sabato 23 gennaio 2016

Corviale

Due parole a caldo.

Sono stato alla presentazione del libro di Luciano organizzata dagli ortotteri di Corviale.

 (...se cercate l'evento in rete non lo trovate, non c'è una pagina che ne parli, perché sse sa, er movimento è nato dar basso e su 'a rete che è tanta tanta demogratiga, signora mia, infatti esclude i pensionati, che poi sono quelli che i liberisti vorrebbero eutanasizzare... Vi dice niente questa concidenza? Io intanto oggi ho mandato potentemente a fare in culo in privato uno di voi che mi ha scritto come fossi la sua segretaria - e ho fatto bene - ma riconosco l'oggettiva difficoltà di individuare l'evento in rete...)

Il libro lo sto leggendo e ve lo consiglio caldamente. Espone in modo estremamente cogente e inconfutabile la matrice keynesiana della nostra costituzione e la sua incompatibilità con l'ispirazione liberista dei trattati europei (della quale ricostruisce con perizia e pazienza certosina la genesi), illustrando come l'incompatibilità fra costituzione repubblicana e ideologia liberista fosse ben chiara anche ai costituenti (risulta apertis verbis dai lavori dell'assemblea). Ma soprattutto - ed è questo il motivo per il quale lo sto studiando proprio ora con tanto ardore quanto me ne lasciano le mie forze declinanti - torna sul quadro giuridico dell'uscita dall'euro, proponendo una versione più evoluta del ragionamento che avevo sviluppato, con l'aiuto di Luciano, ne Il tramonto dell'euro (ragionamento condiviso, nei suoi lineamenti, perfino dalla Bce, che ne riconosceva quanto meno la fondatezza pur ritenendolo difficilmente applicabile in pratica).

Ovviamente non entro nei dettagli: sapete già che Han Solo muore, anche in questo caso chi è morto lo sapete (la democrazia), quindi l'interesse sta appunto nei dettagli che non vi riassumo.

Luciano è estremamente abile nel ripercorrere le vene carsiche dell'ideologia liberista, che dopo aver provocato due disastri mondiali dovette evidentemente nascondersi per un po'. Sconcertante, ad esempio, il ruolo del padre della patria Einaudi, sapete, sì, quello fascista con Mussolini, e presidente con la Repubblica, quello della famosa frase che ogni bottegaio sterminato dalla deflazione tiene appesa dietro la cassa: "l'inflazione è la più iniqua delle imposte...".

Ecco, bravo, bottegaio. Continua così...

Certo, non so quanto il pubblico riuscisse a seguirlo in questa opera speleologica.

Il libro è stato introdotto da Zanni, del quale Luciano mi dice un gran bene, e naturalmente io mi spalmo sulla sua valutazione. L'ho bloccato su Twitter come atto di rispetto, per tutelare lui, certo non per ostilità. Rimane il fatto che sì, come diceva Luciano, è piacevole sentire un politico che dice cose sostanzialmente tutte corrette. Ma, come dire: può anche darsi che la vicina di casa che suona "Per Elisa" faccia tutte le note giuste. Sentirai sempre che non è una professionista. Difficile che una persona che non ha fatto dell'insegnamento dell'economia il suo lavoro riesca a trascinare una platea con argomenti anche corretti, per carità...

Però, sì, certo, era tutto giusto.

Ma perché non dirlo anche in modo appassionante?


Comunque, la cosa che mi è piaciuta di più, perché segno, quello sì, di onestà intellettuale, è che avendo raccolto le domande per iscritto, il moderatore ha scelto di porre a Luciano fra le tante quella potenzialmente più urticante per l'uditorio ortottero: cosa pensasse del reddito di cittadinanza (aka reddito della gleba). La risposta di Luciano è stata tanto efficace quanto lapidaria, ovvero che in quanto misura volta a rendere accettabile il livello di disoccupazione strutturale compatibile con l'ideologia deflazionista dei liberisti, il reddito della gleba era misura incostituzionale nel quadro dell'unione monetaria, e auspicabilmente irrilevante al di fuori di essa.

Attenzione! Incostituzionale non secondo la linea argomentativa degli influencer minori, ovvero perché mancando le coperture violerebbe il sacro principio costituzionale del pareggio di bilancio (che, come Luciano ma anche Vladimiro spiegano, non è esattamente quello per il quale i partigiani hanno versato il loro sangue). No. Incostituzionale perché geneticamente incompatibile con la matrice lavorista della Costituzione repubblicana, elemento sul quale Luciano insiste in modo sistematico e estremamente netto fin dalle primissime pagine del libro.

Mentre ero lì, ho ricevuto da Bruxelles una lettera che mi ha fatto sorridere. Non vi rivelo il contenuto, ma mi ha riportato bruscamente alla radice del problema, che poi è sempre quella della quale vi parlo ormai da anni. Insomma, inutile tornarci sopra. Da qualsiasi parte li si guardi gli ortotteri sono, e restano, una gigantesca occasione persa. Ora, si dice da Bruxelles, pare che con il bail-in si siano accorti che nell'euro qualcosa non va, e che vogliano dire, fare, organizzare...

Mi chiedevano cosa ne pensassi.

E cosa ne devo pensare? Voi siete qui, noi siamo qui, da anni. Sarebbe bastato che tre anni fa avessero dato diffusione tramite er sacro blogghe a un'informazione corretta come quella che poi Claudio Borghi è riuscito a fare attraverso la Lega (che tre anni fa ancora non era critica sull'Europa), e oggi il panorama politico italiano sarebbe molto diverso.

Ma non lo hanno fatto perché non lo hanno voluto fare.

Nel frattempo sono morte delle persone.

Chi fa sul serio si vede.

Chi non fa sul serio, se ora vuole fare sul serio, deve spiegare perché si è deciso, e deve anche chiedere scusa. I suggerimenti che ci eravamo permessi di dare al compianto Gallino, e che D'Attorre ha fatto propri qui al minuto 59:40:


valgono anche per chi, fra gli ortotteri, si sia oggi deciso a fare sul serio, e questo tanto più quanto la loro brand leadership nel mercato dell'opinione critica è stata fino ad oggi usurpata, ed essi sono stati, nella sostanza, elementi di intercettazione di un dissenso potenzialmente progressivo, ma di fatto sterilizzato dalla manfrina delle votazioni on-line e di altre amenità del genere.

Cosa deve fare chi in Italia vuole fare sul serio lo sapete. Ma, come prevedibile, la lettera che ho ricevuto mentre ero lì mi spiegava che, appunto, tutta questa voglia di fare sul serio ancora non c'è, nemmeno da parte di chi fa finta di far sul serio.

E allora aspettiamo.

Alla fine saranno costretti.

Dieu et mon droit.























Ah, e siccome un insopportabile saccente che probabilmente ha un blog più visitato del mio mi ha detto oggi che un blog senza commenti muore (vedremo, per ora siete cliccati tutti), metto anche un commento, quello di uno che oggi c'era:



Mi ha davvero moooolto soddisfatto la risposta forte, netta e chiara sulla non costituzionalità del reddito minimo/cittadinanza, domanda che un po' provocatoriamente - vista la platea pentastellata - avevo presentato alla Jannacci (per vedere di nascosto l'effetto che fa ...). Pure l'applauso finale non era per nulla scontato. Anche per gli ortotteri, evidentemente, vale il discorso che la base è più avanti e sopratutto non tenuta in grande considerazione.
Alla prossima, e ancora grazie.

Assertor

PS: mi scuso se ho usato l'email, ma non riesco più a commentare sul blog!



(...ma va! La base non è tenuta in considerazione!? Ciò mi stupisce! Ma non era un movimentodarbasso?,,,)

(...l'insopportabile saccente mi sta molto simpatico: lui sa chi è, lui sa cos'è, lui sa perché...)

22 commenti:

  1. ...e adesso, rilassatevi, respirate profondamente, vuotate la mente, e immaginatevi il mio sorriso mentre io mi immagino quanto vi rode di non poter commentare...

    ...eppure sarebbe bastato tritare le scorie azotate nei thread precedenti...

    ...non avete fatto i compiti a casa...

    ...e adesso rosicate...

    ...io dormo...

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  2. Buongiorno. Tutto bene? Ortotteri che vengono a spiegarci il reddito di cittadinanza ne abbiamo? Ma perché non commenta più nessuno?

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    1. L’Uppercut del Presidente Barra Caracciolo sul reddito di cittadinanza che lei ha sintetizzato benissimo in diretta su twitter “incostituzionale con l'euro, irrilevante senza l'euro” credo che abbia tolto ogni velleità anche al più temerario degli ortotteri.
      L’applauso convinto della platea alle parole di cui sopra evidenzia ancora di più se c'è ne fosse bisogno, che se fosse stata fatta un’ informazione corretta attraverso il sacro blogghe,oggi ci troveremmo in una situazione completamente diversa. La ggente quando gli spieghi le cose le capisce. Peccato che nel frattempo siano morte delle persone e non credo che le scuse bastino.
      I miei amici ortotteri dovrebbero capire che quando si sale sui tetti per difendere la Costituzione
      bisogna prima averla studiata o quanto meno letta.
      Una nota sulla comunicazione, ho potuto partecipare solo perché l’ho saputo principalmente grazie a Lei che ne ha data ampia diffusione prima su twitter e poi qui

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  3. Segnalo che evento si trova su YouTube
    Era trasmesso in streaming

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  5. Prima parte https://m.youtube.com/watch?v=XSjHiHBExW4

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  7. Seconda parte
    https://m.youtube.com/watch?v=0qcu10Q6oUc

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  9. Egregio Prof. Bagnai,
    io non so se sono un ortottero, o una scoria azotata, o un granello di polvere sulla scoria azotata di prima, ma le faccio solo una brevissima domanda e poi mi eclisso senza farle perdere il suo preziosissimo tempo : lei non è stanco del Divisionismo? Non intendo il movimento pittorico, ma la continua scissione tra quelli che conoscono la verità, e gli altri che sono tutti scemi? Questo sistema ci ha fregati tutti perché ci siamo continuamente divisi come un'ameba impazzita. Guardi il Pd : Stefano Fassina quando contava qualcosa nel partito democratico adorava l'Euro, poi quando ha cominciato a non contare più , come una scoria azotata per capirci, ecco che l'Euro è una catena liberista. Faccio solo questo esempio per farle capire che se ci sono gli ortotteri, è perché vogliono che il tempo delle scorie azotate sia finito. Ma se continuiamo così , allora è meglio andarsene. Il reddito minimo esiste in molti paesi civili, se la nostra costituzione non è compatibile con il reddito di cittadinanza, le faccio notare solo un piccolissimo particolare: visto che è una Repubblica fondata sul lavoro, questa costituzione è inattuata e ormai siamo al tema libero. Ognuno dice la sua e va bene tutto. Ha ragione lei comunque, io mi sono convinto: questo paese è irrecuperabile, gli ortotteri moriranno anche loro, assoggettati a un sistema eurocratico proprio bello. Io le auguro un buen retiro in Australia, anche io me ne andrò, se ci riesco, ma a lei credo che poco importi, come è giusto che sia. La ringrazio comunque della sua chiarezza sui temi di economia, mi ha fatto pensare a quanto sia bella l'espressione "Chiarissimo Prof" di universitaria memoria. Per come andranno le cose in Europa , la lascio con un " Danke schön".

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    1. No. Non sono stanco. La verità è una e non è per tutti. Io cresco e voi calate. Porterò un fiore sulla vostra tomba.

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    2. La verità è sempre la correzione di un errore, e quindi l'errore fa parte della verità. Giuseppe Prezzolini

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    3. Con queste belle frasi avete rotto il cazzo. Io (io) ho detto tutto quello che è successo negli ultimi cinque anni prima che succedesse, incluso il fatto che voi non volete fare nulla di serio. Punto. Il resto è prosa da poracci.

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    4. Mannaggia qui ci sono troppi Alex...è giunto decisamente il momento di passare ai pizzini.
      Gonzalo del Serruchon

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    5. Io ( io) adoro quando ha questo piglio. E la stimo per la sua ironia, e le confermo che sono proprio un poraccio. L'Eurone ha asfaltato pure me. Ha azzeccato anche questo. Io sono un ortoterro a fin di bene, e non sono un suo nemico. Mi dispiace vedere che forse lei mi veda come tale. Lei potrebbe pure avere ragione su noi ortoterri. Ma si fidi che gli " Adoratori del Dio Po" non sono nuovi a sfruttare persone e pensieri per il solo scopo di arraffare. E lo so benissimo che lei non adora divinità celtiche ( che però hanno tutto il mio rispetto, avendo creato meno danni delle nostre suppongo), quindi non si dimentichi che tra gli ortoterri ci sono molti che la stimano senza pretendere da lei affinità entomologhe. Io mi ricordo anche che ha parlato sul sacro blogghe, ma se noi siamo diventati i cattivi della situazione mi dispiace. D'altronde se Anakin skywalker è diventato Darth Fener, tutto è possibile. Però c'è spazio sempre per la redenzione, non si può mai sapere...

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    6. Bravo furbo! Ti sei messo al livello di un Matteo Ricci, autoasfaltandoti. Se Salvini ha l'intelligenza di rivolgersi a professionisti, e voi no, questo non dice nulla sui professionisti, e dice molto su di voi. Per me, come per Casaleggio, parlano le opere. Cosa lui ha scritto, e cosa ho scritto io, si sa. L'unica cosa che non ho capito, ma tu sarai tranquillo, è chi lo finanzi. Ma sono fatto suoi. Ora te ne vai da solo? O ti faccio accompagnare? Non voglio costringerti ad ammettere di esserti fatto prendere per i fondelli. Ma non seccarmi troppo. Lo dico per te, Matteo.

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    7. Mi spiace per Prezzolini, ma è l'errore ad essere la deformazione della verità. Se questa dipendesse dal correggersi e non fosse indipendente in sé, si troverebbe il modo di farla dipendere da ciò che si considera errore e ciò che non si considera tale: quindi la verità altro non sarebbe che una considerazione, peraltro nemmeno troppo veritiera ma utilitaristica (ah, mi avvertono dalla regia che è proprio quanto accade come consuetudine consolidata...).

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    8. @Deepspace1 Caro Deepspace, Goofynomics non ha nulla a che vedere con il "divisionismo". Per decenni il giochino dei politici è consistito sostanzialmente nell'abbindolarci e dividerci in fazioni utilizzando spauracchi ideologici: "uh, guarda quello com'è statalista/comunista/fannullone" oppure "uh, guarda quell'altro com'è "nazionalista/fascista/evasore/capitalistaexenofobo". Il potere "divide et impera" sempre. In pratica quello che da sinistra o da destra ciascuno di noi amava sentirsi dire, cioè "noi siamo buoni e gli altri cattivi". Ascoltare ciò che ci piace sentire è bellissimo, gratificante ci fa sentire bene...ma non serve a una mazza. Il discorso in questo blog è tutt'altro: se ci sforziamo di conoscere la verità (e i numeri non hanno ideologia) possiamo capire chi, tra i vari politici, dice la verità o mente, per lo meno in termini economici. Certo, a volte la verità non è quella che vuoi sentirti dire e conoscerla fa male, però FUNZIONA! Io ho sempre votato a destra (Lega/AN/FI), ma ora me ne sbatto dei "simboli": magari voterò la Lega, ma se so che Marco Rizzo o Alfredo D'attore dicono la verità (e chiedono anche scusa, cosa non da poco) potrei tranquillamente votarli, se lo ritenessi utile per uscire da questo casino. Se più gente ragionasse in questo modo il "divisionismo" avrebbe vita breve. Chi continua a mentire finirà inevitabilmente sbriciolato nel medio periodo. Tutto questo risolverebbe tutto? No, ci mancherebbe! Ma vuoi mettere la rivoluzione copernicana? Questo sì che è movimento dar basso, altro che "ortotteri"! Cordialmente...

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  10. Chi nega la necessità di un reddito di base come sola risposta percorribile alle condizioni attuali di delocalizzazione della produzione e peggio a quelle future,
    http://scenarieconomici.it/world-economic-forum-scompariranno-tantissimi-posti-di-lavoro-causa-robotica/
    usa il pretesto che sarebbe preferibile creare lavoro.
    Però nessuno di loro spiega mai come crearlo, a quali costi e a quali condizioni.
    Soprattutto, nessuno dice che fine fanno i milioni di espulsi in via definitiva dal mondo del lavoro e le loro famiglie, nell'attesa che questi posti di lavoro forse un giorno verranno creati.

    Tralasciano minuziosamente di considerare, inoltre, che proprio il ricatto dell'esistenza costituisce la prima arma con cui s'impone lo sfruttamento delle classi subalterne, e soprattutto lo strumento mediante il quale il capitalismo può affermare e rendere sempre più pervasiva la sua natura criminogena.

    L'ultimo esempi sta nel recente scandalo riguardo il bail in di Banca Etruria: un dirigente di agenzia ha denunciato che i dipendenti dell'istituto di credito venivano sottoposti a pressioni enormi e ricattati ad appioppare a risparmiatori inconsapevoli i titoli a rischio, con la minaccia del licenziamento.

    Ciò dimostra come gli oppositori del reddito di base incondizionato facciano il gioco dello strozzinaggio finanziario sovranazionale che ha reso l'1% più ricco del restante 99% della popolazione mondiale (rapporto Oxfam 2016), comportandosi come i generali che mandarono al macello milioni di soldati durante quella carneficina disumana che fu la Prima Guerra Mondiale. 
    Quei generali, espressione dell'aristocrazia, obbligarono i loro soldati, proletari e contadini, a combattere secondo schemi vecchi di secoli nonostante l'avvento di una nuova generazione di armi, capaci di fare quantità enormi di vittime con enorme facilità, grazie alla nuova tecnologia con cui erano costruite. Tecnologia che essi stessi avevano voluto ma rifiutavano di comprendere nell'interezza delle sue conseguenze. Unico mezzo con cui i generali potevano continuare a veder cadere ogni giorno i soldati che loro stessi mandavano a morire a decine e centinaia di migliaia alla volta contro nidi di mitragliatrici che li decimavano senza pietà, armati solo di baionette.

    Non credo occorra dire altro, se non che chiunque oggi si schiera contro il reddito incondizionato agisce a favore del ricatto del forte sul debole, e quindi delle élite e del loro disegno di dominio globale. 
    Il bieco cinismo di quanti assumono una posizione simile è confermato dal fatto che riguardo al reddito incondizionato parlano quasi sempre di elemosina, dimostrando di considerare alla stregua di un mendicante chi suo malgrado, spesso dopo una vita di lavoro, è stato messo ai margini in base alle esigenze del capitale.
    Sono illuminanti al riguardo il post intitolato "Il sussidio della gleba" o le dichiarazioni di Rinaldi, il quale sostiene che “in presenza di un sussidio, le persone si disabituerebbero a lavorare” in una perfetta coniugazione del pensiero Fornerian-bocconiano. 
    Il che dimostra una volta di più che i falsi campioni del sovranismo e del riscatto delle classi impoverite da euro, UE e globalizzazione sono realtà del tutto intercambiabili con gli orgogliosi esecutori della macelleria sociale alla Padoa Schioppa, Monti &c. 

    Il motivo del loro comportamento è semplice: tutti quelli che predicano contro il reddito di base con il pretesto della piena occupazione non hanno mai fatto un solo giorno di lavoro sotto padrone, ma hanno sempre mangiato a quattro palmenti alla greppia dello Stato.

    Invece di tacere, costoro promulgano ancora le loro ricette inapplicabili che cozzano contro le teorie che essi stessi sostengono da anni. Fingendo di non accorgersene proprio come i generali della Prima Guerra Mondiale voltavano le spalle di fronte ai milioni di caduti che loro stessi avevano sacrificato.
    E paradossalmente, le vittime applaudono i loro carnefici.

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    1. Se volevi convincerci che gli ortotteri sono impastati di invidia sociale e che il reddito della gleba è un progetto liberista ci sei riuscito, ma non dovevi sforzarti: noi qui abbiamo capito, tu no. Allora, caro dott. Livore, gli statali mangiano alla greppia dello Stato (ladro, corrotto, da eliminare, viva il mercato,..). Bene. E il reddito della gleba chi lo elargisce? La Monsanto? Non lo Stato? Allargare la greppia per combattere la greppia?

      Non siete cattivi. Siete ingenui. E in questo modo fate una cosa socialmente dannosissima: aiutate i vostri concittadini ad associare l'onestà alla stupidità, sicché tutti vorranno essere disonesti, perché a nessuno piace passare per fesso.

      Però, sai, se proprio insisti... Prendi ad esempio la tua idea che la mancetta dello Stato avrebbe reso meno ricattabili i dipendenti delle banche. Cioè, secondo te uno è meno ricattabile perché sa che se perde 2500 euro però lo Stato gliene da 800? Ma ti ascolti quando parli? D'altra parte, siete quelli che si commuovono perché uno che ne guadagnava 1000 restituisce un x% dei 10000 che becca adesso!

      Vedi, quello che inquieta del movimento è la qualità di certi interventi, come questo. Rassicura, invece, il fatto che il movimento è ormai inutile. Forse Renzi è un pazzo, ma se non lo è, il piano B di Washington è lui, e il movimento come gestore del dissenso presto non servirà più. Scomparirete come siete apparsi: senza capire perché. Segnatela.

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  11. Caro Claudio, ti parlo da ex ortottero ad ortottero, sono uno dei non pochissimi che ha provato a non far mettere in frigorifero i voti di milioni di Italiani. Ma, come quasi tutti quelli che sono stati espulsi o se ne sono andati, avevo il difetto incompatibile con l'appartenenza ad un movimento che non tollera teste pensanti: appunto pensavo. Rispetto ai tanti che mi hanno spinto ad andarmene, tu hai comunque articolato un ragionamento che loro se lo sognano. Eppure, il prof. Bagnai ti ha spiegato ( ma dubito tu abbia capito) quanto povero e pieno dei più vieti luoghi comuni esso sia infarcito. Voglio aggiungere una sola cosa, a te che sei così preoccupato di tanti poveri nostri concittadini ridotti così dall'ordoliberismo. Quelli come te sono i suoi migliori alleati nella feroce guerra che sta facendo contro l'unico nemico che può contrastarlo nel raggiungere il suo obiettivo di renderci schiavi: lo stato. E la battaglia contro la corruzione, gli sprechi, il clientelismo e' una sua battaglia; ma non punta a buttare via l'acqua sporca ( e chi la vuole?), bensì il bambino, che è quello della sanità, della scuola, degli asili, dei servizi pubblici che lo Stato deve garantire a tutti i suoi cittadini. E allora, tu che parli dello Stato come della greppia, sappilo: In questa guerra spietata sei dall'altra parte, quella dei nemici del nostro paese.

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  12. Forse non parlo a nome di tutto il popolo ortottero, ma sono convinto che esiste una "via costituzionale" al reddito di cittadinanza.
    E' chiaro che quello che è stato implementato in Germania è reddito della gleba, perché la mancanza di un parallelo regime di salario minimo garantito ha generato un abbassamento della retribuzione da parte dei datori di lavoro, in quanto quest'ultima, se troppo bassa, è integrata proprio da una parte di reddito minimo. Tutto ciò inoltre condizionato dall'accettazione del lavoro proposto, pena il decadimento dal reddito minimo stesso. Insomma, un ricatto bello e buono, un Welfare strumentale a compensare i bassi salari e la precarietà, il sogno del neoliberismo.
    La proposta dei 5 stelle depositata in parlamento prevede invece anche un salario minimo (9 ore lorde orarie, ovvero 1584 lordi mensili per un lavoro full time, secondo l'articolo 19 del testo di legge), comunque superiore ai 780 netti di RDC. Vero è che il RDC è condizionato all'accettazione di una delle prime 3 proposte di lavoro e dall'esecuzione parallela di lavori socialmente utili alla collettività per qualche ora alla settimana, pena il suo decadimento. Non mi sembra comunque paragonabile al ricatto sociale delle riforme Hartz.
    Ma sembra invece una proposta di redistribuzione sensata, in quanto avrebbe l'immediato effetto di aumentare il potere negoziale dei lavoratori e quindi la quota salari, secondo una tesi peraltro sostenuta da economisti keynesiani come Krugman.
    Questo solo per non parlare degli effetti favorevoli come l'eliminazione della povertà più estrema e dell'incremento dei consumi che favorirebbe la creazione di posti di lavoro --> vero obiettivo della riforma.
    Certo che se questo incremento dei consumi servisse per comprare roba importata dalla Cina o dalla Germania metterebbe sicuramente in crisi la nostra bilancia dei pagamenti, quindi è indispensabile che il reddito di cittadinanza sia accompagnato dal ritorno alla valuta nazionale.

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