lunedì 4 gennaio 2016

Indici della produzione industriale: il manifatturiero

Forse è meglio lasciarci alle spalle certe cose brutte e mettere in prospettiva quanto sta succedendo. Ne approfitto anche per chiarirvi un paio di concetti sugli indici, che non mi pare siano chiari a tutti.

Il sito dell'Eurostat ci fornisce i dati degli indici della produzione industriale a partire dall'inizio degli anni '90. Qui confrontiamo quelli del settore manifatturiero per Italia e Germania:


Alcune riflessioni immediate:

1) una cosa come quella che è successa nel 2008 non si è mai vista. Qui la colpa non è tanto dell'eurone, quanto dell'entità dello shock arrivato dagli Stati Uniti.

2) In Italia non si è nemmeno mai vista una cosa come quella successa nel 2011, e qui la colpa invece è dell'eurone, perché il secondo crollo della produzione industriale, dopo una ripresa sostanzialmente in linea con quella tedesca, è in diretta connessione con le politiche di austerità, cioè con l'euro (come spiego ad esempio qui).

3) Ci vuole un occhio un po' esperto per notarlo, ma, se ci fate caso, la dinamica della produzione tedesca si arresta a partire dal 2011. L'austerità che la Germania ha imposto ai suoi satelliti al fine di far risanare le sue banche dai loro contribuenti non le ha molto giovato in termini di sviluppo.

4) Un occhio ancora più esperto vedrà quello che è successo fra 1992 e 1994.

Una notazione metodologica. Voi lo capite, vero, che questo grafico non dice che negli anni '90 l'Italia produceva più della Germania? Gli indici rappresentano la dinamica di un fenomeno, la sua maggiore o minore velocità. In altre parole, quello che il grafico ci dice è che la produzione industriale in Germania è cresciuta più rapidamente (anche se la sua crescita negli ultimi anni si è arrestata).

Forse per occhi inesperti è meno ingannevole un grafico nel quale si prenda come anno base il primo del campione, che in questo caso è il 1991. La figura si presenta così:


e qui in effetti si capisce meglio cosa è successo all'inizio degli anni '90, e si vede anche quando inizia il declino dell'economia italiana (sostanzialmente, intorno al 1997 per i motivi che vi ho spiegato senza peer review qui e con peer review qui, suscitando una certa attenzione). Nota che dopo la batosta presa con il riallineamento del 1992-93, la produzione industriale tedesca ricomincia a crescere sostanzialmente dal 1997 (chissà perché...) e la sua dinamica accelera dal 2004 (chissà perché...).

Ma, come vi ho detto da subito, la Germania avrebbe segato il ramo sul quale siede. Sì, naturalmente è riuscita a riprendersi, parassitando i paesi circonvicini, mentre noi rimaniamo sostanzialmente inchiodati al minimo storico raggiunto nel 2009, al quale ci ha ricondotto l'austerità di Monti. Ma, come vi dicevo prima, e come qui si vede meglio, da quando ha recuperato, la sua produzione industriale ha comunque smesso di crescere.

Per crescere, la produzione industriale tedesca ha bisogno di una Europa florida e dall'aiutino di un cambio sottovalutato. Oggi ha solo la seconda cosa, ma non la prima. Truccare le carte indebolendo la valuta non la aiuta moltissimo, perché chi le sta intorno (ma, come vedremo, anche chi non le sta proprio a un tiro di schioppo) di soldi non ne ha più.

Altra precisazione per i nuovi arrivati.

Indebolire la valuta è fisiologico se sei in deficit. Diventa truccare le carte se sei in surplus (come la Germania e l'Eurozona sono nei riguardi del resto del mondo). Chi è in surplus dovrebbe rivalutare: la valuta dell'esportatore è richiesta per acquistarne i beni (per inciso, e di riflesso, questo meccanismo causa l'indebolimento della valuta dell'importatore). Ma se l'euro si rivalutasse, soffrirebbero le imprese del Sud che esportano verso i paesi emergenti (ad esempio in Italia), e questo accrescerebbe le tensioni centrifughe dei paesi "periferici" dell'Eurozona. La BCE, ovvero la Banca centrale indipendente da un governo che non c'è (quello europeo) ma dipendente da un governo che c'è (quello tedesco) sta quindi manovrando, anche attraverso il QE, per far indebolire l'euro con manovre finanziarie che contrastano quelle che sarebbero le naturali tendenze al rialzo determinate dalle dinamiche commerciali. Sostanzialmente, sta facendo scendere a zero i tassi di interesse, e quindi sta indirizzando gli investitori su titoli definiti in altre valute - e questo abbandono dell'euro per motivi finanziari si riflette sulla sua quotazione, nonostante l'euro sia domandato per motivi commerciali, cioè per acquistare i prodotti tedeschi.

È chiaro che agli occhi degli USA (ma non solo) la Germania, così facendo, sta truccando le carte perché svaluta pur essendo in surplus estero.  Questo però non le giova per almeno un paio di motivi:

1) perché il resto del mondo non sta lì a guardare, e reagisce. Abbiamo visto quest'estate (prima di tanti altri) come la svalutazione del cambio cinese fosse nient'altro che il comprensibile desiderio di restituire al mittente (cioè a noi) il pacco che avevamo rifilato alla Cina svalutando rispetto al dollaro (e quindi anche rispetto a lei).

2) perché gli impatti della svalutazione sui paesi periferici (in particolare, sull'Italia) sono meno propizi di quanto si sperava, come noi avevamo ampiamente motivato e previsto.

E quindi? E quindi la Germania riesce per la terza volta in un secolo a portare l'Europa in guerra contro gli Stati Uniti, senza alcun particolare costrutto per se stessa, ma anzi mettendosi in difficoltà. Perché, come avrete capito, per svalutare l'euro bisogna far scendere i tassi di interesse europei (che in Germania ormai sono negativi). Ma se i tassi di interesse scendono, gli accantonamenti ai fondi pensione non rendono nulla, e quindi il firtuoso sistemen pensionistiken tetesken si rivela insostenibile, pur essendo a capitalizzazione e non a ripartizione, semplicemente perché quando non ce n'è per nessuno, non ce n'è per nessuno. Farebbe molto più comodo alla Germania vivere in un mondo nel quale il denaro avesse un costo non drogato dalla necessità di tenere i cocci insieme, e dove però i titoli di Stato potessero essere considerati investimenti sicuri (perché garantiti dalla Banca centrale di ogni singolo Stato, anziché dalla BCE che cerca di fare gli interessi di uno solo di essi).

Le farebbe comodo cioè darci autonomia e quindi ossigeno, perché se non cresciamo noi, poi non cresce nemmeno lei. Ma loro non vogliono crescere: vogliono predare. Son fatti così, bisogna volergli bene, non possono cambiare, vanno presi come sono e aiutati a non sbagliare troppo. Ovviamente è un compito impossibile e quindi ci aspettano gravi tensioni internazionali (ma questo lo sapete).

Bene.

Abbiamo fatto un po' di informazione. Non è il nostro lavoro, ma visto che chi dovrebbe farlo non lo fa, spero che non si lamenti se lo abbiamo surrogato, visto che invece a noi riesce piuttosto bene (nonostante non ci paghino per farlo). Naturalmente, se l'articolo vi è piaciuto, sapete cosa fare.

117 commenti:

  1. Sara' fatto , anzi si continuera' a farlo ;) e si useranno, come al solito, le preziose informazioni per far luce in realta' a noi vicine, tenute nelle tenebre.

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  2. Le segnalo questo articolo interessante in cui si racconta come anche in Canada negli anni '90 sia stata orchestrata una campagna per esagerare i problemi delle finanze pubbliche
    https://omadeon.wordpress.com/selected-posts/book-quotes/naomi-klein/

    ..."before cuts to education and other unpopular reforms could be announced, a climate of panic needed to be created by leaking information that painted a more dire picture than he «would be inclined to talk about.» He called it «creating a useful crisis.»"

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  3. Non credo che gli usa faranno troppe pressioni sulla germani gli serve che firmino il ttip e assolutamente non vogliono un asse mosca berlino, si c'è stato l'avvertimento mafioso (vw) ma non credo si spingeranno oltre la paura che qualcuno da berlino bussi alla porta di putin è troppa.

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  4. Il 2 grafico rende meglio l'idea della dinamica degli indici della produzione industriale di 2 paesi che sono soprattutto concorrenti su molti mercati internazionali.
    Questo "piccolo" particolare viene sempre omesso dagli organi "d'informazione" italiana.
    Comunque ogni tanto una ripetizione è utile.

    Ci siamo fatti f.... per la terza volta.

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    1. La seconda....la prima l'avevamo schivata all'ultimo minuto...

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    2. Quando il Prof. ci spiegò che Italia e Germania erano concorrenti dal punto di vista industriale ho provato a fare una mia rudimentale analisi con i dati ISTAT sul commercio bilaterale.

      http://lumiebarlumi.blogspot.it/2015/09/il-commercio-bilaterale-tra-italia-e.html

      Mi scuso anticipatamente per la banalità delle mie considerazioni. Ma magari a qualcuno meno preparato di me può comunque essere utile dargli un'occhiata.

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    3. Bello anche questo...

      Economia forma dummies!
      In blu i paesi europei con un alto indice di occupazione, in giallino quelli con un basso indice di disoccupazione (ché il giallino è ovviamente il colore della malattia).

      http://ec.europa.eu/eurostat/web/lfs

      Spingendo sul triangolino del play in basso a sinistra della mappa dell'Europa, si può vedere una animazione del trasferimento di lavoro dalla periferia al centro della zona euro. Come pure si vede benissimo la tenuta o il miglioramento dei paesi FUORI dall'Euro. Per fortuna che l'euro ci ha protetto! Altrimenti...! :-(

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    4. Ovviamente ho scritto un refuso grande come la nostra "disoccupazione". Sostituire con "occupazione".

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  5. Musicista, economista, giornalista... e che si vuole ancora, una fettina di culo e un fiasco d'olio???
    Grazie Alberto!

    E domattina donazione ad asimmetrie!

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  6. Prof perchè non mette i like come su fb?
    E comunque mi è piaciuto.

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  7. Settembre '92, uscita dallo SME e svalutazione.

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  8. Fatto.

    A proposito. Come si concilia, dal punto di vista germanico, la stabilità con il fatto di continuare a soffiare dentro il palloncino, rischiando l'anossia e/o la sua esplosione?

    Buon Anno, Alberto! E buon anno a chiunque altro non si arrenda.

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  9. Un'analisi così lucida, chiara e accessibile da poter essere letta da tutti. Grazie Prof. Bagnai per l'impagabile impegno.

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    1. concordo et bonificum statim debet fieri et factum est ita

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    2. Non proprio a tutti. Se chiedessi a dieci persone di spiegare cosa sia surplus, deficit, QE... Nove dicono BO. Molti non capiscono un'acca di queste cose. Purtroppo. E non è colpa dei nove. Ed è il motivo per cui non sarà per "merito" del popolo che ne usciremo da questa situazione. Come sempre.

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  10. Non si fermeranno perché sanno che Dio è con loro, da sempre. Sarà di nuovo germania, resto del mondo e l'Italia, ancora una volta, sarà portata dalla supposta convenienza delle sue elite, al fianco dell'alleato sbagliato.

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  11. Grazie di cuore: post come questo valgono platino perché sono semplici, vanno diretti alla questione di fondo e quindi sono più facili da diffondere tra i distratti ed i non capenti per cercare di risvegliare un po' le coscienze (ed allertare l'istinto di conservazione degli appartenenti alle classi subalterne, soprattutto tra quelli che, dopo anni di lavaggio del cervello buonista, si illudono ancora di essere bene o male dei privilegiati... fino a quando il destino cinico e baro non li tocca direttamente sulle terga).

    Mi sorge però il dubbio che lei abbia un inconfessabile filo diretto con il nostro premier: proprio oggi il nostro beneamato fa sfoggio di un inaspettato patriottismo antigermanico su "lastampa.it"... o forse è Bagnai che traccia il solco e qualcuno che se ne appropria? :-)

    Buon 2016 e, nelle mie scarse possibilità, so cosa fare come primo piccolo contributo del 2016.

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  12. e in questa situazione i fondi pensione si vedono costretti a cercare rendimenti su aziende marce esponendosi ad un rischio micidiale

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  13. Prima di andare a dormire leggo l'ennesimo post magistrale che fa debunking delle frottole che ci raccontano i nostri cari aguzzini dei media.

    Vado a dormire sperando che di fronte all'evidenza prima o poi qualcuno si arrenda e inizi a dire la verità.

    Mi sveglio e leggo due tweet di Federico Nero che recitano:

    Renzi: la quotazione in borsa della Ferrari è un'opportunità per l'Italia.

    Marchionne: Grazie a Matteo Renzi per quello che fa per l'Italia.

    Osservo che Renzi per l'Italia sta facendo questo, poi mi cheto e aspetto in ordine la dottoressa GraziaArcazzo e poi l'asteroide.

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  14. Sistema pensionistico tedesco a capitalizzazione ?

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    1. http://www.euractiv.com/sections/social-europe-jobs/europes-low-interest-rates-headache-corporate-pensions-314626 (Come sapete anto è sulla lista dei troll piddini e non perde occasione per riavvicinarsi alla durezza del vivere...).

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    2. "Corporate pensions" : ti ringrazio per la precisazione.

      Ps: interloquire con te è sempre piacevolissimo, quasi come con il Marchese del Grillo... E comunque sei tra le pochissime persone che, sia pure a (rari) tratti, mi sopportano :)

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    3. Cmq a beneficio delle anime di buona volontà frequentatrici di questo Blog che volessero approfondire i 9 principali sistemi pensionistici tedeschi consiglio i fondamentali WP di Börsch-Supan disponibili al Mea.
      (comunicazione di servizio)

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  15. Bonifico fatto.
    E con tutti i miei limiti, desidererei fare molto di più per sostenere la sua preziosa opera di divulgazione.
    Buon anno, Professore.

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  16. Non mi piace scaricare la colpa sugli altri. Concordo con il fatto che noi dovremmo svalutare e la Germania rivalutare. Ma i nostri problemi strutturali non cambierebbero. Non è certo colpa della Germania se le nostre 4 banche hanno fatto prestiti agli amici degli amici. Voglio far notare a tutti che una svalutazione molto forte ci farebbe fare comunque default

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    1. Ma per favore! Ha studiato la sezione "Per cominciare"? Rispondete voi, con garbo, mi raccomando.

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    2. "Voglio far notare a tutti che una svalutazione molto forte ci farebbe fare comunque default"

      Signor Pierluigi, mi potrebbe spiegare:

      1) da quale % di svalutazione la stessa può essere considerata molto forte;
      2) il rapporto causa - effetto tra svalutazione forte e default;
      3) la correlazione tra le nostre quattro banche che avrebbero prestato soldi agli amici degli amici, svalutazione, inflazione e default (tra l'altro: default di chi e per cosa?);
      4) per quale motivo le 4 banche di cui sopra sarebbero un problema strutturale (se ho ben compreso il significato del suo testo).

      Una curiosità: come ha scoperto questo blog?

      Grazie e buona giornata.

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    3. @Pierluigi Trastulli
      nomen omen. Innanzitutto si legga questo, le dovrebbe chiarire alcune cosette "lievemente imnprecise". Inoltre, dal suo scrivere deve essere un troll o un piddino ( anche se le 2 cose non si escludono affatto).
      Tra l'altro, quella della svalutazione che ci fa male è un evergreen idiota, perché secondo tale mantra farebbe perdere potere d'acquisto in quanto le importazioni ci costerebbero chissà quanto giusto?
      Come compreremmo il petrolio e le materie prime, il formaggio francese, il prosciutto olandese e le auto tedesche? Mi sa che lei è lievemente disinformato.
      Si faccia una cortesia, si legga questo ,questo ,questo , questo , questo.
      Poi ne riparliamo.

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    4. Pierluigi, delle due l'una: o le nostre banche anni fa non erano "virtuose" rispetto alle banche tedesche e francesi perché non avevano speculato su titoli di stato Greci e Banche Spagnole oppure non è vero che oggi sono "viziose" perché hanno prestato agli "amici degli amici". Le cui aziende, tra l'altro, oggi sono ancora in piedi (Benetton, FCA, Marcegaglia, Eataly,...di quali altri amici parliamo?). Le nostre banche hanno prestato alle nostre PMI che però fra Euro e "Compiti a casa", si sono viste soffiare prima i mercati esteri per via del cambio fisso e poi il mercato interno per via dell'austerity e della "riduzione del costo del lavoro". E hanno chiuso, a migliaia, creando la sofferenza che ora trascina a fondo le banche. E Germania vuole che in questo caso il problema sia risolto in casa e non in comunità (la solidarietà a due facce).

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    5. A gennaio 2014 euro/dollaro a circa 1,4; a gennaio 2016 euro/dollaro a circa 1,08. É abbastanza forte per un default?

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    6. Mi scusi, qui nessuno intende "scaricare" niente su nessuno.
      Ma lei ha mai sentito parlare di Deutsche Bank, una banca di passaggio? Ha mai letto di come l'Italia ha salvato (SALVATO) banche di altri Paesi, incluse Germania e Spagna e Francia ("grazie" al MES e all'eroe nazionale Giampoaolo Galli, tra gli altri).
      Lei conosce lo stato effettivo delle Landesbanken o delle Sparkassen?
      Che sappia io: l’esborso tedesco per cassa e' stato di circa 144 miliardi, se non ricordo male, il 5,3% del Pil 2013; il 40% del sistema bancario tedesco è PUBBLICO. Il Prof. mi correggera' se sbaglio.
      Le sembrano pochi?

      E non le viene un sospettuccio se il grande capo Juncker
      procede in questo modo nei riguardi del sistema Bancario Tedesco?
      http://www.spiegel.de/wirtschaft/soziales/eu-einlagensicherung-ausnahme-fuer-sparkassen-und-volksbanken-a-1060675.html

      Finisco chiedendole: lei sa che circa il 90% dei soldi del bail-out Greco e' andato a salvare le Banche creditrici, tra le quali, pesantemente, quelle Tedesche e Francesi?

      Ma perche' gli Italiani devono sempre autofustigarsi e ci godono a farsi sodomizzare? Mistero; ma e' mai possibile che dobbiamo avere "governi" che fanno SOLAMENTE gli interessi di altre e piu' aggressive Nazioni?

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    7. @Gianni Ciardiello
      Ma quale formaggio francese. Adesso c'è il formaggio bavarese. Siamo alla frutta. Speriamo siano delle perché si sposano bene con il formaggio

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    8. Alberto, io penso avesse ragione Cesaratto a Goofy3, chi non ha capito fino ad oggi...
      Del resto, ci era arrivato già Pierre Bezhoucov: 'non si può con i discorsi far cambiare idea alle persone'. Se non ci arriveranno da soli, l' asfalto della Storia farà il suo corso.

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    9. @Pierluigi: come mai l'Eurozona non andò in default quando agli inizi l'euro svalutò del 20% rispetto al dollaro? Come mai adesso che l'euro è "fortemente svalutato" non siamo falliti?

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    10. veramente curioso di sapere come nasce la connessione causale tra forte svalutazione e default (non ci dica che il debito pubblico diventerebbe insostenibile, per pietà).

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    11. Qualcuno addentro a questioni legali mi saprebbe indicare la procedura esatta per cambiare nome?

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    12. Secondo me Pierluigi Trastulli è un lettore di Iacopone o come si chiamava quello di ieri che non è capace a leggere due colonne e ci chiama Italietta.
      Se dall'altra parte ci sono elementi così, come facciamo a perdere?
      Non mi capacito.

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    13. Caro signor Trastulli
      i cosiddetti nostri problemi strutturali quale relazione le fanno evincere fra i direttori di banca corrotti e l'indice della produzione industriale, oggetto del post? Ma come se ne esce? Trovo molto interessante il suo pensiero a macchia di leopardo, per cui il nero ricopre unicamente la penisola per antonomasia di mandolinisti e baffoni...
      Per lei l'Italia è un paese che, a differenza di altri forse, vede valere delle leggi particolari:
      1) se svalutiamo noi, noi si fa default perché si svaluterebbe troppo.
      2) i nostri banchieri corrotti hanno affossato l'indice della produzione industriale. Mah...

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    14. Caro Trastulli,
      Mi astengo sulla svalutazione (troppo è stato detto). Questo post, ci descrive plasticamente il progressivo svuotamento industriale (e di conseguenza commerciale) del territorio. I prestiti che erano stati erogati, gioco forza non sono rientrati e sono diventati "non-performing" e successivamente "sofferenze". Certo, avranno influito anche gli spicci distribuiti agli amici degli amici (ricordo con ciò che la corruzione, è soprattutto un fatto privato, e che solo accidentalmente può riguardare il pubblico; meglio, il corruttore è sempre un privato, il corrotto può anche essere "il pubblico", ma non necessariamente). La salute del sistema bancario è, innanzitutto, un "derivato" dello stato di salute del sistema economico territoriale, in particolare nel caso in ispecie.

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  17. Dietro quel dip pauroso c'è la desertificazione industriale, l'aumento della disoccupazione, l'aumento delle sofferenze bancarie. Per anni i soloni di turno hanno pontificato sul fatto che servivano più servizi (finanziari e call center, immagino) e meno industria (quella era meglio lasciarla ai tedeschi). L'impatto di quel meno 30% è stato apocalittico. Ora che sono stati accontentati si capisce in che squadra giocavano.
    Mentre si cianciava dei tre miliardi di IMU a cui l'erario non poteva rinunciare solo il collasso del distretto farmaceutico dell'agro pontino comportava una perdita in incassi IVA di circa 1.2 miliardi di euro (e svariate migliaia di disoccupati tra grandi aziende che smobilitavano e indotto).
    Quelli che cianciano di innovazione parlando di Silicon Valley italiane che non ci sono hanno in mente il ragazzino che finanziato con una manciata di noccioline tira fuori l'app figa. Un centro ricerche farmaceutico (quelli grossi avevano un costo annuo di 40-60 milioni) ha la potenzialità di generare prodotti con incassi di centinaia di milioni l'anno (senza parlare della pubblica utilità del prodotto - in italia è nato l raltegravir, anti HIV primo della sua classe, per esempio).
    Possiamo tranquillamente sorvolare sulla sorte del finanziamento della ricerca pubblica (università, CNR): evaporato.
    L'euro ha distrutto assieme a gran parte della capacità industriale del paese pari quota della sua potenza innovativa. Ed è ora che i grandi media comincino a definire il fenomeno per quello che è: una tragedia epocale (i cui responsabili sono ben noti a tutti).

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    1. Ed aggiungiamo che anche il nerd della silicon valley (quella vera) non avrebbe inventato nulla se non partendo da miliardi di investimenti pubblici su tecnologie e ricerca di base che hanno creato la rete su cui poter poggiare il lavoro. E' noto che la rete internet e l'infrastuttura sono state create da investimenti pubblici (si anche in USA) e non da investimenti privati che NESSUNA azienda avrebbe potuto effettuare, date le dimensioni. Lo stesso Web nacque per un progetto finanziato dal pubblico.

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    2. beh, nel momento in cui il pubblico che produce infrastrutture di rete licenzia e si prepara a vendere ai cinesi in quanto due operatori ex pubblici hanno acquistato router cinesi invece dei loro per l'espansione delle loro reti (e i risultati si vedono)... come dire, tout se tiens e qualunque similaltoprelato può arrivare a dire la qualunque, as usual

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  18. Prof. mio nipote di 7 anni (sette anni) ch è uno di quelli che fanno 10000 domande al secondo e vogliono 20000 risposte non di comodo, ha capito l'articolo e ha detto al padre, piddino in via di guarigione "Papà, zio Leo mi ha fatto capire che il mondo funziona male". Rimango moderatamente ottimista e domani donazione a/simmetrie

    PS Mi sblocchi su Twitter, 6 mesi dietro la lavagna sono troppi.

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    1. E’ proprio così! I bambini capiscono perché non sono grandi. D'altronde l’operazione base del prof. è stata quella di farci ricordare come 2+2=4, nient’altro.
      Una provocazione per il prof.: il prossimo libro lo presenti nelle scuole elementari di tutta Italia, sarebbe fantastico!

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  19. Buongiorno prof Bagnai, mi scuso se la contatto nei commenti di questo post (può anche non pubblicarlo) ma non sono sicuro che l'indirizzo mail riservato a "Eventi o contatti coi media" è rivolto anche agli utenti...ho deciso di iniziare il nuovo anno acquistando i suoi due libri di punta (il tramonto dell'euro e l'Italia può farcela), ma visto il basso livello delle mie conoscenze in materia economica volevo chiederle se fosse necessario ampliarle prima con un libro di economia di base (l'unico che ho in casa è la micro-macro di Mankiw, ma mi pare di capire che non rientra nelle sue simpatie).
    Spero di non disurbarla con una richiesta superficiale e le assicuro che non la considero una mia segretaria (giusto per mettere le mani avanti), le auguro inoltre un buon 2016,a lei e al suo magnifico blog.
    Cordiali saluti. Andrea

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    1. Comprali e, soprattutto, leggili. Non temere, se puoi capirli li capirai, senza bisogno di letture propedeutiche. Il loro valore è anche in questo.

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    2. Buongiorno,

      non voglio sostituirmi al padrone di casa, ma le garantisco che i due testi non hanno bisogno di particolari conoscenze propedeutiche, in quanto accompagnano il lettore nel percorso necessario per la loro comprensione.

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    3. Fallo, integra con i post ed i commenti su Goofynomics e vedrai come sono chiari.
      I libri finirai per regalarne altre copie a chi merita di leggerli.

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    4. Ciao Andrea (mi permetto il Tu perchè ipotizzo che 90 sia la tua data di nascita).
      Ti assicuro che i libri del Prof sono chiarissimi oltre che illuminanti anche per chi come me non ha alcuna conoscenza della materia.
      Le parti più ostiche mi hanno richiesto una maggiore attenzione ma già alla seconda lettura mi è apparso tutto più facile e chiaro.
      E poi sul blog troverai tutte le risposte ad eventuali domande e curiosità sia nei post che nelle risposte dei lettori di questa splendida community!

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    5. Ok, ordinati oggi.Grazie a tutti per le risposte !

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  20. riporto degli stralci tratti dal FQ cartaceo di oggi a pag 18 su un articolo dedicato al fatto che la Ciiiina voglia dal WTO lo status di mercato:

    [...]il 2016 è l'anno in cui la Cina potrebbe vedersi riconosciuto lo status di economia di mercato secondo le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO). Gli Usa spingono l’Ue a non ratificare
    tale status e far ricadere su Pechino l’onere
    della prova di dimostrare, in sede di contenzioso
    alla WTO, di essere un’economia di
    mercato e non un’economia a forte vocazione
    mercantilistica, la cui proiezione internazionale
    è fortemente sussidiata dallo stato.La Commissione europea non si è ancora pronunciata ufficialmente sulla questione,
    ma secondo fonti ad essa vicine potrebbe raccomandare
    la concessione dello status di economia
    di mercato alla Cina entro febbraio.Angela Merkel è favorevole “in linea di principio”,l’Italia appare risolutamente contraria.[...]


    Accuse di mercantilismo alla Cina da parte degli USA, mentre per la Germania è tutto ok.. certo, e come potrebbe essere altrimenti visto che fanno la stessa cosa?

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  21. Analisi economica impeccabile.
    Però mi rimane un dubbio che mi rende un pò contraddittorio il post e che forse non sono riuscito a leggere fra le righe, nonostante il Prof abbia più volte ripetuto nel corso degli anni che l'euro, prima di una semplice moneta, è un sistema di controllo politico.
    Infatti a me sembra che tutta questa volontà da parte della Germania di scontrarsi con gli USA non ci sia, come dimostra la perfetta uniformità delle politiche europee (cioè tedesche) a quelle NATO (appoggio all'Ucraina, sanzioni alla Russia, destituzione di Assad, alleanza con i sauditi, silenzio su Erdogan, questione immigrati, TTIP ecc.), come d'altronde non percepisco nessuna ostilità da parte americana nei confronti dell'Euro, che è stato anzi difeso in ogni circostanza (leggi crisi greca), nonchè aiutato a "nascere".
    E questo ritengo che succeda, forse sbagliando e magari passando anche per complottista, perchè con il fattore economico interagisce anche quello ideologico che mira ad eliminare con la leva dei mercati,della shock economy e grazie alla sottrazione delle sovranità Nazionali (e quindi della Democrazia rappresentativa)l'eccesso di benessere di welfare ed i diritti sul lavoro che la ricca Europa occidentale si è conquistata in secoli di lotte, al fine di "cinesizzare" tutto il continente (Germania compresa).

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    1. Il problema mi sembra posto in termini diversi. E' ovvio che la Germania non manifesti una volontà di scontrarsi con gli USA. Non rientra nelle strategie politiche delle elite tedesche un conflitto di questo tipo. E' la realtà degli eventi e delle scelte compiute che può generare tensione non voluta. Il QE di Draghi e la svalutazione dell' euro sono stati concepiti (con l' opposizione della Bundesbank) per ridurre il rischio di implosione dell' eurozona e per agevolare le esportazioni. Lungi dal determinare una ripresa delle economie dei PIGS, hanno ancora una volta spinto il surplus dell' export tedesco. Come sottolinea Bagnai, uno Stato e un Continente in surplus avrebbero dovuto rivalutare, non svalutare la moneta. Tutto questo non può essere vissuto in modo sereno dalle economie degli USA, Giappone, Cina e asiatiche, con il rischio conseguente di tensioni valutarie. La Germania è troppo attenta ai propri interessi per preoccuparsi del destino del Continente (vedi posizioni di Schauble) e del possibile deterioramento dei rapporti con l' alleato USA. Semmai sono gli USA che temono l' implosione dell' eurozona e hanno finora giocato tutte le carte possibili per allargare ad Est l' UE (vedi alla voce Georgia e Ucraina) e per evitare il collasso dell' euro. Ma la contraddizione tra interesse economico USA e obiettivi geopolitici in Europa potrebbe generare sviluppi imprevedibili. Chissà, poi, chi sarà il prossimo presidente USA ?

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    2. Potrebbe essere una convergenza di interessi forse più sottintesa ed aggiustata lungo il sentiero che espressamente convenuta o complottata dall’inizio fra usa e germania, in questo senso : io germ appoggio più meno chiaramente la tua politica estera a gogo e tu mi lasci fare l'euro che mi aiuta ad imporre il mio modello e a sottomettere i miei concorrenti europei

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    3. Potrebbero essere valide entrambe le vostre supposizioni...
      Però ciò non mi chiarisce il motivo per cui gli USA, se avessero avuto solo un mero interesse economico (fra l'altro reputo che loro non siano un Paese fortemente mercantilista), abbiano potuto accettare un progetto come l'Euro che tendenzialmente poteva minare la loro egemonia monetaria continentale.
      Se gli USA invece avessero voluto solo cementare l'alleanza geo-politica, avrebbero potuto rinforzare (come hanno sempre fatto) i rapporti NATO o incentivare l'appartenenza di sempre più Paesi europei alla sola UE.
      Alla fine della fiera, tutte queste considerazioni, mi fanno pensare che dietro al progetto eurista si nasconda un ideologia molto più pericolosa ed articolata, che se non fermata in tempo, non salverà nessun Paese dalla deriva sociale, nemmeno quelli che oggi sembrano godere di un relativo vantaggio economico dall'utilizzo della moneta unica, ma che, come esprime efficacemente il Prof.Bagnai, stanno evidentemente segando il ramo che li sostiene.

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    4. Forse commettiamo l'errore di considerare gli usa come un blocco di interessi unico e non confliggenti tra loro.
      Probabilmente alcune lobby spingono per il TTIP, costi quel che costi, mentre altre non hanno gli stessi interessi, pur essendo rappresentati al congresso.
      In altre parole, non penso che il "finale" sia già scritto riguardo il TTIP e il voler mantenere l'euro a tutti costi. Qualcuno si starà chiedendo se 'sta "pazziella ( giocattolo in napoletano )" non sta costando un po troppo.
      Forse il TTIP verrà ratificato prima che l'eurozona salti, ma non è ancora detto. E' ancora tutto da vedere.

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    5. Anche in Europa molti mettono in discussione i benefici della moneta unica, ma stranamente laddove politicamente cominciano a verificarsi pericolose incrinature, arriva sempre una manina a mettere una pezza.
      Questo per dire che se anche negli USA è aperto il dibattito sull'opportunità o meno di salvaguardare l'Euro o di avviare il TTIP insieme alle sue oscure clausole ISDS, ciò non è garanzia di ottenere quello che il buonsenso richiede.
      Un esempio per tutti...
      Durante i drammatici giorni della crisi greca, ci fu aspro e strano duello politico fra la Merkel ed il suo Ministro delle Finanze Wolfang Schauble.
      Quest'ultimo propendeva, seguendo il volere popolare, per far uscire la Grecia dall'Euro, mentre la Merkel (quella dell'accettazione incondizionata dei profughi) voleva tenerla dentro a tuti i costi.
      C'è stato in Germania un acceso dibattito, ma alla fine ha avuto ragione la Merkel. A Schauble qualcuno avrà tirato energicamente le orecchie e di lui non si è più sentito parlare, i media lo hanno completamente "oscurato".

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    6. Sono state quelle merde dei socialdemocratici tedeschi (SPD) a minacciare mettendo addirittura in dubbio la tenuta della coalizione di governo.
      Dall'estero la pressione è venuta da quelle altre merde dei socialisti francesi nella persona di Hollande, che si mostrò sconcertato nei confronti della proposta del Grexit auf Zeit (5 anni fuori dall'euro).

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    7. Una mia teoria l'avrei, solo che per illustrarla dovutamente non è sufficiente lo spazio di un commento.

      (Professore che ne penza? :)

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    8. E che vuoi che pensi? Che quando uno vende un prodotto come il mio, può tranquillamente permettersi di fare pubblicità ai prodotti altrui!

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  22. Prof Bagnai un impegno ed un lavoro che fa impagabile davvero.Auguro di cuore ogni bene per un 2016 che ci dia la luce uscendo da questa europa criminale e chi ci ha messi in questa situazione.

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  23. Chiedo aiuto ai lettori der Cavajere,
    stamattina appena prima delle 07,00 al bar mi è sembrato di sentire su Rai1 un "economista" che giustificava gli aumenti delle tariffe autostradali con la l'obiettivo del governo di aumentare l'inflazione.

    Non vorrei sbagliarmi,
    visto l'assurdità dell'affermazione.

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    1. Non aumenterà alcuna inflazione come spera chi ha detto o pubblicato ciò, per cui è una menata. Ennesima sciocchezza dei media.
      Se si vuole aumentare l'inflazione bisogna aumentare salari e pensioni. Ma non si vuole e può fare, per i motivi spesso specificati in questo blog.

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    2. "Non aumenterà alcuna inflazione come spera chi ha detto o pubblicato ciò, per cui è una menata. Ennesima sciocchezza dei media."

      Pensavo fosse chiaro visto che ho detto che è una sciocchezza.
      Non ho chiesro chiarimenti ma conferme se avevo capito bene oppure se avevo frainteso le paeole del presunto economista.

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    3. Ci sono ottime strade statali... Hops! Ho detto statali? Statobruttocriccastadipendentepubblicoimproduttivo....

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  24. Alberto come al solito post davvero esauriente... ci si prospetta allora uno stallo economico.. e come ci si togliera' fuori da questo impaccio? quanto questo stallo potra' durare?? Un augurio fortissimo caro Prof.

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  25. Caro Guru,

    Sono anni che la seguo e ho imparato tanto grazie al suo lavoro.
    Purtropppo sono sempre stato vergognosamente un free rider di goofynomics in quanto giovane precario senza'nalira espatriato costrettoaffáercamerierepersopravvivere ecc.. e per di piú musicista classico (di solito post 1750 diversamente da lei...come sono chiusi sti barocchisti!).

    Vorrei ringraziarla di cuore per tutto quello che fa e per come lo fa.
    Ora finalmente la situazione sta un po' ingranando (sono in trial) e ho deciso di fare gli auguri a lei e un regalo a ME: una donazione ad A/simmetrie. So che é poco, ma é il contributo che posso dare.

    e un suggerimento per tutti
    Quartetto Italiano

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    1. @Alessandro

      Il suggerimento mi commuove: è fra le cose più belle mai scritte e la sentii eseguita dal Quartetto Italiano, credo nel 1970, in una serie di concerti, in cui insieme al Quartetto Amadeus furono eseguiti tutti i quartetti di Beethoven. L'opera 132 era uno dei capolavori esecutivi del Quartetto Italiano, e soprattutto la Canzona di ringraziamento, a cui davano un respiro organistico originale e toccante. Come non ringraziarti?

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  26. "E quindi? E quindi la Germania riesce per la terza volta in un secolo a portare l'Europa in guerra contro gli Stati Uniti, senza alcun particolare costrutto per se stessa, ma anzi mettendosi in difficoltà."

    Aggiungerei semplicemente l'osservazione che mentre le prime due volte la Germania era un Paese pienamente sovrano oggi ha praticamente solo la sovranita' economica.... e la sta usando di nuovo MALE (cioe' contro i suoi stessi interessi)!

    In occasione della I GM ci fu probabilmente un primo 'errore' di valutazione.

    Come infatti scrisse un noto dittatore (scusatemi, ma da quando mi hanno 'liberato' del mio precedente impiego devo dire che almeno posso finalmente leggere quanto mi pare):

    "If European territorial policy could be carried out against Russia only with England as an ally, then, on the other hand, colonial and world trade policy was conceivable only against England with the help of Russia.
    <…> However, one did not at all think of forming an alliance with Russia against England, nor with England against Russia, for in both cases the end would have been war <…>.
    Since, however, it was generally not desired to have anything to do with planned war preparation, the acquisition of territory in Europe was abandoned owing to the fact that instead of this there was devotion to colonial and trade policy, and an otherwise possible alliance with England was sacrificed, without, however, logically getting backing from Russia, and finally the government stumbled into the World War, abandoned by all<…>."
    (Mein Kampf, as quoted from the Reynal And Hitchcock English-language edition (New York, 1941) available from the Internet Archive Universal Library here: https://archive.org/details/meinkampf035176mbp)

    In occasione della II GM l'errore fu IMHO quello di pensare di poter fare a meno dei 'pupari' che ne avevano permesso il riarmo.

    Speriamo che stavolta non si esaudisca di nuovo la vecchia richiesta....

    "…How every one of these points could have been burned into the brain and feeling of this nation until, finally, in the heads of sixty million men and women the same sense of shame and the same hate would have become a single fiery sea of flames, out of whose glow a steely will would have risen and a cry forced itself <…>. We want arms once more!"

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  27. Quest'anno contribuirò con donazioni mensili. Un abbonamento all'informazione indipendente. Seguirà contribuito da parte dell'azienda.
    Buon anno a tutti coloro che hanno scelto di resistere.

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  28. A proposito di informazione, anche se c'entra solo in parte con il post odierno. Per questioni di ricerca sto leggendo i quotidiani dell'estate 1992, dalle Considerazioni Finali di Ciampi del 30 maggio alla manovra Amato di metà settembre. "La Repubblica" è, ovviamente, più realista del re, cioè più liberista del Corsera. Comunque, nel mare di frame vincolisti ("i sacrifici sono necessari", "bisogna risanare l'economia", "dobbiamo ratificare Maastricht" ecc.), quest'intervista a Frank Hahn è una boccata d'ossigeno.
    (Possiedo foto della pagina del giornale per chi fosse interessato)

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    1. Letta l'intervista. Interessante e significativa. Hahn lo dice chiaramente che la moneta unica sarà lo strumento per avere la meglio sui lavoratori nel conflitto distributivo.
      È spaventoso come già allora a la "nazipubblica"fosse già chiaro il disegno di distruzione della pace sociale e delle democrazie.
      Ciò non aggiunge nulla allo schifo che già fanno, ma meglio saperlo.

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    2. La ricchezza di questo blog è data anche dalla qualità degli utenti

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    3. Concordo. Nella loro selezione c'è del metodo. Qui entra solo chi se lo merita. La regola ammette eccezioni quando ci sia da farsi qualche risata.

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  29. Ho fatto una piccola donazione ad Asimmetrie.
    Vi invito a fare lo stesso compatibilmente con le vostre possibilità.
    Serve a tutti noi ed ai nostri figli.


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  30. http://www.zerohedge.com/news/2016-01-04/feds-new-mandate Lo so che Lei lo dice da quel dì e che è tutta roba che sta sui suoi libri e su tanti,tanti altri dal 1936 in poi,ma la soluzione proposta su quale debba essere il mandato della banca centrale non è una boiata.

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    1. L'articolo contiene una minima parte delle pregevoli argomentazioni di IPF ed osserva che la causa principale delle crisi ricorrenti del capitalismo 'sembra essere' l'eccessiva compressione della quota salari.

      Nell'articolo si osserva pure che il 'capitalismo ideale' (cioe' quello che puo' permettere la crescita di lungo periodo) e' quello che sa trovare il giusto equilibrio tra lavoro e capitale (che secondo l'autore corrisponderebbe ad allocare circa il 14% della 'domanda realizzata' sotto forma di profitto, cosi' come avvenuto dalla fine della II GM alla fine degli anni '80, e qui va necessariamente chiamata in causa la dott.ssa "Graziarcazzo").

      Tuttavia l'autore attribuisce molto pudicamente il problema riscontrato alle regole 'sbagliate' della FED e dimentica di dire che la FED e' una istituzione (e quindi si e' data le regole dettate dai rapporti di forza tra capitale e lavoro etc. etc.).

      Per capire a fondo occorre per forza leggere IPF, dove si tratta a tutto tondo anche di molti altri aspetti altrettanto importanti, cioe' di 'political economy' e di come (non) funziona l'attuale sistema monetario internazionale (che di fatto premia il mercantilismo).

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    2. Io sono del parere che i volenterosi epigoni vadano incoraggiati. Però senza farmi perdere tempo. In tema di Banca centrale, la questione è quella della cosiddetta indipendenza. Se i poteri dello Stato sono quattro, diciamolo, e stabiliamo dei precisi check and balances per il quarto potere, quello monetario. Oggi non ci sono. Né governo, né parlamento, né magistratura possono nulla contro la Banca centrale. Il tema è questo. Il discorso sugli obiettivi è in re ipsa una cazzata da dilettanti, buona per un paper accademico, ma che non incide sulla realtà e comunque non mi interessa. Peraltro, dal calcio in giù ci sono decine di cose, tutte lecite e senz'altro appassionanti, che probabilmente interessano voi e certamente non interessano me.

      Sono stato chiaro?

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  31. La sezione "Per Cominciare" sarà il caso di lasciarla a vista fissa sopra "Blog"?
    Sfondo giallo?
    Magari ai nuovi arrivati, benvenuti, gli ci casca l'occhio.

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    1. Sì, però ogni blog con seri intenti didattici ha una sezione "Per cominciare". Tutti i blog, invece, hanno una finestra di ricerca attraverso cui cogliere qualsiasi argomento trattato al suo interno. Se accedo e ho bisogno della corsia colorata come in ospedale o, peggio, nemmeno immagino possano esserci strumenti simili, ho un problema io. Uno di quelli che mi suggerisce dolcemente all'orecchio che, forse, è arrivato il momento di svegliarsi. Tutto sommato trovo sia didattica anche la scelta di non mettere lucine ad intermittenza sparse un po' ovunque. S'impara provando.

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    2. Ogni estetica rinvia a un'etica. Se ai coglioni piacciono le cose brutte, non è un motivo per imbruttirsi, nemmeno considerando che i coglioni sono la maggioranza. I nuovi arrivati sono benvenuti se studiano e non rompono il cazzo, come in qualsiasi aula. Questo non è un blog dell'obbligo: non è mio dovere recuperare chi non vuole essere recuperato.

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    3. P.s.: ovviamente domandare è lecito e se c'è tempo si risponde. Ma, come in qualsiasi aula, il 65% delle domande viene dai fessi che credono di avere la risposta. Per quelli ho brevettato un apposito sbriciolarotule (patent pending), che poi è quello che fa sì che nelle mie aule non voli una mosca. Non è per rispetto a me, ma per rispetto a chi vuole imparare.

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    4. Ma sa che lo avevo pensato all'epoca? Un blog essenziale, pochi decori, spartano. Quel che serve. Chi ha letto il Mercante di Venezia parte avvantaggiato. Dov'è il ritratto di Porzia? Nel blog di piombo.

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  32. Bonificati 100 euri ad Assimmetrie per la bellezza di 967 NOK (Norsk Kroner). Tre anni fa erano 730/740 corona piu' corona meno. I soldini che mando in Italia mi costano il 30% in piu' ma qui (qui = Norvegia) la bolletta elettrica, la spesa alimentare, la benzina, l'elettronica, etc etc, mica sono schizzati alle stelle (inflazione sul 2% anno gli ultimi due anni).
    Ma guarda tu alle volte il cambio flessibile che scherzi che fa.....

    PS: grazie al cielo questi pirla di vikinghi hanno ancora la scala mobile...

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  33. Dimenticavo: nello stesso periodo la corona si e' svalutata del 32% rispetto al USD. Ma qui c'e' il petrolio del Mare del Nord e cosi' non vale.... Ah si'? 2012/2013 prezzo medio brent circa 100 USD, chiusura di ieri: 36 USD (12 mesi fa era gia' in caduta libera fra i 55 e i 60 USD). Ma la Norvegia nun fa tezto, sono solo 5 milioni. Di pirla. Ai quali ora appartengo anch'io per affinita' elettiva: sempre stato pirla, fin dalle elementari e ancora prima... mi sento a casa.... Ossignùr....

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    1. Gli stessi pirla che invece di spararsi i soldi del petrolio del Mare del Nord in armamenti e spese correnti , li hanno messi in un fondo sovrano di proprietà' di tutti i Norvegesi che potrebbe distribuire 1 milione di corone a ciascuno domani ? Danno solo residenze o hai speranze per diventare Norvegese con passaporto e relativi diritti ?

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    2. Ancora 2 anni, per i cittadini EU sono 7. E comunque dopo il secondo di residenza hai gia' tutti i diritti (a parte lo share nel fondo sovrano o in Statoil), compreso quello che i miei figli possono usifruire automaticamente della free tutorship: universita' gratuita e stipendio x studenti sotto forma di prestito d'onore a interesse zero. Zero sul serio, nel senso che se ti danno mezzo milione di corone nell'arco di 5/6 anni gliene rendi mezzo, non un åre in più. Ed e' detratto dall'imponibile (vantaggio fiscale), e nn può essere più di un quinto del reddito lordo. Non me ne volgia il prof (sono orgoglioso di essere italiano e qui nessuno chiede abiure), ma per la miseria: giugno 2018 faro' il giuramento sulla costituzione, cantero' l'inno e diventero' "ufficialmente" neo-vikingo

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    3. Io sono Neozelandese.Da 2 anni. Ma ho conservato il passaporto Italiano, e sono sempre attaccato alle mie radici, e ho figli e nipoti in Italia.

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  34. Ieri pensavo che in fondo non deve stupire che si è in pochi ad aver capito (attraverso la sensibilità, la cultura, le buone letture, il coraggio di chi si espone avendo da perderci) tutto questo. Anche durante il fascismo italiano o il nazionalsocialismo tedescosolo in pochi avevano capito e ne subivano le peggiori conseguenze se protestavano, oppure ne approfittavano; la maggioranza aderiva in buona fede.
    Questo, se da un lato deprime (e come molti altri io mi sono avvilito per questo), dall'altro invita a non stupirsi e, come in questa comunità viene sempre suggerito, a non odiare gli ignari e persino chi li sfrutta, perchè insieme a loro dovremo (ri)costruire la consapevolezza e il benessere nel paese. Alberto Monaco

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  35. Auguri prof. Anche per il suo compleanno. Non ho potuto farlo prima perché "inguaiato" con qualche problema di salute. Comunque ho continuato ha fare diligentemente la mia donazione mensile ad ASimmetrie.
    Continuiamo così. Abbiamo bisogno di sostenerla e di sostenerci.

    Tito Casali

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  36. Non troppo off-topic (spero) considerato che si parla di produzione industriale (e di "desertificazione" dei distretti produttivi italiani).
    Mi sono imbattuto per caso in una sorta di recensione dei lavori dell'autrice americana Jane Jacobs. (https://en.wikipedia.org/wiki/Jane_Jacobs).

    L'articolo e' in Inglese: http://www.zompist.com/jacobs.html

    Riassumendo in maniera estrema, Jacobs sosteneva che il vero motore di creazione della ricchezza sono sempre state le singole citta', e che tale ricchezza si produce anche in regioni (o nazioni) prive di risorse naturali.

    Per inciso, sulla base delle sue teorie, la Jacobs era fortemente euroscettica (si veda per esempio: http://init.planet3.org/2010/05/euro-fail-mt-reads-future-again.html).

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  37. Il mio bisnonno materno, romagnolo, era anarchico. Era poverissimo di risorse finanziarie e, come lui stesso riconosceva, facendo il servizio militare per lo Stato, conobbe per la prima volta il piacere di vestirsi decorosamente. Da artigiano autodidatta con la voglia di migliorarsi continuamente, senza mai prendere nessuna tessera di partito o stringere mani che non voleva stringere, mise su un'impresa edile che, al suo apice - nel dopo guerra -, comprendeva più di sessanta operai, la cui capacità e dedizione al lavoro sapeva riconoscere sin dal primo giorno; operai ai quali garantì sempre - insieme ai miei nonni - tutti i diritti economici e sociali e la formazione didattica con appositi corsi, per senso di responsabilità e consapevolezza che gli uomini sono l'unica, vera risorsa di un'impresa. Per quanto non violento, era tra coloro che venivano reclusi periodicamente dal regime. Suo figlio, mio nonno, collaborò con lui nelle attività di Resistenza della prima ora e quando raggiunse l'età utile - non ancora maggiorenne - si arruolò nella brigata partigiana Garibaldi e vide morire molti amici: di ispirazione politica repubblicana, alla fine degli anni '70 chiuse l'impresa - che aveva contributo a far crescere ulteriormente - e mise su un albergo insieme a mia nonna, avendo capito che la rete di interessi comunisti gli aveva reso praticamente impossibile continuare l'attività edile. Mio nonno paterno, siciliano, filologo della letteratura greca e latina, fu arruolato, da ufficiale, nell'esercito italiano; non fu mai un resistente, anche se non prese mai nessuna tessera di partito e non ebbe mai vantaggi personali sulla pelle di nessun uomo. Finita la guerra, continuò la sua attività di docente prima nella scuola e poi nell'Università; assunse importanti incarichi nell'ambito culturale e didattico e poté esprimere tutta la sua umanità, coraggio, senso di responsabilità e amore per la vita e per il prossimo e ancora oggi è ricordato con amore da chi lo conobbe.
    Alberto Monaco

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  38. Caro Guru, grazie degli auGuri.
    Ho celebrato anche quest'anno il Primo gennaio con il bonifico ad Asimmetrie. È il mio piccolo rito di ringraziamento ed espiazione (sempre necessaria, ho volantinato per Prodi, perdonatemi fratelli).
    Noi veterani del blog, carichi di spigolate e di gloria, ci siamo sempre (sindrome di Stoccolma, giunta a uno stadio irreversibile).

    Ad maiora, ad altiora, ad astra (per aspera).

    E a tutti, ancora un buon 2016.

    In omnibus tribulationem patimur, sed non angustiamur; aporiamur, sed non destituimur; persecutionem patimur, sed non derelinquimur; deicimur, sed non perimus.

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  39. Salve a tutti. Spero di non essere lapidato per citare il Movimento 5S. C'e' un articolo che ho qui linkato dal giornale diretto da Marco Travaglio, "Il Fatto Quotidiano". L'intervista e' con il Prof. Becchi, il quale dovrebbe essere uno dei fondatori e rappresentate della parte piu' vicina alla linea di pensiero di Beppe Grillo. L'intervista sembra confermare la tesi che il Movimento sia solo un'operazione di marketing per il Blog e Casaleggio. Niente di nuovo per voi, in quanto e' una tesi che avete sempre sostenuto e che ho a mia volta compreso grazie alle vostre analisi. Per arrivare al succo della storia, in questa intervista il Prof. Becchi conferma che la linea del Movimento 5S non sara' quella di lasciare la Nato e ne tantomeno la moneta unica. Insomma, non c'e' una forza di opposizione che abbia un piano per venir fuori da questo incubo.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01/05/m5s-becchi-lascia-il-movimento-e-diventato-partito-stampella-di-renzi-e-finito-il-sogno/2350381/

    Saluti a tutti, Francesco.

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  40. Che ridere. Hanno appena pubblicato un post no-euro-brutto-brutto sul Blog. Saranno solo coincidenze.

    Quando si dice: "a pensar male si commette peccato, ma difficilmente si sbaglia".

    Saluti a tutti.


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  41. figurarsi.. citazione degna del teorema di Fermat
    https://it.wikipedia.org/wiki/Ultimo_teorema_di_Fermat

    "Cuius rei demonstrationem mirabilem sane detexi hanc marginis exiguitas non caperet "

    ovvero
    " Dispongo di una meravigliosa dimostrazione di questo teorema, che non può essere contenuta nel margine troppo stretto della pagina "

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  42. Lo dico da molto, sicuramente meno che te, ricordo che ne parlaste, te e Savona al convegno a Campo Marzio, aula parl. quando si capirà che l'eurozona è la vera palla al piede del mondo? Dumping per cambio innaturale, dumping fiscale senza ritegno, investimenti che cadono nel buco nero del core, turbolenze continue, e soprattutto massacro progressivo delle capacità potenziali delle economie, intra ed extra. Ma qui il canaio mediatico disinforma!

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  43. Ad un articolo chiaro sono seguiti molti argomentati interventi,GRAZIE!Sotto l'aspetto economico, specialmente vedendo il secondo grafico, le difficoltà dell'Italia e l'influenza dell'Euro e della politica di austerity dell'UE indiscutibili. Credo però non risaltino adeguatamente le conseguenze sia in termini di perdita di competitività dell'Italia che di cambiamento degli equilibri di potere tra i vari gruppi finanziari e industriali.Parliamo spesso di Paesi ma il peso delle forze dominanti tedesche si manifesta anche in Italia non solo condizionando il potere politico ma anche con la sua presenza nel sistema economico italiano e il condizionamento di molti organi di informazione. Se così non fosse come farebbero i " giornalisti ed esperti" italiani a non accorgersi di nulla? Le difficoltà economiche create in Italia ,ma anche in Germania che influenza hanno sugli equilibri politici e la gestione del potere? Le forze dominanti stanno continuando a investire ( spendere risorse, spesso non loro) per aumentare il loro potere.

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  44. Illustre professore, in questa lettera troverà accluso un assegno di euro 50, che mi permetto di inviarLe come prima rata del Suo onorario. Mentre La ringrazio per le Sue attente cure, che mi hanno grandemente giovato a superare la mia deplorevole neghittosità, La prego di credermi, per sempre, il Suo riconoscente e devotissimo Raffaele.

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  45. Quando sento parlare di Germania, soprattutto con la chiarezza di Bagnai, mi torna alla mente Thorstein Veblen, quello di "An Inquiry into the Nature of Peace and the Terms of its Perpetuation" e di "Imperial Germany and the Industrial Revolution", se ricordo bene. Me lo fece conoscere l'amico Doug Dowd, classe 1919 e ancora vivo e vegeto. Veblen parlava di Germania come "disturber of the peace" già nel 1917, ben prima dell'avvento del nazismo. Per quanto mi riguarda, dopo averlo letto in tempi non sospetti, posso dire che nulla di quanto accade nell'Europa a guida tedesca mi meraviglia. Mi rincresce che si parli poco di Veblen. Mi farebbe piacere se qualche frequentatore del blog mi rinfrescasse la memoria.

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  46. Contribuito: 12x 2016. Buon lavoro e grazie a Tutti.

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  47. Scusate, non c'entra nulla.
    Stavo leggendo Mishima, "A briglia sciolta" (nella mia traduzione, il titolo alternativo è "Cavalli in fuga"). Mi è venuta voglia di consigliare qua la lettura del capitolo 15 (inserire qua dieci post per riportarlo mi semprava un po' invadente e vai a sapere col copyright!). Fa la sua apparizione la figura di un capitalista maldestro, vestito in modo non impeccabile, appartenente al mondo dell'alta finanza. Dona i suoi mandarini in elemosima e conosce la via per la felicità: la stabilità dei prezzi. Ed è disposto a tutto per farne godere anche gli altri.

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  48. Ad integrazione di quanto già scritto precedentemente su questo post vorrei aggiungere se fosse possibile,qualche altra considerazione in merito, scusandomi anticipatamente per la lunghezza.
    Premetto subito che, come scritto più volte dal Prof.Bagnai, non esiste una sola Germania con un volere univoco, ma piuttosto l’influenza dominante , nelle politiche di questo Paese, di un intera classe di potenti industriali e finanzieri , in virtù di una vocazione fortemente mercantilista.
    Ciò premesso è del tutto evidente che un industriale od un rentier si preoccupa solo del suo tornaconto, del suo guadagno, ed è sempre del tutto evidente che i grandi industriali ed i grandi speculatori hanno fino ad oggi avuto solo benefici dall’adozione della moneta unica (questo vale anche per gli amici di casa nostra come la Marcegaglia nominata addirittura Presidente di Businnes Europe, per il mitico Marchionne detto lo svizzero e per il candido Giacomino Squinzi, noto de localizzatore di siti produttivi).
    Però tutta questa gente non ha capito ovvero ha sottovalutato il progetto ideologico che c’è dietro alla moneta unica e non solo.
    Il piano è molto semplice nella sua banalità luciferina e si può riassumere in una parola: riduzione o sottrazione, avvenute trasversalmente sia in Italia che in molte altre Nazioni, soprattutto europee.
    Infatti credo sia evidente a tutti come a partire dagli anni ‘80 siano avvenute una serie di sottrazioni o riduzioni, che partite in sordina, a cominciare dal divorzio fra il Ministero del Tesoro e Bankitalia, siano decollate dopo la perdita della sovranità monetaria.
    Mi riferisco in particolare alla perdita di rappresentanza della politica e conseguente ricaduta sulle percentuali di votanti, ottenuta, oltre che dall’ottusità e dall’accondiscendenza ai poteri forti di molti politici nostrani, anche grazie ad una martellante ed inutile campagna giornalistica (grazie Travaglio), la quale creando “falsi flag” come Berlusconi, ha ottenuto in cambio, con la complicità della shock economy europea, governi non eletti da nessun cittadino.
    Quindi riscontriamo anche un evidente calo di democrazia, ancora più palpabile quando fa riferimento a normative recepite dalle cosiddette direttive europee, cioè (escludendo le minori che per esempio vogliono regolare la curvatura delle banane) quelle imposte dalla Commissione Europea (organismo sovra-nazionale non eletto direttamente e protetto anche giuridicamente).
    Poi si è passati a ridurre o sottrarre il welfare, l’assistenza sanitaria, l’istruzione ed i diritti sul lavoro (segue).

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    1. A proposito: leggere oggi l'intervista sul Secolo XIX con un battagliero parroco siciliano: ora chiudono i punti nascita con meno di 500 parti all'anno e moltissime donne nella zona delle Madonie potrebbero dover affrontare 75 km di strade impervie in condizioni di emergenza per aver diritto a ad essere assistite.

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  49. (continua)In ordine sparso ci sono stata anche ridotte la quantità di moneta circolante, la possibilità di accedere al credito, la domanda interna (grazie all’ossimoro dell’aumento delle tasse), il limite di utilizzo del contante (poi lievemente rialzato perché qualche amichetto del Premier si è adombrato)ecc.
    Ma dietro al progetto di cinesizzazione globale si nasconde anche un'altra visione collegata, che è quella relativa alla perdità di identità sociale, prova ne sia il grande battage che è stato attuato dai media a favore dell’accoglienza ai profughi siriani, la grande alleanza politica atlantica in tal senso per ottenere una miscellanea di razze, utilizzando anche argomenti ridicoli come l’aumento del PIL di cui avremmo beneficiato grazia all’enorme massa di lavoratori che avrebbero dovuti essere ricollocati nel nostro floridissimo mercato del lavoro e non da ultimo la difesa del principio libbberista riguardante la libera circolazione di cose, persone e capitali (della serie due piccioni con una fava).
    In questa direzione verte anche il riconoscimento delle diversità gender imposte come programma formativo nelle scuole italiane e che tende sostanzialmente ad indebolire l’architrave della società, cioè la famiglia e anche la de cristianizzazione del continente grazie alla subordinazione senza vincolo di reciprocità con i fedeli alle altre religioni, in particolare musulmani, ma anche la perdita di identità alimentare, con l’omologazione di tutte le tipicità locali che avranno il loro de profundis grazie all’eventuale approvazione del TTIP e delle clausole ISDS (che ovviamente servono ad asservire ancora di più i governi alle multinazionali).
    Da tutto questo quadro si evince chiaramente come l’Euro sia risultato uno dei punti cardine del progetto globalista, riguardo il Nuovo Ordine Mondiale, con evidenti complicità di oltre atlantico, e come i suoi risultati, aldilà di un semplice effetto economico, abbiano rappresentato un vero e proprio strumento di limitazione delle democrazie e dei diritti acquisiti in secoli di lotte.
    Quand’è che il “felice” popolo tedesco capirà tutto ciò?

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  50. Bonifico fatto.GrazZzie profex!:)

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  51. Per il sempre spassoso Piller il declino italiano dipende anche dall´interventismo della Banca d´Italia negli anni ´80. Forse si è perso il divorzio dal Tesoro...leggere per credere (è in tedesco):

    http://www.faz.net/aktuell/wirtschaft/eurokrise/italien/matteo-renzis-ideen-fuer-europa-taugen-nichts-13995521.html

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