Il vincolo esterno è un segno di debolezza è autocastrazione che non porta da nessuna parte è tra l'altro molto nocivo per il paese.

      Perchè la Turchia che ha meno della metà del PIL italiano detta le condizioni alla Merkel è Renzi come un morto di fame deve andare a chiedere il permesso alla Merkel è alla commissione UE per sforare un ridicolo 0.1% ? Mentre la Merkel sfora tranquillamente il Surplus del 2% senza chiedere il permesso a nessuno ? Perchè Grecia, Spanga, Portogallo, Francia, Slovenia sforano felicemente il deficit del 3% in continuazione è l'Italia come un pirla và a chiedere più flessibilità? Giusto perchè non ha più una banca nazionale operativa è sovranità monetaria.

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    6. Ha sbagliato bar soprattutto per l'ostinazione a non leggere. Innumerevoli post e due libri provano che qui, NESSUNO, men che meno il Prof. ha MAI E POI MAI detto che una politica monetaria da sola e l'uscita dall'euro basterebbero. Qui si dice ampiamente che l'uscita e' condizione necessaria ma non sufficiente. Certo che se l'approccio e' "mi ha detto micuggino che bagnailafafacile e basta che stampa" questo e' il bar sbagliato.

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    7. Trastulli, forse può soddisfarti la risposta che diede in tv qualche tempo fa un onorevole del PD di cui s'è persa la memoria: "il giappone non ha fatto le riforme!".
      Poi, sai, seppure, come tu dici, le situazioni fossero le stesse, resterebbe il fatto che: i Nippo fanno come glie pare, noi no.
      E c'è una certa differenza tra lo scegliere di rovinarsi e l'essere rovinati... giù da una rupe.
      Comunque, se il barista ti fa un caffè da schifo, per farglielo sapere sei ancora libero di scegliere tra due opzioni: 1) "non hai fatto le riforme"; 2) "ci vuole più europa".

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  10. gli stessi nostri problemi.. sì, pure loro vivono in questo pianeta ormai sfatto.

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  11. Una rapida ricerca mostra che la disoccupazione giapponese è al 3.5%. Quindi non condivide con noi il problema principale. Vero che ha inflazione bassa. "Crisi strutturale della società" è un po' soggettivo. Ci sono stato quest'estate e non c'erano problemi macroscopici, le strade sembravano pulite, ecc...

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  12. "L'illusion est le premier plaisir" [Voltaire, 1756]

    Un uso corretto dei dati presuppone l'approccio statistico-econometrico.
    Possono le distorsioni cognitive da sole spiegare piddineria, opportunismo, ignavia e cialtroneria tipici degli approcci non scientifici ?

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