Scusate, quello che sto per dire è talmente banale che sicuramente qualcuno lo avrà già detto. Inoltre, io non sono un immigrato, quindi magari non capisco bene come funziona.
Ma...
Ragioniamoci un momento su, volete? E rivolgiamoci a Wikimm... Pardon: Wikipedia, la madre di ogni sapere piddino.
Hoc dicit Wikipedia, testis fidelis ac verus:
1) gli accordi di Schengen vennero firmati nel 1985 da dieci paesi membri della Comunità europea;
2) l'accordo era indipendente dai negoziati che da lì a poco avrebbero condotto all'Unione Europea (perché all'epoca - bei tempi - non c'era consenso sul fatto che la futura Unione potesse costringere i suoi membri a rinunciare al controllo delle frontiere; insomma, la "cessione di sovranità" non veniva indicata come panacea, così come si fa oggi);
3) nel 1990 venne poi firmata la Convenzione di Schengen: all'abolizione/alleggerimento dei controlli interni si aggiungeva una politica comune per i visti extra-area. Nasceva così l'area Schengen (diciamo che la Convenzione di Schengen sta all'accordo di Schengen come un'unione doganale sta a una FTA, per capirci...),
4) la Convenzione entrò in vigore nel 1995, solo per alcuni firmatari, ma...
5) nel 1997, con il Trattato di Amsterdam (che ci portò anche il Patto di stabilità e crescita), Schengen entrò a far parte dell'acquis communautaire, cioè delle regole da rispettare per partecipare all'Unione.
6) Ovviamente, anche in questo caso, qualcuno negoziò un opt-out (come nel caso della moneta).
Il quadro risultante, tratto da Wikipedia, è questo:
La solita, simpatica, arlecchinata, come questa.
E vabbè...
Qual era lo scopo di "Schengen". Ma è semplice! "The creation of Europe's borderless Schengen area". Tradotto: la creazione di un'area priva di frontiere.
Manca qualcosa?
Sì.
Un aggettivo.
Quale?
Interne, ovviamente.
La creazione di un'area priva di frontiere interne. Un dettaglio che i nostri media mi sembra dimentichino, sicuramente in buona fede, sicuramente perché lo danno per scontato. In effetti, è del tutto logico che Schengen non significa che in Europa (rectius: nell'area Schengen) entri chi vuole. Schengen significa una cosa diversa: che l'onere di controllare la frontiera europea ricade sui soli paesi con frontiere esterne, cioè alle frontiere dell'Europa. E quali sono? Bè, se lo chiedo a Uga magari non me lo sa dire subito, ma voi siete uomini di mondo, avete fatto il militare a Cuneo. Diciamo che:
1) escludendo invasione di "migranti economici" dagli Stati Uniti (è molto più probabile che riparta un flusso di emigranti verso gli Stati Uniti),
2) ricordando che le migrazioni economiche dei normanni, che tante soddisfazzzzzzioni ci hanno dato, sono passate anch'esse di moda, fondamentalmente perché oggi, grazie al progresso tecnologico, i normanni stanno ma di molto meglio a casa propria,
3) considerando che con l'allargamento a Est la potenza egemone (la Germania) ha avvolto la sua frontiera orientale in un comodo bozzolo di stati cuscinetto, rispetto ai quali le faceva stracomodissimo che le frontiere interne venissero abolite (perché la Germania di braccia polacche, ceche, ecc. aveva bisogno...)
il cetriolo, secondo voi, a chi è rimasto?
Eh già: a Grecia, Italia, e Spagna, i tre paesi maggiormente esposti verso l'unico confine "sensibile" in termini geopolitici, quello sudorientale, e in subordine (si vede molto bene) a Ungheria e Slovenia.
Ricordate lo sproloquio di quel tipo su Orban che sarebbe stato un dittatore nazista? Oltre a dire cose fattualmente errate (come chiarii all'epoca), al tizio sfuggiva un dettaglio: che Orban aveva "eretto muri" (faute de mieux...) non per divertimento, ma perché era (ed è) un suo preciso obbligo controllare chi entra nell'area Schengen, dato che lui, come noi, ha una frontiera esterna da gestire (che la Merkel, di fatto, non ha).
Che questo obbligo esista (l'obbligo, se hai una frontiera esterna, di difenderla) risulta non solo dal testo del Trattato, ma anche da un semplice dato di fatto: chi invece è stato di manica più larga, o meno stretta, come la Grecia, perché preso da problemi più gravi, se lo è poi visto rinfacciare, venendo minacciato di espulsione dall'area (quindi, cornuto e mazziato).
Riassumendo.
Con Schengen l'onere di controllare le frontiere viene spostato interamente sui paesi periferici, già variamente penalizzati dal progetto europeo, per tanti motivi sui quali qui non torno. A voi risulta che a questo spostamento di oneri sia corrisposto un pari spostamento di risorse?
A me non tantissimo. Onestamente non mi risulta che Accordo e Convenzione prevedessero un meccanismo "federale" di riallocazione il quale trasferisca automaticamente presso la "periferia" parte delle risorse che il nucleo risparmia grazie al vantaggio di non doversi più far carico del controllo delle proprie frontiere interne, cioè, come i fatti di Parigi dimostrano, di non doversi più far carico della sicurezza comune.
Certo, c'è Frontex. Avete visto quando è stata istituita? Non vi viene spontanea una riflessione? Dieci anni dopo l'avvio della convenzione di Schengen...
E già questo la dice lunga sulla natura del progetto europeo: prima creiamo il problema, e poi si vedrà. Fra l'altro, chi paga non è che sia chiarissimo, e soprattutto non è chiaro in base a quali criteri si contribuisca. Ho provato a razzolare un po' sul loro sito, ma non ho trovato granché: magari voi sarete più fortunati, o magari sapete come funziona, perché anche voi non siete degli immigrati, ma... Certo che se i contributi fossero in proporzione alle quote di PIL, o al gettito IVA, non sarebbe esattamente il massimo dell'equità, no? Insomma: non mi sembra che la cosiddetta "Europa" abbia molta più voglia di mutualizzare il rischio geopolitico di quanta ne abbia di mutualizzare il rischio macroeconomico e finanziario.
Ma magari posso sbagliarmi: scrivo anche perché mi erudiate.
Una cosa è certa.
Nei media, io (non so voi), ho sentito parlare, via via, di operazioni "straordinarie" fatte per fronteggiare crisi "imprevedibili" (per quanto regolarmente fossero causate da scelte politiche del tutto autonome e scoordinate di alcuni paesi del nucleo); operazioni presentate come un aiuto dato a noi Untermenschen italiani, usualmente dipinti come disumani per cialtronaggine, cioè perché incapaci di occuparci di casa nostra.
Eh, no, cazzo!
Perché Schengen dice che il confine italiano non è quello di casa nostra: è quello di casa loro. Ma loro, tanto per cambiare, prima creano il problema, poi criticano chi non glielo risolve, quindi non pagano, e quando infine pagano la fanno cadere dall'alto, con il solito atteggiamento di moralismo peloso.
Quousque tandem...
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
giovedì 7 gennaio 2016
L'asimmetria di Schengen
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Professore ricordiamoci inoltre anche della Francia, capace di testa sua di creare nuovi problemi e tensioni laddove - Libia - la situazione sembrava molto calma.
RispondiEliminaUna volta entrati in Europa, anche clandestinamente, guai a parlare di reimpatri sennò si è etichettati come razzisti. Ma razzisti sono loro, i popoli del Nord, i burocrati di Bruxelles, razzisti contro i popoli del sud e molto spesso gli stessi lavoratori del nord, che grazie a misure come la Hertz IV vedono ridotti i loro diritti e stipendi. Misure copiate anche dal buon Renzi con il dannoso jobs act. Laddove non ci arriva l'euro con la sua potenza devastatrice, aiuta sicuramente un po anche l'immigrazione incontrollata, a privatizzare i servizi una volta erogati dallo stato e a formare un dumping sociale di cui stiamo solo ora imparando a conoscere gli effetti. Una caduta dell'euro potrebbe anche fare smettere queste invasioni incontrollate, ops, controllate da qualcuno?
Hertz IV, misura di frequenza...
EliminaVeramente IV è la classe dei SUV noleggiati dalla Hertz
EliminaCaro Prof.Bagnai,
RispondiEliminaogni volta che leggo un suo articolo (e le garantisco che accade spesso visto quanto scrive) vivo un dramma interno: rido o piango?
Ecco, non so se mi è venuto bene ma vuole essere un complimento per il suo stile di divulgazione in materie spesso noiose e ingarbugliate (anche per noi uomini di mondo che hanno fatto il militare a Belluno).
Con sincera stima, grazie!
Anche chi ha fatto il servizio civile a Bologna, condivide...
Elimina"Questa unione non s'ha da fare, né domani, né mai."
RispondiEliminaL'atteggiamento peloso della cosiddetta Unione Europa è sempre lo stesso: procedura d'infrazione verso Italia e Grecia per non aver preso le impronte digitali, anche con la forza, dei nuovi schiavi che frau Merckel vuole impiegare nei bacini siderurgici e manufatturieri tedeschi.Il tutto condito dalla stampa estera ed esterofila (quella italiana) che piange sui corpicini dei bambini siriani affogati in mare.
RispondiEliminaNessuno piange invece per le famiglie italiane in difficoltà, o per tutti gli studenti che abbandonano il cosiddetto "Belpaese" per cercare lavoro all'estero. L'importante è avere l'euro, così qualcuno crederà di essere più simile a un tedesco o a un finlandese.
EliminaA proposito di impronte digitali dobbiamo pensare che alcuni immigrati arrivano a sciogliersi con l’acido la prima superficie dei polpastrelli per non farsi identificare.
EliminaA questo aggiungiamo che in molti Paesi di provenienza non funziona una regolare anagrafe e la confusione che regna sotto i nostri occhi e' servita.
non ci si deve stupire quindi se anche in queste ore c'e' stata una rivolta di eritrei a Lampedusa.
Miei familiari strettissimi hanno mezza famiglia all'estero ma pensano ancora agli scontrini non fatti del tabaccaio.
EliminaIo ho quasi perso le speranze
@Antonio Castelli
EliminaProva ad inviargli questo ai parenti. È de Galloni, è roba bbona
Chissà Letta cosa ne pensa ... capisco. Grazie.
RispondiEliminaIn effetti forse è più conveniente, anziché pagare, mandarci direttamente i caschi blu, ma quelli con le stelline dorate...
EliminaRicordo male ho la vicenda di Schengen e'paro paro la stessa metodologia del nostro Prodi, confessato al FT nel 2001, seguito
RispondiEliminadall' altro statista Juncker (le famose decisioni da mettere li e poi vedere la reazione). Siamo in questa meravigliosa UE (parte dell'Europa) dove ancor oggi i suoi cantori si appellano dalle pagine del Corsera (leggi Letta) per dire che non serve il battipugnismo (questo blog ha fatto cultura) ma essere credibili. Merita sicuramente un pizzino ad personam visto che ama questo mezzo di comunicazione.
C'è da aggiungere anche il trattato di Dublino II anche questo pesantemente oneroso per l'Italia nella gestione dei rifugiati. Anche se adesso è stato superato dal Dublino III e dagli eventuali accordi (di cui non sono informato) presi in questi ultimi tempi.
RispondiEliminaAh, i Normanni... noi siciliani di vincolo esterno ce ne intendiamo da duemila e passa anni.
RispondiEliminaanfatti quando nel 97 scoppiò la crisi in albania e partirono i barconi/scafi verso l'italia non credo che alla germania gli sia fregato chissà che o che sia stata coinvolta.
RispondiEliminaquindi dentro quella finestra temporale 95-05 di cose ne sono successe ammesso che dopo 2005 i fondi eu verso i confini siano sufficienti per garantire la sicurezza e fronteggiare le recenti crisi (dubito)
Vorrei sapere se il parlamento europeo è in grado di trattare questi argomenti con dibattito libero ed esauriente oppure può solo ratificare i decreti del consiglio. Una assemblea fantasma o fantoccio è solo dannosa.
RispondiEliminaIl cosiddetto Parlamento europeo è attualmente impegnato nel concedersi, insieme al resto della eurocrazia, gli aumenti di stipendio e indennità con valore retroattivo....
EliminaOggi c'è la Cina. Punto.
RispondiEliminaEcco perché anch’io, come un notissimo Professore di economia europeo e musicista, quando sento parlare di geopolitica metto mano alla fondina. Quasi dimenticavo, poiché la libertà non è gratis, da oggi ho deciso di sostenere con un piccolo contributo mensile il progetto culturale che da diverso tempo si sta portando avanti su questo blog. Buon anno a tutti
RispondiEliminaMi stai per caso diventando geo-politico? Lo hai detto tu, che è rischioso sotto il profilo scientifico! Funziona a "casi" alterni.
RispondiElimina"Certo, c'è Frontex. Avete visto quando è stata istituita? Non vi viene spontanea una riflessione? Dieci anni dopo l'avvio della convenzione di Schengen..."
RispondiEliminache poi è un leitmotif: Unione Bancaria e relativi oneri nel 2016, garanzie comuni sui conti (forse) 2025.
Giornali e TV fanno quotidianamente a gara nel mostrarsi compassionevoli e umani nei confronti dei clandestini morti in mare.
RispondiEliminaMi unisco alla loro umanità e compassione.
Eppure proprio quei giornali e quelle TV così solerti nel dar prova di umanità coi siriani e gli africani, sono gli stessi che sugli "inspiegabili" 68000 morti italiani del 2015 non riescono a versare neanche mezza lacrima...una totale assenza di empatia degna di un serial Killer.
Chissà, in fondo si tratta solo di statistiche, come quelle su cui lavorava Heicmann per intenderci...numeri e basta.
Cosa sono mai un pugno di morti, pur di sedere al tavolo dei vincitori....
Elimina(P.S.: Eichmann)
"Fra l'altro, chi paga non è che sia chiarissimo, e soprattutto non è chiaro in base a quali criteri si contribuisca."
RispondiEliminaIn effetti non è semplicissimo, come non è granchè lineare neanche come possono essere usati questi soldi.
Per quel che ne so, Frontex è finanziato direttamente dal budget della Commissione Europea e quindi, indirettamente, è finanziato secondo i criteri normali di finanziamento dell'Unione (contributi proporzionali al PIL, percentuale sui dazi sui beni importati nell'Unione , percentuale sull'IVA). In realà c'è anche una parte che viene pagata da Norvegia e Svizzera.
La cosa curiosa è che spesso i soldi tornano al budget della Commissione: FRONTEX non ha assets (umoni e mezzi) suoi, se non in minima parte, ma li deve chiedere in affitto (che comodato d'uso a pagamento affitto si chiama) agli stati membri. Da qualche parte ci dvrebbe essere anche un tariffario standard, il che, ovviamente, viene ad essere ad un incentivo per i paesi dell'est, ma non particolarmente per quelli dell'ovest.
Sarà questo o sarà altro, fatto sta che gli stati membri spesso non glieli danno questi assets ed a pensarci, costi a parte, è logico: ogni Stato ha, in teoria, un numero sufficiente di poliziotti e mezzi per svolgere i propri compiti entro i propri confini, ma non ne assume extra nel caso glieli chieda Frontex e quindi, quando la richiesta poi arriva, spesso viene declinata o vengono mandati un numero inferiore alla richiesta il che significa che le spese sono inferiori al budget previsto.
Alla fine, spesso Frontex diventa semplicemente un sussidio agli stati membri (per esempio, ha pagato le navi che noi avremmo mandato comunque nel Mediterraneo ) con lo spreco degli stipendi (alti, parecchio) dei 300 e passa che stanno al quartier generale in Polonia.
Quando tra altri 70-80 anni saranno desecretate le carte chi sara' ancora in vita sapra' tutti i perche' ed i per come di questa follia migratoria.
RispondiEliminaPer esempio (forse) si sapra' pure il perche' ed il per come la Chiesa Cattolica (per bocca di Papa Francesco):
1)sconfessa apertamente 2000 anni di storia europea e ci invita ad 'accogliere' la qualunque (basta chiamarli 'i migranti'), indistintamente, illimitatamente, acriticamente, improvvisamente;
2) auspica l'avvento del 'governo mondiale' per evitare, almeno questo dice l'ultima enciclica, i cambiamenti climatici ed i disastri ecologici (!);
3) organizza l'esposizione a Roma per l'anno santo (per adorazione dice la Curia, come per il vitello d'oro di biblica memoria dico io) del corpo imbalsamato di San Pio (peraltro imbalsamato contro la sua volonta'...).
Se continua cosi' mi faccio ortodosso. Mi sento molto piu' in sintonia con la Russia ortodossa che con questo Occidente.
...giuro che ci sto pensando anch'io da tempo, a convertirmi alla Chiesa Ortodossa....mi devo informare meglio.
EliminaPer la desecretazione di queste carte bisognerà attendere il giorno in cui liber scriptus proferetur in quo totus continetur (data da destinarsi).
EliminaPer l'asilo politico-teologico presso la Chiesa Ortodossa, domando: ci sono sconti per comitive?
Una considerazione lunga e amara, mi scuso in anticipo.
RispondiEliminaMa siamo sicuri che il nugolo di problemi che questo modello di UE si trascina non sia stato notato a suo tempo? Schengen è del 90, Maastricht del 92, Amsterdam del 97. Non essendo due righe scritte di fretta tra me e il mio vicino, ma accordi multilaterali, le radici negoziali affondano in anni prima. Anni nei quali la nostra classe politica ha dato segni di una certa comprensione dei fenomeni in atto, anni in cui l’Italia era una delle 8 potenze industriali del pianeta. Eppure ha abbracciato supinamente questo progetto. L’Inghilterra, per fare un esempio, è stata parecchio più cauta.
Non credendo alla castacriccacorruzzzzione, debbo credere ai politiciinettisolopoltroneecazzzzzziloro?
Ho i miei dubbi. Allora cambio prospettiva.
Gli Stati Uniti si sono sempre affidati a due semplici criteri in politica estera: niente rotture a casa nostra (dove il concetto di casa coincide con l’ultima parola del loro nome) e pieno supporto a paesi da loro considerati innocui alleati. Vedasi Germania e Giappone, ex nemici poi utili a contenere la vecchia URSS, o Israele. Dopo il Vietnam tale politica è stata parzialmente allargata a paesi utili alla loro causa contingente, con effetti interessanti, ma che ora sarebbe OT discutere.
E noi?
Beh, non si può dire che non ci abbiano aiutati. Eccome. Siamo un paese geograficamente molto importante. Però avevamo il più grande Partito Comunista d’occidente e questo, come dire, ha creato qualche problemuccio sia politico che sociale, che la nostra classe politica ha comunque aiutato brillantemente a risolvere. O neutralizzare, forse dipende dai punti di vista. Comunque sia, maggioranza e opposizione hanno sempre giocato la loro partita ben consapevoli del delicato equilibrio in cui viveva l’Italia, paese che, torna utile rammentarlo, dopo la guerra NON HA MAI AVUTO una piena sovranità territoriale, né in politica estera. Persino a livello culturale c’è stata una grande influenza. Un po’ come Germania e Giappone: per la serie “meglio andare sul sicuro con gli aiuti”.
Caduto il muro e dati per scontati un mucchio di blablabla spesso fuori luogo, l’UE si è trasformata da forza di contenimento a progetto politico di allargamento della sfera di influenza occidentale (leggasi USA). Con un certo successo, diciamo, anche se sulla bontà degli effetti è lecito porsi qualche dubbio. Ma in fondo la sua logica è quella del XX secolo e la lungimiranza non è mai stata il forte… Vabbè, lasciamo perdere, è OT.
Qualsiasi sia il valore intrinseco di quella logica, non possiamo negare il fatto che abbia avuto un peso. Più forte dei nostri interessi nazionali.
Ah, intendiamoci subito su una cosa: io qui non sto dicendo “amerikanicattivi”. Se sei una superpotenza hai un ruolo, se hai perso una guerra ne hai un altro: forse i Romani erano gente tranquilla e pacifica?
Ecco, ho il ragionevole - spero - dubbio che sull’Unione Europea le nostre possibilità di scelta e di influenza fossero piuttosto risicate. Un singolo paese egemone in un’area geograficamente non enorme come l’Europa è più che sufficiente, specie se è il più facilmente influenzabile e ha interessi un po’ più ad oriente.
Insomma, tutto questo pippone per dire che, sic stantibus rebus, nell’ambito di una progettualità che miri a emancipare il nostro paese da una situazione che lo sta vedendo sprofondare, non sottovaluterei l’importanza di creare una “gamba” di politica estera che renda questa prospettiva valida e spendibile nello scacchiere internazionale. Il momento, paradossalmente, è più che favorevole, in quanto in alcune zone dell’Africa e del “Vicino” Oriente la situazione è molto meno sotto controllo di quanto sembri. E non parlo dell’IS.
Buona serata a tutti.
Trovo il suo pensiero molto interessante e mi trova d'accordo.
EliminaRicordo che Craxi avvio una Politica - a mio avviso molto buona - di relazioni con diversi paesi magrebini.
Ricordo che in quel periodo l'Italia aveva un certo prestigio nel mondo arabo. Penso che questo sia stato uno dei motivi per cui Craxi sia stato fatto fuori a colpi di criccacastacorruzzzione.
Anch'io ho sempre pensato che oltre ad A) ci credono veramente e B) lo fanno per la mancetta, ci fosse l'opzione C) ai vertici non sei libero. La realtà sarà una combinazione lineare delle tre, ma mi sorge poi un pensiero triste, che anche questa analisi finisce per ricadere nella categoria TINA. E questo, chi lotta per il futuro del proprio DNA, deve rifiutarlo...
EliminaInfatti Craxi fu l'unico veramente "fatto fuori" da Mani Pulite. Strano néééé
EliminaScusi Professore, non sono un amante di twitter e perciò approfitto di questo spazio per ricordare al Presidente della Camera Boldrini, che "è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese". Dovrebbe suonare familiare: è il comma 2 dell'art. 3 della nostra Costituzione. Un articolo che, come tutti gli altri, non è sacrificabile nel nome di presunte benevoli Istituzioni Sovranazionali, anche perché, ai sensi dell'art. 11 della stessa Costituzione, un'eventuale cessione di sovranità è consentita, peraltro "in condizione di parità con gli altri Stati", con esclusivo riferimento alle "limitazioni necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia tra le Nazioni" e non certo ad un meccanismo di regolazione di flussi migratori peraltro funzionale al mantenimento delle attuali, consistenti asimmetrie occupazionali.
RispondiEliminanon solo per la precisione, ma perché le parole hanno un senso;
Eliminae sempre come pro-memoria a beneficio del Presidente della Camera:
"limitazioni" della sovranità, non "cessioni"
Concordo e rilancio.
Elimina"Quando esistono leggi scritte,
ugual giustizia ottiene il ricco e il povero.
Il debole può allor, quando l'insultano,
rimbeccare il possente: allora il piccolo,
quando ha ragione, può vincere il grande." (Euripide, Le Supplici, 426)
Esiste già una legge scritta nel nostro Paese a tutela e garanzia dei deboli ed è la legge delle leggi: si chiama Costituzione. Limitandone l'applicazione, subordinandola a decisioni di istituti sovranazionali, così sì che i deboli risultano meno protetti.
Sul serio c'è da chiedersi fino a che punto - per parafrasare la citazione del Professore a conclusione della riflessione amara di quest'ultimo post - si continuerà ad abusare della nostra pazienza?
l'immigrazione è un bisiness e bisnessisbisness , ci sono interessi di vario tipo che se ne avvantaggiano, dai nuovi mercanti di schiavi in africa e medio oriente ai contadini della bassa emiliana cui il comune paga una retta giornaliera per ogni immigrato ospite ( a tempo indeterminato pare); comunque è ovvio che si sta gestendo il fenomeno in modo assurdo ed asimmetrico e gli episodi di vergognosa inciviltà si susseguono e continueranno da parigi a colonia a parma dove i clan di slavi e marocchini fanno guerriglia urbana e poi cominceranno le reazioni credo anche dei residenti autoctoni e via come da copione ; chiesa e pd sono gli artefici principali del caos ma vuolsi così colà dove si puote
RispondiEliminaMarco Fortis, docente di economia industriale Università Cattolica di Milano e vicepresidente della Fondazione Edison, firma de Il Sole 24 Ore, oggi a Focus Economia da Barisoni su Radio24:"io non credo che questa crisi cinese possa determinare degli effetti devastanti sul commercio estero italiano. il vero problema è che più che altro tutto il rallentamento degli emergenti già da 3 trimestri ha trasformato quello che una volta era un contributo positivo che il Commercio Estero dava un po' a tutti i principali paesi manifatturieri non solo a noi ma anche la Germania molto più che a noi, in un contributo negativo. Oggi i paesi europei crescono soprattutto con la domanda interna se non comprendiamo questo non ci rendiamo conto che ci manca un'importantissima leva di politica economica e la tesi lungamente prevalente della Germania secondo cui la cosa più importante è esportare tantissimo, essere competitivi per crescere ormai fa acqua da tutte le parti. La Germania nemmeno lei cresce più con l'export, è importante avere una bilancia commerciale attiva e questo vuol dire avere più crediti e debiti ma una volta che abbiamo ottenuto questo risultato il contributo al Pil del Commercio estero con tutti questi emergenti fermi finisce a ridursi a livello negativo. è importante rilanciare la domanda interna e qui purtroppo il vero elemento mancante la politica europea è la forza di un mercato interno".
RispondiEliminaormai pure i nostri amici confidustriali della cattolica si sono rassegnati alla realtà, anche loro scoprono nell'anno di grazia 2016 che la mancata crescita italiana è dovuta al nostro aggancio a un paese mercantilista, mercantilismo che alla fine non paga perchè comporta la contrazione del mercato interno che è più importante rispetto al commercio estero. o ma guarda, lo stato brutto cattivo con la mancata crescita non c'entra nulla.
e qui poi subentrano i nostri amici piddini che ci hanno condannato alla deflazione eterna. ma come, uno dei mantra per farci infilare dentro l'euro era che questo andava a creare un mercato interno con il quale ripararci perchè fuori c'è la ciiina? e scopriamo oggi che il mercato interno europeo non funziona perchè il suo stato più grande e importante non lo vuole fare funzionare?
per fortuna che alcuni dei nostri amici sostenevano che queste cose le insegnavano solo all'università di pescara..
Se è per questo, restando nell'orbita della Cattolica, il prof. Quadro Curzio così scriveva sul Sole 24 ore il 15 gennaio 2013: "La Uem dovrebbe convincersi che la Merkenomics del rigore fiscale e dei pareggi di bilancio senza crescita peggiorerà [...] prolungherà la recessione. Dalla quale non si uscirà sperando in un aumento della domanda aggregata solo in virtù delle liberalizzazioni e della politica monetaria della Bce che non arriva alle imprese".
EliminaIl problema di queste posizioni risiede nel fatto che tutte, pur critiche della Merkenomics, restano dannatamente euro-numiche, non avendo altro nume monetario all'infuori dell'Euro.
Marco Fortis, da settembre è consulente di Renzi, ed è uno dei pochi che dice da molto cose molto più pesanti su questo tema, mi sembra una persona seria.
EliminaAffronta vari temi, fra i quali quello del surplus tra Germania e partner europei:
"C’è una cifra chiave che spiega il dominio attuale della Germania: tra il 1999 e il 2012 il surplus bilaterale commerciale cumulato di Berlino con i 5 principali Paesi del Sud Europa (Francia, Italia, Spagna, Portogallo e Grecia) è ammontato a circa 840 miliardi di euro. E’ grazie a questo bottino che la posizione finanziaria netta sull’estero della Germania è cresciuta sino a toccare nel 2012 il 41,5% del Pil"
Poi però arriva questo Geroni sul Sole che ci dice queste cose in parte idiote perche fa un minestrone tra chi ha l' euro e chi no, ed in parte false.
"Qualcuno arriva addirittura a “criminalizzare” questa naturale vocazione all'export, ignorando che dentro l'export tedesco, e sulla base della nuova catena globale del valore, c'è tanta componentistica polacca, slovacca, ceca e ovviamente italiana. Se la Germania esporta di più, un Paese come il nostro specializzato nella meccanica di precisione e nei macchinari sofisticati esportano a loro volta di più: non solo e soprattutto verso Berlino, ma verso la Cina e gli altri grandi emergenti. Chiedere ai tedeschi di esportare di meno è idiota, eppure c'è qualcuno che lo auspica in nome del riequilibrio delle partite correnti nell'ambito dell'Euroarea. In realtà, a ben vedere, l'avanzo nei confronti dei partner della moneta unica è stato “solo” di 3,2 miliardi di euro l'anno scorso."
Infatti come dice questo articolo, nel 2014, lo sbilancio commerciale è stato di 57 miliardi, altro che 3,2 come dice questo sig. Geroni a febbraio 2015.
"Nelle tabelle di Destatis si vede bene lo squilibrio: le esportazioni 2014 verso i Paesi Ue hanno registrato 657 miliardi di euro, il 5,4% in più del 2013 (+9,5% nel solo mese di dicembre). Di contro, l'import si è attestato a 600 miliardi ed è cresciuto del 3,6% (+3% a dicembre). Per di più, secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo, "il deprezzamento del cambio ed un recupero del commercio mondiale dovrebbero favorire una crescita più vivace dell'export tedesco nei prossimi mesi, mentre l'import è frenato dal calo dei prezzi degli idrocarburi"
Ora il problema della domanda interna tedesca, esiste eccome, ma certo, ammesso che spendano un bel po' di quei quasi 300 miliardi di surplus, all' interno, non è che poi siano più di 78 milioni di persone su un territorio poco più grande del nostro (57.000 kmq di più), e i miracoli non potrebbero farli comunque, quindi c' è un problema di fondo, sempre quello ed irresolubile stando così le cose.
E dove finiscono tutti sti soldi, che sono circa il 30% e passa del surplus di tutto il mondo esclusi i paesi esportatori di petrolio.
Spero che la crisi del trattato di Schengen sia il cavallo di Troia per fare saltare anche tutto il resto: di fronte alla marea montante della minaccia all’ordine pubblico (vedi terrorismo e simpatici episodi come quello di Colonia) il nord chiude le sue frontiere e il sud, di fronte a questo voltafaccia, proclama il liberi tutti, anche dall’Euro… magari la mia è una visione onirica, ma questo permetterebbe a tutti i cadregari europei di trovare la scusa per smarcarsi dalla cazzata di questa Europa senza necessariamente sconfessare sé stessi: la colpa sarà stata, in ogni caso e a seconda dei punti di vista, degli altri partner che, per motivi diversi, non sono stati all’altezza della situazione, e noi ci libereremmo dalla camicia di forza dei vari trattati e dalla moneta unica.
RispondiEliminaSe poi tutto questo accadesse prima della chiusura del trattato TTIP sarebbe un capolavoro: in termini calcistici questa strategia si chiama “confusione organizzata”, termine coniato dal mitico Eugenio Fascetti per il quale, quando ti trovi a giocare contro una squadra più forte di te (vedi USA), l’unica speranza per non soccombere è correre tutti all’impazzata per il campo con un schema a cazzo, in modo da confondere l’avversario facendogli perdere ogni punto di riferimento. Qualche volta funziona, e se il calcio è una metafora della vita…
L'uscita dall'euro è condizione fondamentale per la riconquista della sovranità e del benessere perduto ma non esclusiva.
EliminaIo credo nella necessità di mondarci dalle influenze culturali anglosassoni e liberali che hanno contaminato la nostra cultura a partire dagli anni 80, altrimenti siamo comunque condannati anche fuori dall'euro.
Solo per mantenere rapporti civili: quelli che mi spiegano che l'uscita dall'euro è condizione solo necessaria finiscono nei croccantini del gatto, e poi raggiungono quelli che mi spiegano perché, i quali vengono sbriciolati nella lettiera del gatto. Se uno ama i gatti, son sicuro che sarà lieto di contribuire al loro benessere. Pigé?
EliminaGent.mo Sig. Dazss,
Eliminal'argomento è stato ampiamente svolto in numerose occasioni e, tra l'altro, dal Professore nel capitolo 5 de "L'Italia può farcela", intitolato proprio "La condizione necessaria ma non sufficiente", che rimanda anche alla pag. 278 de "Il tramonto dell'Euro", dove veniva già riportato "L'uscita dall'euro, di per sé, non risolverebbe tutti i problemi", ecc., per cui già lì può trovare un percorso formativo che supera la sua obiezione.
So che è un post sulle asimmetrie, ma mi permetto di ricordare che fra i sostenitori di queste asimmetrie ci sono i nostri cari governanti (tanto per non dimenticare che il cetriolo ce lo rifilano i Tedeschi, ma sono i politici "italiani" ad agevolarne l'ingresso)
RispondiEliminaChiedo scusa signor Borgia ma non sono eccessivamente d'accordo, non tanto con l'affermazione che sostiene, quanto col metodo e il tempismo.
EliminaQui sappiamo tutti che una grossa fetta di responsabilità umana, civile, e si spera penale, della crisi economica cade sui "politici" italiani (ecco dove avrei spostato le virgolette), ce lo raccontiamo da un po'. Insistere su questo punto decentrando il nucleo della discussione rischia di farci apparire un po' come degli sprovveduti (in particolare per il prof.), della serie "eh sì, però certo che pure noi...", che suona tanto come "eh certo che pure i greci", luogo comune del quale Constancio ha distrutto le fondamenta, si veda il far checking sulla Grecia. Inoltre, uno dei punti di forza della discussione che ognuno qui sul blog porta avanti separatamente, è che oggi come non mai è importante ripetere l'ovvio, e cioè che ci stanno distruggendo delle potenze straniere. Insistere sugli atteggiamenti alla Vichy dei nostri governanti IN QUESTO SPECIFICO POST significa scoprire un fianco a quelli dell'Italietta, tipo Jacoboni da Rold. Ripeto: che siamo governati da imbecilli servi del capitale va detto, ma ora non centra nulla, lo ha ammesso anche lei ("So che è un post sulle asimmetrie, ma..."). E allora perché lo ha fatto? Qui il tempismo.
Ora il metodo. Non punti il ditino, non si "permetta di ricordarci" come se fossimo degli smemorati qualunque, qui abbiamo non una gigantesca memoria ma ben due, che si chiamano letteratura (IPF) e network (la potenza dei link con l'html). È già finita male altre volte.
PS
Domani mattina prima donazione!
Forse si permette di ricordare perché non può permettersi di ccontribuire. Certo che dev'essere brutto entrare al bar, e non potersi permettere nemmeno il famoso caffè del quale parlammo. A proposito: devo dirvi come sta andando e cosa penso di farci.
EliminaNel qual caso chiedo scusa al signor Borgia.
Elimina"A voi risulta che a questo spostamento di oneri sia corrisposto un pari spostamento di risorse?"
RispondiEliminaAbbiamo il DIVIDENDOOO DELL'EUROOO ma l'abbiamo SPRECATOOO. Quant'era 700 miliardi? Che irresponsabili che siamo...
Scelte sociali e scelte delle istituzioni di rango costituzionale (con particolare riferimento alla scelta fra mercato e Stato) costituiscono il tradizionale contenuto dell'economia del benessere.
RispondiEliminaCeterum censeo UE esse delendam...
RispondiEliminaSCUSATE L'OFF TOPIC, ma ho sempre sospettato che i nostri figli siano carne da macello per le multinazionali informatiche ...
RispondiEliminaTORINO - Vietato il wi-fi nelle scuole: il sindaco cinquestelle di Borgofranco d'Ivrea, paese del Torinese, ha deciso di spegnere la connessione internet negli istituti elementari e delle medie inferiori a causa delle onde elettromagnetiche.
"Abbiamo letto molte cose sul web, non siamo in grado di dire con certezza se le onde elettromagnetiche siano dannose oppure no. E' una scelta precauzionale, ma l'accesso a internet sarà garantito nelle aule e nei laboratori", spiega il primo cittadino Livio Tola, vicino al Movimento 5 Stelle.
E divampano le polemiche. Dall'opposizione la voce di Alex Tua: "Se siete convinti della pericolosità siate coerenti: se bandite il wi-fi allora va pure fatto rispettare il regolamento che vieta l'uso dei telefonini".
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Eliminama come prof non le è piaciuto l'agronomo dijsselloem con la dichiarazione:" La flessibilità è un margine, si può usare una volta sola. Non si può esagerare” ?? e che volemo pure i fondi per Schenghen o per Frontex ?... Ma che popolo d'ingrati!
RispondiEliminaBuona sera Professore,
RispondiEliminaapprofitto del post apposito:
contributo torinese ad a/simmetrie inviato tramite bonifico. Già da fine dicembre.
Spero sia anche arrivato :-) .
( La mia banca dice “eseguito”, ma è pur sempre una banca )
Un saluto
Massimo
Da ogni lato la si guardi, questa UE è stata una fregatura colossale. La circostanza che più mi addolora è che siano stati italiani, che hanno goduto della mia incondizionata ed immotivata stima ( e voto), a regalarci questo fogno.
RispondiEliminaIl mio più grosso cruccio è che l'acritica eadesione al fogno ammannitomi è avvenuta nonostante avessi le armi per resistervi. No, non le armi della consapevolezza razionale e scientifica che, leggendo questo blog, il blog di Quarantotto, i libri del Prof e di Vladimiro Giacchè, sto pian piano tentando di acquisire. Mi riferisco alle armi dell'intuitività.
A venti anni, o giù di lì, lessi "il generale nel suo labirinto" di Garcia Marquez. Credo ( vado a memoria) fosse un romanzo ispirato alla storia di Simon Bolivar. Mi colpì una frase di un dialogo tra il generale e l'europeo di turno che, forte della sua europea superiorità, gli impartiva la lezioncina su come "stare al mondo", Rimproverandolo per le nefandezze (leggasi eccidi) sudamericane.
La risposta lapidaria del generale sudamericano, dopo aver ricordato all'interlocutore le millenarie nefandezze ed eccidi europei, fu lapidaria "Per favore, cazzo, lasciateci fare tranquillamente il nostro Medioevo"
Fu una frase che mi colpì molto. Intuitivamente compresi che bisognava rispettare le specificità di ogni nazione e la relativa storia.
Sennonché, quell'intuizione non mi mise sull'avviso quando si trattò di sacrificare la nostra sovranità sull'altare del vincolismo.
Già, noi italiani eravamo moralmente inferiori, sicché l'adesione, costi quel che costi, al fogno europeo era cosa buona e giusta. Ahimè, un immotivato senso di colpa mi ha portato a dimenticare quella fondamentale frase. Noi italiani siamo inferiori ed arretrati? "Per favore, cazzo, lasciateci fare tranquillamente il nostro Medioevo".
Morale: non fidatevi mai dei sensi di colpa esogeni, ossia da altri (artatamente) indotti. Inevitabilmente, quando capirete la fregatura, ne genereranno altri. Tutti vostri.
Io non sono geografo quindi per me stanno in Europa tutte le nazioni iscritte alla UEFA. Azeirbaijan incluso.
RispondiEliminaI paesi con frontiere esterne sopportano i costi della loro difesa. Gli altri no, e se i primi non difendono le frontiere, i paesi forti li bacchettano. Come dare torto a chi fa da semplice passatore dei migranti verso il nord Europa?
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